Sei sulla pagina 1di 17

Psicologia delle emozioni

Introduzione alla psicologia delle emozioni

Capitolo I
Emozioni e linguaggio

E’ difficile individuare quale siano le caratteristiche specifiche di un’emozione,


spesso occorre soffermarsi ad analizzarle per distinguerle adeguatamente l’una dalle
altre.

Per Watson un’emozione è un sistema reattivo ereditario, che produce cambiamenti


profondi nei meccanismi corporei. (Sistema reattivo ereditario che produce
cambiamenti fisiologici)
Per Cannon la qualità peculiare dell’emozione si aggiunge alla semplice sensazione
quando vengono attivati i processi talamici (Sono processi talamici cioè neubiologici)
Per Skinner l’emozione è un tipo di forza paragonabile a una pulsione che producono
dei cambiamenti comportamentali ai quali noi attribuiamo il nome dell’emozione.
Per Maclean le emozioni sono risposte biologiche di autoconservazione e
salvaguardia della specie.
Per Rado l’emozione è un segnale con lo scopo di riportare l’organismo da una
situazione di emergenza a una di equilibrio.
L’emozione è un’entità complessa che coinvolge processi neuropsicologici e
psicofisiologici, processi cognitivi e sistemi di controllo del comportamento (forme
espressive) ; è un’interazione fra fattori soggettivi e oggettivi mediati da sistemi
neurali/ ormonali
Le quattro componenti fondamentali dell’emozioni sono:
1)La componente affettiva ovvero di attivazione che comporta sempre uno stato
edonico (piacere/dispiacere).
2) la componente cognitiva ovvero processi cognitivi, valutazioni cognitive, processi
di etichettamento.
3) Processi neurofisiologici e fisiologici
4) componente espressiva volta a scopi adattivi (arrossamento, postura del corpo,
espressione del volto)
Attualmente la ricerca tende ad analizzare le emozioni attraverso una sola di queste
componenti, l’obiettivo diversamente è quello di far convergere questi piani.

Il linguaggio è il primo modo di individuare i confini di un’emozione cioè di


analizzare un’emozione.
La cosa fondamentale è chiarificare la terminologia delle varie parole che utilizziamo
quando parliamo delle emozioni.
Affetto è un termine ampio e generico che varia per intensità e quantità e che include
le emozioni.
Emozione è uno stato affettivo di breve e intensa durata con una causa precisa
interna o esterna, un chiaro contenuto cognitivo e la funzione di ri-orientare
l’organismo e l’attenzione.
Sentimento / umore sono sempre stati affettivi però di bassa intensità durevoli e
pervasivi senza una causa immediatamente percepibile, secondo alcuni il sentimento
e l’umore sarebbero stati d’animo corrispondenti alle emozioni fondamentali ovvero
la rabbia con un grado più basso è irritazione.

Emozioni fondamentali: Felicità, rabbia, tristezza, paura e disgusto

Come classificare le emozioni? con quali criteri?


Secondo James la classificazione dipende dalla caratteristica scelta, per James le
emozioni sono sensazioni delle modificazioni corporee, ciò che noi avvertiamo delle
modificazioni fisiologiche.
Per Eckaman il criterio per classificare le emozioni è la modificazione fisiologica ed
espressiva (lui si adoperò moltissimo per l’analisi e l’elaborazione delle espressioni
del viso, tanto da giungere ad elaborare il FACS, il quale è un sistema nel quale sono
codificate tutte le espressioni facciali).
Per Plutchir le emozioni sarebbero domini concettuali in grado di elaborare dei
coping ovvero modalità di fronteggiamento di situazioni emotive, le quali sarebbero
derivati consci delle difese inconsce dell’io. (qui la componente cognitiva è
preponderante)
Quindi il criterio di classificazione sarebbe la componente cognitiva a livello della
psiche e dunque di incoscio/ conscio. ( Teoria psicoevoluzionista)

• Posizione diffusa tra gli studiosi che l’emozione sia definibile grazie ad una analisi
delle etichette linguistiche che la designano. Dunque che si possa attraverso l’analisi
delle terminologie che ruotano attorno alle emozioni definirle.

