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storia della psicologia

-per fa sì che la psicologia viene riconosciuta come scienza ,oltre a essere relativamente
recente , infatti prima la psicologia serviva ai primi filosofi per capire il senso dell’agire e del
sentire umano . ricordiamo che la psicologia cambia continuamente perché appunto si deve
adattare al contesto e all’ambiente sociale .
- la psicologia intesa come disciplina scientifica , ha origine intorno alla metà dell’ottocento.
-prima per studiare le funzioni mentali si ricorreva alla filosogia.

che cos’è la psicologia


il termine psicologia deriva dal greco e viene tradotto come “studio dell’anima”.la
psicologia è una scienza che si occupa di migliorare la qualità della vità come ad esempio i
processi della mente , del comportamento e delle relazioni umane .
il compito che la psicologia ha voluto intraprendere è quella di misurare le funzioni umane
che hanno origine dall’anima

teoria aristotelica
aristotele è stato il primo filosofo a intraprendere studi sulla natura umana e su alcune
funzioni mentali come l’apprendimento elementare e la sulla memoria . aristotele dice che
l’anima presiede al governo del corpo e in particolare l’anime è analizzata in base ai ruoli
che svolge e aristotele le divide in 3:
● anima vegetativa : governa le funzioni vitali
● anima sensitiva : funzione di sentire e percepire che hanno gli uomini e gli animali
● anima intellettiva : funzione di concepire e formulare concetti “pensieri” ( sentimenti
e percezioni)

teoria di cartesio
il vero rivoluzionario della psicologia scientifica è un filosofo francese, chiamato cartesio.
La cui teoria la troviamo nel “ trattato sull’uomo” in cui sostenne che se il corpo può essere
studiato come un oggetto fisico, l’anima, deve essere vista come un'entità spirituale visto
che solo la nostra volontà può condizionarla .
e per questo questa teoria si chiama dualistica e in breve secondo questa teoria , anima e
corpo sono due entità distinte.
fechner e l’origine della psicologia
l’origine della disciplina psicologica dell’ottocento è legata alle conoscenze precartesiane
che sono :
matrice religioso filosofica : ragionare sulla capacità di sviluppo dell’anima
matrice medico biologica : osservare sulla condotta umanistica e il funzionamento del corpo

grazie all’illuminismo si era fondata una concezione materialistica del sapere , infatti sotto la
guida di denis diderot 2 illuministi scrissero l’encyclopèdie .

dopo tutto ciò arriviamo a gustav fechner che fu uno dei primi a iniziare ricerche di carattere
psicologico in laboratorio, il suo obiettivo era di fornire una misura dell’anima umana e ci
riuscì grazie agli insegnamenti di weber ( filosofo nonché maestro di fechner ) , questa legge
diventata successivamente il primo fondamento della psicofisica ( anche detto legge di
weber-fechner) recita che la mente deve essere studiata indirettamente attraverso la
variabilità soggettiva delle risposte ad uno stimolo .

ricordiamo che le metodologie di fecher sono di tipo oggettivo

wundt e la psicologia sperimentale


uno dei primi scienziati a teorizzare la possibilità di individuare criteri oggettivi per analizzare
il comportamento umano è stato wilhelm wundt. apre nel 1879 il primo laboratorio ( Lipsia)
di psicologia sperimentale e da inizio alla nascita della psicologia . grazie a wundt sappiamo
appunto il metodo sperimentale ( basico ) per la ricerca in psicologia che si divide in 2 punti:
● metodo sperimentale : si basa sull’osservazione e viene condotta in maniera
sistematica, ovvero come una ricerca scientifica.
● l'osservazione : ritenuta efficace per i prodotti dello spirito che sono quella parte
della persona che non può essere manipolata liberamente dal ricercatore tutto ciò
rientrava nell’ambito della psicologia sociale .
wundt per capire come si formano le percezioni complesse che servivano per capire un
processo mentale volto a convertire i dati sensoriali in concetti dotati di significato ha dovuto
adoperare l’introspezione bastata sull’auto osservazione che serviva per riportare fenomeni
da parte del soggetto ( il metodo introspettiva funziona che esiste uno stimolo esterno si
utilizza un'auto osservazione e poi un resoconto verbale e si arriva alla descrizione dei
procedimenti mentali )

l’approccio strutturalista
la prima scuola di psicologia aveva come obiettivo l’indagine della struttura mentale nei
caratteri del sistema nervoso e di come operano di comune accordo con la percezione di un
fenomeno . però questi due metodi non erano destinati a durare a molto perchè appunto si
basavano per lo più sul resoconto verbale . infatti al metodo sperimentale venivano
attribuite due critiche :
● verifica non oggettiva :non ha una definizione degli obiettivi svolti
● l’impossibilità di utilizzo con i bambini : visto che questo metodo si basava sul
resoconto verbale i bambini non potevano usarlo visto che non avevano una
proprietà di linguaggio adeguata

novecento: a cosa serve la psicologia?


un altro motivo per cui l’approccio strutturalista viene abbandonato è per la grande
ripercussione della teoria dell'evoluzione di darwin . grazie alle opere di fine ottocento di
William James e Dewey nasce il funzionalismo, seguendo la teoria di Darwin loro
ipotizzavarono che il comportamento umano dovesse essere considerato come adattamento
dell’organismo a un certo ambiente e situazione. i ricercatori funzionalisti si stavano
impegnando per dare un indagine completa del comportamento inserendo anche il
pensiero , la motivazione e l’apprendimento.

comportamentismo
nel 1913 Watson pubblica un articolo chiamato :“la psicologia così come la vede un
comportamentista“ in cui diceva che per sperimentare una certa teoria in questo caso la
psicologia non doveva solo essere osservata ma anche sperimentata e quindi nasce
l’esigenza di un presidio psicologico e così nasce il comportamento manifesto che può
essere osservato da tutti e anche giudicato e descritto. la nostra mente viene detta black
box perché appunto noi da fuori non possiamo vederla ma possiamo solo vedere come un
certo soggetto reagisce a un amput . grazie a Skinner ed a Pavlov questa teoria oltre a
diffondersi nel campo scientifico si diffuse anche nell’opinione pubblica come un modo di
fare psicologia attento sugli effetti e le cause.

neocomportamentismo
alla base che limitare lo studio al solo comportamento osservabile e misurabile si sarebbe
dimostrato inefficace nel tempo, nasce il comportamentismo che fece arrivare a una
psicologia che prendesse in considerazione oltre alle cause e alle risposte anche alle
motivazioni interne ( spinte/bisogni/motivazioni) .

skinner e il neocomportamentismo
una corrente del comportamentismo fu creata da Skinner. secondo lui esistono fenomeni
non osservabili direttamente e che devono (possono) essere studiati scientificamente ma
che non vanno ritenuti la causa di un determinato comportamento. nel 1948 skinner si
occupò dell’acquisizione di un progetto utopistico che descrisse nel suo libro. ( nel libro parla
di una società su principi positivi e in cui non c’è una punizione ad uno sbaglio )
la teoria della forma e la scuola di gestali
in europa alla fine dell’ottocento e gli anni trenta si sviluppa una corrente di ricerca
psicologica chiamata psicologia della gestali che in tedesco significa forma e struttura
unitaria e proprio per questo che viene chiamata psicologia della forma ( autori di questa
ricerca: max wertheimer, wolfgang köhler , kurt koffka e kurt lewin). l’oggetto principale di
questa corrente fu l’esperienza che si verifica nell’individuo quando percepisce uno stimolo
per di più visivo. nel 1912 risale l'inizio di questa scuola di pensiero, quando, wertheimer
pubblico “studi sperimentali sulla percezione visiva del movimento” in cui parlava del
movimento stroboscopico ( movimento apparente ) in cui diciamo si componevano le minime
azioni come dei fotogrammi .

gestali e la visione d’insieme


gli appartenenti alla scuola di gestali cercavano invece di comprendere e analizzare il
fenomeno nella sua totalità e che appunto le azioni passate non erano importanti. di questa
scuola furono molto importanti anche gli studi che fece kohler che si basavano
sull’apprendimento dei primati e il problem solving, questa proprietà di pensiero venne
definita da lui insight ( istruzione). invece per l’ambito delle scienze sociali, lewin portò avanti
le teorizzazioni di gestali che erano le dinamiche di gruppo e la ricerca-azione ( lo studio di
problemi sociali e di possibili strategie di soluzione o di intervento). grazie a questa scuola di
pensiero si era riscontrato un altra volta l’approccio a favore di una visione del fenomeno
psichico in maniera oggettiva e non soggettiva .

cognitivismo
Secondo il cognitivismo la mente umana è in grado di elaborare a suo modo le
informazioni che arrivano dall'ambiente esterno. Accade insomma nella mente
umana proprio ciò che accade in un computer.

l’elaborazione delle informazioni


i cognitivisti seguivano un esempio di ricerca molto vicino a quella comportamentista , infatti
secondo loro la costruzione di modelli mentali avverrebbe attraverso le elaborazioni delle
informazioni esterne e interne. molte delle ricerche dei cognitivisti seguirono un modello di
tipo cibernetico ( funzionamento dei processi mentali applicando la logica dei calcoli
elettronici ) questa analogia era basata sulle nozioni di input e output. un altro esempio
usato era quello dei tempi di reazione che misurava la durata dei processi cognitivi e la loro
reazione, da questo si poteva dedurre il grado di complessità e la quantità di processi
cognitivi per la soluzione di un problema . da questo venne introdotto il concetto di di
feedback che divenne un punto centrale per le teorizzazioni cognitive del comportamento
orientato nello svolgimento di un piano per la risoluzione di un problema .

cognitivismo
Ulric Neisser nel 197 pubblica uno studio scientifico chiamato “psicologia cognitivistica”
in cui sono racchiuse le ricerche di 10 anni precedenti rispetto a questa nuova prospettiva
psicologica. Neisser sostiene che i processi cognitivi (Un processo cognitivo è la sequenza
dei singoli eventi necessari alla formazione di un qualsiasi contenuto di conoscenza),in
quanto sistemi complessi possono essere individuati anche se non visti direttamente e
questo avviene perchè appunto tutto ciò che vediamo oltre a essere mediato dagli organi di
senso è mediato anche dai sistemi complessi. Questo studio scientifico anche se
apparentemente efficace, riscontra dei problemi riportati direttamente da Neisser nella
pubblicazione di “conoscenza e realtà : un esame critico del cognitivismo” in cui una cosa
riscontrata “sbagliata” era proprio che, si il cognitivismo aveva portato grandi contributi ma
non portava esperimenti e modelli di un effettivo valore ed era difficile applicarlo nella vita
quotidiana.

scienza cognitiva
in questo contesto critico emerge un orientamento chiamato Scienza Cognitiva i cui gli
aspetti principali gli espone lo psicologo americano Howard Gardner nel saggio “ la nuova
scienza della mente. storia della rivoluzione cognitiva “. Per Gardner, la scienza cognitiva ha
natura interdisciplinare (in varie materie) e analizza i problemi della conoscenza .

