Pedagogia
Università degli Studi di Salerno
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Reynolds et al affermano che sono presenti deficit delle funzioni intellettive che si
possono manifestare:
Rodrigue et al= studio finalizzato a rilevare eventuali differenza nei punteggi del CA
tra 20 soggetti con diagnosi di disturbi dello spettro autistico, 20 con sindrome di
Down e 20 con sviluppo nella norma.
Sia i soggetti autistici che quello down hanno ottenuto punteggi inferiori rispetto ai
“normodotati”
La DI_DSI si correla negativamente con la CA
Henderson= la vita delle persone con DI.DSI è spesso controllata da altri che in
alcuni casi non garantiscono il potenziamento della CA
Fitts= i soggetti con DI_DSI presentano un concetto di s più basso rispetto a
qualsiasi altro gruppo (non confermata da nessun altra ricerca
Reiter e Bendov= le figure educative non sempre riescono a relazionarsi e a
comunicare in modo adeguato con il soggetto affetto da DI_DSI perché tendono a
evidenziare la disabilità più che potenziare le potenzialità residue
Heller et al.= l’autonomia di 58 adulti con DI_DSI, che vivono in residenze per
persone con disabilità dello sviluppo, fosse associata con il loro CA. i risultati della
ricerca indicano che le opportunità di autonomia nei setting residenziali sono
collegata al Ca dei residenti e all’integrazione nella collettività. Il CA nei residenti si
associa a un maggior abilità nell’assumere decisioni e a un più effettivo valido
L’interventi centrato I risultati positivi Più precoce era Tale intervento sui
sulla madre tendevano a l’interventi maggiori genitori amplificava
produceva aumenti perdurare nel erano gli effetti anche i risultati
in termini di QI tempo positivi ottenuti a scuola,
uguali o maggiori soprattutto se la
rispetto a quelli consulenza veniva
centrati offerta nel primo
sull’intervento anno di vita del
prescolastico o sul bambino.
lavoro in casa
(senza coinvolgere
la madre)
3.2. La scuola.
La seconda agenzia educativa è rappresentata dalla scuola. Wehmeyer sottolinea
la scarsa importanza che viene data all’AD nella compilazione dei PEI. Anche
quanto sono attuati interventi finalizzati a promuovere L’AD, spesso è assente la
verifica dei suoi effetti. Diversi possono essere i fattori che determinano questa
situazione:
-i pregiudizi degli insegnanti secondo i quali gli studenti con disabilità sono incapaci
di avvantaggiarsi di simili interventi;
-l’assenza di una specifica formazione degli insegnanti sull’AD e su come
promuoverla;
- la mancanza di tempo per pianificare interventi di questo tipo e per metterli in atti
a scuola.
Il 25% dei bambini con DI-DSI erano interessati da problemi emotivi nell’età adulta
(mentre nella popolazione normale tale percentuale si aggirava tra il 2 e il 5%).
I disturbi dell’ansia, così presenti nei soggetti con DI-DSi possono influire sulla
qualità delle vita e sul benessere, rendendo il riconoscimento e la diagnosi
essenziali a livello individuale.
Alcuni studiosi affermano che l’ansia è una normale risposta adattiva allo stress o
alla minaccia. Quanto il livello di ansia, però, supera la reale pericolosità della
minaccia o dura più a lungo del tempo in cui la stessa è presenta, la risposta
diviene patologica. L’ansia innesca una spirale di iperattività psicologica che
produce sintomi spaventosi che aggravano l’esperienza iniziale favorendo
preoccupazione e apprensione.
4.2 Disabilità intellettiva e disturbi depressivi (DD)
4.2.1 Premessa.
Meazzi e Battagliese affermano che diverse teorie hanno cercato d’identificare le
cause dei disturbi depressivi presenti in soggetti con sviluppo tipico. Sono stati così
definiti modelli interpretativi che, a volte, hanno fatto derivare la depressione da
fattori strettamente biologico, a volte chiamavano in causa l’apprendimento.
