Sei sulla pagina 1di 75

Che cos’è la psicologia ?

Partiamo col dire che la psicologia si fonda sul pensiero di vari intellettuali e studiosi di diversi
periodi storici ma il suo vero inizio lo possiamo attribuire a Wilhelm Wundt nel 1879 che fondò il
primo laboratorio che ebbe come oggetto di indagine i fenomeni psicologici. La psicologia è lo
studio scientifico del comportamento degli individui e dei loro processi mentali. Le parole chiave
——> scientifico, comportamento, individuo e mentale.

L’aspetto scientifico della psicologia richiede che le conclusioni a cui essa arriva siano basate
su prove raccolte con i principi del metodo scientifico (che sarebbero delle procedure per la
raccolta e l’interpretazione dei dati, che permette di limitare le fonti d’errore e trarre conclusioni
verificabili). Il comportamento è l’insieme delle azioni attraverso cui gli organismi rispondono agli
stimoli interni e interagiscono con il loro ambiente (gli psicologi esaminano cosa fa l’individuo e
come l’individuo si comporta nel farlo ; sorridere, piangere, correre, parlare etc.) Nella maggior
parte dei casi l’oggetto di analisi psicologica sono gli esseri umani e per capire le loro azioni
bisogna capire anche i processi mentali, i meccanismi della mente.

Le basi della scienza psicologica

La psicologia scientifica è ufficialmente nata in Europa nella seconda metà dell’800. Essa inizia
nel pensiero classico dell’occidente ed è riconducibile alle prime domande che l’uomo si pose
sulla propria esistenza. In occidente uomini di scienza, filosofi e uomini di cultura si sono spesso
già occupati di tematiche “psicologiche”. Tra i filosofi dell’antica Grecia psychè (anima) ha
rappresentato una nozione molto importante e nella classicità spiccano in tale ambito i nomi di
Platone (che ha teorizzato la separazione tra anima e corpo, non fa coincidere l’anima con la
componente razionale) e Aristotele (che ritiene che l’anima sia inseparabile dal corpo e che la
sua essenza consista nella capacità di consentire all’organismo di sopravvivere). La separazione
tra anima e corpo sarà riproposta dal dualismo di Cartesio (per lui l’anima, res cognitans, e il
corpo, res extensa, sono unite nell’uomo da una ghiandola pineale, organo situato nel cervello)
Cartesio ha dato un contributo importante allo sviluppo della scienza moderna, così come lo ha
fatto Galileo Galilei che è stato considerato un riferimento importante. Per lui il metodo
scientifico è un intreccio di “sensate esperienze” e “certe dimostrazioni”. Dal 600 in poi si
assiste ad una crescita dei lavori nell’ambito delle scienze empiriche (Insieme delle discipline
fondate sull'osservazione, l'esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri
viventi) e un progresso nei metodi d’indagine. A distanza circa di due secoli dagli esperimenti di
Galileo si avvertì l’esigenza di utilizzare il metodo sperimentale anche in psicologia e questo fu la
base della fondazione dei primi laboratori di psicologia sperimentale.

[ V secolo a.C.: Platone, Aristotele e altri interesse filosofico per fenomeni psicologici

Tra il XIV e il XVII secolo: Rinascimento finisce il predominio del razionalismo (filosofia, ragione e
senso comune) e nascono l’empirismo e il metodo scientifico (conoscenza attraverso
osservazione e sperimentazione).

Tra il XVIII e il XIX secolo: studi fisiologici del sistema nervoso e dei meccanismi sensoriali.
Psicologia come scienza sperimentale analoga alla fisiologia sensoriale.

Ultimi decenni del XIX secolo: psicologia moderna, indipendente dalla filosofia.]

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Wundt e l’introspezione & lo strutturalismo
Nel 1879 Wilhelm Wundt iniziò nel suo laboratorio di Lipsia un programma di ricerche di
psicologia, la sua psicologia sperimentale applicava i metodi della fisiologia ai processi e ai
contenuti della coscienza umana. Nel suo laboratorio furono avviati esperimenti per l’analisi e la
misurazione delle sensazioni, esperimenti sui tempi di reazione per misurare la durata dei
processi mentali, sull’attenzione, sulla memoria e sull’associazione di idee. Per Wundt l’oggetto
di studio della psicologia era l’esperienza diretta (o immediata) e il metodo elettivo per rilevarla
era costituito dall’introspezione (metodo d’indagine usato per rilevare l’esperienza immediata,
sarebbe un’analisi o un’osservazione diretta della propria interiorità). L’introspezione ichiede:

• il controllo accurato dello stimolo che produce l’evento mentale oggetto d’osservazione

• la rielaborazione e la stesura di un resoconto subito dopo l’osservazione dell’evento elicitato.

• L’attendibilità è data dalla possibile riproduzione delle condizioni sperimentali.



Le linee guida di Wundt per garantire la validità scientifica dell’introspezione:

• L’osservatore deve avere la possibilità di stabilire quando introdurre il processo, deve essere in
una condizione di sforzo attentivo e deve essere possibile ripetere diverse volte la medesima
osservazione.

La condizione sperimentale deve prendere in considerazione variazioni in termini di intensità e
di qualità della stimolazione. Secondo Wundt, il metodo sperimentale non è adatto allo studio
dei processi mentali di ordine superiore ma, il metodo dell’auto-osservazione sperimentale era
in grado di rivelare l’esistenza dei processi mentali come la volontà, le emozioni e
l’appercezione. Wundt mosse i primi fondamentali passi per legittimare la psicologia
scientifica come disciplina scientifica.

Lo strutturalismo è un approccio psicologico fondato sull’elementarismo e sul metodo


dell’introspezione. Edward B. Titchener (1898), allievo inglese di Wundt attivo negli Stati Uniti,
fece uno studio della coscienza (somma dei processi mentali in un dato momento) con metodo
scientifico, cioè individuando il cosa, il come e il perché; il primo passo era scoprire la struttura
della coscienza, scomponendola nei suoi elementi primari (sensazioni, immagini, sentimenti)

Egli utilizzava il metodo dell’introspezione con addestramento più rigoroso, indicò il concetto di
errore dello stimolo (confusione tra elementi sensoriali primari e oggetti dell’esperienza – ad
esempio: stimoli visivi ed esperienza percettiva - teoria della Gestalt). Per lo strutturalismo la
comprensione di tutte le esperienze mentali avviene attraverso la combinazione di componenti
di base. Critiche allo strutturalismo:

• riduzionista: la complessità dell’esperienza ridotta a semplici sensazioni;

• elementale: non c’è studio diretto della complessità o della totalità di un comportamento;

• mentalista: analisi solo dei resoconti verbali coscienti.

James e il funzionalismo & la prospettiva psicodinamica


Il funzionalismo era una psicologia “funzionale” e “descrittiva”, andava contro Wundt e
Titchener. William James (1890 negli Stati Uniti) affermò questa psicologia come scienza della
vita mentale, dei suoi fenomeni e delle sue condizioni ; oggetto della psicologia è l’esperienza
immediata, i fenomeni, che non sono combinazioni di elementi svelati dall’introspezione; le
sensazioni come l’esito di un processo articolato di inferenza e di astrazione.

Secondo James inoltre: la coscienza come un flusso continuo, condizionato dal cervello, lo
strumento d’indagine l’introspezione (soggettivo) ; il metodo comparativo (studio di diverse
popolazioni di soggetti) per compensare la soggettività dell’introspezione; i fenomeni psichici
come funzioni dell’organismo per adattarsi all’ambiente.

2

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
La nascita della scuola funzionalista si fa coincidere con la pubblicazione dell’articolo di John
Dewey (1896): Il concetto di arco riflesso in psicologia. Dewey critica la distinzione fra stimolo e
risposta (elementismo, molecolarismo e riduzionismo): la spiegazione di un comportamento
deve considerare il contesto (l’ambiente) in cui il comportamento stesso si manifesta. Ci fu il
nuovo concetto di esperimento di laboratorio: oggetto d’indagine non più la coscienza, ma il
comportamento. Ci fu anche lo sviluppo dei primi test psicologici, prime applicazioni della
psicologia al lavoro, all’arte, alla storia etc.

I principi psicodinamici della motivazione furono sviluppati dal medico viennese Sigmund Freud
tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo. Le sue idee furono sviluppate dal lavoro che
faceva con i pazienti mentalmente disturbati. Secondo l’approccio psicodinamico il
comportamento è guidato da potenti forze interiori, le azioni umane sono il risultato di impulsi di
natura. Secondo questo modello l’organismo torna in uno stato di equilibrio quando i suoi
bisogni sono soddisfatti. Il modello di Freud fu il primo a rilevare che la natura umana non è
sempre razionale e che le azioni possono essere il risultato di motivi inconsci. (Inoltre ha
sostenuto che la prima infanzia è il periodo in cui si forma la personalità). I principi psicodinamici
hanno effettuato una grande influenza su molte aree della psicologia. 


La psicologia della Gestalt & il comportamentismo (e neocomportamentismo)


Il termine Gestalt (forma) fa riferimento a una configurazione unitaria ed organizzata, fu
introdotto per la prima volta da Christian Von Ehrenfels quando affermò che la combinazione di
elementi produce una qualità-insieme. La data di nascita della psicologia della Gestalt risale al
1912, i principali esponenti sono : Max Wertheimer, Kurt Koffka e Wolfgang Köhler. (Gestalt : non
solo forma ma configurazione unitaria e organizzata che si differenzia dalla somma delle parti.)

Max Wertheimer evidenzia il movimento apparente detto stroboscopio che sta alla base del
movimento cinematografico. Tale movimento è frutto dell’organizzazione degli elementi da cui è
costituito (l’organizzazione globale deve essere logicamente precedente rispetto ai singoli
elementi). In sintesi l’approccio gestaltista sottolinea tre aspetti fondamentali per spiegare i fatti
psicologici :

• il rifiuto dell’elementarismo e preferenza per concetti di struttura e organizzazione
(procedimenti dall’intero alle parti, metodo fenomenologico)

• isomorfismo: organizzazione degli eventi psicologici riconducibile alle proprietà strutturali degli
eventi neurofisiologici corrispondenti

• processi fisiologici spiegati attraverso autodistribuzione dinamica di processi in un campo
cerebrale, secondo principi strutturali specifici. La psicologia della Gestalt continua ad avere
una forte influenza sullo studio della percezione.

Il comportamentismo nacque circa nel 1913 con la pubblicazione del manifesto del movimento
comportamentista di John B. Watson che affermò che la psicologia non doveva occuparsi della
mente ma del comportamento osservabile (l’unica psicologia scientifica possibile era quella
basta sull’indagine). Per il comportamentismo la mente era da considerarsi una scatola nera al
cui interno lo psicologo non poteva entrare, piuttosto il suo obiettivo era lo studio delle
associazioni S-R. / i principi del comportamento sono stati applicati agli esseri umani
sopratutto all’educazione e alla cura dei disordini comportamentali.


[ John B. Watson - metodo sperimentale:

• variabile indipendente (manipolata dallo sperimentatore) = stimolazioni ambientali

• variabile dipendente (misurata dallo sperimentatore) = comportamento

Organismo come scatola nera: gli stimoli ambientali (S) impattano sulla scatola nera,
l’organismo emette determinate risposte (R). ]

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Tra il 1930 e il 1960 nasce il neocomportamentismo, basato su comportamentismo e
operazionismo (vincolo allo studio dei soli fenomeni osservabili). Edwin T. Guthrie espone la
teoria dell’apprendimento basata su associazioni tra stimolo e risposta in continuità spazio-
temporale: ciò che si apprende sono risposte muscolari minime. Edward Chace Tolman afferma:
Intervento di processi cognitivi tra lo stimolo antecedente e il comportamento conseguente
denominati variabili intervenienti ovvero aspettative sulla relazione fra segni e stimoli da una
parte, e significati, ricompense e obiettivi dall’altra. Clark Hull : Teoria logico-deduttiva sul
comportamento: il comportamento obbedisce a leggi universali e quantitative, simili alle leggi
della fisica. Burrhus F. Skinner :

• descrizione del comportamento in modo eminentemente empirico, privo di qualsiasi variabile
ipotetica o interveniente, non osservabile 

• obiettivo primario della psicologia, ovvero stabilire relazioni funzionali tra lo stimolo e la
risposta con un controllo rigoroso della situazione sperimentale, per isolare tutte le variabili che,
di volta in volta, possono intervenire nel determinare il comportamento.

Il cognitivismo & la scienza cognitiva


L’orientamento cognitivista viene fatto risalire alla seconda metà degli anni cinquanta del 900
come sbocco di una serie di ricerche sopratutto neocomportamentali, ma la vera prospettiva
cognitivista avviene anni prima con diversi studiosi : Frederic C. Bartlett, Jean Piaget, Lev S.
Vygotskij e in particolare Noam Chomsky che sostenne, nelle sue opere scritte, che ogni lingua
naturale non è un copione di frasi fisse ma un sistema infinito aperto alla creatività, quindi favorì
la nascita del cognitivismo, a differenza di Burrhus Skinner che in Verbal Behavior riduce il
linguaggio a un insieme di apprendimenti S-R, una pura e banale ripetizione di sequenze verbali
già sentite. La piena consapevolezza del cognitivismo è stata molto lenta, George A. Miller,
Eugene Galanter e Karl Pribram scrissero un testo del cognitivismo pubblicato nel 1960 dove si
autodefinirono comportamentisti soggettivi e dove, al centro del testo, fu sottolineato l’unità
TOTE (test operate test exit) una spiegazione circolare del comportamento : essa è formata da
frasi a retroazione (feedback, informazione che ritorna al soggetto sulle cose che sta facendo
nello stesso momento in cui le compie) dove l’uomo è un elaboratore d’informazioni. I
cognitivisti, oltre che a ricorrere al metodo introspettivo, condussero altri esperimenti facendo
uso della tecnologia dei computer, attraverso i quali fu possibile realizzare simulazioni del
comportamento.

La scienza cognitiva ha avuto origine nella seconda metà degli anni 60 del secolo scorso, due
eventi hanno segnato la data di nascita : la fondazione della rivista ‘cognitive science’ (1977 ad
opera di R. Schank, A.M. Collins e E. Charniak) e la costruzione della relativa società.
Nell’articolo ‘why cognitive science’ di Collins egli afferma che vi è un insieme di temi di ricerca
relativa all’intelligenza naturale e artificiale su cui si uniscono interessi di ricercatori di diverse
aree disciplinari. I due paradigmi che hanno dominato all’interno della scienza della cognizione
sono : il modularismo (prospettiva secondo cui la mente è organizzata in moduli specializzati) e il
connessionismo (prospettiva che pone in relazione l’architettura biologica del cervello e
l’architettura funzionale dell’attività cognitiva). I modelli del funzionamento mentale della scienza
cognitiva sono divisi in : modelli computer-style (fondati sull’idea di utilizzare delle modalità di
funzionamento del computer per spiegare il processo di informazione da parte della mente
umana) e modelli Brain-style (affermano che per formulare ipotesi sulla mente umana occorre far
riferimento al modo di operare del cervello umano ; questi modelli hanno una struttura base con
elementi semplici chiamati “neuroni artificiali”.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
[ Dopo la costruzione dei primi computer digitali si iniziarono ad elaborare i primi programmi che
consentivano al computer di fornire prestazioni intelligenti nella processione delle informazioni.
Nacque così ufficialmente l’intelligenza artificiale (IA) in cui veniva proposta l’analogia fra
computer e mente umana. Così si può dire che la mente computazionale è una proprietà della
della mente caratterizzata, in relazione con il computer, da proposizionalità e composizionalità.
Si ipotizza che il sistema cognitivo dell’uomo sia caratterizzato da tre tipi di strutture : i
trasduttori, i sistemi di input e i processi centrali. I primi registrano informazioni sul mondo e
producono rappresentazioni degli stati ambientali, poi i prodotti verranno elaborati dai sistemi di
input costituiti da 5 sistemi percettivi più il linguaggio ed infine i processi centrali hanno il
compito di collegare tra loro i prodotti dei singoli sistemi di input. ]

[ Oggi si parla di mente che sa adattarsi. Il connessionismo come detto pone in relazione
l’architettura biologica del cervello e l’architettura funzionale dell’attività cognitiva e fa riferimento a
modelli ispirati alla struttura neurale del cervello. Le reti neurali sono simulazioni che riproducono
in modo semplificato le proprietà e i processi di funzionamento del sistema nervoso. Secondo il
connessionismo le informazioni sono elaborate all’interno delle reti e ciò pone una concezione
attiva della mente. Oggi abbiamo diversi esempi rispetto all’ipotesi di una mente situata,
costantemente immersa nel contesto immediato ciò definisce la mente come una guida di
controllo del comportamento. Una mente situata è una mente radicata nel corpo, dove ogni
conoscenza ha il suo fondamento nell’esperienza e procede sulla base di delle informazioni tratte
da diversi sistemi sensoriali, immaginativi, linguistici etc. Così entrano in gioco le capacità di
riprodurre nuovi mondi possibili e ciò è definita mente simulativa. ]

[ La Psicologia Cognitivia - 1967 Ulric Neisser : è lo studio di tutti quei processi grazie ai quali
l’input sensoriale è trasformato, ridotto, immagazzinato, recuperato e usato. Lo studio dei processi
mentali non direttamente osservabili ma inferibili a partire dalle risorse comportamentali. ]

LA PSICOLOGIA SCIENTIFICA SERVE PER COMPRENDERE I LIMITI E LE POTENZIALITA’


DELLA MENTE UMANA, E’ FONDATA SU UN METODO SPERIMENTALE CON PROCESSI E
PASSAGGI PER VERIFICARE UN FENOMENO. PER UNA RICERCA SCIENTIFICA TROVIAMO
RICERCATORI CHE SI AFFIDANO AL METODO SCIENTIFICO, UN INSIEME DI PROCEDURE
CHE PERMETTONO DI VERIFICARE O NO DELLE IPOTESI.

La ricerca psicologica
Il processo di ricerca in psicologia applica il metodo scientifico alla propria indagine, illustrandone
gli effetti sul piano metodologico. Bisogna sottolineare l’importanza del metodo scientifico per
affrontare i tipici aspetti della vita quotidiana, allontanandosi dalle credenza della psicologia
ingenua o dal senso comune (ovvero ogni volta che si spiegano dei fatti attraverso qualcosa che
non è osservabile si costruisce la cosiddetta teoria ingenua).

Come nascono le domande dei ricercatori ? Grazie all’osservazione, agli aspetti contestuali e alle
informazioni raccolte sui fenomeni, questi sono elementi che contribuiscono alla formulazioni di
un’idea che porta alla creazione di teorie. LA TEORIA è un insieme organizzato di concetti che
spiegano un fenomeno o un insieme di fenomeni (alla base della maggior parte delle teorie
psicologiche c’è il concetto di determinismo, cioè l’idea che tutti gli eventi fisici, mentali o
comportamentali siano il risultato di specifici fattori casuali).

