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Anatomia funzionale

del tronco
MEDICINA

GIANCARLO COSTANTINI - INSEGNANTE DI EDUCAZIONE FISICA

È da molto ormai che ci si impegna a capire e studiare


quali sono i processi cinetici che entrano in azione per
realizzare il gesto tecnico del tiro con l’arco.
Sono convinto che lo studio meccanico di una qual-
siasi macchina costruita dall’uomo, per quanto sofisti-
cata possa essere, non può paragonarsi alla comples-
sa biomeccanica del corpo umano, dove anche per
un semplice movimento, i rapporti e le sinergie tra i
muscoli e le articolazioni sono di gran lunga molto
più elaborati e pertanto difficili da studiare nel loro
particolare.
Per la sua vastità e complessità non entrerò nello studio
generale dell’intero apparato muscolo-scheletrico, ma li-
miterò le attenzioni nel settore corporeo più importante
per la disciplina del Tiro con l’Arco, vale a dire all’anato-
mia funzionale del tronco.

Per orientarsi e definire esattamente determinati punti


dell’uomo in posizione eretta ci si avvarrà di una serie di
termini che avranno unicamente il compito di rendere
più facile la comprensione di ciò che si andrà a studiare
utilizzando un unico ed inequivocabile linguaggio.

Piani di riferimento
- Piano sagittale: divide il corpo in due metà: la destra e
la sinistra
- Piano frontale: divide il corpo in due metà: l’anteriore
e la posteriore
- Piano orizzontale: divide il corpo in due metà: la su-
periore e l’inferiore

- Mobilità degli arti


- Abduzione: allontanamento di un arto dal centro ver-
so l’esterno del corpo
- Adduzione: avvicinamento di un arto verso il centro
del corpo
- Pronazione: rotazione all’interno di un arto
- Supinazione: rotazione all’esterno di un arto
- Flessione: movimento di piegamento a livello di un’ar-
ticolazione
- Estensione: movimento di estensione a livello di un’ar-
ticolazione