Per Davitz il significato di un’emozione è strettamente collegato alla nostra


esperienza quotidiana ed è identificabile dunque solo attraverso una comunanza di
significato fra le diverse descrizioni verbali degli stati emotivi. Identificò 4
dimensioni principali del significato delle parole emotive ovvero: l’attivazione, la
relazione con l’ambiente, il tono edonico piacevole/ spiacevole e il senso di
adeguatezza.

Per Watson esistono due tipologie di ricerca: a) analisi di espressioni vocali/facciali


dell’emozione e valutazioni differenziali su nomi di emozioni quindi dei vari
etichettamenti; b) autovalutazioni dell’umore. Le ricerche del gruppo a) hanno
evidenziato due fondamentali dimensioni: dimensione edonica piacevolezza/
spiacevolezza e attivazione Aurosal (eccitato, teso/ rilassato, insonnolito). Le ricerche
del gruppo b) presentano diverse problematiche:
- diversità di composizione e numero degli aggettivi in lista
- condizioni di rilevazione del setting sperimentale (condizionamento
dell’esperimento)
- disomogeneità delle domande e delle risposte
-tipo di analisi statistica applicata ai dati
Per Russel le emozioni sono rappresentazioni della mente come categorie non
indipendenti ma intercorrelate all’interno di due dimensioni fondamentali:
piacevolezza/spiacevolezza e attivazione.

Per Ortony il lessico affettivo contiene sia termini che si riferiscono sia direttamente
alle emozioni sia che si limitano ad alludere ad esse, quest’ultimo lessico è
differenziato in due contesti: l’essere e il sentirsi. Le parole emotive sono quelle che
non cambiano significato a seconda del contesto. (sono arrabbiato/ mi sento
arrabbiato)
Ortony dai suoi esperimenti elabora una sua teoria: le emozioni vengono definite
come stati mentali interni ovvero come reazioni con valenza positiva o negative la cui
natura è determinata dal tipo di stimolo che le suscita. Esistono tre tipi di reazioni: ad
eventi, ad agenti e ad oggetti, alle quali reciprocamente corrispondono tre classi di
emozioni: soddisfatto/insoddisfatto, approvare/disapprovare, gradire/ non gradire.

Johnson e Oatley elaborano una teoria che distingue emozioni fondamentali da


emozioni complesse. Le prime funzionano come segnali interni per comunicare e
predisporre all’azione, sono modalità innate e essenziali per la sopravvivenza e non
hanno contenuto preposizionale. Invece le emozioni complesse prevedono sempre un
contenuto preposizionale in quanto trasmettono sempre un’informazione specifica sul
rapporto fra l’individuo la situazione.

Dato che i concetti sono modalità di categorizzazione dell’esperienza emotiva le


parole con cui le esprimiamo non possono essere accidentali.

Secondo Frijda e zammuner il nome non esaurisce l’esperienza emotiva: ne esprime


solamente una parte e la etichetta negandone gli altri vari aspetti, inoltre la
nominazione e l’etichettamento dell’emozione deve tener conto delle influenze
morali e sociali.

Capitolo II
Psicofisiologia delle emozioni

Le componenti fisiologiche di un’emozione sono le reazioni connesse all’attivazione


