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PEDAGOGIA E DIDATTICA SPECIALE

DELLA DISABILITÀ INTELLETTIVA E DEI


DISTURBI GENERALIZZATI DELLO
SVILUPPO

Università degli Studi di Bergamo


Corso di Specializzazione per le attività di sostegno

Serenella Besio

2021/2022
GENERALITÀ
Criteri diagnostici: dal DSM-IV al DSM5

DSM-IV

1. Funzionamento intellettivo, misurato tramite QI,


significativamente al di sotto della norma
2. Importante compromissione del comportamento
adattivo
3. Esordio prima dei 18 anni
Fasce di gravità (DSM-IV)

 Lieve: QI 50/55-70 (85% dei casi)


 Media: QI 35/40-50/55 (10% dei casi)
 Grave: QI 20/25-35/40 (3-4% dei casi)
 Profonda: QI inferiore a 20/25 (1-2% dei casi)
DSM-5
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (2013)
Il termine ‘ritardo mentale’ è stato ufficialmente sostituito da
‘disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo)’.
Il termine ‘disabilità intellettiva’ è l’equivalente di ‘disturbi dello
sviluppo intellettivo’, adottato nella prima bozza dell’ICD-11
('disorder of intellectual development').
I nuovi termini del DSM-5 fanno riferimento ad un disturbo con
insorgenza nell’età evolutiva che include deficit intellettivi e
adattivi negli ambiti della concettualizzazione, della
socializzazione e delle capacità pratiche.
Criteri diagnostici: dal DSM-IV al DSM-5

DSM-5
A. Deficit delle funzioni intellettive, come il ragionamento, la soluzione di problemi,
la pianificazione, il pensiero astratto, il giudizio, l’apprendimento scolastico o
l’apprendimento dall’esperienza, confermato sia da valutazione clinica che da
prove d’intelligenza individualizzate e standardizzate.
B. Deficit del funzionamento adattivo che si manifesti col mancato raggiungimento
degli standard di sviluppo e socio-culturali per l’indipendenza personale e la
responsabilità sociale.
Senza supporto continuativo i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o
più attività della vita quotidiana, quali la comunicazione, la partecipazione
sociale e la vita indipendente, in più ambiti diversi, come la casa, la scuola, il
lavoro e la comunità.
C. Insorgenza dei deficit intellettivi e adattivi nell’età evolutiva.
Fasce di gravità (DSM-5)
I vari livelli di gravità sono definiti sulla base del
funzionamento adattivo e non dei punteggi del
Quoziente Intellettivo (QI), perché è il
funzionamento adattivo che determina il livello di
assistenza richiesto.
Inoltre i valori del QI risultano meno validi
all’estremo inferiore della distribuzione del QI

