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Nasce a Chicago con William James (1842-1910), psicologo e filosofo statunitense di origine
irlandese.
Fortemente ispirato all'EVOLUZIONISMO DARWINIANO.
Secondo i funzionalisti i processi mentali sono indagati in quanto FUNZIONI ADATTIVE:
l'organismo umano è l'ultimo stadio del processo evolutivo.
I processi mentali sono quelli che sono perché in qualche modo hanno aiutato l'organismo a
sopravvivere, gli sono stati utili nel suo adattarsi all'ambiente circostante.
L'interrogativo principale per la psicologia funzionalista non è tanto “cosa sono i processi
mentali?”(strutturalisti) ma “a cosa servono e come funzionano i processi mentali?”
l'interesse è quindi rivolto alle intere azioni dell'organismo umano e animale, anziché ai
contenuti della mente umana isolata dal corpo--> scompare li dualismo mente-corpo, che in
Titchener era dato dal parallelismo psico-fisico.
Per i funzionalisti i processi mentali sono espressi dal medesimo organismo che esprime i processi
biologici: come la respirazione o la circolazione del sangue. Con questa VALENZA BIOLOGIA,
la psicologia acquisisce una VALENZA ESPLICATIVA.
(Al contrario dei titcheneriani che si limitano a descrivere e demandano lo spiegare alle scienze
biologiche) I funzionalisti DESRIVONO e SPIEGANO rimanendo all'interno della psicologia.
I funzionalisti dunque decidono di non indagare i singoli processi mentali fini a sé stessi, in quanto
evanescenti e transitori, non ne varrebbe la pena; scelgono di indagare invece le FUNZIONI
MENTALI in quanto PERSISTENTI E CONTINUATIVE.
[oggetto di studio] → attività mentali relative all'ACQUISIZIONE, IMMAGAZZINAMENTO,
ORGANIZZAZIONE e VALUTAZIONE dell'ESPERIENZA; e alla loro successiva
UTILIZZAZIONE NELLA GUIDA DEL COMPORTAMENTO (ADATTIVO) *empirismo
radicale James*.
[comportamento adattivo] → caratterizzato da:
1. una STIMOLAZIONE MOTIVANTE (dentro o fuori dall'organismo);
2. una SITUAZIONE SENSORIALE;
3. una RISPOSTA (per alterare la situazione e soddisfare le CONDIZIONI MOTIVANTI).
[funzioni mentali] → studiate dal funzionalismo sono:
– Processi mentali già studiati dallo strutturalismo ma in termini di “funzioni”: sensazione ed
emozione. Ma se la 1. SENSAZIONE nello strutturalismo era di importanza centrale in
quanto “elemento”, nel funzionalismo rimane ai margini. I funzionalisti piuttosto mettono in
evidenza il VALORE ADATTIVO dei PROCESSI SENSORIALI (es. “abilità spaziale”
perché aumenta col salire nella scala evolutiva). 2. EMOZIONE molto importante zsia per
gli strutturalisti che per i funzionalisti, che però la intendono in TERMINI GLOBALI (non
spezzettandola in elementi di “stati affettivi”); dunque anche qui i funzionalisti si
concentrano sul carattere adattivo di RIADATTAMENTO dell'ORGANISMO, che aumenta
l'efficacia della risposta a situazioni particolari (es. individuo OSTACOLATO nella propria
libertà di movimento, manifesta l'emozione di RABBIA che tramite una mobilitazione
consente all'organismo di reagire contro l'ostacolo).
– Processi mentali nuovi tra cui PERCEZIONE, MOTIVAZIONE, APPRENDIMENTO e
PENSIERO (sempre in termini di funzione): 1.la PERCEZIONE secondo i funzionalisti è un
processo mentale a sé stante, ovvero COGNIZIONE di un OGGETTO PRESENTE in
relazione a un qualsiasi COMP. ADATTIVO. 2. la MOTIVAZIONE è invece un qualsiasi
STIMOLO PERSISTENTE che domina il comportamento dell'individuo fino alla risposta
adattiva. 3. l'APPRENDIMENTO è l'oggeto principale della ricerca funzionalistica, la
funzione adattiva per eccellenza, esso consiste nell'ACQUISIZIONE di APPROPRIATE
MODALITA' DI RISPOSTA che hanno VALORE DI SOPRAVVIVENZA. Per spiegare
tale meccanismo interno il funzionalismo si rifa' all'associazionismo di Thorndike (iniziatore
della sperimentazione psicologica sull'apprendimento) e alla sua famosa “LEGGE
DELL'EFFETTO” (1905) → ogni ATTO che in una data situazione produce
SODDISFAZIONE, finisce con l'essere ASSOCIATO a quella situazione; così quando
quando la situazione si ripresenta, suddetto atto ha MAGGIORI PROBABILITA' DI
RIPETERSI rispetto al passato (e VICEVERSA con gli atti che producono insoddisfazione).
I funzionalisti però non si avvalgono dell' apprendimento “trials-and-errors” in quanto
ritengono che già dal PRIMO IMPATTO con la SITUAZIONE PROBLEMICA, l'organismo
vivente si comporta spesso in modo selettivo e analitico e NON in modo CASUALE. 4. il
PENSIERO inteso come FLUSSO CONTINUO e non spezzettato in immagini mentali
(strutt.) → i funzionalisti ne sottolineano gli aspetti adattivi e strumentali:
idea,ragionamento, aspettativa = percezione (es. idea di un esame fa studiare più di uno
stimolo percettivo).