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-per fa sì che la psicologia viene riconosciuta come scienza ,oltre a essere relativamente
recente , infatti prima la psicologia serviva ai primi filosofi per capire il senso dell’agire e del
sentire umano . ricordiamo che la psicologia cambia continuamente perché appunto si deve
adattare al contesto e all’ambiente sociale .
- la psicologia intesa come disciplina scientifica , ha origine intorno alla metà dell’ottocento.
-prima per studiare le funzioni mentali si ricorreva alla filosogia.
teoria aristotelica
aristotele è stato il primo filosofo a intraprendere studi sulla natura umana e su alcune
funzioni mentali come l’apprendimento elementare e la sulla memoria . aristotele dice che
l’anima presiede al governo del corpo e in particolare l’anime è analizzata in base ai ruoli
che svolge e aristotele le divide in 3:
● anima vegetativa : governa le funzioni vitali
● anima sensitiva : funzione di sentire e percepire che hanno gli uomini e gli animali
● anima intellettiva : funzione di concepire e formulare concetti “pensieri” ( sentimenti
e percezioni)
teoria di cartesio
il vero rivoluzionario della psicologia scientifica è un filosofo francese, chiamato cartesio.
La cui teoria la troviamo nel “ trattato sull’uomo” in cui sostenne che se il corpo può essere
studiato come un oggetto fisico, l’anima, deve essere vista come un'entità spirituale visto
che solo la nostra volontà può condizionarla .
e per questo questa teoria si chiama dualistica e in breve secondo questa teoria , anima e
corpo sono due entità distinte.
fechner e l’origine della psicologia
l’origine della disciplina psicologica dell’ottocento è legata alle conoscenze precartesiane
che sono :
matrice religioso filosofica : ragionare sulla capacità di sviluppo dell’anima
matrice medico biologica : osservare sulla condotta umanistica e il funzionamento del corpo
grazie all’illuminismo si era fondata una concezione materialistica del sapere , infatti sotto la
guida di denis diderot 2 illuministi scrissero l’encyclopèdie .
dopo tutto ciò arriviamo a gustav fechner che fu uno dei primi a iniziare ricerche di carattere
psicologico in laboratorio, il suo obiettivo era di fornire una misura dell’anima umana e ci
riuscì grazie agli insegnamenti di weber ( filosofo nonché maestro di fechner ) , questa legge
diventata successivamente il primo fondamento della psicofisica ( anche detto legge di
weber-fechner) recita che la mente deve essere studiata indirettamente attraverso la
variabilità soggettiva delle risposte ad uno stimolo .
l’approccio strutturalista
la prima scuola di psicologia aveva come obiettivo l’indagine della struttura mentale nei
caratteri del sistema nervoso e di come operano di comune accordo con la percezione di un
fenomeno . però questi due metodi non erano destinati a durare a molto perchè appunto si
basavano per lo più sul resoconto verbale . infatti al metodo sperimentale venivano
attribuite due critiche :
● verifica non oggettiva :non ha una definizione degli obiettivi svolti
● l’impossibilità di utilizzo con i bambini : visto che questo metodo si basava sul
resoconto verbale i bambini non potevano usarlo visto che non avevano una
proprietà di linguaggio adeguata
comportamentismo
nel 1913 Watson pubblica un articolo chiamato :“la psicologia così come la vede un
comportamentista“ in cui diceva che per sperimentare una certa teoria in questo caso la
psicologia non doveva solo essere osservata ma anche sperimentata e quindi nasce
l’esigenza di un presidio psicologico e così nasce il comportamento manifesto che può
essere osservato da tutti e anche giudicato e descritto. la nostra mente viene detta black
box perché appunto noi da fuori non possiamo vederla ma possiamo solo vedere come un
certo soggetto reagisce a un amput . grazie a Skinner ed a Pavlov questa teoria oltre a
diffondersi nel campo scientifico si diffuse anche nell’opinione pubblica come un modo di
fare psicologia attento sugli effetti e le cause.
neocomportamentismo
alla base che limitare lo studio al solo comportamento osservabile e misurabile si sarebbe
dimostrato inefficace nel tempo, nasce il comportamentismo che fece arrivare a una
psicologia che prendesse in considerazione oltre alle cause e alle risposte anche alle
motivazioni interne ( spinte/bisogni/motivazioni) .
skinner e il neocomportamentismo
una corrente del comportamentismo fu creata da Skinner. secondo lui esistono fenomeni
non osservabili direttamente e che devono (possono) essere studiati scientificamente ma
che non vanno ritenuti la causa di un determinato comportamento. nel 1948 skinner si
occupò dell’acquisizione di un progetto utopistico che descrisse nel suo libro. ( nel libro parla
di una società su principi positivi e in cui non c’è una punizione ad uno sbaglio )
la teoria della forma e la scuola di gestali
in europa alla fine dell’ottocento e gli anni trenta si sviluppa una corrente di ricerca
psicologica chiamata psicologia della gestali che in tedesco significa forma e struttura
unitaria e proprio per questo che viene chiamata psicologia della forma ( autori di questa
ricerca: max wertheimer, wolfgang köhler , kurt koffka e kurt lewin). l’oggetto principale di
questa corrente fu l’esperienza che si verifica nell’individuo quando percepisce uno stimolo
per di più visivo. nel 1912 risale l'inizio di questa scuola di pensiero, quando, wertheimer
pubblico “studi sperimentali sulla percezione visiva del movimento” in cui parlava del
movimento stroboscopico ( movimento apparente ) in cui diciamo si componevano le minime
azioni come dei fotogrammi .
cognitivismo
Secondo il cognitivismo la mente umana è in grado di elaborare a suo modo le
informazioni che arrivano dall'ambiente esterno. Accade insomma nella mente
umana proprio ciò che accade in un computer.
cognitivismo
Ulric Neisser nel 197 pubblica uno studio scientifico chiamato “psicologia cognitivistica”
in cui sono racchiuse le ricerche di 10 anni precedenti rispetto a questa nuova prospettiva
psicologica. Neisser sostiene che i processi cognitivi (Un processo cognitivo è la sequenza
dei singoli eventi necessari alla formazione di un qualsiasi contenuto di conoscenza),in
quanto sistemi complessi possono essere individuati anche se non visti direttamente e
questo avviene perchè appunto tutto ciò che vediamo oltre a essere mediato dagli organi di
senso è mediato anche dai sistemi complessi. Questo studio scientifico anche se
apparentemente efficace, riscontra dei problemi riportati direttamente da Neisser nella
pubblicazione di “conoscenza e realtà : un esame critico del cognitivismo” in cui una cosa
riscontrata “sbagliata” era proprio che, si il cognitivismo aveva portato grandi contributi ma
non portava esperimenti e modelli di un effettivo valore ed era difficile applicarlo nella vita
quotidiana.
