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PEDAGOGIA SPECIALE E

PSICOLOGIA DELLE
DISABILITÀ NEGLI ADULTI
Dott.ssa Valeria Placentino
TNPEE presso Neuropsichiatria Infantile, sede Gorizia (ASUGI)
Contatti
Email: valeria.placentino@uniud.it
valeria.placentino@asugi.sanita.fvg
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Telefono (ambulatorio): 0481


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online
PEDAGOGIA SPECIALE
Dott.ssa Valeria Placentino
TNPEE presso Neuropsichiatria Infantile, sede Gorizia (ASUGI)
Programma
• Pedagogia speciale: parole chiave, storia in Italia, didattica speciale, il concetto di limite, gli attori dell’interrelazione
educativa
• Contesti, metodi, strumenti e problemi dell’educazione: osservazione, mediazione, orientamento, formazione
• Apprendimento: condizioni, stile cognitivo, intelligenze multiple, metacognizione, emozioni e variabili psicologiche
• ADL: quali? Valutazione delle abilità di autonomia, prerequisiti, progettazione intervento e problemi correlati
• Autistic spectrum disorders: profili lifespan, qualità di vita, progetti
• Disabilità intellettiva e funzionamento intellettivo limite: potenziali di sviluppo e di apprendimento, qualità di vita in
pratica, progetti
• Metodi e strumenti evidence-based (ABA, TEACCH, ecc.)
• Comportamento problema: funzione, gestione vs educazione.
• Abilità sociali: definizioni e tassonomie, analisi e valutazione, interventi
• Parent training e teacher training
• Comunicazione aumentativa alternativa
Bibliografia

• Cottini, L., Fedeli, D., Zorzi, S., (2016). Qualità di vita nella disabilità adulta. Percorsi, Servizi e strumenti
psicoeducativi. Trento: Erickson.
• Francescutti C., Faini, M., Corti, S., Leoni, M. (2016). Disabilità: Servizi per l’abitare e sostegni per l’inclusione.
Maggioli Editore. (da pag 61 a 199; da pag. 219 a 243)
• Baker, B.L., Brightman, A., Edizione Italiana a cura di Cavagnola, R., Pilone, M., Leoni, M., (2008). Passi per
l’indipendenza. Strategie e tecniche ABA per un’educazione efficace nelle disabilità. Vannini Editrice. In
alternativa Ricci C., et al. (2016) Il Manuale ABA-VB. Erickson.
• Marescotti E., (2006). Le parole chiave della pedagogia speciale. Carocci Editore.
PSICOLOGIA DELLE
DISABILITÀ
Dott.ssa Valeria Placentino
TNPEE presso Neuropsichiatria Infantile, sede Gorizia (ASUGI)
Programma
• Il complesso mondo della disabilità: storia, teorie, modelli di studio e
intervento
• Normative in ambito socio-sanitario
• Disabilità e qualità di vita: teorie, modelli, sistemi di valutazione, abilità
sociali, autonomia e autodeterminazione
• Normalizzazione, integrazione e inclusione
• Lavoro di rete
• I contesti: scuola, lavoro, tempo libero
• Famiglia e «dopo di noi»
• Adulti con disabilità e tematiche di vulnerabilità: dimensione
affettivo/sessuale, invecchiamento, comorbilità sanitarie
Bibliografia

• Schalock R.L., Verdugo Alonso M.A., (2012). Manuale di qualità della vita. Modelli e pratiche di intervento. Vannini
Editoria Scientifica.
• Soresi S., (2016). Psicologia delle disabilità e dell'inclusione. Il Mulino
• Cottini L., (2016). L'autismo.: La qualità degli interventi nel ciclo di vita. Franco Angeli Editore.
• Francescutti C. et al., (2016). Disabilità: servizi per l’abitare e sostegni per l’inclusione. Maggioli Editore.
• Zanobini M. et al., (2017). Psicologia della disabilità e della riabilitazione. Franco Angeli Editore.
Lezione 1
PEDAGOGIA
Pedagogia → Disciplina che studia i processi
dell’educazione e della formazione umana.
Con il termine pedagogo si intende il precettore,
l’istitutore, la persona a cui è affidata l’educazione di
un fanciullo. In origine il pedagogo era
semplicemente il servo a cui si affidavano
(soprattutto in Atene) i fanciulli dall’età di sette anni.
A Roma il pedagogo comparve, come altre figure
della civiltà greca, nel 1° sec. a.C., e vi assunse, più
chiaramente, le funzioni del precettore, assistendo i
giovani finché indossavano la toga virile (17 anni).
PEDAGOGIA

Importanza del contesto


formativo:
TEMPO in base allo sviluppo
della persona (infanzia, età
adulta, ecc.)
LUOGHI (famiglia, scuola, tempo
libero)
PEDAGOGIA – modello scientifico (Baldacci, 2012)
SAPERE CRITICO-RAZIONALE

Dimensione filosofica (ideale educativo)

Sapere attivo, ovvero APPLICAZIONE E


ANALISI DEI PRINCIPI E DEI METODI
EDUCATIVI
(metodologia applicativa)

Unità teoria-prassi educativa


PEDAGOGIA SPECIALE
Applicato per uso
Non comune, esclusivo di
particolare determinate
categorie di persone

Eccezione alla
Bizzarro
norma

In modo esclusivo SPECIALISMO ESCLUDENTE


(Canevaro, 2013)
PEDAGOGIA SPECIALE
• Pedagogia curativa, correttiva,
emendativa, differenziale…

FOCUS su aspetti tecnici e di


sussidarietà!

SPECIALISMO ESCLUDENTE
(Canevaro, 2013)
PEDAGOGIA SPECIALE
«SPECIALE»

Soggetti che presentano,


transitoriamente o
permanentemente, caratteristiche
tali da richiedere interventi
supplementari e diversificati Processo educativo efficace

• Livello metodologico
• Livello comunicativo
• Livello tecnologico
PEDAGOGIA SPECIALE
Scienza dell’educazione che si specializza mediante l’indagine
sui problemi della diversità e di conseguenza sul concetto di
integrazione delle diversità, sui suoi presupporti teorici e sui
suoi meccanismi operativi, consente di mettere a punto le linee
guida che strutturano l’essenza della scuola e il suo
funzionamento come sistema.
(Marescotti E., 2006)
PEDAGOGIA SPECIALE – pluralità e identità
aperta (Canevaro, 2007; 2016)

Comprensione
del passato e
delle strade
percorse

CONFRONTO DELLA SCIENZA


Riflessione
sull’evoluzione
dei linguaggi
(antropologia
semeiotica) CON IL PROPRIO PROGRESSO
Sostegno
all’interpretazione del
presente
Diversità

Limite, svantaggio,
malattia, deficit,
intercultura
handicap…disabilità,
DIVERSABILITA’

Lessico
Didattica speciale
minimo Integrazione

Scuola Educazione
DIVERSITÀ
• Fulcro dell’indagine propria della pedagogia speciale, in quanto
scienza dell’educazione
• Prius logico: il rapporto educativo può essere concepito e sussistere
solo se postula l’altro da sé e se lo postula come diverso
Mezzo Meta
presupposto
procedurale utopica

• Necessità dell’educazione: il rapporto educativo comporta l’inclusione


di tutte le entità esistenti
• Medesima educazione per tutti!
DIVERSITÀ
Lo studio della pedagogia speciale consente di concentrare l’attenzione
verso
l’identificazione delle particolarità di ciascun soggetto in funzione delle
forme multiple della sua intelligenza, della pluralità dei suoi stili
cognitivi e delle strategie di apprendimento, delle varietà delle sue
forme di espressione e di comunicazione, dell’originalità del suo passato
intellettuale e affettivo, concentrandosi nella valorizzazione di un
progetto di vita.
(De Anna, 1998)
INTERCULTURA
• Accoglienza, inserimento, mediazione, integrazione….

Multiculturalismo Intercultura
Riconoscimento di un dato di fatto Gestione delle relazioni
nell’ambito del
MANIFESTAZIONE DELLA DIVERSITA’ multiculturalismo

Manifestazione
culturale della
diversità
Educazione
Esaltazione delle
Non omogenea né
diversità esistenti in
omologante
una cultura unitaria
INTERCULTURA
«concepire l’intera umanità in termini multiculturali, ovvero
diversificati, non ne mina l’unità bensì permette l’innescarsi
dell’intercultura come progetto pedagogico del dialogo e dello
scambio finalizzati all’evoluzione migliorativa di tutte le entità in
gioco»
(Marescotti E., 2006)

• Livello macroscopico: incontro e relazione tra gruppi di individui


• Livello interindividuale: ogni individuo è un ambiente, per cui la
responsabilità della diversità va sempre considerata al plurale
…. La diversità è sempre un fatto culturale!
INTERCULTURA

EDUCAZIONE CULTURA

SCUOLA DIVERSITA’

Approfondimento Genovesi, 2001


INTEGRAZIONE
• Rendere completo dal punto di vista qualitativo e quantitativo

Necessità delle
modificazioni Considerarsi
conseguenti incompiuti,
all’incontro con imperfetti
l’altro

Necessità del
rapporto con
• Dinamicità e progettualità: percorso di trasformazioni fondato
l’altro (diverso)

sull’inclusione attiva del diverso


INTEGRAZIONE

• Integrazione = istanza recente,


derivante dalla presenza di
persone disabili nella scuola di
tutti
• Educazione = «affare da
bambini»
• Educazione ad hoc…tipizzazioni
e stereotipi
INTEGRAZIONE…un processo permanente