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Quando viene formulata una teoria ci si aspetta che essa generi nuove ipotesi. LE IPOTESI sono
affermazioni provvisorie e verificabili sulla relazioni tra le cause e le conseguenze di fenomeni.
Ogni ipotesi per essere verificata deve essere formulata in maniera tale da poter essere falsificata.

I ricercatori si affidano al metodo scientifico per formulare ipotesi. Il metodo scientifico è un


insieme di procedure per la raccolta e l’interpretazione dei dati che permette di limitare le fonti
d’errore e di trarre conclusioni verificabili. A partire dal proprio oggetto d’indagine il ricercatore
deciderà quale METODO DI RICERCA utilizzare per verificare la sua ipotesi.

Le ricerche della psicologia scientifica si basano su dei dati che i ricercatori devono raccogliere. I
DATI vengono ottenuti attraversi procedure prestabilite, protocolli sperimentali, e possono essere
prodotti come prove a sostegno delle ipotesi. Ci sono due tipi di dati : dati comportamentali ( dati
collegati alla rilevazione del comportamento umano o animale) dati self-report (descrizioni libere
che le persone fanno su ciò che accade nella loro mente).

Una volta che i ricercatori hanno raccolto i DATI, procederanno alla loro analisi e alla successiva
discussione. L’analisi statistica contribuisce a verificare se le ipotesi sono corrette, e troviamo due
tipologie di statistiche : statistiche descrittive (procedure matematiche per descrivere e sintetizzare
dati numerici) e statistiche inferenziali (teorie probabilistiche per formulare previsioni e giudizi). Se i
ricercatori ritengono che i loro dati possano avere una qualche ricaduta scientifica allora si passa
alla DIVULGAZIONE, cioè all’invio di un articolo ad una rivista che lo pubblicherà. Dopo che i dati
sono stati resi noti la comunità scientifica esamina il lavoro e identifica le questioni rimaste irrisolte,
si ha quindi una discussione dei risultati e quando i dati non supportano un’ipotesi in modo
adeguato allora bisogna rimetterla in discussione aprendo un nuovo ciclo di ricerca, queste sono
le QUESTIONI APERTE.

ESEMPIO FINALE : Mi trovo a casa di un mio amico ed osservo che i bambini giocano in
maniera molto vivace, esclamo : “con tutti quegli zuccheri in corpo potrebbero saltare fino al
soffitto!” ; Pensando come uno psicologo potremmo dire che, in senso comune, un
consumo eccessivo di zuccheri provochi iperattività nei bambini, ma come si verifica ciò?
Per esempio possiamo dividere i bambini che bevono una bevanda zuccherata e i bambini
che invece bevono una bevanda con dolcificante artificiale e da cui fare “un esperimento”,
porsi domande, fare ipotesi (SE i bambini consumano molti zuccheri ALLORA è probabile
che manifestino comportamenti iperattivi), utilizzare un metodo e raccogliere dei dati che
possano affermare o no la nostra idea iniziale sull’iperattività senza tener conto delle
aspettative comuni (cioè sul senso comune, le nostre esperienze personali).

I metodi della psicologia


L’osservazione è una della modalità principali per studiare le persone. I ricercatori possono
utilizzare l’osservazione secondo uno schema pianificato. Nell’osservazione naturalistica il
ricercatore osserva un comportamento che accade in natura senza cambiarlo o influenzarlo.
Nell’osservazione clinica, utilizzata soprattutto a scopi diagnostici e psicoterapeutici, l’osservatore
interagisce con la persona osservata.

L’obbiettivo del METODO SPERIMENTALE è quello della formulazione di leggi scientifiche sulle
relazioni casuali tra variabili (la variabile è una qualsiasi caratteristica che può assumere diversi
valori quantitativi o qualitativi). Quando il ricercatore utilizza il metodo sperimentale manipola una o
più variabili indipendenti (caratteristica manipolata dallo sperimentatore) e ne studia gli effetti su
una o più variabili dipendenti (caratteristica di cui lo sperimentatore studia gli effetti che ha su di
essa la manipolazione della variabile indipendente). Le conclusioni sono accurate se non sono
6

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
state influenzate da distorsioni (bias, che possono essere : del ricercatore, dei soggetti
sperimentali o del disegno di ricerca). Per operare in condizioni controllate, uniformi e costanti è
necessario ricorrere ad una standardizzazione che significa proprio utilizzare procedure uniformi
in ogni fase della sperimentazione e per ogni partecipante e implica anche uniformità nella
valutazione dei dati. Esiste la standardizzazione delle procedure (utilizzo di procedure uniformi e
costanti in ogni fase della raccolta dati) e la standardizzazione delle norme (uniformità
nell’attribuzione dei punteggi e nella valutazione dati). La standardizzazione del significato di un
concetto implica darne una definizione operativa, ovvero formulare un concetto in termini di
operazioni specifiche o di procedure utilizzate per misurarlo o determinarne la presenza.

IN UN ESPERIMENTO, A OGNI VARIABILE DEVE ESSERE DATA UNA DEFINIZIONE


OPERATIVA :
. Bambini - Siccome non è possibile provare gli effetti degli zuccheri su tutti i bambini del
mondo, la nostra definizione operazionale di “bambini" potrebbe essere”gli alunni che
frequentano la classe terza di una scuola primaria”

. Zuccheri - è necessario specificare che cosa si intende per “zuccheri" ossia la percentuale di
zuccheri contenuta nella bibita che intendiamo somministrare ai bambini.

. Iperattività - Supponiamo di dover valutare il comportamento dei bambini su una scala a 5


punti (nella quale 1 corrisponde a passivo e 5 a molto attivo). Se il nostro disegno sperimentale
include una condizione in cui ai bambini è somministrata una bevanda dolcificata con lo
zucchero e un'altra condizione in cui la bevanda contiene dolcificanti artificiali, potremmo
definire operazionalmente l’"iperattività" come un incremento significativo nelle valutazioni

ESEMPIO 2 : io (psicologo) controllo lo stato di una


persona con demenza, controllo il funzionamento
cognitivo di quest’ultima e la “analizzo”, le assegno dei
compiti e una volta ottenuto i risultati li confronto con
dei campioni precedenti già verificati e quindi sicuri.

Come già detto, in un esperimento ogni variabile ha una definizione operativa, l’obiettivo dei
ricercatori è di dimostrare l’esistenza di una relazione di causa-effetto tra le due variabili (variabile
ind. : fattore manipolato dallo sperimentatore, la parte causale nella relazione ; variabile dip. : ciò
che lo sperimentatore misurerà, l’effetto della relazione).

UN ESEMPIO, ESPERIMENTO DI LABORATORIO :


- ipotesi : i maschi si differenziano dalle femmine nella
capacità di risolvere i problemi matematici.
- Partecipanti : 50 M e 50 F
- Variabile dip. : accuratezza delle risposte (percentuale di
problemi risolti)
- Variabile ind. : sesso, maschio o femmina
- Punteggio maschi : 81 su 100
- Punteggio femmine : 78 su 100

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
La confusione delle variabili è una delle maggiori minacce negli esperimenti, proprio perché
quando il comportamento dei partecipanti a un esperimento viene modificato da una o più variabili
si crea confusione nell’interpretazione dei dati. Questi elementi “non previsti” vengono chiamati
variabili confondenti e le due fonti principali di confusione sono : l’effetto dell’aspettativa
(effetto di Rosenthal, distorsione dei risultati provocata dall’aspettativa che lo sperimentatore o i
soggetti sperimentali hanno in merito ai risultati) l’effetto placebo (si verifica quando i partecipanti
a un esperimento modificano le loro risposte in assenza di manipolazione sperimentale. Questo
effetto era diffuso da tempo in ambito medico legato al miglioramento della salute grazie alla
convinzione dell’individuo sul suo trattamento efficace). Poi si hanno delle procedure di controllo
che sono strategie utilizzate dai ricercatori per mantenere costanti tutte le variabili e le condizioni
non legate all’ipotesi che deve essere verificata. Il modo migliore per eliminare le distorsioni
dell’effetto dell’aspettativa sarebbe far si che i partecipanti all’esperimento fossero inconsapevoli
delle condizioni sperimentali in cui si trovano (questa tecnica è chiamata controllo a singolo cieco),
se oltre i partecipanti anche lo sperimentatore non sa a quale soggetto è stata assegnata una
certa sperimentazione allora si ha un controllo a doppio cieco. Per controllare l’effetto placebo i
ricercatori inseriscono una condizione sperimentale in cui non viene somministrato il trattamento
(o non vi è una manipolazione della variabile ind.), questa tecnica è chiamata controllo placebo.

Per ridurre o eliminare il rischio di ipotesi alternative che minacciano la validità dell’indagine, il
ricercatore realizza un disegno di ricerca, ovvero una procedura scientifica che consente
un’interpretazione non ambigua dei risultati, escludendo a priori le interpretazioni alternative
dovute a possibili variabili confondenti. I ricercatori devono comunque stabilire quale disegno di
ricerca si adatti meglio ai loro obiettivi, abbiamo il disegno tra soggetti in cui i partecipanti sono
assegnati casualmente alla condizione sperimentale o alla condizione di controllo ;
l’assegnazione casuale è una strategia che attribuisce a ogni partecipante la stessa possibilità di
trovarsi nella condizione sperimentale o in quella di controllo, in questo modo si hanno gruppi
sperimentali e gruppi di controllo in base all’esposizione o no alle condizioni della variabile
dipendente. I ricercatori cercano di costruire un campione rappresentativo di un gruppo di
soggetti estratto da una popolazione attraverso procedure che garantiscano la generalizzabilità
dei risultati dell’intera popolazione ; per selezionare un campione rappresentativo si usa il
campionamento casuale, ovvero un campione che garantisca a ogni membro della popolazione
in esame la stessa probabilità di partecipare all’esperimento. Un altro tipo di disegno sperimentale
è il disegno entro i soggetti che utilizza ogni partecipante come controllo di se stesso (es: il
comportamento di un partecipante prima del trattamento potrebbe essere confrontato con il suo
comportamento dopo il trattamento).

Tutti i metodi di ricerca esposti fino ad ora richiedono la manipolazione della variabile indipendente
per verificarne gli effetti sulla variabile dipendente. In questo modo i ricercatori sicuramente
traggono conclusioni più certe, ma nonostante ciò troviamo delle critiche : il comportamento è
studiato in un ambiente artificiale e ciò può provocare distorsioni al corso naturale del
comportamento ; i partecipanti alla ricerca spesso sanno di trovarsi all’interno di un esperimento e
possono modificare il loro comportamento ; alcuni filoni di ricerca non possono essere
riconducibili a situazioni sperimentali per ragioni etiche.

Quando non sono soddisfatti i requisiti che definiscono il vero e proprio esperimento si parla di
quasi- esperimento : c’è un’ipotesi causale da verificare, la possibilità di manipolare la variabile
indipendente, la possibilità di confrontare due o più condizioni sperimentali, ma le deduzioni
basate sui dati di un quasi-esperimento non sono molto affidabili poiché non tengono sotto
controllo tutte le variabili confondenti.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Il METODO CORRELAZIONALE è un metodo che gli psicologi usano quando vogliono
determinare fino a che punto le variabili sono tra loro associate (indagare la misura in cui due
determinati eventi sono in relazione tra loro). Per individuare il grado di correlazione lineare
esistente tra due variabili, i ricercatori calcolano il coefficiente di correlazione r (è una misura
statistica per individuare con precisione il grado di correlazione esistente tra due variabili); questo
valore è compreso tra +1,0 e -1,0, dove +1,0 indica una perfetta correlazione positiva e -1,0 una
perfetta correlazione negativa mentre 0,0 indica l’assenza di correlazione. Inoltre la correlazione
non implica casualità, questo perché è associabile a molteplici nessi di causa-effetto che possono
coinvolgere una terza variabile sottostante che determina la correlazione.

ESEMPIO : c’è una relazione tra autostima e successo negli studi universitari ?
Qui si può misurare l’autostima di un gruppo di studenti e la si confronta con la media dei voti negli
esami; se all’aumentare dell’autostima aumenta anche la media dei voti allora la correlazione è
positiva, se all’aumentare dell’autostima la media diminuisce allora la correlazione è negativa.

Nella misurazione in psicologia misurare significa appunto assegnare un numero o un’etichetta alle
caratteristiche degli oggetti, in base a determinate regole. La misurazione deve essere il risultato
del confronto di un dato osservato con una posizione identificabile su una scala, per questo
esistono le scale di misurazione. Stanley S. Stevens (1951) ha distinto quattro tipi di scale di
misurazione : scale nominali (classificazioni sulla base della presenza o dell’assenza della qualità
considerata, senza fornire graduazioni); scale a intervalli (permettono graduatorie e l’intervallo tra
due posizioni successive resta costante per tutta l’estensione); scale ordinali (permettono
graduatorie, cioè delle relazioni di tipo maggiore/minore rispetto a una determinata qualità); scale
a rapporti (ha le proprietà di una scala a intervalli e permette di identificare anche una posizione
corrispondente allo zero assoluto). L’obiettivo della misurazione in psicologia è di generare risultati
che siano allo stesso tempo attendibili e validi ; l’attendibilità misura la ripetibilità del risultato, un
risultato è attendibile se a partire da condizioni simili si ripeterà in tempi differenti ; la validità
invece stabilisce se l’informazione prodotta dalla ricerca o dai test misura accuratamente la
variabile psicologica o la qualità che si intende misurare. Poi invece abbiamo anche delle misura
self-report (questionari) che sono risposte verbali, sia scritte sia orali, dei partecipanti a domande
poste dai ricercatori.

La statistica è un’insieme di procedure che hanno il compito di determinare se una differenza che
si osserva tra due sperimentazioni è vera o falsa. Abbiamo la statistica descrittiva ( procedure
statistiche che forniscono dati di sintesi su un insieme di punteggi) la statistica dei numeri
(qualcosa di provato e verificato) e la statistica sperimentale che ha più passaggi ed è detta
statistica inferenziale ( (procedure statistiche che permettono di stabilire se i risultati raccolti su un
campione possono essere estesi alla popolazione di riferimento, in poche parole mi dice se ciò
che io vedo è indice di una differenza statisticamente corretta).

I metodi per lo studio del comportamento e dei processi cognitivi sono :

. Psicofisica

. La cronometria mentale

. La neuropsicologia

. La neuroimmagine funzionale

. La simulazione

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
La psicofisica è lo studio della relazione sistematica tra la sensazione soggettiva e la stimolazione
fisica. I metodi psicofisici permettono di determinare, per esempio, la minima quantità di
stimolazione necessaria a evocare una sensazione o rilevarne un cambiamento di intensità.

Con la cronometria mentale vengono misurati valori come il tempo di relazione (tempo che
intercorre tra la comparsa dello stimolo e la pressione del tasto, latenza di risposta) per ottenere
informazioni sul funzionamento dei processi mentali.

La neuropsicologia studia le basi


ESEMPIO : EFFETTO STOP
Ai soggetti vengono presentate parole che designano colori
neurali delle funzioni mentali. Il
stampate con inchiostro metodo neuropsicologico classico
colorato; il colore indicato dalla parola può essere congruente nasce nella metà del XIX secolo con
oppure incongruente con il colore dell’inchiostro lo studio della relazione tra i disturbi
del linguaggio e le lesioni di aree
Compito: denominare il colore dell'inchiostro ignorando la parola specifiche del cervello. Negli anni 70
scritta
del XX secolo nasce la
Risultato: i tempi di reazione sono significativamente più brevi per
gli stimoli congruenti rispetto a quelli incongruenti neuropsicologia cognitiva che studia
Conclusione: non siamo in grado di ignorare il significato di una il comportamento dei pazienti con
parola scritta perciò l'accesso al significato delle parole scritte è disturbi psicologici allo scopo di
un processo automatico capire meglio il funzionamento dei
processi mentali normali.

Il principale strumento di indagine della neuropsicologia cognitiva è la dissociazione (si ha quando


un pazienta mostra un danno selettivo a una particolare componente del sistema cognitivo.
L’esistenza di una dissociazione è interpretata come dimostrazione di un sistema specifico che
risponde solo a stimoli di una particolare classe).

La neuroimmagine funzionale invece studia in vivo le funzioni neurali nel cervello umano, si basa
su tecniche di scansione computerizzata e visualizzazione dell’attività celebrale. Queste tecniche
permettono di stabilire quali parti del
cervello si attivano maggiormente
durante l’esecuzione di un
determinato compito.

Infine abbiamo i modelli di


simulazione che sono delle funzioni
della mente umana espliciti dal punto
di vista computazionale (cioè
possono essere tradotti in un
programma per computer che
riproduca fedelmente il
comportamento umano) . Sono un
laboratorio sperimentale virtuale nel
quale osservare i fenomeni e
manipolare le variabili per osservarne
gli effetti. Un’importante classe di
modelli simulativi è costituita da reti
neurali artificiali, cioè sistemi di
elaborazione dell’informazione
ispirati al funzionamento del cervello.

10

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
11

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Sensazione e Percezione

Il mondo (grazie ai processi percettivi) ci fornisce continuamente un elevato numero di stimoli


sensoriali, lo studio dei processi percettivi ha l’obiettivo di spiegare come il corpo e la mente
attribuiscano un senso alla molteplicità sugli stimoli (visivi, acustici, etc) sempre presenti intorno
a noi. La percezione è un processo di individuazione di oggetti ed eventi nell’ambiente che
attribuisce loro un senso, li comprende, li riconosce, li categorizza e si prepara a reagire ad essi.
Il precetto invece è ciò che che è percepito, è il risultato fenomenico del processo della
percezione. Quest’ultimo si suddivide in tre fasi : sensazione, organizzazione percettiva e
identificazione e riconoscimento.

La sensazione è l’impressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una data


intensità dello stimolo fisico, è il processo attraverso cui la stimolazione dei recettori sensoriali
produce impulsi neuronali che riproducono le esperienze vissute fuori dal nostro corpo.
L’organizzazione percettiva è l’integrazione da parte del cervello dei segnali raccolti dagli organi
recettori grazie alla conoscenza pregressa del mondo per formare una rappresentazione interna
di uno stimolo esterno. I processi di organizzazione avvengono in modo rapido ed efficiente,
senza che ne siamo consapevoli. Nell’ambito della visione ad esempio forniscono valutazioni
sulla dimensione, forma, movimento, distanza e orientamento. I processi di identificazione e di
riconoscimento sono i processi che consentono di attribuire significato ai precetti. Un oggetto
fisico reale è chiamato stimolo distante (ovvero distante dall’osservatore) mentre l’immagine
sulla retina è definita stimolo prossimale (vicino l’osservatore). Ciò che aspiriamo a percepire è
lo stimolo distante, l’oggetto reale presente nell’ambiente mentre lo stimolo da cui ottenere le
informazioni è lo stimolo prossimale, l’immagine sulla retina. (Es pag. 94) ( esempio visivo -> ) I
sistemi percettivi sono caratterizzati da una
complessità sia funzionale che strutturale e, ad
esempio, sul piano fisiologico molte aree visive
nel cervello inviano informazioni in uscita ad altre
aree cerebrali e ricevono informazioni in entrata
dalle medesime aree. Per questo la percezione è
l’esito di processi che agiscono dal basso verso
l’alto (bottom-up) e dall’altro verso il basso (top-
down). I processi dal basso verso l’alto sono
guidati dalle informazioni sensoriali provenienti dal
mondo fisico, i processi dall’alto verso il basso
ricercano ed estraggono attivamente le
informazioni sensoriali e sono guidati dalle
conoscenze, credenze, aspettative. I processi dal
basso verso l’alto consistono nel recepire
messaggi sensoriali dall’ambiente e inviarli al
cervello in modo che siano elaborati per individuare le informazioni rilevanti ( basati su dati ).

