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LE EMOZIONI

Le emozioni possono essere definite come la componente soggettiva e la sensazione affettiva che
accompagna la condotta di un individuo. In passato l’emozione era considerata un fattore di
disturbo nella condotta razionale dell’uomo, da Darwin in poi, invece, le emozioni assumono un
significato opposto: sono considerate un meccanismo adattivo che favorisce la sopravvivenza della
specie con effetti sia sull’individuo sia sull’ambiente. Nella definizione tradizionale si fa spesso
riferimento ad un gruppo di emozioni primarie o emozioni di base; 5 ricorrono nella maggior parte
degli studi e sono la paura, la rabbia, la felicità, la tristezza e il disgusto. Secondo Ekman queste
sono innate ed universali, caratterizzate da un pattern di attivazione fisiologica specifica, si
instaurano in modo rapido, hanno breve durata e presentano un meccanismo automatico nella
valutazione dello stimolo.
Le emozioni, a seconda della loro origine, possono essere distinte in:
- Emozioni somatiche (fondo emozionale di base, paura, angoscia): il fondo emozionale di
base è il timbro specifico del sentire la vita. da un punto di vista neuro-fisiologico sembra
dipendere dal tipo di equilibrio esistente tra una serie di ormoni cerebrali. La paura,
anch’essa emozione somatica, ad esempio l’arrestarsi del respiro e l’ansia con la
tachicardia, spasmi muscolari.
- Emozioni situazionali (gioia, riso, collera, angustia, sorpresa): stati emotivi provati in
reazione a situazioni o eventi
- Emozioni sociali (amore, altruismo, ostilità, odio): emozioni che si sviluppano nel contesto
delle relazioni interpersonali e di gruppo.
- Emozioni cognitive (interesse, speranza, colpa, vergogna, autostima): emozioni che
orientano il pensiero.
Si possono distinguere diverse componenti delle emozioni:
- Cognitiva: le emozioni consentono una continua valutazione cognitiva degli stimoli
ambientali
- Fisiologica: le risposte emotive implicano un attivazione del SNC, del SNA, e del sistema
endocrino
- Motivazionale: le emozioni rappresentano una forma di risposta orientata all’azione
- Espressivo-motoria: l’emozione è rappresentata da cambiamenti comportamentali come la
postura, le espressioni facciali, il tono di voce
- Soggettiva: le emozioni consentono una riflessione soggettiva sull’esperienze emozionale,
con l’attribuzione di nomi a specifici stati emotivi.

TEORIE EVOLUZIONISTICHE
Le emozioni sono innate e limitate (al massimo 6) e costituiscono entità discrete caratterizzate da
configurazioni ben specifiche a livello espressivo, fisiologico, motivazionale ed esperenziale. Sono
dette emozioni fondamentali, di cui tutte le altre sono derivate
 EKMAN
È l’autore della cosiddetta teoria neuro-culturale delle emozioni. Secondo Ekman vi sono
delle espressioni facciali derivanti da emozioni esperite in determinate situazioni,
caratterizzate da mimiche universali. Secondo la teoria neuroculturale, oltre alla
universalità delle espressioni emotive, esistono le display rules, ovvero regole sociali di
espressione delle emozioni, culturalmente apprese, che determinano il controllo e la
modificazione delle espressioni emozionali a seconda della circostanza sociale. L’esistenza
di tali regole fu dimostrata da Ekman in uno studio:
“studio emozioni e cultura”
Furono analizzate le risposte espressive di soggetti americani e giapponesi alla visione di
film contenente elementi stressanti sia in presenza di uno sperimentatore sia quando
erano soli. I risultati dimostrarono che esprimere il proprio giudizio al cospetto di un’altra
persona impedisce ai soggetti giapponesi di manifestare le emozioni negative, cosa che non
accadeva per gli americani. I dati confermarono che le emozioni possono essere modificate
grazie a elementi appresi dalla cultura.
“studio universalità espressioni facciali”
La ricerca consisteva nel mostrare delle fotografie di espressioni facciali emotive a persone
appartenenti a culture diverse. A ciascuno fu chiesto di indicare che tipo di emozione era in
grado di riconoscere, tra tante che venivano proposte in relazione a diverse espressioni
facciali mostrate tramite delle foto. I risultati mostrarono che tra i diversi gruppi culturali
emergeva una concordanza rispetto all’emozione indicata e questo dato confermava
l’esistenza di una reale universalità delle emozioni

TEORIE COGNITIVISTE
Si basa sul concetto di valutazione cognitiva al quale le emozioni sono connesse. Le emozioni sono
adattive, ovvero insorgono in momenti importanti dell’individuo e servono per prepararlo al
cambiamento e all’adattamento di una nuova situazione. Queste teorie sono contrarie all’idea di
emozioni come universali ed innate.
 SCHACHTER E SINGER
Teoria bi-fattoriale delle emozioni secondo cui l’emozione è la derivante di due
componenti: l’attivazione fisiologica (arousal) ed i processi cognitivi che rappresentano le
condizioni necessarie per l’occorrenza di uno stato emozionale. La loro presenza non è
però sufficiente a generare un’emozione, occorre un’attribuzione causale, psicologica, che
stabilisca la connessione fra attivazione specifica e diffusa dell’organismo (arosal) e la
percezione del feedback degli effetti corporei che l’attivazione producono. Secondo gli
autori la diversificazione delle emozioni dipende dalla valutazione che i processi cognitivi
operano per valutare la situazione ambientale, valutazione che guida la risposta
comportamentale. Le risposte fisiche all’emozione informano il cervello dell’esistenza di
uno stato di maggiore eccitazione ma, poiché tali risposte sono comuni a diverse emozioni,
non identificano un particolare stato di eccitazione. Il fattore cognitivo risulta essere
decisivo per l’insorgenza dell’esperienza emozionale, che avviene attraverso un processo di
percezione e di attribuzione di significato causale.

TEORIA PERIFERICA E CENTRALE DELLE EMOZIONI


 JAMES E LANGE: “teoria periferica” Il sentimento dell’emozione non è l’origine, ma la
conseguenza delle modificazioni organiche periferiche, ad esempio, non si corre perché si
ha paura ma si ha paura perché si corre. Il vissuto emozionale sarebbe una specie di
interpretazione cognitiva elementare e automatica in risposta alle variazioni del SN
periferico, che avrebbero origine nel SN simpatico e para simpatico e sono risposte riflesse
automatiche a stimoli provenienti dall’esterno. In pratica si instaura un circolo vizioso in cui
si rafforza la sensazione emotiva.
 CANNON E BARD: “teoria centrale”: in contrapposizione questa attribuisce al cervello, in
particolare all’ipotalamo, il compito di produrre modificazioni fisiologiche e
comportamentali. La percezione di uno stimolo attiva l’ipotalamo suscitando l’emozione
che, a sua volta, provoca cambiamenti somatici e comportamentali. Il meccanismo che
produce l’emozione scatta automaticamente solo quando i segnali raggiungono le zone
profonde del cervello.

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