Modalità costitutiva della convivenza civile educativamente strutturata

Scuola come espressione


per eccellenza di una
cultura dell’integrazione
IN-tegrazione vs IN-clusione

INTEGRATION INCLUSION
• No adattamento ambiente, ma inserimento • Adattamento ambiente, attivo
della persona con sviluppo atipico in coinvolgimento di tutti, al fine di migliorare
contesti «tipici» il grado di partecipazione e di soddisfazione
• Reperimento di risorse per consentire il delle persone con disabilità
raggiungimento di risultati nell’ambito • Superamento delle barriere alla
dell’autonomia, socializzazione, partecipazione e all’apprendimento
comunicazione
Scuola inclusiva: esempio

Didattica inclusiva
Un ambiente di apprendimento inclusivo
si fonda su un’idea dell’apprendimento
che porta a una costruzione attiva e
creativa delle proprie competenze, che
sappia integrare e potenziare tutti i
linguaggi, anche quelli diversi, in cui ci
sia collaborazione e cooperazione, che
riesca a promuovere il benessere di VALORIZZAZIONE EQUILIBRIO TRA DIDATTICA PER
TUTTI (alunno che apprende nel
tutti, considerato un obiettivo DIFFERENZE DI gruppo) E DIDATTICA SPECIALE

TUTTI
(individualizzazione,
fondamentale della scuola inclusiva. personalizzazione)
EDUCAZIONE
«Interrelazione tra entità assunte come diverse che si sostanzia di
comunicazione di saperi attraverso cui perseguire consapevolmente la
trasformazione migliorativa di tutte le entità coinvolte e coinvolgibili
nella interrelazione medesima»
SCUOLA
• Progetto comune di
trasformazione migliorativa del
livello di qualità della vita senza
ammettere, di principio, deroghe,
sconti, compromessi o esclusioni
(totali o parziali) di alcun genere.
• Diversità →→→ unitarietà
• Laboratorio sperimentale
• Non solo contenuti disciplinari
SCUOLA
SCUOLA
SCUOLA

Formalizzazione
del sapere
attraverso il codice
alfabetico per
affinare la
razionalità

Lavorare con i
concetti, i
simboli, le
rappresentazioni
della realtà

SCUOLITÀ
SCUOLA

POLITICA

SCIENZA
DELL’EDUCAZIONE

DOCENTI E
INTERVENTI
DIDATTICA SPECIALE
• Si richiama direttamente alla DIDATTICA GENERALE

Tensione alla METACOGNIZIONE

NO tattiche MA sapere-processo
DIDATTICA SPECIALE – processo di
apprendimento
PROCESSO DI APPRENDIMENTO Vygotskij
SCAFFOLDING LEARNING
SCAFFOLDING STRATEGIES
DIDATTICA SPECIALE

PROBLEMI

Progettazione e Osservazione dei


Scelta dei Verifica e
programmazione soggetti e dei
contenuti valutazione
del curricolo processi
DIDATTICA SPECIALE - peculiarità
• Necessità di diversificare le procedure, le
metodologie e le tecniche della comunicazione
educativa in corrispondenza di situazioni
speciali.
• Sussidi didattici ed informatici ad hoc, attività di
stimolazione sensoriale o sollecitazione della
motivazione sono SOLO il punto di partenza
dell’interrelazione educativa.
• Inclusione di TUTTI.
• Attività scientifica strettamente agganciata alla
scuolità.
LIMITE?
1. Io/ambiente → fa bilità
2. Soglia di fattibilità in termini
dinamici → crea vità
DISABILITÀ

https://PollEv.com/valeriaplace068
Disabilità: passato e presente

«è da sempre parte della storia dell’umanità,


ma non sempre è la stessa storia»
Disabilità: passato e presente

«è da sempre parte della storia dell’umanità,


ma non sempre è la stessa storia»
Disabilità: passato e presente

«è da sempre parte della storia dell’umanità,


ma non sempre è la stessa storia»
Disabilità: passato e presente

«è da sempre parte della storia dell’umanità,


ma non sempre è la stessa storia»
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
«è da sempre parte della storia dell’umanità,
ma non sempre è la stessa storia»

Itard e Victor, il sauvage dell’Aveyron


(1788-1828):
• Interesse clinico-nosografico verso la diversità ancora
disprezzata sul piano sociale e culturale
• Convergenza tra saperi medici e pedagogici
• Nascita della pedagogia emendativa
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
 Superamento dei paradigmi medici del tempo
basati sul presupposto di irrecuperabilità-
ineducabilità e favore del principio
dell’educabilità di tutti e di ciascuno
 Osservazione → strumento per approfondita
comprensione dell’educando e delle sue
potenzialità
 Persona → unica-irripetibile (dimensione
ermeneutica-interpretativa)
 «per intraprendere il cammino dell’educazione è
necessario riconoscere e riconoscere la persona,
che è sempre portatrice della sua individualità e
diversità» → no ricette ed etichette precostituite
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
I FASE II FASE

• SOCIALITÀ: introduzione alla vita • Riduzione degli obiettivi


sociale • Percorso che segue una logica dal
• SENSORIALITÀ: stimolazione semplice al complesso
sensoriale • Stimolazione delle funzioni superiori
• INTERESSI: stimolare nuovi bisogni e (es. attenzione, logica, ecc.)
moltiplicare i rapporti sociali attraverso strategie che partono
• LINGUAGGIO VERBALE: portarlo a dalla sfera senso-motoria per
usare la parola attraverso arrivare alla sfera cognitivo-affettiva
l’imitazione, per necessità • Compresenza costante di azioni
• GENERALIZZAZIONE: ampliare cognitive (es. sequenzialità, spazio-
l’esercizio su oggetti che possano tempo, ritmo, ecc.)
istruirlo, non più connessi ai soli • Sviluppo dell’affettività
bisogni fisici

SVILUPPO SVILUPPO in
COGNITIVO ottica
ecologica
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
Diritto all’educazione per tutti

Sviluppo prima ipotesi alla base della teoria dell’educazione

Diversità come valore e arricchimento reciproco

Individuazione BES

Osservazione e valutazione sistematica dei progressi


(documentazione!)

Individuazione di obiettivi raggiungibili

Utilizzo di tecnologie nei processi di insegnamento-


apprendimento

Educazione autoritaria e pedagogia solitaria

PRIMO SVILUPPO
DELLA PROGETTUALITA’
EDUCATIVA E DIDATTICA
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
• 1840 fonda una scuola per l’educazione
integrale degli «idioti»
• Idiozia come stato di abbandono sociale e
culturale, non malattia
• Lavoro sull’educazione globale
• Sviluppo cognitivo delle nozioni attraverso
attività imitative e analitiche con stimolazione
sensoriale (induzione-deduzione)
• Imitazione come mezzo per maturare
capacità volitive, di potere e sapere
• Educazione in contesto ludico, concreto.
• Procedura graduale: dal conosciuto all’ignoro,
dal semplice al complesso, dal concreto
all’astratto.
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
«Séguin ha il merito di aver posto al centro della sua riflessione l’educazione e
il tema della presa in carico educativa dei disabili mentali, sottolineando
l’importanza di un contesto affettivo e sociale accogliente e ricco di relazioni
significative da porre a fondamento di un intervento educativo competente»
(Mura, 2012, p.42)

II TEMPO –
I TEMPO – III TEMPO –
RICONOSCIMENTO
FISSAZIONE EVOCAZIONE
Individuazione della
Ripetizione variata, Dell’oggetto di
risposta esatta fra
per prove ed errori interesse in sua
le diverse possibili
Attenzione e assenza
MBT e MLT,
concentrazione Ragionamento,
decodifica,
dell’allievo intelletto
metacognizione
Disabilità: passato e presente
le origini della Pedagogia speciale
• Importanza della ripetizione e di catturare
l’attenzione
• Necessità di consolidare l’apprendimento
attraverso la manipolazione concreta
• Formazione di nozioni, cioè di differenze, da
coordinare con i gesti
Quali principi sono ancora • Importanza del gioco con materiali educativi, che
attuali? stimolino il problem-solving
• Riconoscimento delle peculiarità di ciascuno
• Rapporto continuo tra teoria e prassi e revisione
strategica degli interventi per lo sviluppo di nuovi
fondamenti operativi
• Relazione educativa come relazione di reciprocità
Disabilità: passato e presente

Effetti dell’istituzionalizzazione

Benessere fisico Comportamenti


Linguaggio
vs mentale e stereotipati
povero
sociale simil autismo

Totale
Autolesionismo dipendenza dal
personale
Disabilità: passato e presente

«è da sempre parte della storia dell’umanità,


ma non sempre è la stessa storia»
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia
«è da sempre parte della storia dell’umanità,
ma non sempre è la stessa storia»

MARIA
MONTESSORI

PEDAGOGIA
SPECIALE IN
ITALIA
GIUSEPPE SANCTE DE
MONTESANO SANCTIS
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia

Sante de Sanctis (1862-1935)