scienza cognitiva
in questo contesto critico emerge un orientamento chiamato Scienza Cognitiva i cui gli
aspetti principali gli espone lo psicologo americano Howard Gardner nel saggio “ la nuova
scienza della mente. storia della rivoluzione cognitiva “. Per Gardner, la scienza cognitiva ha
natura interdisciplinare (in varie materie) e analizza i problemi della conoscenza .
psicoanalisi
l’interpretazione dei sogni pubblicata nel 1900 da Sigmund Freud segnò la nascita del
pensiero psicoanalitico. In quest’opera Freud spiega che i sogni non sono insensati e
senza un senso ma che trasmettono messaggi dalle parti più profonde della psiche, inoltre
Freud precedentemente aveva evidenziato che molte volte le decisioni consapevoli fossero
a volte determinate da motivazioni interne sconosciute. Secondo Freud tutto ciò che accade,
viene determinato dall’inconscio.
la psicologia oggi
Persona che riesce a valutare il meccanismo che condiziona le diverse reazioni mentali e
affettive nell'ambito del comportamento individuale e nei rapporti sociali. ovviamente dobbiamo
ricordarci che lo psicologo deve adattarsi a contesti sociali che sono in continua evoluzione e
appunto nel tempo si sono creati dei settori specifici :
● psicologia cognitiva , studia i processi psichici (memoria intelligenza apprendimento)
● psicologia evolutiva , studia i passaggi critici dello sviluppo
● psicologia clinica , studia i singoli individui e cerca di risolvere le loro difficoltà che
possono impedire un adattamento all’ambiente sociale
● psicologia sociale , studia come il comportamento delle persone venga influenzato
socialmente
la percezione
la percezione è il processo psichico complesso che elabora e interpreta le informazioni
sensoriali fornite da ognuno dei nostri sensi, la percezione è sempre preceduta dalla
sensazione dovuta alla stimolazione di uno dei nostri 5 sensi e parallelamente alla
percezione agisce anche il meccanismo dell’attenzione che ci fa focalizzare un un preciso
stimolo
il processo percettivo
grazie alle percezioni possiamo interagire con la realtà perché gli stimoli provenienti dai
nostri sensi vengono elaborati e interpretati.il processo percettivo comprende le capacità di:
● unificazione, ci permette di avere una percezione unitaria della realtà, anche se gli
stimoli sensoriali sono molteplici
● interpretazione, ci assicura di poterci interfacciare correttamente con la realtà (ci fa
intuire che il sasso nero dove stiamo per appoggiare il piede è in realtà un riccio di
mare e così noi spostiamo il piede per evitare di farci male
noi riusciamo a cogliere gli oggetti che ci circondano grazie alla nostra mente che è
chiamata a prendere una decisione in base ai fattori strutturali che forniscono le
informazioni al sistema percettivo
le illusioni percettive
in alcune situazioni ,può capitare che la nostra mente venga trattata in inganno e il
processo di rielaborazione dei dati forniti dai nostri sensi cada in errore. questo succede
perché le illusioni percettive deformano la nostra percezione della realtà.
come esprimi per queste illusioni abbiamo
● illusioni di muller-lyer : le due righe
● la stanza di ames : è una stanza costruita in modo da provocare una percezione
alterata della prospettiva
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LA MEMORIA
che cos’è
l’uomo non può far a meno della memoria perché essa ci aiuta a conservare informazioni in
modo che possano essere recuperate quando ne abbiamo bisogno. Oggi grazie alla
tecnologia, abbiamo memorie esterne che sono validi aiuti per la nostra memoria interna.
però a differenza di un registratore la nostra memoria ha delle funzioni mentali che sono :
● attiva : richiede il coinvolgimento della persona
● complessa : perché è un sistema cognitivo che comprende fasi e strutture differenti
come funziona
Gli stadi dell’elaborazione (i principali) sono 3:
● codifica: la registrazione di un’informazione sotto forma di rappresentazione mentale
● immagazzinamento: l’assimilazione e il mantenimento dell’informazione
● recupero : recupero dell’informazione dai magazzini della memoria :
- rievocazione: per cui si ha una riproduzione attiva dell’informazione che
viene così ricostruita
- riconoscimento: quando l’informazione viene recuperata tramite un ricordo
la memoria sensoriale
è la capacità di registrare informazioni sensoriali per pochi secondi (via di mezzo tra la
percezione e la memoria)
ciò significa che quando i nostri sensi entrano in contrasto con un’informazione,nella mente
ne rimane una traccia per un brevissimo lasso di tempo
Nel 1956 George Miller pubblico “il magico sette più o meno due” dove formulò la cosiddetta
“legge del magico numero sette,più o meno due” secondo la quale gli oggetti che possiamo
trattenere nella memoria a breve termine sono circa 7(2 più o 2 in meno).
modello modale
Nel 68 Atkinson e Shiffrin elaborarono il modello modale. Secondo questo modello le
informazioni con cui entriamo in contatto vengono recepite grazie all’attenzione e passano
alla memoria a lungo termine grazie alla ripetizione. Infatti questo modello si basa sulla
teorizzazione che esistono vari stadi di memoria distinti, ciascuno con caratteristiche
differenti, queste informazioni però devono essere elaborate in sequenza ma appunto da
una memoria all’altra potremmo perdere alcuni frammenti.
oblio
l’oblio serve a non sovraccaricare il nostro cervello, perché appunto elimina le cose non
necessarie, (l’oblio è l'incapacità totale o parziale di ricordare ciò che si apprende( è duraturo
non temporaneo)
teorie dell’oblio
negli anni varie teorie cercavano di spiegare il fenomeno dell’oblio
● teoria del decadimento: eventi lontani vengono ricordati con difficoltà o dimenticati,
tuttavia non si spiega come gli anziani riescono a rievocare nitidamente un ricordo
● teoria dell’interferenza che dice che l’oblio non è legato al trascorrere del tempo ma
all’interferenza da altre informazioni
- interferenza proattiva quando ricordi esistenti interferiscono con quelli più
recenti
- interferenza retroattiva quando ricordi recenti interferiscono con quelli già
esistenti
esperimenti di Ebbinghaus
Ebbinghaus inventò un metodo sperimentale grazie ad un esperimento: memorizzare la
stessa lista di sillabe due volte, in due sedute diverse a distanza di tempo, in tal modo fu
scoperta la curva dell’oblio vale a dire l’andamento naturale della memoria dei dati appresi in
un determinato momento.
A Ebbinghaus si deve anche la scoperta di altri fenomeni della memoria e dell'oblio, utili ai
fini dell'apprendimento.