psicoanalisi
l’interpretazione dei sogni pubblicata nel 1900 da Sigmund Freud segnò la nascita del
pensiero psicoanalitico. In quest’opera Freud spiega che i sogni non sono insensati e
senza un senso ma che trasmettono messaggi dalle parti più profonde della psiche, inoltre
Freud precedentemente aveva evidenziato che molte volte le decisioni consapevoli fossero
a volte determinate da motivazioni interne sconosciute. Secondo Freud tutto ciò che accade,
viene determinato dall’inconscio.

la psicologia oggi
Persona che riesce a valutare il meccanismo che condiziona le diverse reazioni mentali e
affettive nell'ambito del comportamento individuale e nei rapporti sociali. ovviamente dobbiamo
ricordarci che lo psicologo deve adattarsi a contesti sociali che sono in continua evoluzione e
appunto nel tempo si sono creati dei settori specifici :
● psicologia cognitiva , studia i processi psichici (memoria intelligenza apprendimento)
● psicologia evolutiva , studia i passaggi critici dello sviluppo
● psicologia clinica , studia i singoli individui e cerca di risolvere le loro difficoltà che
possono impedire un adattamento all’ambiente sociale
● psicologia sociale , studia come il comportamento delle persone venga influenzato
socialmente

la percezione
la percezione è il processo psichico complesso che elabora e interpreta le informazioni
sensoriali fornite da ognuno dei nostri sensi, la percezione è sempre preceduta dalla
sensazione dovuta alla stimolazione di uno dei nostri 5 sensi e parallelamente alla
percezione agisce anche il meccanismo dell’attenzione che ci fa focalizzare un un preciso
stimolo

le caratteristiche della sensazione


dobbiamo ricordarci che le sensazioni sono specie-specifica che significa che ogni specie
diversa percepisce gli stimoli per cui riceve recettori sensoriali ( che ovviamente sono diversi
da una specie all’altra ), infatti della nostra sensazione prevede dei limiti e delle regole:
● ognuno dei nostri cinque sensi può cogliere solo gli stimoli per cui è responsabile
● qualsiasi stimolo fisico deve raggiungere un livello minimo( questo livello si chiama
soglia assoluta e quella differenziale che serve quando le soglie sono diverse e si
riescono a percepire due stimoli diversi ) per essere colto , questa soglia però
dipende dal livello di attività del nostro cervello .

il processo percettivo
grazie alle percezioni possiamo interagire con la realtà perché gli stimoli provenienti dai
nostri sensi vengono elaborati e interpretati.il processo percettivo comprende le capacità di:
● unificazione, ci permette di avere una percezione unitaria della realtà, anche se gli
stimoli sensoriali sono molteplici
● interpretazione, ci assicura di poterci interfacciare correttamente con la realtà (ci fa
intuire che il sasso nero dove stiamo per appoggiare il piede è in realtà un riccio di
mare e così noi spostiamo il piede per evitare di farci male

teoria empiristica di von helmholtz


Uno dei primi a occuparsi degli studi della percezione fu Hermann Von Helmholtz.
Per formulare la teoria empiristica è resa possibile grazie alle nostre conoscenze pregresse
infatti secondo questa teoria le nostre percezioni sono inferenze inconsce o ipotesi e quindi
previsioni di ciò che potrebbe esserci là fuori. secondo questa teoria la percezione è un
● processo attivo poiché il soggetto organizza i dati sensoriali e
● processo indiretto in quanto le percezioni si basano su conoscenze pregresse.
teoria della gestalt
nella prima metà del Novecento in Germania nasce una corrente psicologica chiamata
Gestalt,il cui interesse principale era quello di indagare il funzionamento dei processi
percettivi degli essere umani e scoprire quali regole li governino. La parola gestalt significa
forma/struttura unita, l’idea principale della gestalt si può rispecchiare nella frase “il tutto è
diverso dalla somma delle singole parti” e per questa teoria ci sono varie leggi percettive
che servono a organizzare i dati della nostra mente e a farci comprendere cosa stiamo
osservando :
● legge della vicinanza : per semplificare e dare un significato completo a una cosa la
raggruppiamo
● legge della somiglianza : Afferma che all'interno di una composizione o di
un'immagine, gli elementi simili tra loro vengono raggruppati e percepiti come un
elemento unitario
● legge della chiusura : tendenza a unire elementi vicini tra loro percependoli come
forme chiuse
● legge del destino comune : Il principio di Destino Comune dichiara che la mente
percepisce come appartenenti allo stesso gruppo quegli elementi che sembrano
muoversi nella stessa direzione
● legge della buona forma : tendenza ad attribuire a ciò che vediamo caratteristiche di
uniformità, semplicità e simmetria
● legge dell’esperienza passata : elementi che per la nostra esperienza passata sono
abitualmente associati tra di loro tendono ad essere uniti in forme

noi riusciamo a cogliere gli oggetti che ci circondano grazie alla nostra mente che è
chiamata a prendere una decisione in base ai fattori strutturali che forniscono le
informazioni al sistema percettivo

● organizzazione figura-sfondo : il nostro sistema percettivo è in grado di selezionare


i dati visivi e distinguerli le figure , questa cosa quando accade si parla di percezione
fluttuante poiché la mente oscilla tra un'ipotesi e l’altra
● costanza delle grandezze : il nostro sistema percettivo mantiene costante la
grandezza di un oggetto rispetto gli elementi circostanti anche se viene allontanato o
avvicinato
● costanza della forma : il nostro sistema percettivo è in grado di mantenere costante
la forma degli oggetti percepiti anche se cambia l’angolo di visuale

teoria ecologica di gibson


uno dei più importanti psicologi del 20 secolo nel campo della percezione è james gibson
che nel 1979 sviluppò il saggio “teoria ecologica della percezione” chiamata così perché il
processo percettivo è condizionato dall’ambiente (per questo ecologia) e quindi per molte
azioni abbiamo un atteggiamento affordance (quindi passivo e diretto)
new look on perception
A partire dagli anni 50 del secolo scorso in america, si sviluppa una nuova corrente di
pensiero chiamata “new look on perception” ( uno sguardo nuova sulla percezione),
l’esponente principale fu Jerome Bruner che arrivo al punto di vista di questo movimento
che è che le nostre caratteristiche personali (prodotti dello spirito) sono responsabili di
un’interpretazione non sempre uguale per tutti e spesso parziale di ciò che vediamo ed è
secondo questa corrente di pensiero che la percezione è un processo attivo e indiretto

le illusioni percettive
in alcune situazioni ,può capitare che la nostra mente venga trattata in inganno e il
processo di rielaborazione dei dati forniti dai nostri sensi cada in errore. questo succede
perché le illusioni percettive deformano la nostra percezione della realtà.
come esprimi per queste illusioni abbiamo
● illusioni di muller-lyer : le due righe
● la stanza di ames : è una stanza costruita in modo da provocare una percezione
alterata della prospettiva
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LA MEMORIA

che cos’è
l’uomo non può far a meno della memoria perché essa ci aiuta a conservare informazioni in
modo che possano essere recuperate quando ne abbiamo bisogno. Oggi grazie alla
tecnologia, abbiamo memorie esterne che sono validi aiuti per la nostra memoria interna.
però a differenza di un registratore la nostra memoria ha delle funzioni mentali che sono :
● attiva : richiede il coinvolgimento della persona
● complessa : perché è un sistema cognitivo che comprende fasi e strutture differenti

come funziona
Gli stadi dell’elaborazione (i principali) sono 3:
● codifica: la registrazione di un’informazione sotto forma di rappresentazione mentale
● immagazzinamento: l’assimilazione e il mantenimento dell’informazione
● recupero : recupero dell’informazione dai magazzini della memoria :
- rievocazione: per cui si ha una riproduzione attiva dell’informazione che
viene così ricostruita
- riconoscimento: quando l’informazione viene recuperata tramite un ricordo

la memoria sensoriale
è la capacità di registrare informazioni sensoriali per pochi secondi (via di mezzo tra la
percezione e la memoria)
ciò significa che quando i nostri sensi entrano in contrasto con un’informazione,nella mente
ne rimane una traccia per un brevissimo lasso di tempo

la memoria a breve termine


rappresenta il primo magazzino mnestico(mnestico =relativo alla memoria) che è quel
magazzino dove conserviamo un’informazione che tratteniamo fino all’utilizzo.

Nel 1956 George Miller pubblico “il magico sette più o meno due” dove formulò la cosiddetta
“legge del magico numero sette,più o meno due” secondo la quale gli oggetti che possiamo
trattenere nella memoria a breve termine sono circa 7(2 più o 2 in meno).

modello modale
Nel 68 Atkinson e Shiffrin elaborarono il modello modale. Secondo questo modello le
informazioni con cui entriamo in contatto vengono recepite grazie all’attenzione e passano
alla memoria a lungo termine grazie alla ripetizione. Infatti questo modello si basa sulla
teorizzazione che esistono vari stadi di memoria distinti, ciascuno con caratteristiche
differenti, queste informazioni però devono essere elaborate in sequenza ma appunto da
una memoria all’altra potremmo perdere alcuni frammenti.

memoria a lungo tempo


la memoria a lungo è dove le informazioni vengono conservate permanentemente.
si suddivide in due sottocategorie :
● memoria esplicita: dove le informazioni vengono richiamate in maniera volontaria e
consapevole.
● memoria episodica: ricordi personali
● memoria semantica: conoscenze generali sul mondo (questa memoria deve
essere allenata costantemente)
● memoria prospettica: rivolta al futuro per saperci organizzare

oblio
l’oblio serve a non sovraccaricare il nostro cervello, perché appunto elimina le cose non
necessarie, (l’oblio è l'incapacità totale o parziale di ricordare ciò che si apprende( è duraturo
non temporaneo)

teorie dell’oblio
negli anni varie teorie cercavano di spiegare il fenomeno dell’oblio
● teoria del decadimento: eventi lontani vengono ricordati con difficoltà o dimenticati,
tuttavia non si spiega come gli anziani riescono a rievocare nitidamente un ricordo
● teoria dell’interferenza che dice che l’oblio non è legato al trascorrere del tempo ma
all’interferenza da altre informazioni
- interferenza proattiva quando ricordi esistenti interferiscono con quelli più
recenti
- interferenza retroattiva quando ricordi recenti interferiscono con quelli già
esistenti

teorie sulla memoria

esperimenti di Ebbinghaus
Ebbinghaus inventò un metodo sperimentale grazie ad un esperimento: memorizzare la
stessa lista di sillabe due volte, in due sedute diverse a distanza di tempo, in tal modo fu
scoperta la curva dell’oblio vale a dire l’andamento naturale della memoria dei dati appresi in
un determinato momento.
A Ebbinghaus si deve anche la scoperta di altri fenomeni della memoria e dell'oblio, utili ai
fini dell'apprendimento.
● ‌l'effetto seriale in cui la posizione delle informazioni in un insieme da apprendere è
importante ai fini della memorizzazione, in questo contesto concluse che è che è più
facile memorizzare gli elementi iniziali (effetto primacy) e quelli posti alla fine (effetto
recency)
● ‌l'effetto del super apprendimento quando aumentando il numero di ripetizioni di
un'informazione la sua memorizzazione migliora così facendo diminuire la possibilità
di dimenticarla
● ‌l'apprendimento distributivo cioè studiare in più momenti diversi piuttosto che
studiare tutto in una sola volta

scoperte di Freud
All'inizio del 900 Sigmund Freud elaborò una teoria rivoluzionaria basata sul fatto che a
volte ci dimentichiamo delle cose perché non siamo capaci di ritrovarle nella memoria a
lungo termine. A questo Freud ci dà una teoria che è quella della rimozione, secondo la
quale molto spesso non ricordiamo le cose non perché non riusciamo a recuperarle ma
perché una parte della nostra mente non vuole che determinati ricordi del nostro passato
riaffiorano, infatti quando la nostra attività cosciente si attenua i ricordi rimossi possono
tornare a manifestarsi soprattutto nei sogni perché appunto non riusciamo ad opporre
resistenza.

