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Laboratorio di didattica per le

disabilità sensoriali: UDITIVE


Docente: Vilma Cartella
SORDITÀ

Riduzione dell’udito che può avere


diversi gradi (Legge 381/1970 art.1;
Decreto del Ministero della sanità 5
Febbraio 1992; legge 95/2006)
Lieve: con perdita tra i 20 e i 40 Media: con perdita tra i 40 e i 70
dB. Il parlato è percepito se il tono dB. Il parlato è percepito se il tono
è normale; difficoltà insorgono se è alto; si comprende meglio se
la voce è bassa o l’interlocutore è l’interlocutore è ben visibile; alcuni
distante; la maggior parte rumori della vita
dei rumori della vita quotidiana quotidiana possono essere
sono percepiti; percepiti.

Effetti sull'acquisizione del


Effetti sull'acquisizione del linguaggio: numerose dislalie,
linguaggio: dislalie, alterazione di ritardo nello sviluppo del
pronuncia di linguaggio (lessico limitato)
fonemi, lievi problemi di difficoltà di apprendimento,
apprendimento, difficoltà nel difficoltà nel mantenimento
mantenimento dell'attenzione. dell'attenzione e rischio di
alterazioni comportamentali.
Grave: con perdita tra i 70 e i 90 Profonda: con perdita uguale o
dB. Il parlato è percepito se la superiore a 90 dB. Il parlato non è
voce è forte e percepito
vicina all’orecchio; possono essere e solo i rumori molto forti
percepiti rumori forti. possono essere uditi.

Effetti sull'acquisizione del


Effetti sull'acquisizione del linguaggio: assenza di sviluppo
linguaggio: linguaggio ritardato e del linguaggio gravi problemi di
notevolmente ridotto, difficoltà di apprendimento, rischio di
apprendimento, rischio di alterazioni cognitive secondarie
alterazioni comportamentali e alla mancanza del linguaggio e
relazionali. rischio di alterazioni
comportamentali e relazionali.
Oltre al grado, altro aspetto determinante nella possibilità di
acquisire spontaneamente la lingua vocale è l’epoca di
insorgenza della sordità: si definiscono «prelinguali» le
sordità alla nascita o insorte prima dei 18 mesi;
«perilinguali» le sordità acquisite tra i 18 e i 36 mesi.

E’ chiaro che una sordità grave o profonda, insorta prima del


periodo critico di acquisizione spontanea della lingua da parte
del bambino ( circa 1 su 1000) avrà conseguenze dirette sullo
sviluppo del linguaggio verbale e sulla competenza linguistica;
in questo caso sono determinanti, dal punto di vista clinico,
una diagnosi precoce, un’appropriata protesizzazione e
una terapia logopedica costante e prolungata nel tempo.
Anche dal punto di vista
educativo, la diagnosi
precoce con screening
neonatale a larga scala
resta un aspetto
fondamentale affinché i
familiari attivino fin da subito
strategie comunicative
efficaci nella relazione con il
bambino sordo.
Occorre comunque tener ben
presente che nelle situazioni di
miglior intervento dal punto di
vista clinico,la modalità e I tempi
di acquisizione del linguaggio
verbale nel
bambino sordo differiscono da
quelli del bambino udente: se
per il secondo il canale uditivo
integro è di importanza
fondamentale per l’esposizione
e le prime produzioni
linguistiche, per il bambino sordo
«il bagno sonoro» nella
comunicazione verbale che lo
circonda è reso difficoltoso dal
deficit.
Riprendendo il discorso sui metodi
precedentemente inquadrato in prospettiva storica,
possiamo ridurre a tre gli approcci verso cui si
orientano le scelte educative delle famiglie, spesso
su indicazione dei terapisti:
 ORALISMO
METODI  METODO MIMICO-GESTUALE
EDUCATIVI  METODO BIMODALE
 BILINGUISMO
 METODO AUDIO-PSICO-FONOLOGICO
 Ha come obiettivo l’insegnamento della lingua
vocale; si basa:

• sulla tempestiva protesizzazione;


• sulla precoce esposizione alla terapia logopedica;
• sulla stimolazione uditiva e sulla lettura labiale;
ORALISMO • su una precoce esposizione alla lingua scritta

