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INNOVAZIONE DIDATTICA e TECNOLOGICA nella DDI

Metodi didattici
strumenti tecnologici (hardware e software)
per la scuola digitalizzata

Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente


e lotta alla dispersione scolastica
tra cause e soluzioni nella didattica digitale
INNOVAZIONE DIDATTICA e TECNOLOGICA nella DDI

La didattica digitale deve puntare all’integrazione e


all’inclusione.
Essa può essere un ottimo mezzo per combattere la dispersione
scolastica.

In questa lezione, nella prima parte, vedremo come l’integrazione e


l’inclusione possano essere realizzate con metodi, mezzi e strumenti
integrati nella dimensione digitale.

Nella seconda parte, analizzando le cause della dispersione, si


parlerà della possibile soluzione attuabile anche attraverso una
scuola digitalizzata.
INNOVAZIONE DIDATTICA e TECNOLOGICA nella DDI

Integrazione, inclusione scolastica,


sociale vincente
nella didattica digitale
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Il compito della scuola


è quello di accogliere
all'insegna
dell'integrazione e
dell'inclusione.

Viste le molteplici
differenze su vari piani
che ogni alunno porta con
la propria presenza, il
compito non è
assolutamente semplice.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Ogni alunno deve essere


accolto nel rispetto della
propria unicità come essere
umano "sano / normale" o con
handicap / disabilità / diversabilità
(ovvero con situazioni che sono
fuori dallo standard della
mancanza di limiti psichici e/o
fisici) e come appartenente a una
determinata cultura, società e
luogo di provenienza dentro o
fuori i confini politici di uno Stato.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Questo compito arduo deve avere


come punto di arrivo il principio
di uguaglianza.
Nell'uguaglianza le diversità
devono essere protette, rispettate
e tutelate nel diritto di essere
espresse e vissute nel rispetto di
tutto e tutti.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Visto che ogni alunno è


diverso per cultura per
modo di essere, per modo di
pensare e imparare, la
scuola deve lavorare per
far sì che ogni alunno
possa avere opportunità
uguali per raggiungere
buoni risultati scolastici e
vivere in modo positivo, anzi
felice il suo percorso
scolastico.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

La scuola deve poter garantire, a ogni


alunno, con i supporti necessari, la
possibilità e l'opportunità di poter
affrontare il percorso di studi in modo
ottimale.
Le capacità di ogni alunno, (e il punto di
partenza con cui si presenta a scuola),
devono essere analizzati, non per essere
classificati attraverso una scala di giudizio
positivo / negativo ma come potenzialità
situazionali da cui partire per veicolare
nel modo migliore il successo
scolastico.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

L'analisi di partenza deve tarare


mezzi e strumenti tecnici ed empatici
per favorire le performance
dell'alunno.

Le modalità migliori sono quelle che


fanno sentire l'alunno sempre adeguato
al compito e nello stesso tempo
sempre in posizione di stimolo per
far meglio, superando lo stato
potenziale del punto di partenza.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

L'alunno, nel suo percorso


scolastico, deve comprendere che è
chiamato a imparare "cose - idee"
per conoscere anche se stesso e le
proprie potenzialità, per crescere e
migliorare se stesso insieme
all'ampliamento delle conoscenze in
sé.
Spetta alla scuola calibrare strumenti,
mezzi, ambienti per far sì che ciò
avvenga.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Sicuramente gli alunni


portatori di differenze fisiche e
/o psichiche importanti,
rispetto allo "standard" della
popolazione scolastica,
vengono ad avere maggiori
difficoltà, particolarmente se
queste diversità sono delle
disabilità di un certo rilievo.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Tali diversità (piccole o grandi che


siano, permanenti o transitorie), hanno
valenza di "ostacolo", "limite"
"disvalore" sul piano socio - culturale,
come elementi di sofferenza e
potenziale causa di esclusione, più
dell'oggettiva situazione determinata
dal reale e concreto stato di diversità.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Infatti, tutte le diversità vanno ad


