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LA SPALLA

La spalla non possiede una sola articolazione, ma cinque che formano il complesso
articolare della spalla. Alcune di queste sono vere (con capi articolari, cartilagine,
capsula e legamenti), altre sono definite false, cio articolazioni non nel vero senso
della parola ma piani di scorrimento.
1. Scapolo-omerale
. Sotto-deltoidea (!)
". Scapolo-toracica (!)
#. acromion-clavicolare
$. sterno-costo-clavicolare

SCAPOLO-OMERALE
La testa dell%omero ha un diametro
orizzontale di circa ## mm ed uno
verticale di circa #&-#' mm, per cui ha
forma ellissoidale( ha un centro di
rotazione che, a causa della forma non
sferica, non un vero e proprio centro
di rotazione ma un centro che si sposta
seguendo il raggio di curvatura. )
un%enartrosi molto mo*ile ma poco
sta*ile, da una parte la testa dell%omero,
ricoperta completamente di cartilagine,
che ha un%asse rispetto all%asse diafisario inclinato di 1"$+ (la testa dell%omero guarda
verso l%alto) e dall%altra la fossa glenoidea della scapola completata dal cercine
glenoideo.
Sulla scapola a**iamo quindi la cavit,-fossa glenoidea, che in realt, risulta essere una
superficie piana, pi. piccola rispetto a quella della testa dell%omero (diametro
trasversale $ mm e longitudinale "$mm cio un cm in meno rispetto alla testa
dell%omero) il che significa che ha un raggio di curvatura estremamente limitato,
praticamente piatto. /er cui per contenere la testa dell%omero si avr, *isogno di un
ampliamento, dato dal la**ro glenoideo, un cercine di tessuto fi*ro-cartilagineo che
amplia questa superficie. 0uesta articolazione consente un elevato grado di
movimento, inoltre, a sommarsi ai movimenti di flesso estensione, a*d-add, rot int-est,
notiamo anche un movimento di scivolamento in avanti.
0uesta grande mo*ilit, limitata dalla capsula e dai legamenti che tengono assieme
quest%articolazione.
Se venissero meno queste forze si notere**e una lussazione anteriore della testa
omerale. Si possono verificare lussazioni anteriori, posteriori, inferiori di spalla, il
che significa che non una articolazione molto contenitiva.
A causa di questa disomogeneit, dei capi articolari questa articolazione protetta da
legamenti molto potenti. La capsula rinforzata sopra dal legamento coraco-omerale,
che va dalla *ase del processo coracoide della scapola al trochite dell%omero. 1%
rinforzata anteriormente da tre ispessimenti , detti legamenti gleno-omerali che dalla
cavit, glenoidea si portano fino al collo dell%omero, e che, dall%alto in *asso sono 2
L13. 3L145-5617AL1 S8/.2 dalla
parte superiore della cavit, glenoidea
all%apice del trochine.
L13. 3L145-5617AL1 619:52 dal
contorno della cavit, glenoidea alla
*ase del trochine.
L13. 3L145-5617AL1 :4!.2 dal
contorno anteriore della cavit,
glenoidea e si porta in *asso e fuori
per inserirsi sul collo chirurgico
dell%omero.
La capsula fi*rosa tra il legamento superiore ed il medio mancante e si trova solo la
mem*rana sinoviale (forame ovale di ;1:<=71>?<), questa una delle sedi della
lussazione anterio-superiore di spalla. !ra il legamento medio ed inferiore c% un altro
punto de*ole il forame di 7ounviere, che diventa la sede della lussazione antero-
inferiore della spalla.
>onsideriamo la lussazione cronica di spalla non come una patologia limitata alla sola
lussazione ma sottolineando l%importanza del traumatismo cui vengono sottoposte ogni
volta strutture come il gleno-omerale nel suo margine inferiore o il gleno-omerale nel
suo margine superiore.
Ad ogni trauma su*ito queste strutture diventano cicatriziali, meno elastiche, si
@allentanoA tanto che questo forame si allarga sempre di pi., per cui la lussazione
sempre pi. frequente.
!oto2La spalla vista da dietro con l%asportazione della testa dell%omero.
La sola componente legamentosa non *astere**e per garantire la sta*ilit, della spalla
perciB a questa si aggiunge l%azione di un compartimento muscolare molto potente.
/arliamo di deltoide e *icipite. L%articolazione percorsa internamente dal capo lungo
del muscolo *icipite che tiene sollevata la spalla, si inserisce sul margine posteriore
del la**ro glenoideo, avvolto dalla mem*rana sinoviale che gli forma attorno un
fondo cieco nel punto di fuoriuscita dalla capsula. :l tendine anche se intra-capsulare
resta eCtra-sinoviale. :l tendine del capo lungo del *icipite esce dall%articolazione in
una doccia, trasformata in canale dal legamento omerale traverso, e continua nel
muscolo *icipite.
:l tendine durante il suo percorso puB contrarre rapporti vari con la capsula articolare
e si possono avere tre com*inazioni2
una prima condizione in cui il tendine scorre in una guaina, una specie di doccia,
costituita dalla sinovia e dalla capsula, quindi in contatto sia con la sinovia che
con la capsula( non una condizione @meravigliosaA perchD tutte le volte che
a**iamo un movimento di flesso estensione, cio di contrazione del *icipite, il
tendine @sfregaA contro la capsula articolare. 0uesta situazione alla lunga puB
provocare tendinite e successivamente tendinosi del capo lungo del *icipite(
la seconda condizione quella in cui la sinovia forma una doccia quasi completa,
attorno al tendine, e si viene a formare una specie di meso ( un @legamentoA
costituito da due foglietti accollati tra di loro che unisce un viscere alla parete,
es.2 il mesocolon costituito dalle due mem*rane del peritoneo che uniscono il
colon alla parete addominale posteriore). 0uindi il tendine scorre in questo
meso( ma forse la situazione migliore quest%ultima dove il tendine
completamente intra-articolare, rivestito dalla sua sinovia, li*ero da ogni vincolo
nei confronti delle strutture vicine.
La spalla viene resa pi. sta*ile dall%azione dei muscoli anteriori e posteriori.
9eltoide, tricipite, sopraspinoso, sottospinoso, piccolo rotondo, sottoscapolare, la cui
linea di forza risultante concorre a mantenere la testa omerale contro la cavit,
glenoidea e sollevata verso l%alto. 8na delle cause delle patologie della spalla puB
essere una ipotrofia della componente muscolare che provoca quasi uno scivolamento
verso il *asso della testa dell%omero.

SOTTO-DELTOIDEA
4on una articolazione nel senso anatomico (non ha cartilagine non ha capsula E),
possiede due superfici di scorrimento costituite l%una dalla superficie profonda del
deltoide, l%altra dalla cuffia (cio un tendine congiunto) dei muscoli sopraspinoso,
sottospinoso , piccolo rotondo, sottoscapolare.<utte le volte che facciamo un
movimento o di flessione o di a*duzione il tendine della cuffia dei rotatori scorre sul
deltoide, e quindi avviene un movimento relativo, perchD queste due strutture hanno
due raggi di curvatura differenti ed uno si muove di pi. ed uno di meno.