Nel volume “psicologia della percezione” Stadler, Seeger e Raeithel distinguono la percezione e
sensazione, quest’ultima, le sensazioni, sono eventi personali e soggettivi dei quali ciascuno di
noi ha un’esperienza diretta. Pur essendo sottoposte a variazioni in funzione delle condizioni del
momento, le sensazioni possono essere comunicate agli altri e comprese.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Possiamo misurare l’intensità delle esperienze sensoriali con la psicofisica. Quest’ultima, come
detto in precedenza, è lo studio della relazione tra gli stimoli fisici e il comportamento o le
esperienze mentali provocate dagli stimoli. Sono state sviluppate delle procedure per mettere in
relazione l’intensità di uno stimolo (misurato con scale fisiche) con l’intensità dell’esperienza
sensoriale (misurata secondo categorie psicofisiche).

La soglia assoluta è il valore dell’intensità dello stimolo che produce la transizione tra “si” e
“no”. Si potrebbe pensare ad una transizione repentina : sino ad un certo punto non si rileva mai
lo stimolo, poi lo si rileva sempre ( stimoli forti 100% risposte si, stimoli deboli 0% risposte si,
stimoli intermedi 0 < risposte si <100 ); La percentuale di risposte “si” per i diversi valori dell’
intensità dello stimolo si dispongono con un andamento a forma di S, che sarebbe la funzione
psicometrica. In poche parole la soglia assoluta corrisponde a quella intensità dello stimolo che
produce il 50% di risposte “si”.

[ la psicofisica è lo studio della relazione tra gli stimoli fisici e il comportamento o le esperienze
mentali evocate dagli stimoli ; la soglia assoluta è la quantità minima di energia fisica necessaria
per produrre un’esperienza sensoriale rilevata nel 50% dei casi ]

L’abitazione sensoriale invece è la responsività diminuita di un sistema sensoriale sottoposto a


una stimolazione prolungata. I sistemi sensoriali sono più sensibili ai cambiamenti in un dato
ambiente sensoriale rispetto che a contesti che rimangono immutati (per questo il sole ci
sembra meno abbagliante dopo che si sta un pò all’aperto) - (le misurazioni della soglia
possono essere influenzate da distorsioni di giudizio, BIAS, che sono le tendenze sistematiche
dell’osservatore a rispondere in un modo particolare per cause non inerenti alle caratteristiche
sensoriali dello stimolo). Poi abbiamo la teoria della detenzione del segnale (TDS) che sarebbe
l’approccio sistematico al problema delle distorsioni di giudizio che permette a uno
sperimentatore di identificare e distinguere i ruoli negli stimoli sensoriali e del criterio individuale
nei processi di formulazione del giudizio circa l’assenza o la presenza di un determinato stimolo.
( la TDS offre una procedura per valutare tanto i processi sensoriali quanto quelli decisionali).

Esempio : nella prima parte delle prove viene presentato uno stimolo di debole intensità mentre nella seconda
parte non viene presentato nessuno stimolo. In ogni prova i partecipanti devono rispondere “si” se pensano che lo
stimolo sia presente e “no” se pensano che non lo sia. Applicando procedure matematiche alla percentuale di hits
e di falsi allarmi è possibile discriminare i processi sensoriali e i criteri di giudizio e stabilire in che modo essi
concorrono nel determinare la risposta finale.

( hit : se indica che il segnale è presente quando questo è effettivamente comparso). La soglia
differenziale è la più piccola differenza fisica tra due stimoli di intensità ( I ) diversa che può
essere riconosciuta come differenza minima rilevabile nel 50% dei casi. La differenza minima
rilevabile ( AI ) è l’unità quantitativa che misura la grandezza della differenza psicologica tra due
date sensazioni.

Legge formulata nell'ambito della psicofisica da Weber, secondo cui il rapporto tra il valore dello stimolo fisico e il
valore della soglia differenziale, ossia la quantità di cambiamento dello stimolo necessaria per produrre una
differenza avvertibile il 50% delle volte, è una frazione costante. Secondo Weber  il rapporto è differente, ma
costante, per ciascuna qualità sensoriale.  La legge di Weber fu rivisitata da Fechner, per il quale l'intensità della
sensazione che il soggetto ha dello stimolo è proporzionale al logaritmo della grandezza fisica dello stimolo stesso,
per cui S=K log R. Pertanto, sebbene sia vero, come vuole Weber, che la grandezza della soglia differenziale
aumenta quando cresce la grandezza dello stimolo standard, la funzione non è lineare.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
[ LA LEGGE DI WEBER : differenza minima rilevabile ( AI ) tra due stimoli ( S1 e A2 ) è una
frazione costante dell’intensità dello stimolo standard ( I ) ; AI varia in funzione di I secondo
la formula AI / I = K

La trasduzione è la trasformazione di una forma di


energia fisica, come la luce, in un’altra forma, come
un impulso neuronale. Tutte le informazioni sensoriali
sono trasdotte in impulsi neuronali. Nel cervello ci
sono specifiche aree della corteccia cerebrale
deputate dall’elaborazione dei segnali provenienti a
ciascun dominio sensoriale.

( Secondo la neurofisiologia, la percezione si basa


sull’integrazione delle attività svolte da milioni di
neuroni localizzati in aree diverse della corteccia
celebrale )

I processi di integrazione delle informazioni sensoriali che permettono una percezione coerente
sono denominati : (processi dal basso verso l’alto) processi di organizzazione percettiva ;
specifici principi percettivi di base determinano : articolazione figura-sfondo, raggruppamento
percettivo, percezione di profondità, percezione di movimento, costanze percettive.

Uno dei compiti principali dei processi percettivi è quello di decidere, all’interno di una data
scena, quale elemento sia da considerare come figura e quale come sfondo. L’articolazione
figura-sfondo è un processo percettivo universale e costante visto che non c’è figura senza
sfondo [ la figura ha : forma, contorno, estensione definita ; lo sfondo è : amorfo (senza
configurazione o caratteristiche ben definite) e indifferenziato, il contorno non gli appartiene e lo
sfondo continua dietro la figura in modo indeterminato ]. Alla base dell’articolazione figura-
sfondo ci sono diversi fattori ; diventa figura : la regione inclusa (fattore di inclusione) la regione
convessa (fattore di convessità) la regione di area minore (area relativa) la regione con assi
orientati secondo le direzioni principali dello spazio percepito (orientamento)

Quando questi fattori non si presentano allora


si creano delle configurazioni instabili e
ambigue nelle quali figura e sfondo si
alternano ( figure reversibili )

L’organizzazione percettiva degli stimoli


comporta la comparsa di fenomeni percettivi
particolari = figure anomale (triangolo di
kanizsa)

La psicologia della Gestalt è l’approccio


teorico secondo cui i fenomeni psicologici
possono essere compresi solo se percepiti
all’interno di un’organizzazione, come un tutto
unitario, e non se sono scomposti in singoli
elementi percettivi di base. *

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
* Alla base del raggruppamento percettivo ci sono diversi fattori (leggi di Wertheimer 1923)
dove si unificano : gli elementi vicini (legge della vicinanza) elementi simili (legge della
somiglianza) elementi che presentano continuità di direzione (legge della buona direzione)
elementi che tendono a chiudersi tra loro (legge della chiusura) elementi che condividono la
stessa direzione di movimento (legge del destino comune)

La percezione del movimento : si basa sulla capacità di integrare informazioni provenienti da


differenti osservazioni visive. Il fenomeno phi si osserva quando due punti di luce statici posti in
differenti punti del campo visivo vengono accesi e spenti in modo alternato a un ritmo di circa
4-5 volte al secondo: gli osservatori umani vedono soltanto un percorso semplice, una linea
retta.

La percezione di profondità : nel mondo reale abbiamo a che fare con oggetti collocati in uno
spazio tridimensionale. Percepire le tre dimensioni dello spazio è assolutamente vitale. Questa
percezione richiede accurate informazioni circa la distanza dell’oggetto → indizi di profondità.

Ne troviamo due : indizi binoculari di profondità (disparità binoculare, convergenza, movimento


di parallasse) e indizi monoculari di profondità (occlusione, dimensione relativa).

Negli indizi binoculari di profondità : (Indizi di profondità che implicano confronti tra le
informazioni visive fornite dai due occhi). La disparità retinica è lo scarto tra posizioni orizzontali
retiniche di immagini corrispondenti nei due occhi ( A partire da due diverse immagini retiniche il
sistema visivo confronta lo spostamento orizzontale delle parti corrispondenti e produce una
percezione unitaria in un singolo oggetto in profondità)

La convergenza è l’informazione binoculare relativa alla profondità, in base alla quale gli occhi si
girano verso l’interno per osservare uno stimolo vicino ( Il cervello utilizza le informazioni
provenienti dai muscoli oculari per compiere valutazioni di profondità. Le informazioni di
convergenza fornite dai muscoli oculari sono utili solo per oggetti collocati fini a 3 metri. )

Il movimento di parallasse fornisce informazioni di profondità in quanto, se vi muovete, le


distanze relative degli oggetti determinano la velocità e la direzione del loro movimento relativo
sull’immagine retinica. l cervello utilizza le informazioni provenienti dai muscoli oculari per
compiere valutazioni di profondità.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Negli indizi monoculari di profondità : (Informazioni di profondità ottenute da un occhio soltanto).
L’ Occlusione si ha quando un oggetto opaco si sovrappone in parte a un altro oggetto e
fornisce informazioni di profondità.

La Dimensione relativa implica che oggetti della stessa dimensione a distanze differenti
proiettano immagini di dimensione differente sulla retina ( relazione dimensione/distanza).

[ la Prospettiva lineare è un indizio di profondità che dipende dalla relazione dimensione/


distanza (illusione di Ponzo) ; i Gradienti di trama forniscono indizi di profondità in quanto la
densità della trama aumenta quanto più la superficie si allontana. ]

La Costanza percettiva è la capacità di percepire il mondo come invariante, costante e stabile


al di là dei cambiamenti nella stimolazione dei propri recettori sensoriali. Troviamo : Costanza di
grandezza, Costanza di forma e Costanza di luminosità.

La Costanza di grandezza è la capacità di percepire le dimensioni effettive di un oggetto al di là


delle variazioni di grandezza della sua immagine retinica. Il sistema visivo integra l’informazione
sulla profondità e quella relativa alla dimensione dell’immagine retinica. Il risultato finale è la
percezione della grandezza dell’oggetto che normalmente corrisponde alle dimensioni reali dello
stimolo distale. (Stanza di Ames)

La Costanza di forma è la capacità di percepire la forma di un oggetto anche se è inclinato


verso l’osservatore, modificando così la forma dell’immagine in modo differente da quella
dell’oggetto fisico.

La Costanza di luminosità è la tendenza a percepire il bianco, il grigio o il nero degli oggetti


come costanti al di là delle variazioni di illuminazione.

La percezione dipende da sistemi di riferimento (o ancoramento). Nel dominio


dell’orientamento il sistema di riferimento è dato dagli assi verticale e orizzontale. La verticale
dello spazio percepito non possiede soltanto una direzione ma anche la polarità diritto-
capovolto (sotto-sopra) L’ancoramento agli assi verticale e orizzontale e alla polarità dritto-
capovolto comporta un’importante conseguenza sulla percezione → asimmetria della ricerca
visiva. ( es: trovare un segmento diritto in mezzo a tanti segmenti obliqui richiede un maggiore
sforzo ; Trovare un elemento capovolto in mezzo a tanti elementi diritti è più facile che non
viceversa ) Scoprire un elemento deviante in un contesto normale è più facile che non viceversa
(asimmetria della ricerca visiva).

L’obiettivo principale della percezione è quello di fornire una visione accurata del mondo. Ci
sono molte occasioni in cui i processi percettivi bottom-up non permettono di costruire
un’identificazione univoca di un dato stimolo percepito. Allora i processi top-down utilizzano il
contesto e le aspettative per contribuire a determinare un significato chiaro di ciò che è
percepito. Quando l’ambiente fornisce informazioni ambigue, utilizziamo gli indizi contestuali e
le nostre aspettative precedenti per sviluppare una determinata interpretazione : Le figure
ambigue sono importanti per la comprensione dei processi percettivi perché dimostrano come
possano essere fornite diverse interpretazioni alla stessa immagine ; Anche le illusioni ottiche
sono importanti per la comprensione dei processi percettivi perché dimostrano come possano
percepire proprietà che in realtà non sono realmente presenti nell’immagine per ottenere
un’interpretazione comprensibile degli stimoli.
5

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
6

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Attenzione

Cos’è l’attenzione? William James (1890) : “Chiunque sa cos’è l’attenzione. E’ la presa di


possesso da parte della mente, in chiare e vivide forme, di uno solo tra quanti sembrano
contemporaneamente molti oggetti possibili o di un solo pensiero in un corso di pensieri. La
focalizzazione e la concentrazione della coscienza ne rappresentano l’essenza”

Natura e funzione dell’attenzione –  Che cos’è l’attenzione? L’attenzione è l’insieme dei processi
di selezione messi in atto nei confronti degli stimoli che giungono attraverso gli organi di senso.
L’attenzione consente di concentrare e focalizzare le proprie risorse mentali su alcune
informazioni piuttosto che su altre –  A che serve l’attenzione?Il sistema cognitivo possiede una
quantità di risorse di elaborazione limitata. L’attenzione permette di concentrare le proprie
risorse mentali su alcune informazioni piuttosto che su altre.

ATTENZIONE —> FOCALIZZATA (elabora un solo input)—> DISTRIBUITA (elabora tutti gli input)

UDITIVA - VISIVA

Attenzione focalizzata : Il compito dell’attenzione focalizzata è quello di filtrare le informazioni


che ci sono utili e di mitigare o trascurare quelle irrilevanti. Si studia presentando
contemporaneamente al soggetto due o più stimoli e chiedendogli di rispondere ad uno solo di
essi. Perché studiamo l’attenzione focalizzata ? Per stabilire quanto sia possibile selezionare
efficacemente alcuni stimoli piuttosto che altri e ci consente di studiare la natura del processo di
selezione,

Attenzione distribuita : Il concetto di attenzione distribuita si riferisce alla capacità di elaborare


contemporaneamente le informazioni provenienti da più fonti. Si studia presentando
contemporaneamente al soggetto almeno due stimoli ma con l’indicazione che occorre
considerare e rispondere a tutti gli stimoli. Perché studiamo l’attenzione distribuita? Per
identificare le limitazioni dei singoli processi di elaborazione.

Attenzione focalizzata uditiva - [ Un esempio nella vita quotidiana: seguire una conversazione
quando più persone parlano contemporaneamente - Un esempio in laboratorio: Un messaggio
uditivo, presentato ad un orecchio, deve essere seguito e ripetuto ad alta voce mentre un
secondo messaggio viene presentato all’altro orecchio (paradigma dello
shadowing=inseguimento) Cosa succede ? Pochissime informazioni vengono elaborate dal
secondo messaggio (quello trascurato) ] —>

—> Esempio : (Un esempio in laboratorio) Al soggetto vengono fatti ascoltare due messaggi
diversi da un orecchio all’altro (paradigma dell’ascolto dicotico - 496 un orecchio, 852
dall’altro-). Cosa succede ? Le persone mostrano una chiara tendenza a ricordare i numeri
orecchio per orecchio (496852) piuttosto che coppia per coppia (486562) 


Teorie della selezione precoce (La teoria del filtro di Broadbent - 1958) : Due stimoli, o
messaggi, presentati contemporaneamente accedono in parallelo (cioè insieme) ad un registro
sensoriale. Ad uno dei due stimoli è poi consentito di passare attraverso un filtro (a collo di
bottiglia) sulla base delle sue caratteristiche fisiche, mentre l’altro stimolo rimane nel registro per
essere elaborato successivamente. Questo meccanismo di selezione è necessario per evitare
un sovraccarico d’informazioni. Più gli stimoli sono simili maggiore è la difficoltà di elaborazione
->

1

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Limiti: Propone un sistema di selezione estremamente rigido che non è in grado di spiegare la
grande variabilità nell’analisi del messaggio trascurato. ( Un esempio: chi 7 là , 4 va 1 ) Cosa
succede ? Le persone ricordano “chi va là” e “741”

La teoria dell’attenuazione di Treisman (1964) : L’analisi precoce dell’informazione irrilevante è


meno precisa e completa rispetto a quella dell’informazione rilevante, ma l’informazione
irrilevante non è del tutto trascurata (filtro attenuato). Le singole caratteristiche visive dello
stimolo (forma, colore, orientamento) vengono processate precocemente ed in parallelo, senza
dover ricorrere all'attenzione il cui compito sarebbe, invece, quello di integrare fra loro, in un
secondo momento, le differenti caratteristiche. Se il soggetto ha delle aspettative sul materiale
in ingresso il livello soglia per l’elaborazione di tutti gli stimoli congruenti con tali aspettative
risulta abbassato. Quindi gli stimoli elaborati parzialmente sul canale trascurato superano a
volte la soglia delle consapevolezza

Attenzione focalizzata visiva - Un esempio nella vita quotidiana: cercare un libro che ci interessa
sugli scaffali di una biblioteca; cercare un amico in una stanza piena di persone // Un esempio in
laboratorio: decidere se uno stimolo target (es. la lettera e) è presente in uno schermo che
contiene molti elementi distrattori (es. lettere s e p). L’attenzione può essere descritta
metaforicamente come un fascio di luce che si muove nell’ambiente.

L’attenzione focalizzata visiva può essere orientata e serve a selezionare - L’attenzione può
essere ORIENTATA ; L’attenzione può essere diretta verso un punto preciso per facilitare l’analisi
dell’informazione in quel punto. Lo spostamento dell’attenzione può essere studiato attraverso il
paradigma del suggerimento spaziale di Posner 


Il paradigma del suggerimento spaziale –  Il compito del soggetto è rilevare il più velocemente
possibile la comparsa di uno stimolo target. In alcune prove il target è preceduto da un
suggerimento circa la sua posizione. Il risultato è che i soggetti spostano preventivamente
l’attenzione nella posizione indicata dal suggerimento

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Orientamento volontario e automatico dell’attenzione - L’attenzione può essere orientata in
modo volontario ma anche automatico. Possiamo volontariamente scegliere di dirigere
l’attenzione verso un bersaglio; mantenendo l’attenzione su un punto (volontario) Se sentiamo
un rumore improvviso la nostra attenzione involontariamente si sposta verso questo altro evento
(automatico). Un orientamento è automatico quando è indipendente dal carico cognitivo (ha
luogo anche se il soggetto sta svolgendo un’altra attività mentale) è resistente alla soppressione
(una volta iniziato non può essere interrotto) non dipende dalle aspettative (è indipendente dal
compito) .

