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Ttd motoria 14/11/2019

Per l’esame posturale ci servono vari punti di repere in particolare l’assetto del
bacino. L’osso dell anca è costituito da 3 parti separate; ilio, ischio e pube. Si vede
molto bene che queste struttura vanno a fondersi nella cavità acetabolare, si evidenzia
qui la saldatura che avviene tra il 10 e il 16 anno di vita. Durante l’età evolutiva devo
tenere in considerzione diversi aspetti è un osso piatto e molto ampio. Abbiamo l’ileo
che è la parte più ampia, poi abbiamo la parte anteriore che è il pube e la parte
dell’ischio. La parte inferiore dell’ osso dell anca detto anche coxale, coxofemorale la
parte inferiore è costituita da una sorte di anello. Antero mediale pube, postero
laterale ischio che vanno a formare il foro otturatorio ricoperto da una membrana. Le
3 strutture confluiscono nella cavità acetabolare dove viene a trovarsi la testa del
femore. I legamento rotondo fa da supporto e ancora la superficie. Qui abbiamo
quella che è la cresta iliaca, che è un punto di repere molto importante, delimitata da
strutture chiamate “labbra”. Nella faccia esterna notiamo una serie di linee che
corrispondono alla linee glutee , inferiore, posteriore, dove originano i muscoli glutei,
grande medio e piccolo gluteo. La spina iliaca antero superiore punto di repere può
essere palpabile. Sotto spina iliaca antero inferiore. Abbiamo una grande incisura che
corrisponde alla grande incisura ischiatica, l’ileo è formato da un ala che prende
contatto con la cavità acetabolare. Nella parte sottostante vediamo l’ischio formato da
due strutture il corpo e il ramo, stessa cosa per il pube. A livello dell’ischio troviamo
una spina ischiatica poi nuovamente una sorta di depressione che è la piccola incisura
ischiatica dopo diparte il ramo che corrisponde alla tuberosità ischiatica e poi parte l
ultimo tratto che è il ramo dell ischio. A questo livello tra il ramo e il corpo del pube
noi abbiamo una linea che può essere palpata che corrisponde alla cresta otturata.
Tutte queste strutture sono da ricordare. Nell’osso dell anca nella faccia interna
abbiamo una parte molto più liscia e superiormente ancora la linea intermedia. Su
questa faccia vado a trovare la faccetta auricolare per il sacro. Movimenti legati alla
deambulazione e appoggio monopodalico. Nella parte pubica abbiamo una sorta di
rilievo della cresta pettinea per la sinfisi pubica. Questa linea arcuata invece è un
rilievo che mi evidenzia il limite della fossa iliaca che va dalla faccetta auricolare al
pube. Se andiamo a pensare le due ossa dell anca con l articolazione coxo femorale
con la sinfisi pubica anteriormente e posteriormente il sacro. Quindi il complesso
asseo della pelvi o del bacino, serve e proteggere i visceri pelvici, sostiene l’intero
peso del tronco, qui avrò un peso con delle forze che scendono verso il bacino e avrò
poi una forza che risale da terra. Si inseriscono numerosi muscoli e nella donna va a
costituire il canale del parto. Queste strutture si vedono molto bene, la testa del
femore con la nostra cavità acetabolare, il foro otturatorio e la sinfisi pubica.
Abbiamo questa struttura complessa dove troviamo..
 Articolazione tra sacro e ileo: SACROILIACA
ARTODRIA (articolazioni mobile)
Sono separati da una membrana sinoviale, questi movimenti effettuano dei
piccoli spostamenti anche se piccoli. Nella sinfisi pubica c e un disco
cartilagineo che fa saldare le due ossa insieme
 Articolazione tra sacro e coccige: SACROCOCCIGEA
Dove c’è un disco cartilagineo che separa la parte terminale del coccige
Lo stretto superiore del bacino ha una forma abbastanza ovalare e rappresenta
l’apertura superiore del bacino quindi delimita la piccola pelvi dalla grande pelvi. Qui
traccio dei diametri che sono misurabili…
1> Diametro antero posteriore: distanza tra il promontorio e il margine superiore
della sinfisi pubica ..questa viene detta CONIUGATA ANATOMICA :
diametro antero posteriore intorno agli 11 cm
2> Diametro trasverso : che mi da l’ampiezza del bacino viene tracciato tra i punti
più laterali delle due linee arcuate.
3> Diametro obliquo: distanza fra articolazione sacro iliaca di un lato all eminenza
ileo pettinea dell altro lato. Questo diametro misura circa 12 centimetri.
Queste linee sono determinanti per capire quale è la configurazione.
Lo stretto inferiore del bacinoi è l’ apertura inferiore, delimitato davanti dalla
sinfisi pubila, lateralmente dalle tuberosità ischiatica e posteriormente
dall’apice del coccige e parte terminale della sinfisi pubica.

