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Nota: in blu approfondimenti dal libro (cose non dette a lezione). V. Fondamenti di Psicologia
Generale, Zorzi – Girotto.
Tale processo si caratterizza per SUBITANEITA’ e TRANSITORIETA’ (Ha una durata limitata. Più
forte è l'evento maggiore è la durata, ma entro un certo tempo si torna ad uno stato di equilibrio, che
non sarà necessariamente lo status quo es. la depressione dopo un lutto è uno stato di equilibrio, pur
non essendo lo stato di equilibrio che precedeva il lutto. Cessa l’allerta emotiva).
Non si tratta di un processo lineare. Parte con l’evento emotigeno, ma valutazione cognitiva e
manifestazione corporea sono legati da un rapporto di circolarità (come vedremo).
Se gli eventi emotigeni sono soggettivi, le emozioni sono universali (uguali nel tempo e nello
spazio). Universali, ma modulate culturalmente nella manifestazione (all’interno di una stessa
comunità ci possono essere delle distinzioni prettamente culturali es. può essere considerato più
consono che pianga una donna piuttosto che un uomo).
Fino a poco tempo fa le emozioni non erano nei libri di psicologia perché si pensava fossero
determinate da fluidi => ex: la bile (che però è solo un liquido gastrico).
TEORIA CENTRALE DELLE EMOZIONI o CLASSICA (Cannon e Bard) => presuppone una
catena di eventi secondo una successione:
evento emotigeno => valutazione => manifestazione
“piango perché sono triste”
TEORIA PERIFERICA O VISCEROGENA (James e Lange) => presuppone una catena di eventi
secondo una successione:
evento emotigeno => manifestazione => valutazione
“sono triste perché piango”
Basandosi sull’immediatezza della reazione, J&L sostenevano che essa dovesse precedere la
valutazione e che la lettura di un evento emotigeno innescasse direttamente una risposta viscerale
che, a sua volta percepita, innescava l’emozione corrispondente.
Punto debole della teoria viscerogena: i cambiamenti viscerali non hanno una gamma sufficiente a
spiegare la varietà delle nostre emozioni. Infatti i medesimi cambiamenti viscerali sono sottesi a sta
ti emotivi molto diversi fra loro.
Tuttavia è vero che non c’è una netta priorità tra valutazione e manifestazione. Si tratta piuttosto di
circolarità. Lettura dell’evento e manifestazione viscerale vanno di pari passo.
Infatti è vero che le manifestazioni delle emozioni causano emozioni. Emblematica l’empatia: vedo
una persona piangere e mi sento triste.
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(Gli autistici sono incapaci di condividere gli stati mentali, mentre gli affetti da morbo di Parkinson
non riescono ad esprimere emozioni con le espressioni facciali).