Diverse possono essere le modalità di attuazione degli in


terventi, ma è in ogni caso escluso l’utilizzo
della lingua dei segni.
Questo metodo utilizza in maniera privilegiata
i movimenti del corpo per codificare
messaggi escludendo la trasmissione orale o
integrandosi a essa.
Il metodo mimico-gestuale è chiamato anche epeano, in
onore all’educatore Padre de l’Epee che lo aveva
utilizzato nell’istituto nazionale per sordomuti di Parigi,
METODO fondato alcuni anni prima della rivoluzione, è
MIMICO- congeniale all’attitudine della percezione visiva del
sordo ed è rispettoso dell’alunno nella sua peculiarità
GESTUALE
di comunicazione
La proposta di Padre de l’Epee è favorevole
alla percettività del bambino sordo che parte
dal contatto visivo per giungere alla trascendenza.
È un metodo misto che si basa sull’utilizzo
dell’italiano segnato (IS) e dell’italiano
segnato esatto (ISE) combinando
l’espressione acustico verbale con l’utilizzo
dei segni.

METODO I segni non seguono la


BIMODALE struttura frasale propria della lingua dei
segni, ma si appoggiano alla sintassi
dell’italiano omettendo ( IS) o riproducendo
con la dattilologia articoli,
proposizioni, pronomi, ecc. (ISE)
Pone al centro la comunicazione che avviene
in base agli interlocutori e ai contesti, in
lingua verbale o in lingua dei segni.

Si fonda sul principio che la


modalità comunicativa visivo-gestuale, a
differenza di quella acustica vocale, è appresa
BILINGUISMO naturalmente dal bambino sordo, con gli stessi
tempi e le medesime tappe di acquisizione del
linguaggio verbale nel bambino udente; sulla
base di una spontanea e solida L1 (la lingua dei
segni) il bambino costruirà una lingua vocale
(l’italiano) senza che le difficoltà imposte dal
deficit uditivo ritardino, o frustrino, il suo
desiderio di comunicazione
La struttura grammaticale LIS
LIS: ITALIANO:
NOME TUO QUAL E' IL TUO
QUAL E'? NOME?
MELA LA MAMMA
MANGIATA MANGIA
DALLA MAMMA. LA MELA.
QUALE USARE?
Orale: LIS, IS, ISE Scritto: italiano, IS
Comunicazione  Produzione scritta
Comprensione Struttura grammaticale
Bisogna tenere conto che la
limitata padronanza
dell'italiano è dovuta al fatto
che i sordi sono costretti a
“vedere” una lingua che
nasce per essere udita.

Nei bambini sordi diventa


difficile anche usare l'udito
per controllare i suoni che
emettono quindi la loro stessa
produzione.
CLASSE COME SETTING DI LAVORO

▪ Come posizionare i banchi?


▪ In che posizione collocare il bambino sordo rispetto a:
• Lavagna
• Interlocutore
• Fonti luminose
Posizione dei banchi: dipende dall'attività
da svolgere:
 Spiegazione dell'insegnante rivolta alla classe

Il bambino sordo deve essere di fronte all'insegnante

 Conversazione dei bambini mediata dall'insegnante

Posizione dei banchi a ferro di cavallo in modo che il bambino sordo possa
sempre “vedere” l'interlocutore. Importante che venga rispettata
la turnazione, non sovrapposizioni. Importante anticipare l'oggetto della
conversazione. Renderlo partecipe di quello che gli accade intorno, se va
ad orientare diversamente lo scambio in corso.
Riassumendo:
 Non iniziare a parlare se il bambino non guarda.
 Se necessario attirare la sua attenzione con un gesto prima di iniziare.
 Quando si lavora in gruppo, fare attenzione che il bambino veda bene
il viso (distanza e illuminazione).
 Masticare quando si parla o coprirsi le labbra rendono difficile
o impossibile la lettura labiale (mascherina, barba e baffi).
 Articolare bene le parole, ma senza esagerare. Un'iper
articolazione non facilita la lettura labiale.
 Limitare il rumore di fondo
La sordità è stata Il bambino sordo preferisce
definita una
«disabilità invisibile» l’isolamento
perché i problemi che ne alla socializzazione;
derivano non
sono facilmente Non è molto attento;
e immediatamente
percepiti dai docenti, Assume atteggiamenti di
curricolari e di
sostegno, e dai compagni aggressività o di rifiuto nei
di classe. riguardi degli insegnanti;
A causa dell’invisibilità di
questo deficit, vengono Non riesce a sostenere le
spesso mossi al
sordo quattro rimproveri interrogazioni.
che rispecchiano
altrettanti equivoci:
È vero che l’alunno ha la tendenza a isolarsi rispetto ai compagni,
ma ciò avviene a causa delle difficoltà comunicative. Stare in
mezzo a un dialogo collettivo è faticoso, ed è normale che
l’alunno, trovandosi in questo contesto, sia impossibilitato a
comunicare e si senta tremendamente «handicappato», e
quindi reagisca con l’isolamento e con l’aggressività, intesi come
difesa.