● l'effetto seriale in cui la posizione delle informazioni in un insieme da apprendere è
importante ai fini della memorizzazione, in questo contesto concluse che è che è più
facile memorizzare gli elementi iniziali (effetto primacy) e quelli posti alla fine (effetto
recency)
● l'effetto del super apprendimento quando aumentando il numero di ripetizioni di
un'informazione la sua memorizzazione migliora così facendo diminuire la possibilità
di dimenticarla
● l'apprendimento distributivo cioè studiare in più momenti diversi piuttosto che
studiare tutto in una sola volta
scoperte di Freud
All'inizio del 900 Sigmund Freud elaborò una teoria rivoluzionaria basata sul fatto che a
volte ci dimentichiamo delle cose perché non siamo capaci di ritrovarle nella memoria a
lungo termine. A questo Freud ci dà una teoria che è quella della rimozione, secondo la
quale molto spesso non ricordiamo le cose non perché non riusciamo a recuperarle ma
perché una parte della nostra mente non vuole che determinati ricordi del nostro passato
riaffiorano, infatti quando la nostra attività cosciente si attenua i ricordi rimossi possono
tornare a manifestarsi soprattutto nei sogni perché appunto non riusciamo ad opporre
resistenza.
amnesia
possiamo perdere la memoria anche a causa dell’amnesia, che è un deficit di memoria
episodica conseguente a lesioni cerebrali (amnesia organica) o a traumi psicologici
(amnesia psicogena). Esistono vari tipi di amnesia
● amnesia retrograda: si dimenticano gli episodi accaduti nel passato
● amnesia anterograda: la perdita di memoria che limita l’apprendimento di
informazioni nuove
● amnesia globale: la perdita degli avvenimenti passati e presenti
● amnesia lacunare: si hanno dei buchi di memoria momentanea poi si può recuperare
tutto (in base ai casi)
inoltre le amnesia sono classificate anche per la durata di tempo
● amnesia transitoria e quindi una perdita temporanea che poi si può recuperare
● amnesia stabile quando si perde la memoria e non si riesce a recuperare nulla
● amnesia progressiva quindi una perdita di memoria graduale (vecchiaia)
linguaggio verbale
Il linguaggio è lo strumento principale di comunicazione tramite suoni, gesti e codici che
permettono di scambiarsi informazioni e di interagire. Esistono vari tipi di linguaggio dal
linguaggio di programmazione dei computer al cinguettio degli uccellini.
l’homo sapiens sapiens ha sviluppato un linguaggio basato su una serie di codici
simbolici astratti (alfabeto). I simboli o segni sono detti significati perché rimandano al loro
significato.
I foni hanno un proprio fonema e alcuni possono esistere in una lingua e non è l'altra ogni
fonema La corrispondenza di un grafema che la parte scritta i fonemi con i grafemi combinati
in formano un morfema che combinati fra loro formano le parole che costituiscono il lessico
di una lingua molte parole formano delle frasi più frasi infine costituiscono un discorso un
testo scritto, ma per capirlo dobbiamo appunto capire il significato della singola parola e
quindi capire le unità sintattiche che sono i sintagmi.
il contesto linguistico
elemento fondamentale da tenere in considerazione nella produzione e nella comprensione
degli enunciati è il contesto.
il contesto extralinguistico è l’insieme dei diversi fattori che costituiscono la situazione in
cui avviene il discorso. Una dimostrazione dell’importanza del contesto è data dalle parole
omonime, che appunto si pronunciano e si scrivono dello stesso modo ma in contesti diversi
hanno significato diverso.
molti altri disturbi si manifestano in seguito a danni cerebrali e si chiamano afasie. In seguito
alla zona del cervello lesionata si producono deficit differenti
● afasia di broca: difficoltà nella produzione verbale,in particolare nella sintassi e
quindi in linguaggio e teriferico e con l’omissione di parti fondamentali del discorso. le
persone che ne sono affette ne sono consapevoli
● afasia di Wernicke: le persone affette oltre a non rendersene conto hanno un deficit
a livello del significato della parola.
Altri disturbi sono l’agnosia uditiva e quindi l’incapacità a riconoscere suoni che dovrebbero
essere noti e le anemie quindi il mancato riconoscimento dei segni scritti. La balbuzie
invece è un disturbo dal quale si può guarire e che porta a un disturbo della produzione del
linguaggio che colpisce la fluidità.
modello lineare : negli anni 40 l'americano Claude Shannon mentre lavorava per una azienda
telefonica sviluppò insieme al matematico Weaver una teoria che illustra il processo
comunicativo ispirandosi alla comunicazione telefonica.
Questo modello descrive la comunicazione come una trasmissione lineare di informazioni da una
fonte a un destinatario. e questo processo avviene così: la fonte quindi il luogo in cui si origina il
messaggio, si serve di un emittente che lo trasmette e codifica tramite un canale (ad es il
telefono) che passa ad un ricevente.
In sintesi per comunicare è necessario un codice ( lingua unitaria) che può essere codificato e
quindi tradotto in simboli convenzionali o può essere decodificato che l'azione opposta. Un altro
elemento è il rumore che è la qualsiasi interferenza nella trasmissione che influenza l'attività di
decodificare e quindi di comprendere il messaggio da parte del destinatario.
il rumore può essere anche psicologico che è dato dagli stati mentali degli interlocutori.
oltre al canale uditivo - vocale ne esistono altri con cui si trasmettono informazioni:
canale visivo cinesico: senso della vista permette di percepire i movimenti dell'interlocutore
(espressioni facciali e gesti)
canale motorio tattile : contatto fisico e la percezione tattile ( strette di mano, carezze)
canale chimico olfattivo: attraverso il quale si trasmettono gli odori e di conseguenza possiamo
affermare che durante un'interazione sono attivi nello stesso momento diversi canali e codici
comunicativi.
il modello circolare
il modello circolare della comunicazione mette in luce la bi-direzionalitá degli scambi
comunicativi tra esseri umani. in questo scambio avviene anche il feedback che ti e ci fanno
capire se il tuo messaggio è stato ricevuto e interpretato correttamente. inoltre questo modello
mette in evidenza l'importanza del contesto entro cui si svolge la comunicazione che è in grado
di influenzare e a sua volta influenzato ( sempre il contesto). A questo proposito, il concetto di
rumore ci fa interrompere una comunicazione per i rumori che ci sono intorno. e dobbiamo
ricordarci che il significato di una comunicazione dipende dal contesti nel quale si verifica.
ed è anche possibile distinguere il concetto esterno e contesto interno. in cui nel contesto interno
è convinto nella comunicazione e quindi influenza la comunicazione ( i pregiudizi) e invece quello
esterno fa riferimento alle esperienze personali di ciascun parlante.
il linguista russo Jakobson ha individuato gli scopi di una conversazione collegandoli a un fattore
● funzione fatica: stabilire la comunicazione ( ciao buongiorno)
● funzione informativa: ci danno delle informazioni in una comunicazione
● funzione espressiva: trasmettono degli Stati d'animo
● funzione conativa: volta a influenzare il comportamento o l’azione del destinatario
● funzione metalinguistica: riflessione sulla lingua stessa ( le definizioni presenti sui
dizionari, spiegazioni di grammatica)
● funzione poetica o estetica: un messaggio viene scelto con termini più ambigui
la pragmatica della comunicazione
la pragmatica della comunicazione si interessa degli effetti della comunicazione sul
comportamento delle persone che interagiscono. Essa implica oltre al linguaggio verbale
anche altri fattori non verbali come il linguaggio del corpo.
