Sintomi cognitivi
• difficoltà ad imparare cose nuove
• difficoltà di memoria, soprattutto per episodi recenti
• disorientamento temporale (confondere i giorni della settimana)
• disorientamento spaziale (perdersi fuori casa)
• anomia (difficoltà nel reperimento delle parole)
• difficoltà nell’eseguire compiti complessi
Sintomi non cognitivi
• ansia e depressione,
●
negazione di malattia
• apatia, abulia (mancanza di volontà)
• irritabilità
●
deliri (generalmente di tipo persecutorio)
Deficit funzionali
• necessità di supervisione o minimo aiuto nel vestirsi e nell’igiene
personale
• difficoltà nello svolgimento delle attività lavorative e nella vita
sociale
• difficoltà nelle attività domestiche (es. far funzionare gli
elettrodomestici)
MODERATO
Sintomi cognitivi
• si accentuano i disturbi di memoria recente e remota
• difficoltà ad orientarsi anche in luoghi conosciuti
• afasia: difficoltà sia nel produrre discorsi articolati sia nel
comprendere
• agnosia: difficoltà nel riconoscere gli oggetti, amici e parenti o
avere falsi riconoscimenti
• aprassia: difficoltà ad eseguire azioni complesse o che richiedono
una programmazione delle sequenze motorie
Sintomi non cognitivi
• peggiorano i disturbi comportamentali
• compaiano “vagabondaggio” e “affaccendamento” (la
persona non riesce a stare ferma)
• compaiono disturbi dell’appetito (inappetenza) e del sonno
(insonnia)
Deficit funzionali
• incapacità a svolgere alcune attività indipendenti fuori casa
(acquisti, uso mezzi di trasporto)
• incapacità a cucinare o a svolgere altre faccende domestiche
• necessità di molta assistenza o supervisione per l’igiene personale
e la cura della persona
GRAVE
Sintomi cognitivi
• gravissima perdita di memoria (restano solo frammenti di ricordi)
• completo disorientamento spaziale, anche all’interno della propria
abitazione
• incapacità a riconoscere i volti dei familiari più stretti (prosopoagnosia)
• si può ancora conservare l’orientamento personale
• linguaggio incomprensibile, limitato ad una decina di parole, fino al
mutacismo (assenza completa di linguaggio verbale)
difficoltà a capire o interpretare gli eventi
Sintomi non cognitivi
• comportamenti stereotipati (affaccendamento, vocalizzazioni)
• agitazione, irritabilità
• inappetenza, alterazioni del ritmo sonno-veglia
Deficit funzionali
• incapacità a uscire fuori casa se non accompagnato
• difficoltà a camminare autonomamente; frequenti cadute, rigidità diffusa
• necessità di molta assistenza nelle attività di base della vita quotidiana
• difficoltà ad alimentarsi da solo
Quando la malattia raggiunge uno stadio avanzato, la maggior parte
della corteccia è compromessa.
Recentemente, soprattutto per focalizzare l’attenzione sulle fasi finali
della demenza, si parla anche di demenza terminale (durata 6-12 mesi),
che viene affrontata con “cure di tipo palliativo”. In questa fase la persona
è generalmente allettata, richiede assistenza totale, è incontinente. Vi è
generalmente difficoltà nella deglutizione e può essere necessario il
ricorso alla alimentazione artificiale.
LOST PROPERTY
CORTOMETRAGGIO
https://colibrimagazine.it/sociale-e-servizi/lost-property-la-tenerezza-un-
corto-animato-raccontare-lalzheimer/
Quando la memoria svanisce...consigli
Alzheimer precoce
https://www.youtube.com/watch?v=4Nl7EuuF928
DEMENZA VASCOLARE
La seconda forma più comune tra le tipologie di demenza è quella
vascolare. E' causata dalla diminuzione del flusso sanguigno destinato al
cervello. Costituisce circa il 10-15% di tutte le demenze ed è causata da
uno o più piccoli infarti o da infarti di grandi dimensioni. Ogni persona con
demenza vascolare può manifestare sintomi e decorso della malattia molto
diversi a seconda del danno vascolare alla base della demenza e delle aree
colpite.
I sintomi possono essere:
- deficit di memoria
- capacità alterate di ragionare, prendere decisioni, programmare,
concentrarsi, prestare attenzione
- difficoltà ad iniziare azioni o mansioni
- pensiero rallentato
- cambiamenti di umore e di personalità
- afasia.
DIAGNOSI
Demenza Fluttuazione dei disturbi (sia cognitivi Atrofia corticale aspecifica alla TC 7‒25%
a corpi di Lewy sia dello stato di veglia), presenza di o RM.
allucinazioni visive ben strutturate, Ipoperfusione occipitale alla PET.
segni extrapiramidali e frequenti
cadute.
Degenerazione Aprassia ideomotoria asimmetrica, Atrofia corticale frontotemporale e Rara
cortico-basale afasia precoce, disinibizione e segni sottocorticale striatale alla RM.
frontali, distonia di un arto,
parkinsonismo.