IL BAMBINO SORDO PREFERISCE


L’ISOLAMENTO ALLA SOCIALIZZAZIONE
La poca attenzione dell’alunno è dovuta al semplice fatto che la lettura labiale è faticosa
rispetto all’ascolto. Leggere le spiegazioni delle materie per cinque ore presentate da
diverse grafi e labiali è come leggere velocemente gli appunti scritti da un’altra persona.
Come se non bastasse, all’interno di queste spiegazioni ci sono termini nuovi attinenti
all’argomento in questione. Si tratta di termini che l’alunno non è in grado di leggere e, di
conseguenza, non riesce a capire il significato in base al contesto semantico, nemmeno
individuando i fonemi che li compongono. Il docente, pertanto, dovrebbe facilitare la
comprensione degli argomenti, in collaborazione con l’insegnante di sostegno, attraverso
il materiale visivo: foto, diapositive e immagini.

NON È MOLTO ATTENTO


Alcuni atteggiamenti aggressivi o di rifiuto dell’alunno
derivano dall’incapacità del docente e soprattutto
dell’insegnante di sostegno di comunicare, di scegliere la
giusta metodologia, di adeguare la didattica alla struttura
linguistica e alla conoscenza dell’alunno. In molti casi
all’allievo sordo si chiede troppo oppure troppo poco, il che
scatena sentimenti negativi, come la frustrazione.

ASSUME ATTEGGIAMENTI DI AGGRESSIVITÀ


O DI RIFIUTO NEI RIGUARDI DEGLI
INSEGNANTI
Il successo scolastico dell’allievo è strettamente
collegato alla capacità dei docenti curricolari e
di sostegno di proporre gli argomenti con una
giusta metodologia e con una
didattica specializzata, sfruttando al massimo il
canale visivo.

