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IPOTESI DI RICERCA: la mancata informazione del paziente da parte del medico curante, del
fisioterapista o del personale sanitario, potrebbe portare ad un rallentamento del percorso
riabilitativo del paziente per una mancata collaborazione da parte di quest’ultimo o per l’insorgere
di complicazioni motorie o patologiche per l’acquisizione di comportamenti errati.
Tra i vari reparti all’interno dei quali ho svolto questo primo periodo di tirocinio, reputo che quello
di Ortopedia sia il più indicato per lo svolgimento di tale ricerca. In particolar modo ho osservato
come nel caso di pazienti con protesi d’anca la figura del fisioterapista sia importante non solo in
ambito riabilitativo, ma anche nel campo dell’informazione sanitaria. Di fatto, oltre che a seguire il
paziente durante la mobilizzazione attiva e negli interventi di mobilizzazione passiva, il
fisioterapista, insieme all’equipe medica, si impegna anche nel mettere al corrente il paziente su
tutti quei rischi che possano compromettere il processo di guarigione o prolungare la terapia
riabilitativa.
Una delle cause maggiori di lussazione della protesi soprattutto nel periodo di acuzie post-
intervento è un’eccessiva flessione dell’anca, molto spesso dovuto a movimenti o abitudini
scorrette, come per esempio l’utilizzo di poltrone o divani bassi che portino il paziente a flettere la
gamba operata oltre i 90°, causando una fuoriuscita della testa femorale dal cotile. Per il
medesimo motivo al paziente viene consigliato l’utilizzo di un alza water o ancora di un calza
scarpe per evitare un’eccessiva flessione del rachide e dell’anca. Importanti sono anche le
precauzioni riguardanti la postura da mantenere a letto, evitando assolutamente l’accavallamento
della gamba operata e prediligendo piuttosto l’utilizzo di un cuscino da porre tra le gambe. Viene
inoltre indicato, se necessario, una perdita di peso per evitare di sovraccaricare la protesi e una
terapia che possa prevenire un’eventuale formazione di trombi venosi, dovuta al prolungato
periodo di allettamento, soprattutto in persone anziane.
OSSERVAZIONE SEMISTRUTTURATA
L’osservazione semistrutturata facilita la verifica dei processi intellettuali superiori come l’ideazione,
l’espressione e l’organizzazione logica e prevede l’utilizzo di domande chiuse e risposte aperte.
Alcuni esempi di prove semistrutturate utili per la ricerca sono:
- le domande strutturate
- i riassunti
- i rapporti di ricerca
- una riflessione parlata
- un colloquio strutturato
Indicatori
Gli indicatori sono specificazioni che rendono misurabili i criteri. Tali indicatori posso essere
valutativi, di processo e di esito, oltre ad essere classificabili in indicatori qualitativi (esprimono
l’esistenza o meno di una caratteristica) e quantitativi (rilevano l’aspetto numerico).
OSSERVAZIONE STRUTTURATA
STANDARD
NON ACCETTABILE valore al di sotto del quale urge un intervento immediato per modificare
l’andamento del percorso
ACCETTABILE valore al di sotto del quale vi è la necessità di un intervento
OTTIMALE valore a cui fare riferimento, punto di arrivo dell’indicatore