• 1899 apre a Rome il primo asilo-scuola per minorati psichici di
grado lieve, di povera condizione (apprendimenti e recupero
sociale sulla base di trattamenti attuati su basi scientifiche)
• Ampio spazio alla collaborazione tra diverse figure
professionali, all’accoglienza e alla organizzazione degli spazi
negli asili-scuola.
• Importanza dell’educazione sul piano fisico-motorio, ma anche
al canto, alla stimolazione sensoriale e all’educazione della
volontà per mezzo del lavoro
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia
Ferruccio Montesano (1868-1961)
• Formazione di base e continua degli insegnanti:
conoscenze, metodi e strumenti speciali.
Individuazione di uno specifico ruolo.
• 1990 a Roma, prima scuola magistrale ortofrenica,
per la formazione di insegnanti per «minorenni
anormali»
• Nascono le classi differenziali
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia
«medicina sociale»
Maria Montessori (1870-1952)
• Si occupa del recupero dei fanciulli «ritardati»,
ricercando le cause dell’anomalia psichica
• Sistemi e metodo per l’assistenza e il recupero alla
vita normale
• Diritto all’educazione per tutti i bambini,
soprattutto quelli a rischio di degenerazione,
perché poveri, malati e abbandonati
• Educazione modificatrice vs educazione
misuratrice
• Istituzione della Casa dei Bambini
Maturazione della consapevolezza che i
metodi utilizzati per insegnare agli
«idioti» contenevano principi più
razionali di quelli in uso nella scuola
pubblica
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia
Maria Montessori (1870-1952)
• Partenza dall’educazione sensoriale per avviare
l’azione modificatrice sulla persona
• Insegnante come mediatore tra bambino e
ambiente predisposto per le sue attività
• Cura dell’ambiente educativo (arredi e giochi),
perché il bambino possa esprimere liberamente le
sue inclinazioni e i suoi interessi, sollecitato dalla
disponibilità di materiale appositamente
strutturato
• Eliminazione degli ostacoli allo sviluppo normale
attraverso stimolazioni e attivazione di risorse e
potenzialità interne
• Attenzione al metodo!
EDUCAZIONE COME SPINTA VERSO
• «aiutare il bambino a fare da solo» L’AUTONOMIA E L’EMANCIPAZIONE
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia

ITALIA fino alla fine degli anni ‘50

• Scuole per ciechi e per sordi


• Istituti ortofrenici per minorati,
idioti, ecc.
• Primi anni ‘60: scuole per
paraplegici (Milano, A. Colli
Grisoni)
• Bollea e la Scuola di
Neuropsichiatria Infantile di Roma
(1956)
• Nascita e consolidamento di scuole
speciali
Disabilità: passato e presente
la nascita della Pedagogia Speciale in Italia

ITALIA anni ‘60-’70

• Alcuni centri di riabilitazione si aprono a


collaborazioni con direzioni didattiche locali
• Singoli docenti inseriscono disabili nella loro
classe
• Alcuni operatori scolastici organizzano
sperimentazioni strutturate
Disabilità: passato e presente

Modello di inserimento a cascata di


Deno (1970)
Modello di inserimento a cascata di

Disabilità: passato e presente


Deno, Gutmann e Fullmer (1977)

Gli obiettivi educativi non sono legati alla natura e alla gravità della disabilità ma derivano dall’analisi dei
comportamenti che sono necessari per raggiungere condizioni ambientali sempre meno restrittive.
• Quali abilità consentono di aumentare la possibilità di passare a successivi livelli di inserimento?

La collocazione nell’ambiente educativo viene determinata sulla base del repertorio di comportamenti
più che dall’etichetta diagnostica
• Effetti etichetta diagnostica?

Il successo di un programma di intervento si misura dal grado con cui un individuo si muove verso
condizioni ambientali più normali
• Quale raccolta dati?

Ogni qualvolta sia possibile, i servizi e i programmi di cui le persone con disabilità necessitano
dovrebbero essere «portati agli individui» evitando che siano questi ultimi a essere portati ai servizi
• Quale ambiente prediligere?

Movimenti sociopolitici e culturali per la deistituzionalizzazione


Disabilità: passato e presente
Legge n. 180/78 «Legge Basaglia»
• Viene normato l’Istituto del ricovero coatto in psichiatria
• Chiusura manicomi in Italia
• Avvio psichiatria di comunità attenta all’inclusione, anche lavorativa
DAL MODELLO MEDICO AL MODELLO
SOCIALE
Inizi anni ’80 (Oliver, 1981, UPIAS):
• Non sottovaluta l’opportunità e
l’irrinunciabilità di interventi sanitari
educativi a misura di persona, ma ne
denuncia le finalità (inserimento in
realtà sociale secondo standard di
efficienza)
• L’attenzione viene spostata
all’individuazione delle cause
disabilitanti che avrebbero origine
socioambientale

ostacoli e barriere che provocano


disuguaglianze nelle opportunità
e possibilità
DAL MODELLO MEDICO AL MODELLO BIO-
PSICO-SOCIALE
ECONOMIA E DISABILITÀ

VS

https://www.youtube.com/watch?v=-DiSQPTl7sE&ab_channel=FuturICT
CAPABILITY APPROACH di Amartya Sen
CAPABILITY APPROACH di Amartya Sen
Funzionamenti
• Realizzazioni che le persone si attribuiscono, nei propri contesti di vita. Risultati in ambito fisico, intellettivo, della salute
e della nutrizione, della longevità, dell’istruzione, ecc.
• Ciò che un individuo ritiene degno di fare o di essere (dinamicità)

Capacità
• Potenzialità delle persona, connessa alla libertà di riuscire
Agency
• Propensione della persona di determinare, nel limite del possibile, la realizzazione del proprio progetto di vita

Empowerment
• Potere di controllare ciò che gli accade, ma anche potere di influenzare le modalità tramite cui i propri contesti
di vita e le istituzioni si prendono cura e organizzano il benessere dei cittadini

Diversità – peculiarità ineludibile


dell’umanità
CAPABILITY APPROACH di Amartya Sen
Empowerment

 Anni Sessanta (USA) – comunità di psicologi → processo di sviluppo e


consapevolezza volto al miglioramento delle condizioni degli individui o
dei gruppi sociali in situazione di svantaggio.

 Hyung Hur (2006): «un processo sociale di azione tramite cui gli individui,
le Comunità e le organizzazioni guadagnano la padronanza sulle loro vite,
nel contesto di cambiare il loro sociale e politico per migliorare l’equità e la
qualità di vita.

 In campo medico è un approccio e una strategia medica che promuove la


partecipazione attiva della Persona malata/con disabilità durante la cura
della propria patologia.
Empowerment

1. Ascolto
2. Conoscenza e comprensione della propria situazione e delle possibilità
esistenti
3. Coinvolgimento e posizione attiva nel superamento delle difficoltà

→ Patient Reported Outcome (PRO) – strumento di valutazione per misurare


lo stato di salute soggettivo della Persona affetta da una particolare
condizione clinica.
Empowerment: PSN 2006-2008

Consenso informato

Empowerment paziente + valorizzazione ruolo associazioni


Empowerment in età evolutiva

Manifesto per la Riabilitazione del bambino (2000) – SIMFER, SINPIA

RIABILITAZIONE:
 Rieducazione: competenza del Personale Sanitario. Obiettivo = sviluppo e miglioramento delle
funzioni adattive. Processo discontinuo e limitato nel tempo.
 Educazione: competenza della Famiglia, del Personale Sanitario e dei professionisti del settore.
Obiettivo = preparazione del bambino ad esercitare il proprio ruolo sociale (formazione comunità).
 Assistenza: competenza del Personale Sanitario e degli Operatori del Sociale. Obiettivo = benessere
del bambino e della sua famiglia.

L’equipe multidisciplinare riabilitativa gestisce l’integrazione scolastica.


___________________________________________________________________________________
La famiglia va accompagnata, ascoltata, coinvolta e messa a conoscenza il più possibile del percorso
riabilitativo che si vuole intraprendere (Family Centred Therapy).

….. Rapporto tra famiglia e associazioni


Empowerment e associazioni

ASSOCIAZIONI

Aiuto, Interlocuzione
assistenza con le
Condivisione Solidarietà istituzioni
Empowerment e associazioni

ASSOCIAZIONI

Rischi:
+ -  Deresponsabilizzazione della Persona
malata e della sua famiglia rispetto alla
propria condizione
 Irrigidimento delle istituzioni e delle
istituzioni
….. Rallentamento del processo di garanzia
dei diritti fondamentali.
Empowerment e associazioni
ASSOCIAZIONI

 Circolazione di conoscenze e
- + informazioni
 Modello operativo utile per il territorio
 Ricerca scientifica (soggetti erogatori di
fondi) e ricerca sociale (condivisione
del bagaglio di conoscenze ed
esperienze)

Approfondimenti su esperienze della Fondazione Serena


Onlus e del Centro Clinico NeMo (articolo fornito a
lezione).
LE CAPACITA’ FONDAMENTALI di Martha
Nussbaum
Non solo elenco, ma obiettivi
politici specifici attorno cui si
dovrebbe esprimere un
condiviso e universale
consenso

SISTEMATICA TENDENZA ALLA


PERSONALIZZAZIONE
Disabilità: evoluzioni semantiche

INVALIDI, MINORATI, PERSONE


PERSONE CON
NON HANDICAPPATI DIVERSAMENTE ABILI DIVERSABILITA’
DISABILITA’
AUTOSUFFICIENTI O DISABILI

La disabilità non è una caratteristica intrinseca della


persona, ma il frutto di una cattiva interazione tra la
persona con un problema di salute e il suo ambiente
Disabilità: evoluzioni semantiche e
classificazioni

1970 1980 1997-2000 2001 2004


ICD ICDH ICDH-2 ICF ICF-CY
ICIDH

ICIDH (International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap) – 1980 OMS:

 Menomazione, ovvero perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione


psicologica, fisiologica o anatomica e rappresenta l'estensione di uno stato patologico. Se
tale disfunzione è congenita si parla di minorazione;
 Disabilità, ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno
stato di minorazione/menomazione;
 Handicap, svantaggio vissuto da una persona a seguito di disabilità o
minorazione/menomazione.