del SNC sistema nervoso centrale, del SNA sistema nervoso autonomo
neurovegetativo e del sistema endocrino.
1)Nel SNC che comprende l’encefalo e il midollo spinale, l’amigdala e l’ipotalamo
fanno parte del SNC in quanto sono all’interno dell’encefalo ed hanno un ruolo
essenziale nel processo emotivo.
2) Il Sistema nervoso periferico comprende nervi afferenti ed efferenti e mette in
collegamento il SNC con tutto l’organismo. Del sistema nervoso periferico fa parte
l’SNA responsabile delle risposte autonome o neurovegetative (salivazione,
modificazioni cardiovascolari e gastrointeriche e variazione delle pupille) che
concorrono con lo stato emotivo.
3) SNA si divide in S. simpatico e S. parasimpatico: il primo ha funzioni di
produzioni di energia mentre il secondo ha funzioni di risparmio e conservazione di
energia.
4) Il sistema endocrino integra e media le interazioni tra SNC e SNA, esso comunica
con l’SNC informandolo delle influenze provocate da vari fattori (sensoriali esterne,
sensoriali interne, schemi comportamentali e ritmi biologici).
L’SNC esercita il controllo attraverso connessioni fra ipotalamo, ipofisi e ghiandole
come tiroide e gonadi.

Lo studio delle componenti fisiologiche che accompagnano uno stato emotivo


diventa il tentativo di collegare il piano fisico a quello psicologico. Vengono
utilizzate varie procedure: questionari, metodi osservativi, registrazioni di biosegnali
elettrici, con l’obiettivo di descrivere in modo completo il quadro delle risposte
fisiologiche e stabilire la relazione fra l’insieme di queste risposte e il vissuto
soggettivo, cioè il provare una specifica emozione.
Non c’è accordo teorico a livello dei dati: ci sono elementi a favore e altri contro
rispetto a una stretta connessione tra elementi fisiologici e specifiche emozioni.
Le cause del non accordo teorico tra i dati sono: a) stimolazioni complesse
sviluppano emozioni miste non permettendo una corrispondenza puntuale tra
elemento fisiologico ed emozione specifica b) l’essere osservati modifica le risposte
fisiologiche.
L’approccio che si utilizza per diminuire le contraddizioni è quello trisistemico il
quale parte da tre classi di indicatori:
- Resoconti verbali/ autovalutazioni
- Rivelazioni di indici comportamentali (espressioni facciali e corporali ecc)
- Biosegnali (modificazioni fisiologiche indotte dal SNA e sistema endocrino

• Misure di autovalutazione
Si distinguono tra test che misurano: a) la condizione psicofisica (tono dell’umore,
attivazione Aurosal, emozioni) b) la percezione delle modificazioni corporee c) ansia,
stress psicosociali, disturbi psicosomatici e psichiatrici.

•Misure del comportamento


Il comportamento può essere descritto annotando i cambiamenti concomitanti al
sorgere di un’emozione, come analisi della comunicazione verbale (tono, frequenza
emissione, stile espositivo) e l’analisi delle espressioni facciali e posturali.

• Misure del biosegnale


In concomitanza con l’evento emotivo si verifica un’attivazione dei sistemi SNC
SNA e S. endocrino inducendo modificazioni che producano biosegnali ovvero unità
informative relative al funzionamento di alcune parti dell’organismo. I biosegnali si
distinguono in elettrici (elettrocardiogramma, elettroencefalogramma) e biochimici
(ormoni, enzimi ecc) i biosegnali sono distinti in base al SN o ormonale del quale
sono indicatori.

•• Misure del sistema nervoso centrale


- Elettromiogramma (EMG) misura la tensione muscolare anche se è tipica degli
stati emotivi è poco indicativa dell’emozione specifica
- Elettroencefalogramma (EEG) misura l’attività elettrica corticale spontanea
registrando le variazioni d’onda indotte dall’attivazione emotiva
- Potenziali correlati ad eventi (ERP) misura le modificazioni d’onda in presenza
di stimoli fisici, in associazione a processi cognitivi o in preparazione di
un’attività motoria.
Esiste una difficoltà a sapere se queste misure siano indicatori diretti dei
meccanismi centrali in quanto per esempio i biosegnali celebrali sono una risposta
non solo al processo emotivo ma anche a quello attentivo, percettivo,
immeginativo ecc e poiché è difficile predisporre uno stimolo emotivo che non
coinvolga qualcuno di questi processi.

