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Home > Curarsi al Rizzoli › Informazione medica › Toe-walking. La deambulazione sulle punte dei piedi
Per informazioni
Struttura Complessa Ortopedia e Traumatologia Pediatrica
Definizione
Viene definita “Toe-Walking” la deambulazione che avviene con un'alterazione dello schema del passo, in cui il carico viene concentrato prevalentemente o
esclusivamente sulla parte anteriore del piede (avampiede/dita), mentre la parte posteriore del piede (retropiede) riceve il carico in quantità limitata, o per un
periodo limitato del ciclo del passo, o non lo riceve affatto.
Tale andatura coinvolge entrambi gli arti inferiori in modo piuttosto simmetrico; vanno perciò esclusi da questo quadro clinico i casi di deambulazione sulla punta
(equinismo) che colpiscono un solo arto. Per tale tipo di deambulazione è stato anche utilizzato il termine di “andatura danzante”, proprio per la somiglianza con
l'andatura sulle punte tipica delle ballerine di danza classica.
Figg. 1 e 2 - A sinistra: deambulazione sulle punte dei piedi ("andatura danzante"); a destra:
andatura sulle punte tipica delle ballerine di danza classica.
I bambini che deambulano sulle punte dei piedi (Toe-Walkers) non rappresentano un gruppo omogeneo, ma comprendono quadri che vanno dal fisiologico al
parafisiologico, fino al patologico. Per tale motivo è necessario conoscere tale quadro clinico, sapere quali cause possono esserne alla base, e sapere quali
possono essere i campanelli di allarme per cui è necessario inviare i pazienti in ambito specialistico per una corretta valutazione.
patologie neuromuscolari;
patologie ortopediche;
disturbi comportamentali.
Il primo approccio al paziente dovrà prendere in considerazione la diagnosi differenziale tra queste cause.
Cause neurologiche
Le cause neurologiche rappresentano le cause più comuni, come conseguenza di una spasticità o ipertono della muscolatura surale (del polpaccio).
Rientrano in tale gruppo i pazienti in cui vi sia una storia personale positiva per sofferenza peri-natale o una familiarità per quadri di spasticità (Paralisi Cerebrale
Infantile, forme genetiche di paraparesi spastica ereditaria).
Generalmente tali pazienti giungono all’osservazione ortopedica già con un inquadramento diagnostico preciso (dunque, non come Toe-Walkers), ma esistono casi
in cui l’anamnesi personale sia dubbia o il quadro oggettivo sfumato, per cui sarà necessaria un’accurata valutazione neurologica ed eventualmente ulteriori
accertamenti (RMN cerebrale, ecc) per escludere tali condizioni.
Altre patologie neuromuscolari possono provocare un Toe-Walking, con meccanismi diversi.
Ad esempio, in alcune forme di distrofia muscolare (per es. distrofia muscolare di Duchenne), l’equinismo (dapprima dinamico e successivamente strutturato) è
secondario alla debolezza (compenso alla debolezza muscolare prossimale tipica della patologia, ma anche per la debolezza della muscolatura anteriore della
gamba) e alla retrazione progressiva del tricipite surale.
Altri quadri neurologici (disrafismi, spina bifida occulta, ecc.) che comportano una debolezza della muscolatura anteriore della gamba (tibiale anteriore, estensore
delle dita, estensore dell’alluce), possono portare a un quadro che va distinto dal Toe-Walking, e che viene definito “piede cadente”, in cui il primo appoggio del
piede al suolo durante il ciclo del passo avviene con la punta del piede per l’incapacità della muscolatura della gamba di sostenerla attivamente.
Cause ortopediche
La cause ortopediche comprendono i quadri di deformità congenite dei piedi, in cui le caviglie sono deviate in flessione plantare non correggibile (equinismo),
generalmente con l’associazione di altre componenti (più o meno accentuate) di deviazione in varismo, supinazione e adduzione.