avere sempre valenza fattiva in
ambito relazionale e nella situazione
/ ambiente categorizzate all'interno
delle società che, da una parte pone
i "diversi" e dall'altra chi risponde in
modo conforme ad un modello
standard situato nel range della
‘‘normalità’’.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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La società così concepita non è in


grado di evolvere né sul piano
economico, né socio - culturale.
È proprio attraverso le diversità e il
valore che si dà a esse che le
società migliorano e si sviluppano,
diventando più "ricche" in ogni
senso.
Sicuramente il concetto di diversità non
deve esse messo come punto di
disvalore della persona ma neanche
come punto di negazione della
normalità.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Piuttosto è nella normalità che


deve essere inserito il valore
delle differenze e delle
diversità che con la loro
pluralità esistono all'interno di
tutti.
Le neuroscienze hanno aperto
nuove strade sulla conoscenza
delle funzioni del cervello/mente
dell'essere umano. Grazie a esse
sappiamo che il nostro cervello è in
grado di cambiare e rigenerarsi nel
corso dell'intera vita.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Ovviamente può anche avere un


processo di regressione e non solo
per il subentro di patologie, ma
anche e soprattutto per un "non
uso" e non "allenamento" della
mente nel giusto modo.
Sappiamo che le conoscenze e
le idee possono mutare e
cambiare non solo il nostro
modo di essere ma il cervello
stesso. Il principio del quoziente
intellettivo immutabile oggi è un
mito tramontato.
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Ormai le neuroscienze
hanno diffuso il concetto di
intelligenza che non è a
priori solo una condizione
genetica, ma una
situazione che può
crescere o diminuire in
base all'uso o meno di
essa e alle condizioni
culturali e sociali con cui
viene in contatto nel
corso dell'esistenza.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Con il tramontato del concetto di
intelligenza statica è emersa la
consapevolezza delle intelligenze
plurime modificabili.
Tale condizione ha aperto nuovi orizzonti
da tempo e conseguentemente nuove
teorie e pratiche di insegnamento per un
apprendimento performante.
In questo contesto, che vede e non nega
le diversità fisiche e psicologiche tra
punto standard di normalità, anche
dentro la situazione di salute / malattia,
il concetto di diversità è declinato in
quello di "diversabilità".
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Con questa parola: "diversabilità", si vuol mettere in evidenza il
fatto che se un essere umano ha dei limiti fisici o psichici, rispetto allo
standard della specie umana, ciò non deve essere motivo di
svalutazione della persona che ha tale condizione.
In ogni caso, qualsiasi tipo di intelligenza può con i giusti stimoli dare
sorprese. Infatti, anche se presenti limiti insuperabili non è
certamente una determinata capacità intellettiva o fisica a dar
valore o disvalore a un essere umano che ha uguale dignità in
quanto tale.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Per portare avanti la dignità


universale dell'essere umano è
fondamentale scegliere parole
nuove per definire chi ha limiti nel
corpo e/o mente per proteggerne la
dignità di persona e l'essere persona.
È importante che un'ottimale
definizione trovi tutti d'accordo.
Ciò è necessario per immettere idee e
immagini positive sulle persone con
difficoltà per forgiare positivamente
la mentalità sociale.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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La giusta visione della diversabilità dà modo di combattere meglio
tutti gli ostacoli che, partendo dalle idee sbagliate, portano poi
al non abbattimento di ostacoli fisici come le barriere architettoniche
e l'ignoranza deleteria che conduce a una sbagliata gestione delle
problematiche.
Tutto ciò grava su tutti, peggiorando la società oltre a danneggiare le
persone che non hanno modo di poter vivere la propria vita
pienamente perché ostacolati dalla società che non comprende e non
empatizza con i diversabili e le loro famiglie.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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La scuola deve aiutare famiglie e


alunni in condizioni si svantaggio,
non solo mettendo in atto formule
didattico - pedagogiche idonee
ma anche veicolando la giusta
mentalità dell'integrazione e
dell'accoglienza tra tutti gli
alunni e le famiglie.
Bisogna puntare alla valorizzazione
delle potenzialità e veicolare
l'effetto pigmalione, detto anche
effetto Rosenthal, in modo
positivo.
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È noto, che questa situazione di