LIMITI:
 Non considera che la disabilità è un concetto dinamico, in quanto può anche essere solo temporanea.
 È difficile stabilire un livello oltre il quale una persona può considerarsi persona con disabilità.
 La sequenza può essere interrotta, nel senso che una persona può essere menomata senza avere disabilità.
 Nell'ICIDH si considerano solo i fattori patologici, mentre un ruolo determinante nella limitazione o facilitazione
dell'autonomia del soggetto è giocato da quelli ambientali.
Disabilità e OMS
International Classification of
Functioning, Disability and Health
(2001)

Disabilità come la «conseguenza o il


risultato di una complessa relazione
tra la condizione di salute di un
individuo e i fattori personali, e i
fattori ambientali che rappresentano
le circostanze in cui vive l’individuo»
ICF e modello bio-psico-sociale

ICF (international Classification Of Functioning) – 2001, OMS:

ASPETTI BIO-PATOLOGICI + INDIVIDUALI + RELAZIONALI + AMBIENTALI


ICF e modello bio-psico-sociale
ICF (international Classification Of Functioning) – 2001, OMS:
ICF e modello bio-psico-sociale
ICF (international Classification Of Functioning) – 2001, OMS:

Disablement (situazione contingente)


Vs
Disability (disabilità)
ICF e modello bio-psico-sociale
ICF (international Classification Of Functioning) – 2001, OMS:

 Disabilità = NO attributo della persona, MA situazione (anche occasionale) in cui c’è un divario tra le
capacità e i fattori ambientali (favorevoli → funzionamento vs sfavorevoli → disabilità)

 Persona con disabilità e famiglia al centro del Sistema curante in interazione con l’ambiente sociale
e le istituzioni e continue procedure di verifica delle attività di prevenzione, cura e riabilitazione.

 Linguaggio unificante per conoscere la complessità delle condizioni di salute e costruire un profilo di
funzionamento.

 Modello B-P-S:
• Certezza dei diritti
• Universalismo nell’accesso a benefici e servizi (welfare chiaro e definito)
• Piena partecipazione alla valutazione e definizione del progetto individualizzato.

 Strumento essenziale nel tracciare il percorso riabilitativo individuale


ICF a scuola
Ministero della Pubblica Istruzione (2010): progetto «Dal modello ICF dell’OMS
alla progettazione per l’inclusione»

ICF come «strumento culturale e concettuale al fine di buone pratiche di


inclusione e di partecipazione sociale degli alunni con disabilità»…NON per il
PEI!

Scopo dell’ICF-CY è descrivere la natura e la gravità delle limitazioni del


funzionamento del bambino e i fattori ambientali che influiscono su tale
funzionamento
scegliere condizioni ambientali di facilitazione
dell’apprendimento e dell’inclusione del bambino
Percorso Assistenziale Integrato
Analizza, integra e rende sinergiche le diverse componenti sanitarie e non sanitarie di ogni intervento
assistenziale

ICF

Valutazione dimensionale e definizione individuale degli outcomes mediante


PRI (Progetto Riabilitativo Individuale) e interventi socio-sanitari
Progetto Riabilitativo Individuale

Progetto Riabilitativo Individuale


_____________
ICF e Evidence-Based Medicine
Progetto Riabilitativo Individuale:
caratteristiche
 Unico per ogni Persona con disabilità
 Prassi multidimensionale e multiprofessionale indispensabile per abbracciare i
molteplici parametri della complessità della Persona in cura → equipe multidisciplinare

 Stabilisce fasi e modalità di presa in carico (tipo di struttura, operatori coinvolti),


obiettivi (a breve e medio termine), tempi e modalità di intervento (EBM – congruità e
appropriatezza degli interventi) e definisce le misure di esito atteso e tempi di verifica
sulla base di:
 Condizioni di salute, abilità residue e recuperabili, bisogni, preferenze, situazione familiare, fattori
ambientali e personali.

 Definisce la rilevanza della continuità assistenziale (evitare la frammentazione temporale


delle fasi degli interventi riabilitativi sanitari – integrati e sinergici)
 Fornisce una prognosi
 CONDIVISIONE con l’utenza
Come?
Progetto Riabilitativo Individuale:
equipe multidisciplinare
Team o equipe multidisciplinare – gruppo di lavoro formale e strumento operativo
composto da:
 Paziente, famiglia e caregiver (coinvolgimento attivo!)
 Figure professionali dell’area riabilitativa
 Professionisti delle aree infermieristiche, tecniche, psicologiche, attività sociali

ICF PRESA IN CARICO ICF

PROGRAMMI RIABILITATIVI mirati, continuativi, efficaci e rispondenti ai bisogni dell’utenza

PRI + integrazione e continuità assistenziale (PREVENZIONE-CURA-RIABILITAZIONE)


Progetto Riabilitativo Individuale:
equipe multidisciplinare
Team o equipe multidisciplinare – gruppo di lavoro formale e strumento operativo
composto da:
 Paziente, famiglia e caregiver
 Figure professionali dell’area riabilitativa
 Professionisti delle aree infermieristiche, tecniche, psicologiche, attività sociali

 Medico specialista in riabilitazione


 Educatore professionale
 Fisioterapista
 Logopedista
 Ortottista
 Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica (TRP)
 Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE)
 Terapista occupazione (TO)
Progetto Riabilitativo Individuale
Interventi specifici (PROGRAMMI) centrati sui diversi problemi:

 Valutazione e trattamento di sintomi o patologie,


 ricostruzione/riapprendimento di funzioni o capacità,
 modifiche dell’atteggiamento soggettivo, dell’ambiente o del contesto anche tramite ausili
 ecc.

Out-put, step e indicatori delle fasi ri-/abiliatave


Valutazione del risultato
Eventuali modifiche da apportare nell’intervento
Progetto Riabilitativo Individuale

Priorità dell’intervento definite in base a:


- Specificità del disturbo
- Aree di forza e di debolezza
- Opportunità vs barriere dell’ambiente di vita
- Età utente
- Eventuali appuntamenti evolutivi (età evolutiva)
- Preferenze utente e famiglia.
Progetto Riabilitativo Individuale
Progetto Riabilitativo Individuale
Progetto Riabilitativo Individuale
Progetto Riabilitativo Individuale
Progetto Riabilitativo Individuale
Progetto Riabilitativo Individuale
Disabilità e ONU
Convenzione internazionale sui
diritti delle persone con disabilità
(2006)

Fenomeno dinamico e in evoluzione, sensibile alla qualità


delle interazioni esistenti tra le persone e i loro ambienti
Disabilità e ONU
Convenzione internazionale sui
diritti delle persone con disabilità
(2006)

Fenomeno dinamico e in evoluzione, sensibile alla qualità


delle interazioni esistenti tra le persone e i loro ambienti
Disabilità e ONU

Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità, entrata nel nostro ordinamento
con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, che all’art. 26 afferma che i servizi e i
programmi di abilitazione e riabilitazione

“(a) abbiano inizio nelle fasi più precoci possibili e siano basati su una valutazione
multidisciplinare dei bisogni e delle abilità di ciascuno,

(b) facilitino la partecipazione e l’integrazione nella


comunità e in tutti gli aspetti della società, siano volontariamente posti a disposizione
delle Persone con disabilità nei luoghi più vicini possibili alle proprie
comunità, comprese le aree rurali”.
Alcune riflessioni
Criticità raccolta dati quantitativi: aggiornamento e strumenti di analisi
«la cifra più caratteristica del
sistema italiano sembra essere
Welfare: famiglia di appartenenza proprio la diseguaglianza
profonda tra territorio e
territorio in termini di capacità
di copertura e di risposta al
De-istituzionalizzazione e inclusione?

bisogno» (Fondazione Cesare


Distribuzione geografica: numeri e impegno amministrazioni locali Serono e Censisi, 2012)
Aggiornamento strategia di Lisbona: crescita intelligente e sostenibile,
inclusione

ADHD, ASD, BES, FIL; DSA vs «unicità»

Benefici e accesso ai servizi in base a condizioni personali, fisiche ed


economiche distinte
Punti chiave
• Criteri di valutazione e classificazione – Qualità di vita
• Superiorità modelli di inclusione vs istituzionalizzazione, inserimento,
integrazione
• Valutazione di efficacia dei trattamenti e della qualità dei servizi
• Scelta, differenziazione e accreditamento degli interventi in un’ottica
personalizzata
• Rispetto dei diritti, qualità di vita, partecipazione e
autodeterminazione: non parole vuote ma criterio per valutazione
legittimità ed efficacia progetti
• Ruoli: famiglia e volontariato
Lezione 2
Programma
• Riflessioni
• Qualità di vita: significato, rilevanza e concettualizzazione (cap. XIV Soresi)
• Integrazione della ricerca sulla qualità della vita e sua misurazione:
educazione, salute fisica, salute mentale, disabilità intellettive, ambito
familiare
• Applicazione del concetto di qualità della vita: a livello individuale,
organizzativo, sociale
• Psicologia positiva e disabilità (cap. V Soresi)
• Autonomia e Autodeterminazione (cap. XIII Soresi)
• QdV: non solo concetti ma applicazioni nel Progetto individuale
Riflessioni
https://video.repubblica.it/webseries/pazza-liberta-40-anni-di-legge-
basaglia/3-torino-il-manicomio-dei-bambini-dal-buio-alla-luce-storie-
di-rinascita/305529/306158
Riflessioni

