Tullio Barni
LEZIONE 1 – 14/03/2022
MOTRICITA’ E RIFLESSI
Quando si parla di muscoli, bisogna considerare:
- Il trofismo muscolare: il volume dei muscoli;
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- Il tono muscolare: è la risposta dell’arto al movimento passivo che il medico imprime ai
segmenti corporei, quindi, riguarda la resistenza che si avverte quando si fa muovere l’arto
a un paziente.
I riflessi si studiano partendo dai nervi periferici. L’analisi dei riflessi è fondamentale per avere
un’idea sul funzionamento del SNC senza fare una Risonanza Magnetica o una TAC. I riflessi
superficiali e profondi sono dei veri e propri strumenti. Grazie a strumenti poco tecnologici, come
un martelletto, si percuote il tendine del quadricipite e si può notare l’estensione della gamba
sulla coscia: è un semplice riflesso che però è utile per ottenere informazioni sullo stato del
midollo spinale a quel livello, cioè a livello dei nervi sensitivi e motori che innervano il quadricipite.
Questo riflesso profondo si chiama riflesso di stiramento del quadricipite.
(le parti descritte finora sono state prese dalla sbobina 1 dell’anno scorso)
ABC ANATOMICO
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Nell’immagine a fianco possiamo focalizzarci
sul concetto di “prossimale/distale”. Se
prendiamo in considerazione l’arto superiore,
la mano è lontana dal tronco mentre la spalla
è vicina, perciò possiamo affermare che la
spalla è prossimale e la mano è distale.
Sempre rispetto al tronco l’anca è prossimale
ed il piede è distale.
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INTRODUZIONE AGLI ARGOMENTI COMPLESSI:
IL TRONCO:
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In questa immagine (sezione sagittale/longitudinale) notiamo il
diaframma urogenitale (nell’immagine in rosso in basso). La pelvi si
divide in piccola e grande pelvi. Ci sono degli organi, quali utero
vescica, vagina e retto ano che stanno nella piccola pelvi. La vagina
prima sta nella piccola pelvi poiché abbraccia l’utero, poi attraversa il
diaframma urogenitale e si riversa all’esterno. Anche l’uretra (nel
maschio), che all’inizio si trova nella piccola pelvi in quanto è la
continuazione della vescica. Anche il retto ano si riversa al di fuori
della piccola pelvi. Ovviamente il diaframma urogenitale non può
essere costituito da osso poiché la vagina, l’uretra e il retto ano sono
organi che cambiano la loro morfologia e hanno bisogno di essere
circondati non da un tessuto rigido come l’osso ma da un tessuto
elastico, ossia il muscolo, che deve anche consentire il passaggio
dell’urina, delle feci e del feto.
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Nell’immagine si vede il diaframma costituito
da una parte bianca, detta centro frenico
(chiamato così perché è innervato dal nervo
frenico che causa la contrazione del
muscolo). Anche qui è rappresentato un
maschio in quanto non vi è l’utero. È visibile
la faccia anteriore della colonna vertebrale,
perché non vi sono i processi spinosi
(esplorabili clinicamente) delle vertebre che
sono localizzati posteriormente. I corpi delle
vertebre non sono esplorabili clinicamente.
La freccia in nero indica un muscolo detto
iliaco mentre la freccia rossa indica
l’ileopsoas. L’ileopsoas è mediale rispetto al
muscolo iliaco.
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IL COLLO:
LE OSSA:
Le varie tipologie di ossa presenti nel nostro corpo sono:
- ossa compatte e spugnose;
- ossa lunghe, brevi e piatte.
Le parti terminali di un osso lungo sono chiamate epifisi. La parte centrale si chiama diafisi.
Tra epifisi e diafisi sono presenti le metafisi ove sono presenti le cartilagini di accrescimento. Fino a
poco dopo la pubertà, le metafisi sono costituite da cartilagine. Quando non è più presente
cartilagine, non si può più crescere perché l’allungamento osseo è dovuta alla presenza della
cartilagine che allunga l’osso e si ossifica.
