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Capitolo 1
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE
Psicologia dell’educazione = branca della psicologia che si occupa di studiare e sostenere i processi
psicologici (tutti i domini dell’essere umano = cognitivo, sociale, linguistico, meta-cognitivo, motivazionale
ed emotivo) che entrano in gioco in qualsiasi contesto di insegnamento o apprendimento → negli ultimi
anni si è ampliata e, oltre alla scuola, ha iniziato ad occuparsi anche di qualsiasi altro contesto formativo
contesto di apprendimento = dove c’è un esperto che deve favorire l’apprendimento di nuove nozioni
ai novizi
Psicologia dello sviluppo = branca della psicologia che si occupa di studiare il funzionamento psicologico
nel dominio cognitivo, sociale, linguistico, meta-cognitivo e motivazionale facendo attenzione ai
cambiamenti sistematici che avvengono lungi l’intero arco di vita
Storicamente il ruolo dello psicologo dell’educazione è stato limitato all’intervento per quei soggetti con
bisogni speciali principalmente all’interno di contesti scolastici → ruolo predominante = fare diagnosi e
definire l’intervento a scuola al fine di promuovere l’inclusione e il benessere dello studente
situazione Italiana: in ritardo rispetto al contesto internazionale nello sviluppo di liee guida nazionali
che definiscono la formazione e l’ambito di intervento dello psico. dell’educaz.
oggi: non si limita ai soli interventi di inclusione scolastica → ma anche attività di consulenza,
valutazione, intervento, ricerca e formazione sia per un singolo individuo sia per gruppi
Vasto ambito d’interesse della psico. dell’educaz. = processi di insegnamento e apprendimento,
motivazione e alle relazioni tra studente e docenti
- Responsabilità educativa = lo psico. dell’educaz., in quanto adulto e professionista, è chiamato a
rispettare e promuovere le norme sociali e morali condivise dalla società
= incoraggia lo sviluppo di valori quali l’uguaglianza, l’equità e un atteggiamento responsabile
quindi educazione = impresa comunitaria in cui il professionista opera all’interno di sistemi educativi per
promuovere la creazione di una comunità educante che si oggettiva in una rete sociale di collaborazione
all’interno della quale interagiscono diversi soggetti educanti (famiglia, scuola e istituzioni)
- 4 livelli di intervento:
1° livello universale = . delineare azioni di ricerca e formazione rivolte a una vasta utenza con il fine di
pianificare interventi di prevenzione
. contesti di riferimento sono i servizi socio-sanitari e ambiti di educazione
. i compiti dello psicologo implicano lo sviluppare le metodologie per descrivere un
determinato fenomeno, si occupano anche di raccogliere dati, analizzarli e
diffonderli e di azione di formazione e supervisione di coloro che si occupano di
educazione
. l’intervento è universale perché l’utenza a cui si riferisce è un gruppo numeroso di
soggetti che non presentano specifici problemi o fattori di rischio
2° livello gruppi ristretti = . svolgere un’attività di consulenza al fine di facilitare l’integrazione di coloro che
manifestano specifiche difficoltà o he sono portatori di bisogni speciali senza
fattori di rischio specifici
3° livello intervento diretto dello psicologo = . intervento in contesti educativi in cui siano presenti fattori
di rischio che minano il benessere di coloro che ne fanno parte
. richiede un intervento diretto con l’utilizzo di metodologie specifiche
. necessario che vengano considerati anche l’insegnante e le famiglie
. può essere affiancata da valutazione e consulenza a livello individuale
4° livello: . situazioni in cui i fattori di rischio sono manifesti e lo psico. è chiamato a svolgere interventi
specifici individualizzati
. psico. può intervenite sul singolo individuo lavorando in equipe con altre figure scolastiche eo
con la famiglia
. il fine è di comprendere e supportare il ragazzo
- Prevenzione a scuola = si può fare anche tramite la psico dell’educaz. Perché da un contributi nella
formazione dei docenti rispetto a d una serie di fattori :
- cognitivi (attenzione, apprendimento, memoria, concettualizzazione, comprensione, pensiero,