NON SOSTIENE LE INTERROGAZIONI


COME FACILITARE L'APPRENDIMENTO

Grande lavoro da programmare è relativo alla progettazione delle lezioni, in cui spicca la necessità di una intensa
collaborazione tra insegnanti curricolari, di sostegno e assistenti alla comunicazione. Di fondamentale
importanza è tener conto della situazione specifica del bambino sordo, relativamente alle competenze cognitive,
culturali e linguistiche. Per favorire la fruibilità delle lezioni si consiglia di:
 integrare le spiegazioni sfruttando la vista e il tatto (oggetti reali, mappe, foto, immagini. etc.);
 utilizzare mezzi multimediali e i sottotitoli quando disponibili;
 anticipare, quando possibile, gli argomenti che verranno trattati in classe;
 adattare i testi alle capacità di comprensione dell’alunno, integrandoli con immagini e informazioni
schematizzate;
 stimolare gli interventi senza intervenire sull’aspetto formale;
 favorire attività in piccoli gruppi;
 coinvolgere tutta la classe con progetti specifici sulla LIS se lo studente è sordo segnante.
 Graduare le difficoltà nel rispetto dei
ritmi di apprendimento e
delle modalità comunicative
dell'alunno, QUINDI COME
 Avvicinare il contenuto alle
esperienze vissute dall'alunno,
STRUTTURARE
 Aumentare il numero di prove che LA DIDATTICA
l'alunno riesce a compiere DI
(autoefficacia),
 Varietà di contenuti e contesti
UNABAMBINO
(numerose esercitazioni), SORDO:
 Organizzare verifiche in contesti non
giudicanti,
 Assegnare per casa non solo
compiti, ma esperienze
Supporti all'attività didattica
LOGOPEDIA: LOGOGENIA: metodo
educazione e rieducazione di stimolazione dell'acquisizione
di tutte le patologie delle strutture morfo-sintattiche
dell'italiano in tutti i casi in cui sia
che provocano disturbi
necessario intensificare
della voce, della parola, del l'esposizione all'input linguistico in
linguaggio orale e scritto particolare nell'ambito della
e degli handicap sordità. Metodo di lavoro
comunicativi. che fonda le sue premesse
sulla Grammatica Generativa
(Chomsky)
Percezione uditiva
LOGOPEDIA
Livello fonetico-fonologico
• Il logopedista, Livello semantico-lessicale
nell’ambito
Livello morfosintattico
della sordità, l
avora sui Livello narrativo
diversi livelli
Aspetti cognitivi
linguistici:
Apprendimenti
LOGOGENIA
Impartita dopo i 7 anni quando
il bambino possiede le
Il logogenista perfeziona basi dell'italiano scritto sia dal
l'acquisizione della grammatica punto di vista della lettura che
della lingua (articoli nomi- della scrittura.
pronomi- congiunzioni etc.) e
al controllo delle desinenze
degli elementi morfo- “Non è un metodo
logicamente variabili di insegnamento non si
(nomi articoli, aggettivi verbi..) deve insegnare nulla...è un
attraverso il rapporto uno a metodo di inseminazione
uno e una conversazione artificiale della lingua...per
veicolata dalla scrittura. ottenere lo sviluppo di una lingua
naturale” (Radelli)
ACQUISIZIONE E APPRENDIMENTO
Acquisire una lingua significa essere Apprendere una lingua, nel
esposti ad un input adeguato, contesto del nostro discorso
all’interno del periodo di tempo sui bambini sordi, significa
appropriato, in modo da permettere apprendere molte cose di questa
lo sviluppo della facoltà presente lingua, senza però ottenere lo
nel cervello dalla nascita e disponibile sviluppo della facoltà del
ad essere attivata. Si ottiene così la linguaggio. Avere conoscenze
competenza linguistica che esplicite e sistematiche su alcuni
tipicamente possiedono tutti i parlanti aspetti della lingua, o aver appreso
nativi di una data lingua. molto lessico, o aver appreso
molte frasi e strutture e alcuni
meccanismi per comporle, non
significa aver acquisito una lingua.
COSA CARATERIZZA IL
BAMBINO SORDO?

Utilizzo del proprio corpo, del Difficoltà nel pensare che una propria
Utilizzo della v ista come strumento mov imento, dell'azione come Legame della conoscenza del esperienza rispetto ad
principe di conoscenza del strumento di sperimentazione del mondo intorno a sé legato una situazione specifica (es.:
mondo intorno a sé mondo intorno a sé esperienza all'esperienza del “qui et hora”. passeggiata) possa essere v issuta in
diretta emotiv amente significativa. modo div erso da qualcun altro.

Difficoltà nell'attribuire significato ad


Difficoltà e “fissità” del pensiero. un significante astratto. Generalizzazione.
QUALI SONO LE RICADUTE IN
AMBITO SCOLASTICO?
Utilizzo della vista come ATTENZIONE: Una
strumento principe di frase abbinata ad una
conoscenza del illustrazione può sintetizzare
mondo intorno a sé il contenuto, ma non
L'uso dell'immagine aiuta? il significato, perché questo è
un fatto di relazione, dipende
L'immagine deve essere cioè dalla interazione tra il
coerente e chiara o diventa soggetto e
ostacolo e non aiuto. la rappresentazione simbolica.
•Una rappresentazione che raffigura
un bambino in piedi in una stanza
davanti al lavandino con le mani
sotto l’acqua, per un bambino sordo
che cosa rappresenta? Qualsiasi frase io
gli dica per rappresentare il contributo
potrebbe essere esaustiva.

•Nell’esempio precedente, la descrizione


del contenuto è: il bambino ha le mani
sotto l’acqua. Il significato potrebbe
essere: “il bambino si lava le mani” =
le mani erano sporche e perciò dovevano
essere lavate... nell'immagine si vede?
Il bambino sordo osservando
questa immagine cosa
scrive?

•CONTENUTO :
“Bambino va a casa ma
c'è vento e tiene cappello,
poi foglie vola e anche
Foglio.”