L'intelligenza
L'intelligenza è la capacità di comprendere.
Nel 900 si è cercato di misurare alcune capacità tramite i cosiddetti test d’intelligenza che
servivano per favorire l'apprendimento e fornire i giusti strumenti alle persone che avevano
un punteggio minore, in quanto i test misuravano sempre le prestazioni ad esempio quanta
velocità si risolve un calcolo matematico o come si ordina la sequenza di immagini o con
quanta precisione si ricorda una serie di cifre ,infatti una delle critiche era che questi test
misuravano solo alcune capacità e non altre ad esempio quelle artistiche
il Q. I.
Nel 900 il governo francese diede l'incarico di formulare un questionario che permettesse di
individuare gli studenti che facevano fatica a seguire le regolari lezioni scolastiche a Bident e
Simon che crearono la scala Binet-Simon che era appunto il primo test di intelligenza, che
considerava l'età cronologica dei bambino è l'età mentale che era lo sviluppo mentale e
cognitivo. Il test consisteva in una serie di domande (60 item) che comprendevano una vasta
area dell'apprendimento scolastico ad esempio: l'attenzione, la memoria è la capacità del
problem solving
Dopo la morte di Bident lo psicologo Terman crea una versione nota come scala Stanford
Binet. Solo nel 1916 Thermal formulò il concetto di quoziente di intelligenza che poteva
essere calcolato con una semplice formula età mentale fratto età cronologica per 100.
la curva a campana
I concetti di età mentale ed età cronologica vennero superati nel 39, dallo psicologo
Wechsler che mise a punto un nuovo test di intelligenza dove quei punteggi non derivavano
più dal calcolo dell'età mentale ma dal confronto con la media dei risultati ottenuti dai
soggetti della stessa età.
Le prove a cui i soggetti venivano sottoposti per trovare il quoziente a deviazione
sottolineavano ciò che era emerso dalle ricerche di Binet e dei suoi collaboratori ma con
alcuni importanti differenze : in particolare Weschler divise le
● prove verbali e quindi la comprensione del significato è la capacità di intendere e
interpretare. I successi delle prove verbali dipende molto dal tipo e dal livello di studio
di un soggetto
● prove non verbali e quindi riordinamento e collocazione di figure, ad esempio la
memoria visiva. i successi di quelle non verbali riguardavano le prestazioni.
In questo test i punteggi sono attribuiti a partire da una distribuzione a forma di Campana
con media 100 e con questa scala è impossibile raggiungere punteggi superiori a 200.
il mensa
è un'associazione in cui chi è in grado di superare il punteggio di 130 al test di Wechsler ne
diventa membro. Uno dei personaggi famosi che ne fa parte è l'inventore di Minecraft.
scala wais 4
Dobbiamo ricordarci che il q.i. può essere un buon predittore dei risultati scolastici ma non
basta a fare previsioni sul successo lavorativo e razionale di un individuo.
Nel 2008 è stata messa a punto una revisione della scala chiamata appunto wais 4.
In questa scala per trovare il quoziente di intelligenza totale sono stati tolti la divisione fra
prove verbali e non e sono state inserite 4 diverse competenze:
● comprensione verbale: utilizzare il linguaggio e formulare concetti verbali
● ragionamento visuo-percettivo:risoluzione di un problema ad esempio tramite la
ricostruzione di immagini
● memoria di lavoro: abilità di immagazzinare nuove informazioni e rielaborarle
● velocità di elaborazione:
Questa nuova evoluzione del test, riflette il passaggio dalla concezione di intelligenza come
fattore unico ad una concezione multifattoriale in quanto l'intelligenza è la somma di diverse
abilità.
spearman e la teoria fattoriale
Lo psicologo e statistico inglese Spearman sottopose diversi soggetti a test differenti
arrivando alla conclusione che l'intelligenza umana sia composta da due tipologie di fattori:
● Fattore G ha la base le capacità intellettive
● Fattore S un'infinità di capacità specifiche per la risoluzione di determinati compiti
l’intelligenza artificale
Il termine intelligenza artificiale venne coniato nel 56 da McCarthy che faceva ricerche in
ambito informatico per indicare una disciplina che tutt'oggi è in continua evoluzione. Al
giorno d'oggi è possibile distinguere due tipi principali di intelligenza artificiale:
● Intelligenza artificiale debole: ovvero lo sviluppo di un software intelligente
specializzato nell'esecuzione di un compito specifico ad esempio Siri
● Intelligenza artificiale forte :ovvero un computer intelligente con un essere umano
in grado di effettuare diversi compiti intellettuali in ambiti differenti, ma non è ancora
stato possibile crearne uno.
riduzionismo e antiriduzionismo
sono due correnti di pensiero in cui
● il riduzionismo sostiene che è possibile assimilare il cervello umano a una macchina
che è in grado di riprodurre i tratti distintivi dell’uomo utilizzando algoritmi per
compiere una specifica azione
● l’antiriduzionismo sostiene che nessuna macchina potrà mai sostituire l’uomo in
quanto non è in grado di esprimere sentimenti e anche perché non possiede
l’intenzionalità
intelliigenza ereditaria teorie
principalmente dell’intelligenza ereditaria ne parla Platone che quando teorizza una
selezione sulla base della facoltà intellettive in quanto le persone più intelligenti dovevano
portare avanti il regno e dovevano riprodursi solo con persone altrettanto intelligenti in modo
tale da far nascere bambini “super” intelligenti . Questa cosa continua anche nel 97 in cui si
pensava che le caratteristiche genetiche stabilissero la posizione sociale o anche il diritto
alla vita di un individuo. Nel 1867 il cugino di Darwin pubblica il libro “ il genio ereditario” in
cui sostiene che gli uomini più intelligenti sono nati sempre da classi sociali elevate .
l’eugenetica
Nel 1868 Galton fonda questa disciplina che aveva lo scopo di ostacolare la moltiplicazione
di innetti e di migliorare la razza. Ovviamente le ricerche erano piene di errori in quanto i figli
di persone con una classe sociale minore non avevano una buona istruzione e quindi era
difficile per loro ma comunque queste tesi erano gradite e si diffusero e vennero
strumentalizzate. UNa conseguenza di queste tesi fu che nel 1907 le persone che
presentavano atteggiamenti criminali o disturbi mentali venivano forzati alla sterilizzazione.