4> Diametro trasverso : a livello terminale tra ischio e le tuberosità ischiatica.


Ci sono delle differenze tra uomo e donna: le differenze riguardano lo
spessore, le dimensioni e l inclinazione del bacino. L ala e la cresta risultano
essere inclinate verso l’esterno mentre nell uomo sono verso la parte interna.
La sinfisi pubica nell’ uomo è più alta rispetto quella della donna. L angolo
sottopubico è un angolo più aperto nella donna rispetto all’uomo. La
caratteristica peculiare dei due generi è questa.
Nel sacro noi dobbiamo considerare come un asse centrale di rotazione, per cui
seppur minimi questo sacro va a muoversi e ruotarsi. Nel momento in cui nella
deambulazione metto avanti l’arco di destra succede che il sacro leggermente ruota e
l’articolazione sacro iliaca leggermente si sposta. Questo tipo di articolazione diventa
quindi fondamentale nella deambulazione.

 Scapola . articolazione acromio-clavicolare: faccetta articolare dell acroniom


con la parte della clavicola qui ritroviamo una serie di legamenti. I mezzi di
unioni della scapola sono la capsula articolare e questi legamenti. Muscoli
importanti deltoide e trapezio che hanno la stessa inserzione. Questi legamenti
coracoclavicolari : TRAPEZOIDE E CONOIDE che prendono origine dalla
faccia inferiore della clavicola e si inseriscono sul processo coracoideo. A
livello del processo processo coracoideo invece cè il coraco-acromiale. Se
andiamo a osservare l’articolazione scapolo omerale abbiamo una serie di
legamenti che vanno a colmare l’incongruenza è un articolazione poco mobile.
Tutta la componente dei muscoli agonisti antagonisti diventa fondamentale.
Abbiamo una serie di legamenti ovvero le cartilagini articolari dove troviamo il
labbro glenoideo. I legamenti che lo vanno a rafforzare sono il coramo-omerale
, è una lamina fibrosa ampia che va a diffondersi con la capsula articolare. In
particolare abbiamo questi legamenti GLEENOMERALI che vanno a
circondare l’articolare sono formati da 3 parti: superiore, medio, inferiore. Qui
notiamo che tra i due tubercoli noi abbiamo un legamento omerale trasverso.
Fa una sorta di passaggio obbligato al capo lungo del bicipite brachiale.
Il capo lungo del bicipite brachiale origina dalla tuberosità glenoidea invece il
breve origina dal processo coracoideo. Il capo lungo deve andare a raggiugere
il solco bicipitale, viene protetto da una guaina, fa un passaggio obbligato da
legamento trasverso unendosi all altro si fondono insieme. Il capo lungo del
bicipite brachiale è intracapsulare ma extrasinoviale. Qui la guaina fuoriesce e
va nel solco bicipitale questa è la cavità dipendente dalla capsula articolare che
risulta essere meno rafforzata. Tutti i legamenti conferiscono stabilità ma non
sono sufficiente. Ci son 4 componenti di muscoli che sono a formare la cuffia
dei rotatori : che sono gli stabilizzatori: sottoscapolare piccolo rotondo
sovraspinato sottospinato.