•SIGNIFICATO:
“Il vento freddo
fa cadere le foglie e fa
volare il giornale e intirizzire il
bambino che cammina
tendendosi il cappello.”
QUALI SONO LE RICADUTE IN
AMBITO SCOLASTICO?
QUALI SONO LE RICADUTE IN
AMBITO SCOLASTICO?
QUALI SONO LE RICADUTE IN
AMBITO SCOLASTICO?
QUALI SONO LE RICADUTE IN
AMBITO SCOLASTICO?
QUALI SONO
LE RICADUTE IN
AMBITO SCOLASTICO?
Generalizzazione

Non basta che lui


impari il significato di
una parola, ma
deve essere in grado di
generalizzare e di
capirne le sfumature.
Ma soprattutto il
tavolo può avere
diverse funzioni,
e a seconda
dell'utilizzo ha un
nome diverso....
SUGGERIMENTI DIDATTICI
 Conoscenza dell’allievo. Non esiste un generico “bambino
sordo”, ma esiste Marco che presenta deficit uditivi che è differenze
da Silvia anch’essa sorda e da Andrea ipoacusico. Inoltre, possono
esserci in classe allievi che leggono il linguaggio labiale, bambini che
sentono in un certo modo, altri che con l’impianto cocleare
percepiscono tutto ma comprendono poco. È indispensabile,
pertanto, impostare un piano formativo specifico basato su
un’approfondita conoscenza dell’alunno.
 Informazione accurata delle problematiche. Il soggetto con
deficit uditivo, per essere integrato in classe, ha necessità di essere
capito. È quindi necessario che tutti i compagni siano messi al
corrente delle questioni legate alla presenza di una persona con tale
deficit, per essere d’aiuto ed evitare incomprensioni.
SUGGERIMENTI DIDATTICI
Idonea posizione in aula. Il soggetto sordo ha bisogno di
comprendere bene ciò che sta accadendo in classe e le attività
che vengono proposte. La sua posizione in aula deve essere
funzionale: l’insegnante, mentre parla, si deve assicurare che
l’allievo sordo lo guardi in faccia e sia attento.
Accortezze comunicative essenziali. Occorre ricordare ai
ragazzi che bisogna parlare uno alla volta, in modo da facilitare
la comunicazione e la comprensione del compagno con deficit. I
lavori di gruppo sono da privilegiare ma è necessario abituare i
compagni ad assicurarsi che l’amico in difficoltà sia attivamente
coinvolto.
SUGGERIMENTI DIDATTICI
Uso delle nuove tecnologie. Il supporto visivo è di grande aiuto
nella didattica per l’allievo sordo che, tramite schemi, grafici e
immagini, può accedere più agevolmente alla conoscenza. Per
favorire il suo apprendimento può essere utile fornire una sintesi
dei passaggi essenziali che la lezione prenderà in esame.
Una relazione educativa intensa. Il soggetto con deficit uditivo
ha bisogno, per dare il meglio di sé a scuola, di avere fiducia nelle
sue abilità e la relazione intensa con i suoi insegnanti lo pone in
una situazione affettiva serena capace di dargli sicurezza.
FINE PRIMA PARTE
OSSERVAZIONI

PUNTI DI FORZA: PUNTI DI DEBOLEZZA:


Ha dimostrato buone capacità  Nonostante G. conosca le regole basilari della
di adattamento e si è ben inserito convivenza all’interno dell’ambiente scolastico,
nel gruppo classe instaurando fin da subito in alcune occasioni, soprattutto nei momenti
buone relazioni con i coetanei e con gli non strutturati, necessita ancora dell’intervento
insegnanti di riferimento ha instaurato dell’adulto per rispettarle e mantenere
un rapporto di fiducia. un comportamento adeguato alle varie
situazioni.
Mantiene un atteggiamento
corretto nei confronti dell’ambiente  Permangono alcuni atteggiamenti oppositivi
scolastico. nei confronti delle figure di riferimento e dei
compagni quando non si sente
Il bambino si dimostra interessato e assecondato nelle sue richieste.
curioso rispetto alle attività proposte.  G. si esprime verbalmente in modo poco
chiaro e spesso ciò è fonte d'incomprensione
sia da parte dei compagni, sia degli insegnanti.
SCELTA DEI TESTI
Spesso il bambino si imbatte in testi di cui sarebbe in grado
di capire i contenuti se essi usassero un linguaggio
più semplice e adeguato
SEMPLIFICAZIONE O FACILITAZIONE?

