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Civita
In questo saggio Civita vuole fare una riflessione epistemologica sulla
psicologia e sulla definizione di psicologia come scienza.
La filosofia della psicologia tenta di dare una risposta ai problemi di natura
epistemologica che riguardano lo statuto scientifico della psicologia che
sono sintetizzabili in 3 quesiti:
1) Che tipo di scienza è la psicologia?
2) Quali sono i metodi che caratterizzano il suo operare?
3) Come si specifica il sapere psicologico?
Civita afferma che il pluralismo non è né una visione che può essere
eliminata, né può essere tralasciata nel momento in cui ci si approccia alla
psicologia, anzi si deve prendere come realtà di fatto e ci si deve rapportare
ad esso.
Civita afferma che si può rispondere al pluralismo in 3 modalità differenti:
1.Il pluralismo si può attribuire al fatto che la psicologia sia una scienza
relativamente recente, non ancora giunta ad un grado di maturazione
scientifica stabile e sufficiente; Civita rifiuta questa prospettiva anche
qualora la psicologia giunga un grado di maturazione superiore.
2.Il pluralismo viene considerato come una condizione solamente
apparente, poiché nella storia della psicologia vi è una sorta di armonia
prestabilita tra i diversi orientamenti di ricerca. Civita ritiene questa
prospettiva fallimentare, ritendendo che il pluralismo non possa mai essere
superato e proponendo una 3° risposta;
3.La risposta democratica, il pluralismo viene inteso come radicato nella
scienza psicologica stessa e dunque non è possibile essere eliminata.
Appurato ciò, Civita lo mette a confronto con la prospettiva metodologica
affermando che tutta la storia della psicologia è stata formata dalla
contrapposizione di due metodi, quello oggettivo e quello soggettivo, che
sono, di fatto, anche quelli che troviamo in Jaspers.
METODO OGGETTIVO: da spazio all’oggettività, fa ricorso ad esperimenti
ripetibili affinché si possano costruire delle teorie universali e oggettive.
*Descrive le proprietà oggettive del delirio, tra le quali ad esempio: se il
delirio è cronico o acuto, se è lucido o confuso, ancora se presenta
un’organizzazione specifica ecc. Si accumulano informazioni sull’anamnesi
del paziente che permettono di ottenere un quadro oggettivo del delirio. In
questo modo, si rende attuabile il passaggio su un piano di riflessione
generale, in cui il delirio viene considerato come un’entità oggettiva e ben
Riassunto Rebecca Accettola. 7
distinta dalla storia personale del paziente. Si costruisce così una teoria
obiettiva del delirio, fondata sulla raccolta di dati statistici.
METODO SOGGETTIVO: il punto di partenza è il dato clinico che viene
adoperato per mettere appunto delle ipotesi che a differenza del metodo
oggettivo non sono delle vere e proprie teorie ma delle ipotesi cliniche.
Qui i fatti psichici devono essere osservati all’interno del flusso di coscienza
di un soggetto singolare; conoscere uno stato mentale significa
comprendere come lo stato si inserisca nella vita psichica del soggetto.
*Le teorie obiettive sono considerate assolutamente necessarie per poter
elaborare una diagnosi precisa della patologia, da cui il paziente è affetto.
Tuttavia, l’intenzione è comunque di oltrepassare il momento meramente
diagnostico, in quanto ci si propone di inserire il delirio nel quadro
complessivo ed esistenziale della vita soggettiva del paziente. Il punto di
partenza è allora il dato clinico, a cui si dà ampia priorità e che viene
utilizzato come base per la formulazione di ipotesi più generali. Ad ogni
modo, tali ipotesi non si definiscono come teorie in senso pieno giacché la
loro funzione primaria resta legata all’ambito clinico e, dunque, all’ambito
del trattamento terapeutico.
*i due metodi in rapporto al caso del delirio
Problema mente-corpo.
Questo problema può essere interpretato in due modi: come un problema
della filosofia della mente o come un problema della filosofia della
psicologia, la differenza sta nel valutare se è necessario o meno possedere
una conoscenza approfondita sull’anatomia, sulla fisiologia e sulla
patologia del cervello e del sistema nervoso nel suo complesso.
Secondo la filosofia della mente si può riflettere sul problema della
relazione mente/corpo, pur non avendo competenze approfondite in
anatomia ecc.
Monismo radicale -> tra processi cerebrali e stati mentali corrispondenti
non esiste una differenza di natura.
Riassunto Rebecca Accettola. 8
Dualismo radicale -> mente e cervello sono due entità distinte che hanno
proprietà peculiari e funzionano in modo diverso. La mente agisce sul
cervello, e sul corpo. Il corpo è mortale, la mente no.
Contrariamente, la filosofia della psicologia afferma che sul problema della
relazione mente/corpo si può riflettere solo avendo delle competenze
approfondite in ambito neuroscientifico.
Lo statuto epistemologico della psicologia.
Pluralismo teorico/ metodologico emerge che i vari orientamenti non solo
fanno ricorso a metodologie diverse, ma adottano e propongono una
propria concezione della mente umana, la quale differisce da quella degli
altri orientamenti.
Nel caso del pluralismo pratico, osserviamo che la maggioranza degli
orientamenti di ricerca sono, oltre che teorici, anche terapeutica.
Quello che emerge è che rispetto a quanto avviene per le altre scienze, in
psicologia, il passaggio dalla teoria alla pratica è modulato dalla
personalità dello psicologo. Lo psicologo non si limita all’applicazione
meccanica di teorie fisse e invariabili, ma modella la sua azione all’interno
di relazioni interpersonali che non possono non tenere conto delle variabili
individuali del paziente
La conclusione è che la psicologia non è una scienza dura, non è dotata di
uno statuto epistemologico ben definito. Tuttavia, questo elemento non
rappresenta una limitazione per la ricerca psicologica, ma riflette piuttosto
la complessità di un’indagine che si accosta a un oggetto altrettanto
complesso: la natura umana.
Civita, quindi, afferma che ogni sistema psicologico, oltre ad offrire un
quadro concettuale e metodologico proprio, tende anche ad offrire un
proprio modo di concepire l’uomo e le relazioni intersoggettive. In tal
senso, ciascun sistema si regge su scelte epistemologiche e metodologiche
di natura prescientifica che propongono una specifica rappresentazione
dell’uomo, in base alla quale si dà priorità a certi problemi e non ad altri e
si prediligono determinati metodi di analisi.