Ttd motoria 20/11


Per la postura eretta si utilizzano meccanismi di compenso. Il corpo è di forma di
cono rovesciato, lo sbilanciamento della testa è 2/3 in avanti e 1/3 indietro, possiamo
capire che l’equilibrio stabile non cè ma il nostro equilibrio si basa su uno squilibrio
attraverso il quale facciamo sempre delle oscillazioni. I parametri di riferimento sono
sul piano sagittale abbiamo la linea sagittale dove troviamo la freccia cervicale e
quella lombare 4-6 cm dove l3 deve essere anteriorizzata rispetto alle altre vertebre,
abbiamo degli angoli che devono essere rispettati, lordosi cervicale 36° cifosi dorsale
sulla parte anteriore 35° lordosi lombare di 50° angolo sacrale 32° ovviamente questi
angoli si misurano con una radiografia sagittale. Quelli che sono i punti di
riferimento:
 Vertice
 Trago
 C2
 L3
 Grande trocantere
 Terzo del ginocchio
 Malleolo
Una posizione che non è corretta avra una linea sagittale che non rispetterà
questi parametri. Il piano sagittale è corretto se l asse visivo è parallelo al piano
terreno. Riferimenti chinesiologici sul piano frontale, dalla testa ai piedi avro :
 Linea bipupillare
 Linea bitragalica
 Linea buccale
 Linea biacromiale
 Parte delle spine iliache anteriori superiori
 Linea bimalleolare sotto
Se non ho la postura corretta avrò dei compensi, quindi il soggetto dovrà
utilizzare degli schemi per compensare la situazione, si entra in un circolo
vizioso di scompensi. Perché ho delle posture patologiche? Perché cambia il
punto di applicazione del baricentro, quindi cambia la linea gravitazionale, il
muscolo quindi modifica quella che è la struttura e la funzione succede che
avrò una muscolatura rigida e con poca forza devo quindi applicare un
intervento globale devo individuare il deficit funzionale e destrutturare la
postura che il soggetto ha e poi ricostruire la postura motoria che il soggetto
deve prendere. Un alterazione crea uno squilibrio ascendente o discendente, le
principali disfunzioni strutturali sono: linea gravitazionale anteriorizzata
rispetto al malleolo ( esempio di un caso) qui la catena cinetica posteriore
lavorerà per mantenere la posizione.
DISFUNZIONI POSTURALI DEL BACINO: esempio di due piani scapolari
differenti, la linea glutea va fuori rispetto all angolo della testa, quindi
troviamo 2 esempi una parte di retroversione e antiversione.
Retroversione: flessori verso il basso e addominali verso l’alto, quindi porta la
sua linea in avanti.
Nell’antiversione ho il movimento opposto.
Nella posizione normale ho la linea di gravità che cade in mezzo alla testa
femorale. Nelle altre versioni avro la linea della testa femorale in avani
( retiversione ) quindi il centro di gravità dell anca si sposta verso il dietro. Nell
‘ntiversione il centro di gravità cade davanti alla testa femorale. Altre
disfunzioni le possiamo avere sulla rotazione trasversale e sul piano frontale.
Una rotazione sul piano frontale trovero un anteriorizzazione del bacino. Avrò
3 linee di riferimento che sono : la linea che passa per l’ombelico, la linea che
passa per la spina iliaca anteriore superiore, per la spina iliaca posteriore
inferiore. Una volta definite queste 3 linee andro a vedere il bacino del
soggetto. Se il soggetto è in antiversione la linea ombelicale sarà più vicina alla
spina iliaca posteriore superiore perché avro un’interiorizzazione del bacino e
si allontana da quella anteriore.
Nella retroversione avrò esattamente l’opposto quindi la linea che passa per la
spina iliaca posteriore superiore sarà più vicina alla linea della spina iliaca
anteriore.
 Muscoli che intervengono nel movimento del bacino : ileopsoas. Si valuta con