Crescita studi e ricerca dedicati ai problemi associabili alla disabilità

Nuovi percorsi di formazione universitaria

Raccomandazioni internazionali (classificazioni e valutazione)

Nuovi criteri di valutazione di efficacia dei trattamenti


Riflessioni: ICF e modello bio-psico-sociale
ICF (international Classification Of Functioning) – 2001, OMS:
Qualità della vita

Qualità = eccellenza,
standard ottimali
(caratteristiche Vita = essenza più
umane) + felicità, profonda e aspetti
successo, salute e fondamentali
soddisfazione (valori dell’esistenza umana
positivi)
Qualità della vita
Qualità della vita

Scienze
economia medicina
sociali

Cummins, 2005
Qualità della vita
Qualità della vita

https://www.youtube.com/wa
tch?v=jciXW3aVV7Q&ab_chan
https://www.youtube.com/wa nel=LauraPirotta
tch?v=lH_tlKpgFTs&ab_channe
l=RaffaeleCapano Good life, happiness, well-being,
satisfaction – Schoch, 2006
Qualità della vita

sociology

nursing medicine

QOL
1970
Social USA psychology
history

Welfare…
Benessere sociale diffuso Geography Economics

Milton, 2013
Qualità della vita
Cummins, 1996)
(Schuessler e Fisher, 1985; Andrews, 1986; Horn, 1993;

Importanza di conoscere,
comprendere e
Fenomeno sociale monitorare i mutamenti
sociali ad ampio spettro
nel corso del tempo

Criterio di orientamento
degli interventi e delle
pratiche sanitarie
Qualità della vita
Costrutto solo apparentemente intuitivo e semplice nel senso comune
ma […] complesso e sovradeterminato nella sua manifestazione. (Gatti,
2000, p.6)

Cultura?
Qualità di vita: definizioni
• Borthwick-Duffy (1992) → determinata dalle condizioni di vita, dalla
soddisfazione per le proprie condizioni e da aspirazioni, valori e aspettative
della persona
• Landesman (1986) → condizioni di vita (salute fisica, ambiente di vita,
relazioni sociali, attività lavorativa e possibilità economiche)
oggettivamente misurabili – soddisfazione personale = risposta soggettiva
alle condizioni di vita
• Edgerton (1990) → possibilità di mantenere o cambiare le proprie
condizioni di vita … QdV
• AA.VV. → legame tra percezione individuale delle proprie condizioni
oggettive e i bisogni, valori e aspettative della persona.
• Cummins (1992) → scala dei valori individuo
Qualità di vita: definizioni
Qualità di vita

INTERESSE
RICERCA

COMPLESSITA’

MULTIDIMENSIONALITA’
Qualità di vita: modello di Halpern e co.
(1986)

AMBIENTE DI
OCCUPAZIONE
RESIDENZA

SUPPORTI SODDISFAZIONE
SOCIALI PERSONALE
Qualità di vita: modello di Brown e co. (1989)

Valutazioni e misurazioni «oggettive» Valutazioni e misurazioni «soggettive»

• Sviluppo delle abilità • Incremento e padronanza percepita


• Caratteristiche dell’ambiente fisico • Sicurezza
• Livello di integrazione fisica e sociale • Coinvolgimento sociale e sentimento di
• Qualità e quantità del training appartenenza
• Sistemi di sostegno reali • Responsabilità
• Reddito • Autostima
• Qualità dell’alimentazione • Aspettative
• Salute • Obiettivi percepiti come raggiunti
• Filosofia dei servizi • Sostegni percepiti
• Atteggiamenti dell’equipe • Livello di soddisfazione
• Atteggiamenti della comunità • Percezione del proprio stato di salute
• Stabilità delle relazioni familiari • Normalizzazione
Qualità di vita: modello di Goode (1988,
1991)

• Accentuata variabilità
interindividuale
• Ambiente
• Persone in interazione
Qualità di vita: modello di Parmenter (1988)
Percezione individuale Comportamenti
Ambiente
del sé funzionali
• Cognitivo: credenze, • Interazioni sociali • Atteggiamenti della
obiettivi, valori, • Benessere comunità verso la
aspirazioni, occupazionale e disabilità
conoscenze del sé, materiale • Valori della comunità
possibilità di prendere • Qualità della residenza • Stato dell’economia
decisioni e assumersi
• Possibilità di • Supporti politici,
rischi (autonomia,
«accesso» incentivi, disincentivi
autodeterminazione)
• Possibilità di accesso
• Affettivo:
soddisfazione, felicità,
autostima, locus of
control e accettazione
della disabilità
• Stile di vita personale
Locus of control
Qualità di vita: modello di Schalock (1991)

• Modello multidimensionale
• Macrosistema: tendenze e
fattori culturali Caratteristiche personali

• Microsistema: individuo, Condizioni oggettive di vita

famiglia, scuola, tipologia e Percezione degli altri rispetto a persone con disabilità

qualità dei programmi


riabilitativi

Approfondimento più avanti…


Qualità della vita: principi

Approccio
multidimensionale
– teorie dei domini

Empowerment Approccio olistico

QoL
Prospettiva Elementi oggettivi
longitudinale e soggettivi

Variabilità inter e Stesse componenti


intrapersonale per ogni persona
Qualità di vita: riflessioni
• Approccio ecologico • Mantenimento abilità residue
• Autoefficacia • Incremento abilità necessarie
• Mentalità a-riabilitatitva vs a sopravvivere i contesti
assistenzialismo protetti
• Adattamento ambienti
• Training volti al reinserimento in
ambienti naturali
• Interventi fuori dai servizi
• Social skills
Qualità della vita: uso termine a livello
internazionale
• Nozione sensibilizzante che dà • Tema unificante che fornisce una
un riferimento e una direzione a struttura globale di lavoro per
partire dalla prospettiva applicare politiche e prassi
individuale, centrandosi sui orientate alla qualità della vita
domini cruciali per una vita di
qualità
• Costrutto sociale che fornisce un
modello di assessment per i
domini cruciali del QoL
Qualità della vita: riflessioni

Necessario accordo su domini e indicatori cruciali della QoL e


su numerosi principi che definiscono come la qualità della vita
dovrebbe essere concettualizzata.
QOL: questions

Quali sono i descrittori Quali sono i migliori


chiave per una vita di indicatori di una vita di
qualità? qualità?

Come cambiano questi


descrittori e indicatori Come si può migliorare
tra le persone, le la qualità della vita di
comunità e i diversi ciascuno?
stati?
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
• No modello prescrittivo e rigido, • Flessibilità
ma piuttosto linea guida da • Personalizzazione
adottare nella pratica
• Plasmabilità
• Contestualizzazione
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
• Macro-contenitori concettuali entro i quali inserire e analizzare i domini di QdV (Renwick e Brown,
Aree trasversali 1996; Buntinx, Schalock, Verdugo, 2010)
o fattori

• Ambiti esistenziali e componenti costitutivi della QdV, ne esplicano il carattere multidimensionale


Domini
(Buntinx, Schalock e Verdugo, 2010)

• Condizioni specifiche che definiscono concretamente ogni dominio di QdV (Buntinx, Schalock e
Indicatori
Verdugo, 2002, 2010)

• Percezioni, comportamenti e situazioni osservabili che permettono di rendere operativo e


oggettivamente misurabile l’indicatore di QdV in base al contesto e alla persona di riferimento
Descrittori (Buntinx, Schalock 2002)
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Ricercatore Domini cruciali

Flanigan (1982) Benessere fisico e materiale Relazioni con altre persone


Attività a livello sociale, di comunità e civiche Sviluppo personale e realizzazione
Svago e attività ricreative
WHO (1997) Salute fisica Salute mentale
Livello di indipendenza Relazioni sociali
Ambiente Spiritualità, religione, convinzioni personali
Cummins (1996) Benessere Salute
Produttività Vita affettiva
Sicurezza Ruolo della comunità
Benessere emozionale
Felce (1997) Benessere fisico Benessere materiale
Benessere sociale Benessere produttivo
Benessere emozionale Benessere civico o diritti
Schalock (1996b, 2000) Benessere emozionale
Relazioni interpersonali
Benessere materiale
Sviluppo personale
Benessere fisico
Autodeterminazione
Inclusione sociale
Diritti
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Fattore/Area trasversale Dominio

Indipendenza Sviluppo personale


Autodeterminazione
Partecipazione Relazioni interpersonali
Inclusione sociale
Diritti

Benessere Benessere fisico


Benessere emotivo
Benessere materiale
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Modello BBB di Renwick e Brown
(1996)
Belonging

Being

Becoming
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
I criteri per selezionare gli
Cosa sono? indicatori devono essere:

Percezioni, comportamenti o - Legame funzionale con il rispettivo


dominio
condizioni che riflettono la QOL, - Validità (misura ciò che vuole
reale o percepita misurare)
- Affidabilità (accordo tra soggetti o
valutatori diversi)
- Sensibilità (rileva i cambiamenti)
- Specificità (riflette le situazioni)
- Sostenibilità (in termini economici)
- Valutabile longitudinalmente
- Sensibilità culturale
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Domini Indicatori
Benessere emotivo Appagamento
Concetto di sé
Assenza di stress
Benessere materiale Situazione finanziaria
Occupazione
alloggio
Benessere fisico Salute
Attività quotidiane
Tempo libero
Relazioni interpersonali Interazioni
Relazioni
Sostegni
Sviluppo personale Formazione
Competenza
Performance
Autodeterminazione Autonomia
Obiettivi e valori personali
Scelte
Inclusione sociale Integrazione e partecipazione comunitaria
Ruoli all’interno della comunità
Sostegni sociali
Diritti Diritti umani
Diritti legali
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
MICROSISTEMA
• Ambiente sociale ristretto (famiglia, casa, coetanei e ambiente di lavoro), incide direttamente sulla vita
della persona
• Crescita personale e opportunità di sviluppo

MESOSISTEMA
• Vicinato, comunità, servizi disponibili e organizzazioni incidono sul funzionamento del microsistema
• Pratiche di miglioramento dei contesti (ambienti di vita, progettazione servizi e sostegni alla persona)

MACROSISTEMA
• Schemi sovrastrutturali di cultura, tendenze socio-politiche, sistemi economici e fattori connessi alla
società che incidono direttamente sui valori, sui presupposti e sul significato di questi concetti e costrutti
• Politiche sociali (incongruenze tra piano normativo e dei servizi e bisogni della persona)
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)

Modello euristico
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Microsistema: la valutazione
soggettiva VANTAGGI SVANTAGGI

• Qual è il suo grado di soddisfazione a • Misura globale usata nei • Correlazione bassa o
domini della vita assente tra misure
proposito delle abilità e delle esperienze che individuale, stabile nel soggettive e oggettive
ha raccolto o sta raccogliendo nel suo lavoro? tempo (tratto di • Limitata utilità per
personalità) confronti di piccoli gruppi
• Quanto è soddisfatto della casa in cui vive?
• Letteratura su livello di • Misura globale del
• Scala Likert soddisfazione tra benessere personale
popolazioni diverse e • Discrepanza vs
fruitori della distribuzione multidimensionalità QoL
dei servizi
• Variabile dipendente:
assessment importanza
domini individuali e
assegnazione valore
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Mesosistema: assessment
funzionale VANTAGGI SVANTAGGI

• Rating scale, osservazione partecipante e/o • Misure oggetti a • Necessario


questionari conferma di quelle bilanciamento con
soggettive altre considerazioni
• Da integrare con • Costi
misure soggettive • Utile per processi
• Valutazione dei decisionali solo se
risultati tra gruppi pone domande giuste
• Feedback per chi • Multi fattori
regola, finanzia o concorrenti alla
fornisce servizi percezione QoL (non
(cambiamenti e solo distribuzione dei
miglioramenti) servizi)
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010)
Macrosistema: indicatori sociali
• Condizioni esterne tra cui salute, welfare,
amicizie, standard di vita, educazione,
pubblica sicurezza, condizione abitativa, «poiché ci siamo abituati alla valutazione della
vicinato, tempo libero vita delle persone in termini di possesso
materiale, tendiamo a dimenticare che la
• Indici statistici dell’interesse diretto delle soddisfazione è un’esperienza psicologica e che la
norme qualità di quest’esperienza può non
corrispondere troppo da vicino a queste
condizioni esterne» (Campbell et al., 1976)
QOL: questions

Cosa si Come si
valuta? valuta?

Quando si Dove si
valuta? valuta?

Perché si
valuta?
Qualità della vita: valutazione
• Autopercezioni
• Disabilità intellettive?
• Distribuzione rispetto alla
popolazione di riferimento
• Collaborazione!
• Familiari e operatori
Qualità della vita: valutazione
• Pluralismo metodologico delle
pratiche di misurazione della
QOL
Qualità della vita: strumenti per la valutazione
• Metodologia?
• Multi variabili
• Misure multidimensionali e DI
QOL: strumenti di valutazione
QOL: strumenti di valutazione
QOL: strumenti di valutazione
QOL: strumenti di valutazione
QOL: strumenti di valutazione

Heal e Chadsey-Rusch (1985)

• 29 items
• Livello di soddisfazione rispetto ad
abitazione, caratteristiche vicinato,
amici, attività del tempo libero,
servizi accessibili
QOL: strumenti di valutazione

Schalock e Keith, 1993

• 3 livelli
• Soddisfazione personale, grado
di benessere, caratteristiche
ambiente di vita, ricompense
associate alle attività, relazione
con i vicini, presenza o meno di
sentimenti di solitudine, di
sensazioni di inadeguatezza,
ecc.
QOL: strumenti di valutazione
QOL: strumenti di valutazione

The Quality of Life Questionnaire (Cragg e


Harrison, 1984) e altre scale
QOL: strumenti di valutazione

Brown et al. (1989)

Client Quality of Life Sponsor Questionnaire


Questionnaire • LIVELLO MICRO: sicurezza
• LIVELLO MACRO: clima vicinato, posto di lavoro, attività
economico e politico, tempo libero, aspetti educativi
atteggiamenti società verso dell’ambiente
persone con disabilità
QOL: strumenti di valutazione

Nota e Soresi, 2002

La valutazione della qualità della • 14 items


vita di persone adulte con ritardo • 3 fattori: qualità del servizio
mentale (QdV-RM) ricevuto (8 items), possibilità di
beneficiare di occasioni di
integrazione sociale (3 items),
caratteristiche ambienti (3
items).
QOL: strumenti di valutazione

Verdugo et al. (2013)

Scal San Martin • per valutare persone adulte che


richiedono assistenza estesa o
generalizzata (disabilità multiple e
profonde)
• 95 items
QOL: strumenti di valutazione

Verdugo et al. (2013)


• fornisce dati qualitativi indicativi della persona disabile, in quanto essendo
Scala San Martin una Scala è uno strumento descrittivo di analisi che riesce a far emergere le
percezioni;
• formula un Profilo della QdV della persona disabile presa in esame, in
grado di delineare un andamento rispetto ai domini della QdV;
• utilizza la stessa cornice di riferimento teorico, adottato dal modello
multidimensionale della QdV ad otto domini di Schalock e Verdugo Alonso
(2002), che abbiamo individuato come framework attualmente condiviso a
livello internazionale. La strutturazione della Scala infatti adotta i medesimi
domini;
• è in grado di ovviare ad alcune delle criticità metodologiche evidenziate
nella valutazione della QdV del disabile, poiché prevede la triangolazione
dei punti di vista. Viene condotta dunque un’analisi congiunta dei risultati,
poiché lo strumento prevede la somministrazione diretta alla persona
disabile, al familiare o amico e alla figura assistenziale di riferimento. La
triangolazione delle percezioni è funzionale non alla formulazione di un
giudizio, ma alla comprensione del fenomeno in un ottica di
miglioramento, in termini di presa in carico della persona con disabilità e di
progettualità educativa.
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010) per riassumere
Principi teorici
Modello multidimensionale di Schalock e
Verdugo (2002,2010) per riassumere
Principi applicativi
Lezione 3
Integrazione della ricerca sulla qualità della vita e sua misurazione: educazione, salute fisica, salute
mentale, disabilità intellettive, ambito familiare

Razionalismo
economico

Fattori
contestuali,
principi
teorici e
applicativi
Studi sugli Movimenti di
esiti riforma
Educazione, educazione speciale e QOL
Educazione, educazione speciale e QOL: temi
e argomenti di ricerca
Fattori contestuali
• Chiaro spostamento nelle politiche educative, dall’importanza dei
processi dell’istruzione e un interesse nei confronti di esiti auspicabili
della scolarizzazione e verso standard sulla base dei quali sia possibile
valutare le scuole e i risultati dell’educazione
• Tendenza a includere studenti con disabilità a tempo pieno
nell’educazione regolare
Educazione, educazione speciale e QOL: temi
e argomenti di ricerca

Progettazione nuovi
ambienti scolastici, con
nuove tecniche di
Educazione insegnamento
multiculturale e (Ainscow, 1999)
movimento di
Attenzione ai bisogni inclusione (Salend,
individuali e alle 1998)
esperienze degli allievi
Dichiarazione di (Jones e Jones, 1995)
Salamanca e Indicazioni
per l’azione
Regole sulle parti nell’educazione delle
opportunità per le necessità particolari
persone con disabilità (1994)
Convenzione dei diritti (UN, 1993)
del bambino (UN, 1989)

Rapporto Warnock
(1978)
Educazione, educazione speciale e QOL: temi
e argomenti di ricerca

Hegarty, 1994
Educazione, educazione speciale e QOL:
fattori che facilitano l’uso del concetto di
QOL nelle scuole

VALUTAZIONE DELLA
RISORSE EDUCATIVE SODDISFAZIONE
DELL’UTENTE
• Promozione di approcci • Famiglie
curriculari aperti e • Alunni
flessibili che semplifichino
il lavoro in aree nuove
della conoscenza
• Programmi COACH e CDP
Educazione, educazione speciale e QOL:
fattori che facilitano l’uso del concetto di
QOL nelle scuole
Educazione, educazione speciale e QOL:
fattori che facilitano l’uso del concetto di
QOL nelle scuole
Educazione, educazione speciale e QOL:
domini e indicatori
Benessere emozionale e sviluppo personale

Relazioni interpersonali e inclusione


sociale
Benessere fisico,
autodeterminazione e
benessere materiale

Diritti
Educazione, educazione speciale e QOL:
studi recenti
Educazione, educazione speciale e QOL:
studi recenti
Educazione, educazione speciale e QOL:
studi recenti
Educazione, educazione speciale e QOL:
studi recenti
Educazione, educazione speciale e QOL:…IN
ITALIA?
Educazione, educazione speciale e QOL:…IN
ITALIA?
Educazione, educazione speciale e QOL:
conclusioni
• Un’educazione efficiente può essere promossa nell’ambito di contesti inclusivi.

