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DIDATTICA SPECIALE

ARGOMENTO DELLA LEZIONE


La didattica speciale dell’integrazione
e i bisogni educativi speciali.

Punti tematici:

• La didattica speciale
• I bisogni educativi speciali
• Approccio alle difficoltà di apprendimento
LA DIDATTICA SPECIALE
DIDATTICA SPECIALE = Didattica di qualità

«Un’integrazione di qualità ha bisogno di una didattica di qualità. La


didattica è l’insegnamento, cioè le prassi che pervadono l’ambiente
scuola, sia in verticale che in orizzontale, con i docenti e tra gli alunni.
La didattica è la normalità dell’operare finalizzato allo sviluppo di
capacità e competenze utili, nel contesto di una relazione di aiuto
profonda e significativa con chi apprende. La didattica è anche puntare
a un obiettivo di crescita, avere a cuore lo sviluppo dell’alunno,
programmare, agire e valutare (anche severamente) la propria azione
didattica e le azioni di chi apprende. Si fa didattica quando si insegna
letteratura italiana o calcolo frazionario, quando si lavora
nell’educazione socio-affettiva, quando si insegna a collaborare, a
soffiarsi il naso, a prendersi cura del materiale didattico, a rispondere
con lo sguardo al proprio nome, e in tanti altri modi».

(D. Ianes, Didattica speciale per l’integrazione. Un insegnamento


sensibile alle differenze, Erickson, Gardolo (TN) 2005 – II edizione)
L’integrazione di qualità passa attraverso la qualificazione della
didattica: la didattica quotidiana è sempre speciale, nella misura
in cui ogni individuo ha dei bisogni speciali.
LA DIDATTICA SPECIALE
I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI
DAL PARADIGMA MEDICO AL PARADIGMA
BIO-PEDAGOGICO-SOCIALE

MODELLO MEDICO MODELLO BIO-


PEDAGOGICO-
SOCIALE

UNIDIREZIONALE MULTIDIREZIONALE
CAUSALE MULTIFATTORIALE
PATOLOGIA QUALITA’ DELLA VITA
ICIDH (OMS) ICF (OMS)
INSERIMENTO INTEGRAZIONE
INDIVIDUALISMO COINVOLGIMENTO
POLITICHE POLITICHE SOCIALI
SANITARIE PARTECIPAZIONE
GHETTIZZAZIONE
LA DIDATTICA SPECIALE
I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI

QUESTIONE TERMINOLOGICA
SECONDO ICIDH-1980
(International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps)

MENOMAZIONE DISABILITA’ HANDICAP

Riguarda
organi e/o Si manifesta
a livello della Si manifesta nella
apparati
persona. interazione con
funzionali
l’ambiente.

Limitazione nello Svantaggio che limita


Perdita o anomalia o impedisce la
(transitoria o svolgimento di un’attività
possibilità di ricoprire
permanente) (conseguente a una il ruolo normalmente
strutturale o limitazione) secondo i proprio, in relazione
parametri considerati all’età, al sesso, ai
funzionale, fisica o fattori socio-cultutrali
psichica normali
LA DIDATTICA SPECIALE
I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI

QUESTIONE TERMINOLOGICA
SECONDO ICIDH-1980

Menomazione = Esteriorizzazione di uno stato


patologico (conseguenza diretta della patologia).

Disabilità: Oggettivazione della menomazione


(restrizione o carenza della capacità di compiere
un’attività di base nel modo o nell’ampiezza
considerati normali per un essere umano).

Handicap: Socializzazione del deficit (condizione di


svantaggio vissuta in conseguenza di una
menomazione o di una disabilità).
LA DIDATTICA SPECIALE

I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI
QUESTIONE TERMINOLOGICA
SECONDO ICF - 2001

• Non più «disabilità» ma «limitazioni delle attività


personali».

• Non più «handicap» o «svantaggio esistenziale» ma «diversa


partecipazione sociale».

