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Marco Pontis
Copyright © 2018 Marco Pontis
A tutti i ragazzi che ho incontrato negli ultimi quindici anni ed alle loro famiglie. Loro mi hanno
pazientemente insegnato che, se si impara a guardare “oltre la diagnosi”, è possibile scorgere un
potenziale educativo enorme poiché qualsiasi persona, anche con bisogni educativi estremamente
particolari, è infinitamente di più di una qualsiasi diagnosi e dei suoi comportamenti problema.
INDICE
Ringraziamenti
Introduzione 1
1 Comportamenti problematici 7
3 L’osservazione sistematica 17
7 I rinforzi 73
Appendice 122
RINGRAZIAMENTI
Introduzione
Esempi:
- Antonello dà uno schiaffo a Giorgio, il compagno di banco
(aggressività fisica verso un compagno)
Potremo anche renderci conto dei momenti specifici della giornata in cui
questi comportamenti si verificano, utilizzando una semplice griglia di
osservazione come questa:
Data: Potremo inoltre
21/10/2005 conoscere le
Comportamento fasce orarie e i
da osservare: conseguenti
momenti della
Calci
giornata
8.30 9.30 10.30 11.30 scolastica in cui il
- - - - 12.,30 comportamento
9.30 10.30 11.30 12.30 - 13.30 in oggetto si
verifica più
Compagni di frequentemente e,
classe 1 _ 2 3 1 nel corso di una o
due settimane
Insegnante di potrebbero
sostegno 1 1 1 _ 1 emergere alcuni
schemi che
Insegnante di segnalano i
classe _ _ 1 2 _ periodi di alta e
bassa probabilità
di manifestazione del comportamento, che potranno essere rapportati a
eventi specifici nel corso della giornata o dell’intera settimana, e
risulteranno estremamente utili per la successiva analisi funzionale. Ci si
può accorgere, ad esempio, che nel momento del pasto o della ricreazione si
verificano molti più c.p. che nel resto della giornata oppure che l’ultima ora
o i momenti di transizione tra un’attività e l’altra sono tra i più
problematici. Potremmo cercare dunque di capire meglio cosa succede
durante questi momenti e su quali variabili possiamo in qualche modo
intervenire (stimoli sonori, confusione, imprevedibilità, livello di
frustrazione/stanchezza)
Non sempre la frequenza è il parametro più significativo per descrivere
efficacemente un comportamento, talvolta è ancora più importante
stabilirne la durata. Se il comportamento problematico da osservare fosse
ad esempio: Michele si alza dal suo posto di lavoro e passeggia tra i
banchi, sarebbe indubbiamente rilevante sapere quante volte durante la
giornata il ragazzo si alza dal banco (frequenza), ma forse ancor più
importante sarebbe osservare quanto dura questo tipo di comportamento: 5,
20, 45 min?. Michele paradossalmente potrebbe alzarsi dal suo posto 1 sola
volta durante la giornata scolastica e rimanere in giro per l’aula sino al
termine della stessa. Potremo dunque stabilire, ad esempio, che Michele si
alza in media 5 volte durante la giornata scolastica e prima di riuscire a
convincerlo a tornare al suo posto di lavoro trascorrono circa 10 minuti ogni
volta.
Stabilire invece l’intensità del comportamento potrebbe rivelarsi
un’impresa molto soggettiva, a causa della differenza esistente tra le
percezioni e la tolleranza da parte degli osservatori. Osservare con
sufficiente precisione e obbiettività l’intensità, ovvero l’ampiezza di un
determinato comportamento, il grado di forza o di violenza con cui si
manifesta, non risulta sicuramente un’impresa semplice. Sarebbe opportuno
quindi attenersi il più possibile a degli indici verificabili come, ad esempio,
il numero di ferite causate da ciascun atto di autolesionismo.