Operazione che Mantenere il testo di


consiste nel sostituire, partenza: aggiungere
parafrasare/tagliare anzichè togliere,
parole e/o frasi, approfondire anziché
ritenute di difficili. impoverire
Semplificare un testo
è meno impegnativo, più
semplice e relativamente rapido. snatura il testo e
Consiste nel: lede l'autenticità, nasconde
• trasformare frasi dando una struttura gli scopi comunicativi;
semplice (SVO),
• prediligere frasi brevi (non oltre 25 non è una strategia
parole), attuabile con tutti i testi;
• non dare troppe informazioni
in un'unica frase,
• evitare subordinate, dove sono le sfide per
• preferire forma attiva, l'alunno?
• preferire indicativo,
• sostituire parole complesse,
• inserire elenchi puntati e numerati.
Nella facilitazione
il testo viene lasciato
autentico,
affiancato da glosse,
Come aiutare a capire nuovi
immagini,
termini?
schematizzazioni, ma
non modificato.

il glossario o rubrica, l'anticipare gli


argomenti, spiegare il testo con
tutte le modalità comunicative e
strumentali
Esercitazione:
NELLA NUOVA SCUOLA

Di lì a poco, Ottavia avrebbe frequentato la quinta elementare. La sua famiglia aveva


traslocato a Maggio e nella nuova scuola non aveva conosciuto bene gli insegnanti e i
compagni. La scuola non le era piaciuta: pareva noiosa. I ragazzi dovevano ripetere
a memoria la Storia e la Geografia.
Appena arrivata, la maestra l’aveva presentata ai compagni velocemente e l’aveva
messa nell’ultimo banco. Ottavia aveva tirato un sospiro di sollievo, perchè dietro
poteva controllare tutta la classe. La sua vicina di banco era Lucrezia, ma non la
degnava di uno sguardo. Lucrezia era bellissima: aveva i capelli lunghi e neri con un
cerchietto e gli occhi verdi; era alta e snella. Aveva vestiti firmati, gonne lunghe e
calze bianche traforate. Faceva danza classica. A Ottavia sembrava una ballerina o una
principessa un po’ antipatica. Ottavia non giocava con le altre
bambine, perchè giocavano per conto loro.
Soltanto Marcella un pomeriggio, mentre uscivano da scuola, le aveva sorriso e le
aveva detto: “Ciao!”
NELLA NUOVA SCUOLA

Di lì a poco ( =DOPO UN PO’), Ottavia avrebbe frequentato la quinta elementare.


La sua famiglia aveva traslocato (=CAMBIATO CASA) a Maggio e nella
nuova scuola non aveva conosciuto bene gli insegnanti e i compagni. La scuola non le
era piaciuta: pareva (=SEMBRAVA) noiosa. I ragazzi dovevano ripetere a memoria la
Storia e la Geografia. Appena arrivata, la maestra l’aveva presentata ai compagni
velocemente e l’aveva messa nell’ultimo banco. Ottavia aveva tirato un sospiro di
sollievo (=ERA CONTENTA), perchè dietro poteva controllare tutta la classe.
La sua vicina di banco era Lucrezia, ma non la degnava di uno sguardo
(=NON ERANO AMICHE). Lucrezia era bellissima: aveva i capelli lunghi e
neri con un cerchietto e gli occhi verdi; era alta e snella (=MAGRA). Aveva
vestiti firmati, gonne lunghe e calze bianche traforate (=BUCHE). Faceva
danza classica. A Ottavia sembrava una ballerina o una principessa un po’ antipatica.
Ottavia non giocava con le altre bambine, perchè giocavano per conto loro (=DA
SOLE) Soltanto Marcella un pomeriggio, mentre uscivano da scuola, le aveva sorriso
e le aveva detto: “Ciao!”
Dopo aver letto il
testo naturalmente bisogna:
Procedere a verificare
l'effettiva comprensione Si può procedere con Raccontare la storia
utilizzando una serie di una divisione in seguendo l'ordine delle
domande: chi?, che sequenze e una ri- sequenze utilizzando le
cosa?, dove?, quando?, costruzone della storia; proprie parole;
perchè?;