soluzione di problemi, metacognizione)
- affettivi (emozioni, motivazione, differenze individuali, atteggiamenti, credenze, attribuzioni,
identità)
- socio-relazionali (clima classe e gestione del gruppo classe, comunicazione, leadership)
Sviluppare le abilità affettive e relazionali degli studenti è una forma di prevenzione soprattutto se gli
studenti mostrano difficoltà: difficoltà nella condivisione, cooperazione, comprensione di emozioni,
intenzioni altrui, gestione di stati emotive negative (ansia, frustrazione, rabbia) e conflittuali
- La scuola come comunità
. Provare un senso di appartenenza confronti della propria scuola è importante per tutti gli studenti, ma in
particolare per coloro che possono sentirsi distanti, anche a causa delle differenze linguistiche, economiche
o culturali
studenti con maggior senso di appartenenza: . percezione che la scuola sia più piacevole e utile
. più felici
. più coinvolti nelle attività
. più disciplinati
. meno inclini a manifestare comportamenti a rischio
insegnanti possono favorirlo promuovendo le abilità relazionali quali empatia, cooperazione, senso
di responsabilità e rispetto reciproco
- Gestione della classe = le regole che determinano chi possa intervenire, di che cosa si possa parlare,
quando, a chi e quanto a lungo sono solitamente chiamate strutture partecipate (= regole formali e
informali che indicano come prendere parte a una data attività)
alcuni studenti sembrano essere meno preparati a prendere parte alle attività → pertanto, al fine di creare
un ambiente partecipativo, gli insegnanti devono assicurarsi che tutti prendano parte alle attività di classe
- Gestione del sé = spostare il focus sull’apprendimento autoregolato è stata una svolta fondamentale
Attraverso l’autocontrollo i ragazzi danno prova di responsabilità → possono apprenderlo facendo scelte e
affrontandone le conseguenze, stabilendo obiettivi e priorità, pianificando il proprio tempo, collaborando,
mediando le dispute e sviluppando relazioni di fiducia con insegnanti e compagni
- Tempo per l’apprendimento → obiettivo importante = aumentare il tempo dedicato all’apprendimento
perché c’è correlazione tra tempo trascorso nell’insegnamento di un argomento e capacità di
apprendimento dello studente
Nelle normali attività scolastiche ci sono frequenti interruzioni riducendo il tempo per l’apprendimento di
un 20%
Tempo di studio = studenti realmente coinvolti in ciò che stanno apprendendo → quindi è necessario
mantenere gli studenti attivamente coinvolti in attività produttive
- Coinvolgimento = supervisione degli insegnanti è importante per promuovere concentrazione e
coinvolgimento → attività più coinvolgenti sono quelle che offrono un collegamento con la loro vita
quotidiana e sono anche più sfidanti
Una corretta gestione della classe passa attraverso una modalità didattica assertiva = insegnante si
preoccupa degli studenti e del loro processo di apprendimento; non permette che comp. inappropriati
perdurino nel tempo; esplicitano in modo diretto cosa si aspettano; tono di voce è calmo, fermo e sicuro
evitando di farsi coinvolgere in futili discussioni; guardano negli occhi; si rivolgono agli studenti per nome;
non accettano promesse o scuse (non tutti gli insegnanti concordano su tale metodo)
- Disagio relazionale a scuola = già dalla scuola dell’infanzia si verificano situazioni di disagio relazionale
messa in atto di comp. aggressivi intenzionali: non sorretti da consapevolezza dei danni arrecati e da
sentimenti morali
Vittima = spesso hanno timore di denunciare perché adulti e contesti disattenti o che sdrammatizzano →
generando nelle vittime senso di vergogna per non essersi sapute difendere
- Studi di correlazione = . correlazione = numero che indica sia la forza sia la direzione della relazione tra 2
eventi o di 2 misure
. le correlazioni variano da 1 a -1, più si avvicina a uno dei due estremi e più la
relazione è forte
. il segno della correlazione definisce la direzione della relazione:
1. correlaz. positiva = due fattori crescono o decrescono insieme
2. correlaz. neativa = la crescita di un fattore è correlata alla decrescita di un altro