0uesta mancanza di solidariet, sopperita dalla presenza di questa *orsa
sottodeltoidea che non nient%altro che una *orsa sinoviale. 0uesto cuscinetto
sinoviale svolge prima di tutto una funzione di facilitazione dello scorrimento tra
questi due piani ma svolge anche una funzione di scarico dei pesi, infatti il peso del
*raccio , in posizione eretta, spinge il deltoide a schiacciarsi sulla cuffia dei rotatori(
cosF la presenza della *orsa sottodeltoidea limita questa pressione.1sistono situazioni
in cui la *orsa deltoidea puB andare incontro a degenerazione e queste situazioni sono
descritte in quel quadro che viene definito pericapsulite adesiva o spalla congelata,
cio un quadro caratterizzato dal fatto che si viene a creare una sorta di fusione tra
le due strutture, che ha origine fondamentalmente da un processo infiammatorio
cronico a carico o della cuffia dei rotatori o del deltoide, che crea un%irritazione ed
una successiva trasformazione del connettivo di questa *orsa e quindi l%adesione dei
due piani tra di loro, impossi*ilitando quindi lo scorrimento.
SCAPOLO TORACICA
4on una articolazione in senso anatomico e consta di due spazi di scorrimento uno
omo-serratico compreso tra il muscolo sottoscapolare e il dentato anteriore e l%altro
parieto-serratico ,pi. profondo ,compreso tra il dentato anteriore e le coste. 0uesto
piano di scorrimento molto importante perchD consente un movimento della scapola e
di conseguenza un movimento dell%omero, per cui possiamo portare in avanti in alto ed
indietro la spalla quindi superare quello che il limite della articolazione scapolo
omerale stessa, esplorando la maggiore quantit, di spazio possi*ile. 8n movimento che
si puB per esempio quantificare in uno spostamento in avanti del margine posteriore
della scapola anche di 1$ cm..
:l movimento pi. importante della scapola comunque il *asculamento , senza il quale
non si puB ottenere l%a*duzione della spalla. La scapola si trova in un piano o*liquo da
dentro in fuori e da dietro in avanti, formante con il piano frontale un angolo di "G+
aperto in fuori. La scapola, in posizione normale, va dalla seconda alla settima costa,
l%angolo supero-interno corrisponde alla prima apofisi spinosa dorsale ,l%angolo
inferiore alla settima o ottava apofisi spinosa dorsale ,il *ordo interno distante da $
a H cm dalla linea delle apofisi spinose .
ACROMION-CLAVICOLARE
1% un%articolazione strana, presa poco in considerazione, 177541A614<1.
1% una artrodia, in cui le superfici articolari sono piatte e consente dei movimenti di
scivolamento, la capsula rinforzata dal legamento acromion-clavicolare posto tra
acromion e clavicola superiormente. :nferiormente la clavicola collegata al processo
coracoideo dai legamenti coraco-clavicolari che limitano i movimenti della scapola
rispetto alla clavicola2 il legamento conoide, che va dal processo coracoideo alla
clavicola e il legamento trapezoide , che va dal processo coracoideo alla clavicola ma in
posizione pi. anteriore rispetto al precedente.
La loro funzione quella di mantenere solidali clavicola e processo coracoideo.
4elle vicinanze troviamo il legamento coraco-acromiale, che da un punto di vista
cinetico non serve assolutamente a niente, perB vedremo che estremamente
importante in tutte quelle patologie definite @da conflittoA o del @tettoA . :nfatti
questo legamento forma una specie di tetto sotto al quale si impegna la testa
dell%omero ed il trochite durante un movimento di a*duzione e flessione. 5gni volta
che a*duciamo la spalla la testa dell%omero si va ad infilare sotto questo tetto. 1
quindi una patologia a carico di questo legamento diventa una patologia a carico della
spalla.
9al punto di vista morfologico un%articolazione che puB essere un%articolazione vera,
con la sua *ella cartilagine articolare, puB avere un menisco in mezzo ma, sia come sia,
un%articolazione e comporta dei movimenti. 1% un%articolazione sollecitata ogni volta
che si muove la scapola, poichD quella che mantiene la scapola solidale con la
clavicola.
0uindi sollecitata ogni volta che a*duco la spalla oltre i IG+.
STERNO-COSTO-CLAVICOLARE
9istinguiamo tra definizione anatomica, che
dice che quest%articolazione un%articolazione
a sella e definizione funzionale che dice che a
quest%articolazione corrisponde un movimento
di rotazione incompati*ile con la definizione
anatomica di articolazione a sella.
1% una articolazione caratterizzata dal fatto
di avere una superficie articolare del
manu*rio sternale con due raggi di curvatura,
uno concavo ed uno convesso (come tutte le
articolazioni a sella). 1% un%articolazione tra
sterno, clavicola e prima cartilagine costale.
1% caratterizzata da un incastro reciproco non
tipico2 sterno e cartilagine costale formano
una superficie concava verso l%esterno e
l%alto ,la clavicola mostra invece una
convessit, in *asso e medialmente.
(6A <8<<5 081S<5 >: :4<171SSA
J17A614<1 =14 /5>5).
0uesta articolazione provvista di menisco, a
volte completo a volte incompleto, a volte
semplicemente una parte fi*rosa a volte non
c% neanche articolazione, semplicemente un
piano di scorrimento.1% dotata di mezzi di
@fissit,A imponenti.
La capsula rinforzata anteriormente dal leg. sterno-clavicolare posteriore (minimo)
ed anteriore teso tra sterno e versante mediale della clavicola, che *loccano la
clavicola impedendone la lussazione anteriore, dal leg. inter-clavicolare che collega le
estremit, mediali della clavicole passando sopra al giugolo dello sterno, impedendo il
sollevamento della clavicola, dal leg. costo-clavicolare che si diparte lateralmente dalla
prima cartilagine costale (margine della prima costa) portandosi in alto sino alla
clavicola, quest%ultimo non un legamento proprio (cio un ispessimento della capsula
articolare) ma un legamento a distanza (cordoni fi*rosi che legano i due capi articolari
a distanza dalla capsula articolare stessa, collegando anche due strutture che non
centrano niente). :mpedisce l%innalzamento della clavicola.