L’attenzione permette di SELEZIONARE alcune informazioni rilevanti in presenza di distrazioni

In che modo vengono selezionate le caratteristiche rilevanti per individuare il target ? I


meccanismi di selezione all’opera nel sistema attentivo possono essere studiati attraverso il
paradigma della ricerca visiva di Treisman // Il paradigma della ricerca visiva - Sullo schermo di
un computer vengono presentati un certo numero di elementi. Il soggetto deve individuare il
target specificato all’inizio della prova In che modo vengono selezionate le caratteristiche
rilevanti per individuare il target ? ( Per es., si osserva che l’individuazione del target è più
difficile all’aumentare del numero di distrattori - gli elementi che non sono il target)

Molti esperimenti hanno utilizzato il paradigma della RICERCA VISIVA, in cui i soggetti
sperimentali devono individuare uno o più elementi nel campo visivo, nascosti da una serie di
distrattori.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Teoria dell’integrazione di caratteristiche - Le informazioni di base (features) come colore,
orientamento, curvatura, movimento, vengono elaborate in parallelo. L’attenzione si focalizza su
una “posizione” per integrare (integration) queste caratteristiche in modo seriale. La prima fase è
sicuramente in parallelo ; La seconda prevede una congiunzione (conjunction) di caratteristiche 


Deficit attentivi indotti sperimentalmente • Attentional blink - Incapacità di discriminare


correttamente un evento quando la nostra attenzione è temporaneamente concentrata su
qualcos’altro. Indica il raggiungimento dei limiti della selezione attentiva

• Change blindness – Incapacità di notare consapevolmente cambiamenti rilevanti nella scena


quando questi hanno luogo insieme ad altri eventi visivi di disturbo. Si ha quando l’attenzione
non è focalizzata appropriatamente

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Il concetto di attenzione distribuita si riferisce alla capacità di elaborare contemporaneamente le
informazioni provenienti da più fonti. Cosa succede quando cerchiamo di fare due cose
contemporaneamente ? Dipende da quello che dobbiamo fare: Guidare e parlare con chi ti è
vicino...FACILE! ; Guidare e parlare al cellulare...NON SI FA ! Parlare al cellulare mentre si sta
negoziando il prezzo di un vestito...PAGHERAI UN SACCO !!!

In tutti questi casi, sia che si tratti di condivisione di determinati stadi di processamento sia che
si tratti di competizione per particolari meccanismi, si può parlare d'interferenza tra i due
compiti. A livello teorico gli insuccessi della prestazione evidenziano i limiti del sistema umano di
elaborazione delle informazioni. Tali insuccessi riflettono le capacità limitate di un unico
elaboratore centrale multi-funzionale, o esecutivo centrale, che a volte viene semplicemente
indicato come attenzione.


Fattori che influenzano l’esecuzione di un compito duplice : 1. Somiglianza dei compiti -

Due compiti possono somigliarsi, quindi interferire l'uno con l'esecuzione dell'altro, quando:
usano il medesimo canale sensoriale (ad esempio visivo), condividono qualche stadio del
processamento dell'informazione, hanno in comune lo stesso meccanismo di risposta (per
esempio verbale). In tutti questi casi si può parlare d'interferenza tra i due compiti (esempio di
tra tracking) ; 2. Pratica - Il buon senso ci dice “la pratica rende perfetti”! (Esempi… Perché la
pratica facilità l’esecuzione di due compiti ? Perché: - Si sviluppano nuove strategie
nell’esecuzione dei compiti in modo da ridurre al minimo l’interferenza - L’esecuzione di un
compito diviene sempre più automatica; si riducono le richieste poste dal compito alle risorse
attentive centrali) ; 3. Difficoltà del compito -Quanto più i compiti sono difficili tanto più sarà
difficile eseguirli contemporaneamente.Attenzione: La richiesta di risorse di due compito
eseguiti contemporaneamente non è uguale alla somma delle richiese dei medesimi compiti
eseguiti singolarmente - eseguire due compiti insieme introduce nuove richieste di
coordinazione.

Negligenza spaziale unilaterale (neglect) – Patologia neurologica comunemente associata a una lesione del
lobo parietale destro. Consiste nella mancanza di consapevolezza degli stimoli presenti nella
parte sinistra del campo visivo. Non va intesa come un deficit sensoriale ma come l’incapacità
di orientare l’attenzione verso metà del campo visivo

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Memoria & Apprendimento

Ciò che chiamiamo “ricordo” è il risultato di un insieme di sistemi di memoria differenti ma in


interazione tra loro. Un sistema è un insieme di elementi collegati a formare una totalità
strutturale e funzionale. Argomenti a favore della visione multicomponenziale della
memoria :  Sovraccaricare un sistema lascia intatti gli altri sistemi ;   Lesioni cerebrali possono
danneggiare un sistema ma non gli altri ; Certe variabili sperimentali hanno effetto sul
funzionamento di un sistema ma non degli altri. 


Nel ricordo si possono distinguere tre aspetti : ACQUISIRE - MANTENERE - RECUPERARE /


acquisire l’informazione (codifica), mantenerla nella memoria (ritenzione), “ripescarla” cioè
riportarla allo stato attivo (recupero).

- La codifica e la ritenzione : La codifica si riferisce al modo in cui la nuova informazione viene


inserita in un contesto di informazioni precedenti. I codici usati possono essere di vario tipo:
(per es., visivo o semantico). Secondo la “teoria dei livelli di elaborazione” più è profondo il
livello di elaborazione nella codifica più è probabile che la traccia di memoria sia duratura. Da
questo punto di vista, se si codifica l’informazione sulla base del significato si ottiene una
migliore ritenzione

- Il recupero : Secondo Tulving ciò che una persona ricorda non dipende soltanto dalle
proprietà della traccia di memoria in quanto tale. Le tracce di memoria sono solo disposizioni
o potenzialità. Affinché il recupero avvenga deve essere presente un suggerimento (cue)
appropriato che attivi la traccia.   La compatibilità tra la traccia quale è stata codificata e le
caratteristiche dell’informazione presente al recupero determina il ricordo (principio di
specificità di codifica) Sistemi di Memoria e Durata della
Ritenzione :
1

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Sistemi di memoria e durata della ritenzione : La ricerca ha individuato diversi sistemi di
memoria, ciascuno dei quali ha la funzione di ritenere l’informazione per una diversa durata di
tempo. In particolare: Le memorie sensoriali servono a prolungare la traccia sensoriale per
un tempo molto breve (500 msec / 5 s) ; La memoria a breve termine ha la funzione di
mantenere l’informazione per qualche secondo ; La memoria a lungo termine è in grado di
mantenere la traccia per giorni, mesi ed anni (forse addirittura per sempre). Gli stimoli
ambientali vengono analizzati dai REGISTRI SENSORIALI i cui codici sono molto aderenti alle
caratteristiche fisiche dello stimolo e le tracce hanno una durata estremamente breve (250
msec per la memoria ICONICA e 200 msec per la memoria ECOICA). L’informazione passa
attraverso il magazzino di MBT (ricordo fedele di informazioni che appena presentate devono
essere rievocate immediatamente) per accedere a quello a MLT (apprendimento e recupero di
informazioni)

MEMORIE SENSORIALI / : (qui troviamo la memoria a breve termine e la memoria di


lavoro)Un esperimento di Sperling (basato sulla tecnica del resoconto parziale) ha dimostrato
l’esistenza di un magazzino di memoria sensoriale a brevissimo termine.

- [ Tecnica del resoconto parziale : Se un segnale sonoro di diversa altezza segue la


presentazione visiva e indica quale gruppo deve essere nominato, le persone rimescono a
riportare almeno tre delle quattro lettere di ogni gruppo —> riescono a vedere almeno 9
lettere in un colpo d’occhio. Ciò permette di stimare il numero totale di lettere disponibili nel
registro sensoriale / esempio ]

/ Memoria a breve termine : La memoria a breve termine (MBT) è un sistema di memoria che
mantiene ed elabora le informazioni durante l’esecuzione di compiti cognitivi. Tale memoria ha
capacità limitata e può mantenere l’informazione solo per un breve periodo di tempo - Memoria
visuo-spaziale a breve termine ( Durata della traccia = circa 2 secondi ; Evidenze – es. esp. di
Posner e collaboratori ) Memoria uditivo-verbale a breve termine ( Durata della traccia = da 2 a
20 secondi ; Evidenze- es. Effetto del suffisso ). Se l’informazione viene ripetuta mediante la
reiterazione subvocalica (ripetizione silente), essa può essere mantenuta nella memoria a breve
termine (Esempio: Mantenere in memoria un numero di telefono, con la reiterazione, dopo averlo
appena letto dall’elenco telefonico e prima di averlo composto). La capacità di MBT è
influenzata dalla capacità dei soggetti di “raggruppare in pezzi” o “ricodificare” l’informazione in
unità di livello superiore —>

—> CHUNKS = unità nota di informazione basata su precedenti esperienze e apprendimenti, es.
possibilità di codificare una sequenza di numeri ascoltati (5-3-7-4-1-9) in unità più ampie (53-74-
19) La capacità di costruire raggruppamenti di informazione consente di aumentare le capacità
di contenimento dell’informazione. / Peterson & Peterson (1959) - Tentativo di misurare quanto
permane una traccia nella memoria a breve termine. Veniva presentato un trigramma di
consonanti (e.g., ZCS) che doveva essere rievocato a diversi intervalli dalla presentazione (da 3
a 18 sec). Per impedire la reiterazione, i partecipanti venivano invitati a contare all’indietro per
tre dopo la presentazione dello stimolo e prima della rievocazione

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

Dibattito sulle reali cause del peggioramento nella capacità di ricordare nel paradigma di
Peterson & Peterson: Decadimento della traccia(Broadbent,1958 ; Brown,1958) Gli elementi
(trigrammi) codificati nelle prove precedenti generano interferenza proattiva (Keppel &
Underwood,1962) Contare all’indietro sposta l’attenzione dall’informazione da ricordare e causa
interferenza (Reitman, 1974 ; Kintsch, 1970)

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
/ Memoria di lavoro : Baddeley (1986) concepisce la memoria di lavoro (working memory- WM)
come un sistema multi-componenziale costituito da due sistemi operativi: uno di tipo verbale
definito CICLO FONOLOGICO; l’altro di tipo visuo-spaziale definito TACCUINO VISUO-
SPAZIALE ;Le due componenti sono coordinate da un sistema supervisore, modalità
indipendente, definito ESECUTIVO CENTRALE. La WM è un sistema deputato al mantenimento
e elaborazione temporanea dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi.

Ha la capacità di mantenere presenti e attive informazioni, provenienti dall’esterno o richiamate


dalla memoria a lungo termine, per il tempo necessario per L’ESECUZIONE DI OPERAZIONI
MENTALI COMPLESSE sull’informazione stessa (es. articolare un discorso, risolvere
mentalmente compiti aritmetici, organizzare un programma operativo).

CICLO FONOLOGICO : Responsabile dell’elaborazione dell’ informazione linguistica, a sua volta


divisibile in due sottocomponenti

MAGAZZINO FONOLOGICO : Mantiene l’informazione fonologica per pochi secondi

PROCESSO DI REITERAZIONE ARTICOLATORIA (LOOP) : conserva l’informazione in forma


fonologica, permette il mantenimento della traccia mnesica per tempi più lunghi perché
l’informazione ripassata può rientrare nel magazzino fonologico. Attraverso il meccanismo di
reiterazione articolatoria è inoltre possibile tradurre materiale verbale scritto nel codice
fonologico.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Evidenze a favore dell’esistenza del Ciclo Fonologico: (a) Effetto di similarità fonologica, lo span
è più basso per stimoli fonologicamente simili ; (b) Effetto di lunghezza delle parole, Item più
lunghi richiedendo più tempo per essere articolati producono uno span minore ; (c) Effetto di
soppressione articolatoria, un compito articolatorio impedisce il ripasso articolatorio !Lo span
diminuisce sia che la presentazione sia uditiva che visiva.

L’assenza del processo di ripasso articolatorio ovvero la SOPPRESSIONE ARTICOLATORIA


impedisce di fissare il materiale nel magazzino fonologico e di ricodificare il materiale visivo in
codice fonologico. Impedisce la conversione fonologica. Si verifica nel caso in cui il soggetto sia
impegnato in un’attività articolatoria anche irrilevante (es. ripetizione continua di la; la-la-la), il
meccanismo di articolazione è comune al processo di reiterazione, viene meno la capacità di
mantenere l’informazione, e in questo caso tende a scomparire l’effetto associato alla lunghezza
del materiale. L’architettura cognitiva della memoria di lavoro visuo-spaziale è simile a quella del
ciclo fonologico della memoria di lavoro verbale : Effetto di similarità visiva ; Effetto di recenza di
pattern visuo-spaziali

ESECUTIVO CENTRALE : E simile all’attenzione, ha capacità limitata, viene impiegato nei


compiti impegnativi che richiedono pianificazione o attività decisionale. Ha il compito di
selezionare le strategie più adatte e programmare le sequenze operative più corrette per il tipo
di compito in base alle esigenze contingenti e alle esperienze passate. Fornisce le risorse di
elaborazione necessarie ai processi di codifica dell’informazione in entrata e nella selezione
degli item in compiti di richiamo attivo dell’ informazione essendo in rapporto diretto con il
magazzino di MLT. A cosa serve? Mantenere i risultati intermedi delle elle nostre computazioni e
dei ei nostri ragionamenti, per poterli usare nelle operazioni successive: (15 x 3) + (7 x 4) = ?
Pianificare, ragionare, risolvere problemi e decidere(immaginare stati futuri e valutarli in base a
qualche criterio) [ Gioco degli egli scacchi cacchi. Quale mossa scegliere? Comprendere i brani
di prosa, integrando progressivamente l’informazione che proviene dal testo ; In termini
generali : mantenere attivi alcuni elementi importanti per il compito che si sta svolgendo e
preservarli dall’interferenza di stimoli distraenti (ed. inibire informazione irrilevante) ]

MEMORIA A LUNGO TERMINE ( dichiarativa ) : La memoria a lungo termine spiega i


fenomeni di ricordo permanente. Ha capacità praticamente illimitata, può conservare
l’informazione per lunghi intervalli di tempo (a volte per sempre) ; L’informazione passa dalla
MBT alla MLT tramite un processo di REITERAZIONE (ripetizione) dell’informazione (modello di
Atkinson e Shriffin). Il flusso dell’informazione tra i sistemi di memoria è controllato dai processi
di attenzione e ripetizione. La quantità e la qualità della ripetizione determinerebbero la forza
della traccia mnesica.

Un fenomeno che è stato spiegato facendo riferimento sia alla MBT sia alla MLT è rappresentato
dagli effetti di posizione seriale in un compito di rievocazione libera - RIEVOCAZIONE LIBERA:
Viene presentata una lista di elementi e il partecipante deve rievocarli nell’ordine che preferisce
immediatamente dopo la presentazione dell’ultimo elemento, dopo un periodo di delay
(solitamente ‘riempito’ da un compito, ad es., contare all’indietro a partire da un numero dato).
Possibile variare: Lunghezza della lista, tipo di stimoli, similarità tra gli stimoli, tempo di
presentazione, delay ; —> EFFETTO DI RECENZA (recency effect): rievocazione corretta e
accurata degli ultimi elementi della lista (sostenuta dal sistema di MBT) ; EFFETTO DI PRIORITÀ
(primacy effect): discreta rievocazione dei primi elementi (sostenuta dal sistema di MLT). Gli
elementi che occupano una posizione centrale vengono invece rievocati in numero inferiore e
con minor accuratezza.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

Spiegazione originaria (Glanzer & Cunitz, 1966): I primi item presentati sono reiterati con
maggiore frequenza ed è quindi più probabile che vengano trasferiti nella memoria a lungo
Termine. Gli item più recenti sono mantenuti in memoria a breve termine e possono essere riferiti
direttamente. Questi elementi sono riportati per primi (Rundus, 1971). Se la rievocazione viene
differita di pochi secondi in cui il soggetto viene occupato in compiti interferenti scompare
l’effetto recency, mentre permane l’effetto primacy. Gli eventi recenti della lista provengono dalla
MBT e se il ripasso viene impedito la traccia decade rapidamente. Gli stimoli iniziali e centrali
provengono dalla MLT dove la tracci non è soggetta a rapido decadimento e vengono quindi
conservati.

Esistono dati a favore di differenti modalità di codifica per i diversi sistemi: 


• La MBT registra le caratteristiche fisiche dello stimolo ed è poi in grado di rievocarle


esattamente, la MLT opera invece estraendo i contenuti semantici essenziali delle
informazioni. 


• La similarità acustica tra elementi da ricordare influenza in modo determinante compiti di


MBT, mentre la similarità semantica influenza il ricordo di MLT.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

( La memoria dichiarativa si divide a sua volta in episodica e semantica )

Memoria episodica : Si riferisce a specifici eventi ed esperienze di vita. Contiene informazioni


spazio-temporali che specificano dove e quando si è verificato l’evento, è organizzata
cronologicamente (Esempi: Cosa avete mangiato a pranzo domenica?Che tempo faceva il
giorno in cui avete sostenuto l’ultimo ultimo esame? Dove vi trovavate nel momento in cui avete
saputo del crollo delle torri gemelle?)

Memoria prospettica : Possiamo recuperare dalla memoria fatti o episodi del passato
(memoria retrospettiva) Oppure possiamo ricordare piani, intenzioni e azioni che svolgeremo in
futuro (memoria prospettica) Nel processo che porta al ricordo di un’intenzione si possono
distinguere almeno cinque aspetti - 1. Formazione e codifica di un’intenzione e dell’azione
associata ; 2. Intervallo di ritenzione: intervallo tra la codifica dell’intenzione e l’inizio
dell’intervallo potenziale di prestazione ; 3. Intervallo di prestazione: periodo di tempo in cui
l’intenzione deve essere recuperata e posso svolgere l’azione ; 4. Inizio ed esecuzione
dell’azione ; 5. Valutazione del risultato —>

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
—>

Memoria autobiografica : La memoria autobiografica è riferita al ricordo di informazioni


legate al sé. Il sistema dei ricordi autobiografici comprende tre livelli organizzati gerarchicamente
- estesi periodi della vita - eventi generali (giorni o settimane) - eventi specifici (ore) ; I ricordi
autobiografici hanno carattere ricostruttivo. In molti casi la rievocazione di un evento comporta
l’integrazione di dettagli estratti da episodi simili (memoria riepisodica) 


Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
• Memoria episodica

– Rappresentazione di specifici riferimenti spazio-temporali e personali 


• Memoria semantica 

– Rappresentazione di informazioni astratte e generali, linguistico-simboliche ma anche
non linguistiche (concetti) ; La distinzione tra memoria episodica e memoria semantica si
riflette linguisticamente nella distinzione tra ricordare e sapere. 