L'eugenetica veniva usata anche per la selezione di persone da far entrare ma ovviamente
questi test erano in lingua straniera per le persone che dovevano farli e quindi risultavano
con dei ritardi mentali e in germania venne messo un vero e proprio progetto chiamato
Aktion t4 che comportava l’eliminazione di bambini affetti da disturbi psichici e una forma di
etanuasia per gli adulti che affetti da malattie congenite.
l’ereditarietà dell’intelligenza
la ricerca sulla ereditarietà dell’intelligenza ha sempre portato a una visione razziale e
ideologica che producevano pratiche disumane. Per questo negli anni a venire si è sempre
cercato di interpretare l'intelligenza sulla base del suo ambiente di vita e degli stimoli che
riceve o da quali ne è privata.
ci sono stati molte ricerche su questa questione e una delle più convincenti è quella fatta su
due gemelli monozigoti che sono stati divisi e adottati da due persone diverse e si è visto
che avevano una correlazione positiva elevata infatti dicono che una parte della nostra
intelligenza dipende dall’eredità e non dall’ambiente.
effetto pigmalione
nel 65 due ricercatori fecero fare un test a dei bambini di una scuola elementare e dissero
alle maestre che un gruppo di loro era più portato ma in realtà non era così e nel tempo
tornati a fare un altro test hanno visto che la loro intelligenza aumentò del 15 percento ma
questo grazie a l’effetto pigmalione in quanto una persona cerca di realizzare e confermare
le aspettative altrui .
creatività
la creatività è una caratteristica dell’essere umano che risponde all’esigenza di
cambiamento e trasformazione che si sviluppa in quei soggetti capaci di trovare e inventare
nuove connessioni tra pensieri e oggetti, producendo cambiamenti e innovazioni definiti
originali
Molti studiosi si sono occupati di analizzare i processi creativi dell’ essere umano per darne
una definizione
il pensiero produttivo
Il primo a interessarsi della creatività fu Wertheimer che era anche un esponente della
Gestalt. Secondo lui la principale caratteristica della creatività umana è il pensiero produttivo
inteso come una forma di ragionamento che, davanti a una problema, raccoglie gli elementi
a disposizione rimescolandoli e usarli per raggiungere una nuova soluzione in maniera
creativa e originale.
Wertheimer riconosce alcuni caratteri per il pensiero produttivo :
● esplorativo si osserva l’ambiente per ricercare elementi che possano essere utili per
risolvere un problema
● inventivo utilizzare in maniera creativo gli elementi
● intuitivo inventare nuovi processi
problem solving
il problem solving è un’espressione inglese che ha la traduzione di “ risoluzione di un
problema “. Il problem solving è un processo mentale che ci permette di formulare ipotesi su
come risolvere un problema in modo funzionale
il pensiero divergente
Guilford si occupò nel corso delle sue ricerche anche del concetto di creatività.
Partendo dal presupposto che esistono due tipi di pensiero:
● pensiero convergente : arrivare a una soluzione efficace seguendo un
ragionamento puramento logico e schematico
● pensiero divergente : caratterizzato dalla creatività in quanto dà la possibilità di
produrre soluzioni alternative di fronte a un unico problema. Questo pensiero
appunto stimola nuove prospettive
pensiero laterale di De Bono
De Bono elaborò il concetto di pensiero laterale, il quale intende un modo di pensiero
creativo, che ha lo scopo di risolvere un problema non usando un pensiero razionale.
Il pensiero laterale si concentra sull'osservazione del problema da punti di vista differenti per
individuare più soluzioni alternative, in quanto ci permette di cogliere maggiori dettagli che
noi possiamo integrarli o scartarli per trovare una soluzione.
tecniche creative
La nostra creatività, per funzionare al meglio, ha bisogno di alcune strategie con le quali
favorire i nostri processi creativi
il cane di pavlov
Pavlov approntò la fase di condizionamento: dava da mangiare al cane ogni qualvolta si
presentava il suono del campanello. Dopo varie ripetizioni, lo stimolo del campanello si
trasformava in stimolo condizionato capace di produrre da solo una risposta, questa volta
condizionata, di salivazione. Lo stimolo incondizionato è qualsiasi stimolo che naturalmente
evoca un comportamento riflesso, ad esempio la salivazione in seguito alla vista/odore del
cibo; risposta incondizionata è il comportamento riflesso, come ad esempio la salivazione,
evocato da uno stimolo incondizionato.
il comportamentismo
il comportamentismo è stata una delle teorie psicologiche più importanti, in quanto i
comportamentisti partivano dal presupposto che gli essere umani nascono con pochissime
caratteristiche e abilità innate in quanto per loro è l’ambiente e l’esperienza determinasse il
comportamento dell’individuo. Infatti i loro esperimenti analizzavano il comportamento
dell'individuo (esempio cane) quando cambiavano delle cose
.
il condizionamento operante di Skinner
Skinner ribadendo la necessità di una scienza del comportamento che aveva lo scopo di
formulare leggi oggettive e verificabili, difese lo studio del comportamento animale per
arrivare a definire il condizionamento operante o strumentale. Egli costruì come strumento
per i suoi esperimenti la Skinner box, una gabbia che presentava un meccanismo azionabile
dall’animale (piccioni es) la cui pressione rilasciava direttamente il cibo al suo interno.
All’interno inizialmente l’animale vagava e poi casualmente azionava la leva che produceva
una risposta e quindi l’arrivo del cibo. Dopo essersi nutrito la cavia continuava a vagare nella
box fino a quando ripremerà la leva e con il passare del tempo l’azione di premere la leva
non sarà più casuale ma diventerà frutto dell’apprendimento e quindi una risposta operante
in quanto il soggetto è attivo (si mette in azione) rispetto a quello classico in cui il cane
rimane fermo.
Skinner introdusse anche il rinforzo che poteva essere:
● rinforzo positivo: quando un effetto piacevole aumenta la probabilità che quel
comportamento si ripresenti in futuro
● rinforzo negativo: è il contrario del rinforzo positivo e per spiegarlo possiamo fare
l’esempio di quando in una giornata fa molto caldo noi cerchiamo un posto
ombreggiato e quindi un effetto sgradevole ci fa compiere un'azione per evitarlo
La punizione che secondo Skinner rappresentava un metodo educativo assai poco efficace
in quanto l’effetto della punizione non potrà sempre essere la riduzione che quella risposta
non venga rifatta di nuovo perchè molto spesso implica il mettere in atto delle risposte per
evitare quella regola.
il modellaggio di Skinner
nel momento in cui la cavia dell'esperimento non aveva alcun interesse per la leva nella
gabbietta, lui introduceva il modellaggio, questa tecnica in sintesi cercava di rafforzare un
comportamento spontaneo che si avvicina alla risposta desiderata, infatti quando il topolino
si avvicinava alla leva, gli veniva rilasciato del cibo così fino a quando non era il topolino a
premere la leva.
il neocomportamentismo
Uno dei principali esponenti del comportamentismo fu Tolman. Egli comprese che il riflesso
condizionato era insufficiente per spiegare l’apprendimento e che il modello
stimolo-risposta-rinforzo non forniva spiegazioni importanti dei processi di apprendimento.