La clavicola effettua dei movimenti che fanno fulcro sullo sterno, e la clavicola si
innalza e si a**assa, si muove in anteropulsione (1G-1$ cm) e retropulsione, ma
soprattutto il movimento di rotazione, cio la clavicola ruota, sul fulcro che presente
nello sterno anche per "G+, durante i movimenti di circonduzione della spalla. 6olte
sono le forze di sollecitazione meccanica che agiscono su questa articolazione, una
leva assolutamente svantaggiosa. /er questo ha un complesso legamentoso cosF
importante per evitare la lussazione (tipica dei surfisti per grosso colpo di vela).<utte
le forze che agiscono sulla spalla si scaricano attraverso la clavicola su
quest%articolazione. 1 le uniche resistenze sono date dai legamenti.
Immagine delle borse sinoviali.
=orsa sottodeltoidea, che si infila al di sotto del tetto, cio del legamento
acromion-deltoideo. Anche una *orsa infiammata aderisce puB aderire al tetto
ed impedire lo scorrimento fisiologico delle strutture.
=orsa sinoviale che segue il capo lungo del *icipite durante il suo decorso
intraarticolare.
=orsa sinoviale sul tricipite.
Jediamo la *orsa sinoviale al di sotto dei muscoli grande pettorale e piccolo
pettorale.
:4S566A 41 J19:A65 84 =1L /o% 9: 081S<1 =57S1E
>he hanno la funzione di favorire lo scorrimento dei vari piani muscolari l%uno sull%altro,
ma anche la funzione di scaricare i pesi e le forze che vengono esercitate a livello
muscolare.
1sercizio di semiotica della spalla. =uon lavoroK
MECCANICA ARTICOLARE DELLA SPALLA.
La spalla sempre sollecitata verso il *asso dalla trazione e dal peso delle *raccia.
0uesto provoca una graduale usura delle strutture sottoposte a carico( non avremo
quindi un pro*lema di tipo osseo, come all%anca o al ginocchio, cio pro*lemi legati al
carico e all%alterata compressione dei capi articolari, ma piuttosto un pro*lema
muscolo legamentoso causato dalla continua sollecitazione cui sono sottoposte queste
strutture che tengono assieme questo complesso articolare. 4on vedremo mai o
rarissimamente delle artrosi di spalla, ma spesso delle alterazioni dei legamenti, delle
superfici di scorrimento, dei capi tendinei, dovute sempre alla trazione. 1sistono delle
situazioni che poi favoriscono questo carico alterato, delle situazioni fisio-patologiche
che predispongono alla degenerazione di cui a**iamo parlato.
8na di queste l%ipercifosi dorsale, il semplice spostamento delle spalle in avanti,
comporta alterazioni del carico articolare, per cui la spalla non pi. in linea ma viene
spostata in modo @eccentricoA (non lavora pi. in asse) ed allora si ha una sollecitazione
anomala dei muscoli dei capi articolari dei tendini e delle *orse.
0uesta situazione predispone alla patologia di spalla. La famosa periartrite di spalla.
/atologia che in realt, non esiste, ma un termine generico usato con i pazienti scemi.
Altre condizioni che predispongono alla periartrite di spalla2 essere una donna, di un
certo tipo, come le depresse, che stanno raggomitolate su se stesse.
La testa dell%omero rimane nella glena grazie all%azione, in particolare, di una coppia di
forze( cio dal deltoide che tende a tirare l%omero verso l%alto, e la cuffia dei rotatori
che tende a coattare la testa dell%omero nella cavit, glenoidea.
0uando queste due forze sono in equili*rio la spalla lavora perfettamente, quando
invece si viene a realizzare uno squili*rio tra queste due forze la spalla diventa
patologica. /i. di frequente la cuffia dei rotatori ad inde*olirsi cosF che la testa
dell%omero viene spostata in alto dal deltoide, e si avvicina al tetto, per cui a**iamo le
patologie del tetto, della *orsa sottodeltoidea e cosF viaE
:l concetto interessante comunque quello della coppia di forze che agiscono a livello
della spalla.
>ercando di fare chiarezza tra quelle che sono le patologie di spalla possiamo
distinguere una patologia acuta da una patologia cronica.
La patologia della spalla acuta anteriore si presenta con dolore fondamentalmente
nella parte anteriore della spalla (deltoide, testa dell%omero), che si puB irradiare al
*icipite ed al trapezio.
1% una dolora*ilit, che impedisce qualsiasi movimento della spalla, tanto che il solo
peso del *raccio diventa insopporta*ile.
6olto spesso se con un quadro patologico di questo tipo, riusciamo a fare una lastra
in tempi molto *revi otteniamo un%immagine di questo tipo EE. >io la testa risalita
rispetto alla cavit, glenoidea.
Solo questo e null%altro. 6a qui c% anche un riassor*imento del calcio, conseguente a
stati infiammatori elevati o a ripetute iniezioni intra o para articolari di cortisonici
soprattutto a lento riassor*imento. >alcificazione della cuffia.
4ella spalla acuta anteriore usiamo solo compresse di ghiaccio (1G minuti circa), ed
appena puB muoversi utilizziamo movimenti di scarico dell%articolazione, per evitare
l%instaurarsi di patologie adesive.
Movimenti endolari di Codman ed eser!i"i di stret!#ing !as$lare dol!e
consentono di mo*ilizzare l%articolazione gleno-omerale attraverso una azione traente
che non implica l%a*duzione del *raccio nD puB determinare in altro modo la
compressione dei tessuti colpiti (tale azione si esercita anche sulla capsula fi*rosa
distendendola). 3li esercizi vengono eseguiti in forma passiva, senza alcuna azione
muscolare sull%articolazione gleno-omerale. :l tronco flesso ad angolo retto ed il
capo appoggiato su un piano solido con interposta l%altra mano ( questa posizione
consente al soggetto di decontrarsi e quindi di concentrarsi al meglio sul movimento
scapolo omerale)( le ginocchia sono leggermente flesse per evitare un%eccessiva
tensione della muscolatura lom*are e dei muscoli posteriori delle cosce( il *raccio
pende @a piom*oA e sostiene un peso, utile in quanto rende pi. efficace l%azione
traente che comunque non deve essere esasperata ma misurata in relazione del
paziente. :l *raccio oscilla o**edendo passivamente agli impulsi impressigli dal tronco.
:l movimento pendolare si svolge prima nel piano frontale (in fuori ed in dentro) poi nel
piano sagittale (in avanti ed indietro) ed infine circolarmente, secondo diametri
progressivamente crescenti( dopo che il movimento circolare ha raggiunto il massimo
diametro in senso orario, viene ripetuto in senso antiorario. 1% necessario che il
paziente sia istruito sulla corretta esecuzione di questi esercizi.
1gli deve controllare il movimento in modo che questo a**ia luogo esclusivamente a
livello della gleno-omerale, senza che l%articolazione scapolo-toracica vi partecipi in
misura significativa, e che non provi la *enchD minima sollecitazione compressiva del
tendine sopra spinato.
La differenza tra la spalla dolorosa acuta anteriore e la spalla cronica che si protrae
nel tempo.