"profezia che si autorealizza",
si determina quando un adulto,
insegnante genitore o altra figura
importante per il bambino (ma
ciò può accadere anche ad un
ragazzo, ad un giovane e perfino
ad un adulto), vedendosi
trattato anche non
esplicitamente, con stima e
rispetto, vedrà tale giudizio
come verità su di sé.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Con il tempo, interiorizzerà tale immagine di sé, al punto da comportarsi
ed essere in linea con il giudizio ricevuto, diventando modello reale di tale
valutazione.
Questo effetto avrà eco anche sugli altri che influenzati dal docente e / o
dalle altre figure di riferimento, veicoleranno nei coetanei e negli adulti
(familiari, parenti, conoscenti presenti nel contesto sociale), simile
concezione che andrà a instaurare un circolo virtuoso in cui,
l'autostima e la valorizzazione di sé, farà da volano sulla volontà,
motivazione, atteggiamento e risultati dell'alunno.
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Purtroppo la stessa cosa vale anche


in situazioni in cui non è la fiducia e
l'apprezzamento delle potenzialità a
prevalere ma l'analisi e il giudizio
negativo.

Quindi è importante che in


modo palese e soprattutto nel
"non detto" ci sia un pensiero
positivo sugli alunni.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Il docente deve aprire la propria


mente e le proprie emozioni alla
dimensione della ricerca del buono,
del bello e del potenzialmente
positivo in tutti gli alunni, per essere
sinceramente accogliente ed
empatico, in grado di trovare le
ricchezze interiori, umane, intellettive e
in tutti gli ambiti, racchiuse all'interno di
ogni alunno.
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Questo tipo di attenta ricerca darà modo di


valorizzare le potenzialità di ciascun
alunno, infonderà fiducia e aprirà alla
scoperta delle abilità. Tutto ciò però deve
essere sempre all'insegna della realtà e della
verità, altrimenti non si avranno effetti positivi.
Se non si crede autenticamente alle potenzialità
dell'alunno, soprattutto a livello inconscio, sarà
percepita la mancanza di fiducia e ciò si
ripercuoterà negativamente sull'alunno, la
famiglia e anche conseguentemente sul contesto
sociale.
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L'ipocrisia, quindi e la "recita" anche se


fatte per un buon fine, non funzionano e
vengono ad essere ancora più deleteri
della mancanza di stima e fiducia.
Pertanto il lavoro principale, il
docente lo deve fare su se stesso.

Deve egli stesso essere in grado di


non avere pregiudizi e di essere
innamorato ricercatore di un vero
contatto empatico con gli alunni.
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Il relazionarsi del docente con gli alunni non
deve essere mai sul piano della
commiserazione e del buonismo che
elemosina attenzione e complimenti per
pietà.
Il docente non deve trattare gli alunni con
difficoltà con una considerazione
compassionevole.
La mentalità del docente non deve
essere minimamente toccata da modi di
vedere inquinati da bias cognitivi in cui
gli alunni sono giudicati in base a
classificazioni rigide da cui non è
possibile far uscire.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
nella didattica digitale

Nessuno è senza speranza,


nessuno ha un destino segnato né
in positivo né in negativo.
L'insegnante deve inculcare il
principio di responsabilità che è
alla base di ogni cambiamento nel
bene come nel male.
In ogni alunno esiste la potenziale
responsabilità e scelta di fare o non
fare determinate cose che possono o
non possono creare migliori o peggiori
situazioni di conoscenze e crescite o
meno di abilità.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Quindi la vera e sincera fiducia nelle
capacità degli alunni deve essere
coadiuvata dalla forza e dalla
responsabilità che si deve indurre
(in base all'età e alla condizione
psicofisica di partenza dell'alunno),
per aiutare gli alunni a percorrere
un percorso scolastico
soddisfacente che aiuta anche a
vivere e a inserirsi in modo
ottimale nella comunità scolastica
e nella società.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Una volta che ogni alunno avrà in


mano il bello di sé e la possibilità di
esprimerlo, avrà modo di
entusiasmarsi per migliorare
attraverso le proprie abilità e
propensioni.
Questa situazione consentirà, anche
oltre il perimetro di ciò che con più
facilità riesce a fare, di realizzare la
sua personalità al meglio.
Integrazione, inclusione scolastica, sociale vincente
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Un sentito incoraggiamento
permetterà di migliorare anche
oltre il lungimirante e positivo
modo pigmalionico di leggere e
presentare l'alunno a se stesso
e agli altri da parte dei
docenti, genitori, famigliari e
compagni.
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Lotta alla dispersione scolastica


tra cause e soluzioni
nella didattica digitale
Lotta alla dispersione scolastica tra cause e soluzioni
nella didattica digitale