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Anatomia degli arti superiori
Gli arti superiori ed inferiori presentano somiglianze a li-
vello della loro parte libera per quanto riguarda la loro Funzione:
organizzazione fondamentale; differiscono invece note- - porzione superiore o ascendente: elevatore della spalla;
volmente a livello della loro radice, soprattutto per ciò - porzione media o trasversale: avvicina la scapola alla
che riguarda le loro articolazioni con il tronco. colonna vertebrale;
Negli animali quadrupedi il cingolo scapolare e quello - porzione discendente: abbassa la spalla.
pelvico si ripartiscono il peso del tronco. Nell’uomo inve-
ce, a causa della stazione eretta, il cingolo pelvico si pre- Muscoli piccolo e grande romboide
senta come un anello provvisto di mobilità relativamente I muscoli piccolo e grande romboide formano una lami-
modesta rispetto al tronco, visto che gli competono abi- na muscolare a fibre parallele, robusta e di forma qua-
tualmente compiti di sostegno e di locomozione. drilatera.
Il cingolo scapolare, al contrario, non ha compiti di so-
stegno e deve la propria eccezionale mobilità al fatto Origine:
che si congiunge con il tronco, e più precisamente con - piccolo romboide: dalla 6 e 7 vertebra cervicale;
lo sterno, soltanto in corrispondenza di una superficie - grande romboide: dalla 1-2-3-4 vertebra toracica.
articolare assai ridotta. Inserzione:
Nel cingolo scapolare dell’uomo tutto è stato messo a - piccolo romboide: margine mediale della scapola
punto per consentire agli arti superiori, che con esso si - grande romboide: margine mediale della scapola
articolano, la massima mobilità. Funzione: sollevano la scapola e quindi l’intero cingolo
scapolare, verso l’alto e medialmente, avvicinando la
Il cingolo scapolare è formato da: sommità delle scapole alla colonna vertebrale.
- due clavicole, poste anteriormente al busto e legger-
mente incurvate ad S; Muscolo elevatore della scapola
- due scapole, situate sul lato dorsale della gabbia tora- Il muscolo elevatore della scapola unisce la propria azio-
cica, all’altezza tra la II e la VII costola. ne al trapezio parte discendente sollevando la scapola in
alto ed anteriormente.
Clavicole e scapole formano insieme un anello incom-
pleto, chiuso anteriormente dallo sterno e completato Muscolo Piccolo Pettorale
posteriormente da alcuni muscoli. Origine: parete anteriore del torace sulla 2-3-4-5 costa
La clavicola costituisce un importante punto di inserzio- Inserzione: processo coracoideo della scapola
ne per numerosi muscoli del: collo, nuca, spalla, brac- Funzione: avvicina la scapola alla parete posteriore del
cio, torace. torace
La scapola è un osso piatto di forma triangolare
Muscolo Dentato Anteriore
Muscoli del cingolo scapolare Rappresentato da una grande lamina muscolare posta
I muscoli sotto riportati originano alcuni dalla parete to- nella parete laterale del torace.
racica, altri dalla regione cervicale ma tutti agiscono sul Origine: dalla 1ª alla 9ª costola
cingolo scapolare e questi sono: Inserzione: margine vertebrale della scapola
- muscolo trapezio Funzione: determina un avanzamento della scapola, e
- muscolo piccolo romboide una rotazione in fuori dell’angolo inferiore della stessa.
- muscolo grande romboide Di tutti i muscoli interessati allo spostamento della sca-
- muscolo elevatore della scapola pola dobbiamo ricordarne alcuni che, in qualità di ago-
- muscolo piccolo pettorale nisti ed antagonisti, risultano essere responsabili della
- muscolo succlavio mobilità dell’osso e della sua fissazione.
- muscolo dentato anteriore
Catene cinetiche muscolari del cingolo scapolare
Muscolo trapezio (Agonisti ed Antagonisti)
Il muscolo trapezio è piuttosto appiattito e superficiale, A. Muscolo dentato anteriore
di superficie ampia si estende dalla regione del collo al- Muscoli grande e piccolo romboide
la parte superiore del dorso. B. Muscolo elevatore della scapola
Origine: ampia origine sulla colonna vertebrale. Muscolo trapezio porzione ascendente
Inserzione: clavicola - acromion - spina della scapola. C. Muscolo trapezio porzione discendente
Caratteristiche: è un muscolo polifunzionale. Muscolo Piccolo Pettorale

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Muscoli che agiscono sull’articolazione Muscolo grande dorsale
scapolo-omerale Immediatamente sotto la cute del dorso si
Le ampie possibilità di movimento che possiede l’articola- trova il più esteso muscolo del corpo.
zione della spalla, sono determinate da numerosi musco- Origine:
li che agiscono su di essa; tra questi i più importanti sono: - processi spinosi delle ultime 6 vertebre toraciche
- muscolo grande pettorale - processi spinosi delle vertebre lombari e sacrali
- muscolo deltoide ultime 3 o 4 coste
- muscolo grande dorsale Inserzione: piccola tuberosità dell’omero
- muscolo grande rotondo Funzione: insieme al muscolo grande rotondo abbassa
- muscolo sovraspinato il braccio in direzione dorsale.
- muscolo sottospinato
- muscolo piccolo rotondo Muscolo grande rotondo
- muscolo sottoscapolare Il muscolo grande rotondo ha la forma di un prisma a
- muscolo coracobrachiale tre facce.
- capo lungo del muscolo bicipite Origine: faccia posteriore della scapola, nella zona del
- capo lungo del muscolo tricipite lato inferiore
Inserzione: piccola tuberosità dell’omero
Muscolo deltoide Funzione: sia adduttore che pronatore del braccio in di-
La forma arrotondata della spalla è dovuta proprio a rezione dorsale.
questo muscolo; il muscolo deltoide ricorda una delta
greca capovolta. Muscolo piccolo rotondo
Anche questo muscolo è diviso in tre parti. Di forma quadrangolare ed allungato.
Origine: margine laterale della scapola.
Origine: Inserzione: faccetta inferiore della grande tuberosità del-
- parte clavicolare - dall’estremità laterale della clavicola l’omero.
- parte centrale - dall’acromion Funzione: supinazione ed adduzione del braccio. Co-
- parte spinale - dalla spina della scapola adiuva il muscolo sottospinato.
Inserzione: tuberosità deltoidea dell’omero
Funzione: è il più importante muscolo elevatore. Muscolo sovraspinato
Il muscolo sovraspinato è di forma piatta e triangolare.
Origine: fossa sovraspinata della scapola e della fascia
omonima
Inserzione: faccetta superiore della grande tuberosità
dell’omero
Funzione: solleva in avanti ed in fuori il braccio.