il soggetto supino chiedo di far portare la gamba al petto, altro muscolo è il test
del retto femorale e si valuta guardando il grado di sollevamento della gamba
quindi ho 2 riferimenti diversi, vado a valutare anche l’angolo di flessione dell
anca se è minore di 70° è retrazione muscolare. Come svolgo un’indagine
posturale?
1> Acquisizione fotografica : valuto il prima e il dopo rispetto a quello che è
un trattamento, marco il soggetto con un pennarello e andiamo a tracciare le
linee.
2> Esami baropodometrici per guardare le pressioni del livello dell’appoggio e
un esame stabilometrico per guardare le oscillazioni.
LEZIONE 21/11
Il movimento base del rachide cervicale sono la flessione, l’estensione, a rotazione, e
l’inclinazione laterale.
Il 50% del movimento di flesso estensione la fa l’articolazione atlanto-occipitale
mentre il 50% del movimento di rotazione la fa l’articolazione atlanto-epistrofeo.
L’epistrofeo di articola con l’atlante. mentre il tratto da c3 a c6 consente il grado
massimo di 110° di flesso-estensione, la massima flessione si ottiene con un
movimento di retropulsione, riesco a completare solo cosi il movimento. Pressione di
50° del disco verso le apofisi spinosi, quindi quando mi fletto ho una pressione
posteriore.
Per quanto riguarda l’inclinazione laterale ho un angolo di circa 40° quando
l’orecchio si avvicina alla spalla, qui ho una diminuzione del disco dal lato
dell’inclinazione.
Rotazione di circa 80° le vertebre girano nel senso della rotazione. Per misurare si
utilizza il goniometro o il sensore angolare che fa le valutazioni in maniera
automatica.
Elevazione e abbassamento della scapola. Si muove grazie al trapezio superiore al
romboide e all’elevatore della scapola. Nell’abbassamento invece il trapezio
inferiore. Abduzione abbiamo movimento sul piano laterale nell anteposizione
scivola in avanti di 15 centimetri che è diversa dalla rotazione interna dove il
romboide e il rotatore della scapola fanno il movimento intorno all’asse
longitudinale.
Nell’anteposizione si fa uno scivolamento. Movimento di flessione eseguita sul piano
sagittale intorno all asse trasversale rom attivo 180° deltoide anteriore, gran pettorale,
coracoacromiale, ovviamente in base al rom quindi in base ai gradi dall 0 ai 180
intervengono muscoli diversi. Estensione rom attivo 45/50° circa.
Abduzione il braccio passa verso l’alto passando dall’esterno, e adduzione deve
essere fatta con un movimento di anteposizione o retroposizione perche seno incontro
il fianco e non riesco ad andare, 180° mentre anteposizione e retroposizionxe 35°. Il
range totale dell adduzione è di 180° a ogni angolo corrisponde un deficit muscolare
diverso. Extrarotazione e intrarotazione con il braccio flesso a 90° il rom attivo
massimo è di 90°.
Nella flessione il punto di riferimento è il centro della spalla dove appunto verrà
posizionato il goniometro, può succedere che durante la flessione ho un po di
retroazione quindi devo fare attenzione che non si sposti li piano trasversale
altrimenti la misura non è valida.
Estensione andando indietro quasi sempre di trova a 45/50° senza bisogno di
misurare la maggior parte delle persone cel ha cosi.
Flessione ed estensione 130° a ginocchio flesso, 90° con quadricipite esteso, con
azione sugli ischicrurali passivamente arriva fino a 140°, estensione 10° a ginocchio
flesso 20° a ginocchio esteso. L’abduzione è a 45° di escursione anche qui devo
valutare che non ci siano movimenti di scompenso tipo il bacino deve stare fermo.
Rotazione esterna e interna, la differenza è che una è prona e una è in posizione
seduta. Extrarotazione l anca va verso l’interno movimento del femore sull acetabolo.

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