:n una spalla dolorosa acuta anteriore il dolore compare dalla mattina alla sera, da
un%ora all%altra, mentre nella spalla cronica il dolore rimane nel tempo e soprattutto
non un dolore generalizzato a tutta la spalla, ma localizzato in punti *en precisi, in
particolare in due punti2 uno la testa dell%omero, l%altro il solco *icipitale
dell%omero. 9ue punti *en specifici e *en precisi, caratterizzati tra l%altro da una
ridotta area limitrofa dolora*ile( quindi la zona di dolora*ilit, limitata alla zona dove
la dolora*ilit, notevole, senza un alone attorno.
Jeniamo quindi alle cause della spalla dolorosa cronica anteriore.
6entre se c% un dolore acuto, facciamo fatica a capire da dove viene il dolore perchD
il paziente non lo muove2 non si puB toccare, non si puB spingere, appena fate qualcosa
gli fa male, quindi non riusciamo a fare una diagnosi eziologica del dolore di spalla, se
non con una lastra.
6entre pi. semplice fare una diagnosi eziologia per un dolore cronico, perchD il
dolore molto inferiore come intensit,, ed pi. localizzato alla funzione che viene
alterata, quindi andando, con una serie di test a valutare le varie funzionalit, di
spalla, possiamo capire dove insorto il pro*lema, e quindi agire di conseguenza.
0uali possono essere le patologie responsa*ili di un dolore cronico della spallaL
1. Patologie m$s!olo-tendinee, a carico essenzialmente della cuffia dei rotatori.
Sono le pi. frequenti.
. Patologie di tio artrosi!o % degenerativo. 6eno frequenti. Sono specifiche di un
singolo distretto, quello dell%acromion-claveare.
". Patologie !osiddette da !on&litto, cio patologie che si vengono a realizzare per
una alterazione di quel cosiddetto spazio che sta tra il tetto acromiale e la testa
dell%omero, nello specifico il trachite, che durante l%a*duzione non passa, non si
riesce a sviluppare quel movimento di rotazione che necessario per lo
scivolamento della testa sotto il tetto e cosF si genera la patologia da conflitto.
Adesso, io direi di procedere cosF2 vi faccio vedere dei gruppi funzionali di test con
qualcuno che si pone qua come cavia e dopo li provate tra di voi.
TEST PER LA C'((IA DEI ROTATORI
TEST DI )O**E
1% un test per il sovraspinoso.
1% un test attivo, cio richiede la colla*orazione del paziente, quindi lo si puB fare solo
a quei pazienti che capiscono cosa state dicendo e riescono a fare quello che gli
chiedete.
Si mettono le *raccia flesse a IG+. :o lo faccio fare a pugni chiusi, con pollice rivolto
verso il *asso (quindi in leggera intrarotazione). :l *raccio deve effettuare un angolo
di "G+ rispetto al piano posteriore. 9ite al paziente di tener fermo il *raccio, mentre
voi spingete verso il *asso.
8na patologia a carico della cuffia dei rotatori, in particolare del sovraspinoso,
ovviamente evoca dolore al movimento, quindi l%arto cede, mentre l%altro sta su.
/ur essendo il test pi. semplice, il test che nella stragrande maggioranza dei casi di
patologia della cuffia dei rotatori diventa positivo.
TEST ATTIVO PER LA C'((IA
Sempre a carico della cuffia dei rotatori si puB fare questo test, che specifico per
la cuffia.
Lo si puB fare in diversi modi2 con due *raccia contemporaneamente o con un *raccio
alla volta, anche in *ase al grado di comprensione e di capacit, motoria del paziente.
La posizione 2 =raccio addotto, avam*raccio flesso a IG+.
>hiedo al paziente una eCtrarotazione e io tengo fermo il pugno.
Anche in questo caso evoca dolore.
Attenzione perchD il paziente tende ad allargare il gomito per resistere alla forza,
quindi meglio testare un *raccio alla volta per riuscire a *loccare il gomito.
Se lo fate *ilateralmente, perB, apprezzate meglio la differenza tra un *raccio e
l%altro.
TEST PASSIVO PER LA C'((IA DEI ROTATORI
0uesto un test passivo, cio non chiedo pi. al paziente un movimento che metta in
tensione la cuffia dei rotatori, attraverso la contrazione muscolare richiesta nei due
test precedenti. :n questo caso, o perchD il paziente ha un *asso grado di
comprensione, o perchD non ha un gruppo muscolare efficace, faccio un test passivo,
ossia di stiramento.
Jado a stirare i muscoli inseriti sul trochite, portando il *raccio in massima
retroposizione, adduzione e intrarotazione, finchD provoco lo stiramento della cuffia.
/rima da una parte, poi dall%altra.
Anche in questo caso provoco dolore, in caso di tendinite della cuffia.
5ra *asta per questo gruppo. 1sistono centinaia di test, ognuna fa i suoi, ognuno se li
modificaE. ma questi sono i test *ase, quelli che, se volete fare una valutazione della
spalla necessario fare.
TEST PER IL CAPO L'N+O DEL *ICIPITE
8n pro*lema alla spalla puB anche riguardare il *icipite, a carico del capo lungo del
*icipite, a carico del solco *icipitale dell%omero o a carico dell%inserzione distale del
*icipite.
/er discriminare la patologia facciamo questi test.
TEST DI ,ER+ASON
/aziente con *raccio flesso, avam*raccio flesso.
>hiedo di chiudere l%angolo dell%avam*raccio e faccio resistenza.
Si potr, realizzare un dolore a carico dell%inserzione del capo lungo del *icipite, un
dolore del solco *icipitale o un dolore a livello dell%inserzione distale.
(6ostra due modi.)
PALM 'P TEST
=raccio completamente esteso, palmo rivolto verso di voi, sollevare il *raccio.
:l test positivo quando si evoca dolore lungo il solco *icipitale ed indice di un
pro*lema del tendine nel suo decorso lungo il solco *icipitale.
=isogna tener presente questa patologia perchD una patologia che in definitiva esita
in una rottura del tendine, perchD il tendine passando lungo il solco *icipitale con la
sua guaina sinoviale, questa aderisce al solco, il tendine non scorre pi. *ene, si
infiamma, si formano depositi di calcio, si ha la degenerazione delle fi*re collagene e
infine il tendine si rompe. La rottura avviene sempre nel solco *icipitale.
TEST PASSIVO DEL CAPO L'N+O DEL *ICIPITE
1% intuitivo2 devo fare il movimento contrario al movimento attivo, per stirare il
tendine, quindi *raccio completamente esteso, lo stiro indietro. >osF stiro il capo lungo
dl *icipite e soprattutto valuto il suo passaggio sulla testa dell%omero, cio il suo
decorso intrarticolare.