la teoria psicoanalitica oggi


Non possiamo considerare ancora valida la teoria Freudiana della rimozione poiché, la
questione è più complessa, in quanto la memoria è rappresentazione e ricostruzione no
semplice ripetizione e in altri termini la nostra mente rielabora le tracce relative al nostro
passato dando loro nuovi significati In momenti diversi della nostra vita.

basi neuroscientifiche della memoria

le aree cerebrali della memoria


Gli studi hanno individuato che le aree cerebrali che racchiudono il funzionamento delle
varie memorie che sono diverse. Dobbiamo ricordare che a livello neurologico non è facile
descrivere la nostra memoria come un magazzino nel quale sono depositati ricordi che
dobbiamo recuperare poiché quello con cui abbiamo a che fare sono reti di neuroni che
sono molto distanti fra loro perché non sono collocati tutti nelle stesse aree cerebrali
● La memoria semantica si colloca nella corteccia associativa posteriore
● La memoria procedurale si trova nei gangli della base e nel cervelletto, ciò significa
che è una persona che subisce un danno cerebrale può per esempio diventare
incapace di compiere movimenti ripetitivi e un'altra cosa importante da aggiungere
sulla memoria procedurale è che è inconsapevole cioè non direttamente accessibile
alla coscienza
● Della memoria episodica sono coinvolti l'ippocampo e sistema limbico, infatti chi ha
subito un danno ippocampale ricorda quanto avvenuto prima della lesione ma non
riesce a ricordare nulla di ciò che avviene dopo

patologie della memoria


Tra le patologie che possono in tracciare la nostra memoria la più conosciuta è la malattia di
Alzheimer che è una forma di demenza degenerativa progressivamente invadente. Infatti a
livello celebrare avviene un'alterazione di alcune funzioni che compromettono il normale
svolgimento delle azioni quotidiane.
La malattia di Alzheimer ha esordio dai 65 anni in poi e consiste in un graduale declino
delle funzioni cognitive che appunto poi comportano disturbi della memoria di linguaggio,
disorientamento e problemi nel comportamento. In quanto alla memoria questa malattia
attacca la memoria a breve termine perché appunto la persona che ne è malata ha difficoltà
nel ricordare eventi recenti.
Un'altra patologia che può intaccare la nostra memoria è la sindrome di Korsakoff in cui la
memoria a breve termine viene seriamente compromessa mentre quella a lungo termine
tende a rimanere invariata e quindi il paziente riesce a ricordare bene momenti passati ma
quelli presenti non riesce a ricordarli

amnesia
possiamo perdere la memoria anche a causa dell’amnesia, che è un deficit di memoria
episodica conseguente a lesioni cerebrali (amnesia organica) o a traumi psicologici
(amnesia psicogena). Esistono vari tipi di amnesia
● amnesia retrograda: si dimenticano gli episodi accaduti nel passato
● amnesia anterograda: la perdita di memoria che limita l’apprendimento di
informazioni nuove
● amnesia globale: la perdita degli avvenimenti passati e presenti
● amnesia lacunare: si hanno dei buchi di memoria momentanea poi si può recuperare
tutto (in base ai casi)
inoltre le amnesia sono classificate anche per la durata di tempo
● amnesia transitoria e quindi una perdita temporanea che poi si può recuperare
● amnesia stabile quando si perde la memoria e non si riesce a recuperare nulla
● amnesia progressiva quindi una perdita di memoria graduale (vecchiaia)
linguaggio verbale
Il linguaggio è lo strumento principale di comunicazione tramite suoni, gesti e codici che
permettono di scambiarsi informazioni e di interagire. Esistono vari tipi di linguaggio dal
linguaggio di programmazione dei computer al cinguettio degli uccellini.
l’homo sapiens sapiens ha sviluppato un linguaggio basato su una serie di codici
simbolici astratti (alfabeto). I simboli o segni sono detti significati perché rimandano al loro
significato.

i linguaggi umani hanno due proprietà


● arbitrarietà: le parole si riferiscono a quel concetto o significato
● produttività: è consentito introdurre nuovi simboli e rinnovare il linguaggio

dal linguaggio alla lingua


Gli esseri umani sono l’unica specie a possedere la facoltà di esprimersi grazie all’uso della
parola, sia in forma orale che in forma scritta. La capacità di parlare noi esseri umani
l’abbiamo grazie all’abbassamento della laringe e all'area di Broca ( parte del cervello legata
al linguaggio). Ovviamente oltre alla propria lingua abbiamo anche le lingue dette globali che
sono quelle lingue più diffuse.

studio del linguaggio


la scienza che ha come oggetto lo studio del linguaggio umano e delle lingue si chiama
linguistica che si articola :
● fonetica: lo studio dei suoni utilizzati nelle diverse lingue
● morfologia: studio degli elementi che compongono e formano la parola
● sintassi: le regole per formare un periodo (frase)
● semantica: studia il rapporto tra significante e significato nelle parole e nelle frasi

La struttura del linguaggio verbale


il linguaggio verbale è strutturato in modo strettamente gerarchico. Alla base ci sono i foni
cioè i suoni linguistici emessi dall'uomo per comunicare.

I foni hanno un proprio fonema e alcuni possono esistere in una lingua e non è l'altra ogni
fonema La corrispondenza di un grafema che la parte scritta i fonemi con i grafemi combinati
in formano un morfema che combinati fra loro formano le parole che costituiscono il lessico
di una lingua molte parole formano delle frasi più frasi infine costituiscono un discorso un
testo scritto, ma per capirlo dobbiamo appunto capire il significato della singola parola e
quindi capire le unità sintattiche che sono i sintagmi.
il contesto linguistico
elemento fondamentale da tenere in considerazione nella produzione e nella comprensione
degli enunciati è il contesto.
il contesto extralinguistico è l’insieme dei diversi fattori che costituiscono la situazione in
cui avviene il discorso. Una dimostrazione dell’importanza del contesto è data dalle parole
omonime, che appunto si pronunciano e si scrivono dello stesso modo ma in contesti diversi
hanno significato diverso.

teoria degli atti linguistici


molte volte non è solo il contesto a modificare il senso della frase ma molte volte è per gli
enunciati.
nel 62 un filosofo britannico pubblicò “come fare con le parole” in cui l’autore spiega la
teoria degli atti linguistici in cui dice che parlare equivale ad agire.
in ogni enunciato, distingue 3 azioni:
● l’atto locutorio: l’azione del parlare quindi di pronunciare il messaggio
● l’atto illocutorio : l’azione che l'emittente vuole compiere attraverso il messaggio
● l’atto perlocutorio : l’impatto della comunicazione del destinatario e quindi il
contenuto linguistico esplicito del messaggio

disturbi del linguaggio


Nel corso della crescita possono presentarsi i Dsa e quindi disturbi specifici
dell’apprendimento. I dsa sono disturbi funzionali, ossia dovuti a una particolare architettura
neuropsicologica del soggetto che coinvolge la difficoltà nell’acquisizione e nella
stabilizzazione di alcuni processi di identificazione e di produzione delle parole scritte e
parlate e nei numeri.
i dsa si dividono in:
● dislessia : difficoltà nell’imparare a leggere e quindi il bambino fa fatica a decifrare i
grafemi e quindi è più impacciato e lento nella lettura
● disgrafia: difficoltà nella realizzazione grafica del testo e quindi il bambino fa fatica a
riprodurre le lettere correttamente
● disortografia : deficit nella traduzione dei suoni che compongono la parola in simboli
grafici e quindi il bambino non è in grado o fa fatica a scrivere le parole che sente
● discalculia : difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri

molti altri disturbi si manifestano in seguito a danni cerebrali e si chiamano afasie. In seguito
alla zona del cervello lesionata si producono deficit differenti
● afasia di broca: difficoltà nella produzione verbale,in particolare nella sintassi e
quindi in linguaggio e teriferico e con l’omissione di parti fondamentali del discorso. le
persone che ne sono affette ne sono consapevoli
● afasia di Wernicke: le persone affette oltre a non rendersene conto hanno un deficit
a livello del significato della parola.
Altri disturbi sono l’agnosia uditiva e quindi l’incapacità a riconoscere suoni che dovrebbero
essere noti e le anemie quindi il mancato riconoscimento dei segni scritti. La balbuzie
invece è un disturbo dal quale si può guarire e che porta a un disturbo della produzione del
linguaggio che colpisce la fluidità.

lo sviluppo della comunicazione


comunicare significa condividere informazioni, pensieri ed emozioni. ed avviene tra esseri
umani,piante,cellule e macchine. Per comunicare le persone utilizzano sia segnali che segni,
ovvero sia codici culturali che naturali. I bambini per comunicare con noi usano la
comunicazione non verbale che all’inizio erano azioni con effetti non intenzionali sul
ricevente, poi sviluppa la capacità di compiere atti comunicativi finalizzati a uno scopo che
poi in seguito per queste azioni imparerà a usare il linguaggio.

forme della comunicazione


comunichiamo non solo attraverso il linguaggio verbale, ma anche per mezzo di segnali non
verbali come l’espressione del viso, i gesti o il modo di vestire per appunto tutti i nostri
comportamenti trasmettono dei messaggi, sia intenzionali che inconsapevoli. Nel contesto
delle attività umane sono presenti diverse forme di comunicazione che partono dalle
espressioni artistiche, alla comunicazione visive più dirette ed esplicite ( segnali stradali) agli
articoli scientifici ai cartoni animati passando anche dai social media. Tutto ciò significa che
siamo immersi in un flusso continuo dell’esperienza umana e del suo fondamento
dell’individuo.
Tutte le relazioni sociali si basano sulle interazioni comunicative. Infatti la competenza
linguistica e la competenza comunicativa sono abilità distinte intraprendenti la prima
riguarda la padronanza del codice linguistico a livello sintattico e semantico la seconda
quindi la competenza comunicativa e ciò che consente di usare in maniera efficace la lingua
cioè di saper esprimere le proprie intenzioni e interpretare correttamente quelle altrui

modelli della comunicazione

principalmente esistono 2 diversi modelli per la comunicazione :

modello lineare : negli anni 40 l'americano Claude Shannon mentre lavorava per una azienda
telefonica sviluppò insieme al matematico Weaver una teoria che illustra il processo
comunicativo ispirandosi alla comunicazione telefonica.
Questo modello descrive la comunicazione come una trasmissione lineare di informazioni da una
fonte a un destinatario. e questo processo avviene così: la fonte quindi il luogo in cui si origina il
messaggio, si serve di un emittente che lo trasmette e codifica tramite un canale (ad es il
telefono) che passa ad un ricevente.
In sintesi per comunicare è necessario un codice ( lingua unitaria) che può essere codificato e
quindi tradotto in simboli convenzionali o può essere decodificato che l'azione opposta. Un altro
elemento è il rumore che è la qualsiasi interferenza nella trasmissione che influenza l'attività di
decodificare e quindi di comprendere il messaggio da parte del destinatario.
il rumore può essere anche psicologico che è dato dagli stati mentali degli interlocutori.