Seligman e Lewinsohn sono stati i primi ricercatori che hanno elaborato un
modello teorico riguardante l’eziologia della depressione, che può caratterizzare i
soggetti con DI-DSI.
Seligman: ha formulato l’ipotesi dell’impotenza appresa. Il soggetto cade in
depressione nel momento in cui si rende conto di non riuscire più a controllare gli
stimoli ambientali.
Esperimento sui cani: essere sottoposto a una serie di situazioni ed esperienze
negative determina una condizione psicologica analoga alla disperazione, dalla
quale scaturisce l’immobilità.
4.2.4 La self-efficacy
Quando i rinforzi sono scarsi si viene a determinare una continua riduzione
dell’autostima che porta il soggetto a pensare che: è il principale responsabile di
quelli che gli accade (locus of control interno), situazioni e avvenimenti sono
determinati da forza ingovernabili (locus of control esterno).
Lo studio di Bybee e Zigler suggerisce che uno stile cognitivo che comporta una
maggiore dipendenza dagli altri è una caratteristiche delle persone con DI-DSI e
può diventare più pronunciato quando passano dall’infanzia all’età adulta.
Battagliese M. precisa che non solo i problemi emotivi e affettivi possono essere
presenti in soggetti con DI-DSI e inadeguate abilità sociali ma anche
comportamenti problema (CP) tra i quali soprattutto le condotte aggressive.
4.3 Disabilità intellettiva e comportamenti problema.
I comportamenti problema sarebbero tutti quelli che, in diversi modi, determinano
disagi e difficoltà all’individuo e/o alla relazione che lo stesso potrebbe realizzare
con i propri simili nell’ambiente in cui vive.
Molti studiosi ritengono le cause dei CP manifestati dai soggetti con disabilità
intellettiva vadano ricercate nell’inadeguatezza del funzionamento di questi soggetti
nel contesto sociale.
Spesso le condotte problematiche sono incoraggiare e promosse involontariamente
da coloro che si prendono cura e che interagiscono con loro in ambito riabilitativo
2. Comportamento aggressivo;
5. Comportamenti stereotipati.
L’opposizione può anche includere la deliberata messa alla prova dei limiti importi
dai coregiver (ignorando gli ordini, litigando, non accettando i riproveri)
Dunque le condizioni che favoriscono questi comportamenti sono interne ed
esterne.
4.4 Disabilità intellettiva e abilità sociali (AS).
I soggetti affetti da DI-DSI generalmente mancano di AS e questo deficit genera
ansia, paure e fobie.
Matson= campione comporto da bambini senza DI. I risultati hanno evidenziato che
i soggetti con deficit delle abilità sociali, nell’età adulta, fallivano nella scelta del
lavoro, diventavano alcolizzati, erano interessati da una percentuale di divorzio
maggiore.
Per quanto riguarda la DI, le abilità sociali rappresentano una componente rilevante
del comportamento di un individuo. È necessario accordale alle abilità sociali un
ruolo determinante per il benessere della persona con DI-DSI , poiché quando
mancano si verificano rilevanti difficoltà per la vita emotiva del soggetto.
Alcuni studiosi hanno analizzato i motivi per cui le persone con disabilità intellettiva
sperimentano diffusi defict nelle abilità sociali. 6 gli aspetti individuati, essi
affermano che questi deficit:
1. Sono concepiti come un risultato della disfunzione neurologia. Tale anomalia
è in grado di determinare lo sviluppo delle persone con carenza nella abilità
scolastiche;
2. Comportano problemi scolastici e intellettivi nei bambini con DI. Ciò comporta
un rifiuto e/o isolamento da parte dei coetanei determinando così un basso
livello di autostima. Le difficoltà scolastiche abbassano lo sviluppo delle
abilità sociali.