TEST PER IL CON(LITTO SCAPOLO-OMERALE
0uesti intoppi possono essere creati per esempio dall%ispessimento del tetto, per
quanto riguarda la parte tendinea, oppure da un ispessimento del tetto per quanto
riguarda la parte ossea, nel senso di processi osteofitosici, processi infiammatori
degenerativi a carico delle componenti ossee del tetto.
>osa fare per vedere se s*atte contro il tettoL
TEST DI NEER
1% il test pi. semplice. Jaluta il conflitto tra acromion e trochite.
Si *locca la spalla, per impedire il movimento di *asculamento della spalla con una
mano, con l%altra prendete il *raccio esteso e lo estendete verso l%alto fin che non
sentite che si *locca. :n altre parole, impedite la rotazione e lo tirate su finchD non
sentite che si *locca.
>osa succede in questo movimentoL :l trochite va a s*attere contro l%acromion e se c%
una patologia causata da un%alterazione del trochite o da un%alterazione dell%acromion,
per un processo infiammatorio, questa manovra evoca dolore.
0uesto test di 4eer fatelo sempre, perchD positivo nel conflitto.
Addirittura se c% una patologia inveterata, se c% un osteofita, se c% artrosi, sentite
proprio scrocchiare.
5ra, lo scrocchio della spalla non assolutamente patologico, semplicemente
un%alterazione dello scorrimento dei tendini uno sull%altro, ma non indice di patologia.
4on significa che c% della sa**ia sulla spallaE
:n genere sono degli scrosci dovuti ai tendini che si accavallano.
TEST DI ,OC''M
5ppure ci puB essere una patologia da conflitto a carico della coppia trochite
legamento coraco-acromiale, quindi siamo pi. nella parte centrale del tetto, dove c%
questo legamento.
0uesto un test attivo. 1% un po% pi. complicato da fare.
>on un *raccio gli faccio toccare l%altra spalla, quindi *raccio flesso e avam*raccio
flesso pi. o meno a IG+.
9ico di spingere verso l%alto, lo seguo e vedo quando compare il dolore.
<esto sempre una parte e poi la controlaterale.
5ppure posso intraruotare in modo passivo il *raccio,fissandolo in modo da vedere
solo il movimento del trochite, impedendo che la spalla si elevi.
TEST DI -A./INS
0uesto test non altro che un test di Mocuum modificato.
:n questo caso fate il contrario2 fissate il polso e alzate il gomito.
:o preferisco quello di prima.
9ue parole sulla sensibilit0 dei test.
Se volete un consiglio molto meglio fare pochi test, ma fare i test pi. semplici e pi.
sensi*ili.
:l test pi. sensi*ile quello che vi permette di scoprire pi. casi possi*ili di una
patologia. Se c% una patologia, un test sensi*ile la scopre.
/erB, un test molto sensi*ile, se fatto male puB dar luogo a dei falsi positivi.
0uindi vi deve essere il giusto equili*rio tra la complessit, e la sensi*ilit, del test.
0uelli che a**iamo visto fino ad adesso sono tutti estremamente sensi*ili e sono
a**astanza specifici.
TEST DI +ER*ER
0uesto estremamente complicato e soprattutto poco sensi*ile.
0uesto un test molto difficile da effettuare, perchD richiede un posizionamento,
comprensione e un%esperienza dell%operatore che molto spesso non si ha e soprattutto
specifico per un preciso passaggio del trochite sul coracoide.
1% positivo in casi molto limitati.
1saminatore di fronte. =raccio a IG+ di flessione anteriore e in massima adduzione.
L%esaminatore intraruota il *raccio.
Anche questo test, perB, ha una serie di varia*ili che sono2 la mo*ilit, della spalla, che
deve stare ferma (non deve compensare con la spalla), la comprensione del paziente
che deve porre resistenza, ecc.
0uindi ricapitolando i test pi. semplici da fare sono i test di fissazione della spalla e
il test di Mocum.
VAL'TA1IONE DELLA L'SSA1IONE DI SPALLA
/er fare una valutazione della lussazione di spalla voi potete fare diverse cose.
!ondamentalmente fate delle MANOVRE DI *ALLOTTA++IO.
6ettete il paziente s$ino e prendete l%omero e fate una manovra di *allottaggio.
Se avete una mano grande fate con una mano sola, altrimenti a due mani.
Senza decoattare perchD rischi di lussarla.
Lo dovete fare in anteriore, in superiore e inferiore.
1% chiaro perB che la lussazione quasi sempre in anteriore. /uB essere antero-
superiore, antero-inferiore, ma sempre anteriore.
>ercate di fissare la spalla, perchD altrimenti non si capisce.
<estare entram*i i lati.
La stessa cosa la potete fare da rono, che anche pi. semplice da fissare.
Se lo provate su pazienti con lussazione inveterata capite *ene la differenza tra una
spalla e l%altra.
La cosa importante da imparare, se fate questa manovra saper poi rimettere dentro
la spalla. Legalmente non potete farlo, maE
/rendete la spalla e fate la manovra opposta al movimento lussante (in alto e dentro)
gliela portate verso l%esterno e comprimete in *asso. Jerso il *asso e gi.E 6anovra
rischiosa.
Andrea2 io ho visto su un vecchio testo di anatomia due manovre2 una che si carica il
paziente sulle spalle tipo sacco, per tirarla dentro e la seconda con il tallone sul cavo
ascellare, tirare e mollare.
0ueste sono manovre violente. /ensate che una volta, per scongelare la spalla,
spaccavano tutte le aderenze e poi legavano il *raccio sulla testiera del letto per una
settimana. 0uesto 1$-G anni fa. 5ggi non pi. logico...
:n casi inveterati di lussazione, senza fare queste manovre, potete anche palpare la
testa dell%omero, cercando il forame ovale o il forame di 7uviere col pollice, tra il
legamento gleno-omerale superiore e medio, poi vi aiutate facendogli fare qualche
movimento e sotto al pollice sentite la spalla che si muove, e se una lussazione
inveterata, cronica, quando fa questo movimento potete apprezzate anche un clocN,
uno scalino dovuto al fatto che la testa s*atte contro questo legamento che
indurito e ispessito
:noltre se uno ha una spalla lussata, quando lo vedete in piedi il solco deltoideo
pettorale sparisce perchD la testa dell%omero avanti.
EVOL'1IONE DI 'NA SPALLA DOLOROSA
>omplicanza della periartrite cronica di spalla, cio del quadro cronico della spalla la
sindrome dolorosa spalla- mano, cio un quadro caratterizzato da una distonia
neurovegetativa dell%innervazione simpatica della mano che porta dolore, gonfiore,
difficolt, di movimento, fino ad arrivare ad un quadro di osteoporosi della mano.
5ssia l%algodistrofia spalla- mano.
Anche il SudeN ne fa parte. :n realt, il SudeN un%atrofia ossea.
:n definitiva un quadro a partenza dalla spalla che arriva alla mano, dovuto
essenzialmente ad una distonia, ossia un%alterazione dell%innervazione orto e
parasimpatica dei vasi che vascolarizzato la mano. 0uindi un pro*lema nervoso.