Quel che sappiamo dei concetti costituisce la base di conoscenze che ci permette di agire in
modo funzionale nel mondo. Su di essa si basa: - il riconoscimento —> processo di decodifica -
produzione —> processo di codifica / Le conoscenze rappresentate nella mente intorno ai
concetti includono : informazioni sulla funzione degli oggetti ; informazioni percettive legate alle
diverse modalità ; informazioni sulle relazioni tra oggetti 


Memoria semantica : Si riferisce a conoscenze astratte e generali - Trascende le condizioni


temporali e spaziali in cui la traccia si è formata, è organizzata in modo tassonomico e
associativo (Esempi: Sapreste fornire una definizione di renitente?Chi è il vice-presidente degli
Stati Uniti? Ditemi il nome dei primi cinque mammiferi che vi vengono in mente).

Il formato in cui sono rappresentate le conoscenze sui concetti deve essere sufficientemente
astratto (slegato dalla specifica modalità di elaborazione). L’uso delle conoscenze sui concetti è:
• veloce (un giudizio semplice, per es. decidere che un gatto ha la coda, richiede meno di 500
msec) • automatico (non possiamo non codificare il significato di una parola familiare)

Modelli della memoria semantica - Riguardo al formato della rappresentazione distinguiamo


tre gruppi di modelli: (a) Modelli a rappresentazione astratta - Le informazioni sono mantenute in
memoria semantica in un formato amodale (slegato dalle informazioni sensoriali-motorie) →
“cane” = Nodo concettuale / (b) Modelli per esemplari – Il sistema concettuale è costituito dalle
tracce di memoria degli esemplari che sono stati codificati nel tempo → “cane” = Insieme di
esemplari / (c) Modelli connessionisti –   Vi sono insiemi di attributi di base, condivisi da un
numero variabile di concetti, che si attivano in configurazioni appropriate in riferimento al
concetto rilevante - Architettura distribuita (non nodo concettuale) → “cane” = Insieme di
attributi di base 


La categorizzazione - Attraverso il processo di categorizzazione gli elementi vengono classificati


in insiemi o classi [ Funzioni della categorizzazione – Permette il recupero inferenziale di
informazioni e caratteristiche non esplicitate (es. bevande al pic-nic) ; Permette di rilevare
analogie e differenze fra oggetti a diversi livelli di astrazione (es. banana e canarino = gialli) ; –
  Semplifica l’analisi dell’input ambientale ai fini del riconoscimento (es. cercare una penna) –
  Permette di produrre risposte comportamentali riferite a una classe di oggetti cognitivamente
equivalenti (es. usare un coltello) ]

La struttura gerarchica delle categorie - Le categorie si strutturano su base gerarchica in


funzione dell’inclusione di classe (organizzazione verticale) : 1. Natura sempre più astratta delle
relazioni tra gli elementi quando si passa dai livelli bassi a quelli altri ; 2. Il diverso peso cognitivo
dei livelli ; 3. Meccanismi che permettono di mettere in relazione i diversi livelli 


10

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
1. Le proprietà condivise sono rappresentate solo una volta, al livello più alto possibile della
gerarchia (principio di economia cognitiva)

2. I diversi livelli hanno diversa salienza cognitiva - Il livello di base è quello in cui vengono
rappresentati gli attributi più distintivi. In generale il livello di base è quello che: Gli adulti usano
spontaneamente nelle descrizioni ; Permette di elencare facilmente il numero di attributi
condivisi ; È associato a tempi di risposta più veloci ; Corrisponde al livello più generale rispetto
al quale è possibile formarsi un’immagine concreta dell’intera categoria ; È acquisito per primo 


3. Quali sono i meccanismi alla base dei legami tra i concetti e dell’interconnessione tra i diversi
livelli? Secondo il principio della diffusione dell’attivazione quando un nodo concettuale viene
attivato l’attivazione si propaga agli altri nodi in funzione del tempo e della vicinanza . Questo
meccanismo permette di spiegare il fenomeno del priming SEMANTICO

Disturbi neuropsicologici : Vi sono lesioni cerebrali che producono disturbi neuropsicologici


specifici per categorie (o per classi di categorie) – Doppia dissociazione: alcuni pazienti hanno
difficoltà con la categoria A ma non con la categoria B, per altri pazienti vale l’inverso (Per es.,
alcuni pazienti con lesioni cerebrali forniscono definizioni adeguate per termini con referenti
concreti ma non per termini astratti; altri pazienti presentano l’andamento opposto)

11

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
PROCESSI DI MEMORIA

CODIFICA - La codifica (encoding) è concepita come un atto volitivo che richiede un integro
funzionamento della memoria di lavoro e il dispendio di risorse attentive.. Il ricorso a strategie
originali di codifica determina miglioramenti nell’efficienza dei processi di immagazzinamento e
recupero dell’informazione. Aumento dell’efficacia delle procedure di apprendimento.
L’attenzione posta durante il processo di codifica è un fattore che incide sulla qualità dello
stesso. Il ruolo dell’attenzione è indispensabile per assicurare una corretta analisi, comprensione
e organizzazione del materiale durante l’apprendimento e per un’adeguata selezione dei ricordi
durante la rievocazione.

Hyde e Jenkins(1973): codifica e rievocazione - I partecipanti vedevano una lista di parole e


dovevano: Giudicare la piacevolezza delle parole; Stimare la frequenza di utilizzo di ciascuna
parola; Contare l’occorrenza delle lettere “e” e “g”; Prendere una decisione di tipo
grammaticale; Decisione sulla compatibilità della parola con frasi parziali

Metà del campione: apprendimento intenzionale (viene detto loro che devono ricordare) - Metà
del campione: apprendimento incidentale (non viene detto loro che devono ricordare)

Tutti svolgono un compito di rievocazione libera, risultati: i compiti con componenti semantiche
(ad es. piacevolezza) producono migliore rievocazione, indipendentemente dal tipo di istruzioni

Teoria dei livelli di elaborazione (Craick, Lockhart, 1972): Ci sono vari livelli di elaborazione dello
stimolo, che vanno dall’analisi percettiva e fisica all’elaborazione del significato. L’elaborazione è
più profonda se riguarda l’estrazione del significato degli stimoli. La profondità di elaborazione
di uno stimolo influisce sul ricordo. Un’elaborazione più profonda produce tracce mnestiche più
articolate e più forti di un’elaborazione superficiale

Sono possibili differenti livelli di elaborazione (profondità: grado di significatività estratta dallo
stimolo). La reiterazione di mantenimento riguarda la semplice ripetizione di analisi dello stimolo
già eseguite in precedenza. La reiterazione di elaborazione comporta analisi di tipo più
profondo. Secondo Craik & Lockhart solo questo tipo di reiterazione aumenta la probabilità di
recupero della traccia dalla MLT. In realtà anche la reiterazione di mantenimento ha una lieve
capacità di migliorare la rievocazione e una capacità un po’ maggiore di migliorare il
riconoscimento (Glenberg, Smith, & Green, 1977)

Gli sviluppi della teoria dei livelli di elaborazione hanno dimostrato che,oltre alla profondità di
elaborazione, ci sono altre due dimensioni di cui è necessario tener conto: (A) Grado di
elaborazione (Craik & Tulving, 1975) quanta elaborazione di un certo tipo viene eseguita (B)
Distintività (Eysenck, 1979) a parità di altre condizioni, le tracce distintive o uniche verranno
rievocate più facilmente 


L’elaborazione superficiale non porta sempre a dimenticare rapidamente. Non c’e’ una
distinzione così rigida tra livelli di elaborazione: vari tipi di elaborazione possono aver luogo 

• Transfer appropriate processing (Morris etal., 1977): la prestazione di memoria dipende
dall’interazione tra il tipo di elaborazione che viene eseguito in fase di codifica e il tipo di
elaborazione richiesto dal compito di recupero

12

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
MANTENIMENTO - Una volta codificate le informazioni devono essere MANTENUTE e
consolidate; il consolidamento dell’informazione è favorito da nuove esposizioni
all’informazione. (La traccia di memoria permane?) Processi che stanno alla base dell’OBLIO


OBLIO - Ebbinghaus studiava liste di sillabe senza senso. A vari intervalli cercava di. rievocare
le liste e le ri-studiava. La misura di ritenzione era il risparmio: (N. ripetizioni per apprendere la
lista a t1 – N. ripetizioni. per ri-apprendere la lista a tn) Rapida dimenticanza nella prima ora e
poi rallentamento del dimenticare. Funzione approx. logaritmica che collega la lunghezza della
ritenzione al risparmio (Rubin & Wenzel, 1996) ( Eccezioni :Memoria autobiografica Memoria per
abilità motorie). 


Spiegazioni:

1- DECADIMENTO: le tracce
mnestiche decadono nel corso
del tempo. La variabile critica è
quindi l’intervallo tra la codifica
dello stimolo e la rievocazione:
maggiore l’intervallo maggiore il
decadimento

2- INTERFERENZA: le
informazioni codificate prima o
dopo l’informazione da ricordare
ne rendono difficile il recupero

3- Ruolo dei CUE (indizi) per il


recupero (e la loro distintività) e
l a C O M PAT I B I L I TA’ t r a i l
contesto di codifica e quello di
rievocazione

13

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

14

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Ruolo dei cue (cue= chiavi di accesso al ricordo) - Un cue è appropriato se condivide alcuni
aspetti con l’informazione da ricordare, oppure con il contesto o i contesti in cui l’informazione è
stata appresa. Il cue è tanto più efficace quanto più riesce a ricondurre il soggetto alla
situazione di apprendimento. Più gli indizi di richiamo si sovrappongono all’informazione o al
contesto, più è facile il recupero. Il grado di sovrapposizione tra indice di richiamo (cue) e
informazione caratterizza le varie condotte di ricordo

Tulving (1974) sostiene che si dimentica perchè: L’informazione non è più disponibile in memoria
(oblio legato alla traccia) ; L’informazione è disponibile in memoria ma non è accessibile
(recuperabile) (Liste di parole. Ogni lista conteneva 4 parole x 6 categorie • Lista 1: cane,
gatto ..., pesca, banana, ...• Rievocazione Libera di Lista 1• Lista 2: topo, volpe ..., fragola,
limone, ... • Rievocazione libera di Lista 2 • Lista 3 etc, abbiamo la rievocazione libera totale
finale -tutti i nomi in tutte le liste- Rievocazione guidata totale -presentazione dei nomi delle
categorie e rievocazione libera di tutti i nomi-)

15

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
• Quali cue? I cue presenti al momento della codifica facilitano la rievocazione se sono
disponibili anche al momento del recupero - (a) Cue Esterni Intrinseci: Elementi associati agli
elementi da ricordar all’interno del contesto di apprendimento (es. parole chiaveassociate a
brani) ; (b) Cue Esterni Estrinseci: Elementi del contesto di apprendimento (es. luogo)

- Cue Interni : Es. Umore: Se si è dello stesso umore al momento della codifica e della
rievocazione, la prestazione migliora. Lo stato emotivo e l’umore intervengono al momento della
codifica e del recupero. L’umore positivo sposta l’attenzione sugli aspetti positivi delle
situazioni. Il contrario avviene per l’umore negativo - La congruenza dell’umore: un
determinato tono dell’umore tenderà a ad evocare dei ricordi che siano coerenti con esso (es.
prestazioni di pazienti depressi). Quando siamo tristi tendiamo a ricordare solo gli aspetti tristi
degli eventi del passato.

Principio di specificità della codifica (Wieseman & Tulving, 1976): Un item che deve essere
ricordato è codificato in relazione al contesto nel quale viene appreso, producendo una traccia
unica che incorpora informazione proveniente dal target e dal contesto / Traccia = item target +
elem. contesto (cue). Perchè l’item sia ricordato l’informazione proveniente dal cue deve
corrispondere alla traccia memorizzata item-contesto. Il cue di recupero deve corrispondere alla
traccia. La probabilità di rievocazione dell’item target è una funzione monotona crescente della
corrispondenza tra l’informazion immagazzinata in memoria e quella presente al momento del
recuper, significa che, al crescere della corrispondenza tra informazione disponibile al recupero
e informazione nella traccia aumenta la probabilità di recuperare la traccia.


16

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
MEMORIA A LUNGO TERMINE (non dichiarativa) - Memoria dichiarativa e memoria
procedurale : Distinzione tra “sapere cosa” e “sapere come” - La memoria dichiarativa (“sapere
cosa”) Si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, come la definizione di una parola o le
circostanze in cui abbiamo conosciuto una persona. E’ un tipo di conoscenza direttamente
accessibile alla coscienza ; La memoria procedurale (“sapere come”) Si riferisce alle
informazioni di cui facciamo uso nell’attuare un compito (non necessariamente un compito per
l’agire, può anche essere di tipo cognitivo). E’ un tipo di conoscenza tacita (non consapevole) e
non riguarda solo le abilità motorie. 


La distinzione tra memoria procedurale (sia indipendente dalla memoria di tipo dichiarativa) e
dichiarativa è confermata da dati su pazienti neurologici. Vi sono lesioni cerebrali che
danneggiano selettivamente la memoria dichiarativa: i pazienti non sono in grado di apprendere
nuove conoscenze ma sono in grado di apprendere nuove procedure (uno dei tanti casi è quello
dell’amnesia).

Memoria esplicita e memoria implicita - Questa distinzione è basata sulla distinzione tra test di
memoria espliciti e impliciti. Nei test espliciti le istruzioni fanno specifico riferimento al recupero
cosciente dell’informazione ; Nei test impliciti la memoria è uno strumento per lo svolgimento di
un compito non direttamente connesso con il recupero cosciente dell’informazione.

[ Il paradigma di identificazione percettiva è un classico paradigma di memoria implicita. I


soggetti devono identificare delle parole presentate per un tempo molto breve. Alcune parole
sono state già mostrate in precedenza altre sono nuove I soggetti identificano più facilmente le
parole vecchie → priming ; Nella prima parte dell’esperimento, i partecipanti vedono alcune
parole sullo schermo del computer. Nella seconda parte essi devono provare ad identificare
delle parole presentate per un tempo molto breve. Alcune parole sono state già mostrate in
precedenza (primed) altre sono nuove. L’identificazione è più facile nel caso delle parole che
sono state già presentate, ciò avviene grazie all’utilizzo di un sistema specifico, che opererebbe
al di fuori della nostra consapevolezza ].

(Memoria non dichiarativa, forma di apprendimento) condizionamento classico - Le teorie


comportamentiste dell’apprendimento : Un assunto di tutte le teorie comportamentiste è che si
possa studiare solo ciò che è osservabile, di conseguenza l’indagine comportamentista
dell’apprendimento è centrata su questa domanda “Quali variabili osservabili e misurabili
producono cambiamenti duraturi nel comportamento osservabile e misurabile di un individuo?”.
Nel condizionamento classico l’apprendimento associativo è governato da due condizioni –
Contiguità temporale tra lo stimolo (es: neutro, luce) e lo stimolo incondizionato (es: cibo) –
L’associazione tra lo stimolo e la risposta deve essere ripetuta un numero sufficiente di volte,
questi due fattori sono quelli che determinano una forza dell’apprendimento condizionato.

L’esperimento di Pavlov : Pavlov misurò la produzione salivare in risposta a vari tipi di stimolazione gustativa (Per
es., mettendo del cibo nella bocca di un cane si produce un immediato aumento della salivazione) Pavlov notò
che i cani cominciavano a salivare già alla semplice vista degli eventi che di solito precedono il cibo - Stimolo
neutro (SN) = stimolo sonoro o luminoso ; Stimolo incondizionato (SI) = cibo ; Risposta incondizionata (RI) =
salivazione ; Stimolo condizionato (SC) = stimolo sonoro o luminoso ; Risposta condizionata (RC) = salivazione
Prima del condizionamento – SN / nessuna risposta – SI / RI in modo spontaneo (riflessoinnato) ; Durante il
condizionamento – SN seguito da SI/RI ; Dopo il condizionamento – SC/RC ( Secondo Pavlov il condizionamento
è dovuto allo stabilirsi di una associazione tra lo stimolo (inizialmente neutro) e la risposta di salivazione
-inizialmente non condizionata- Attraverso questa procedura di associazione lo stimolo neutro diventa uno stimolo
condizionato in grado di produrre la salivazione come risposta condizionata

17

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

Leggi del condizionamento classico - Estinzione : Si continua a presentare lo stimolo
condizionato ma non lo stimolo incondizionato: la risposta condizionata perde di intensità fino a
sparire ; Recupero spontaneo - Dopo l’estinzione la risposta incondizionata tende a riapparire
anche se non viene presentato alcuno stimolo condizionato ; Generalizzazione - Dopo il
condizionamento, il comportamento condizionato viene prodotto in risposta a stimoli simili allo
SC (Il cane che ha imparato a salivare all’accensione di una luce gialla saliverà anche se la luce
è bianca) ; Discriminazione - Tramite la procedura di condizionamento l’animale può apprendere
a non rispondere a stimoli simili allo SC pur continuando a rispondere allo SC stesso ( es Una
luce rossa è presentata e seguita dallo SI; si stabilisce un condizionamento, Una luce blu è
presentata ma non seguita dallo SI; si osserva una graduale estinzione della risposta di
salivazione alla luce blu ma non alla luce rossa) / C.C. (non apprende un comportamento nuovo
ma solo uno stimolo nuovo) C.O (comportamento nuovo che agisce sull’ambiente).

[ Differenza tra condizionamento classico e operante –  nel condizionamento classico la risposta


condizionata è simile alla risposta evocata da uno stimolo incondizionato –   nel
condizionamento operante si possono apprendere anche comportamenti che non sono collegati
a stimoli incondizionati riconosciuti ]


Condizionamento operante - il comportamento agisce sull’ambiente per produrre un


determinato effetto.

Thorndike propose una legge che è alla base del condizionamento operante: • Legge dell’effetto
lo stabilirsi di legami associativi tra stimolo e risposta dipende dagli effetti che seguono la
risposta ;

Esempio : La gabbia di Thorndike –  Un gatto affamato chiuso in una gabbia compie dei movimenti alla
cieca e fornisce sia risposte errate sia giuste (= premere una leva che consente di uscire dalla gabbia) –
 L’associazione tra stimolo (leva) e risposta (agire sulla leva) si stabilisce solo se la risposta ha un effetto
sull’animale

Skinner fu il principale teorico del condizionamento operante

Esempio : La Skinner box –  Un animale viene messo in una scatola in cui è presente una leva. L’atto di
premere la leva (dapprima casualmente) diventa più frequente se premendola l’animale ottiene una
ricompensa (cibo). Se l’agire sulla leva non porta alla erogazione di cibo il comportamento del premere la
leva non è più frequente di altri comportamenti. E’ possibile istituire una discriminazione fornendo il cibo
se la leva viene abbassata dall’animale quando per es. una luce è accesa (stimolo discriminativo)

Bisogna evitare di confondere il rinforzo negativo con la punizione − un rinforzo negativo è un


evento il cui mancato verificarsi aumenta la probabilità che uno stimolo provochi una risposta;
una punizione è un evento il cui verificarsi diminuisce la probabilità che uno stimolo provochi
una risposta

Piani di rinforzo : I vari piani di rinforzo hanno differenti effetti sull’apprendimento - Un rinforzo
continuo (= il cibo viene erogato ogni volta che l’animale preme la leva) produce un
apprendimento molto rapido ma anche una rapida estinzione ; – Rinforzo parziale, Intervallo
fisso (il rinforzo si presenta a intervalli costanti nel tempo) Intervallo variabile (il rinforzo si
presenta a intervalli variabili nel tempo) Rapporto fisso (il rinforzo si presenta dopo un numero
stabilito di risposte) Rapporto variabile (il numero di risposte fornite tra un rinforzo e l’altro varia)

[ Modellamento (shaping) è il processo attraverso cui si rinforza ogni risposta che in modo
progressivo si avvicina e infine ricalca il comportamento desiderato. ]

18

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Il condizionamento classico e quello operante sono due modalità dell’apprendimento
associativo, che è la teoria meccanicistica in base alla quale l’apprendimento è misurato come
la variazione delle risposte comportamentali dopo una situazione di stimolazione. L’organismo è
figurato come essenzialmente passivo nel processo di apprendimento. 