Se il bambino ha buona
padronanza della
struttura della frase si
può provare a fare un
riassunto breve.
Esercitazione
Vi chiedo di ascoltare Ai bambini era stato
questi due audio. chiesto di scegliere tra
Sono di due bambini una serie di immagini
uno impiantato, quindi quelle che li aiutasse a
sordo profondo, costruire una storia. I due
e uno protesizzato con bambini hanno elaborato
un ottimo recupero storie diverse.
uditivo.
ATTENZIONE: quello che vi chiedo è di ascoltare bene
notando le diversità di elaborazione orale della storia e
ipotizzando a quale racconto corrisponde all'alunno sordo
profondo e a quale quello protesizzato.
CORREZIONE: viene dettato il medesimo testo facendo
però attenzione alla costruzione della frase rielaborando
un'immagine alla volta.
IMPORTANTE: può essere fatta una correlazione con
le attività di storia sulla ricostruzione di sequenze utilizzando
le parole del tempo (PRIMA – DOPO – POI- INFINE)
Si chiede all'alunno di posizionare
in sequenza corretta le
parole del tempo creando una lin
ea.
Poi ricercando tra le carte
e ricostruendo la propria storia si
chiede all'alunno di posizionare i
n ordine le immagini.
Si chiede poi al bambino
di raccontare la storia
saltando lungo la linea
del tempo (video)
Quando noi
proponiamo l'analisi
della frase
come avete potuto
osservare
ci muoviamo
attraverso l'uso di
simbologia
cromatica.
Ogni elemento della
frase corrisponde ad
un colore.
L'approccio alla frase minima e semplice viene fatto facendo
prima vivere l'esperienza della frase con il corpo.
Un bambino sordo,
intellettualmente normodotato,
riesce senza grosse difficoltà, a
DIDATTICA lavorare con i numeri, non ha
DELLA particolari difficoltà a contare,
MATEMATICA impara la tecnica delle quattro
operazioni, impara la geometria ed
applica le relative formule.
 Un bambino sordo incontra  Se si lavora molto
difficoltà nella soluzione dei concretamente, utilizzando
problemi: materiali strutturati e non, il
 Fatica a comprendere il bambino sordo può accedere a
testo, poiché fortemente connesso qualsiasi concetto matematico.
con l'aspetto linguistico Ad esempio la simbologia
maggiore, minore, uguale è
 È necessario far fare appresa con molta facilità ed
esperienze significative, far “agire” utilizzata
cogliendo qualsiasi coerentemente sostituendola a
opportunità come “opportunità d' faticose verbalizzazioni.
apprendimento”
 La simbologia matematica
facilita il bambino sordo in
quanto immediatamente
riconoscibile nel significato
PER FACILITARE APPRENDIMENTO
DEI CONCETTI MATEMATICI
Proporre esperienze significative, Ogni nuovo concetto, come
introdurre gradualmente i concetti. ogni nuovo vocabolo, deve essere
legato ad un'azione, ad
Mai presentare contemporaneamente un'esperienza concreta che coinvolga il
concetti nuovi e vocaboli nuovi. bambino dal punto di vista motorio
ed emotivo
 Ogni nuovo concetto deve
Ad esempio: se il bambino è sicuro essere accompagnato un
del concetto di addizione, intesa linguaggio comprensibile. Non è
come unione, è possibile dare opportuno “innondare” di parole il
il vocabolo “aggiungere”, bambino, ma è necessario utilizzare
prestando attenzione alla generalizzazione frasi semplici con termini a lui
del termine presentandolo in contesti conosciuti associati ad azioni o segni
diversi (aggiungere un po' di zucchero etc.) come rinforzo.
IL PROBLEMA È QUINDI IL PROBLEMA!

Il testo del problema deve È necessario


essere compreso, anche verificare la comprensione dei
quando termini ed è quindi
sembra chiarissimo, non è opportuno
detto che il bambino sordo evitare nuovi vocaboli comple
abbia compreso tamente sconosciuti
la situazione, ma nel significato e avere cura
soprattutto la domanda. di strutturare frasi
non complesse, ma semplici.
Esempio: classe V°

La classe quarta A composta da 18 bambini e la classe quarta


B composta da 21 bambini, devono recarsi a visitare una mostra di
pittura. Se devono spendere 185 € per il noleggio del pullman di 54
posti e 3€ per ogni biglietto d'ingresso alla mostra.
Quanto deve pagare ogni allievo all'uscita?

• Come modificare questo testo?

• Quali le possibili difficoltà?