:l dolore cronico di spalla o spalla cronica, puB evolvere in due direzioni2 o verso la
spalla degenerativa, cio la spalla congelata o *loccata, oppure verso la spalla
algodistrofica.
0uesti sono i due canali che puB im*occare una patologia di spalla.
Succede quindi che si ha una patologia acuta di spalla che si ripresenta, si ripresenta,
si automantiene e infine diviene una patologia cronica con le caratteristiche che
a**iamo visto prima.
Se vogliamo fare delle distinzioni tra questi due quadri, possiamo dire che la spalla
degenerativa tipica del sesso maschile, mentre la spalla algodistrofica tipica del
sesso femminile.
La spalla degenerativa non ha una personalit, tipica particolare, mentre la spalla
algodistrofica ha una personalit, di tipo depresso-ansioso, ossia un%alterazione del
tono dell%umore. 0uesto non per quanto riguarda l%eziologia della spalla dolorosa acuta,
cio dello scatenamento del quadro acuto, quanto dell%evoluzione cronica.
0uindi la donna depressa, oltre ad avere male alla spalla, puB avere anche
l%algodistrofia, che un pro*lema sicuramente superiore, anche perchD difficilmente
cura*ile.
L%eziologia molto diversa. 6olto spesso l%eziologia della spalla degenerativa
microtraumatica ed a carico del maschio non tanto perchD il testosterone privilegia
questo tipo di patologia, ma anche perchD il maschio, soprattutto una volta, faceva
attivit, lavorative molto pi. stressanti. 6entre per la spalla algodistrofica non si sa
niente.
9al punto di vista radiologico, la spalla degenerativa caratterizzata dalla risalita
della testa, e si ha uno squili*rio dei gruppi muscolari. La spalla algodistrofica, invece,
caratterizzata da lieve alterazione osteopenica, ossia una decalcificazione dei capi
articolari.
Se fate un%artrografia, nella spalla degenerativa molto spesso la cuffia rotta,
perchD i microtraumatismi creano un%alterazione della vascolarizzazione della cuffia e
quindi si crea una fi*rosi, vengono deposti sali di calcio e i tendini non vengono riparati
e a lungo andare si rompono.
L%artrografia una radiografia con mezzi di contrasto e si fa ancora a**astanza
spesso nella spalla perchD visualizza *ene le *orse. 4on si usa pi. per le altre
articolazioni.
L%evoluzione della spalla degenerativa il progressivo peggioramento della mo*ilit,,
quindi il congelamento. 6entre nella spalla algodistrofica, paradossalmente, un lento
miglioramento della mo*ilit, articolare, ma un peggioramento della sintomatologia
correlata, nervosa e vascolare.
>ome evolvono queste due formeL
/osto che tutte le forme di spalla dolorosa iniziano con una spalla dolorosa acuta
anteriore, questa puB evolvere verso un quadro di guarigione o verso una spalla
dolorosa anteriore cronica, che a sua volta puB evolvere verso la spalla dolorosa
glo*ale cronica e allora non si ha pi. guarigione, perchD i capi articolari, i legamenti e
la meccanica sono gi, alterati. Se la cuffia dei rotatori lesa si puB riparare solo
chirurgicamente.
:nvece se evolve verso la spalla algodistrofica puB guarire, attraverso movimenti,
attraverso un miglioramento del tono dell%umoreE ma puB guarire.
1 con questo io ha finito.

Schema riassuntivo.
S/ALLA 9131417A<:JA S/ALLA AL359:S<75!:>A
/revalentemente 6aschile /revalentemente !emminile
/ersonalit, non caratterisctica /ersonalit, depresso-ansiosa
1ziologia microtraumatica 1ziologia esogena-endogena
7O2 risalita della testa omerale
Artrosi acromion-claveare
7O2 rapporti gleno-omerali normali
Lieve osteopenia dei capi articolari
Artrografia2 rottura della cuffia Artrografia2 cuffia integra
1voluzione2 peggioramento della motilit,
articolare
1voluzione2 miglioramento della motilit,
articolare e peggioramento della sindrome
distrofica.
Anatomia e fisiologia P Quppiroli & Aprile GG&
Alice
:L 356:<5
Le ossa che formano questa articolazione sono l%omero, prossimalmente, radio e ulna
distalmente.
5mero.
La parte inferiore dell%omero detta /AL1<<A 5617AL1 ed costituita da due
porzioni che sono la troclea, nella parte interna a forma di rocchetto, e la parte
esterna il condilo a forma di porzione di sfera solo anteriormente, mentre
posteriormente rileva*ile come zona rugosa e piatta. 0uesta superficie articolare
forgiata a troclea (a puleggia) e presenta un rilievo che corrisponder, alla relativa
superficie ossea dell%ulna, con l%articolazione omero-ulnare.
:l condilo laterale si articola con la corrispondente cupola del radio o capitello
radiale, posta o*liquamente rispetto alla diafisi omerale. A seconda della morfologia
anatomica il grado di o*liquit, varia, conferendo un diverso assetto del gomito. :nfatti
si puB avere un accentuato valgismo fisiologico, similmente al ginocchio, cosF come per i
legamenti collaterali.
4ella parte inferiore della troclea presente la fossetta coronoidea in cui si
inserisce, durante l%articolarit,, il processo o *ecco coronoideo dell%ulna.
/osteriormente invece alla troclea c% una fossetta molto pi. accentuata e profonda
che il processo olecranico. 0uesti due *ecchi limitano gli eccessivi movimenti di
flesso-estensione.
<roclea e condilo omerale presentano appena sopra piccole protu*eranze osse,
epicondilo laterale ed epitroclea mediale, sedi inserzionali dei fasci muscolari
fondamentali per la mo*ilit, del gomito. Sull%epitroclea si inseriscono i mm.flessori,
sull%epicondilo gli estensori del polso. 6olto frequenti sono infatti le epicondiliti, cio
delle entesiti note come gomito del tennista e le epitrocleiti, gomito del golfista. 4egli
ultimi anni si parla di tendiniti che coinvolgono gomito e polso a causa del mouse del
computer, con movimenti ripetitivi e stato pensionale contrattivo degli estensori del
carpo.
Avam*raccio.
1% costituito da due ossa, radio laterale pi. corto, e ulna mediale e pi. lunga. :l radio
alla sua estremit, prossimale presenta il capitello radiale o cupola, incavata,che si
assottiglia in un collo, sotto al quale troviamo di lato la tu*erosit, radiale. 0uesta
una piccola sporgenza ossea, punto di inserzione del muscolo *icipite.