Infatti per lui era importante:
● motivazione: può essere un bisogno primario come la fame o ad esempio la fuga da
un pericolo
● cognizione: una nuova visione del problema che ne facilitano la risoluzione
Toleman infatti era convinto che l’apprendimento consisteva nella riorganizzazione degli
stimoli di una data situazione per raggiungere uno scopo.
l’apprendimento latente
questo concetto furono introdotti grazie a due esperimenti fondamentali:
1. Nel primo esperimento furono divisi 3 gruppi di topi, a ognuno dei gruppi venne
fornito un differente programma di rinforzo: Nel 1 gruppo quando arrivavano alla
metà non ricevevano mai un rinforzo e quindi non miglioravano molto le loro
prestazioni Nel 2 gruppo quando arrivavano alla metà ricevevano sempre un
rinforzo e quindi mostrò un rapido apprendimento danno ragione alle ricerche
comportamentiste . Nel 3 gruppo quando arrivavano alla metà solo dopo l’11 giorno
ricevevano il rinforzo e fu quello con i risultati migliori, però ci dobbiamo ricordare che
all’inizio quando non ricevevano un rinforzo avevano i risultati del 1 gruppo ma dopo
il rinforzo iniziarono ad avere i risultati del 2 gruppo.
Con questo esperimento Tolema aveva appreso che tutti i topi apprendevano la struttura del
labirinto ma ciò che aumentava la probabilità di fornire la risposta attesa era la presenza di
una meta appetibile.
l’apprendimento intenzionale
2. il secondo esperimento prevedeva un gruppo di tomi addestrato a percorrere il
labirinto fino a raggiungere un traguardo che era raggiungibile con diversi
percorsi,Dopo alcune prove gli sperimentatori bloccano la via più semplice ma i topi
erano in grado di arrivare alla metà usando gli altri due percorsi. Questo dimostrava
che le cavie non avevano solo appreso una serie di sequenze per raggiungere un
rinforzo ma erano in grado di cambiare flessibilmente il proprio comportamento e che
quindi possedevano una mappa cognitiva.
il cognitivismo e l’apprendimento
la maggior parte dei gestaltisti si trasferiscono negli Stati Uniti dove il comportamentismo era
la teoria dominante, con il tempo queste due teorie si mescolano e danno vita al
cognitivismo.
L’ottica del cognitivismo si interessava sia dell’aspetto scientifico che quello psichico,questa
teoria aveva dei principi condivisi da tutti gli studiosi che erano:
● principio delle basi biologiche dei processi psichici : il nostro adattamento deriva
dal nostri processi psichici e di come ci adattiamo all’ambiente
● principio evolutivo : i processi psichici maturano in corrispondenza allo sviluppo del
sistema nervoso
● principio costruttivista : quello che noi concepiamo come ambiente esterno deriva
dalle nostre esperienze pregresse
● principio mentalista : la mente può essere indagata perchè contiene dei modelli
che ci orientano nel nostro agire
● principio dell’elaborazione dell’informazione : i modelli mentali derivano dal fatto
che c’è un continuo scambio di informazioni sia dall’esterno che dall’interno
● principio della simulazione : in quanto i computer possono simulare l’elaborazione
della mente umana
in sintesi l’apprendimento in questo periodo viene visto come si arriva alla risoluzione di quel
problema
apprendimento cooperativo
Lev Vygotskij valorizza i processi educativi orizzontali dicendo che i bambini apprendono
prima e meglio grazie alla collaborazione con i propri coetanei
oralità e scrittura
Gli uomini fin dall’antichità usano per comunicare i segni che andando avanti con il tempo
diventano grafemi con un corrispondente fonema. In particolare i Micenei creano né usano
un sistema di scrittura logosillabica (lineare b) e veniva usata solo a scopo amministrativo e
quindi per registrare operazioni commerciali, infatti il patrimonio culturale veniva tramandato
oralmente e grazie ai poemi omerici abbiamo e avevano anche una cultura scritta
tramandare il sapere
la loro trasmissione era per lo più orale e trasmettevano le proprie conoscenze ai giovani
grazie al patrimonio culturale come la poesia e in particolare l’epica e la lirica. Nella Grecia
arcaica si sviluppò una pedagogia poetica affidata agli aedi e ai rapsodi che avevano lo
scopo di educare tramite queste forme artistiche. Loro infatti tramandano le gesta e la fama
degli eroi e degli antenati contribuendo così a creare una forte identità culturale del pubblico
e quindi plasmavano i giovani . La maggior parte dei poeti e profeti erano privi della vista in
quanto per loro non avendo questo senso ne avevano alcuni molto più sviluppati e che
quindi la poesia era un dono della Muse
l’epica omerica
l’epica omerica ci insegna la virtù. Il filosofo Platone ha educato la Grecia in quanto i suoi
poemi rappresentavano il testo canonico per l’istruzione della gioventù. Infatti è espresso in
forma narrativa un sapere che comprende la totalità dell’esperienza e anche perché descrive
i diversi personaggi con un modello di comportamento positivo o negativo.
Nei poemi omerici la maggior parte dei personaggi è una aristocrazia di guerrieri infatti
l’apprendimento fisico dell’arte della guerra procede di pari passo con l’acquisizione
dell’abilità oratoria e che quindi l’arete è la virtù per eccellenza di un buon guerriero. Un altro
valore molto importante era l’ospitalità. POi c’era la metis che era la capacità ingegnosa
dell’eroe nel trovare soluzioni in situazioni complesse ad esempio come penelope fece per
aspettare ulisse.
l’educazione a sparta
gli elementi fondamentali della società della civiltà spartana erano la centralità dell’ideale
militare, il carattere conservatore delle leggi e un controllo statale sulla formazione di
giovani. Il sistema di governo era oligarchico e che quindi il potere si concentrava nelle mani
di una minoranza ricca
● i figli maschi restavano in casa fino ai 7 anni poi venivano affidati ad un paidonomos,
dai 12 anni ricevevano un solo indumento per tutto l’anno, dormivano in camerate e
si ungevano di olio solo nei giorni di festa. Nei 16 anni iniziava l'adolescenza che
avveniva attraverso cerimonie e sfide (la più pericolosa era la krypteia). Accanto
l’addestramento fisico il soldato veniva istruito nella letteratura e nella scrittura e
riceveva anche una formazione musicale connessa al combattimento
● a Sparta le donne erano importanti in quanto loro dovevano generare figli sani.