oltre al canale uditivo - vocale ne esistono altri con cui si trasmettono informazioni:

canale visivo cinesico: senso della vista permette di percepire i movimenti dell'interlocutore
(espressioni facciali e gesti)

canale motorio tattile : contatto fisico e la percezione tattile ( strette di mano, carezze)

canale chimico olfattivo: attraverso il quale si trasmettono gli odori e di conseguenza possiamo
affermare che durante un'interazione sono attivi nello stesso momento diversi canali e codici
comunicativi.

il modello circolare
il modello circolare della comunicazione mette in luce la bi-direzionalitá degli scambi
comunicativi tra esseri umani. in questo scambio avviene anche il feedback che ti e ci fanno
capire se il tuo messaggio è stato ricevuto e interpretato correttamente. inoltre questo modello
mette in evidenza l'importanza del contesto entro cui si svolge la comunicazione che è in grado
di influenzare e a sua volta influenzato ( sempre il contesto). A questo proposito, il concetto di
rumore ci fa interrompere una comunicazione per i rumori che ci sono intorno. e dobbiamo
ricordarci che il significato di una comunicazione dipende dal contesti nel quale si verifica.
ed è anche possibile distinguere il concetto esterno e contesto interno. in cui nel contesto interno
è convinto nella comunicazione e quindi influenza la comunicazione ( i pregiudizi) e invece quello
esterno fa riferimento alle esperienze personali di ciascun parlante.

le funzione della comunicazione

il linguista russo Jakobson ha individuato gli scopi di una conversazione collegandoli a un fattore
● funzione fatica: stabilire la comunicazione ( ciao buongiorno)
● funzione informativa: ci danno delle informazioni in una comunicazione
● funzione espressiva: trasmettono degli Stati d'animo
● funzione conativa: volta a influenzare il comportamento o l’azione del destinatario
● funzione metalinguistica: riflessione sulla lingua stessa ( le definizioni presenti sui
dizionari, spiegazioni di grammatica)
● funzione poetica o estetica: un messaggio viene scelto con termini più ambigui
la pragmatica della comunicazione
la pragmatica della comunicazione si interessa degli effetti della comunicazione sul
comportamento delle persone che interagiscono. Essa implica oltre al linguaggio verbale
anche altri fattori non verbali come il linguaggio del corpo.

5 assiomi della comunicazione


nel 67 alcuni membri della Scuola di Palo Alto individuarono e definirono cinque assiomi
della comunicazione:
1. Non si può non comunicare in quanto qualsiasi comportamento è comunicazione,
perché prende un significato per chi lo osserva. Anche il silenzio è comunicazione
2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto quindi l’informazione che
trasmettiamo e un aspetto di relazione che è come e con che atteggiamenti diciamo
l’informazione.
3.
4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che è il linguaggio verbale
sia con il modulo analogico che si riferisce alla comunicazione non verbale( questi
comportamenti trasmettono messaggi che completano e rafforzano ciò che viene
detto)
5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici quando due o più soggetti sono a
pari livello o complementari quando uno dei due soggetti ha una posizione di
superiorità. Dobbiamo ricordare però che non tutti comunichiamo in maniera
simmetrica o complementare in certe situazioni.

L'intelligenza
L'intelligenza è la capacità di comprendere.
Nel 900 si è cercato di misurare alcune capacità tramite i cosiddetti test d’intelligenza che
servivano per favorire l'apprendimento e fornire i giusti strumenti alle persone che avevano
un punteggio minore, in quanto i test misuravano sempre le prestazioni ad esempio quanta
velocità si risolve un calcolo matematico o come si ordina la sequenza di immagini o con
quanta precisione si ricorda una serie di cifre ,infatti una delle critiche era che questi test
misuravano solo alcune capacità e non altre ad esempio quelle artistiche

il Q. I.
Nel 900 il governo francese diede l'incarico di formulare un questionario che permettesse di
individuare gli studenti che facevano fatica a seguire le regolari lezioni scolastiche a Bident e
Simon che crearono la scala Binet-Simon che era appunto il primo test di intelligenza, che
considerava l'età cronologica dei bambino è l'età mentale che era lo sviluppo mentale e
cognitivo. Il test consisteva in una serie di domande (60 item) che comprendevano una vasta
area dell'apprendimento scolastico ad esempio: l'attenzione, la memoria è la capacità del
problem solving
Dopo la morte di Bident lo psicologo Terman crea una versione nota come scala Stanford
Binet. Solo nel 1916 Thermal formulò il concetto di quoziente di intelligenza che poteva
essere calcolato con una semplice formula età mentale fratto età cronologica per 100.

la curva a campana
I concetti di età mentale ed età cronologica vennero superati nel 39, dallo psicologo
Wechsler che mise a punto un nuovo test di intelligenza dove quei punteggi non derivavano
più dal calcolo dell'età mentale ma dal confronto con la media dei risultati ottenuti dai
soggetti della stessa età.
Le prove a cui i soggetti venivano sottoposti per trovare il quoziente a deviazione
sottolineavano ciò che era emerso dalle ricerche di Binet e dei suoi collaboratori ma con
alcuni importanti differenze : in particolare Weschler divise le
● prove verbali e quindi la comprensione del significato è la capacità di intendere e
interpretare. I successi delle prove verbali dipende molto dal tipo e dal livello di studio
di un soggetto
● prove non verbali e quindi riordinamento e collocazione di figure, ad esempio la
memoria visiva. i successi di quelle non verbali riguardavano le prestazioni.

In questo test i punteggi sono attribuiti a partire da una distribuzione a forma di Campana
con media 100 e con questa scala è impossibile raggiungere punteggi superiori a 200.

il mensa
è un'associazione in cui chi è in grado di superare il punteggio di 130 al test di Wechsler ne
diventa membro. Uno dei personaggi famosi che ne fa parte è l'inventore di Minecraft.

scala wais 4
Dobbiamo ricordarci che il q.i. può essere un buon predittore dei risultati scolastici ma non
basta a fare previsioni sul successo lavorativo e razionale di un individuo.
Nel 2008 è stata messa a punto una revisione della scala chiamata appunto wais 4.
In questa scala per trovare il quoziente di intelligenza totale sono stati tolti la divisione fra
prove verbali e non e sono state inserite 4 diverse competenze:
● comprensione verbale: utilizzare il linguaggio e formulare concetti verbali
● ragionamento visuo-percettivo:risoluzione di un problema ad esempio tramite la
ricostruzione di immagini
● memoria di lavoro: abilità di immagazzinare nuove informazioni e rielaborarle
● velocità di elaborazione:

Questa nuova evoluzione del test, riflette il passaggio dalla concezione di intelligenza come
fattore unico ad una concezione multifattoriale in quanto l'intelligenza è la somma di diverse
abilità.
spearman e la teoria fattoriale
Lo psicologo e statistico inglese Spearman sottopose diversi soggetti a test differenti
arrivando alla conclusione che l'intelligenza umana sia composta da due tipologie di fattori:
● Fattore G ha la base le capacità intellettive
● Fattore S un'infinità di capacità specifiche per la risoluzione di determinati compiti

guilford e la teoria della struttura


Guilford, sostenne invece una concezione multidimensionale dell'intelligenza composta e
articolata in un numero elevato di abilità distinte e autonome tra loro. Nel 67,elaborò la teoria
della struttura dell'intelletto ipotizzando non una struttura gerarchica ma dando loro una
disposizione tridimensionale:Infatti è rappresentato da un parallelepipedo sfaccettato che ha
il nome di cubo di Guilford.
Guilford individuo 120 capacità mentali derivanti dalla combinazione di tre tipologie di fattori
● Operazioni ovvero pensiero convergente e pensiero divergente
● Contenuti che tipo di contenuto a quella informazione
● Prodotti

gardner e la teoria delle intelligenze multiple


Gardner psicologo statunitense considerava l'intelligenza con una capacità unitaria
misurabile tramite il quoziente intellettivo ma teorizza l'esistenza di più intelligenze.
Nel 83 sviluppa la teoria dell'intelligenza multipla, dove inizialmente individuo sette diverse
intelligenze :
● Intelligenza linguistica è quindi la capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed
efficace infatti chi la possiede sa variare il proprio registro linguistico
● Intelligenza logico matematica è quindi la capacità di ricordare i numeri e i simboli
matematici e di elaborare in maniera corretta
● Intelligenza musicale è quindi la capacità di elaborare melodie riconoscere e
modulare suoni Toni e timbri
● Intelligenza spaziale è quindi la capacità di percepire di conoscere dettagliatamente
forme e oggetti nello spazio
● Intelligenza corporeo cinestetica è la capacità di esercitare un buon controllo del
proprio corpo e una buona coordinazione dei movimenti
● Intelligenza interpersonale è la capacità di comprendere gli altri e quindi una di
avere una grande empatia
● Intelligenza intrapersonale
Nel 99 ha introdotto due nuove intelligenze
● Intelligenza naturalistica è la capacità di individuare e riconoscere elementi naturali
● Intelligenza esistenziale è la capacità di riflettere su grandi temi dell'esistenza E di
comprendere ragionamenti e processi di astrazione di categorie concettuali che
possono essere valide universalmente
goleman e l’intelligenza emotiva
Nel 95 lo psicologo scrittore giornalista Goleman pubblicò la teoria sull' intelligenza emotiva
che consiste nella capacità di comprendere e riconoscere le proprie emozioni e propri
sentimenti e al contempo di intuire ciò che provano gli altri: Ovvero l'empatia.Dobbiamo
ricordare che per la teoria le emozioni influenzano direttamente le capacità di problem
solving e quindi comprendere gli stati emotivi permette di gestire i sentimenti e quindi di
guidare le azioni. Goleman distingue 5 caratteristiche fondamentali dell'intelligenza emotiva:
● Consapevolezza di sé, ovvero la capacità di ottenere risultati riconoscendo le
proprie emozioni
● Dominio di sé cioè l'abilità di utilizzare i propri sentimenti per perseguire l'obiettivo
● Motivazione ovvero riuscire a essere consapevoli della base emotiva sottostante
l'azione
● Empatia ovvero la capacità di comprendere gli stati emotivi altrui e di immedesimarsi
● Abilità sociale ovvero la capacità di stare insieme agli altri

l’intelligenza artificale
Il termine intelligenza artificiale venne coniato nel 56 da McCarthy che faceva ricerche in
ambito informatico per indicare una disciplina che tutt'oggi è in continua evoluzione. Al
giorno d'oggi è possibile distinguere due tipi principali di intelligenza artificiale:
● Intelligenza artificiale debole: ovvero lo sviluppo di un software intelligente
specializzato nell'esecuzione di un compito specifico ad esempio Siri
● Intelligenza artificiale forte :ovvero un computer intelligente con un essere umano
in grado di effettuare diversi compiti intellettuali in ambiti differenti, ma non è ancora
stato possibile crearne uno.