:l radio considerato una *aionetta, segmentata in " porzioni, orientate in " direzioni
diverse. La diafisi sottile e regolare, la parte inferiore invece presenta nella sua
porzione inferiore una concavit,. 0uesta conformazione ossea importante dal punto
di vista *iomeccanico perchD permette al radio di sovrastare l%ulna durante la
pronazione. Se cosF non fosse esso impattere**e contro le strutture fi*rose e
capsulari dell%ulna e della mem*rana interossea.
La porzione inferiore del radio partecipa alla articolazione radio-carpica. 1% voluminosa
e massiccia rispetto al resto( sede di inserzione muscolare e termina con un
processo osseo, la stiloide radiale, palpa*ile e visi*ile sulla faccia esterna del nostro
polso,e che scende 1 cm di pi. della stiloide ulnare. 0uesto va tenuto presente per la
valutazione delle fratture di avam*raccio.
8lna.
:nversamente al radio la sua porzione superiore pi. grande di quella inferiore.
Superiormente si nota la grande cavit, sigmoidea, sulla faccia anteriore, in cui si
approfonda la faccia posteriore dell%omero, dove l%incisura tra troclea e condilo
riempita dalla cresta ulnare. La grande cavit, caratterizzata dal *ecco olecranico
posteriore, e dal *ecco coronoideo, anteriore e pi. *asso. La loro funzione quella di
limitare gli spostamenti dell%omero durante la flesso-estensione.
4ella zona posteriore del *ecco olecranico notiamo un massiccio osseo voluminoso,
l%olecrano, palpa*ile e sede importante del tendine del muscolo tricipite. 1sso
costituito da " capi2 un capo sottoglenoideo- scapolare- capi che provengono
dall%omero, inserzione terminle sull%olecrano. 0uesta zona contiene una *orsa sierosa
per tale muscolo, situata tra il tendine e il periostio dell%osso, molto soggetta ad
infiammazioni in seguito ad appoggio prolungato, la cosiddetta *orsite olecranica.
>onsiderando la posizione di riferimento dell%individuo, a gomito esteso e palmo rivolto
in avanti, si nota che olecrano epicondilo ed epitroclea giacciono sulla stessa linea
anatomica. /alpatoriamente fra olecrano ed epitroclea si rileva un solco detto doccia
trocheo-olecranica, che contiene il nervo ulnare, piuttosto superficiale, specie nelle
persone magre. 1sso fornisce fi*re sensitive e motorie al versante mediale dell%
avam*raccio e dell%ipotenar della mano. :l nervo ulnare puB essere irritato in seguito a
prolungata flessione dell%avam*raccio o per compressione, scatenando parestesie, che
a volte evolvono velocemente. Sulla faccia anteriore, circa a met, dell%ulna, si trova il
forame nutritizio per il passaggio dei vasi.
Lateralmente alla grande cavit, sigmoidea si trova la piccola cavit, sigmoidea che va
ad articolarsi con una porzione di superficie del capitello radiale e che attua i
movimenti di prono-supinazione.
4ella porzione inferiore dell%ulna, la dialisi si termina con una piccola prominenza, la
stiloide ulnare. 0uesta zona non articolare, in quanto non si articola direttamente
con le ossa carpali, ma con esse indirettamente tramite il legamento o fi*ro-
cartilagine triangolare. :nfatti per l%articolarit, del polso si prende in considerazione
l%articolazione tra radio e carpo.
Apparato Legamentoso
Analogamente al ginocchio, troviamo come detto dei legamenti collaterali, molto
ro*usti che rinforzano la capsula articolare che in realt, sottile e lassa.
:l legamento collaterale ulnare o mediale e il collaterale radiale o laterale sono
entram*i costituiti da " fasci, anteriore medio posteriore, e fungono come fissatori
articolari e sta*ilizzatori della lateralit, del gomito tramite appunto fasci verticali e
trasversali. :n questo modo impediscono l%iperestensione del gomito e la sua lessazione
posteriore.
La spalla ha una conformazione anatomico-legamentosa e muscolare che favorisce una
certa insta*ilit, anteriore con conseguente lussazione anteriore.
4el gomito invece piuttosto favorita la lussazione posteriore in seguito alla frattura
del *ecco olecranico o per cedimento della capsula articolare.
Articolarit, in flesso-estensione
La flessione data dal muscolo *icipite *rachiale e dal *rachioradiale ( o
pronosupinatore), mentre l%estensione data dal m. tricipite.
6olto rara la disinserzione del *icipite dalla tu*erosit, radiale, in seguito ad un
trauma, molto pi. frequente invece a livello di spalla. 0uesto tipo di lesione si ripara
solo chirurgicamente.
756 articolare
!lessione varia da soggetto, a seconda della massa muscolare
1stensione 1'G+, pi. $-1G gradi nei soggetti iperlassi
/ronazione IG+
Supinazione '$-IG+
Articolazione radio-ulnare inferiore o distale
Avviene tra una piccola porzione inferiore del radio e la corrispondente faccetta
dell%ulna,fra cui avviene lo scivolamento.
:l movimento di prono-supinazione avviene grazie all%articolazione radio-ulnare distale
e prossimale che attuano tra loro una torsione e vanno ad incrociarsi.
:n particolare a livello superiore la testa del radio trattenuta grazie al legamento
anulare, che avvolge come un anello fi*roso testa radiale e cavit,. 8n po% pi. in *asso
tra i due capi ossei teso un altro legamento, teso tra il *ordo inferiore della
superficie articolare dell%ulna e il *ordo inferiore del capitello radiale, che il
legamento quadrilatero di 9enuce. Jedi RapandSi.
6em*rana :nterossea
) tesa tra radio e ulna o*liquamente dall%alto al *asso, riccamente innervata e
vascolarizzata. : fasci fi*rosi della mem*rana sono tesi nella supinazione e detesi
nella pronazione, dato che il radio incrocia e passa davanti all%ulna (nel "+ medio
superiore) portando con sD le sue masse muscolari.
4ella parte distale soprattutto il radio passa nello spazio al posto dell%ulna,
scavalcandola 2 quindi nella pronazione il radio esterno in alto, mentre interno in
*asso. La testa radiale funge da cardine attorno cui ruota l%articolazione.
:L >A7/5
>orrisponde alla regione del polso ed costituto da filiere di ossa ciascuna di #
componenti.
:l radio si articola con il condilo carpale, che dato dalla faccia superiore della 1+
filiera delle ossa carpiche. La fila prossimale formata da, partendo dal pollice della
mano in posizione palmare, lo scafoide - semilunare P piramidale P pisiforme
La fila distale formata, procedendo dal lato radiale, da trapezio P trapezoide P
capitato P uncinato .0ueste due file di ossicini realizzano delle articolazioni vere e
proprie, sono delle artrodie, dotate di capsula, sinovia, spazio articolare, tranne quella
tra trapezio e 1+ metacarpo, che ha una articolazione a sella.
:l carpo interposto tra l%articolazione radio-ulnare distale e la mano propriamente
detta, costituita dai metacarpi e dalle falangi.