… devono recarsi a visitare
una mostra di pittura.
La classe quarta A composta da 18
bambini e la classe quarta B composta
da 21 bambini...
Deve essere spiegata con
disegni, immagini o
facendo riferimento ad
esperienze pregresse.
Nella classe quarta A ci sono 18
bambini.
Nella classe quarta B ci sono 21
bambini.
“Noleggio” e “ingresso”

Si devono spendere 185 € per il


noleggio del pullman di 54 posti
Termini sconosciuti che e 3€ per ogni biglietto d'ingresso
possono essere spiegati o alla mostra.
sostituiti con una frase più
semplice.
Il pulmini che ha 54 posti costa
185 €. Il biglietto per la mostra
costa 3€ a bambino.
Quanto deve pagare ogni
allievo all'uscita?

Verificata la comprensione
Quanto deve pagare ogni
del testo con opportune
bambino per andare domande, ricordiamoci che
alla mostra? è sempre opportuno
verificare la comprensione,
si procede con la soluzione.
GEOMETRIA
È l'ambito in Utilizzare il
cui, generalmente, i movimento, il corpo, l'azione,
bambini sordi, incontrano carta forbici, fermacampioni,
meno difficoltà. carta da lucido,
Importante è per costruire figure,
l'approccio con il quale si scomporle, trasformarle.
conduce il bambino a
tali apprendimenti che
deve essere operativo.
Lo scoglio dell'insegnamento della matematica
è la lingua che viene utilizzata dal docente
in modo quasi esclusivo e che, per il
bambino sordo, diventa limite invalicabile.

Bisogna partire nell'insegnamento della matematica


dalla consapevolezza che è necessario
proporre attività concrete, significative che
partano da concetti che stanno alla
base degli apprendimenti futuri. Spazio, tempo,
logica
Il bambino, come bene
Lo spazio, il tempo e insegnato da Piaget
la logica non si e Poincarré, ha bisogno
di “operare”, di vivere con il
possono apprendere proprio corpo, in un contesto
attraverso l'esperienza degli spazio-temporale e di
altri o dal racconto e esercitare delle associazioni
logiche.
quindi attraverso solo
una qualsiasi forma
L'insegnante, quindi, non
di comunicazione, ma
deve essere “colui che
si possono imparare spiega” come vanno
solo attraverso compilate le schede, ma deve
l'esperienza fisica di natura essere “l'organizzatore”
che guida i bambini sia a
motorio – corporea fare esperienza sia a cogliere i
personale. nessi su quanto ha fatto.
Perché sono concetti primitivi su
cui poggiano molti apprendimenti
PERCHÈ disciplinari tra cui la matematica.
CONCENTRARE
LA NOSTRA Spazio = geometria, geografia,
ATTENZIONE lingua scritta
SU SPAZIO, Tempo = storia, lingua
TEMPO E Logica = trasversale a tutte le
LOGICA? discipline
Alcune proposte didattiche che sono routine nella scuola in
cui lavoro.

Tali attività sono proposte a piccoli gruppi di


bambini eterogenei per capacità e con la presenza anche di
alunni sordi e/o con altre disabilità. Le attività sono
condotte da un docente specialista dell'ambito logico-
matematico e attuate all'interno di un
laboratorio appositamente strutturato con strumenti ideati
e convalidati dall'esperienza dai professori Appiani Cazzago e
Pea.
Le proposte si articolano metodologicamente
nei seguenti livelli:
 Corporeo: il bambino agisce secondo consegne
inequivocabili e graduate;
Manipolatorio: gli oggetti diventano strumenti. L'attività
di manipolazione richiede un quadro di riferimento preciso,
un'intenzionalità ben specifica e oggetti concreti.
Grafico: primo livello di simbolizzazione. Sostituendo
il livello iconografico con quello grafico-astratto del
simbolismo il bambino dimostra di aver
raggiunto l'organizzazione mentale del concetto considerato.
Alcune proposte didattiche
SPAZIO = In ambito scolastico si possono
proporre semplici esercizi
Alcune proposte didattiche
SPAZIO = In ambito scolastico si possono
proporre semplici esercizi
Alcune proposte didattiche
TEMPO= In ambito scolastico si possono
proporre semplici esercizi
Alcune proposte didattiche
CICLICITÀ= In ambito scolastico si possono
proporre semplici esercizi
Alcune proposte didattiche
RITMO= In ambito scolastico si possono
proporre semplici esercizi
RIFLESSIONE LINGUISTICA: IL NOME
GRAZIE MILLE

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