• Lieve • Moderata • Grave • Estrema


In generale…
 Problemi cognitivi fin dai primissimi anni
 Difficoltà in: ragionamento, pianificazione, pensiero
astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e
dall’esperienza [valutazioni cliniche e con test formali di
intelligenza]
 Difficoltà nel modulare il proprio comportamento al fine di
diventare cittadini indipendenti e socialmente responsabili:
comunicazione, interazione sociale e abilità della vita
quotidiana
Funzionamento adattivo
 Ambito concettuale: linguaggio, matematica, lettura,
scrittura, ragionamento e memoria
 Ambito sociale: empatia, comunicazione,
consapevolezza delle esperienze delle altre persone,
giudizio sociale e autocontrollo
 Ambito pratico: regolazione del comportamento,
competenze organizzative, gestione delle finanze, della
cura personale e delle attività ricreative
 Dipende dalla formazione (scolastica, lavorativa), dalla
motivazione, dalla personalità, dal supporto delle altre
persone e dal livello intellettivo
Disabilità intellettiva lieve
 Lentezza nell’apprendimento, restano indietro rispetto ai
compagni di classe, anche se possono raggiungere le
competenze di un livello scolastico di secondaria di primo
grado
 In età adulta le difficoltà di problem solving e di giudizio
fanno sì che abbiano bisogno di aiuto in alcuni compiti
(pagamento bollette, spesa, gestione di un alloggio, …)
 Possono lavorare in modo indipendente ma in attività con
scarsa portata cognitiva
 Difficoltà nella comprensione di metafore e del pensiero
astratto, buone abilità di memoria e di linguaggio
 QI compreso fra 50 e 70
 Costituiscono l’85% delle persone con Disabilità Intellettiva
Disabilità intellettiva moderata
 Differenze significative rispetto ai coetanei fin dai primi periodi di vita
 Sviluppo del linguaggio lento, esso resta semplice nel corso della vita
 I soggetti possono imparare a leggere, a svolgere semplici esercizi di matematica
e a gestire il denaro
 Essi hanno bisogno di maggiore aiuto nella cura personale e nelle attività
casalinghe
 Istituiscono relazioni interpersonali significative ma non riconoscono elementi
chiave delle stesse
 Possono svolgere lavori non impegnativi, come lavori protetti, e hanno bisogno di
assistenza nelle decisioni
 Il QI è compreso fra 30 e 50
 La tipologia rappresenta il 10% delle persone con Disabilità Intellettiva
Disabilità intellettiva grave
 I soggetti possono imparare semplici comandi e istruzioni ma le
abilità comunicative sono elementari (lessico ridotto a poche
parole singole, solo alcune frasi)
 Essi potrebbero svolgere piccoli lavori, ma solo sotto supervisione
 Hanno bisogno di aiuto per vestirsi e per l’igiene personale
 Sono in grado di mantenere relazioni interpersonali con i genitori e
i parenti vicini
 Il QI è compreso fra 20 e 30
 Questa tipologia rappresenta circa il 5% delle persone con
Disabilità Intellettiva
Disabilità intellettiva estrema
 Il linguaggio è limitato, i soggetti si esprimono
principalmente attraverso gesti
 Sono presenti abilità elementari di interazione sociale
 I soggetti sono completamente dipendenti dalle altre
persone per i loro bisogni, comprese le attività della
vita quotidiana; possono talvolta essere di aiuto
 È di solito associata a un disturbo neurologico, o ad
altre disabilità
 Il QI è inferiore a 20
 Costituisce circa l’1-2% delle persone con Disabilità
Intellettiva
Epidemiologia della disabilità intellettiva

 L’incidenza è stimata intorno all’1% della popolazione


 È maggiore in età scolare, con un picco fra i 10 e i 14
anni
 Aumenta all’ingresso in scuola elementare e continua a
crescere per tutto il periodo dell’adolescenza
(intelligenza logico-deduttiva)
 Cala drasticamente in età adulta, riducendosi fino al
50%
 È una volta e mezzo più frequente nei maschi che nelle
femmine
Etiopatogenesi della disabilità intellettiva
(Vicari et al., 2002)
 30-40% senza definizione certa
 5% riconducibile ad anomalie genetiche
 30% riconducibile ad alterazioni che si verificano
durante la gestazione (rosolia, toxoplasmosi, sifilide,
citomegalovirus)
 10% riconducibile ad alterazioni che si verificano al
momento della nascita (prematurità, asfissia)
 5% riconducibile ad eventi patologici postnatali
(encefalite, meningite, traumi, tumori cerebrali, incidenti
cerebrovascolari e avvelenamenti da piombo o altre
sostanze)
 15-20% riconducibile ad altri fattori (psicosociali,
disturbi psichiatrici, malnutrizione, incompatibilità tra
sangue materno e fetale)
Definizione delle limitazioni nel
comportamento adattivo (AAIDD)

 Le limitazioni significative del comportamento adattivo


devono essere stabilite attraverso l’uso di misure
standardizzate sulla popolazione generale, che comprenda
persone con e senza disabilità.
 Viene definita limitazione significativa quella performance
che si colloca almeno due deviazioni standard sotto la
media:
 di uno dei tipi di comportamento adattivo: concettuale, sociale o
pratico
 di un punteggio complessivo in una misura standardizzata di
abilità concettuali, sociali, pratiche
Misure di comportamento adattivo
 Vineland Adaptive Behaviour Scales (VABS), 1984
◼ A) Survey form, B) Expanded form, C) Classroom form
 AAMR Adaptive Behaviour Scales (ABS), 1993
◼ A)
Versione School and Community, B) Versione Residential and
Community
 Scales of Independent Behaviour, 1991
◼ Contengono ampia gamma di punteggi per la diagnosi e la
programmazione dei sostegni.
◼ Domini: interazione sociale, abilità di comunità, vita personale,
vita di comunità, abilità motorie
◼ Affronta questioni importanti: disabilità fisica, uso di ausili,
metodi di comunicazione alternativa, compiti non appropriati per
l’età cronologica, ecc.
Vineland Adaptive Behaviour Scales,
versione italiana
Comunicazione