L%apparato legamentoso complesso e dotato di numerosissime connessioni tese tra un
osso e l%altro, e fusi tra loro con decorso trasversale, longitudinale, o*liquo proprio per
consentire maggiore micromovimento e al tempo stesso sta*ilit,. :mportante da
ricordare il legamento triangolare, gi, spiegato in precedenza, teso tra radio e ulna
inferiori, che d, sta*ilit, al polso.
L%articolazione carpale e costituita da componenti ossee, che sono
- l%articolazione radio carpica, cio la porzione di radio che si articola con le "
ossa della parte prossimale del carpo (il pisiforme non vi partecipa) (
- l%articolazione medio carpica, tra la fila superiore delle ossa del carpo e la fila
inferiore
Articolarit, del polso
Sono consentiti due tipi di movimenti, che sono la flesso-estensione e l%inclinazione.
La flesso-estensione avviene su di un asse trasversale e puB arrivare a d 'G-IG gradi
limitata soprattutto dalla tensione delle masse muscolari non da quelle ossee.
Sull%asse antero-posteriore avviene l%inclinazione radiale o a*duzione di circa 1$+ e
l%inclinazione ulnare o adduzione di circa #$+.
5ccorre poi distinguere che la flessione palmare data per il $GT dalla art. radio-
carpica e dal #GT dalla medio-carpica( il contrario avviene nella estensione palmare.
0uindi la radio carpica si flette maggiormente di quanto si estende e viceversa per la
medio carpica.
La com*inazione di questi tipi di movimento crea la circonduzione, estremamente
complesso.
/articolare attenzione si presta ad un osso del carpo, lo scafoide, molto utile nella
clinica. 1% *en visi*ile e palpa*ile alla *ase del pollice, nella zona della ta*acchiera
anatomica, quella fossetta che si forma tra i tendini dell%estensore *reve e lungo delle
dita. Lo scafoide un osso scarsamente vascolarizzato perciB in caso di fratture,
specie in estensione, della mano esso va incontro a lesione che faticano a consolidarsi.
Le fratture a suo carico spesso non sono visi*ili radiograficamente, inoltre il dolore
non eccessivo, tutto ciB puB portare alla formazione di pseudoartosi dello scafoide o
addirittura ad una necrosi, causando la perdita della funzionalit, di prensione della
mano con il pollice.
6etacarpo-falangee 2 sono articolazioni condilari, con gradi di li*ert,, flesso
estensione e rotazione
:nterfalangee 2 articolazioni trocleari che permettono un solo grado di li*ert,,
flesso-estensione.
:nfine, nella regione volare o palmare del polso, vi lo scorrimento dei muscoli
flessori, nelle loro guaine sinoviali, che vanno alla mano
4ella regione dorsale a**iamo poi il retinacolo degli estensori che vanno alle dita,
tendini numerosi e superficiali.
Le patologie del polso sono causate soprattutto da flogosi sia di tipo reumatico che
meccanico, in particolare si formano tendinite a carico dei flessori, con dolore e
impotenza funzionale.
/roprio per accogliere i tanti tendini dei flessori sul lato palmare il carpo concavo, si
forma un canale osteofi*roso, il tunnel carpale. La sindrome del tunnel vede
l%intrappolamento e la compressione del nervo ulnare che va ad innervare la regione
mediana della mano. :n questo caso si tende spontaneamente a mantenere in leggera
flessione il polso per detenere i mm. flessori.
:noltre questa sindrome favorita dal ristagno venoso e linfatico di quella zona,
esempio nelle donne incinta o con menopausa.
:l gomito ha tre articolazioni 2
- radio-ulnare
- omero-radiale
- omero-ulnare
L%articolazione provvista di capsula articolare, particolarmente a**ondante nella
zona posteriore, dove si trova il recesso olecranico. 9urante la flessione la capsula si
tende, nell%estensione si detende. 1ssa rinforzata da ro*usti legamenti, che
garantiscono la coattazione, assieme alla mem*rana interossea, dell%articolazione.
L%articolarit, fisiologica costituita da movimenti dinamici 2 la flesso-estensione e
la pronosupinazione.
!lesso-estensione 2 avviene grazie all%articolazione omero-ulnare che si muove attorno
all%asse trasversale, inclinato o*liquamente verso l%esterno in una condizione di @
a*duzioneA fisiologica, ossia un leggero valgismo. :n soggetti con iperlassit,
legamentosa si nota un atteggiamento in iperestensione.
Legamenti interessati 2 Legamento anulare
Legamento quadrato
Legamenti collaterali, mediale e laterale
/rono-supinazione 2 avviene grazie all%articolazione radio-ulnare prossimale,
considerata come una enartrosi (una superficie sferica e una concava) e radio-ulnare
distale, in colla*orazione con l%articolazione omero-radiale. 1% un movimento fisiologico
di rotazione che avviene attorno all%asse verticale, in cui il capitello radiale, che funge
da cardine, si sposta permettendo al radio di scavalcare l%ulna, scivolamento del
capitello radiale sul condilo omerale. >iB rende la testa radiale e il collo maggiormente
esposti a fratture per compattamento del condilo omerale in questa zona in seguito a
traumi diretti.
:n pi. occorre tener conto che l%intrarotazione della scapolo-omerale favorisce la
pronazione del gomito.
Legamenti interessati 2
legamento triangolare, che separa ulna e radio
6uscoli dell%avam*raccio 2
classicamente si suddividono in *ase alla loro posizione anatomica o per cosF dire
topografica. /erciB ulna e radio, insieme alla mem*rana interossea, separano i muscoli
anteriori dai posteriori.
:n particolare i muscoli anteriori sono flessori, i posteriori sono estensori.
4ella zona laterale dell%avam*raccio troviamo in strati superficiali e profondi muscoli
ventrali (pronatori) e dorsali (supinatori).Sono facili da ricordare, sono "2 m.
*rachioradiale, mm. estensore radiale del carpo *reve e lungo.
6em*rana interossea
<esa tra radio e ulna o*liquamente dall%alto verso il *asso, riccamente innervata e
vascolarizzata. /resenta nella zona superiore un ispessimento o*liquo, che la corda
di ;eit*recht, da segnalare perchD ha un decorso opposto alle altre fi*re della
mem*rana. A livello del "+ medio superiore presenta un foro per il passaggio
dell%arteria *rachiale. 1ssa infine posta secondo la tipica posizione a *aionetta,
perchD fissa il corpo del radio all%ulna. :nnervazioni2 il nervo radiale, che scorre nella
doccia olecranica, fornisce fi*re sensitive e motorie all%avam*raccio e alla mano ed
colpito frequentemente da parestesie da compressione( il nervo mediano ( il nervo
ulnare.
: fasci fi*rosi della mem*rana interossea sono tesi nella supinazione e perciB si
detendono con la pronazione.

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