. le correlazioni non provano l’esistenza di un legame causa-effetto
. psico. dell’educaz. Le utilizzano per formulare ipotesi su alcuni eventi della vita
scolastica
- Studi sperimentali = . permette agli psico. dell’educaz. Di andare oltre le ipotesi e studiare i nessi di causa
ed effetto
. i ricercatori introducono cambiamenti e prendono nota dei risultati creando gruppi
di soggetti che hanno caratteristiche simili
. soggetti = persone che vengono studiate
. procedimento randomizzato = ogni partecipante ha la stessa probabilità di trovarsi
in ciascun gruppo (per rendere più omogenei i gruppi)
. studi quasi-sperimentali = . soggetti non assegnati a gruppi casuali ma sono già pre
esistenti (classi)
. in uno o più gruppi, i ricercaori modificano alcuni aspetti
della situazione per capire se questo cambiamento ha
un effetto atteso
. risultati dei singoli gruppi vengono confrontati mediante test statistici
. quando le differenze sono definite statisticamente rilevanti vuol dire che non sono
emerse per caso (p<o,o5 o p <o,o1)
. esperimento sul campo = studio che ha luogo nel contesto naturale in cui accade,
non in laboratorio
- Single – subject = . scopo = determinare gli effetti di una terapia o di un metodo di insegnamento
. osservare l’individuo in un periodo, anche detto baseline (A) e valutarne il comp.
osservato; inserire un intervento (B) e prendere nota dei risultati; rimuovere
l’intervento tornando alla situazione iniziale (A); infine reinserire l’intervento (B)
. procedura chiamata anche esperimento ABAB
- Case study = . Piajet pioniere nell’utilizzo dell’intervista clinica per comprendere i processi di pensiero dei
bambini
. intervista clinica utilizza domande aperte per approfondire le risposte dei bambini
. ricercatori possono usare anche i case study per analizzare più in profondità un individuo o
una situazione
- Etnografia = . presuppongono lo studio di eventi della vita di gruppo
. al fine di comprendere il significato di tali eventi in un contesto naturalistico
. nella psico. dell’educaz. usato per l’analisi di come gli studenti sono visti dai pari all’interno
di differenti contesti culturali
. osservazione partecipata = ricercatore partecipa alle attività di gruppo per comprenderne i
significati da una prospettiva interna
- Metodi misti = . procedure finalizzate a raccogliere, analizzare e mescolare metodi quantitativi e
qualitativi in uno o più studi, al fine di comprendere un problema di ricerca
. 3 metodi di approccio: 1. ricercatore raccoglie al contempo dati qualitativi e quantitativi
per poi unirli e integrarli nelle analisi
2. ricercatore prima raccoglie dati quantitativi, poi realizza
interviste qualitative con i partecipanti selezionati (obiettivo è
spiegare o ricercare le cause)
3. ricercatore inizia conducendo interviste o case study per
individuare le domande di ricerca da affrontare, poi raccoglie
dati quantitativi secondo le indicazioni dei risultati qualitativi
(scopo è indagare una situazione in profondità)
- Studi longitudinali e trasversali = . i ricercatori studiano lo sviluppo osservando i soggetti nell’arco di anni
per cogliere i cambiamenti
. sono molto fruttuosi in termini di informazioni, ma richiedono molto
tempo, sono costosi e non sempre semplici
. studi trasversali = alcuni ricercatori ricorrono a questi studi in cui ci si
concentra su diversi gruppi di bambini di età differenti
- Ricerca qualitativa = . utilizza strumenti che implicano l’analisi dei dati su aspetti come dialoghi, temi e
immagini
. interviste e osservazioni sono le più utilizzate
. obiettivo = esplorazione di una specifica situazione in profondità e la
comprensione dei significati di questa situazione rispetto alle persone coinvolte
. assunto = non ci sono processi di comprensione dei significati solo oggettivi, ma
l’interpretaz. di un fenomeno avviene a partire da un punto di vista soggettivo
- Ricerca quantitativa = . utilizza numeri, misure e statistiche per misurare i livelli o dimensioni delle
variabili o le differenze tra i gruppi
. tenta di fornire una misura oggettiva eliminando le fonti di interferenza e di errori
dai risultati al fine di poter generalizzare i risultati a situazioni simili