3. Non consentono ai bambini e/o adolescenti con DI di sviluppare o di
mostrare AS a causa del fatto che l’ambiente offre limitate opportunità per
apprendere, mettere in pratica o rinforzare queste abilità;
Gli anziani con animali domestici hanno minori problemi di salute, vanno meno dal
medico, si rilassano molto più facilmente, aderiscono ai programmi giornalieri di
terapie riabilitative, si muovono più facilmente.
Inoltre i cani vengono usati dai fisioterapisti per aumentare la motivazione nelle
attività e nelle terapie dei pazienti, favoriscono l’equilibrio dei ricoverati a causa di
ictus, sono anche addestrati per segnalare il bisogno di assistenza per i soggetti
con diabete o epilessia
I ragazzi che frequentano la scuola i cani:
• Ottengono un notevole successo con bambini e adolescenti con gravi disturbi
nella condotta, suscitando una vasta gamma di comportamenti pro-sociali
quali nutrimento, affetto, gioco, minore aggressività, cooperazione tra pari,
responsabilità e altro;
• Sono efficaci nel disturbo da deficit dell’attenzione e altre difficoltà
dell’apprendimento.
Nelle scuole gli animali, e soprattutto i cani, aiutano i bambini a superare la
timidezza, l’ansia, l’aggressività e le difficoltà di apprendimenti. I programmi sono
forniti da formatori professionale con animali da compagnia certificati. Sono poste
in essere visite regolari negli ospedali, nelle case di cura e nelle strutture di
assistenza per lungo degenti. Quando i cani sono in visita i residenti sono più
attenti, responsabili e felici.
Walsh descrive l’impegni di altri animali con le loro specifiche caratteristiche:
L’esperienza nelle carceri gli animali scelti vengono addestrati dai detenuti per
essere idonei a lavorare con i portatori di disabilità. L’impegno che richiede la
preparazione presenta molte implicazioni psicologiche: diminuisce l’aggressività e
contribuisce a creare un clima morale nuove nel sistema carcerario. Altri programmi
prevedono che i detenuti si prendano cura dei cavalli che hanno subito dei traumi,
questo ha ridotto i tacci di recidività.
Casa di cura di Bollate-Milano attività con i cavalli della FISE che ha visto i cavalli
promotori non solo di compagnia ma anche di inserimento nel mondo del lavoro.
Ha previsto l’apprendimento della gestione e della guida dell’animale. Alcuni
detenuto hanno potuto inserirsi nel mondo del lavoro. Infatti il programma è
finalizzato anche a formare gli artieri equestri e gli assistenti tecnici della
riabilitazione equestre.
Geist= utilizza la teoria dell’attaccamento per chiarire perché la TAA possa essere
efficace per migliorare il funzionamento socio-emotivo e comportamentale dei
soggetti con disturbi emotivi. Gli studenti con DI-DSI godono di poca
considerazione nelle scuole anche perché spesso presentano diagoni di salute
mentale o situazioni familiari poco adeguate. Lo studioso pensa che sarebbe più
utile, in campo scolastico, creare classi di piccole dimensioni che prevedono
interventi terapeutici nel programma didattico.
Lo studioso cita il programma di sostegno emotivo effettuato in Pennsylvania
presso la Hill Top Academy, che fornisce servizi educativi per gli studenti della
scuola materna fino al 12° grado in classi di piccole dimensioni. Tutti gli studenti
hanno un Pei che ha obiettivi educativi e comportamentali. I ragazzi lasciano la
scuola solo quando raggiungono gli obiettivi. A rendere unico questo programma è
la presenza di 5 cani che per l’intera giornata scolastica affiancano il personale
come co-docenti o co-terapeuti. Gli animali possono ridurre la reazione fisiologica
dello stress.
Geist riporta alcuni studi per avvalorare la sua teoria:
1. Allen et al. Studio di donne che hanno accusato livelli di stress causati dalle
loro professioni di aiuto. È stato chiesto loro di risolvere mentalmente un
difficile compito di aritmetica in 3 condizioni diverse:
AUTORI: BEIONETTI ET AL
Ricerche:
AUTORI: BORIONI ET AL.
Autori: BASS ET AL