•La persona non è più vista in rapporto al suo deficit


funzionale e sociale, ma è rapportata al concetto di salute

- benessere fisico, emotivo e sociale


- risorsa per la vita quotidiana

• Approccio bio-psico-sociale
LA DIDATTICA SPECIALE
I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI

MACRO OBIETTIVO DELLA DIDATTICA SPECIALE

L’INTEGRAZIONE

• Inserire una persona o un gruppo in un ambiente o


ETIMOLOGIA in un contesto in modo che ne diventi parte organica;
• Rendere qualcosa completo, o più valido, più
efficace.
INTERATTIVITA’
DISABILE CONTESTO

Integrazione sociale

Integrazione scolastica

SCUOLA A NUOVO INDIRIZZO


LA DIDATTICA SPECIALE
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Inserimento VS Integrazione

OBIETTIVO:
lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione
(Art. 12 della Legge quadro n. 104 del 5 febbraio 1992).

Principi fondamentali per la qualità dell’integrazione scolastica:

1. insegnamento individualizzato;

2. adeguata programmazione pedagogica;

3. razionalità del programma didattico;

4. accoglienza da parte della classe;

5. facilitazione delle attività didattiche.


LA DIDATTICA SPECIALE

LE QUATTRO COORDINATE DELLA “DIDATTICA DI QUALITA’”

Nord
Nord:
Riconoscimento delle differenze e conoscenza dei
bisogni educativi speciali

Est
Est:
Ovest
Ovest: DIDATTICA Progettualità
Collaborazione tra DI individualizzata
compagni di QUALITA’ e aperta alla vita
classe adulta

Sud
Sud:
Efficacia relazionale e cognitiva
Nord
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Special Educational Needs:


Needs
«Le difficoltà scolastiche sono di tanti tipi diversi e spesso non sono la
conseguenza di una causa specifica ma sono dovute al concorso di molti fattori
che riguardano sia lo studente sia il contesto in cui egli viene a trovarsi»
(Cornoldi, 1999).

Alunni con BES Alunni con BES


CON diagnosi psicologica e/o SENZA diagnosi psicologica e/o
medica: medica:
• Ritardo mentale
• Svantaggio o deprivazione sociale
• Disturbi generalizzati dello sviluppo
• Provenienza e bagaglio linguistico-
• Disturbi dell’apprendimento
culturale diverso
• Disturbi del comportamento • Famiglie difficili
• Patologie della motricità, sensoriali, • Difficoltà psicologiche non
neurologiche o riferibili ad altri disturbi diagnosticabili come psicopatolgie
organici
Nord
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Attivazione di
risorse per
l’inclusione

ALUNNI CON
BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI

Bisogni letti PROGRAMMAZIONE


attraverso l’ICF EDUCATIVA
INDIVIDUALIZZATA

Bisogni particolari PROFESSIONI PARTICOLARI


Nord
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Le risorse aggiuntive per l’individualizzazione e l’inclusione:


1. Organizzazione scolastica
2. Gestione degli spazi e aspetti architettonici
3. Partnership e alleanze extrascolastiche
4. Necessità formative e di aggiornamento specifico
5. Necessità di documentazione, di scambio di esperienze, di presa di contatto con
altre scuole
6. Modalità didattiche ordinarie per tutta la classe
7. Materiale didattico ordinario per tutta la classe
8. Didattica individuale
9. Materiale didattico individuale specifico
10. Interventi educativi formativi ordinari
11. Interventi educativi formativi individuali
12. Interventi educativi relazionali ordinari
13. Interventi educativi relazionali individuali
14. Ausili e tecnologie di aiuto
15. Interventi riabilitativi
16. Interventi sanitari-terapeutici
Nord
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
COMPETENZE E CAPACITA’ RICHIESTE ALL’INSEGNANTE SPECIALIZZATO

• Capacità relazione
• Capacità di iniziativa correlata alla disponibilità
• Capacità di coinvolgere non solo la classe ma tutta la scuola nel processo di
integrazione
• Capacità di individuare gli specifici bisogni formativi di ogni alunno
• Capacità di rispondere ai bisogni educativi degli alunni con interventi
calibrati sulle condizioni personali di ciascuno
• Capacità di conoscere sia la specifica situazione dellapersona, sia quelle del
gruppo e della comunità scolastica in cui esso viene inserito e, pertanto, di
diversificare tempi e modi di intervento in relazione alla natura e all’entità
dell’handicap.