Imprinting e apprendimento - L’imprinting (Lorenz 1935) è l’apprendimento precoce da parte di


animali appena nati che dimostrano una reazione di inseguimento verso il primo oggetto mobile
che vedono o sentono. Vallortigara e colleghi (1998) hanno criticato la tesi di Lorenz e hanno
elaborato il concetto di periodo sensibile, in cui le influenze ambientali sono più efficaci per
l’apprendimento di conoscenze e di abilità. Bowlby (1969) estende il concetto alla specie
umana.

APPRENDIMENTO COGNITIVO : Secondo la psicologia cognitiva, alcune forme di


apprendimento devono essere spiegate in termini di cambiamenti relativi ai processi mentali,
piuttosto che di cambiamenti comportamentali.

6.4 Imprinting e apprendimento 130

Le mappe cognitive - Tolman elaborò il concetto di mappa cognitiva, che a livello psicologico,
genera un’immagine mentale che un organismo usa per muoversi all’interno di un ambiente
familiare. Tolman (1948), con esperimenti sui ratti, dimostrò che essi apprendevano qualcosa
anche senza condizionamenti e elaborò il concetto di apprendimento latente. Le teorie cognitive
di Tolman costituirono una seria sfida per il comportamentismo. 

133

L’apprendimento per segnali – Il ratto che trova la strada per il cibo in un labirinto non apprende
semplicemente una sequenza di risposte, ma una serie di segnali che definiscono sequenze
temporali. il segnale è definibile come l’aspettativa che uno stimolo sarà seguito da un altro in
una particolare situazione.

Apprendimento situato, simulazione ed esperienza - L’apprendimento situato è un


apprendimento legato a una specifica situazione e immerso in un dato contesto immediato, è
anche contingente e implica l’acquisizione di conoscenze tacite. La conoscenza tacita è una
conoscenza “in pratica”, immersa nell’esperienza, che si trasforma in abitudini automatiche o
semiautomatiche. L’apprendimento situato e partecipativo facilita l’apprendimento riflessivo, il
pensiero critico e la partecipazione guidata, basata sulla condivisione dei significati 


[ Nuove frontiere dell’apprendimento E-learning - L’E-learning è una forma di apprendimento che


sceglie come strumento privilegiato la tecnologia. L’apprendimento delle tecnologie fa riferimento a un
insieme di processi cognitivi di natura esplicita e implicita, implica un cambiamento permanente e si
basa sull’esperienza passata. Nell’e-learning, la mancanza di interazione in uno spazio reale tra lo
studente o il gruppo di studenti e il docente è sostituita da un’interazione virtuale. Se ben gestita, la
mancanza di interazione in aula può non essere un limite ma un arricchimento. I Serious Games sono
attività digitali interattive che, attraverso la simulazione virtuale, consentono ai partecipanti di fare
esperienze precise e accurate, in grado di promuovere attraverso il gioco percorsi attivi, partecipati e
coinvolgenti di apprendimento nei vari domini dell’esistenza umana. I Serious Games sono finalizzati
all’apprendimento e si propongono di diventare un nuovo percorso per apprendere conoscenze,
competenze, capacità nei vari domini dell’esperienza. A differenza dei videogiochi, i Serious Games
sono di norma integrati da informazioni che forniscono elementi guida. ]

19

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Intelligenza

L’intelligenza è un’abilità mentale molto generale che, tra le altre cose, coinvolge capacità di
ragionamento, pianificazione, problem solving, pensiero astratto, comprensione di idee
complesse, apprendimento rapido e apprendimento esperienziale. // I test d’intelligenza : Il test
di Binet è costituito da una serie di problemi che indicano capacità basilari di ragionamento e
possono essere ordinati secondo un grado crescente di difficoltà. I compiti più difficili che il
bambino è in grado di risolvere indicano il suo grado di capacità intellettiva ; Se un bambino
risolve i problemi che in media risolvono i bambini di 7 anni gli si può assegnare un’età mentale
di 7 anni. Il concetto di età mentale è alla base del concetto di quoziente intellettivo definito
come // QI = (età mentale/età cronologica) x 100 // Un bambino di 8 anni che ha un’età mentale
di 8 anni ha un // QI pari a (8/8) x 100 = 100 //I test di abilità intellettive sono usati oggi per
classificare e selezionare gli individui a scuola, nell’esercito, sul lavoro.

Abbiamo l’Intelligenza generale : Spearman (1927) applicò le tecniche di analisi fattoriale agli
insiemi di intercorrelazioni osservabili nelle misure di abilità intellettive. Egli individuò un fattore
principale alla base delle correlazioni tra i punteggi nei test di intelligenza. Secondo Spearman
tale fattore (denominato g) era l’intelligenza generale, la capacità cognitiva globale sottesa a
tutte le attività mentali di una persona (Per es., il rendimento di un individuo in un test di abilità
matematica dipende sia dalla sua specifica abilità matematica sia dal suo grado di intelligenza
generale ) ; e l’Intelligenze specializzate (A questa concezione si oppone l’ipotesi che nelle
abilità intellettive esistano diverse componenti separate e indipendenti ). Secondo Cattel (1963)
l’intelligenza può essere scissa in due componenti: intelligenza cristallizzata - riguarda le
conoscenze già acquisite e l’abilità di accedere a queste conoscenze ; intelligenza fluida - è
l’abilità di capire relazioni complesse e risolvere problemi.

Sternberg(1999)ha delineato una teoria triarchica: l’intelligenza analitica alla base dei processi di
elaborazione delle informazioni che si applicano regolarmente nella vita quotidiana; l’intelligenza
creativa per affrontare nuovi problemi; l’intelligenza pratica per la gestione dei problemi di tutti i
giorni, che comprende l’abilità di adattarsi a nuovi contesti, selezionare i contesti adeguati e
adattare in modo efficace l’ambiente alle proprie esigenze.

Gardner (1999, 2006) ha individuato otto intelligenze: logico-matematica, linguistica, musicale,


spaziale, cinestetica o procedurale, interpersonale e intrapersonale. Mayer (et al., 2008a, 2008b)
hanno esplorato l’intelligenza emotiva, che è l’abilità di percepire e di esprimere le emozioni,
integrandole nel proprio pensiero, comprendendo e ragionando sulle emozioni stesse, nonché
regolandole in se stessi e negli altri. Le emozioni hanno un ruolo importante nel funzionamento
intellettivo: possono rendere il pensiero più intelligente. 


Determinazione genetica e ambientale alle differenze intellettive individuali : Qual è il contributo


relativo dei fattori genetici e ambientali alle differenze intellettive individuali? Sono stati condotti
studi in particolare sui gemelli monozigoti (che posseggono identico corredo genetico) Tali studi,
tra l’altro, mostrano che i gemelli identici tendono ad avere gli stessi rendimenti ai test sia
quando sono stati allevati nella stessa famiglia sia quando sono stati allevati in famiglie diverse.
Ciò ha permesso di concludere che buona parte delle variazioni nei punteggi ai test intellettivi è
associata a differenze genetiche tra individui, e solo una piccola parte è associata a differenze
nell’ambiente familiare (Nota bene: dire che la metà delle variazioni intellettive tra le persone è
spiegata da fattori genetici non equivale a dire che metà dell’intelligenza di una data persona
dipende da tali fattori

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Differenze intellettive tra gruppi di individui : Stereotipi sociali e prestazioni intellettive =
All’interno di una stessa cultura si possono rilevare differenze nelle capacità intellettive di
individui appartenenti a gruppi sociali diversi. Le prestazioni di un individuo in un test di abilità
intellettive sono influenzate (sia in negativo sia in positivo) dagli stereotipi relativi al gruppo
sociale cui l’individuo appartiene - A. All’interno di una stessa cultura si possono rilevare
differenze nelle capacità intellettive di individui appartenenti a gruppi sociali diversi ; B. Le
prestazioni di un individuo in un test di abilità intellettive sono influenzate (sia in negativo sia in
positivo) dagli stereotipi relativi al gruppo sociale cui l’individuo appartiene —>

—> Esempio A - La “minaccia dello stereotipo” = A un gruppo di studenti neri e a un gruppo di studenti
bianchi vennero presentati alcuni difficili problemi tratti da un test di abilità intellettive. A metà studenti di
ogni gruppo etnico veniva detto che lo studio valutava le abilità intellettuali individuali, all’altra metà
veniva presentato come una ricerca senza implicazioni diagnostiche 


Gli studenti bianchi ottennero gli stessi


punteggi nelle due condizioni. Tra gli studenti
neri, quelli cui il test non era stato presentato
come uno strumento diagnostico ottennero
punteggi uguali ai bianchi . Invece quelli cui il
test era stato presentato come uno strumento
diagnostico ottennero punteggi inferiori ai
bianchi. Essi vedevano il test come una
possibile conferma dello stereotipo negativo
nei loro confronti e questo peggiorava le loro
prestazioni 


—> Esempio B - Influenza negative e positive degli stereotipi relativi al gruppo sociale ; Alle donne
asiatiche si applicano, almeno negli stati uniti, due stereotipi conflittuali : Agli asiatici vengono attribuite
delle capacità matematiche superiori (stereotipo positivo) Le donne hanno minori abilità matematiche
degli uomini stereotipo negativo) ; Ad alcune studentesse americane d’origine asiatica venne presentata
una serie di difficili problemi matematici. Prima di cominciare il test: Condizione (a) - le studentesse
compilarono un questionario che attivava l’identità femminile (es. «Preferisci vivere in un collegio di sole
ragazze o in un collegio misto?») Condizione (b) - le studentesse compilarono un questionario che
attivava identità di asiatiche delle ragazze sulla vita universitaria (es. «All’università hai la possibilità di
parlare una lingua diversa dall’inglese?») Condizione (c) - le studentesse compilarono un questionario di
controllo (es. «Usi il servizio telefonico dell’università?»).

Risultati:   Condizione (a) risposero peggio di quelle della condizione di controllo - Condizione (b)
risposero meglio di quelle della condizione di controllo 


Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
3

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Comunicazione

La comunicazione non è solo un mezzo per o uno strumento per interagire, ma una dimensione
costitutiva dalla nostra specie. “Comunicare” non vuol dire “mettersi in comunicazione” o
“prendere parte a una comunicazione” ma “essere in comunicazione” gli uni con gli altri. La
comunicazione è diventata oggetto di studio scientifico da circa sessant’anni, le scienze della
comunicazione (che vanno dalla linguistica all’informatica, dalla psicologia alla sociologia,
dall’antropologia alla pedagogia, dalle nauroscienze alle scienze giuridiche) hanno costruito un
corpo enorme di conoscenze molto diverse fra loro. Questo significa che la comunicazione ha
molte facce e alcuni capisaldi importanti come : significato, intenzionalità, comunicazione
verbale e non verbale etc ; ma anche altri aspetti come : conversazione, influenza
interpersonale, comunicazione fra i gruppi, persuasioni etc. La comunicazione è stata studiata
da diversi punti di vista che pongono in evidenza i vari livelli che la compongono in modo
articolato. Dal punto di vista matematico —> segnale/ codice ; punto di vista semiotico e
semantico —> significato ; punto di vista pragmatico —> pratica/ contesto ; punto di vista
psicologico —> relazioni interpersonali.

Comunicazione sta per = trasmissione di informazioni (l’informazione è la relazione fra due o


più dati, in grado di generare ulteriori conoscenze. Ha una grandezza fisica osservabile e
misurabile e non consiste in ciò che è stato detto della fonte ma in ciò che è probabile che passi
al destinatario).

FONTE —> CODIFICA —> TRASMETTITORE —> SEGNALE (rumore / canale) RECETTORE —> DECODIFICA
—> MESSAGGIO —> DESTINATARIO

Dal punto di vista matematico : troviamo una condizione necessario e sufficiente per comunicare
dove emittente e ricevente devono avere a disposizione il medesimo codice per codificare e
decodificare in modo equivalente il segnale. (Entropia è quando il segnale e interferenza sono
equiprobabili ; Entropia negativa è quando la quantità di informazione è massima). Nonostante
ciò il codice, pur essendo una condizione necessaria, non è sufficiente per comunicare, questo
perché se la comunicazione fosse solo trasmissione di semplici segnali codificati attraverso cifre
o lettere, gli attori della comunicazione non riuscirebbero a capire nulla.

Dal punto di vista semiotico e semantico —> Comunicazione sta per = produzione di significati
(comunicare è più che trasmettere informazioni da un organismo all’altro, è anche la capacità di
produrre segni che siano dotati di un significato. Inoltre la semiotica è la scienza che studia la
vita dei segni nella vita sociale. Il segno può essere inteso come equivalenza o inferenza).

REFERENZA (immagine mentale/corrispondente —> REFERENTE (ciò di cui parliamo) —> SEGNO (immagine
sonora dell’oggetto-evento di cui stiamo parlando)

Equivalenza è la combinazione tra immagine acustica e immagine mentale ; Significante e


significato sono legati da un rapporto di interdipendenza reciproca e non vi è nessuna relazione.

Segno è arbitrario e oppositivo ed è il risultato di un accordo comunicativo all’interno di una


comunità di parlanti —> linguistica strutturale.

Inferenza assume la funzione di rimandare a qualcosa di diverso da sé, un indizio da cui trarre
una conseguenza. Troviamo tre tipi di segni : icone - rapporto di somiglianza con referente ;
indici - rapporto di analogia con referente ; simboli - rapporto arbitrario con referente ; il segno
come indizio implica l’esistenza di modelli mentali e culturali.

Tuttavia per comunicare occorre anche saper usare in modo corretto la rete di significati che si
hanno a disposizione nelle diverse situazioni.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Dal punto di vista pragmatico —> Comunicazione sta per = pratica (la comunicazione prevede
l’uso di significati che cambiano a seconda delle circostanze. Il significato di una parola, frase o
gesto non è un’entità mentale astratta ma è il risultato contingente che acquisisce in una
determinata situazione. La comunicazione è immersa nelle pratiche comunicative che sono un
insieme di scambi verbali e non, tra due o più partecipanti). Pragmatica : studio del significato
come scambio tra parlanti in un contesto, esaminando i rapporti tra testo e contesto in cui è
manifestato —> importanza dell’atto situato di comunicazione. Esami dei processi impliciti della
comunicazione che comportano importanti processi inferenziali per inferire dal contesto ciò che
il testo dice (anche se non espressamente).

Troviamo la teoria degli atti linguistici (Austin, 1962) “dire qualcosa è anche fare sempre
qualcosa”, dunque ogni scambio comunicativo consiste nell’utilizzare enunciati per produrre un
effetto intenzionale sull’interlocutore. Abbiamo tre tipi di atti : locutori - l’atto di dire qualcosa
(l’azione stessa di parlare) ; illocutori - atto nel dire (dicendo qualcosa esprimiamo delle
intenzioni comunicative) ; perlocutori - atto con il dire qualcosa (dicendo produciamo effetti su
chi ascolta). La comunicazione implica un processo che vede coinvolti un emittente che ha
intenzione di provocare un effetto nel ricevente (es: far si che pensi o faccia qualcosa), operando
in modo che il ricevente riconosca che l’emittente sta cercando di causare in lui un effetto entro
un certo contesto relazionale.

ESEMPIO : situazione —> piatto rotto sul tavolo della vostra cucina ; attori della comunicazione —> voi e vostra
mamma ; mamma —> vi guarda in modo accusatorio ; vostra risposta —> “non sono stato io a rompere il piatto!”
= abbiamo l’atto locutorio (pronunciare la frase) atto illocutorio (sottolineare che non siete responsabili del danno)
atto perlocutorio (convincere la mamma che siete innocenti).

Troviamo il principio di cooperazione (Grice 1991) : c’è una mutua consapevolezza di


un’intenzionalità reciproca, comune e condivisa e, pertanto, comunicare vuol dire partecipare,
cooperare alla comunicazione. Abbiamo quattro massime : massima di quantità (non fornire un
contributo più informativo del necessario) massima di qualità (fornisci un contributo vero, ossia
senza dire ciò che credi falso o per cui non hai prove sufficienti) massima di relazione (cerca di
essere pertinente) massima di modo (cerca di essere chiaro, breve e ordinato all’esposizione).

E l’implicatura conversazionale : un processo di inferenza mentale che consente di andare


oltre il significato letterale di un enunciato e di capire l’intenzione comunicativa di chi sta
parlando, ovvero consentono di cogliere il significato contenuto in modo implicito (non detto)
nell’enunciato. Ci permette di andare oltre il significato letterale di un enunciato e di capire
l’intenzione comunicativa di chi sta parlando.

Dal punto di vista della prospettiva psicologica —> Comunicazione sta per = relazione
interpersonale (la comunicazione è il cuore della nostra identità, delle nostre relazioni
interpersonali e della nostra posizione sociale : cosa e come comunichiamo al nostro
interlocutore contribuisce a definire noi stessi, l’altro attore della comunicazione e la relazione
che ci lega). La natura delle relazioni interpersonali è stabilita da due elementi presenti in ogni
messaggio : notizia (contenuto) e comando (come deve essere inteso ciò che diciamo).

ESEMPIO : situazione —> distrattamente fate cadere il telecomando e si rompe ; attori della comunicazione —>
voi e una vostra amica ; amica —> “la prossima volta cerca di non avere la testa tra le nuvole!”. A seconda di
come viene detta questa frase (tono, sguardo, gesti) può significare cose diverse che hanno a che fare con la
relazione che avete con la vostra amica, con chi siete e con la vostra posizione sociale

Il processo di definizione di se, dell’altro e della relazione interpersonali che avviene nella e
tramite la comunicazione è continuo e reciproco e prevede due livelli : livello comunicativo (la
2

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
notizia, i contenuti che scambiamo) livello metacomunicativo (la comunicazione sulla
comunicazione, ossia indichiamo all’interlocutore come intendere le cose che stiamo dicendo).

