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( Nell’ampia area dei Bisogni Educativi Speciali) “Vi sono comprese tre grandi sotto-
categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello
svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.”
DISABILITA’ FISICO-MOTORIE.
Possono essere di natura congenita o acquisite in seguito a una malattia o ad un
trauma.
Possono comportare, naturalmente, la riduzione delle capacità motorie e difficoltà di
vario genere nelle azioni della vita quotidiana.
A incidere spesso in maniera tale da rendere particolarmente problematica la
condizione sono le situazioni di contesto, l’esistenza di ostacoli al movimento,
all’azione, alla partecipazione.
Ostacoli e barriere architettoniche e ambientali, ma anche di natura sociale, come
atteggiamenti negativi, rifiuto o pregiudizi nei confronti delle diversità.
Gli ostacoli e le barriere materiali possono essere superati con strumenti adatti che
ormai sono noti e diffusi un po’ ovunque.
Più difficili da superare appaiono invece le barriere psicologiche e culturali,
nonostante un ormai pluridecennale impegno educativo e didattico nelle scuole e
nelle diverse realtà sociali.
L’esistenza di tali barriere, peraltro, spesso vanifica le stesse azioni poste in essere per
rendere possibile il libero movimento e la partecipazione dei soggetti disagiati alla vita
relazionale e sociale.
La scuola deve dunque insistere sulla sua azione formativa, cercare di consolidare e
diffondere i comportamenti incentrati sul rispetto della dignità delle persone, sulla
tolleranza, sulla responsabilità, sui valori della buona convivenza civile e sociale.
Ad aggravare il Profilo di funzionamento della persona, spesso alla menomazione
fisica si accompagnano condizioni di disabilità psichica.
In tali situazioni, sulle quali si dovrà prestare la massima attenzione, appare di
fondamentale importanza la sinergia tra organizzazione sanitaria, scuola e strutture
sociali.
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DISABILITA’ PSICHICHE
Tutta l’esperienza del bambino nei primi anni si avvale del movimento,
dell’osserva.zione degli oggetti, della manipolazione, del contatto diretto, dell’ascolto
dei suoni e dei rumori dell’ambiente.
E’ chiaro che ancora più grave è la condizione dei soggetti sordo-ciechi, che sono privi
di ogni canale di comunicazione con l’ambiente.
L’importanza della possibilità di interazione con l’ambiente è ritenuta molto
importante in psicologia.
I soggetti con deficit visivi o uditivi devono dunque affrontare un percorso molto più
lungo e problematico per costruirsi l’immagine della realtà, degli oggetti, delle loro
caratteristiche.
La deprivazione sensoriale comporta certamente una certa riorganizzazione intorno a
un organo di senso che assume una certa funzione vicariante, ma in ogni caso nulla
potrà sostituire l’esperienza completa e significativa che si può compiere attraverso
l’uso della vista.
Non mancano le conoscenze, le esperienze e le buone pratiche per l’insegnamento ai
disabili sensoriali.
La frequenza dei corsi di formazione può dunque risultare fondamentale per
equipaggiare convenientemente i corsisti in ogni aspetto della loro formazione:
pedagogica- metodologica- didattica- tecnico/strumentale
L’alunno con disturbo grave è un vero problema per il buon andamento dell’attività
didattica, che spesso finisce per condizionare o rendere praticamente impossibile.
Irrequieto, incapace di prestare attenzione a una qualunque attività per un tempo
ragionevole, incapace di star fermo, si muove tra i banchi, corre di qua e di là, dà
fastidio ai compagni, esce dall’aula, grida, crea allarme. E’ spesso motivo di pericolo
per se stesso e per gli altri.
“Con notevole frequenza l'ADHD è in comorbilità con uno o più disturbi dell’età
evolutiva: disturbo oppositivo provocatorio; disturbo della condotta in adolescenza;
disturbi specifici dell'apprendimento; disturbi d'ansia; disturbi dell'umore, etc. Il
percorso migliore per la presa in carico del bambino/ragazzo con ADHD si attua
senz’altro quando è presente una sinergia fra famiglia, scuola e clinica. Le informazioni
fornite dagli insegnanti hanno una parte importante per il completamento della
diagnosi e la collaborazione della scuola è un anello fondamentale nel processo
riabilitativo.
In alcuni casi il quadro clinico particolarmente grave – anche per la comorbilità con
altre patologie - richiede l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, come previsto
dalla legge 104/92.
Tuttavia, vi sono moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minor gravità del
disturbo, non ottengono la certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder
tutelato il loro successo formativo. Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli
alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170 per alunni e
studenti con disturbi specifici di apprendimento.