Perché è importante che le ossa siano sia compatte che spugnose? La porzione spugnosa serve per
alleggerire il loro peso. Ad esempio, il cranio è provvisto di ossa vuote, ovvero, pneumatiche, al cui
interno è presente aria. Grazie a questa struttura particolare il peso del cranio è alleggerito. Anche
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le cavità paranasali sono vuote. Queste permettono sia alleggerimento del capo, sia fungono da
cassa di risonanza per la fonazione. Ad esempio, se presente raffreddore, quindi aumento della
flogosi a livello delle cavità nasali, queste cavità, che comunicano con il naso, non svolgono bene la
loro funzione di cassa di risonanza.
La porzione spugnosa serve anche, tramite il midollo osseo, a produrre globuli bianchi. La posizione
delle trabecole non è casuale: esse sono allineate in modo tale da conferire resistenza.
OSTEOPOROSI:
In questa patologia è consigliato il cammino in quanto, questo, presenta una funzione osteogenetica
poiché il muscolo, che si inserisce sull’osso, quando si contrae, sviluppa una forza che induce
formazione ossea. Le trabecole si costruiscono soprattutto con la nascita perché c’è la forza di
gravità, poiché questa preme sulle ossa e sulla contrazione muscolare per cui si costruiscono quelle
‘’linee’’ (trabecole) sulla base delle forze che incidono sull’osso.
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Un ruolo importante è svolto anche dalla sclerostina, prodotta dall’osteoblasto, che induce l’azione
dell’osteoclasto. Il farmaco Romosozumab inibisce l’attività della sclerostina ed è indicato per il
trattamento dell’osteoporosi nelle donne in postmenopausa.
NB: questi farmaci finiscono tutti in ‘’umab’’ poiché ‘’UM’’ sta per human; ‘’MAB’’ per ‘’monoclonal
antibody’’ e indicano tutti dei farmaci biologici, precisamente si tratta di anticorpi monoclonali
umani.
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I MUSCOLI:
Ci sono diversi modi per classificare un muscolo:
- Liscio, striato, cardiaco;
- Volontario, involontario;
- Unipennato, bipennato, multipennato;
- Digastrico ( un tendine e due ventri), poligastrico ( più di un tendine);
- Nastriforme, triangolare, fusiforme.
I muscoli possono essere assimilati a delle leve di primo, secondo e terzo ordine.
Punto fisso e punto mobile: per spiegare questo concetto è utile l’esempio del muscolo ileopsoas.
Esso è un muscolo che si trova ai lati della colonna vertebrale: si inserisce sui processi trasversi delle
vertebre lombari e arriva sul piccolo trocantere del femore.
Se si tiene fermo il femore e si fa flettere il tronco, il punto fisso è rappresentato dal femore e la
colonna si muove. Se si effettua il movimento opposto ovvero si flette il femore sul bacino, il punto
fisso è rappresentato dalla colonna e il femore si muove. Quindi lo stesso muscolo svolge azioni
diverse.
- Lavoro a forza di gravità o contro gravità: il bicipite è un muscolo anti-gravitario, il tricipite
lavora invece a favore della gravità. Se estendiamo il bicipite, la forza di gravità è a nostro
favore, ‘’ci aiuta’’. Se flettiamo il bicipite la forza di gravità sarà contro e si aggiungerà anche
il peso della forza di gravità. L’estensione dell’avambraccio sul braccio è a favore della forza
di gravità.
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ESEMPIO 2) POLPACCIO → TRICIPITE DELLA SURA.
Come indica il nome, è formato da tre ventri muscolari: il soleo e il gastrocnemio formato a sua volta
da due ventri chiamati gemelli. Questi muscoli convergono nel tendine di Achille che si inserisce nel
calcagno.
Nel maratoneta è molto più sviluppato il soleo rispetto ai gemelli perché deve avere molta resistenza
e poca potenza in AEROBIOSI (bisogna respirare nel corso di una maratona).
Nell’atleta che fa brevissime distanze, come ad esempio nei 100m saranno più sviluppati i gemelli
rispetto al soleo perché deve avere molta potenza e meno resistenza quasi in assenza di ossigeno
(con poco ossigeno, infatti l’atleta farà al massimo 3-4 respiri).
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