Troviamo delle funzioni della comunicazione che si dividono in : Funzione proposizionale


(permette di condividere le esperienze e le conoscenze facendo ricorso a proposizioni —>
conoscenze dichiarative che fanno si che il nostro pensiero sia comunicabile nelle sue varie
forme. E’ esclusiva della nostra specie ed è di natura simbolica, pertanto permette di
raggiungere livelli di astrazione elevati quando si analizzano le nostre esperienze). Funzione
relazionale (le relazioni fra gli individui si costituiscono grazie al continuo flusso degli scambi
comunicativi che sono coinvolti in tutte le fasi di una relazione, della sua nascita alla sua
estinzione —> generale e sviluppare una relazione, mantenere e rinnovare una relazione,
cambiare la relazione, restaurare una relazione, terminare una relazione). Funzione espressiva
(la comunicazione può essere intesa in questo caso come modalità innovativa per manifestare
pensieri, emozioni, valori, ideali in forma artistica. E’ alla base della creatività umana nelle sue
diverse forme).

COMUNICAZIONE = La comunicazione è il comportamento di scambio, di interazione


osservabile fra due o più partecipanti, dotato di un certo grado di consapevolezza e di
intenzionalità reciproca, in grado di far partecipare e di far condividere un certo percorso di
significati sulla basi di sistemi convenzionali secondo la cultura di riferimento. Attenzione/
Comunicazione - Comportamento/Interazione : ogni comunicazione è un comportamento/
interazione e un comportamento/interazione non è necessariamente una comunicazione ;
perché ci sia comunicazione occorre che ci sia intenzionalità. ——> Come si esprimono le
intenzioni? Emittente : elabora e articola mentalmente qualcosa che ha intenzione di
comunicare (es un’emozione) Sceglie come comunicarla (es: attraverso una frase, gesto etc) Nel
fare questa selezione è guidato dal principio della pars pro toto (cioè esprimere solo una parte
dei suoi contenuti mentali) in ogni azione comunicativa c’è un certo grado di opacità
comunicativa. Questa interpretazione può essere corretta (è felice) come anche distorta (è
sarcastico quindi non lo è per nulla) —> inferenza non dimostrativa, basata su un ragionamento
non logico ma pratico. Come si colgono le intenzioni ? Ricevente : data questa opacità e
parzialità del messaggio ricevuto, deve operare delle inferenze a partire dagli indizi messi a
disposizione dell’emittente( es: le paure usate, le pause, l’intonazione). Avanza
un’interpretazione che è anch’essa parziale perché guidata dal principio del totum ex parte: il
ricevente arriva ad un’interpretazione completa del messaggio ricevuto partendo da indizi
comunicativi limitati. Questa interpretazione può essere corretta (è felice) come anche distorta (è
sarcastico, quindi non lo è per nulla) —> inferenza non dimostrativa, basata su un ragionamento
non logico ma pratico. Come si colgono le intenzioni? L’interpretazione si basa spesso sul
principio del prendere per garantito, ossia la tendenza a cogliere il primo senso del messaggio
che viene in mente e che non è immediatamente contraddetto da un altro significato (es: mi dice
che è felice, non manifesta indizi di tristezza per cui è davvero felice).

COMUNICAZIONE VERBALE = Qual è la differenza tra le lingue e il linguaggio ? Quest’ultimo


è la facoltà mentale che permette agli esseri umani di usare uno o più lingue per comunicare. La
capacità linguistica è biologicamente determinata (cioè è condivisa da tutti i membri della nostra
specie allo stadio attuale dell’evoluzione e ha la modalità a tempi di cambiamento che sono
quelli delle trasformazioni biologiche). Una lingua invece è un prodotto sociale e storico. Le
lingue nascono e mutano nel tempo sotto le spinte e nei tempi propri dei cambiamenti sociali.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Linguaggio e psicologia cognitiva - I fenomeni linguistici vengono studiati da molte prospettive
differenti. La psicologia cognitiva considera il linguaggio una facoltà mentale di cui cerca di
specificare i meccanismi d’uso, in particolare : comprensione del linguaggio, produzione del
linguaggio, lettura e scrittura.Il linguaggio è la facoltà mentale che permette ai membri della
specie umana di usare una o più lingue. Tutte le società umane possiedono una lingua per
mezzo della quale i loro membri comunicano verbalmente. La capacità di comunicare non è una
prerogativa del genere umano ma è largamente diffusa nel mondo animale e molte specie
possiedono strumenti anche molto raffinati per comunicare sia con i conspecifici che con
membri di altre specie. Tuttavia nessuno dei sistemi simbolici impiegati da altre specie ha
caratteristiche confrontabili con le lingue umane.

Quali sono le caratteristiche che tutte le lingue hanno in comune? Ogni lingua è un sistema di
suoni dotati di significato (cioè suoni usati per riferirsi a qualcos’altro) ; i suoni linguistici non
hanno un valore assoluto ( /burro/ = derivato del latte -in italiano- /burro/ = asino (in spagnolo).

Quali sono i pezzi di cui è costituito un sistema linguistico ? 1. Fonemi : ogni lingua possiede un
sistema fonologico, cioè un insieme di suoni o fonemi ; 2. Morfemi : stringhe di fonemi formano i
morfemi, cioè le unità linguistiche più piccole dotati di significato ; 3. Parole : composizioni di
morfemi formano le parole che costituiscono il lessico di una lingua ; 4. Sintagmi : le parole si
combinano in sintagmi che sono le parti di cui sono composte le frasi ; 5. Sintassi : l’insieme
organico e formale delle regole che consentono di disporre in ordine gerarchico gli elementi
base del lessico per costruire unità di livello superiore.Le lingue differiscono nei suoni, nel modo
in cui combinano i morfemi, nel lessico e nelle regole sintattiche attraverso il modo in cui si
ordinano le parole, ma da cosa dipende l’unicità delle lingue umane? (Infatti tutti i sistemi
simbolici possiedono un repertorio di segni dotati di significato) L’unicità delle lingue umane sta
nella loro sintassi che fa si che i simboli semplici, cioè le parole, si compongano per produrre
significati più complessi e sempre nuovi come quelli espressi dalle frasi. Nella sintassi risiede la
creatività delle lingue.

Quali sono le caratteristiche della sintassi? 1. Carattere gerarchico delle strutture sintattiche
delle frasi - 2. Ricorsività, cioè la possibilità di includere una frase nell’altra. Abbiamo due
assunzioni fondamentali : 1- Alla nascita un bambino dispone di alcuni schemi generali come
quelli che riguardano l’ordine con cui in una fase vengono espressi soggetto, verbo e oggetto.
L’esposizione alla lingua della comunità in cui cresce permette al bambino di “settarne i
parametri”. Il linguaggio è una facoltà autonoma nel sistema mentale umano che si sviluppa ed
eventualmente può essere danneggiata indipendentemente da altre facoltà. 2- La seconda
assunzione diverge da altre importanti posizioni come quella di Piaget. Secondo Piaget il
linguaggio si sviluppa assieme alla più generale capacità simbolica e di astrazione del bambino.
Varie aree del cervello (nell’emisfero sinistro della corteccia) controllano le funzioni linguistiche.
Lesioni in queste aree provocano deficit del linguaggio (afasie)

Le basi biologiche del linguaggio : I deficit del linguaggio a volte possono essere anche molto
specifici. Esempi : buona comprensione orale, ma hanno perso, a seguito del danno cerebrale,
la capacità di leggere. Anomia : la difficoltà patologica di dire parole che invece si è in grado di
capire (ad esempio un paziente che capisce senza difficoltà “cane”, può non riuscire a
denominare una figura che rappresenta un cane).

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
COMUNICAZIONE NON VERBALE = La facoltà del linguaggio fin qui descritta si è sviluppata
nel corso dell’evoluzione umana su un tipo di comunicazione extralinguistica utilizzata già
milioni di anni fa dagli ominidi che comunicavano attraverso le azioni e i movimenti corporei.
L’asimmetria strutturale evidenzia importanti differenze fra il linguaggio e i sistemi di
comunicazione non verbale : il linguaggio non è indipendente ma sempre supportato da una
qualche forma di comunicazione non verbale ; i sistemi extralinguistici sono autonomi all’interno
dei propri ambiti di riferimento in quanto ostensivi, ossia in grado di mostrare in modo diretto ed
efficace una gamma estesa di segnali di varia natura. I sistemi linguistici hanno un valore digitale
per la presenza (o assenza) dei tratti che caratterizzano le sue varie componenti (a partire dai
fenomeni): utilizzano un codice digitale, ossia vengono usati dei segni/simboli arbitrari,
convenzionali che si concretizzano poi nella parola scritta o orale) - piano comunicativo del
contenuto ; La comunicazione non verbale viene definita analogica perché i sistemi
extralinguistici sono caratterizzati da variazioni continue che corrispondono (sono analoghe) a
quelle che occorrono in ciò che esprimono (riproducono cioè per immagini ciò cui si riferiscono
utilizzando gesti, mimica etc) - piano comunicativo della relazione.

SISTEMA = VERBALE / PARALINGUISTICO (prosodico, qualità vocali)/ EXTRALINGUISTICO

VOCALE

SISTEMA. = CINESICO (mimica facciale, gesti e postura etc). ——>

NON VOCALE

——> La comunicazione non verbale si manifesta attraverso tutto il nostro organismo tramite :
sistema vocale ( che comprende quello paralinguistico, ossia l’insieme dei suoni emessi che
accompagnano la pronuncia delle parole/frasi durante la comunicazione verbale e quello
extralinguistico che è al di fuori della comunicazione verbale ) ; sistema non vocale/cinesico
( che comprende tutti gli atti comunicativi non verbali che si attuano tramite i movimenti, gesti,
posizioni, mimica facciale e del corpo, tatto -aptica- comportamento spaziale in modo
volontario o involontario.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Mimica facciale = i movimenti del volto costituiscono un sistema di significazione privilegiato
perché il volto è la regione del corpo elettiva per attirare l’interesse e l’attenzione degli altri, a
partire dal periodo neonatale ; accompagnano regolarmente gli scambi comunicativi nel
quotidiano. Servono per manifestare specifici stati mentali ed esperienze emotive ; comunicare
interessi, motivazioni, obiettivi e desideri ; e atteggiamenti interpersonali.

Gesti : (importanza dei gesti compiuti con le mani) la gestualità manuale può essere una utile
sottolineatura delle parole per chiarirne e rafforzarne il significato, ma anche fornirne una chiave
di lettura difforme dal significato del messaggio espresso verbalmente (forte interdipendenza fra
parole e gesti). Va considerata la difficoltà interpretativa che le diverse culture danno ai vari gesti
(ad esempio in Bulgaria lo scuotimento laterale del capo, che in quasi tutte le culture significa
“no”, ha esattamente il significato opposto). I gesti formano un insieme eterogeneo e
differenziato, idoneo a svolgere funzioni molto diverse fra loro ( ad esempio : gesticolazione, di
solito accompagnano e regolano l’azione di parlare ; pantomima, imitazione motoria di azioni, di
scene o di situazioni solitamente con valore ironico o satirico ; emblemi, sono gesti
convenzionalizzati e codificati ; gesti deittici, compiuti con l’indice per indicare un oggetto, un
evento o una direzione ; percussioni, movimenti semplici ripetuti in successione ritmica ; lingua
dei segni, sistema linguistico alternativo per le persone con disabilità uditive).

Prossemica : è l’insieme di significazione e di segnalazione che concerne la percezione,


l’organizzazione e l’uso dello spazio, della distanza e del territorio nei confronti degli altri.
L’aspetto prossemico della comunicazione analizza i messaggi inviati con l’occupazione dello
spazio. Il modo in cui le persone tendono a disporsi in una determinata situazione,
apparentemente casuale, è in realtà codificato da regole ben precise. Ognuno di noi tende a
suddividere lo spazio che ci circonda in quattro zone principali : zona intima, zona personale,
zona sociale, zona pubblica. [ zona intima : (da 0 a 50 cm) accesso più ristretto solo ad alcuni
familiari stretti e il partner. Un ingresso di altre persone esterne a questo ristretto nucleo di
“ammessi” viene percepito come un’invasione che provoca disagio, variabile a seconda del
soggetto ; zona personale : (da 50 a 1 m) è meno ristretta, vi sono ammessi familiari meno
stretti, amici, colleghi…si possono svolgere comunicazioni informali, il volume della voce può
essere mantenuto basso e la distanza è comunque sufficientemente limitata da consentire di
cogliere nel dettaglio espressioni e movimenti degli interlocutori, da questa distanza, se si vuole,
è possibile entrare rapidamente in contatto fisico. Zona sociale : (da 1-3/4 m) è quell’area in cui
svolgiamo tutte le attività che prevedono interazione con persone sconosciute o poco
conosciute. A questa distanza è possibile cogliere interamente o quasi la figura
dell’interlocutore, cosa che ci permette di controllarlo per capire meglio le sui intenzioni. E’ la
zona nella quale si svolgono gli incontri di tipo formale e in cui dev’essere chiaro che l’incontro
non è dovuto a motivi di reciproca attrazione personale. Zona pubblica : (oltre i 4 m) è quella
delle occasioni ufficiali…un comizio, una conferenza, una lezione universitaria, in questo caso la
distanza tra chi parla e chi ascolta è relativamente elevata e generalmente codificata. E’
caratterizzata da una forte asimmetria tra i partecipanti alla comunicazione, generalmente una
sola persona parla, mentre tutte le altre ascoltano.

Aptica : è costituita da messaggi comunicativi espressi tramite contatto fisico. Forme


comunicative codificate (stretta di mano, bacio sulla guancia) forme comunicative spontanee
(abbraccio, pacca sulla spalla). Le differenze culturali rivestono un ruolo cruciale, ad esempio la
quantità di contatto fisico presente nei rapporti interpersonali fra le persone di cultura araba e
latina verrebbe considerata come una violenta forma di invadenza dai popoli nord-europei come
quello giapponese e indiano (culture del non contatto).

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Motivazione ed Emozioni

[ La MOTIVAZIONE è una “spinta” che ci permette di compiere una certa attività al fine di
realizzare uno scopo in relazione ai vincoli e alle opportunità ambientali ]

Il comportamento, le nostre azioni, non sono determinati da fattori casuali: è possibile, infatti,
scomporre il termine motivazioni in motiv-azioni : “ Motiv “ deriva dal latino movere, che
significa muovere, spingere. La motivazione si definisce come la spinta a compiere una certa
attività (azioni) al fine di realizzare specifici obiettivi e soddisfare determinati bisogni (ho sente ,
disidratazione del corpo = squilibrio biologico).

Gli psicologi usano il concetto di motivazione per spiegare le cause, gli scopi del
comportamento e la sua previsione in diverse situazioni e contesti:

. Legare il comportamento ai processi biologici e fisiologici sottostanti : quando si verifica uno


squilibrio nel nostro funzionamento biologico (e.g., calo degli zuccheri dovuto a deprivazione di
cibo) i meccanismi interni che lo regolano si attivano per motivare, spingere l’individuo a
mangiare per rispondere alla fame, ristabilire l’omeostasi e garantire, dunque, la sopravvivenza

. Spiegare le differenze individuali : le variazioni nel comportamento in una data situazione o


contesto (e.g., due persone che non raggiungono gli stessi risultati a parità di condizioni: abilità,
esperienze, competenze, ecc.)

. Ipotizzare gli stati interni di un individuo a partire dalle loro manifestazioni esterne (e.g., persona
che si avvicina ad un’altra in modo minaccioso)

. Attribuzione di responsabilità alle azioni : La responsabilità presuppone una motivazione interna


e la capacità di controllare le proprie azioni (es., minore responsabilità in caso di effetti dovuti
all’assunzione di droghe, alcool o intensi stati emotivi)

Troviamo varie componenti della motivazione / Secondo alcune teorie la maggior parte del
comportamento è spiegato da componenti interne (e.g., Hull, 1943) come : Le PULSIONI sono
stati interni che insorgono in risposta a bisogni fisiologici che, se non soddisfatti (e.g.,
deprivazione di sonno) determinano uno stato di tensione e portano a disequilibrio. Le pulsioni
si attivano per far si che si ripristini questo equilibrio dell’organismo e l’azione che mira alla
riduzione della tensione si interrompe quando il bisogno (o la pulsione attivata da esso) viene
soddisfatto (es: recupero del sonno). Ma tutti i comportamenti nascono dalle pulsioni? No!
Come ad esempio l’esperimento di Zimbardo e Montgomery (1957, ratti deprivati di cibo
esplorano il labirinto prima di soddisfare fame e sete) o Ben-Ami Bartal (2011, ratti deprivati di
cibo aiutano un simile a liberarsi prima di soddisfare fame e sete). Il comportamento sembra
essere il risultato di una combinazione di fattori sia interni che esterni ( INCENTIVI= stimoli
esterni o premi che non sono legati a bisogni fisiologici). L’ISTINTO è un’altra componente tra le
possibili spiegazioni del comportamento. Gli istinti sono sequenze congenite, fisse e
stereotipate di comportamenti specie-specifici su base genetica in relazione a determinate
sollecitazioni ambientali ( sono tendenze già programmate, script o repertori di comportamento
necessarie pe r la sopravvivenza e, dunque, esito dello sviluppo filogenetico di ogni specie. ES :
salmoni che vanno controcorrente per assicurare la prole e la continuità della specie, ecc.)

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Le prime teorie sul comportamento umano sopravvalutano l’importanza degli istinti, assumendo
il concetto di istinto innato alla base del comportamento umano e collocandolo come sua
spiegazione universale. La motivazione umana non deriva da una realtà oggettiva ma da
interpretazioni soggettive degli eventi (es : successo o fallimento all’esame in relazione alle
proprie capacità) che producono aspettative nei confronti degli eventi futuri capaci di motivare
gli individui e orientarli nella scelta dei comportamenti da adottare.