Abilità quotidiane

Socializzazione

Abilità motorie

540 items
Curatori versione italiana
Giulia Balboni e Luigi
Pedrabissi
2003
Firenze, Giunti OS
Caratteristiche della disabilità intellettiva

 La disomogeneità nel funzionamento di singole


funzioni cognitive
 È tuttavia raro trovare aree di funzionamento del
tutto normali
 La descrizione delle singole carenze non spiega
la disabilità intellettiva
 Esiste comunque un nucleo comune alle diverse
forme di disabilità intellettiva
La natura del disturbo cognitivo nella
disabilità intellettiva
 Concezione evolutiva
 Funzionamento dell’ID si caratterizza per un rallentamento
delle funzioni ed un arresto ad un livello inferiore alla
norma; il soggetto con ID corrisponde ad un bambino più
piccolo
 Concezione strutturale
 Vi sono differenze qualitative fra i soggetti normali e quelli
con ID, in merito all’organizzazione strutturale della
cognizione, nel senso che i principi del funzionamento
normale non valgono nel caso dell’ID
Interpretazione del disturbo oggi
 È evidente un disturbo di sviluppo
 Esso introduce una serie di distorsioni qualitative
della struttura cognitiva, tale da introdurre
differenze qualitative
 Esistono disarmonie trasversali: sviluppo
disomogeneo tra ambiti (linguaggio, motricità,
memoria, organizzazione percettiva…)
 Organizzazione cognitiva confusa e poco coerente
 Esistono aree del funzionamento più o meno
sviluppate, ed aree evolute
Caoticità dell’organizzazione cognitiva

 Coesistono procedure di ragionamento che


fanno riferimento a livelli di sviluppo
disomogenei
 Fragilità delle acquisizioni
 I soggetti con ID non si liberano mai di
modalità di funzionamento primitive, ancorate
a dati percettivi
 Difficoltà ad accedere alla comprensione
concettuale dei problemi
 Alcune aree di funzionamento tendono a
prevaricare sulle altre
“Il disturbo di sviluppo è in quanto tale
un’atipia perché può accentuare le
disarmonie cognitive, può favorire una
disarticolazione tra i diversi livelli di
sviluppo, può alterare l’equilibrio fra le
diverse componenti della vita mentale.
Esso riduce la coerenza della struttura
cognitiva; o almeno porta la struttura
Levi e cognitiva ad un delicato e precario
Musatti,
1988 equilibrio”
Che cosa soprattutto non funziona nel
soggetto con ID? (1)

 Compromissione di meccanismi cognitivi volontari


 Funzionamento di processi automatici relativamente
indipendente dall’intelligenza generale,
maggiormente risparmiato
 Particolarmente marcata è la compromissione delle
componenti di ordine più elevato (Sternberg e Spear,
1985): la carenza di comportamento strategico
nell’ID è centrale
Che cosa soprattutto non funziona nel
soggetto con ID? (2)

 Il soggetto con ID non sa , o usa male quello


che sa
 Se è difficile aumentare l’intelligenza, è

ancora più difficile insegnare a usare


l’intelligenza disponibile
 È questo l’ambito precipuo della

metacognizione
Transfer di conoscenza

Il transfer è la flessibilità di transizione


da una conoscenza inesperta e legata
ad un contesto a una conoscenza
esperta e decontestualizzata
… dunque ...

La carenza di comportamento strategico è elemento


essenziale della disabilità intellettiva

Caratteristica specifica è proprio la debolezza


delle funzioni metacognitive
ELEMENTI DELLO SVILUPPO
Caratterizzazione ed evoluzione
del disturbo
 La comunicazione linguistico-verbale appare in ritardo, e tutte le
tappe evolutive si sviluppano con lentezza
 Per quanto riguarda l’espressione, presenta difficoltà su ogni
aspetto dello sviluppo: fonologico, lessicale, grammaticale,
Linguaggio

sintattico, pragmatico. Tali difficoltà richiedono spesso il supporto di


un intervento logopedico precoce
 Le difficoltà di espressione linguistica si intrecciano e si complicano
in relazione alle concomitanti difficoltà cognitive
 l’effettiva capacità di comprensione del linguaggio deve essere
accuratamente conosciuta e analizzata per effettuare
qualunque pianificazione educativa e/o scolastica
 la complessità e l’articolazione del linguaggio parlato può
essere inficiata da problematiche di organizzazione del
pensiero
 L’effettivo uso del linguaggio (dunque anche il suo esercizio) può
essere inficiato da subentranti incertezze relative alle proprie
capacità e da acquisita bassa autostima
Caratterizzazione ed evoluzione
del disturbo
 A seconda della severità della compromissione
cognitiva, la comunicazione linguistico-verbale può
Linguaggio - 2

