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ANALISI DI UN GESTO LAVORATIVO: MOBILIZZAZIONE DEL

GINOCCHIO E DELL’ANCA DI UN PAZIENTE SDRAIATO


Considerando il terapista posizionato sul lato sinistro del paziente, come in foto

È compito del fisioterapista, inserire nel programma riabilitativo, la mobilizzazione delle strutture di
interesse. La mobilizzazione è una tecnica manuale che consiste nel far compiere passivamente dei
movimenti ad una o più articolazioni e consente di ampliare gli angoli di movimento dell'articolazione
coinvolta dalla patologia. Si comincia da una posizione di riferimento fino ad arrivare alla massima
escursione possibile, con l’obiettivo di aumentare progressivamente questi valori di mobilità,
inizialmente limitati. La mobilizzazione può essere utilizzata in diversi casi clinici, come aderenze
(cicatrici), problemi posturali, immobilità forzata, carenza dell'elasticità muscolare, disturbi della
funzionalità circolatoria e, più in generale, tutti i casi in cui ci siano limitazioni di movimento. Spesso
posso essere utilizzati ausili per facilitare il lavoro al terapista o migliorare i risultati come CPM
(macchinario per la ginnastica passiva), Kinetec (apparecchio elettromedicale utilizzato per la terapia
di mobilizzazione soprattutto nella fase post-operatoria), pesi, elastici i. Il kinetec è particolarmente
utilizzato nella riabilitazione del ginocchio e deve essere posizionato sulla cute, in corrispondenza
delle fibre nervose da trattare, in modo da stimolarle e ridurre il dolore. Il trattamento dura circa 30
minuti e può essere ripetuto più volte al giornoii.
Il movimento può essere suddiviso in 5 fasi
1) Aggancio dell’arto inferiore: il terapista posiziona le mani al di sotto dell’arto inferiore del
paziente, ancora completamente disteso sul piano di appoggio, ricercando una presa che allo stesso
tempo sia efficace e comoda per il terapista
FLESSIONE DELLE DITA

 Articolazioni coinvolte
Metacarpo-falangea: mette in relazione i capitelli delle ossa metacarpali e le basi delle prime
falangi, permettendo un ampio range di movimenti, principalmente sul piano della flesso-estensione,
ma anche abduzione, adduzione e rotazione. L’articolazione del primo dito è un ginglimo angolare,
le altre quattro sono condilo artrosi. La struttura della fibrocartilagine glenoidea completa la
struttura, circondandola ed ampliandone la superficie. È presente una capsula articolare che protegge
e stabilizza la struttura
Interfalangea prossimale e distale: mette in relazione due falangi collegando la troclea della testa
della falange prossimale e la cavita glenoidea della base della falange più distale. È un ginglimo
angolare. La prossimale si instaura tra la prima e la seconda falange di un dito, la distale tra la
seconda e la terza falange. Come nella precedente sono presenti una fibrocartilagine glenoidea ed una
capsula articolareiii
 Muscolatura coinvolta: flessori delle dita
 Flessore superficiale delle dita
Origine: epicondilo mediale omero; processo coronoideo radio
Inserzione: falangi medie delle dita 2-5
Innervazione nervo mediano (C07-T01)
 Flessore profondo delle dita
Origine: superficie anteriore mediale dell’ulna e membrana interossea
Inserzione: falangi distali 2-5
Innervazione: ramo interosseo dei nervi mediano e ulnare (C08-T01)
 Flessore breve del mignolo
Origine: uncinato e retinacolo dei flessori
Inserzione: falange prossimale del 5° dito
Innervazione: ramo profondo del nervo ulnare (C08-T01)
 Flessore breve del pollice
Origine: retinacolo dei flessori, trapezi, capitato, trapezoide
Inserzione: falange prossimale del 1° dito
Innervazione: nervo mediano (C08-T01), ramo profondo del nervo ulnare (C08-T01)
 Flessore lungo del pollice
Origine: anteriormente al radio e membrana interossea
Inserzione: falange distale 1° dito
Innervazione: ramo interosseo del nervo mediano (C08-T01)
 Flessore radiale del carpo
Origine: epicondilo mediale omero
Inserzione ossa metacarpali 2-3
Innervazione: nervo mediano (C06-C07)
 Flessore ulnare del carpo
Origine: epicondilo mediale dell’omero e olecrano dell’ulna
Inserzione: pisiforme, uncinato, 5° metacarpale
Innervazione: nervo ulnare (C07-C08)
FLESSIONE DEL POLSO