• Misure SNA e s. endocrino


I biosegnali del sistema endocrino come adrenalina e dopamina hanno effetti su
processi come le contrazioni del cuore dei visceri e sui muscoli.
I biosegnali del SNA agiscono sull’apparato cardiovascolare gastrointerico alla
salivazione alla dilatazione delle pupille e alla temperatura cutanea.

Non è possibile trarre conclusioni certe dalle misurazioni ricavate dalle tre
categorie di indicatori: (Soggettivi comportamentali e fisiologici) in quanto la loro
correlazione è sempre molto bassa. Inoltre risulta impossibile fare ipotesi sulla
natura del rapporto fra componenti individuando quale sia causa quale sia
conseguenza.

• Questioni teoriche
La componente fisiologica è una condizione di attivazione generica dell’emozione
ovvero che risponde solo al grado di intensità mentre la qualità sarebbe
determinata dalla componente cognitiva oppure è essa stessa l’emozione? Come
sosteneva James: La sensazione che abbiamo delle modificazioni corporee nel
momento in cui si verificano è l’emozione

•• Teoria di James e Lange


Secondo James l’emozione è la risposta fisiologica all’interno del nostro corpo
solo in un secondo momento realizzo cognitivamente l’emozione, la sequenza che
descrive l’emozione non è quella più familiare: percepisco un evento, ciò provoca
un effetto mentale chiamato emozione e questa provoca delle conseguenze
nell’organismo ma piuttosto il contrario vedo un orso tremo corro e le sensazioni
di correre e tremare sono la paura.
Tuttavia non esiste un indicatore fisiologico singolo capace di caratterizzare
un’emozione singola specifica.

Le emozioni fondamentali sono caratterizzate da componenti fisiologiche


piuttosto specifiche e stabili.

• Teoria di Cannon e Bard

Si contrappone a James
1) Il comportamento emotivo non viene alterato quando viene interrotta la
comunicazione tra visceri e SNC
2) Certe modificazioni viscerali sono le stesse sia per stati emotivi che non es
adrenalina quando si ha paura ma anche quando si ha la febbre
3) I visceri sono scarsamente innervati e le modificazioni hanno tempi più lenti
per poter caratterizzare la rapidità delle emozioni

Teoria talamica
Cannon sposta la sede dell’emozione nel talamo: un evento stimola i ricettori
che mandano impulsi al talamo che agisce con processi nell’aria specifica
dell’emozione stimolando le componenti fisiologiche corporee. L’idea
fondamentale di Cannon è che alla base di tutte le emozioni ci sia una forte
attivazione indifferenziata definita come reazione d’emergenza.
La teoria della reazione d’emergenza di Cannon è una teoria evoluzionista in
quanto tali reazioni sarebbero risposte innate adattive.

• Schachter e Singer
teoria cognitivo attivazionale o dell’etichettamento
L’emozione richiede sia la percezione di uno stato di Arousal ( di tonalità
affettiva neutra) sia l’interpretazione della situazione (quindi componente
cognitiva) e il conseguente etichettamento di quello stato come emozione.
Nell’esperimento dell’induzione di adrenalina le persone senza informazione
attribuiscono le modificazioni fisiologiche alla situazione emotiva dunque
compiono un’azione di etichettamento e dunque un operazione cognitiva.
Quello che vogliono dimostrare è che che la componente fondamentale
dell’emozione è la componente cognitiva.