svilupparsi solo in modo elementare, o non


svilupparsi quasi per nulla
 Gli operatori della riabilitazione di solito in questi
casi avviano precocemente il supporto attraverso
canali di comunicazione collaterali, come sistemi di
gesti o lingue dei segni, o codici di Comunicazione
Aumentativa Alternativa
Caratterizzazione ed evoluzione
del disturbo
 Le abilità motorie si sviluppano in ritardo, e tutte le tappe
evolutive procedono con lentezza
 Di solito, le abilità fondamentali di movimento – come il
cammino autonomo, il superamento di scale o di ostacoli, il
Motricità

salto, la corsa - vengono raggiunte anche se spesso


rimangono impacciate, non fluide, meno armoniose
 In molti casi si può accedere anche ad un uso più
sofisticato e complesso delle abilità motorie come per
esempio nell’ambito di uno sport
 Lo sviluppo di un uso coordinato di parti del corpo
nell’ambito di compiti di motricità fine può avvenire con
lentezza e rimanere meno raffinato ed efficace rispetto
allo scopo
Caratterizzazione ed evoluzione
del disturbo
 Anche le abilità motorie si intrecciano e si complicano in
relazione alle concomitanti difficoltà cognitive, in relazione a:
Motricità – 2

 la lentezza e le difficoltà di sviluppo della percezione, che


rendono il mondo circostante misterioso, difficile da decodificare
e da affrontare
 difficoltà cognitive nella rappresentazione del dato percettivo,
per esempio nella conoscenza dello spazio, delle sue
caratteristiche, nella costruzione mentale di mappe mentali per
l’orientamento
 le difficoltà di pianificazione – interpretazione del dato,
previsione, riscontro del dato di realtà – e di monitoraggio
dell’azione
 la ritrosia e il timore nell’esplorazione a causa dell’insicurezza e
dell’incertezza intorno alle proprie stesse abilità, a causa di
numerosi insuccessi
Caratterizzazione ed evoluzione
del disturbo
 Su questo si è detto più approfonditamente nelle
diapositive precedenti. Da sottolineare:
 ogni funzione cognitiva è compromessa, anche se il grado e la
Cognizione

severità di compromissione possono variare


 è utile conoscere questa varietà per poter aggirare gli ostacoli
maggiori prodotti dalle compromissioni più severe e sfruttare le
capacità migliori offerte dalle funzioni meno compromesse
 i processi automatici di solito sono salvaguardati e possono
essere potenziati
 la compromissione maggiore è sempre quella di ordine
superiore e riguarda gli aspetti metacognitivi
 supportare lo sviluppo della metacognizione, in tutti i suoi
aspetti, per il tramite di strategie basate sull’adozione di
processi automatici, costituisce la strada maestra
Caratterizzazione ed evoluzione
del disturbo
 Anche sullo sviluppo della cognizione influisce lo sviluppo di
dimensioni emotive e psicologiche in senso più lato
Cognizione - 2
 la rappresentazione del Sé, delle proprie abilità e della qualità
della propria rispondenza nei confronti delle richieste percepite
provenienti dall’ambiente
 l’autostima
 la capacità di sviluppare idee di Sé nel tempo, e la conseguente
costruzione di un’identità personale e sociale
 Tale influenza si fa sempre più significativa nel corso del
tempo
 per l’impoverimento (nella sfida e nella numerosità) delle proposte
di stimolo provenienti dagli ambienti di vita
 per il contrasto che si può creare fra desideri, motivazioni, e
frustrazioni portate dal dato delle realizzazioni concrete
 per il decadimento neurologico complessivo che può portare a
chiusure relazionali e ad ulteriori problematiche emotive, a loro
volta implicanti minore esposizione intellettiva
… qualche filmato

IERI  www.youtube.com/watch?v=qweAo0I0NFc
 www.youtube.com/watch?v=mhzn0CZzC-I

 https://www.youtube.com/watch?v=LOfm1vOq
oHk&t=8s
 www.youtube.com/watch?v=bpuPooxx2F8
OGGI
 https://www.youtube.com/watch?v=KQ2BSz9Q
Np0&t=23s
 www.youtube.com/watch?v=Ju-q4OnBtNU

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