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Punti di vista metapsicologici

- Punto di vista dinamico: riconduce i processi psichici al gioco di forze che si promuovono e
s’inibiscono a vicenda, che si associano le une con le altre, che entrano in compromesso, ecc.
Queste forze sono tutte della stessa natura delle pulsioni (di provenienza organica), sono
caratterizzate da una grandiosa riserva di energia – la coazione a ripetere – e vengono
psichicamente rappresentate in immagini o rappresentazioni affettivamente investite. Dal punto
di vista della teoria delle pulsioni, il punto di vista dinamico consiste nella direzione della
pulsione.

- Punto di vista economico: ipotizza che le rappresentazioni psichiche delle pulsioni siano
investite di una determinata quantità di energia, e che l’apparato psichico tenda a prevenire un
ingorgo di queste energie e a mantenere al livello più basso possibile l’ammontare totale degli
eccitamenti che lo aggravano. Il decorso dei processi psichici è regolato dal principio di
piacere-dispiacere, il primo connesso alla diminuzione dell’eccitamento (scarica), il secondo
connesso con l’accrescimento dell’eccitamento. Il principio originario subisce, nel corso dello
sviluppo, una modifica in riferimento al mondo esterno – il principio di realtà – per cui
l’apparato psichico apprende a rimandare l’appagamento del piacere e a sopportare per un certo
periodo le sensazioni di dispiacere. Dal punto di vista della teoria delle pulsioni, il punto di vista
dinamico consiste nella grandezza della pulsione.

- Punto di vista topico: la psicoanalisi concepisce l’apparato psichico come uno strumento
composto e tenta di stabilire in quali parti di esso si compiano i diversi processi psichici. Si
distinguono un Es, che è il serbatoio delle pulsioni, un Io, che rappresenta la parte più
superficiale dell’Es e che è modificato dall’influsso del mondo esterno e un Super-Io che, nato
dall’Es, domina l’Io e rappresenta le inibizioni delle pulsioni caratteristiche dell’uomo. I
processi dell’Es sono tutti inconsci, mentre il conscio è la funzione dello strato più esterno
dell’Io, destinato alla percezione del mondo esterno.

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