Capitolo III
Emozioni e cervello
Le strutture del SNC maggiormente implicate nei comportamenti emotivi sono il
sistema limbico e sistema ipotalamico, interagenti tra loro. L’ipotalamo coordina
l’SNA nella parte Caudale connettendosi con la sostanza reticolare tronco
encefalica, la quale collega strutture volontarie e strutture vegetative.
I nervi convogliano impulsi afferenti dalle varie parti del corpo e le inviano al
sistema reticolare, il quale attiva la corteccia celebrale evocando una reazione
d’allerta. Lo stato di allerta agisce con delle modificazioni per riorganizzare
durante uno stato emotivo un comportamento che sia funzionale. Un ruolo
specifico nell’elaborazione delle emozioni è ricoperto dalla amigdala “un
computer emotivo”. Studi hanno dimostrato che danni alla amigdala provocano
grandi disturbi sulla valutazione di stimoli piacevoli e non e anomalie nei
comportamenti emotivo-istintuali e motivazionali. Riguardo alla competenza
emotiva è l’emisfero destro specializzato nell’interpretazione e manifestazione
degli stati emotivi, mentre il sinistro è specializzato nel linguaggio.
Le procedure più comuni di ricerca in questo ambito consiste nel confrontare
gruppi di soggetti che presentano lesioni o in un emisfero o in zone più specifiche
e osservarne le prestazioni confrontandole con soggetti sani.

• Manifestazione delle emozioni


Bisogna distinguere la capacità di manifestare le emozioni da quella di
riconoscerle negli altri. Riguardo la capacità di riconoscere le emozioni negli altri
bisogna distinguere fra il riconoscimento delle emozioni manifestate attraverso le
espressioni facciali e quelle veicolate dall’intonazione e gli elementi prosodici del
linguaggio. In questa capacità di riconoscimento è dominante l’emisfero destro
mentre per quanto riguarda il riconoscimento linguistico semantico dell’emozione
il sinistro. Tuttavia essendo le emozioni positive più adatte ad essere espresse
pubblicamente, l’emisfero sinistro tende a integrarle.
E’ dimostrato che in alcune occasioni si attivano meccanismi rapidi e
inconsapevoli che permettono di reagire emotivamente attraverso un collegamento
diretto talamo amigdala ciò relativizza le teorie cognitiviste.

Capitolo IV
Emozioni e comportamenti espressivi
Darwin fu il primo ad elaborare uno studio dettagliato delle espressioni facciali
delle emozioni, elaborado una teoria dell’espressione dell’emozione per la quale
a) alcune espressioni facciali sono innate b) espressioni facciali sono modi di
comunicare c) le espressioni emotive riflettono una motivazione- intenzione
d’azione volta alla sopravvivenza dunque con ruolo evolutivo d) bisogna
distinguere la capacità di riconoscere le emozioni dal fatto che esse poggino su
basi innate.
Altro autore fondamentale nell’espressività delle emozioni è Eckman. Il quale
compie una classificazione dei comportamenti espressivi basata sulle loro
funzioni.
a) Emblemi ovvero gesti che hanno un corrispettivo verbale fisso
b) Gesti di illustrazione, movimenti che accompagnano il discorso
c) Espressioni facciali
d) Gesti regolatori ovvero segnare il tempo di uno scambio verbale
e) Adattori ovvero gesti utili all’adattamento della persona durante la
comunicazione (per es. scaricare la tensione gesticolando)
f) La voce

Eckman riscontra una non universalità delle espressioni emotive dunque elabora il
concetto di regole di esibizione per il quale esisterebbero dei programmi
espressivi innati i quali tuttavia interagiscono inevitabilmente con i meccanismi
appresi durante la crescita sociale e quindi ciò spiegherebbe perché nonostante
alcuni espressioni emotive siano innate esse non siano poi identiche e quindi
universali in tutte le civiltà. Queste regole d’esibizione intervengono a livello
sociale a seconda dell’ambiente in cui ci si trova a seconda del sesso della
posizione sociale, etnia ecc. Eckman fece vari esperimenti che dimostrarono la
valenza delle regole d’esibizione ( es Giappone America) formulando cosi una
teoria neuroculturale per la quale a) i programmi delle risposte facciali delle
emozioni fondamentali sono innate b) gli stimoli in grado di attivare questi
programmi sono in parte universali e in parte dettati dalle regole socioculturali c)
l’esecuzione dei programmi quindi le espressioni facciali può essere influenzate
da regole di esibizione.