Il problema della dispersione


scolastica, ovvero l'incompleta e/o
irregolare o mancata fruizione di
quanto offerto dal servizio scolastico
da parte di bambini / ragazzi / giovani
in età scolare è una piaga sociale
diffusa in tutta Italia, in Europa e nel
resto del mondo con percentuali
diverse e nel migliore dei casi
comunque determinato da numeri
importanti.
Lotta alla dispersione scolastica tra cause e soluzioni
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L'Italia viene ad essere, tra le nazioni


europee, tra le più interessate da
questo male sociale.
Ci sono regioni in cui il fenomeno è più
accentuato di altre ma comunque, dove
il problema è minore, sempre presente
e incisivamente segno di disagio e
causa germinativa di problemi
individuali e sociali futuri, estesi al
di là della dimensione scolastica.
Lotta alla dispersione scolastica tra cause e soluzioni
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La popolazione scolastica,
interessata a tale fatto, vede sia
italiani sia stranieri e in entrambi i
casi più maschi che femmine.

Cause e situazioni della dispersione


scolastica sono abbastanza comuni
a italiani e stranieri; ovviamente è
tipica degli immigrati la
problematica della mancata o
parziale comprensione della lingua
italiana.
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Tale problema riguarda


particolarmente gli stranieri nati
all'estero e comunque arrivati da
poco in Italia, mentre gli
immigrati di seconda generazione
hanno meno difficoltà non solo
linguistiche ma anche di
adattamento socio - culturale.
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Sicuramente la percentuale di
abbandono scolastico è maggiore tra gli
stranieri che tra gli italiani (tre volte di
più degli italiani).

L'abbandono scolastico più è


precoce più fomenta disagi e danni
futuri.
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Il momento più segnato dagli


abbandoni avviene durante la
frequenza del primo anno delle
scuole superiori di secondo grado,
ma resta importante l'abbandono
durante il percorso del primo ciclo
di studi e durante gli anni
successivi al primo, nelle scuole
del secondo ciclo.
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nella didattica digitale

Una delle cause primarie della


frequenza irregolare, che poi
porta all'abbandono prematuro
della scuola, sia tra italiani sia
tra stranieri, è di natura socio -
economica.
La povertà delle famiglie, la
difficoltà ad integrarsi e per gli
stranieri, l'ostacolo della non
conoscenza della lingua
italiana, sono tra le principali
cause di abbandono.
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Le conseguenze della dispersione


scolastica determinano
diseguaglianze sociali e
particolarmente sulla dimensione
lavorativa: la mancanza di un
titolo di studio, molto spesso
minimo, come quello della licenza
media, comporta forti limiti per
l'inserimento nel mondo del
lavoro.
Lotta alla dispersione scolastica tra cause e soluzioni
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Per tale motivo va combattuta


perché, tutti i minori che non
completano il loro percorso di
studi, dovranno affrontare
problemi che non saranno solo
personali ma che
interesseranno tutta la
comunità che ruota intorno alla
loro vita, sia dal punto di vista
sociale sia economico e non solo.
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Con molta probabilità questi ragazzi o


finiranno per essere impegnati nelle
fila del lavoro nero o peggio ancora
reclutati dalla malavita o saranno dei
NEET, (acronimo inglese di Neither in
Employment nor in Education or
Training, o anche " Not in Education,
Employment or Training", che indica
persone non impegnate nello studio,
né nel lavoro né nella formazione),
una volta usciti dall'età scolare.
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Tale situazione crea disagio


esistenziale e problematiche
psicologiche non solo lievi ma anche
gravi.