Praticavano ginnastica e lo sport, si esercitavano nel lancio del giavellotto,
partecipavano alle cerimonie religiose nelle quali potevano mostrarsi anche nude.
Il travaglio del parto era associato al rischio del combattimento in guerra infatti sulle
tombe era vietato scrivere i nomi dei defunti a eccezione di quelli degli uomini morti
in guerra e delle donne morte di parto
l’educazione ad atene
Atene sorse tra l’8 e il 6 sec a.C. da una serie di villaggi della regione attica. Atene prima ha
una fase di monarchia poi evolve verso la democrazia. Dal governo democratico erano
esclusi le donne, gli stranieri e gli schiavi. Tutto questo ha forgiato il modello di paideia che
ha la traduzione di formazione/educazione, l’antica educazione ateniese aveva l'ideale di
virtù fondato sulle qualità fisiche e spirituali.
● l’educazione aveva luogo già dalla primissima infanzia data dalle madri e dalle nutrici
che gli fornivano un primo insegnamento fondato sull’apprendimento di storie e di
miti tradizionali,il padre poteva scegliere se educare i propri figli o affidarli a maestri
fino ai 18 anni periodo in cui i giovani venivano iscritti alle liste di leva che durava 2
anni finalizzato alla formazione militare e all’istruzione musicale e letteraria. La
formazione comprendeva la ginnastica che era considerata indispensabile anche per
la formazione del carattere poi c’era la musica e la letteratura. Non esisteva un
edificio pubblico per l'istruzione ma esistevano scuole private dopo il maestro di
musica insegnava a leggere, scrivere e a far conti. L'insegnamento della musica
avveniva senza spartiti quindi senza l’apporto della scrittura e l’apprendimento delle
lettere si basava sul canto e sulla memorizzazione di poesie liriche e di parti dei
poemi omerici, l'aritmetica invece era molto diversa infatti loro ignoravano lo 0 e i
numeri venivano scritti usando le lettere dell’alfabeto.
● l’educazione femminile : erano escluse dall’agorà e alle assemblee in cui si
trattavano gli affari e la politica, potevano partecipare principalmente ai grandi rituali.
All’età di 10 anni prendevano parte a un rito dove vivevano un periodo di margine in
cui non erano più bambine ma nemmeno donne, non si sa con precisione di cosa si
trattasse questo rito ma si pensa che indossavano pelli di orsa e si abbandonavano
per l’ultima volta alla vita da ragazzine in quanto finito questo rito diventavano donne.
Sposate venivano educate dall’uomo alla scienza dell’amministrazione della casa
infatti il capo della casa era la donna.
la sofistica
il termine sofista disegna una qualifica di tipo professionale e si riferisce a una particolare
competenza di natura tecnica e intellettuale infatti loro si definivano professionisti della
sapienza e che erano capaci di esercitarla ma soprattutto insegnarla. Si occupavano
dell’educazione degli uomini e della loro formazione politica soprattutto attraverso
l’insegnamento della retorica, loro cercavano di insegnare l’arete in quanto prima si pensava
fosse una virtù ereditaria. Gli elementi su cui i sofisti puntano sono:
● vedere l’uomo come soggetto individuale e sociale
● il relativismo in quanto non esiste una verità assoluta ma che è soggettiva
● l’utilitarismo in quanto il sapere deve essere spendibile
● il metodo induttivo
● la dialettica ciò riuscire a fare dei discorsi e a difendere bene le proprie idee
● la retorica che è l’insieme delle tecniche per realizzare un buon discorso
I sofisti erano degli insegnanti privati che formavano gli allievi per ¾ anni in cambio di un
compenso. Si spostavano di città in città insieme agli alunni e cercavano di persuadere il
pubblico e facendo apprendere le tecniche agli allievi infatti i sofisti insegnavano l’arte della
politica prevalentemente ad Atene quando visse la sua età d’oro l’epoca in cui l’economia
della città passò dall’essere legata all’agricoltura a sviluppare attività artigianali e
commerciali. I sofissi educavano gli uomini a diventare buoni cittadini, ad amministrare gli
affari dello stato e a esercitare il potere in modo efficace e lo facevano insegnando agli allievi
a padroneggiare la dialettica e l’uso strategico della parola.Infatti loro non trasmettevano una
teoria ma un insieme di tecniche per questo erano criticati da Platone, Aristotele e Aristofane
che gli vedevano come persone troppo ciniche e soprattutto perchè loro puntavano a far
emergere la persona nella società e soprattutto perché si facevano pagare
filosofia di platone
platone è stato uno dei più importanti allievi di Socrate in quanto ha anche trascritto tutto il
suo pensiero. I temi che Platone affronta nei dialoghi sono fondati sul piano etico, politico,
pedagogico, gnoseologico e cosmologico.
il dialogo pedagogico
Platone sceglie il dialogo come strumento di comunicazione filosofica infatti lui al posto di
esporre il suo pensiero in forma di trattato riporta una comunicazione diretta infatti grazie a
questa forma lui riesce a salvare le parole di socrate che potevano essere destinate all’oblio.
lui aveva come idea la filosofia come azione dove c’erano tesi contrapposte che insieme alla
filosofia come sapere aperto e quindi si cercava sempre la verità e come interrogarsi.
Fonda l’università in cui in piano di studi era incentrato sul dialogo e sul porsi continue
domande. Platone usava molto spesso il mito per cercare di farsi comprendere da tutti.
Per platone bisogna avere una conoscenza stabile e non il relativismo sofistico in quanto per
lui l’ignoranza della giustizia genera mostruosità infatti lui si orienta la sua riflessione sulla
dimostrazione dell'esistenza del bene nella giustizia ovvero dei valori nei quali gli uomini
debbano riconoscersi e questo presupposto è la dimostrazione della teoria delle idee dove si
pensa che oltre al mondo sensibile ci sia una realtà superiore chiamata iperuranio in cui
vigono queste idee che hanno il bene al vertice. Poi Platone mette in chiaro la teoria della
reminiscenza in quanto la nostra conoscenza la prende la nostra anima prima di arrivare sul
mondo sensibile e quindi noi dobbiamo solo richiamarla alla memoria.
l’educazione
i futuri filosofi dovevano cimentarsi nella musica e nella ginnastica per poi dedicarsi allo
studio delle discipline matematiche come l’aritmetica, la geometria e l’astronomia. Queste
discipline infatti servivano per preparare il futuro filosofo allo studio della dialettica che
studieranno fra i 30 e i 35 anni periodo in cui dovranno affrontare anche un tirocinio nelle
cariche militari e civili e solo se hai 50 anni tutti gli studi saranno portati a termine con buoni
risultati potranno diventare governanti.
Invece i guardiani dovevano avere una buona educazione in quanto dovevano saper
controllare la loro parte irascibile. La loro formazione avviene attraverso l’ascolto delle
narrazioni dei miti, attraverso l’educazione musicale e poi la ginnastica. Nel loro percorso di
formazione verranno continuamente giudicati e i più valorosi proteggeranno una città.
