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2. Diagnosi = viene posta dopo che il neuropsichiatra incontra tutti gli operatori che hanno
visto e valutato il bambino (equipe multidisciplinare)
DOMANDE
4. Il DSM 5 ha:
a) Un approccio dimensionale e configura i disturbi dello spettro autistico come categoria
diagnostica con
caratteristiche definite
b) Un approccio categoriale e definisce l’autismo come categoria diagnostica con caratteristiche
definite
c) Un approccio dimensionale e definisce disturbi dello spettro autistico in un continuum tra
patologia e normalità
d) Un approccio categoriale e configura l'autismo in un continuum tra patologia e normalità
2. La memoria umana
La memoria umana è una funzione cognitiva suddivisa in un vasto insieme di sistemi relativamente
autonomi. Può essere considerata come un mosaico dove ogni tassello costituisce un sistema
funzionale parzialmente indipendente.
PARTE SECONDA – LE MALATTIE NEUROLOGICHE
Sono un gruppo di patologie che interessano il sistema nervoso, due emisferi cerebrali (l'encefalo),
il midollo spinale e i nervi
Patologie che colpiscono una più componenti dell'unità motoria, che è costituita dal motoneurone,
dalla sinapsi neuromuscolare (placca motrice) e dalle fibre muscolari. I principali sintomi clinici
sono la diminuzione del tono (ipotonia) e della forza muscolare.
2. Distrofia di Becker
Variante più il lieve della DMD con esordio più tardivo, in genere dopo i 15 anni, è una perdita
della deambulazione in età più avanzata.
Con il termine paralisi cerebrale infantile (PCI) si intende un ampio gruppo di disturbi neurologici
causati da una lesione permanente, non progressiva, del cervello in via di sviluppo, che si verifica
prima, durante o dopo la nascita.
La lesione cerebrale determina spesso deficit sensoriali, disturbi della comunicazione, della
cognizione, del comportamento ed epilessia. Le paralisi cerebrali sono state classificate da un punto
di vista neurologico, in relazione alla struttura cerebrale colpita, in tre forme:
spastiche (corteccia cerebrale), atassiche (cervelletto), discinetiche (gangli della base).
- CLASSIFICAZIONE DELLA PARALISI CEEBRALI
Eziopatogenesi PCII meccanismi patogenetici sono spesso multipli, per cui non sempre si riescono
ad individuare i fattori in grado di innescarle ed i vari processi che portano alle manifestazioni
TETRAPLEGIA = tutti i quattro arti sono coinvolti nel deficit motorio in un modo
simmetrico. Rappresenta il 10% di tutte le PDI e si configura come la forma più grave per la
presenza di disabilità multiple.
FORME DISCINETICHE
Rappresentano meno del 10% delle PCI . Nella maggior parte dei casi colpiscono i bambini nati a
termine 70%.
FORME ATASSICHE
Rappresentano il 5- 10% delle PCI e costituiscono un gruppo eterogeneo dei quadri clinici non
evolutivi con una sintomatologia neurologica ascrivibile prevalentemente a una disfunzione del
cervelletto.
DOMANDE
PCI
1. Nel prematuro la forma più frequente di paralisi cerebrale infantile è:
a) Triparesi
b) Diplegia spastica
c) Emiplegia spastica
d) Tetraparesi spastica
(ALTRA VERSIONE Per definire il profilo del paziente con PCI è necessario:
compiere un inquadramento multi assiale che prevede la definizione di tutti gli ambiti di sviluppo
correlati all’ eziopatogenesi e definire il programma riabilitativo nei tempi e luoghi ed obiettivi
CAP. 17 – LE EPILESSIE
sono delle condizioni caratterizzate dalla presenza di crisi epilettiche che tendono a ripetersi. Queste
crisi dipendono da scariche anomale ipersincronizzati di una popolazione di neuroni del cervello
che determinano attacchi involontari e imprevisti con una sintomatologia motoria, sensitivo
sensoriale o psichica.