 ARTICOLAZIONE COINVOLTA

Polso: il polso è l’articolazione distale dell’arto superiore, e la struttura che ci permette di


raggiungere la presa migliore. È costituita da due componenti: l’articolazione radio-carpica e
l’articolazione medio-carpica. La prima, una condiloidea, mette in relazione il condilo carpale
(costituito da una giustapposizione tra le superfici dell’osso scafoide, semilunare e piramidale, tenuti
insieme da legamenti e cartilagine) e la glena antibrachiale (costituita dalla porzione distale del
radio). Questa struttura è tenuta assieme da una serie di legamenti, tra i quali si ricordano il
legamento collaterale radiale, che salda lo scafoide al processo stiloide del radio ed è teso in
adduzione, ed il legamento collaterale ulnare, che unisce lo stiloide al piramidale e al pisiforme, è
teso in abduzione. I legamenti anteriori e posteriori sono tesi rispettivamente in estensione e
flessione. L’articolazione medio-carpica mette invece in relazione la porzione distale della prima fila
del carpo (scafoide, semilunare e piramidale) e la porzione prossimale della seconda fila del carpo
(trapezio, trapezoide, capitato ed uncinato). il polso permette movimenti di flessione, estensione
adduzione, abduzione e circonduzione.

 MUSCOLATURA COINVOLTA: flessori del polso


- Flessore radiale del carpo

Origine: epicondilo mediale dell’omero

Inserzione: base delle ossa metacarpali 2-3

Innervazione: Nervo mediano (C06-C07)

- Flessore superficiale delle dita

Origine: epicondilo mediale omero (capo omerale); processo coronoideo (capo ulnare), tuberosità
radiale (capo radiale)

Inserzione: falangi medie dita 2-5

Innervazione: nervo mediano (C07-T01)

- Palmare lungo

Origine: epicondilo mediale omero

Inserzione: aponeurosi palmare e retinacolo dei flessori

Innervazione: nervo mediano (C06-C08)

- Flessore ulnare del carpo

Origine: epicondilo mediale omero e olecrano


inserzione: piriforme, uncinato, quinto metacarpale

Innervazione: nervo ulnare (C07, C08)

2) sollevamento arto: prima di cominciare con la mobilizzazione vera e propria il terapista solleva
l’arto del paziente fino ad una posizione che gli permetterà nella prossima fase di posizionare le
proprie mani in maniera da poter compiere il trattamento in una postura più confortevole

FLESSIONE GOMITO

 Articolazione coinvolte

Gomito: anatomicamente è costituita da una sola articolazione, funzionalmente invece si può


suddividere in prossimale e distale. L’articolazione prossimale omero-ulnare è una trocleare e
permette ampi movimenti di flesso-estensione, la omero radiale è una condiloidea ed è finalizzata
alla prono-supinazione. Le superfici articolari sono la troclea omerale-incisura trocleare dell’ulna e
condilo omerale-capitello radiale per la porzione prossimale; testa del radio-incisura radiale e testa
dell’ulna-incisura ulnare per la porzione distale. Entrambe le articolazioni sono meccanicamente
collegate da una componente di coassialità e di congruenza articolareiv

 Muscolatura coinvolta: flessori dell’avambraccio


 Bicipite brachiale

Origine:

Capo breve: processo coracoideo della scapola

Capo lungo: tubercolo sopraglenoideo della scapola

Inserzione: tuberosità radiale

Innervazione: nervo muscolocutaneo (C05-C06)


- Coracobrachiale

Origine: processo coracoideo della scapola

Inserzione: superficie mediale omero

Innervazione: nervo muscolocutaneo (C05-C06)

- Brachiale

Origine: porzione anteriore dell’omero

Inserzione: tuberosità ulnare

Innervazione: nervo muscolocutaneo (C05-C06)

RETRAZIONE SCAPOLA

Spalla: è l’articolazione prossimale dell’arto superiore, oltre ad essere la più mobile e meno stabile
dell’organismo. Essa permette infatti movimenti di flessione, estensione, adduzione, abduzione,
flessione ed estensione orizzontale, intra ed extra rotazione e Circonduzione. La struttura è composta
da tre componenti ossee: scapola, omero e clavicola, che tra loro formano 5 articolazioni di cui 3
vere (aventi la capsula) e 2 false (non aventi la capsula). Le tre articolazioni vere sono la scapolo-
omerale, l’acromion-claveare e la sterno-costo-clavicolare. Le due false sono la sottodeltoidea e la
scapolo-toracica. Vista la grande mobilità della struttura sono presenti delle componenti di
protezione che si dividono in statiche (congruenza articolare, cercine glenoideo, legamenti) e
dinamiche (coattazione muscolare, il capo lungo del bicipite, lo scorrimento dell’articolazione sterno
costale...). la retrazione della scapola permette l’avvicinamento dell’osso verso il piano frontale, con
una apertura dell’angolo tra esso e la clavicola. In particolare, tra le 5 articolazioni della spalla quella
coinvolta maggiormente è la scapolo-toracica, che orienta la scapolo omerale e va a creare una
struttura tridimensionale organizzata che vede susseguirsi scapola e muscolo sottoscapolare, poi lo
spazio omo-seratico, che anticipa il dentato anteriore; tra questo muscolo e la gabbia toracica
troviamo invece lo spazio pareto-seratico.