Capitolo v
Approcci teorici allo studio delle emozioni
Alcuni approcci teorici sostengono che i processi cognitivi siano essenziali nei
processi emotivi.
Per esempio secondo Wundt la qualità distintiva dell’emozione sarebbe fornita dal
tipo di sentimento (feelings) il quale è valutativo e soggettivo.
• Teorie cognitive delle emozioni
- Teorie Interpretative: per cui l’emozione è composta da attivazione arousal piu
interpretazione cognitiva della situazione, questi processi cognitivi non sono
emotivi ma operano un etichettamento tramite giudizi e attribuzioni causali.
- Teorie delle valutazioni cognitive (appraisal) e delle tendenze all’azione: per
cui gli elementi cognitivi sono parte integrante dell’emozione e causa diretta
dell’esperienza e del comportamento emotivo ( Nussbaum)
- Teorie della rappresentazione cognitiva: per cui l’emozione è la
concettualizzazione nella mente in fotma di prototico/ script che regola le
aspettative e le codifiche degli eventi.
Secondo queste teorie non è la natura dell’evento a suscitare l’emozione bensì
l’interpretazione, la valutazione che una persona fa dell’evento. Le valutazioni
cognitive sono una forma di significato personale.
Arousal = attivazione dell’organismo = generale dunque relativo all’intensità
dell’emozione
Appraisal = valutazioni interpretazioni cognitive = analisi del significato degli
eventi in relazione alle aspettative = relativo alla qualità dell’emozione.

Per Mandler l’emozione è il confronto tra i schemi mentali posseduti e le


informazioni dell’evento. Quando c’è congruenza tra schemi e informazioni
dell’evento la valutazione sarà positiva quindi l’emozione sarà positiva. Quando
diversamente non c’è corrispondenza tra aspettative cioè schemi mentali e le
caratteristiche dell’evento la valutazione cioè l’emozione sia negativa.

Le ricerche sul copyng


Lazarus introduce il concetto di copyng ovvero quell’insieme di modalità con cui si
affrontano le richieste dell’ambiente, le quali possono essere di due tipi 1) azioni
dirette ed urgenti 2) modalità cognitive di rivalutazione del contesto ovvero analisi
del successo o del fallimento. Queste modalità di copyng non sono conseguenze
dell’emozione ma sono costituenti dell’emozione stessa.