Disturbi comportamentali
Nell’ambito dei disturbi comportamentali invece, vengono elencati diversi quadri clinici (in primo luogo l’autismo, ma anche disordini comunicativi, disturbi
dell’apprendimento, ecc) che possono portare a un’andatura sulle punte.
Un’analisi approfondita del paziente (che nella nostra Divisione avviene con la consulenza di uno specialista in patologia neuromuscolare dell’Unità di
Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Maggiore di Bologna) porterà a porre diagnosi di uno dei quadri suddetti.
Toe-Walkers Idiopatici
Esiste però una grande quota di pazienti, in cui non è possibile mettere in evidenza nessuna di tali cause. Tali pazienti vengono detti Toe-Walkers Idiopatici (o
abituali): tale diagnosi è dunque una diagnosi di esclusione e come tale risente anche delle conoscenze mediche e delle possibilità diagnostiche di chi analizza il
paziente.
Nell’ambito di tale gruppo di pazienti rientrano quadri piuttosto differenti, la cui causa non è stata ancora ben identificata.
Generalmente vengono distinti quadri (meno frequenti) che presentano una normale escursione articolare della caviglia, e quadri in cui è presente una limitazione
della flessione dorsale della caviglia (legata a una Retrazione del Tendine di Achille).
Tale limitazione articolare può essere più o meno severa, rispetto a un’escursione articolare di riferimento, ritenuta fisiologica, di circa 20° di dorsiflessione.
Fig. 3 - Limitazione della flessione dorsale della caviglia (piede equino): la caviglia non
raggiunge l'angolo retto
E’ stato ipotizzato che i quadri con range articolare normale rappresentino uno stadio iniziale, che nel tempo va incontro a una retrazione progressiva secondaria
alle modalità di deambulazione stessa, ma è anche possibile che si tratti di due gruppi di pazienti distinti, quelli a retrazione congenita e quelli a retrazione
progressiva.
Tra le ipotesi diagnostiche, alcune pongono l’attenzione sulla Retrazione del Tendine di Achille come elemento causale primitivo. E’ esperienza comune, infatti, nel
corso degli interventi ortopedici effettuati per pazienti con grave deambulazione sulle punte, l’evidenza di un’inserzione molto distale delle fibre muscolari del soleo
a livello del Tendine di Achille. Ci si riferisce generalmente a questi casi col termine di Retrazione Congenita del Tendine di Achille.
Presso la nostra Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica (in collaborazione con l'unità di Ecografia della Struttura Complessa di Radiologia
diagnostica ed interventistica), stiamo effettuando uno studio per valutare la correlazione tra lunghezza del tendine di Achille e severità del quadro clinico.
Un’altra ipotesi diagnostica che è in corso di studio presso la nostra Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica (in collaborazione con l’Unità di
Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Maggiore di Bologna), è che tra i pazienti cosiddetti idiopatici vengano in realtà inclusi, ad uno stadio subclinico, dei pazienti
affetti da patologie muscolari genetiche (che hanno come elemento clinico caratterizzante la retrazione muscolo-tendinea).
Trattamento
Il trattamento varia in base alla causa che ha provocato la deambulazione sulle punte: esula dalle intenzioni di questa scheda la descrizione del trattamento di ogni
tipo di patologia sopra menzionata.
Nel caso dei Toe-Walkers idiopatici, invece:
per i casi lievi senza Retrazione del Tendine di Achille, è sufficiente effettuare un controllo evolutivo, cioè eseguire dei controlli periodici per verificare che il
quadro non peggiori o non si evidenzino elementi patologici;
per i casi più gravi e con Retrazione del tendine, esistono invece diverse opzioni in base alla severità, all’evolutività del quadro, alle caratteristiche cliniche
(deviazioni sul piano frontale, iperattività muscolare, ecc) e all’età del paziente:
Autore: Dr. Manuele Lampasi, Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, Istituto Ortopedico Rizzoli
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