• Promuovere la proposta degli indicatori della qualità nei programmi di inclusione

• Anche la scuola ha bisogno di concentrarsi sulle diverse dimensioni della vita di un allievo, la
programmazione e la valutazione educative dovrebbero incontrare bisogni e aspettative degli allievi.
Salute fisica e QOL
Salute fisica e QOL

Fattori contestuali
• Focus sulla dimensione della disponibilità delle tendenze di riforma
con una maggiore enfasi, attualmente posta sull’efficienza e l’efficacia
dei servizi, in antitesi alla soddisfazione dell’utente o qualità della vita
• Sviluppo di standard di performance e linee guida operative al fine di
garantire un trattamento adeguato e ottimizzare i potenziali esiti
riferiti alla persona
Salute fisica e QOL: ricerche
Fryback, 2010
Salute fisica e QOL: ricerche
Salute fisica e QOL: ricerche
Salute fisica e QOL: ricerche
Salute fisica e QOL: ricerche

Tumori Lesioni cerebrali Sclerosi multipla

Altre patologie
(cardiovascolari, Problemi medici in età
HIV
epilessia, lesioni spinali, evolutiva
diabete, FC, ecc.)
Salute fisica e QOL: domini e indicatori
• Uso eccessivo del termine QOL
• Benessere emozionale e fisico
• Relazioni interpersonali e integrazione sociale
• Sviluppo personale, autodeterminazione e diritti poco indagati
Salute fisica e QOL: conclusioni
• Interesse per economisti, politici, amministratori, sociologi, ecc.
• Il costrutto di qualità della vita ingloba gli sforzi individuali per
raggiungere un alto livello di benessere e costituisce un principio
guida per le azioni e gli interventi che si propongono un
miglioramento del benessere stesso.
• ETICA (vita e morte)
• Prospettiva olistica di salute e malattia che si focalizzi sull’intero
potenziale della persona e non solo sugli effetti debilitanti della
malattia
Salute mentale e QOL
Salute mentale e QOL

Fattori contestuali
• Sviluppo di un concetto abilitativo caratterizzato da un continuum di
trattamento nel quale differenti livelli di sostegno siano forniti alla
persona con psicopatologia
• Rinnovata attenzione al sostegno sociale e ai programmi di riabilitazione
• Rilievo dato a comportamento adattivo, benessere personale, qualità
della vita, attività della vita e adattamento alla comunità
• Attenzione focalizzata sui bisogni di sostegno e sugli esiti riferiti alla
persona
Salute mentale e QOL

Deistituzionalizzazione Autodeterminazione
Salute mentale e QOL

Fattore di
rischio

QOL: relazioni
interpersonali Adattamento

Sostegno
e integrazione alla comunità
sociale

sociale

Tolleranza allo
Benessere
stress
Salute mentale e QOL: sottogruppi clinici
Schizofrenia
• QOL e funzionamento personali compromessi, soprattutto per fattori sociali
• Non solo si sentono a disagio, ma spesso sono in difficoltà con le persone che li circondano
• Funzionamento individuale: perdita di comportamenti sociali spontanei e di abilità sociali, di
interesse sessuale, di motivazione per le attività del tempo libero e tendenza all’isolamento sociale
(AA.VV. 1986-1998)
• Risultati contrastanti rispetto a effetto variabili sociodemografiche e cliniche su benessere e QOL
• QOL più bassa in schizofrenia di tipo residuale, prolungamento malattia, ospedalizzazioni precedenti
• Effetti positivi degli interventi psicoeducativa su famiglia
• Tipologia dei contatti nelle reti sociali
• Terapia farmacologica + occupazionale
• Misure oggettive vs misure soggettive
• Effetti stigmatizzazione
Salute mentale e QOL: sottogruppi clinici

Depressione
• Modello a 4 dimensioni di Katshnig e Angermeyer (1997): 2 dimensioni a carattere
cognitivo (autostima e soddisfazione) e affettivo (benessere); 2 dimensioni
sociologiche (funzionamento vita quotidiana e condizioni ambientali). In linea con
modello ecologico di Schalock e Verdugo.
• Effetti trattamento farmacologico antidepressivo e terapia psicologiche
• Ambiti QOL: benessere emozionale e fisico. HRQOL. Disfunzione sociale!
• Decremento trattamenti medici = indicatore di miglioramento QOL
• Interventi psicoeducativi per modificare le convinzioni disfunzionali e migliorare le
abilità le contesto familiare
• Misure generiche + misure specifiche
Salute mentale e QOL: sottogruppi clinici

Ansia
• Effetti su relazioni interpersonali, rendimento lavorativo e altri
importanti aspetti della vita
• Fobie sociali: basso rendimento scolastico e lavorativo,
disoccupazione, abuso di alcool, insuccesso nelle relazioni intime e
sociali. Più compromessi rispetto ad altri disturbi d’ansia.
• Disturbi da attacchi di panico (agorafobia e stress): salute fisica e
salute emozionale, funzionamento sociale.
• Assenza di un modello di riferimento e chiara definizione di QOL
Salute mentale e QOL: domini e indicatori

Relazioni interpersonali

Sviluppo personale e benessere


emozionale

Benessere fisco e integrazione


sociale

Autodeterminazione

Benessere materiale e diritti


Salute mentale e QOL:conclusioni
• Significativo effetto negativo sulla QOL: relazioni interpersonali, benessere
emozionale, benessere fisico ed economico e sviluppo generale della
persona
• Interesse principale dei servizi per la salute mentale: problemi di
funzionamento personali, sociali e condizione lavorativa
• Sostegni sociali e personali organizzati nell’ambiente naturale della persona
• Ridotti servizi gesti dal consumatore
• Risorse ingenti per degenze in ospedale a lungo termine → scarsa
soddisfazione
• Partecipazione alla programmazione e ai processi decisionale → autonomia
e autodeterminazione
Disabilità intellettive e QOL

https://youtu.be/l_QGlbwwCy4

https://youtu.be/kNMJaXuFuWQ
Disabilità intellettive e QOL

Fattori contestuali
• Visione trasformata di cosa costituisca le possibilità di vita delle
persone con disabilità intellettive
• Paradigma di sostegno che sottolinei come vengono forniti i servizi
e ponga l’attenzione sul vivere coadiuvato da sostegni, un impiego
e un’educazione inclusiva
• Interfaccia del concetto di QOL con un miglioramento della qualità,
una garanzia della qualità, una gestione della qualità e una
valutazione basata sugli esiti
Disabilità intellettive e QOL
• Approccio ecologico alla qualità della vita
• Integrazione nella comunità e deistituzionalizzazione
• Occupazione
Disabilità intellettive e QOL: domini e indicatori
Integrazione sociale, benessere fisico,
relazioni interpersonali e
autodeterminazione
Benessere materiale ed
emozionale

Sviluppo personale e
diritti
Disabilità intellettive e QOL: conclusioni
• Valutazione dell’impatto di differenti tipi di residenzialità o abitazione
sulla qualità della vita
• Valutazione dell’impatto dell’occupazione lavorativa sulla QOL
• Sviluppo di procedure e di strumenti di misurazione della QOL con
verifica delle loro proprietà psicometriche
• Analisi della QOL in gruppi di persone con disabilità specifiche
considerando le caratteristiche e le differenze in base all’età
(invecchiamento), il tipo di disabilità e il livello cognitivo
• Misure soggettive … da ampliare
Stay tuned on
I December
Famiglia e QOL
Famiglia e QOL: simposio di Seattle (2000) e
monografia di Turnbull (2004)
• E’ importante per le famiglie avere una comprensione chiara degli aspetti del
benessere e del bisogno di una programmazione che integri immagine di sé e
soddisfazione. L’importanza di tutto ciò si riflette nell’attivo e dinamico impegno
rivolto all’identificazione degli aspetti cruciali della QOL di una famiglia
• Le famiglie con un componente disabile sono messe alla prova non solo dalla
disabilità e dallo stigma sociale a essa associato, ma anche dalla mancanza di
servizi e dai costi elevati di quelli esistenti
• La QOL di una famiglia si riferisce a specifici ambiti di vita, strettamente collegata
ai domini individuali di QOL e influenzata in modo significativo da fattori personali
e socio-culturali
• Studiare QOL per arrivare a un modello positivo di lavoro teorico e concettuale, in
cui comprendere e promuovere un approccio al sostegno centrato sulla famiglia
Famiglia e QOL: domini

Relazioni o
Benessere Benessere
Salute fisica funzionamento
emozionale economico
della famiglia