Capitolo VI
Gli aspetti sociali delle emozioni
Tutte le emozioni non sono fatti privati e strettamente individualistici, il ruolo
delle altre persone e del contesto socioculturale in cui le esperienze emotive si
verificano è rilevante. Le emozioni sono da considerare fenomeni sociali per due
ragioni: 1) nella maggior parte delle occasioni in cui si provano emozioni gli altri
sono presenti sia fisicamente che come rappresentazioni mentali. 2) le norme
socioculturali influiscono nelle manifestazioni delle emozioni (stili di vita, valori e
regole influiscono sulle emozioni).
Il costruttivismo
Vi è una distinzione tra estremo o moderato costruttivismo.( gli estremisti limitano
negano al massimo il valore delle componenti biologiche delle emozioni ed
enfatizzano il ruolo dei fattori culturali e linguistici, i moderati ammettono la
presenza di componenti biologiche)
Per il costruttivismo l’emozione equivarrebbe agli schemi esperenziali ed
espressivi determinati dal contesto socioculturale e dunque sarebbero risposte
apprese che non hanno contenuti-funzioni naturali legate alla conservazione
dell’individuo/specie.
Alcune emozioni vengono vissute in modo positivo o negativo in base al contesto
culturale. (Es rabbia degli eschimesi, Giapponesi con la parola Amae)
Le emozioni non sono risposte naturali provocate dalle caratteristiche oggettive
della situazione ma schemi esperenziali ed espressivi determinati dal contesto
socioculturale; esse sono risposte apprese che non hanno ne contenuti ne funzioni
naturali legate alla conservazione dell’individuo e della specie. Le emozioni nella
loro forma socializzata hanno essenzialmente a funzione di interiorizzare le
credenze le regole e i valori sociali di cui sono un riflesso e un sostegno.
Teoria di Averil
Secondo Averil l’emozione sarebbe un insieme di risposte il cui significato è dato
dall’interpretazione del proprio comportamento e in base proprio ruolo sociale. Si
tratterebbe dunque di una riflessione di risposte prescritte socialmente che
intervengono nella creazione di schemi emozionali che contribuiscono alla
costruzione del se. E’ a partire dalle regole che si modellano successivamente
degli schemi emozionali che intervengono a risposta in determinate situazioni.
• Verifiche empiriche dell’universalità-specificità culturale delle emozioni
Scherer è un autore che ha eseguito ampi studi sperimentali nella ricerca di una
base biologica o culturale delle emozioni. Il suo studio più importante è l’ISEAR
svolto su 37 nazioni in tutto il mondo riguardo le emozioni fondamentali i cui
risultati dimostrano:
1) Le emozioni riportate hanno caratteristiche specifiche che si riscontrano tra i
vari paesi e ciò va a sostegno dell’universalità delle emozioni contro il
costruttivismo
2) Le differenze tra i paesi sono meno rilevanti delle differenze fra le diverse
emozioni
3) Le differenze culturali anche se deboli esistono e non possono essere ignorate
per cui non è accettabile neanche una tesi biologica radicale delle emozioni.
Capitolo VII
Emozioni nei processi di influenza sociale
La nostra esistenza è intessuta di emozioni e i media (televisione cinema radio
ecc) si configurano come occasioni emotive. A livello interpersonale tendiamo
spesso a ritornare sulle emozioni provate e a condividerle raccontandole
(45% ) dei casi per precisare e chiarire a livello cognitivo le sensazioni e per
guardare con distacco l’accaduto migliorando la capacità di giudizio. Bisogna
distinguere la condivisione sociale dalla ruminazione i quali aumentano a
seconda dell’intensità dell’emozione ma non hanno una significativa relazione
fra loro.

- Competenza emotiva
E’ la dimostrazione della propria efficacia in una situazione sociale che suscita
emozioni, questa abilità richiede consapevolezza, empatia, conoscenza delle
regole d’esibizione e capacità di lessico emozionale adeguato.

- Stereotipi di genere
Il fatto che ogni cultura abbia sempre plasmato con l’educazione l’emotività
dei membri rende difficile la valutazione della validità e della natura degli
stereotipi.
E’ osservato che le donne sono piu emotive degli uomini hanno reazioni più
intense maggiore espressività e capacità di riconoscimento.
- Persuasione
Spesso la componente emotiva è necessaria per influenzare il giudizio altrui si
distinguono due situazioni: 1) elaborazione sistematica o via centrale della
persuasione in cui i contenuti del messaggio sono valutati con attenzione ed
impegno cognitivo 2) elaborazione euristica o via periferica della persuasione
in cui il messaggio sembra poco importante e non vi è impegno nella
elaborazione e valutazione dei contenuti, dunque le decisioni vengono prese in
modo rapido e superficiale.
Il livello di eccitazione dell’emozione aumenta l’accettazione del messaggio
fino ad un livello ottimale dopo di che suscita rifiuto.

- Pubblicità
Esistono tre modi di utilizzare l’emotività nella pubblicità 1) suscitando
emozioni su un prodotto simili a quelle che potrebbe provare la persona nel
momento in cui si troverà di fronte ad esso. 2) Indurre fiducia e buona
disposizione verso il prodotto. 3) Proporre l’emozione associata all’acquisto
del prodotto come un ulteriore beneficio.
L’emozione negativa riesce ad influenzare l’ascoltatore solo se esso svolge una
elaborazione sistematica del messaggio.

- Preferenze politiche
E’ dimostrato che la valutazione che le persone danno degli uomini politici è
molto più influenzata dalle emozioni che questi provocano che non dalle loro
caratteristiche di personalità ovvero serio, disonesto, furbo ecc.

Potrebbero piacerti anche