riduzionismo e antiriduzionismo
sono due correnti di pensiero in cui
● il riduzionismo sostiene che è possibile assimilare il cervello umano a una macchina
che è in grado di riprodurre i tratti distintivi dell’uomo utilizzando algoritmi per
compiere una specifica azione
● l’antiriduzionismo sostiene che nessuna macchina potrà mai sostituire l’uomo in
quanto non è in grado di esprimere sentimenti e anche perché non possiede
l’intenzionalità
intelliigenza ereditaria teorie
principalmente dell’intelligenza ereditaria ne parla Platone che quando teorizza una
selezione sulla base della facoltà intellettive in quanto le persone più intelligenti dovevano
portare avanti il regno e dovevano riprodursi solo con persone altrettanto intelligenti in modo
tale da far nascere bambini “super” intelligenti . Questa cosa continua anche nel 97 in cui si
pensava che le caratteristiche genetiche stabilissero la posizione sociale o anche il diritto
alla vita di un individuo. Nel 1867 il cugino di Darwin pubblica il libro “ il genio ereditario” in
cui sostiene che gli uomini più intelligenti sono nati sempre da classi sociali elevate .

l’eugenetica
Nel 1868 Galton fonda questa disciplina che aveva lo scopo di ostacolare la moltiplicazione
di innetti e di migliorare la razza. Ovviamente le ricerche erano piene di errori in quanto i figli
di persone con una classe sociale minore non avevano una buona istruzione e quindi era
difficile per loro ma comunque queste tesi erano gradite e si diffusero e vennero
strumentalizzate. UNa conseguenza di queste tesi fu che nel 1907 le persone che
presentavano atteggiamenti criminali o disturbi mentali venivano forzati alla sterilizzazione.
L'eugenetica veniva usata anche per la selezione di persone da far entrare ma ovviamente
questi test erano in lingua straniera per le persone che dovevano farli e quindi risultavano
con dei ritardi mentali e in germania venne messo un vero e proprio progetto chiamato
Aktion t4 che comportava l’eliminazione di bambini affetti da disturbi psichici e una forma di
etanuasia per gli adulti che affetti da malattie congenite.

l’ereditarietà dell’intelligenza
la ricerca sulla ereditarietà dell’intelligenza ha sempre portato a una visione razziale e
ideologica che producevano pratiche disumane. Per questo negli anni a venire si è sempre
cercato di interpretare l'intelligenza sulla base del suo ambiente di vita e degli stimoli che
riceve o da quali ne è privata.
ci sono stati molte ricerche su questa questione e una delle più convincenti è quella fatta su
due gemelli monozigoti che sono stati divisi e adottati da due persone diverse e si è visto
che avevano una correlazione positiva elevata infatti dicono che una parte della nostra
intelligenza dipende dall’eredità e non dall’ambiente.

effetto pigmalione
nel 65 due ricercatori fecero fare un test a dei bambini di una scuola elementare e dissero
alle maestre che un gruppo di loro era più portato ma in realtà non era così e nel tempo
tornati a fare un altro test hanno visto che la loro intelligenza aumentò del 15 percento ma
questo grazie a l’effetto pigmalione in quanto una persona cerca di realizzare e confermare
le aspettative altrui .
creatività
la creatività è una caratteristica dell’essere umano che risponde all’esigenza di
cambiamento e trasformazione che si sviluppa in quei soggetti capaci di trovare e inventare
nuove connessioni tra pensieri e oggetti, producendo cambiamenti e innovazioni definiti
originali
Molti studiosi si sono occupati di analizzare i processi creativi dell’ essere umano per darne
una definizione

il pensiero produttivo
Il primo a interessarsi della creatività fu Wertheimer che era anche un esponente della
Gestalt. Secondo lui la principale caratteristica della creatività umana è il pensiero produttivo
inteso come una forma di ragionamento che, davanti a una problema, raccoglie gli elementi
a disposizione rimescolandoli e usarli per raggiungere una nuova soluzione in maniera
creativa e originale.
Wertheimer riconosce alcuni caratteri per il pensiero produttivo :
● esplorativo si osserva l’ambiente per ricercare elementi che possano essere utili per
risolvere un problema
● inventivo utilizzare in maniera creativo gli elementi
● intuitivo inventare nuovi processi

problem solving
il problem solving è un’espressione inglese che ha la traduzione di “ risoluzione di un
problema “. Il problem solving è un processo mentale che ci permette di formulare ipotesi su
come risolvere un problema in modo funzionale

il pensiero divergente
Guilford si occupò nel corso delle sue ricerche anche del concetto di creatività.
Partendo dal presupposto che esistono due tipi di pensiero:
● pensiero convergente : arrivare a una soluzione efficace seguendo un
ragionamento puramento logico e schematico
● pensiero divergente : caratterizzato dalla creatività in quanto dà la possibilità di
produrre soluzioni alternative di fronte a un unico problema. Questo pensiero
appunto stimola nuove prospettive
pensiero laterale di De Bono
De Bono elaborò il concetto di pensiero laterale, il quale intende un modo di pensiero
creativo, che ha lo scopo di risolvere un problema non usando un pensiero razionale.
Il pensiero laterale si concentra sull'osservazione del problema da punti di vista differenti per
individuare più soluzioni alternative, in quanto ci permette di cogliere maggiori dettagli che
noi possiamo integrarli o scartarli per trovare una soluzione.

freud e le libere associazioni


Sigmund Freud individua una regola fondamentale per il lavoro introspettivo psicoanalitico
(analista) che è quella del meccanismo delle libere associazioni infatti Freud dice che il
paziente deve conferire senza vergogna e senza preoccuparsi di riferire concetti sgradevoli,
insensati o non rilevanti in quanto ogni pensiero se analizzato a fondo ci consente di
scoprire vie associative che è l’inconscio rimosso dell'individuo.
la sublimazione per freud
Secondo Freud l’atto creativo trova la sua massima espressione nelle opere d’arte in quanto
le persone creative trovano una modalità di espressione che gli/le aiuta a superare un
conflitto/problema psichico tra ciò che troviamo nel nostro inconscio, i nostri desideri e le
nostre paure che vengono messe a contrasto con la realtà in cui si vive. Questo
meccanismo si chiama sublimazione in quanto impulsi negativi per noi li trasformiamo in una
modalità valorizzante ad esempio attraverso l’arte.

tecniche creative
La nostra creatività, per funzionare al meglio, ha bisogno di alcune strategie con le quali
favorire i nostri processi creativi

la tecnica dei “sei cappelli per pensare”


Questa tecnica per affrontare situazioni complesse (individualmente o in gruppo) è stata
individuata da De Bono. Questo sistema obbliga al soggetto che indossa il cappello a
ragionare secondo uno schema ben definito:
● cappello bianco: chi ha questo cappello deve dare informazioni in cui non serve né
un interpretazione né giudizi. es: numeri, fatti, informazioni…
● cappello blu: chi ha questo cappello deve interpretare il ruolo di moderatore e quindi
verificare che vengano rispettate le regole, stabilisce gli argomenti di cui discutere e
trae le conclusioni
● cappello rosso: chi ha questo cappello ha il compito di manifestare i propri
sentimenti e stati d’animo senza filtri e censure
● cappello nero: chi ha questo cappello ha il compito di individuare e fornire un
ragionamento per cui le possibilità altrui possano fallire
● cappello giallo: chi ha questo cappello ha il compito di sottolineare gli aspetti
positivi, fare proposte e di fornire suggerimenti costruttivi
● cappello verde: chi ha questo cappello ha il compito di presentare nuove idee che
hanno visioni insolite ( si chiama brainstorming )
esercitare la creatività: le antiologie
Un esercizio per stimolare la nostra creatività è quella di retorica tramite l’uso dell'antlogia in
quanto l’antilogia ci obbliga a cambiare punto di vista e immedesimarci in quello degli altri e
quindi di formulare due tesi contraddittorie sullo stesso argomento.
Questa tecnica veniva usata principalmente dalle persone vissute nell'antica Grecia.
l'apprendimento
l’apprendimento ci serve per acquisire ad esempio le nostre esperienze. Le ricerche
sull’apprendimento continuano grazie alle nuove prospettive create dalle neuroscienze
cognitive.

il riflesso condizionato di Pavlov


Pavlov si occupava di fisiologia, disciplina che studia come funzionano gli organismi al loro
interno e in relazione alla stimolazioni dell’ambiente.
Utilizzava i cani nei suoi esperimenti dove utilizzava metodi poco invasivi, infatti usava il
metodo dell’esperimento cronico, dove all’animale venivano applicate apparecchiature per
stimolare o misurare le risposte fisiologiche evitando di creare lesioni organiche letali finito il
test in quanto lui voleva effettuare più prove sulla stessa cavia così da avere maggior
numero di dati per dimostrare le proprie ipotesi.

il cane di pavlov
Pavlov approntò la fase di condizionamento: dava da mangiare al cane ogni qualvolta si
presentava il suono del campanello. Dopo varie ripetizioni, lo stimolo del campanello si
trasformava in stimolo condizionato capace di produrre da solo una risposta, questa volta
condizionata, di salivazione. Lo stimolo incondizionato è qualsiasi stimolo che naturalmente
evoca un comportamento riflesso, ad esempio la salivazione in seguito alla vista/odore del
cibo; risposta incondizionata è il comportamento riflesso, come ad esempio la salivazione,
evocato da uno stimolo incondizionato.

