Lezione 23
Comunicazioni:
-Webinar di mercoledì 15 (emozioni in sviluppo)-dura 1h, accreditabile ore 17 invece che 18.
Iscriversi sul sito della Barone se interessati.
-Lunedì 20 esercitazione per esame e ripasso invece che martedì 21.
Uno degli strumenti di valutazione e diagnostico a questa età è il gioco perché è un’attività
coinvolgente e spontanea per i bambini, inoltre è un canale di espressione emotiva.
Durante il gioco faccio esperienze in un ambiente “protetto” in cui posso esprimere delle emozioni
senza avere un referente diretto. Il bambino comunica senza avere l‘impressione di parlare con lo
psicologo. Rivela cose senza volerlo (in situazioni di abuso per esempio è molto importante).
Il gioco funge anche da collettore per l’identità di genere (i maschi tendono a scegliere alcuni
giochi, mentre le femmine altre). I bambini cominciano ad accorgersi se il proprio orientamento
sessuale o la propria identità di genere sono diverse dalla norma (in maniera vaga, senza farsi
domande specifiche, semplicemente avvertono differenza).
AMICIZIA
Il senso di amicizia (il fidarsi dell’amico) è un valore importante per la fanciullezza, un valore che
mi porterò dietro nelle età successive.
L’amicizia è il luogo dove si sperimenta il sentimento di fiducia (e il suo tradimento) e il sostegno
emotivo (nel rapporto di amicizia, non scambio cose materiali o per utilità e i bambini lo imparano
a tappe).
L’amicizia è anche un indicatore di quanto un bambino è popolare (scelto da altri) o se è
segregato. Posso individuare con un sociogramma per vedere le preferenze dei bambini. Inoltre la
popolarità può essere anche indicatore di bullismo, è un indice definito che NON equivale alle
scelte di amicizia. Si può avere un bambino non popolare ma che ha un singolo rapporto SALDO
(conta molto il temperamento e le diff indivduali dei bambini).
Molto spesso i bambini timidi non sono capiti dalla comunità educante o scolastica (es. un
bambino timido avrà difficoltà a spiegarsi se non ha fatto un compito perché si vergogna
interpretato come bambino che viola le regole).
A 4-8 anni, l’amicizia è molto legata al contesto e alle situazioni contingenti (avrò amici nei posti
più frequentati) e il principio di amicizia si basa ancora su costi e benefici.
A 9-11 anni, l’amicizia diventa normativa (se sei mio amico allora dovresti). Vengono inserite
regole decise assieme (aspettative sul comportamento altrui che può anche essere “tradito”).
L’amicizia si collega anche al senso di rispetto (se un bambino non fa abbastanza esperienza di
relazioni amicali avrà difficoltà a rispettare l’altro ed ad accettarlo così com’è).
INTERVENTI
-Disturbo oppositivo-provocatorio (si comporta così nel momento del coinvolgimento emotivo,
ma si comporta bene in altre situazioni, l’atteggiamento aggressivi non è costante)
-Disturbo condotta (disturbo pervasivo in molti contesti, non solo a casa)
Durante l’intervento si coinvolgono TUTTI i protagonisti, il cambiamento deve avvenire non solo
nel minore ma anche negli altri attorno a lui (genitori, insegnanti ecc).
Esiste associazione fra pattern di attaccamento e disturbi comportamentali. C’è associazione sia
con pattern disorganizzato che con pattern evitante. Per tutti i comportamenti impulsivi bisogna
PRIMA insegnare a gestire le crisi (sviluppo di autocontrollo, imparare a fermarsi) poi si indaga.
Potrebbe essere un danno alla corteccia prefrontale o un problema di uso (nelle disabilità
intellettive è comune un comportamento del genere). In questo caso però NON c’è un difetto
strutturale, solo poche connessioni fra il prefrontale e il resto del cervello che si sono sviluppate da
poca abitudine al controllo.
PROBLEMI INTERNALIZZANTI (prevalenza femminile al momento ma in crescita anche maschi)
Ricerca fatta 4 anni fa sulle scuole medie Pavesi sui problemi comportamentali rilevati da
insegnanti, bambini e genitori. Gli insegnanti vedono poco (qualcosa di esternalizzante).