Muscolo sottoscapolare
Il muscolo sottoscapolare occupa la faccia costale della
scapola.
Origine: dalle creste muscolari presenti sulla superficie
ventrale della scapola
Inserzione: sulla piccola tuberosità dell’omero.
Funzione: decisa pronazione del braccio, adduzione
dell’arto superiore.

Muscoli che agiscono


sull’articolazione del gomito

Nel braccio si distinguono due gruppi muscolari:


- I muscoli flessori, posti ventralmente
- I muscoli estensori, posti dorsalmente

Al gruppo muscolare ventrale appartengono:


- muscolo bicipite brachiale

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- muscolo brachiale Funzione: mediante una lunga leva effettua una azione
- muscolo brachioradiale. di flessione dell’avambraccio sul braccio, in particolare
quando l’avambraccio è pronato.
Al gruppo muscolare dorsale appartengono:
- muscolo tricipite brachiale Muscolo tricipite brachiale
- muscolo anconeo È un voluminoso muscolo che si trova posteriormente al
braccio, è l’unico antagonista dei tre muscoli flessori. Si
Muscolo bicipite brachiale distinguono due capi brevi ed un capo lungo.
È un potente muscolo che quando si contrae appare Origine:
nettamente sporgente sotto la cute della faccia anterio- - capolungo: origina dal tubercolo sottoglenoideo della
re del braccio. scapola
Origine: - capibrevi: originano dall’omero
- il capo lungo origina dal tubercolo sopraglenoideo Inserzione:
della scapola - capolungo: si inserisce a metà dell’omero
- il capo breve origina dall’apice del processo coracoideo - capibrevi: si inseriscono faccia posteriore della capsula
Inserzione: tuberosità bicipitale dell’omero articolare del gomito
Funzione: la funzione del bicipite è complessa. Funzione: estensione del braccio sull’avambraccio e fis-
sa l’articolazione del gomito.
Muscolo brachiale
Origine: faccia anteriore dell’omero Muscoli delle dita
Inserzione: capsula articolare del gomito Per ciò che concerne il tiro con l’arco, le articolazioni dei
Funzione: è un potente flessore dell’articolazione del muscoli della mano che entrano in azione sono quelli
gomito. del 2°, 3° e 4° dito ed i muscoli sono:
- Muscolo flessore superficiale delle dita
Muscolo brachioradiale - Muscolo flessore profondo delle dita
Origine: margine laterale dell’omero Origine: epicondilo mediale dell’omero e del radio
Inserzione: estremità distale dell’avambraccio Inserzione: epicondili delle dita

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Funzione: effettuano una flessione delle falangi delle di- particolareggiata dove si potranno riscontrare Azione,
ta sulle falangi stesse più prossimali. segmento corporeo, muscoli primari e muscoli seconda-
ri che intervengono nella sequenza standard dell’azione
Dopo questa descrizione che ha avuto fondamental- di tiro!!
mente l’obiettivo di catalogare i muscoli e capire le loro Nell’eseguire il tiro l’arciere solitamente utilizza la se-
principali funzioni, si riporta qui appresso una tabella guente sequenza:

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