Vi sono inoltre degli altri parametri utili per la valutazione, meno noti,
come l’intervallo di tempo tra le risposte, che equivale alla quantità di
tempo che intercorre tra un comportamento oggetto di disamina e un altro;
la latenza, che si riferisce invece alla quantità di tempo che intercorre tra lo
stimolo che provoca un comportamento e il realizzarsi dello stesso o l’unità
comportamentale che descrive invece la prevedibilità delle insorgenze e dei
processi di compensazione sequenziali pertinenti a uno specifico
comportamento problema, ma la loro osservazione diviene alquanto
difficile all’interno di un’aula scolastica o di un servizio educativo con le
attuali risorse disponibili.
Come sottolinea D. Ianes « tanto più sistematica è un’osservazione,
tanto minore è, di solito, il tempo che possiamo dedicarle. L’osservazione
informale, per definizione, la facciamo sempre. L’insegnante spiega,
corregge i compiti, fa un dettato e intanto osserva alcune cose che
avvengono in classe. L’osservazione sistematica, invece, è faticosa, richiede
uno specifico impegno e spesso non può essere effettuata
contemporaneamente ad altre attività » .[1] Se gli insegnanti dovessero
valutare contemporaneamente diverse categorie comportamentali,
rilevandone la frequenza e la durata, sarebbe praticamente impossibile per
loro svolgere, contemporaneamente, altri tipi di attività.
Per poter utilizzare al meglio le risorse scolastiche disponibili dunque,
sarebbe opportuno, almeno in questi casi, ricorrere ad un campionamento a
tempo. Quando non vi è la possibilità di osservare quotidianamente, in
maniera sistematica, i comportamenti problematici di Gabriele nell’ arco
dell’intera giornata scolastica, si potrebbero ottimizzare gli sforzi
osservandone un campione stabilito di tempo. L’osservazione sistematica
allora verrà condotta, ad esempio, tre volte al giorno, per mezz’ora
ciascuna. Bisogna chiaramente essere consapevoli dei limiti e delle cautele
tipiche di qualsiasi forma di campionamento, cercando di campionare nel
modo più “neutrale” possibile i momenti di osservazione.
Per cercare di ottenere dei campioni di tempo rappresentativi, dovremo
distribuire i nostri momenti di osservazione, durante l’intera mattinata
scolastica, dalle 8,30 alle 9,00 e dalle 11,00 alle 11,30 per esempio il
Lunedì, dalle 9,30 alle 10,00 e dalle 11,30 a mezzogiorno il Martedì e così
via. Un buon campionamento dei tempi di osservazione risulta
fondamentale per garantire la massima obbiettività dei risultati ottenuti.
È necessaria inoltre una misurazione di base, ovvero un’osservazione
sistematica preliminare a qualsiasi tipo di intervento che ci consenta di
avere degli indici comportamentali di riferimento, attraverso i quali
confrontare i dati della situazione iniziale con quelli raccolti durante
l’intervento stesso.
Conseguenze
Figura 5. Soggetto 2
Cos’è la punizione?
Viene definito in questo modo qualsiasi evento negativo che viene fatto
seguire ad un comportamento indesiderato, con l’obbiettivo di farlo
diminuire o di eliminarlo. Esistono due tipologie fondamentali di punizione:
di primo tipo e di secondo tipo.
La punizione di primo tipo consiste nel creare una situazione spiacevole
dopo il comportamento indesiderato (sgridare il bambino quando si
comporta inadeguatamente).
La punizione di secondo tipo, invece, consiste nel sospendere una
situazione positiva dopo il comportamento problema (la sospensione di
un’attività piacevole preventivamente programmata – “ non andiamo più al
mare” – o l’allontanamento da un gruppo di coetanei in cui il bambino si sta
divertendo).
Bisogna fare ora alcune considerazioni sul modello di trattamento
educativo meno restrittivo (Foxx, 1986). Questo modello è stato ideato per
garantire la libertà e proteggere la dignità delle persone tutte, soprattutto in
gravi condizioni di disabilità, e parte dal principio che di fronte a
comportamenti problematici, i metodi restrittivi dovrebbero essere utilizzati
solamente come estremo rimedio, quando nient’altro ha funzionato e
quando, comunque, il rimedio non è peggiore del male.