La scuola negli ultimi tempi si sta


attrezzando sempre più per evitare
l'abbandono prematuro dei percorsi di
studi ma si è ancora lontani da
soluzioni veramente efficaci.
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Bisogna evidenziare come le varie
forme di insuccesso scolastico
generati dall'assenteismo o da un
accumulo di lacune, determinate alle
volte anche da una presenza più o
meno assidua ma passiva, portano
prima o poi ad un'interruzione del
percorso di studi (senza parlare di
percorsi comunque conclusi solo
formalmente ma di fatto non in grado
di garantire un bagaglio di
conoscenze, abilità e di saper essere
e fare in grado di favorire un
adeguato futuro lavorativo).
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Questi alunni che vanno a scuola e
non imparano determinano una
situazione di dispersione sommersa
che non rientra nei dati statistici ma
che poi viene a manifestarsi come
situazione di impossibilità di
rientrare all'interno della
cittadinanza attiva.

Così molti alunni che escono dal


percorso della scuola secondaria
di primo grado presentano
competenze inadeguate in
matematica, italiano e inglese.
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strength of the school


La situazione di ‘‘incompetenza’’ si
accentua sempre più nel percorso di
studi del secondo ciclo.
L'impegno della scuola, per evitare
tali situazioni di svantaggio, deve
essere fatto con continuità e con
grande dispendio di energie e
competenze.
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Gli insegnanti devono


essere formati per
affrontare al meglio tale
problematica e non possono
essere lasciati soli in un
lavoro che richiede la presenza
di altre figure e
professionalità che vanno
dallo psicologo al mediatore
linguistico e culturale.
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Altro elemento di ostacolo al completamento degli studi è
determinato dal fatto che alcuni ragazzi immigrati arrivano non
alfabetizzati o senza alcuna conoscenza della lingua italiana
in età "avanzata".

La prassi è quella di
inserire questi
ragazzi nelle classi
con i coetanei per
agevolarne
l'integrazione e la
socializzazione.
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Sarebbe un ulteriore disagio inserire
tali scolari in classi frequentate da
bambini / ragazzi più piccoli.
Se l'integrazione e la socializzazione è
in qualche modo aiutata, se non si
provvede non solo ad un piano
personalizzato di "recupero"
teorico ma effettivamente realizzabile,
soprattutto dal punto di vista
linguistico, si rischia di scoraggiare
fortemente l'alunno che per altre
concause è a forte rischio di
dispersione scolastica.
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È qui che occorre avere tra i docenti un esperto di italiano L2.
Più la comprensione dell'italiano aumenta, più si facilita il processo
di apprendimento.
I dati statistici hanno però evidenziato che non sempre
l'insuccesso scolastico è dovuto alla mancata comprensione
della lingua, perché anche materie pratiche come Musica,
Tecnologia e Scienze Motorie fanno registrare insufficienze.
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Qui la responsabilità è
rivolta in parte ai metodi di
insegnamento ma
sicuramente esistono altre
cause che partendo dal disagio
di mancata comprensione della
lingua, rendono molto spesso i
ragazzi indolenti e in difficoltà
in attività creative e/o di
gruppo.
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Non è facile per gli insegnanti


superare il problema linguistico anche
se apparentemente è secondario e
non essenziale per l'insegnamento
delle discipline "pratiche, espressive e
creative".
C'è comunque da sottolineare che le
attività espressive e creative, se
ben proposte, possono far
emergere inclinazioni attraverso
le esperienze didattiche.
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I laboratori mirati a dar modo agli


alunni di mettere in evidenza capacità
che li fanno sentire capaci di fare
e saper fare qualcosa, sono
eccellente sostegno per
l'autostima.
Attraverso attività coinvolgenti e in
linea con le proprie inclinazioni e
interessi, gli alunni hanno modo di
creare un punto di partenza di
interessamento generale per tutte
le altre attività didattiche.
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È fondamentale riuscire a stimolare