Meccanismi neurofisiologici responsabili della crisi= depolarizzazione parossistica dei neuroni
coinvolti
I. CRISI GENERALIZZATE:
coinvolgono invece tutta la corteccia cerebrale e provocano normalmente una completa perdita di
coscienza.
Crisi a tipo assenza (crisi di piccolo male)
Le crisi si caratterizzano da un'improvvisa perdita di coscienza (assenza). Non vi è perdita di tono
muscolare, il bambino si arresta, appare attonito o assente. La crisi dura in genere meno di 10
secondi, termina bruscamente e l'attività viene ripresa come se nulla fosse successo
Crisi tonico-cloniche (crisi di grande male)
Le crisi generalizzate tonico-cloniche sono le forme più drammatiche di crisi epilettiche, dette
anche “grande male”. Questo tipo di crisi si articola in tre fasi. I sintomi della fase tonica sono la
perdita di coscienza, cadute a terra, l’irrigidimento dell’intero corpo e le pupille dilatate non
reagenti alla luce. Nella fase clonica si manifesta una contrazione al viso, alle braccia/gambe e al
tronco e una breve apnea. Nella fase successiva si instaura nuovamente la respirazione, la persona
colpita è di nuovo cosciente, ma è esausta.
La sindrome di West = è una rara forma di epilessia che si manifesta nel primo anno di vita
con la comparsa di scariche di contrazioni muscolari involontarie (spasmi), spesso seguite
da crisi di pianto intenso. Per questo, è stata definita in passato come “spasmi infantili”.
All'origine della sindrome di West c'è quasi sempre un danno cerebrale, che può verificarsi
quando il bambino è nella pancia della mamma o subito dopo la nascita. La malattia si
contraddistingue anche per alcuni deficit intellettivi e dello sviluppo.
DOMANDE
9. SINDROME DI WEST
- È caratterizzata da ipsartimia, spasmi e regressione psicomotoria.
PARTE TERZA – I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
Per il DSM le funzioni intellettive sono in relazione con la risoluzione di problemi, il pensiero
astratto, la pianificazione, la capacità di apprendimento astratto, l'apprendimento scolastico e
l'apprendimento delle dall'esperienza. Dunque le disabilità intellettive consistono in una riduzione
della forza e dell'ampiezza dei problemi intellettivi fondamentali, con una diminuzione delle
capacità di astrazione, formulazione di ipotesi e deduzioni, con un abbassamento dell'autonomia e
dell’originalità e di conseguenza un aumento delle condotte imitative e stereotipate.
La scala più utilizzata nella misurazione dell’intelligenza è la Wescsler Intelligence Scale for
Children (WISC)
2. EPIDEMIOLOGIA E CAUSE
Cause organiche:
Sindrome di Williams = malattia genetica dovuta a una micro-delezione del braccio lungo
del cromosoma 7, con perdite del gene che codifica per l'elastina. L'assenza di elastina
indebolisce le fibre elastiche con alterazioni dei vasi e della pelle.
ritardo lieve o moderato
Maggiore compromissione delle competenze visuo spaziali
DOMANDE
1. La disabilità intellettiva può essere sottesa da differente eziologia. Quali fra questi fattori è il più
frequente?
a) Fattori endocrini
b) Fattori che agiscono durante il periodo perinatale
c) Fattori metabolici
d) Fattori che agiscono durante il periodo perinatale
4. Il ritardo mentale è definito dal DSM IV oltre che dal ritardo delle funzioni intellettive da:
- difficoltà di adattamento.
Alcuni bambini senza alcun problema di sviluppo imparano il linguaggio più lentamente = parlatori
tardivi, bambini che presentano uno sviluppo lento del linguaggio sul versante espressivo.
con l'interessamento del distretto oro facciale e dei gesti (disprassie verbali e gestuali)
e con interessamento di tutto il corpo disprassie evolutive
Lo sviluppo motore viene infine misurato con la Movement Assessment Battery for Children
(Movement ABC) una batteria standardizzata per la valutazione motoria del bambino dai 4 ai 12
anni.