Un terzo di bambini hanno problemi clinici o subclinici di tipo internalizzante. È stato offerto un
intervento gratuito, che ha ricevuto poca risposta (i genitori definivano per la maggior parte i
bambini come solari, nei casi in cui i bambini erano clinici o subclinici). I bambini si diagnosticavano
peggio rispetto a com’erano.
Sono il futuro perché ansia e paura sono in aumento, abbiamo una generazione fragile.
I bambini internalizzanti provano ansia e paura di non farcela, propendono a vedere il fallimento e
hanno una bassa autostima. Persistono nell’errore perché pensano di non farcela (non mi impegno
perché tanto non ce la faccio).
Ci sono molte assolutizzazioni es.” sbaglio tutti i compiti”, “ho poca memoria” (giudizio sul sé),
“non ho amici perché sono basso”. Sono giudizio che schiacciano la persona e non aiutano a
risolvere la vulnerabilità.
Esternalizanti
-Bassi livelli di Effortful Control minore capacità autoregolatoria
- Alti livelli di Affettività Negativa rabbia e frustrazione
- Alti livelli di Affettività Positiva livello di attività e impulsività
Internalizzanti
- Alti livelli di Effortful Controlàcontrollo attentivo e inibizione
- Alti livelli di Affettività Negativaàpaura
- Bassi livelli di Affettività Positiva tristezza, e discomfort
TIPI DI AGGRESSIVITA’
• Aggressione strumentale (azioni calcolate in vista di uno scopo)
• Aggressione reattiva (per frustrazioni o offese subite)
• Aggressione relazionale (realizzata in modo indiretto, danneggiando o distruggendo le relazioni
della vittima)
• Le differenze di genere (aggressività diretta e impulsiva è del genere maschile, quella relazionale
è più del genere femminile)
•La distorsione attributiva ostile dei bambini con comportamenti esternalizzanti (tendenza a
vedere l’altro in maniera ostile, l’altro è contro di me). Questi bambini sentono che l’altro è contro
di loro e sentono quindi legittimata la loro aggressività.
Ammesso che ci sia coerenza nello stile educativo fra mamma e padre, si possono individuare tre
stili educativi.
Stile autoritario c’è affermazione di potere (fai così perché lo dico io). Gli effetti saranno: meno
fiducia e meno propensione alle iniziative individuali, prevalenza di eteroregolazione,
sperimentano di più l’ubbidienza, si riconoscenze il valore del genitore in cui il genitore è
PRESENTE e il bambino ne riconosce la presenza. In questa fase dello sviluppo, il riconoscimento
del potere può essere importante (se devono decidere troppe cose vanno in ansia in questa fase). I
bambini hanno bisogno di genitori che sappiano prendere decisioni.
Stile permissivo/paritetico Genitore che preferisce il registro affettivo piuttosto che normativo
(predilige il mantenimento di un clima positivo che evita lo scontro). C’è un’interlocuzione più fitta
col bambino. Effetti: non abitudine al rispetto delle regole e delle autorità, c’è un benessere
temporaneo ma non a lungo termine (è una palestra in cui non si incontra la frustrazione e non si
impara a gestirla), effetto positivo: connessione emotiva più garantita e un registro affettivo
presente.
COSA FARE?
Bambini timidi EVITARE iperprotezione (se non te la senti lascia stare, faccio io). Bisogna fargli
fare le cose in maniera più graduale ma in maniera persistente nel tempo senza mollare.
Bambini esuberanti Nel momento dello scontro diretto, evitare affermazione del potere e la
punizione. Favorire attaccamento sicuro e responsività (bisogna fare un passo indietro e vedere al
di là del comportamento messo in atto, il bisogno che viene espresso). Rinforzare comportamenti
in modo intermittente (deve esserci un rinforzo SUBITO dopo il comportamento ma NON per ogni
singolo comportamento sbagliato, bisogna lasciar un po’ correre e altre volte punire). Vale anche
per i rinforzi positivi!!