il comportamentismo
il comportamentismo è stata una delle teorie psicologiche più importanti, in quanto i
comportamentisti partivano dal presupposto che gli essere umani nascono con pochissime
caratteristiche e abilità innate in quanto per loro è l’ambiente e l’esperienza determinasse il
comportamento dell’individuo. Infatti i loro esperimenti analizzavano il comportamento
dell'individuo (esempio cane) quando cambiavano delle cose

la Puzzle Box di Thorndike


Gli esperimenti di Thorndike intendevano studiare il comportamento animale in condizioni
osservabili e ripetibili. Infatti egli inventò la Puzzle Box, una particolare tipo di gabbia che
poteva essere aperta azionando alcuni congegni al suo interno, nella quale rinchiudevano
un gatto affamato. Fuori dalla gabbia veniva messo del cibo che era l'obiettivo finale, Dopo
circa una trentina di tentativi le cavie riuscivano a liberarsi e finalmente a salvarsi. Una volta
trovata la soluzione, il gatto veniva nuovamente messo nella gabbia e si osservava se
impiegava meno tempo a sbloccare il meccanismo di chiusura, se succedeva quella era la
prova che l’animale aveva appreso una serie di azioni utili per raggiungere l'obiettivo.
I risultati confermarono le sue ipotesi e così formulò delle leggi relative all’apprendimento:
● legge dell’esercizio: ripetere un compito migliora la qualità dell’apprendimento
(in quanto rafforza la connessione fra stimolo e risposta)
● legge dell’effetto: la conseguenza di un comportamento è fondamentale per
l’apprendimento in quanto se la conseguenza è buona noi la rifacciamo ma se la
conseguenza ci crea sofferenza noi non la ripetiamo
● legge dell'idoneità: l’uomo agisce cercando di evitare di disturbare il suo equilibrio,
infatti se viene stimolato a compiere un azione il soggetto avrà uno stato che porta
soddisfazione, ma se queste azioni vengono ostacolate e il soggetto non riesce a
portarle a termine vivrà uno stato di frustrazione.
In sintesi Thorndike analizzò il comportamento attivo del gatto di fronte a una
situazione-stimolo che non era naturalmente associata a una sola reazione e in più lui
aggiunge l’elemento ricompensa.
Thorndike fu il primo a parlare di psicologia dell’educazione ( disciplina che cerca di
migliorare con i metodi della psicologia comportamentista l’efficacia, la chiarezza e l’equità
nel campo scolastico )

il condizionamento classico di Watson


Watson fu l’autore del manifesto teorico del comportamentamentismo, il suo punto di
partenza (per le sue teorie) era la convinzione che la psicologia, per poter essere una
scienza, doveva indagare solo sui dati osservabili del comportamento. Secondo Watson
l’uomo nasce con pochi istinti rispetto agli animali e la maggior parte dei suoi comportamenti
sono un effetto all’ambiente.

l’esperimento del piccolo Albert


Watson effettuò uno dei suoi più celebri esperimenti su un bambino di 9 mesi di nome Albert.
Partendo dal fatto che per lui, le caratteristiche fisiologiche delle emozioni infantili erano solo
3: paura, rabbia, amore. Infatti il suo esperimento serviva per osservare il manifestarsi
dell’emozione della paura senza prendere in considerazione appunto il vissuto del soggetto
(in quanto troppo piccolo). In sintesi l’esperimento portava alla provocazione di paura alla
vista di alcuni animali, alla fine questo esperimento era la dimostrazione che le reazioni
emotive erano soggette a processi di apprendimento.

.
il condizionamento operante di Skinner
Skinner ribadendo la necessità di una scienza del comportamento che aveva lo scopo di
formulare leggi oggettive e verificabili, difese lo studio del comportamento animale per
arrivare a definire il condizionamento operante o strumentale. Egli costruì come strumento
per i suoi esperimenti la Skinner box, una gabbia che presentava un meccanismo azionabile
dall’animale (piccioni es) la cui pressione rilasciava direttamente il cibo al suo interno.
All’interno inizialmente l’animale vagava e poi casualmente azionava la leva che produceva
una risposta e quindi l’arrivo del cibo. Dopo essersi nutrito la cavia continuava a vagare nella
box fino a quando ripremerà la leva e con il passare del tempo l’azione di premere la leva
non sarà più casuale ma diventerà frutto dell’apprendimento e quindi una risposta operante
in quanto il soggetto è attivo (si mette in azione) rispetto a quello classico in cui il cane
rimane fermo.
Skinner introdusse anche il rinforzo che poteva essere:
● rinforzo positivo: quando un effetto piacevole aumenta la probabilità che quel
comportamento si ripresenti in futuro
● rinforzo negativo: è il contrario del rinforzo positivo e per spiegarlo possiamo fare
l’esempio di quando in una giornata fa molto caldo noi cerchiamo un posto
ombreggiato e quindi un effetto sgradevole ci fa compiere un'azione per evitarlo
La punizione che secondo Skinner rappresentava un metodo educativo assai poco efficace
in quanto l’effetto della punizione non potrà sempre essere la riduzione che quella risposta
non venga rifatta di nuovo perchè molto spesso implica il mettere in atto delle risposte per
evitare quella regola.

il modellaggio di Skinner
nel momento in cui la cavia dell'esperimento non aveva alcun interesse per la leva nella
gabbietta, lui introduceva il modellaggio, questa tecnica in sintesi cercava di rafforzare un
comportamento spontaneo che si avvicina alla risposta desiderata, infatti quando il topolino
si avvicinava alla leva, gli veniva rilasciato del cibo così fino a quando non era il topolino a
premere la leva.

la scuola per Skinner


Skinner diceva che la scuola doveva usare tecnologie sempre innovative per favorire
l’apprendimento dei bambini che avevano problemi a seguire

i punti essenziali delle teorie di Skinner


riassumendo il tutto ci sono dei punti essenziali nelle sue teorie:
● rinforzo: può essere:
positivo quando la probabilità di rifare quell’azione aumenta
negativo quando la probabilità di rifare quell’azione diminuisce
● l’apprendimento è uno solo: è uguale sia negli animali che negli esseri umani per
questo si svolgono esperimenti sugli animali
● il modello comportamentista si basa su stimolo- risposta- rinforzo
la psicologia della Gestalt
la base teorica della Gestalt si può riassumere nella frase “il tutto è diverso dalla somma
delle singole parti” . Infatti gli studiosi della Gestalt erano convinti che fosse necessario
comprendere i processi psichici e non soltanto i legami tra causa ed effetto del
comportamento.

l’apprendimento per Insight di Kohler


Kohler condusse una serie di esperimenti molto simili a quelli di Thorndike su alcuni
scimpanzè. L’esperimento consisteva nel mettere una scimmia in una gabbia e fornirgli un
bastone corto e al di fuori della gabbia mettere del cibo, la fine solo una di loro chiamata
Sultano perché più intelligente riuscì a prendere il cibo poiché aveva compreso che unendo
due bastono poteva arrivare al cibo.
Lo psicologo tedesco utilizzò questo (e tanti altri) esperimento per dimostrare che
l’apprendimento non è il frutto casuale di tentativi ed errori di risoluzione di un compito ma
che essi ci costruiscono un primo approccio al problema, in quanto sbagliando si trova
anche una nuova visione del problema e tutto questo è un processo di pensiero chiamato da
lui Insight che sta per illuminazione

l’apprendimento intelligente di Wertheimer


lo scopo di Wertheimer era diffondere nel mondo dell’istruzione il concetto di apprendimento
intelligente. Quello che diceva era che si doveva insegnare agli studenti a utilizzare in modo
flessibile le proprie capacità mentali anziché fornirgli modelli meccanici. Una cosa molto
importante era anche la trasparenza del docente in cui lui diceva che, il docente doveva
guidare l’alunno fornendogli tutti gli strumenti necessari.

i punti fondamentali della Gestalt


● la totalità è diversa dalle singole parti
● l’apprendimento non è un processo meccanico di acquisizione ma la ricerca attiva
della soluzione improvvisa chiamata insight

il neocomportamentismo
Uno dei principali esponenti del comportamentismo fu Tolman. Egli comprese che il riflesso
condizionato era insufficiente per spiegare l’apprendimento e che il modello
stimolo-risposta-rinforzo non forniva spiegazioni importanti dei processi di apprendimento.
Infatti per lui era importante:
● motivazione: può essere un bisogno primario come la fame o ad esempio la fuga da
un pericolo
● cognizione: una nuova visione del problema che ne facilitano la risoluzione
Toleman infatti era convinto che l’apprendimento consisteva nella riorganizzazione degli
stimoli di una data situazione per raggiungere uno scopo.

l’apprendimento latente
questo concetto furono introdotti grazie a due esperimenti fondamentali:
1. Nel primo esperimento furono divisi 3 gruppi di topi, a ognuno dei gruppi venne
fornito un differente programma di rinforzo: Nel 1 gruppo quando arrivavano alla
metà non ricevevano mai un rinforzo e quindi non miglioravano molto le loro
prestazioni Nel 2 gruppo quando arrivavano alla metà ricevevano sempre un
rinforzo e quindi mostrò un rapido apprendimento danno ragione alle ricerche
comportamentiste . Nel 3 gruppo quando arrivavano alla metà solo dopo l’11 giorno
ricevevano il rinforzo e fu quello con i risultati migliori, però ci dobbiamo ricordare che
all’inizio quando non ricevevano un rinforzo avevano i risultati del 1 gruppo ma dopo
il rinforzo iniziarono ad avere i risultati del 2 gruppo.
Con questo esperimento Tolema aveva appreso che tutti i topi apprendevano la struttura del
labirinto ma ciò che aumentava la probabilità di fornire la risposta attesa era la presenza di
una meta appetibile.

l’apprendimento intenzionale
2. il secondo esperimento prevedeva un gruppo di tomi addestrato a percorrere il
labirinto fino a raggiungere un traguardo che era raggiungibile con diversi
percorsi,Dopo alcune prove gli sperimentatori bloccano la via più semplice ma i topi
erano in grado di arrivare alla metà usando gli altri due percorsi. Questo dimostrava
che le cavie non avevano solo appreso una serie di sequenze per raggiungere un
rinforzo ma erano in grado di cambiare flessibilmente il proprio comportamento e che
quindi possedevano una mappa cognitiva.

il cognitivismo e l’apprendimento
la maggior parte dei gestaltisti si trasferiscono negli Stati Uniti dove il comportamentismo era
la teoria dominante, con il tempo queste due teorie si mescolano e danno vita al
cognitivismo.
L’ottica del cognitivismo si interessava sia dell’aspetto scientifico che quello psichico,questa
teoria aveva dei principi condivisi da tutti gli studiosi che erano:
● principio delle basi biologiche dei processi psichici : il nostro adattamento deriva
dal nostri processi psichici e di come ci adattiamo all’ambiente
● principio evolutivo : i processi psichici maturano in corrispondenza allo sviluppo del
sistema nervoso
● principio costruttivista : quello che noi concepiamo come ambiente esterno deriva
dalle nostre esperienze pregresse
● principio mentalista : la mente può essere indagata perchè contiene dei modelli
che ci orientano nel nostro agire
● principio dell’elaborazione dell’informazione : i modelli mentali derivano dal fatto
che c’è un continuo scambio di informazioni sia dall’esterno che dall’interno
● principio della simulazione : in quanto i computer possono simulare l’elaborazione
della mente umana
in sintesi l’apprendimento in questo periodo viene visto come si arriva alla risoluzione di quel
problema

l’apprendimento sociale di Bandura


Bandura ha contribuito alla ricerca e all’insegnamento della psicologia negli Stati Uniti nel
900. Negli anni 50-60 arrivò la tv e i programmi che trasmettevano influenzano i bambini in
quanto secondo Bandura l’individuo inserito in un ambiente sociale, osserva altri suoi simili
compiere una serie di azioni, prima di riprodurli a sua volta e che quindi il comportamento
non deve per forza rinforzato ma alcuni nostri comportamenti avvengono in quanto noi gli
vediamo e apprendiamo.