 Muscolatura coinvolta
- Grande romboide

Origine: processi spinosi vertebre T02-T05

inserzione: margine mediale della scapola


Innervazione: nervo scapolare dorsale (C05)

- Piccolo romboide

Origine: processi spinosi delle vertebre (C07-T01)

Inserzione: margine mediale della scapola

Innervazione nervo scapolare dorsale (C05)

- Fasci medi ed inferiori del trapezio

Origine: osso occipitale, legamento nucale, processi spinosi vertebre C07-T12

Inserzione: terzo laterale della clavicola, acromion, spina della scapola

Innervazione: nervo accessorio (NC11) e plesso cervicale (C03-C04)

3) posizionamento mani: l’ultimo passaggio prima di poter cominciare il trattamento è posizionare


le mani in modo da poter ottenere una presa efficace e mobilizzare l’individuo senza intralciare la
procedura e rischiare di dover ricominciare dalla posizione iniziale

MANO DESTRA: viene posizionato all’apice dell’angolo di 90° che forma il ginocchio del paziente. Più
nel particolare all’esterno della porzione femorale, immediatamente prima del ginocchio

PRONAZIONE GOMITO

 Articolazione coinvolta

gomito

 Muscolatura coinvolta: pronatore avambraccio


- Pronatore rotondo

Origine: epicondilo mediale omero, processo coronoideo ulna


Inserzione: lateralmente al radio

Innervazione: nervo mediano (C06-C07)

- Pronatore quadrato

Origine: distalmente all’ulna

Inserzione: medialmente al radio

Innervazione: ramo interosseo del nervo mediale (C08-T01)

MANO SINISTRA: la mano è posizionata al di sotto della caviglia, all’altezza del tendine di Achille, per
poter così controllare l’arto inferiore nella sua intera lunghezza, eventualmente se la posizione
corretta non è stata già acquisita nel movimento 1 è possibile compiere un’extra rotazione della
spalla

EXTRATOTAZIONE SPALLA

 Articolazione coinvolta: spalla


 Muscolatura coinvolta: extra rotatori della spalla
- Fascio posteriore del deltoide

Origine: spina della scapola

Inserzione: tuberosità deltoidea dell’omero

Innervazione: nervo ascellare (C05-C06)


- Sottospinato

Origine: fossa sottospinata

Inserzione: tubercolo maggiore dell’omero

Innervazione: nervo sottoscapolare (C05-C06)

- Piccolo rotondo

Origine: lateralmente alla scapola

Inserzione: tubercolo maggiore dell’omero

Innervazione: nervo ascellare nervo ascellare (C05-C06)

4) mobilizzazione effettiva dell’arto: il fisioterapista muove l’arto del paziente facendogli


raggiungere il massimo range permesso, con l’obiettivo di aumentarlo progressivamente. Per fare ciò
gli arti accompagnano del tutto lo spostamento dell’articolazione.v

EXTRAROTAZIONE DELLA SPALLA DESTRA

INTRAROTAZIONE DELLA APALLA SINISTRA


 Articolazione coinvolta: spalla
 Muscolatura coinvolta: extra rotatori della spalla
- Capo anteriore del deltoide

Origine: terzo laterale della clavicola

Inserzione: tuberosità deltoidea

Innervazione: nervo ascellare (C05-C06)

- Grande pettorale

Origine: medialmente alla clavicola, sterno e cartilagini costali 2-4, sterno distale

Inserzione: solco intertubercolare omero

Innervazione: nervi C05, C06, C07, C08, T01

- Gran dorsale

Origine: processi spinosi T07-T12, L1-L5, fascia tronco lombare, inferiormente alla scapola, terzo
posteriore della cresta iliaca, coste 9-12

Inserzione: solco intertubercolare

Innervazione: nervo toracodorsale, ramo del fascicolo posteriore (C06-C08)

- Grande rotondo

Origine: angolo inferiore della scapola

Inserzione: solco intertubercolare

Innervazione: nervo sottoscapolare inferiore (C05-C06)

- Sottoscapolare

Origine: fossa sottoscapolare

Inserzione: tubercolo minore dell’omero

Innervazione: nervi sottoscapolare superiore e inferiore (C05-C06)

5) ritorno alla posizione iniziale: i movimenti degli arti si invertono per risistemare l’arto nella sua
posizione iniziale e ricominciare con il trattamento
i
https://www.asc-fisioterapia.it/tecniche-di-riabilitazione-2/rieducazione-del-ginocchio.html
ii
https://www.osteolab.net/articolazione-del-gomito/
iii
https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/mobilizzazione-articolare/
iv
https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/dita-mano.html#:~:text=L%27articolazione%20che%2C%20in
%20ogni,conosciuta%20come%20articolazione%20interfalangea%20distale.
v
https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/mobilizzazione-articolare/

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