2. NEUROFISIOPATOLOGIA
Tre sistemi possono essere potenzialmente coinvolti nella fisiopatologia delle displasie evolutive:
gangli della base, il cervelletto e la corteccia fronto-parietale. Si tratta di strutture coinvolte
nell'organizzazione, pianificazione ed esecuzione del movimento.
I disturbi dello spettro dell'autismo sono considerati come alterazione dello neurosviluppo
caratterizzati da una compromissione in almeno tre aree:
EZIOLOGIA
Alterazione dello sviluppo del cervello prenatale o perinatale, che a sua volta dipende da
numerose cause, alcune delle quali di tipo genetico;
Fattori organici
15 % è presente una sindrome doppia (comorbidità): autismo + malformazione specifica del
sistema nervoso; sindrome dismorfico-genetica (X fragile) o una condizione metabolica
degenerativa.
Alcuni casi fattori ambientali
Diagnosi
La mancanza di una spinta a interagire con l'altro si associa rilevanti difficoltà nella
comunicazione siano verbale che verbale. Non mantengono il contatto oculare. Presentano una
ridotta comunicazione emozionale sia nel volto che nella gestualità. Alcuni non sviluppano il
linguaggio. Altri possono sviluppare un linguaggio con deficit di produzione, stereotipi verbali e
inversioni pronominali. Nel disturbo dello spettro dell'autismo il sintomo che si evidenzia con più
facilità è il mancato sviluppo del linguaggio. Questo deficit può essere facilmente riconosciuto dal
pediatra verso i 18 mesi.
I soggetti con ASD e QI superiore a 70 sono stati definiti come affetti da autismo ad alto
funzionamento. Da un punto di vista cognitivo questi soggetti hanno difficoltà a passare dai
dettagli alla globalità. L’iperselettività costringe questi bambini a vivere in un “labirinto di
dettagli”.
IPOTESI PATOGENETICHE
I deficit di riscontrati nei soggetti con autismo sono stati interpretati come dovuti all'incapacità:
Tutti i soggetti con disturbi dello spettro dell'autismo, presentano rilevanti difficoltà nell'ambito
della teoria della mente, che consiste nell'incapacità di immaginare non soltanto che cosa credono
o stanno pensando gli altri (intenzionalità secondo ordine), ma addirittura a che cosa gli altri
pensano che io stia pensando (intenzionalità di terzo ordine). Si tratta di un dispositivo cognitivo
che svolge un ruolo fondamentale nelle relazioni sociali umane.
Interventi comportamentali:
Applied Behavior Analysis (ABA)
COMORBIDITA’:
60% disabilità intellettiva
30% dei casi presenta anche un deficit di attenzione/iperattività
40% dei casi sono presenti disturbi d'ansia
17% è presente un disturbo ossessivo compulsivo
35% dei casi è presente un disturbo della coordinazione motoria
Epilessia in genere con disabilità intellettiva
La terapia medica dell'autismo è riservata alle situazioni più difficili e in presenza di comorbidità
LA SINDROME DI ASPERGER
Descritta per la prima volta nel 1944 da Hans Asperger, un pediatra austriaco
È considerata una forma di autismo lieve che comprende disturbi comportamentali e relazionali, ma
chi ne è affetto può condurre una vita assolutamente normale e di successo
Domande
5. Le neuroimmagini ci mostrano come nei bambini con ASD gli stimoli sociali:
a) Sono processati in regioni tipicamente usate per processare immagini e suoni
b) Sono processati in regioni tipicamente usate per riconoscere i suoni vocali
c) Sono processati in aree cerebrali tipicamente usate per processare il linguaggio
d) Sono processati come persone che si muovono in modo diverso da loro
6. La stereotipia è:
un movimento ripetitivo afinalistico
7. La diagnosi di ASD:
è clinica ed è formulata da un medico dopo attenta valutazione testifica e multidisciplinare.