L’ipotesi che l’imitazione portasse all’apprendimento di nuovi comportamenti venne


dimostrato con l’esperimento di Bobo. L’esperimento consisteva nel dividere alcuni bambini
in 3 gruppi :
1. venne mostrato ai bambini un filmato in cui degli adulti si accanivano su un pupazzo
chiamato Bobo
2. venne mostrato ai bambini lo stesso filmato ma con un secondo video dove gli veniva
spiegato che quello che avevano visto era sbagliato
3. non venne mostrato nulla
dopo aver fatto vedere il filmato vennero fatti entrare in una stanza dove c’erano altri giochi
oltre a bob e:
1. si comportavano in modo aggressivo sia con Bob che con gli altri giocattoli e qui
avviene una generalizzazione
2. si comportavano in modo gentile con tutti i giochi e quindi avevano appreso un
modello positivo
3. in quanto non avevano alcun modello da seguire si comportavano normalmente
tranne per qualche caso di aggressività
Infine nelle sue ricerche Bandura introdusse il concetto di determinismo reciproco dice che
io con il comportamento determino una risposta da parte dell’ambiente per il mio
comportamento e che se voglio un altra risposta devo pensare di cambiare anche il mio
modello di comportamento. Per questo è fondamentale fornire modelli di comportamento
positivo in quanto l’apprendimento sociale avviene principalmente per vicario e quindi per
osservazione. Questi studi vennero usati anche per combattere alcune fobie in quanto l'idea
di osservare qualcuno che non ha paura di fare un'azione per cui il soggetto ha una fobia
dovrebbe alleviare la fobia.
pedagogia
la pedagogia studia l’educazione che è fondamentale per la nostra esistenza in quanto
l’educazione accompagna la crescita dei bambini ma orienta e modifica anche la vita adulta.
l’educazione viene rappresentata con delle metafore, le più usate sono:
● metafora della levatrice è una delle immagini più usata per descrivere l’educazione.
Il primo a usarla è Socrate che paragona l’insegnamento al mestiere dell’ostetrica e
quindi come l’ostetrica aiuta le donne a partorire, così lui aiuta i suoi alunni a far
venire alla luce la verità
● metafora della pianta è un'immagine che identifica l’educazione con la crescita di
una pianta. Questa immagine ci fa capire che l'educazione è indispensabile ma per
essere buona, deve essere in accordo con le sue disposizioni originarie che non
bisogna soffocare in quanto possono riaffiorare come ne hanno la possibilità. Questa
metafora pone un altro tema educativo cruciale, cioè il rapporto tra le inclinazioni e
l’intervento esterno dell’educatore che troviamo nei detti di matteo di Célestine
Freinet che era un pedagogista che racconta di un contadino che rifiuta di produrre i
frutti commerciabili ma pieni di pesticidi e che quindi rifiuta di conformare la persona
a un ideale dominante ma sceglie di prendersi cura della pianta e di chi si nutrirà di
quel frutto
● metafora dei vasi vuoti da riempire è un’ educazione depositaria in quanto
l’educatore impone le sue conoscenze all'alunno che viene percepito con nessun
sapere

apprendimento cooperativo
Lev Vygotskij valorizza i processi educativi orizzontali dicendo che i bambini apprendono
prima e meglio grazie alla collaborazione con i propri coetanei

oralità e scrittura
Gli uomini fin dall’antichità usano per comunicare i segni che andando avanti con il tempo
diventano grafemi con un corrispondente fonema. In particolare i Micenei creano né usano
un sistema di scrittura logosillabica (lineare b) e veniva usata solo a scopo amministrativo e
quindi per registrare operazioni commerciali, infatti il patrimonio culturale veniva tramandato
oralmente e grazie ai poemi omerici abbiamo e avevano anche una cultura scritta

tramandare il sapere
la loro trasmissione era per lo più orale e trasmettevano le proprie conoscenze ai giovani
grazie al patrimonio culturale come la poesia e in particolare l’epica e la lirica. Nella Grecia
arcaica si sviluppò una pedagogia poetica affidata agli aedi e ai rapsodi che avevano lo
scopo di educare tramite queste forme artistiche. Loro infatti tramandano le gesta e la fama
degli eroi e degli antenati contribuendo così a creare una forte identità culturale del pubblico
e quindi plasmavano i giovani . La maggior parte dei poeti e profeti erano privi della vista in
quanto per loro non avendo questo senso ne avevano alcuni molto più sviluppati e che
quindi la poesia era un dono della Muse
l’epica omerica
l’epica omerica ci insegna la virtù. Il filosofo Platone ha educato la Grecia in quanto i suoi
poemi rappresentavano il testo canonico per l’istruzione della gioventù. Infatti è espresso in
forma narrativa un sapere che comprende la totalità dell’esperienza e anche perché descrive
i diversi personaggi con un modello di comportamento positivo o negativo.
Nei poemi omerici la maggior parte dei personaggi è una aristocrazia di guerrieri infatti
l’apprendimento fisico dell’arte della guerra procede di pari passo con l’acquisizione
dell’abilità oratoria e che quindi l’arete è la virtù per eccellenza di un buon guerriero. Un altro
valore molto importante era l’ospitalità. POi c’era la metis che era la capacità ingegnosa
dell’eroe nel trovare soluzioni in situazioni complesse ad esempio come penelope fece per
aspettare ulisse.

stili educativi nelle poleis greche


all'inizio dell’età arcaica quin di nel 8 secolo a.C, le città erano polis quindi una città che si
auto amministrativa e quindi con leggi e moneta propria e che non ha un governo di ordine
superiore. Ci soffermeremo su Sparta e Atene che avevano 2 fini d’educazione diversi

l’educazione a sparta
gli elementi fondamentali della società della civiltà spartana erano la centralità dell’ideale
militare, il carattere conservatore delle leggi e un controllo statale sulla formazione di
giovani. Il sistema di governo era oligarchico e che quindi il potere si concentrava nelle mani
di una minoranza ricca
● i figli maschi restavano in casa fino ai 7 anni poi venivano affidati ad un paidonomos,
dai 12 anni ricevevano un solo indumento per tutto l’anno, dormivano in camerate e
si ungevano di olio solo nei giorni di festa. Nei 16 anni iniziava l'adolescenza che
avveniva attraverso cerimonie e sfide (la più pericolosa era la krypteia). Accanto
l’addestramento fisico il soldato veniva istruito nella letteratura e nella scrittura e
riceveva anche una formazione musicale connessa al combattimento
● a Sparta le donne erano importanti in quanto loro dovevano generare figli sani.
Praticavano ginnastica e lo sport, si esercitavano nel lancio del giavellotto,
partecipavano alle cerimonie religiose nelle quali potevano mostrarsi anche nude.
Il travaglio del parto era associato al rischio del combattimento in guerra infatti sulle
tombe era vietato scrivere i nomi dei defunti a eccezione di quelli degli uomini morti
in guerra e delle donne morte di parto

l’educazione ad atene
Atene sorse tra l’8 e il 6 sec a.C. da una serie di villaggi della regione attica. Atene prima ha
una fase di monarchia poi evolve verso la democrazia. Dal governo democratico erano
esclusi le donne, gli stranieri e gli schiavi. Tutto questo ha forgiato il modello di paideia che
ha la traduzione di formazione/educazione, l’antica educazione ateniese aveva l'ideale di
virtù fondato sulle qualità fisiche e spirituali.
● l’educazione aveva luogo già dalla primissima infanzia data dalle madri e dalle nutrici
che gli fornivano un primo insegnamento fondato sull’apprendimento di storie e di
miti tradizionali,il padre poteva scegliere se educare i propri figli o affidarli a maestri
fino ai 18 anni periodo in cui i giovani venivano iscritti alle liste di leva che durava 2
anni finalizzato alla formazione militare e all’istruzione musicale e letteraria. La
formazione comprendeva la ginnastica che era considerata indispensabile anche per
la formazione del carattere poi c’era la musica e la letteratura. Non esisteva un
edificio pubblico per l'istruzione ma esistevano scuole private dopo il maestro di
musica insegnava a leggere, scrivere e a far conti. L'insegnamento della musica
avveniva senza spartiti quindi senza l’apporto della scrittura e l’apprendimento delle
lettere si basava sul canto e sulla memorizzazione di poesie liriche e di parti dei
poemi omerici, l'aritmetica invece era molto diversa infatti loro ignoravano lo 0 e i
numeri venivano scritti usando le lettere dell’alfabeto.
● l’educazione femminile : erano escluse dall’agorà e alle assemblee in cui si
trattavano gli affari e la politica, potevano partecipare principalmente ai grandi rituali.
All’età di 10 anni prendevano parte a un rito dove vivevano un periodo di margine in
cui non erano più bambine ma nemmeno donne, non si sa con precisione di cosa si
trattasse questo rito ma si pensa che indossavano pelli di orsa e si abbandonavano
per l’ultima volta alla vita da ragazzine in quanto finito questo rito diventavano donne.
Sposate venivano educate dall’uomo alla scienza dell’amministrazione della casa
infatti il capo della casa era la donna.

professionisti della sapienza ad atene del 5 sec


in questo periodo ci sono grandi trasformazioni per la storia del pensiero greco ad
esempio la ricerca di un principio fisico o intellettuale, nasce il teatro e la storiografia.
In particolare Atene era la più fiorente infatti era un luogo privilegiato dai sofisti

la sofistica
il termine sofista disegna una qualifica di tipo professionale e si riferisce a una particolare
competenza di natura tecnica e intellettuale infatti loro si definivano professionisti della
sapienza e che erano capaci di esercitarla ma soprattutto insegnarla. Si occupavano
dell’educazione degli uomini e della loro formazione politica soprattutto attraverso
l’insegnamento della retorica, loro cercavano di insegnare l’arete in quanto prima si pensava
fosse una virtù ereditaria. Gli elementi su cui i sofisti puntano sono:
● vedere l’uomo come soggetto individuale e sociale
● il relativismo in quanto non esiste una verità assoluta ma che è soggettiva
● l’utilitarismo in quanto il sapere deve essere spendibile
● il metodo induttivo
● la dialettica ciò riuscire a fare dei discorsi e a difendere bene le proprie idee
● la retorica che è l’insieme delle tecniche per realizzare un buon discorso

I sofisti erano degli insegnanti privati che formavano gli allievi per ¾ anni in cambio di un
compenso. Si spostavano di città in città insieme agli alunni e cercavano di persuadere il
pubblico e facendo apprendere le tecniche agli allievi infatti i sofisti insegnavano l’arte della
politica prevalentemente ad Atene quando visse la sua età d’oro l’epoca in cui l’economia
della città passò dall’essere legata all’agricoltura a sviluppare attività artigianali e
commerciali. I sofissi educavano gli uomini a diventare buoni cittadini, ad amministrare gli
affari dello stato e a esercitare il potere in modo efficace e lo facevano insegnando agli allievi
a padroneggiare la dialettica e l’uso strategico della parola.Infatti loro non trasmettevano una
teoria ma un insieme di tecniche per questo erano criticati da Platone, Aristotele e Aristofane
che gli vedevano come persone troppo ciniche e soprattutto perchè loro puntavano a far
emergere la persona nella società e soprattutto perché si facevano pagare

pedagogia dialogica socrate


Socrate aveva l'obiettivo di rendere la virtù una conoscenza necessaria, per lui la virtù si
acquisisce grazie alla consapevolezza della propria ignoranza in quanto la conoscenza per
lui era infinita. Non ci lasciò nulla di scritto e solo grazie a Platone abbiamo delle
testimonianze scritte. Nel suo metodo d’insegnamento c’era la tecnica della maieutica in
quanto lui cercava di mettere in discussione le tesi e a far uscire fuori la verità.