Questa educazione al servizio della politica ha il compito di indirizzare le anime e i corpi
verso dei comportamenti giusti infatti loro vivevano una vita misurata soprattutto in quanto la
loro formazione ero posta sulla ginnastica e la musica che è una combinazione per indurre
all’anima un equilibrio, infatti per platone l’allenamento fisico ci fa sviluppare la forza morale.
il modello educativo di senofonte
l’opera di interesse pedagogico di Senofonte è la ciropedia basata sulla vita del re ciro il
grande, all’inizio di questa opera senofonte che era filo-spartano si chiede come si possa
avere il comando mantenendo contemporaneamente l’ordine e il potere e questa domanda
fa generare il racconto basato sulla riflessione del l principale ideale. In quest'opera
senofonte ripercorre l’infanzia e l’educazione del re che si basava su una formazione severa
che era incentrata sull’insegnamento della giustizia, la loro educazione era democratica ma
elitaria in quanto si tutti potevano andare a scuola ma ci andavano solo le persone che non
dovevano per necessità lavorare.
nell’età ellenistica il pensiero greco passa dal vedere la persona come membro della polis al
vedere il soggetto come persona umana con tutte le sue virtù
la paideia di isocrate
Isocrate visse dal 436 al 338 a.c., era logografo cioè redattore a pagamento di discorsi
giudiziari, poi professore di eloquenza infatti è considerato il maestro di oratoria e di
educazione letteraria del mondo greco. Fu discepolo di Gogia infatti diede continuità
all’attività dei sofisti aprendo ad atene una scuola di eloquenza che nel tempo andò in
concorrenza con l’accademia di platone, la scuola aveva come finalità la formazione di
professionisti che affrontano le tematiche dell’attività politica e di come condurre gli affari sia
pubblici che privati.
Isocrate va contro Platone e nega la possibilità dell’esistenza di una conoscenza assoluta
infatti lui prende le distanze anche dal relativismo etico del sofisti invece lui attribuisce un
ruolo etico alla retorica. Secondo Isocrate il bravo oratore doveva godere di buona
reputazione e doveva possedere anche le competenze letterarie e filosofiche e una cosa
molto importante è che per lui la cultura umanistica era molto più importante di quella
scientifica. Nella sua scuola l’insegnamento della retorica avveniva con la pratica e lo
sviluppo delle qualità innate come il saper parlare, avere una buona memoria, la creatività e
soprattutto la dedizione al lavoro e questo apprendimento avveniva tramite esempi e
l’imitazione così che ogni alunno potesse partecipare al processo creativo. Il progetto
pedagogico dal punto di vista politico si fonda su un forte sentimento di unità tra i greci infatti
Isocrate si fa portavoce di una paideia panellenica e quindi una società dove l’essere greci
non significa appartenere alla stessa etnia ma essere parte della cultura.
la pedagogia di aristotele
Aristotele era allievo di Platone ed elaborò un progetto educativo che evidenzi le qualità del
buon cittadino inserendolo in un contesto sociale, nel 335 a.C. si trasferisce ad atene ma
viene visto come stranerio e quindi non poteva possedere terreni così utilizza il ginnasio che
era all’inizio una scuola di ginnastica ma che con il tempo divenne anche sede di istruzione
letteraria e musicale, la scuola prese il nome di Liceo e all’interno aristotele teneva corsi
propri ma tenevano lezioni anche altri studiosi. Nel liceo usavano il libro come mezzo di
trasmissione del sapere a differenza dell’accademia che utilizzavano ancora il dialogo e
Aristotele faceva lezione camminando.
Il pensiero pedagogico di Aristotele è legato al tema della virtù e alla dimensione
etico-politica infatti le riflessioni teoriche sul tema dell’educazione si collocano in una
posizione intermedia dove l’uomo viene visto come singolo un animale irrazionale per
questo l’uomo deve essere dotato anche di ragione ed avere la capacità di convivere con
altri simili ma ciò non significa reprimere i propri istinti naturali ma di farsi guidare appunto
dai principi razionali che ci aiutano a trovare il nostro posto all’interno della comunità infatti
se miglioriamo come persona miglioriamo anche la nostra società.
Per Aristotele l’educazione è compito dello Stato in quanto se si vuole una polis prosperosa
bisogna educare i propri cittadini alla moderazione all’attinenza con il reale e alla formazione
dell’uomo virtuoso in quanto esso agisca sempre in modo favorevole per tutti. però ci
dobbiamo ricordare che l’educazione è un addestramento individuale fatto affinché avvenga
un buon funzionamento della comunità ma ovviamente il fine comune dell’educazione varia
a seconda dello stato e governo che c’è.
la prima infanzia
Nei primi anni sarà la famiglia a farsi carico di educare i fanciulli dove secondo Aristotele
bisogna educarli alla cura del corpo in quanto più importante della cura dell’anima.
Principalmente i bambini svolgevano un moderato allenamento in modo che acquisiscano
una resistenza fisica e ovviamente ogni attività ludica deve svolgersi secondo una modalità
di gioco e devono essere educati alla temperanza. In questa fase, accanto ai famigliari ci
sono dei pedonomi che hanno il compito di vigilare sui racconti e i discorsi uditi dai bambini
in quanto loro devono essere improntati al decoro.
ogni materia ha come fine ultimo la libertà del pensiero da ogni vincolo pratico e soprattutto
la voglia per la conoscenza.
infine secondo Aristotele le donne devono essere guidate e devono essere educate a virtù
come la temperanza e alla scienza della cura della casa e ovviamente per lui non hanno la
capacità di essere autonome invece l’uomo deve essere educato a comandare. Il
matrimonio invece l’uomo deve avere almeno 15 anni in più della ragazza.
la paidèia alessandrina
in età alessandrina si assiste al declino delle poleis e ne nascono alcune tra cui Pergamo,
Antiochia e Alessandria d'egitto che all’inizio del 3 secolo a.C. vengono costruiti il museo e la
biblioteca che era un luogo dove i filologi interpretavano e traducevano le opere. La
biblioteca si trova all’interno del Museo che non era soltanto un luogo di ricerca ma anche un
polo didattico dove gli studiosi tenevano lezioni. Questo posto era dotato di strutture come
l’osservatorio astronomico, il giardino zoologico e l’orto botanico. Il declino delle polis porta
anche al vedere il cittadino come suddito e anche dal punto di vista culturale ed educativo ci
sono delle trasformazioni come:
● la filosofia mette al centro l’individuo e non il cittadino
● la letteratura passa dal servire per tramandare il sapere a essere un prodotto artistico
● c’è la divisione della cultura in letteratura colta destinata ai ricchi e una cultura
popolare destinata ai poveri
● e si passa dalla cultura orale a quella del libro