DEFINIZIONE
Disattenzione
g. Spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es.
giocattoli, compiti scolastici, matite, libri o strumenti vari)
PERMANE LA DISATTENZIONE
con conseguenze negative nelle capacità di organizzare studio e lavoro.
Comportamento
antisociale
Disturbo Allontanamento
Bassa autostima dalla scuola
oppositivo
Comportamento Scarse attitudini Abuso di
Solo distruttivo Disturbo
sociali sostanze
ADHD Disturbate dell'umore stupefacenti
Problemi di Comportamento
relazioni familiari Disturbo di
apprendimento provocatorio
condotta
Demotivazione
Difficoltà di
apprendimento
Età
QUAL È LA CAUSA DELL’ADHD?
Disturbo a genesi multifattoriale
Vulnerabilità genetica – fattori ambientali
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EZIOLOGIA
IL RUOLO DELLA GENETICA:
Genetica delle popolazioni: studia le cause dei
comportamenti confrontando gemelli omozigoti e gemelli
dizigoti.
Gemelli omozigoti: stesso patrimonio genetico; ogni
differenza di comportamento sarà imputabile all’ambiente
(condiviso e non)
Gemelli dizigoti: somiglianze nel patrimonio genetico
paragonabili a quelle tra due fratelli.
IL RUOLO DELLA GENETICA:
Uno degli aspetti più indagati per dimostrare la componente
innata dell’ADHD.
E’ stata dimostrata una forte componente genetica nella sua
eziologia:
Fratelli e sorelle di bambini ADHD hanno una probabilità di
sviluppare il disturbo da 5 a 7 volte maggiore rispetto a famiglie
senza casi ADHD.
Figli di un genitore ADHD fino al 50% di probabilità di
sviluppare le stesse difficoltà.
Studi su gemelli monozigoti suggeriscono un’ereditabilità
dell’80%, per i gemelli dizigoti la probabilità che entrambi
presentino il disturbo, scende al 30% - 35%.
VARIANTI GENICHE PIÙ STUDIATE:
• Geni molto attivi soprattutto nelle cellule della corteccia prefrontale, in
quelle dei nuclei della base e nelle cellule delle aree limbiche
• Geni coinvolti nella trasmissione sinaptica che prevede l'utilizzo della
dopamina.
Le differenze in volume:
Si manifestano presto ( 6 anni)
Sono correlate alla gravità dell’ADHD
Non sono influenzate dal trattamento farmacologico
Non sono influenzate dalle comorbidità
BASI BIOLOGICHE E FUNZIONI ESECUTIVE:
Le funzioni esecutive si definiscono come “una serie di abilità cognitive per il
controllo e il monitoraggio di azioni complesse, nuove e incongruenti rispetto agli
schemi di comportamento abitualmente applicati”
Hanno una preferenza maggiore per una ricompensa immediata, anche se più
piccola, rispetto ad una dilazionata più grande
La preferenza del bambino ADHD per l’immediato può essere ridotta dalla
presentazione di uno stimolo visivo immediato durante il periodo di attesa
G. M. Marzocchi (2008): “E’ doveroso precisare che non tutti i bambini ADHD
necessitano di un trattamento farmacologico. Dopo un’attenta valutazione
medica, la decisione di usare farmaci deve basarsi sulla severità dei sintomi, sul
consenso dei genitori e del bambino, sulle risorse cognitive del bambino, sulle
capacità di genitori e insegnanti di gestire i problemi comportamentali e sui
risultati di precedenti terapie”.
LA TERAPIA COMBINATA
L’obiettivo di ogni intervento terapeutico, per quel che riguarda
l’ADHD, non è quello di far scomparire completamente i sintomi,
ma di sviluppare un adeguato benessere che dipende anche dalle
relazioni familiari e con gli insegnanti.
Un trattamento, dunque, che includa tutte le persone coinvolte nella
vita del bambino ADHD è la risposta più efficace per contrastare le
difficoltà innescate dal disturbo stesso.