filosofia di platone
platone è stato uno dei più importanti allievi di Socrate in quanto ha anche trascritto tutto il
suo pensiero. I temi che Platone affronta nei dialoghi sono fondati sul piano etico, politico,
pedagogico, gnoseologico e cosmologico.
il dialogo pedagogico
Platone sceglie il dialogo come strumento di comunicazione filosofica infatti lui al posto di
esporre il suo pensiero in forma di trattato riporta una comunicazione diretta infatti grazie a
questa forma lui riesce a salvare le parole di socrate che potevano essere destinate all’oblio.
lui aveva come idea la filosofia come azione dove c’erano tesi contrapposte che insieme alla
filosofia come sapere aperto e quindi si cercava sempre la verità e come interrogarsi.
Fonda l’università in cui in piano di studi era incentrato sul dialogo e sul porsi continue
domande. Platone usava molto spesso il mito per cercare di farsi comprendere da tutti.
Per platone bisogna avere una conoscenza stabile e non il relativismo sofistico in quanto per
lui l’ignoranza della giustizia genera mostruosità infatti lui si orienta la sua riflessione sulla
dimostrazione dell'esistenza del bene nella giustizia ovvero dei valori nei quali gli uomini
debbano riconoscersi e questo presupposto è la dimostrazione della teoria delle idee dove si
pensa che oltre al mondo sensibile ci sia una realtà superiore chiamata iperuranio in cui
vigono queste idee che hanno il bene al vertice. Poi Platone mette in chiaro la teoria della
reminiscenza in quanto la nostra conoscenza la prende la nostra anima prima di arrivare sul
mondo sensibile e quindi noi dobbiamo solo richiamarla alla memoria.

l’educazione come strada verso il bene


Platone aveva una considerazione dell’umanità come irrazionale e attratta dal potere e dalle
ricchezze, infatti lui riteneva che bisognava educare bene l’anima della persona così che
riuscisse ad equilibrare gli impulsi negativi. Lui affermava infatti che lo stato doveva farsi
carico dell’educazione dei propri cittadini e quindi creare un progetto educativo ragionato e
coerente, infatti per lui dovevano governare i filosofi e dovevano esserci 3 classi sociali:
● governanti-filosofi che dovevano avere un’anima razionale e quindi saper prendere
decisioni ragionate e coerenti
● guardiani che dovevano avere un’anima irascibile e quindi avere la virtù del
coraggio
● produttori che dovevano avere un anima concupiscibile e quindi avere la virtù della
temperanza
Platone attribuisce grande importanza all’educazione in quanto per lui aveva il fine della
formazione dei futuri governanti e dei guerrieri invece da questo progetto era esclusa la
classe dei lavoratori.

l’educazione
i futuri filosofi dovevano cimentarsi nella musica e nella ginnastica per poi dedicarsi allo
studio delle discipline matematiche come l’aritmetica, la geometria e l’astronomia. Queste
discipline infatti servivano per preparare il futuro filosofo allo studio della dialettica che
studieranno fra i 30 e i 35 anni periodo in cui dovranno affrontare anche un tirocinio nelle
cariche militari e civili e solo se hai 50 anni tutti gli studi saranno portati a termine con buoni
risultati potranno diventare governanti.
Invece i guardiani dovevano avere una buona educazione in quanto dovevano saper
controllare la loro parte irascibile. La loro formazione avviene attraverso l’ascolto delle
narrazioni dei miti, attraverso l’educazione musicale e poi la ginnastica. Nel loro percorso di
formazione verranno continuamente giudicati e i più valorosi proteggeranno una città.
Questa educazione al servizio della politica ha il compito di indirizzare le anime e i corpi
verso dei comportamenti giusti infatti loro vivevano una vita misurata soprattutto in quanto la
loro formazione ero posta sulla ginnastica e la musica che è una combinazione per indurre
all’anima un equilibrio, infatti per platone l’allenamento fisico ci fa sviluppare la forza morale.
il modello educativo di senofonte
l’opera di interesse pedagogico di Senofonte è la ciropedia basata sulla vita del re ciro il
grande, all’inizio di questa opera senofonte che era filo-spartano si chiede come si possa
avere il comando mantenendo contemporaneamente l’ordine e il potere e questa domanda
fa generare il racconto basato sulla riflessione del l principale ideale. In quest'opera
senofonte ripercorre l’infanzia e l’educazione del re che si basava su una formazione severa
che era incentrata sull’insegnamento della giustizia, la loro educazione era democratica ma
elitaria in quanto si tutti potevano andare a scuola ma ci andavano solo le persone che non
dovevano per necessità lavorare.

nell’età ellenistica il pensiero greco passa dal vedere la persona come membro della polis al
vedere il soggetto come persona umana con tutte le sue virtù

la paideia di isocrate
Isocrate visse dal 436 al 338 a.c., era logografo cioè redattore a pagamento di discorsi
giudiziari, poi professore di eloquenza infatti è considerato il maestro di oratoria e di
educazione letteraria del mondo greco. Fu discepolo di Gogia infatti diede continuità
all’attività dei sofisti aprendo ad atene una scuola di eloquenza che nel tempo andò in
concorrenza con l’accademia di platone, la scuola aveva come finalità la formazione di
professionisti che affrontano le tematiche dell’attività politica e di come condurre gli affari sia
pubblici che privati.
Isocrate va contro Platone e nega la possibilità dell’esistenza di una conoscenza assoluta
infatti lui prende le distanze anche dal relativismo etico del sofisti invece lui attribuisce un
ruolo etico alla retorica. Secondo Isocrate il bravo oratore doveva godere di buona
reputazione e doveva possedere anche le competenze letterarie e filosofiche e una cosa
molto importante è che per lui la cultura umanistica era molto più importante di quella
scientifica. Nella sua scuola l’insegnamento della retorica avveniva con la pratica e lo
sviluppo delle qualità innate come il saper parlare, avere una buona memoria, la creatività e
soprattutto la dedizione al lavoro e questo apprendimento avveniva tramite esempi e
l’imitazione così che ogni alunno potesse partecipare al processo creativo. Il progetto
pedagogico dal punto di vista politico si fonda su un forte sentimento di unità tra i greci infatti
Isocrate si fa portavoce di una paideia panellenica e quindi una società dove l’essere greci
non significa appartenere alla stessa etnia ma essere parte della cultura.

la pedagogia di aristotele
Aristotele era allievo di Platone ed elaborò un progetto educativo che evidenzi le qualità del
buon cittadino inserendolo in un contesto sociale, nel 335 a.C. si trasferisce ad atene ma
viene visto come stranerio e quindi non poteva possedere terreni così utilizza il ginnasio che
era all’inizio una scuola di ginnastica ma che con il tempo divenne anche sede di istruzione
letteraria e musicale, la scuola prese il nome di Liceo e all’interno aristotele teneva corsi
propri ma tenevano lezioni anche altri studiosi. Nel liceo usavano il libro come mezzo di
trasmissione del sapere a differenza dell’accademia che utilizzavano ancora il dialogo e
Aristotele faceva lezione camminando.
Il pensiero pedagogico di Aristotele è legato al tema della virtù e alla dimensione
etico-politica infatti le riflessioni teoriche sul tema dell’educazione si collocano in una
posizione intermedia dove l’uomo viene visto come singolo un animale irrazionale per
questo l’uomo deve essere dotato anche di ragione ed avere la capacità di convivere con
altri simili ma ciò non significa reprimere i propri istinti naturali ma di farsi guidare appunto
dai principi razionali che ci aiutano a trovare il nostro posto all’interno della comunità infatti
se miglioriamo come persona miglioriamo anche la nostra società.
Per Aristotele l’educazione è compito dello Stato in quanto se si vuole una polis prosperosa
bisogna educare i propri cittadini alla moderazione all’attinenza con il reale e alla formazione
dell’uomo virtuoso in quanto esso agisca sempre in modo favorevole per tutti. però ci
dobbiamo ricordare che l’educazione è un addestramento individuale fatto affinché avvenga
un buon funzionamento della comunità ma ovviamente il fine comune dell’educazione varia
a seconda dello stato e governo che c’è.

le tappe del processo educativo


l’educazione dei giovani deve essere scandita per tappe e ambiti diversi legati alle differenti
età

la prima infanzia
Nei primi anni sarà la famiglia a farsi carico di educare i fanciulli dove secondo Aristotele
bisogna educarli alla cura del corpo in quanto più importante della cura dell’anima.
Principalmente i bambini svolgevano un moderato allenamento in modo che acquisiscano
una resistenza fisica e ovviamente ogni attività ludica deve svolgersi secondo una modalità
di gioco e devono essere educati alla temperanza. In questa fase, accanto ai famigliari ci
sono dei pedonomi che hanno il compito di vigilare sui racconti e i discorsi uditi dai bambini
in quanto loro devono essere improntati al decoro.

dalla fanciullezza all’età adulta


il programma aristotelico prevede che lo stato deve prendere a cura l’educazione dei futuri
cittadini dei 7 anni fino ai 21 anni. Nel percorso formativo studieranno materie con scopi
specifici, che sono :
● la scrittura che serve per amministrare
● il disegno per rappresentare le forme geometriche e saper giudicare le opere d’arte
● la ginnastica serve per forgiare il carattere
● la musica serve per renderli degli ascoltatori intelligenti

ogni materia ha come fine ultimo la libertà del pensiero da ogni vincolo pratico e soprattutto
la voglia per la conoscenza.
infine secondo Aristotele le donne devono essere guidate e devono essere educate a virtù
come la temperanza e alla scienza della cura della casa e ovviamente per lui non hanno la
capacità di essere autonome invece l’uomo deve essere educato a comandare. Il
matrimonio invece l’uomo deve avere almeno 15 anni in più della ragazza.

la paidèia alessandrina

in età alessandrina si assiste al declino delle poleis e ne nascono alcune tra cui Pergamo,
Antiochia e Alessandria d'egitto che all’inizio del 3 secolo a.C. vengono costruiti il museo e la
biblioteca che era un luogo dove i filologi interpretavano e traducevano le opere. La
biblioteca si trova all’interno del Museo che non era soltanto un luogo di ricerca ma anche un
polo didattico dove gli studiosi tenevano lezioni. Questo posto era dotato di strutture come
l’osservatorio astronomico, il giardino zoologico e l’orto botanico. Il declino delle polis porta
anche al vedere il cittadino come suddito e anche dal punto di vista culturale ed educativo ci
sono delle trasformazioni come:
● la filosofia mette al centro l’individuo e non il cittadino
● la letteratura passa dal servire per tramandare il sapere a essere un prodotto artistico
● c’è la divisione della cultura in letteratura colta destinata ai ricchi e una cultura
popolare destinata ai poveri
● e si passa dalla cultura orale a quella del libro

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