Principi:

Preparazione polivalente Formazione accurata

Competenze psico–pedagogiche Conoscenze didattiche strategiche


Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

Intervento educativo
Difficoltà di apprendimento speciale

L’espressione “difficoltà di apprendimento”


Alunni con ritardo mentale
si riferisce a tutti quegli
dovuto a sindrome organica
ostacoli o rallentamenti
1 specifica e ben definita (cfr.
che si possono manifestare nei processi
Sindrome di Down)
di apprendimento,
i quali influenzano negativamente
l’integrazione nella vita scolastica
e nella comunità, evidenziando così
bisogni educativi speciali Alunni con disturbi di
2
Apprendimento (cfr. dislessici)
Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

DISABILITA’ MENTALI

Un funzionamento intellettivo inferiore


alla media
Caratteristiche
Un deficit o un’inadeguatezza nel
comportamento adattivo

Familiarietà nei genitori e nei


consanguinei

Ritardo Fattori Basso livello economico (deprivazione


scatenanti sociale)
mentale
Fattori ambientali di rilevanza organica
(es. malnutrizione)

Ritardo mentale lieve


Ritardo mentale medio
Tipologie
Ritardo mentale grave
Ritardo mentale gravissimo
Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

FOCUS SUI RITARDI MENTALI

Ritardo mentale lieve

50/55 < QI < 70


Disabilità minime

Ritardo mentale medio

35/40 < QI < 50/55


Difficoltà nei rapporti
interpersonali

Ritardo mentale gravissimo Ritardo mentale grave

QI < 20/25 20/25 < QI < 35/40


Gravi limitazioni motorie Significativi deficit motori
Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

DISTURBI GENERALIZZATI DI SVILUPPO

Grave distorsione nello


sviluppo di molte funzioni
fondamentali

Disturbi di sviluppo
Disturbo autistico
non altrimenti specificati

Disturbo pervasivo dello sviluppo


Disturbi di tipo
con compromissione di tre aree:
relazionale/comunicativo non
1. Deficit nell’interazione sociale; rientranti nei criteri di diagnosi di
2. Deficit nella sfera emotivo- disturbo autistico, né di schizofrenia o di
relazionale; disturbo schizotipico o schizoide di
personalità.
3. Limitazione nel repertorio di attività
e interessi.
Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

I disturbi di grande rilevanza a


causa dei quali le normali
modalità di apprendimento
appaiono alterate sin dalle fasi
iniziali della scolarizzazione

Disturbo di sviluppo
Dislessia dell’articolazione
della parola

Disgrafia Disturbo di sviluppo


nella comprensione del
linguaggio

Discalculia
Disturbo di sviluppo
del linguaggio espressivo
Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

Presenza di comportamenti
problematici piuttosto che di
compromissione di una o più
funzioni psichiche

Disturbi da
deficit di attenzione Disturbo
con iperattività oppositivo-provocatorio

Disturbi della
condotta
Nord
APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

PATOLOGIE DELLA MOTRICITA’, SENSORIALI, NEUROLOGICHE


O RIFERIBILI AD ALTRI DISTURBI ORGANICI

Situazioni particolari da cui


emergono bisogni educativi
speciali (precisa diagnosi
medica)

Deficit motori: Deficit sensoriali:


Paralisi Cerebrali Infantili cecità, sordità,
(Spasticità), ecc. pluriminorazioni.

Disturbi neurologici: Patologie


lesioni prodotte da traumi, organiche varie:
pat. neurologiche (Epilessia), immunodeficienze, allergie,
ecc. ecc.
Feed - back

Riflettiamo e discutiamo insieme sulle seguenti


key-words:
• Modello medico
• Modello sociale
• Modello biopedagogicosociale
• ICIDH
• ICF
• Integrazione
• Didattica di qualità
• Special educational needs
• Risorse aggiuntive
• Difficoltà di apprendimento

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