Paralisi Paralisi sopranucleare dello sguardo, Atrofia della porzione anteriore del Rara
sopranucleare instabilità posturale con cadute, corpo calloso alla RM.
progressiva disartria, deficit di attenzione e deficit Ipoperfusione corteccia frontale alla
cognitivo di tipo sottocorticale. PET.
PARKINSON
CORTOMETRAGGIO
https://www.youtube.com/watch?v=dMXyqVmapRI
DEMENZE RARE
- Atrofia corticale posteriore (PCA): conosciuta anche come Sindrome
di Benson, è considerata una variante atipica dell’Alzheimer (AD).
Rispetto ad altre forme di demenza, spesso colpisce in età precoce (a
partire da 40 anni) provocando un’atrofia della parte posteriore della
corteccia cerebrale, con conseguente progressiva interruzione
dell’elaborazione visiva complessa. In alcuni casi, la PCA può
manifestarsi insieme ad altre forme di demenza, come la demenza a
Corpi di Lewy e la malattia di Creutzfeldt-Jakob.
- La Corea di Huntington viene definita come un’affezione ereditaria
degenerativa del sistema nervoso centrale che determina una distruzione dei
neuroni in particolare a livello dei gangli della base e della corteccia
cerebrale. E' caratterizzata da declino intellettivo e movimenti irregolari ed
involontari degli arti e dei muscoli facciali.
Decorso
https://novilunio.net/la-demenzia-ad-esordio-precoce/
IL PROCESSO DIAGNOSTICO
Tutti i cambiamenti, che compromettono sempre di più l’autonomia del
paziente fino ad interferire sul normale svolgimento delle attività
quotidiane di cura personale, sulla attività lavorativa e sulle relazioni
interpersonali, devono essere documentati da una storia clinica. Questa
consiste nella raccolta del maggior numero di informazioni riguardanti
l’esordio della malattia (quando sono stati notati i primi sintomi e quali
sono stati) e l’impatto dei disturbi sulle attività normalmente svolte dal
soggetto. La storia clinica è costituita da una Anamnesi.
1) Anamnesi:
- L’anamnesi familiare è volta ad accertare l’eventuale presenza della
ricorrenza familiare di un disturbo cognitivo
- L’anamnesi fisiologica indaga abitudini di vita (alimentazione, alcol,
tabagismo, abuso di sostanze stupefacenti, ecc.).
-L’anamnesi patologica remota mira a reperire informazioni relative a
eventuali malattie contratte in passato (trauma cranico, malattie
professionali, ecc...);
- L’anamnesi patologica prossima è volta all’analisi dei disturbi recenti e
mette in luce l’esordio della sindrome clinica.
- L’anamnesi farmacologica riveste particolare importanza per escludere
eventuali stati confusionali da farmaci o effetti indesiderati da
polifarmacoterapia.
- L’anamnesi neuropsicologica valuta la modalità di esordio dei disturbi
cognitivi, le caratteristiche temporali (epoca di esordio, andamento di
evoluzione), la presenza di deficit focali di linguaggio, di altri deficit focali
corticali o sottocorticali, di disturbi comportamentali.
- La valutazione delle abilità funzionali nelle attività della vita
quotidiana (di base-ADL e strumentali complesse-IADL) è parte
integrante della valutazione complessiva del paziente.
-L’anamnesi psichiatrica, infine, accerta eventuali precedenti di
patologia psichiatrica e la comorbilità con depressione o psicosi.
- L’anamnesi neurologica indaga la presenza di deficit motori o
sensitivi e la loro correlazione temporale con i disturbi cognitivi.
- La valutazione della comorbilità riveste importanza non solo al
momento della diagnosi, ma anche durante tutto il decorso della
demenza ed è un importante fattore predittivo di mortalità
2) Esame obiettivo
- L’esame clinico generale
3) Esami laboratoristico-strumentali
Il paziente che accede al CDCD dovrebbe aver effettuato un esame
radiologico di neuroimaging di base e uno screening ematochimico.
4) Test biologici
- Analisi liquorale: L’analisi standard del CSF non apporta specifiche
informazioni, ma può essere eseguita se si sospetta una causa
infiammatoria della demenza (es. vasculite), una patologia ematologica,
una malattia demielinizzante, neurosifilide, borreliosi, HIV-AIDS o cause
paraneoplastiche (Evidenza di classe II). Biomarcatori liquorali (A-B 42,
T-TAU e P-TAU) non dovrebbero essere considerati un test di routine e la
loro valutazione dovrebbe essere considerata aggiuntiva all'esame clinico.
- Analisi genetica: Si propone in caso di malattia di Alzheimer ad
insorgenza precoce oppure in caso di chiara ricorrenza familiare. È
importante che questa indagine sia affiancata da una opportuna
consulenza specialistica del genetista.
Strumenti di Valutazione
La valutazione delle funzioni cognitive
https://www.youtube.com/watch?v=_YOqWqo9ctA
“Quando il cervello subisce dei cambiamenti che impattano la memoria,
il ragionamento, il linguaggio e le altre forme di comunicazione, il
comportamento diventa il metodo primario di espressione non verbale”
I disturbi comportamentali sono una grande causa di “stress” per chi
assiste, in particolare aggressività e vocalizzazioni.