Coinvolgimento Attività
Sostegni nella comunità e ricreative e Produttività
sostegno legale tempo libero
Famiglia e QOL: domini e indicatori
Domini centrati sulla famiglia Indicatori cruciali
Benessere emozionale Controllo, adattabilità, tempo dedicato a sé
stessi, benessere spirituale e culturale
Sostegni Dagli altri, dai servizi alla persona
Salute fisica Fisica, psicologica, cura della salute
Produttività Opportunità, successo, avanzamento della
carriera, occupazione, scuola
Benessere economico Alloggio, mezzi di trasporto, sistemazione,
educazione, cura della salute
Coinvolgimento nella comunità e sostegno legale Coinvolgimento della famiglia, sistema dei
servizi, appartenenza sociale
Relazioni e funzionamento della famiglia Comunicazione, accettazione, tempo passato
insieme, relazioni familiari, ruolo genitoriale
Attività ricreative e tempo libero Hobby, attività ricreative e sportive, esercizio,
partecipare agli sport come spettatori
Famiglia e QOL: ricerca
• Identificazione e validazione dei domini del QOL riferiti alla famiglia
• Comprensione legami tra i concetti cardine della politica sulla
disabilità e domini QOL
• Comprensione fattori significativi che influenza la QOL di una famiglia
• «come può la ricerca sulla qualità della vita della famiglia fare la
differenza?»
Famiglia e QOL: caregivers
• Seltzer et al.: benefici e difficoltà delle famiglie nel fornire cure a
lungo termine, ruolo di siblings, fattori che conducono a un
cambiamento delle circostanze di vita dei componenti della famiglia
con dis. Intellettiva.
• Linee guida (Schalock et al., 1999)
Famiglia e QOL: caregivers
Dominio Linee guida caregiver
Benessere emozionale • Assenza di paure, danni, lesioni, trascuratezza o ferite
• Opportunità di agire su o di perseguire le convinzioni personali
• Feedback positivo sulle capacità
• Assenza di preoccupazione per aspetti che coinvolgono la famiglia, gli amici, il posto
in cui vivere, la situazione economica
Relazioni interpersonali • Coinvolgimento e relazioni con i componenti della famiglia
• Coinvolgimento e relazioni con gli amici e conoscenti
• Coinvolgimento e relazioni con quanti propongono attività organizzate come la
Chiesa, le attività ricreative e il tempo libero
• Coinvolgimento e relazioni con i caregiver
Benessere materiale • Denaro per acquistare cose e realizzare attività
• Disponibilità e possibilità di usare, mobili, quadri, radio e TV e simili altri oggetti
preferiti
Sviluppo personale • Opportunità di sviluppare abilità nuove
• Opportunità di impegnarsi in attività artistiche, artigianali, e altre attività in grado di
potenziare la persona
Famiglia e QOL: caregivers
Dominio Linee guida caregiver
Benessere fisico • Mettere ogni persona in condizione di mangiare, vestirsi, farsi un bagno, camminare e
prendersi cura di sé
• Ricevere cure appropriate
• Benessere relativo all’alimentazione
• Corretto dosaggio dei trattamenti medici
• Opportunità di fare attività ed esercizi fisici
Autodeterminazione • Libertà di fare scelte o prendere decisioni relative alla vita quotidiana
• Libertà di fare scelte o prendere decisioni a proposito dei cibi e degli abbigliamenti preferiti
• Opportunità di esprimere valori e opinioni personali
• Opportunità di raggiungere obiettivi personali
Inclusione sociale • Essere legati a e accettati dalle persone con le quali si convive e condividere attività con le
stesse persone
• Essere legati a e accettare dalla persona che fornisce cure; coinvolgerla in attività e
conversazioni
• Ricevere aiuto e sostegno dalle persone con le quali si convive o dalle persone che forniscono
cure
Diritti • Rispetto per la privacy di una persona
• Opportunità di possedere oggetti
• Opportunità di dare indicazioni circa ruoli o programmi
• Opportunità di ricevere patrocinio legale o assistenza per la tutela
• Protezione da eventi e situazioni negativi o potenzialmente nocivi
Famiglia e QOL: conclusioni
• Work in progress…
Applicazione del concetto di QOL

PERSONA
• microsistema

EDUCAZIONE, CURA DELLA SALUTE E PROGRAMMI DEI SERVIZI SOCIALI


• Mesosistema

SOCIETA’
• Macrosistema
QOL e livello individuale: temi cruciali
• Modo di vedere soggettivo della persona
DOMINI DEL BENESSERE
• 8 modello di Schalock e Verdugo
• Modello di riferimento multi-dominio
• Consapevolezza su elementi importanti
• Costrutto QOL dato dall’insieme dei domini

VARIABILITA’ INTER E INTRAPERSONALE


• Domini applicati o sperimentati in modo diverso da persone e gruppi culturali diversi
• La QOL cambia per la persona, nel tempo e tra le persone
• Significati diversi

CONTESTO PERSONALE
• Contesto ambientale significativo (abitazione, lavoro, dove si esercita il proprio ruolo)
• Modificabilità per conformarsi a bisogni, necessità e valori
• Fondamentale per delineare interessi e valori
QOL e livello individuale: temi cruciali

PROSPETTIVA LIFE-SPAN
• Intero arco dell’esistenza
• Effetti cumulativi - Processi di anticipazione
APPROCCIO OLISTICO
• Considerare effetti probabili
• Usare partecipazione, attività e motivazione in una determinata area per agire su
sviluppo e soddisfazione delle altre aree
VALORI, SCELTE E CONTROLLO PERSONALE
• Concetto emancipante
• Differenti sistemi di valore
QOL e livello individuale: temi cruciali

PERCEZIONE
• Sostegno al «modo di vedere» le cose in un determinato momento
• Modificabilità
• Vs suggerimenti, scelte e percezione di genitori, coniugi, terapisti
• Percezioni multiple e CNV

IMMAGINE DI SE’

EMPOWERMENT
QOL e livello individuale
• Principi teorici e applicativi (vd slides lezione 2)
• Strategie di autodeterminazione (lezione 24/11)
• Tecniche di miglioramento della qualità riferite alla persona:
dominio specifiche, uso dei sostegni ai comportamenti positivi,
valutazione propria QOL, operatori della motivazione

https://www.abilitychannel.tv/video/domotica-per-disabili-la-
casa-del-futuro/
QOL e livello individuale: gerarchia QOL

Sogni, esperienze personali


(benessere emozionale)

Autodeterminazione

Avere opportunità di incontrare


nuove persone, di cambiare le
QOL (locus of control,
autoefficacia,
aspettative di
risultato)
persone e le condizioni con le quali
si vive
(inclusione sociale e relazioni
interpersonali)

Avere cose e persone importanti nella vita


quotidiana: avere persone con cui stare,
cose da fare e posti dove essere
(Sviluppo personale e Autodeterminazione)

Rimanere sani e in sicurezza, nel senso proprio della


persona
(Benessere fisico, Benessere materiale e Diritti)
QOL e livello organizzativo

Riorganizzazione dei
Valori centrati sulla
servizi sulla base di
persona
criteri economici
QOL e livello organizzativo: il contesto

Misurazione degli esiti Panorama in evoluzione

• Miglioramento responsabilità dei • Associazioni


programmi • Organizzazioni no profit
• Potenzia la responsabilità pubblica • utenti
• Migliora la responsabilità interna
• Si concentra su obiettivi strategici e
finalità a lungo termine
• Fornisce info sul rendimento
• Migliora i processi decisionali
• Uso efficace delle risorse
QOL e livello organizzativo
QOL e livello organizzativo
1. Modelli di gestione della
qualità: analisi obiettive
sui dati (resoconti,
indicatori di qualità, linee
guida, ecc.)
2. Esiti finali = indicatori di
riferimento per confronti
3. Esiti molteplici per
programmare la
trasformazione e
l’orientamento di risorse
QOL e livello organizzativo
QOL e livello organizzativo
QOL e livello organizzativo
PERSONALITA’ ORGANIZZATIVE:
• Organizzazioni basate sulla stabilità
• Organizzazioni centrate sull’estensione
• Organizzazioni rivolte alla riabilitazione
• Organizzazioni centrate sul sostegno
QOL e livello organizzativo
STRATEGIE DI IMPLEMENTAZIONE

Fare uso di una Costruire sostegni


Favorire una cultura del
programmazione imperniati sui domini
cambiamento
centrata sulla persona cruciali del QOL

Concentrarsi su tecniche
Implementare un
di miglioramento della
sistema di controllo
qualità riferite ai
orientato agli esiti
programmi
QOL e livello organizzativo
FARE USO DELLE INFORMAZIONI SUGLI ESITI

SVILUPPO E VALUTAZIONE DEGLI


VALUTAZIONE DI ESITI NEL CONTESTO
PROGRAMMI DEL MOVIMENTO DI
STRATEGICI RIFORMA

REALIZZAZIONE DEL
CAMBIAMENTO
QOL e livello sociale
• Adozione di politiche riferite al QOL da parte delle nazioni
• Applicazione di tecniche di miglioramento della qualità da parte della
comunità
• Collaborazione per il cambiamento da parte della cittadinanza
• Reperimento di informazioni e prove del fatto che il benessere dei cittadini
sia stato potenziato e si sia realizzata una collaborazione per il
cambiamento da parte dei ricercatori

• Differenze multiculturali
… Tutte le nazioni stanno adottando politiche riferite al QOL

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