Per porre diagnosi di ADHD i sintomi devono essere comparsi prima dei 12 anni ed essere
persistenti da più di sei mesi. La sintomatologia deve aver causato una compromissione del
funzionamento in due o più contesti di vita ad esempio casa e scuola, non deve presentarsi nel corso
di una schizofrenia e non deve dipendere da altre malattie mentali.
In età scolare diventa evidente la sintomatologia caratterizzata da: disattenzione, deficit di
autorganizzazione, impulsività e iperattività. A questi sintomi si associa la tendenza a evitare i
compiti impegnativi e lunghi. Alle elementari si evidenziano le difficoltà scolastiche, la scarsa
autostima, il senso di inadeguatezza insieme alle difficoltà nelle relazioni sociali.
Nell'adolescenza l'iperattività si attenua ma spesso permangono deficit di attenzione e di
organizzazione del comportamento, insieme problemi emotivi e della condotta
Neuropsicobiologia
• La complessa funzione di controllo dell’attenzione e di pianificazione del
comportamento è la risultante dell’azione coordinata di diverse regioni
corticali e sottocorticali, in un reciproco gioco di attivazione ed inibizione.
• Il neurotrasmettitore maggiormente coinvolto nella funzione attentiva è la
DOPAMINA:
• Insufficiente rilascio/eccessivo riassorbimento a livello sinaptico
Disufunzioni ed alterazioni strutturali a carico di :
CORTECCIA PREFRONTALE
NUCLEI DELLA BASE
LOBO PARIETALE
LA SCALA CBCL EVIDENDIA DISTURBI ESTERNALIZZANTI DEL
COMPORTAMENTO
SCALE SVILUPPATE PER I DISTURBI DELL’ATTENZIONE E DELLA CONDOTTA:
- Conners' Teacher Rating Scale
- Parent Rating Scale
Domande
PARTE IV – LE MALATTIE PSICHIATRICHE
I disturbi d'ansia nel loro complesso rappresentano le categorie di disturbi psicopatologici più
diffusi in età evolutiva.
Le cause dei disturbi d'ansia sono molto compresse. È stato evidenziato che i fattori genetici
giocano un ruolo importante ma non definitivo. Molto importanti sono anche gli stili educativi che
determinano le differenti modalità di attaccamento che influenzano lo sviluppo dell'autostima e le
strategie con cui vengono affrontate e risolte le difficoltà della vita.
La maggioranza dei soggetti affetti da doc presenta sia ossessioni che compulsioni.
Esordì in genere prima dei 10 anni, mentre più rara l’insorgenza prima dei sei anni.
Il doc si associa abbastanza correttamente con il deficit di attenzione/iperattività (circa 40%), con il
disturbo da tic, con il disturbo bipolare
LA CATEGORIA DIAGNOSTICA DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
COMPRENDE:
disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
disturbo di dismorfismo corporeo
disturbo da accumulo
tricotillomania (disturbo da strappamento di peli)
disturbo da escoriazione (stuzzicamento della pelle)
disturbo ossessivo-compulsivo e correlati indotto da sostanze/farmaci o dovuto
a un’altra condizione medica
disturbo ossessivo-compulsivo e correlati con altra specificazione o senza
specificazione
Per quanto riguarda l’eziologia, vi è una compresenza tra fattori ereditari (soprattutto nel tipo
persistente) e ambientali.
- IL BULLISMO
- I DISTURBI DEPRESSIVI
I sintomi principali del disturbo da disregolazione dell'umore dirompente sono un umore irritabile
duraturo e costante e gravi crisi di rabbia sproporzionate al contesto e all'età. Questi scoppi
d'ira possono manifestarsi attraverso aggressività verbale o comportamentale.
Compaiono prima dei 10 anni di età
DISTURBI BIPOLARI
Chi ne è affetto tende ad alternare fasi depressive seguite da fasi ipomaniacali o maniacali
DEPRESSIONE
Quali indicatori possiamo rilevare nella fascia di età dai 3 ai 6 anni come fattore di rischio per un
disturbo depressivo:
Gioco povero con frequenti interruzioni e aumento di comportamenti poco finalizzati.