Il modello in questione ha lo scopo principale di evitare interventi
punitivi inutili eventualmente dannosi ed evitare soprattutto che la
punizione venga utilizzata in modo estemporaneo ed emotivo, senza la
giusta collocazione all’interno di un programma strategico e costruttivo di
intervento. Negli USA, la legge 99-457 del 1986 impone che l’educatore
utilizzi prima di tutto tecniche positive e rispetti questo modello. Gli
insegnanti e gli operatori devono avere ben chiaro che esistono metodi per
l’intervento educativo che sono più intrusivi, limitativi della libertà e della
dignità di un individuo, rispetto ad altri. Facciamo un elenco di questi
metodi, partendo dal meno restrittivo e arrivando a quelli maggiormente
punitivi: tra i “metodi punitivi” di cui si parla, che sono gli unici accettabili
in una relazione educativa, secondo Foxx la graduatoria potrebbe risultare
la seguente:
Timeout
Ipercorrezione
Blocco fisico
si tratta di una procedura utilizzata raramente, nei casi in cui siano presenti
dei comportamenti autolesionistici o aggressivi particolarmente pericolosi e
resistenti alle procedure solite di trattamento. Nel caso in cui Antonio si
morda le mani, l’insegnante potrebbe bloccarla e impedirglielo, facendo
però estrema attenzione sul fatto che il contatto fisico e le rassicurazioni
fornite non diventino invece un rinforzo. Per avere una valenza educativa il
blocco fisico deve essere contingente, deve avvenire subito dopo che il
comportamento problema si verifica e non divenire una pura misura di
contenzione.
Rinforzatori sociali
Rinforzatori dinamici
Rinforzatori simbolici
Rinforzatori informativi
Note
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Immagini per categoria, lettere e numeri, sequenze temporali e molto altro (free download)
http://www.materialeaba.com/
Lavoro di rete, Linea Guida 21, Storie Sociali e attività motorie integrate (free download)
http://www.diversamenteonlus.org/autismo/
http://istruzioneer.it/bes/
http://online.scuola.zanichelli.it/performerb1/bes-%E2%80%93-una-scuola-per-tutti/
https://sostegnobes.com/didattica-facile/
https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?CodiceLibro=292.3.39
Fattori di stress e bisogni dei genitori, Storie Sociali, Affettività e Sessualità, Inclusione
http://www.diversamenteonlus.org/autismo/
Video utili per l’educazione dei bambini e dei ragazzi alla
conoscenza, al rispetto ed alla valorizzazione delle diversità
https://www.youtube.com/watch?v=6-nNy6a5saU&t=61s
https://www.youtube.com/watch?v=EoVvR_KgHRU&t=3s
https://www.youtube.com/watch?v=vtXKQOtNWPg
https://www.youtube.com/watch?v=Ia2uT8n6_lI
https://www.youtube.com/watch?v=Hcm4BixLjeQ
Raccolte di film utili per l’educazione dei bambini e dei ragazzi alla conoscenza, al rispetto ed
alla valorizzazione delle diversità
https://www.wired.it/play/cinema/2016/12/26/cartoni-animati-disney/
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diversita/140402/
http://www.cinemaepsicologia.it/film-sulla-diversita/
https://didatticapersuasiva.com/didattica/spiegare-la-disabilita
http://blog.disabilitasenzabarriere.it/Film_Consigliati
http://invisibili.corriere.it/2018/02/21/la-mediateca-di-ledha-150-film-che-fanno-il-ritratto-alla-
disabilita/
3 video per gli insegnanti/educatori…
https://www.youtube.com/watch?v=57HBf7Lkkdo
https://www.youtube.com/watch?v=wO3egq-RGXk&t=109s
https://www.youtube.com/watch?v=PvvFyaA2bHg&t=32s
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