un punto di interesse attraverso
argomenti e metodologie vicini ai loro
interessi, alla loro realtà sociale e
culturale.
Tutto ciò non solo creerà degli stimoli
di coinvolgimento ma li aiuterà a
conoscere le proprie potenzialità,
i propri talenti portandoli a
immaginare il proprio futuro
lavorativo.
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Queste scoperte e conoscenze detteranno progetti di


formazione e di interesse in grado di far amare il contesto
scuola come luogo e opportunità di miglioramento personale.
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Se gli alunni e le loro famiglie


comprendono e percepiscono la
scuola come un'agenzia
capace di essere veramente
in grado di garantire
formazione, istruzione e
competenze per il bene del
presente e del futuro sociale e
lavorativo degli alunni, il lavoro
degli insegnanti sarà più
agevole e sicuramente di
successo.
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La scuola deve essere risorsa
contro le devianze, il disagio e
l'isolamento sociale, un vero punto
di riferimento a sostegno degli alunni
e delle loro famiglie e non un luogo in
cui si è giudicati e messi a disagio e
sotto torchio.
Per dare a tutti le stesse
opportunità bisogna far sì che
tutti possano veramente accedere
alle risorse che dà la scuola con le
giuste modalità.
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Per un efficace lavoro gli insegnanti,


non devono solo essere specializzati e
preparati, per insegnare agli alunni
stranieri, ma devono anche poterlo
fare in classi non numerose, così da
poter garantire un tranquillo e più
disteso tempo di insegnamento a
ciascun alunno, senza trascurare i
madre lingua e coloro che, pur se più
pronti al dialogo didattico -
educativo, hanno comunque
bisogno, (oltre che il diritto), di
attenzioni e tempo.
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Bisogna sempre essere attenti


alle disomogeneità di livelli nelle
classi e fare in modo che i livelli
superiori facciano da traino per
quelli inferiori.

In questa situazione si facilita la


determinazione di un processo di
apprendimento della classe
abbastanza alto.
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Tutto ciò stimola insegnanti e


alunni a lavorare in modo
performante, senza penalizzare
né gli alunni più
spontaneamente pronti a far di
più e meglio, né quelli che per
vari motivi hanno difficoltà ad
apprendere e/o a partecipare
in modo attivo e propositivo ai
dialoghi educativi.
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Visto che i dati statistici


evidenziano come lo stato
sociale influenzi e favorisca il
successo scolastico, nella
formazione delle classi, bisogna
tener conto di inserire non solo
per l'integrazione ma anche per
motivi didattici, alunni provenienti
da vari ambienti sapendo creare il
volano di spinta verso l'alto per
tutti.
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La ricchezza, portata dalle tante


diversità, crea un clima di
accoglienza, di curiosità e rispetto
per ogni sfaccettatura differente dal
proprio ambito sociale e familiare.

Nessuno si sentirà "un diverso"


da emarginare o emarginato tra i
diversi e nessuno avrà la tentazione
di giudicare migliore la propria cultura
rispetto a quella degli altri.
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I colori e le sfumature della


diversità porteranno a individuare
dei punti di contatto e di armonia.

Spetterà all'insegnante
orchestrare un clima di aiuto
reciproco e di profonda
collaborazione.

L'atmosfera in classe non dovrà avere


i rami dell'orgoglio smisurato a difesa
della propria cultura o etnia.
Lotta alla dispersione scolastica tra cause e soluzioni
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Le tentazioni di eccessiva fierezza, per


il proprio stato sociale, culturale o
etnico portano alterazioni negative nei
rapporti all'interno della classe.

Il docente dovrà aver cura di


smorzare atteggiamenti di
arroganza che possono essere
veicolo di isolamento,
ghettizzazione, prevaricazione e
ancor peggio di razzismo.
Lotta alla dispersione scolastica tra cause e soluzioni
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Bisognerà invece diffondere la cultura dei
sentimenti che tutelano, senza violenza, la
dignità delle proprie tradizioni e della propria
famiglia senza nascoste idee di superiorità o di
inferiorità.

Questi discorsi sono fondamentali per riuscire


a creare un clima di classe idoneo per
favorire rapporti di amicizia autentici tra
alunni provenienti da diverse situazioni sociali,
culturali ed etniche, fertile terreno per
combattere l'abbandono scolastico.

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