- Rotter (1954) sottolinea il ruolo delle aspettative come fattore motivante (teoria
dell’apprendimento sociale): La probabilità di attivare un comportamento (scegliere di studiare
invece che uscire) è data dall’ aspettativa di realizzare uno scopo (superare l’esame) e dal
valore personale che si attribuisce allo scopo. Se c'è una discrepanza tra ciò che ci si aspetta
e la realtà dei fatti, allora questa incongruenza motiva a correggere i propri comportamenti (es
: se mi aspetto di superare l’esame e invece fallisco, posso pensare di studiare di più e uscire
meno la prossima volta)

- Heider (1958) approfondisce questi aspetti e asserisce che il comportamento può essere
influenzato diversamente a seconda di quali fattori vengono chiamati in causa per spiegare il
risultato di un comportamento (es: voto basso) : attribuzione a fattori disposizionali (es:
scarso studio, incapacità) ; attribuzione a fattori situazionali (es : sfortuna, esame
impossibile). Dunque il comportamento umano è regolato anche da questo tipo di processi
attribuzionali

- Maslow (1970) ha formulato la teoria secondo cui le motivazioni sono organizzate in modo
gerarchico: I bisogni al livello inferiore (bisogni fisiologici o primari: fame, sete) determinano la
motivazione dell’individuo fino a che non vengono soddisfatti ; Solo in quel momento,
l’individuo farà attenzione ai bisogni del livello successivo (bisogni complessi o secondari). Ma
non sempre viene rispettata questa gerarchia (es : non rispondere a un proprio bisogno di
base per raggiungere un obiettivo superiore)

BISOGNO DI AUTOREALIZZAZIONE

BISOGNO DI STIMA ( prestigio, rispetto, riconoscimento )

BISOGNI SOCIALI ( appartenenza, amore, accettazione )

BISOGNI DI SICUREZZA, PROTEZIONE E CERTEZZE

BISOGNI PRIMARI ( cibo, salute, riposo )

Strettamente relata al bisogno di autorealizzazione (need for achievement) Murray (1938)


ipotizza che la sua intensità sia variabile da soggetto a soggetto e che sia capace di influenzare
la propensione al successo. Test di Appercezione Tematica (TAT) : Ideato da McClelland et al.
(1953) per misurarne l’intensità di questo bisogno :

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

Il bisogno di auto-realizzazione riflette le differenze individuali rispetto all’importanza attribuita
alla pianificazione e all’impegno per raggiungere gli obiettivi personali: Ad esempio, ad alti
punteggi alla scala che valuta questo bisogno (i.e., massima importanza di autorealizzarsi)
corrispondono posizioni sociali o salari più alti (misura concreta della realizzazione personale)
rispetto a quelli di persone che avevano ottenuto un punteggio più basso (McClelland e Franz,
1992). I dati di ricerche longitudinali condotte su un gruppo di bambini (dai 5 fino ai 41 anni)
suggerirono che l’intensità del bisogno di realizzazione sia strettamente correlato alla rigidità dei
comportamenti parentali durante l’infanzia (es., pratiche educative rispetto all’alimentazione e
all’igiene) e che, dunque, questo bisogno potrebbe costruirsi nei primi anni di vita. Tuttavia, il
bisogno di autorealizzazione non è l’unico fattore a influenzare la motivazione al successo. Un
importante ruolo viene giocato dai processi di attribuzione causale: sono attribuzioni, giudizi
rispetto alle cause che hanno portato a un risultato (e.g., spiegarsi la causa del voto all’esame)
che influenzano fortemente il livello di motivazione dell’attore. Le motivazioni possono cambiare
rispetto a tre dimensioni: dimensione interna/esterna (cioè fattori disposizionali/fattori
situazionali) ; dimensione stabilità/instabilità (variabile) dimensione specifico/globale. Il modo in
cui gli attori interpretano i propri successi e fallimenti in relazione alle tre dimensioni può
influenzare le loro emozioni, il conseguente livello di motivazione e, dunque, la direzione del
proprio comportamento indipendentemente dalla causa oggettiva, reale del successo/fallimento

21

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Un EMOZIONE è : un’esperienza complessa ; un’insieme di cambiamenti corporei e mentali
specifici attivati in risposta a situazioni percepite come personalmente significative. L’emozione
include : attivazione fisiologica, processi cognitivi, espressioni visibili (mimico-facciali e
posturali), reazioni comportamentali. Come si attiva un’emozione? In seguito all’esposizione ad
una stimolazione attivante (stimolo/evento emotigeno) si assiste alla risposta congiunta di due
sistemi nervosi: 1) sistema nervoso autonomo (SNA), costituito dai sistemi simpatico (SNAs) e
parasimpatico (SNAp) ; 2) sistema nervoso centrale (SNC), costituito da encefalo e midollo
spinale.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
1) Sistema nervoso autonomo (SNA) : Costituito dai sistemi simpatico (SNAs) e parasimpatico
(SNAp) che preparano il corpo alla risposta emotiva attraverso un’azione combinata e il cui
equilibrio dipende dalle caratteristiche e dall’ intensità dell’evento emotigeno ; Intensità
moderata spiacevole -> sistema simpatico più attivo ; Intensità moderata piacevole ->
sistema parasimpatico più attivo ; Intensità elevata -> si attivano entrambi i sistemi

Con emozioni negative forti il SNA configura una reazione di emergenza per preparare
l’organismo rapidamente a far fronte a un potenziale pericolo. Come? attraverso reazioni a
cascata..... il SNAs causa il rilascio di adrenalina e noradrenalina dalle ghiandole del surrene che
a loro volta causano il rilascio degli zuccheri nella circolazione sanguigna aumentando la
pressione, la sudorazione e la salivazione ; il SNAp interviene per bloccare questa reazione
(rilascio ormonale) e ripristinare le condizioni fisiologiche superata l’emergenza. I modelli di
attivazione del SNA non variano in funzione della cultura di appartenenza ma rappresentano una
partire importante di una comune eredità biologica.

2) Sistema nervoso centrale (SNC) : Combina e integra le risposte ormonali e neuronali


attraverso strutture sottocorticali come l’ipotalamo e il sistema limbico deputate al controllo
delle emozioni e dei modelli base di difesa, attacco e fuga.

In particolare: Amigdala rappresenta una via di accesso ai processi emotivi ed è legata al


sistema mnestico: decodifica le informazioni provenienti dagli organi di senso e svolge un ruolo
importante nell’ attribuire significato alle esperienze (soprattutto negative) ; Corteccia cerebrale,
attraverso le sue connessioni con le varie parti del corpo, fornisce associazioni, ricordi e
significati che rendono possibile l’integrazione tra esperienza psicologica e le risposte
dell’organismo

Per

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
le Emozioni e manifestazioni comportamentali troviamo alcune teorie come :

. la Teoria periferica delle emozioni di James-Lange dove la percezione di uno stimolo causa
un’attivazione autonoma (ruolo primario alle reazioni viscerali) che porta all’esperienza di una
specifica emozione (proviamo dispiacere perché piangiamo)

. la Teoria centrale delle emozioni di Cannon-Bard dove uno stimolo emotigeno produce due
reazioni simultanee (attivazione ed esperienza emotiva) le cui cause non sono collegate tra loro
mente e corpo producono due risposte autonome e indipendenti. Cannon (1929) dimostrò che
la risposta viscerale è irrilevante e che si continua a sperimentare emozioni anche quando il SNA
è inibito (esegue studi su animali separando chirurgicamente il SNA dal SNC) ; Il SNA è troppo
lento per dare conto delle complesse esperienze emotive; dunque, tra l’evento emotigeno e la
risposta deve intervenire il cervello. In particolare, i segnali confluiscono nel talamo e vengono
inviati in un’area della corteccia che produce lo stato emotivo e verso un’altra area che produce
l’espressione emotiva. Bard specifica che l’evento emotigeno provoca sia un’attivazione
corporea tramite il SNAs, sia un’esperienza emotiva soggettiva tramite la corteccia cerebrale

. La Teoria emotiva a due fattori (Schachter, 1971) dove l’esperienza emotiva è il risultato
dell’attivazione sequenziale di due fattori: arousal fisiologico e attribuzione causale.

.Lazarus (1984) specifica che l’attribuzione causale, cioè l'interpretazione dell’attivazione, può
avvenire anche inconsapevolmente quando si sono create già in passato associazioni particolari
tra specifiche emozioni e determinate situazioni senza ricercare nell’ambiente indizi utili per
interpretare quanto si sta sperimentando (e.g., paura per le api) = teoria cognitivo-attribuzionale
delle emozioni

. Le Teorie dell’ appraisal : dove le emozioni scaturiscono in seguito a un atto di - conoscenza


(cognition) - valutazione (appraisal) della situazione in funzione dei propri interessi, scopi,
significati ; le Situazionalita’ dei significati: Le emozioni cambiano quando cambiano i significati
o i valori attribuiti a una determinata situazione (es : situazioni che soddisfano scopi, interessi e
desideri dell’attore sono valutate come favorevoli e conducono a emozioni positive). Le
emozioni cambiano quando cambiano i significati o i valori attribuiti ad una determinata
situazione. La situazionalita’ dei significati spiega: la diversità e l’ intensità delle emozioni, la loro
dimensione soggettiva, la specificità rispetto alla situazione (emozioni modali), la
dimensionalita’: le emozioni non sono tutto o nulla, variano di intensità e qualitativamente lungo
diversi continuum dimensionali (e.g., piacevolezza/spiacevolezza, attivazione/inibizione, ecc.)

Ma come avviene la valutazione degli stimoli? Con la Sequenza lineare di controlli di


valutazione dello stimolo (CVS) organizzata secondo un ordine progressivo, che parte dagli
aspetti biologici per arrivare a quelli sociali passando per gli aspetti cognitivi.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
1. Valutazione della novità dello stimolo: es- in base a questo processo, l’attore può
manifestare sorpresa se di fronte a stimolo sconosciuto o risposta automatica di fronte a
stimoli già noti 


2. Valutazione della qualità edonica (grado di piacevolezza o spiacevolezza): es-


avvicinamento di fronte a stimoli piacevoli 


3. Valutazione della pertinenza per i propri bisogni e scopi: attribuzione di significato in base
al valore assegnato alla situazione e in relazione ai propri scopi e credenze 


4. Valutazione delle capacità di coping di fronte allo stimolo: (es- attacco o fuga?) 


5. Compatibilità con le norme sociali e con l’immagine di se’: es- si hanno emozioni diverse a
seconda dell'adesione/trasgressione delle norme/valori dei gruppi di appartenenza
(vergogna se trasgredisco, orgoglio se mi conformo)


Ma come si manifesta l’esperienza emotiva? Già Darwin (L’espressione delle emozioni
nell’uomo e negli animali, 1872) si chiese se le espressioni facciali delle emozioni fossero
culturalmente invarianti, partendo dall’assunto che le emozioni fossero stati mentali ereditati e
determinati evoluzionisticamente!teoria dell’ universalità delle emozioni. Per verificare questa
prospettiva, diversi ricercatori hanno analizzato la reazione emotiva anche di bambini molto
piccoli e il grado di coerenza delle espressioni facciali tra le diverse culture. Ci si aspettava di
trovare le stesse emozioni nei bambini appartenenti a luoghi e culture diverse, nonché capacita
di riconoscimento ed espressione emotivi simile.


Tomkins (1962, 1981) sostenne che ci sono reazioni emotive immediate (non apprese dal
contesto) strettamente connesse con scopi universali di sopravvivenza (e.g., esperimenti con
bambini piccoli che senza apprendimento mostrano paura se esposti a suoni forti) ; Ekman
(1972, 1992, 2007), Izard (2001, 2009) e Panksepp (2005) sostengono la sua posizione
evoluzionistica asserendo che ogni emozione di base sia regolata da uno specifico “programma
affettivo” nervoso (teoria dei programmi affettivi), evolutosi nel tempo per consentire alla nostra
specie un adattamento efficace al proprio habitat. Teorie confermate anche da studi
crossculturali: reazioni simili di bambini di 11 mesi allo stesso stimolo attivante (e.g., giocattolo
gorilla che emette suoni sgradevoli) (Camras et al., 2007).

Abbiamo l’Universalità delle espressioni nella specie umana (Ekman et al., 1969) : A ciascuna
Emozione di Base corrisponde una specifica espressione facciale universale e fissa presente in
tutte le culture, riconosciuta in modo attendibile, generata da programmi neuromotori che
attivano specifiche configurazioni di fasce muscolari (sorpresa, rabbia, paura, tristezza,
disgusto, felicità). Abbiamo poi Prospettiva contestualista (Russel e Fernandez-Dols, 1997):
secondo cui troviamo un importanza della connessione fra le espressioni facciali delle emozioni
e il contesto immediato : Le espressioni facciali assumono un valore emotivo solo se in
riferimento a una situazione specifica, a un contesto specifico (fisico e sociale) che fornisce
indizi necessari per decifrarle ; Le informazioni derivate dai movimenti corporei non sono
un’aggiunta alle espressioni facciali, ma una componente essenziale per la percezione delle
manifestazioni emotive. Anche la voce può facilitare il riconoscimento emotivo. La percezione
delle manifestazioni di un’emozione, dunque, è multimodale e corale perché coinvolge l’interno
organismo con tutte le sue modalità espressive.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Controllo delle emozioni : La regolazione emotiva è parte integrante dell’esperienza emotiva!
E’ il processo attraverso cui l’attore da’ forma alla condotta emotiva in modo da adattare al
meglio (attivamente) la sua esperienza e manifestazione alle diverse situazioni (scopo:
incremento qualità di vita) ; E’ instabile nel senso che varia a seconda della situazione, della
personalità dell’attore che la mette in atto, nonché delle relazioni interpersonali ed è
strettamente connessa all’intelligenza emotiva perché costituisce un suo indicatore valido e
attendibile. Gross e Thompson (2007) hanno proposto un modello teorico che distingue fra le
operazioni di regolazione concernenti : antecedenti emotivi ; risposta emotiva

Se agiamo sugli antecedenti emotivi: gli attori possono selezionare le situazioni (e.g., scegliere
di evitare persone spiacevoli), modificare la situazione, dirigere l’attenzione solo su alcuni aspetti
della situazione o rivalutare la situazione attribuendole un significato diverso rispetto a quello
standard (e.g., voto basso all’esame, non è un fallimento ma un occasione per studiare di più e
aumentare la media)

Se agiamo sulla risposta emotiva: gli attori hanno diversi modi di modularla, ad es.
accentuando o inibendo la mimica facciale, atteggiamenti posturali, oppure agendo sull’ arousal
fisiologico con uso di farmaci o tecniche di rilassamento in caso si voglia ridurre ansia; anche la
condivisione sociale (Rimé, 2005) sembra essere un utile strumento per la modulazione emotiva
(e.g., ricevere sostegno, consigli, occasione per ridefinire il significato dell’esperienza
sperimentata, ecc.) 


Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Soluzione dei problemi e creatività

Iniziamo con un esempio «Problema del fiume» : tre missionari e tre cannibali devono
attraversare un fiume, trovano una canoa che porta al massimo due persone, i missionari non
possono essere in numero inferiore ai cannibali (né sulla canoa né sulla riva) altrimenti i cannibali
li mangiano, sulla canoa deve esserci almeno una persona.

Ma cosa sono i problemi ? Sono tutte quelle situazioni in cui un obiettivo deve essere
raggiunto ma non si conoscono i mezzi con cui può essere raggiunto o la strategia che
consenta di risolvere la situazione problematica. Un problema viene scomposto in: 1. uno stato
iniziale, ovvero la situazione problematica che il solutore si trova a fronteggiare ; 2. uno stato
finale, ovvero l’obiettivo che il solutore deve raggiungere ; 3. Insieme di operatori, ovvero le
operazioni per passare da uno stato all’altro; 4. stati intermedi del problema, ovvero gli stati che
si ottengono applicando un operatore a uno stato in vista del raggiungimento dell’obiettivo→
SPAZIO DEL PROBLEMA - I problemi possono essere suddivisi in due grandi categorie sulla
base di : a) Grado di definizione ; b) Tipo di strategie utilizzate per la loro soluzione

Grado di definizione:
• Problemi ben definiti: hanno una struttura ben definita; i costituenti e l’obiettivo del problema
sono chiaramente individuabili (es. espressione aritmetica; fase del gioco degli scacchi)

• Problemi mal definiti: non presentano confini ben delineati e l’obiettivo non è ben specificato

Tipo di strategie utilizzate per la loro soluzione:


• Problemi che richiedono una soluzione ri-produttiva: si possono risolvere applicando un
comportamento abitudinario, una strategia di risoluzione sperimentata e familiare (es.
geometria)

• Problemi che richiedono una soluzione produttiva: si risolvono applicando una procedura
innovativa, risultato di insight o di un atto di creatività

Soluzione ri-produttiva dove i problemi possono essere risolti in due modi : 1. Applicando un
algoritmo (Algoritmi = procedure che garantiscono il raggiungimento della soluzione, ma
possono richiedere tempi molto lunghi. Un algoritmo si può applicate solo per risolvere problemi
semplici (limiti di memoria) ; 2. Applicando un euristica (Euristiche = qualsiasi principio o
espediente che contribuisce alla riduzione della normale ricerca della soluzione/semplificazione.)

->

-> Le euristiche sono considerate degli espedienti che ci consentono di arrivare rapidamente ad
una soluzione e, in quanto tali, si contrappongono agli algoritmi che considerano
sistematicamente tutte le possibili alternative per arrivare alla meta.

Algoritmo vs. Euristica ESEMPIO : gioco dell’impiccato

- Algoritmo: inserire negli spazi vuoti tutte le possibili lettere; non è funzionale perché la
soluzione non viene trovata in tempo

- Euristica: formulare ipotesi sulla parola tenendo conto delle sequenze di lettere possibili.

Per studiare le modalità di risoluzione dei problemi e le modalità di applicazione di euristiche e


algoritmi si utilizzano protocolli di verbalizzazione del pensiero (protocolli think aloud). Ma
quando risulta difficile risolvere un problema? Quando ci sono troppe cose di cui tenere conto
nello stesso momento e quando le richieste mentali necessarie alla risoluzione del problema
sono superiori alle risorse di elaborazione. I problemi possono essere risolti anche attraverso
“insight” ->
1

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
-> Per risolvere i problemi per “insight” c’è bisogno di un approccio creativo alla risoluzione di
problemi → la capacità di cogliere nella situazione problematica elementi nuovi o nuove relazioni
tra gli elementi del problema permette alla soluzione di emergere (si rende all’improvviso
disponibile) ; e c’è bisogno di una ristrutturazione percettivo-cognitiva del problema.

ESEMPI : «Ieri, quando sono andata a dormire, ho spento la luce e poi sono entrata nel letto. Il mio letto è
posizionato 5 metri dall’interruttore della luce, eppure sono entrata nel letto prima che la camera fosse al buio.
Come è possibile?» Soluzione : sono andata a letto di giorno

«Un uomo in una certa cittadina degli Stati Uniti sposò venti donne della stessa città. Tutte le donne sono ancora
in vita, nessuna ha divorziato, l’uomo non è né un prete, né un Mormone né un Musulmano né un prete, eppure
l’uomo non ha infranto nessuna legge. Come è possibile?» Soluzione : l’uomo è il sindaco della città ed ha
celebrato le nozze delle donne con i loro mariti

• Le soluzioni produttive sono qualitativamente diverse dalle soluzioni ri-produttive. I problemi


che richiedono soluzioni produttive vengono risolti all’improvviso mente quando si applicano
strategie di tipo riproduttivo la soluzione viene raggiunta gradualmente. Solo quando si
affrontano problemi che possono esser risolti in maniera graduale, ma non quando è
necessario un insight, le persone sono in grado di valutare i progressi che stanno facendo
verso la soluzione del compito, di stimare accuratamente la loro capacità di risolvere un
problema sulla base delle loro conoscenze pregresse.

• «Feeling of knowing»: i partecipanti all’esperimento dovevano stimare ogni quattro minuti


quanto “sentissero” di essere vicini alla soluzione del problema

• La soluzione produttiva di un problema può essere ostacolata da: 1) Impostazione


soggettiva - la ripetizione di un particolare processo di soluzione impedisce di considerare
soluzioni alternative - un atteggiamento cieco nei confronti dei problemi – non si analizza il
problema in base alle sue proprie caratteristiche ma si è guidati dall’applicazione meccanica
di un metodo già sperimentato.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
ESEMPIO 1 : I soggetti dovevano immaginare di avere a disposizione tre recipienti vuoti di diversa capienza e una
certa quantità di acqua - Il compito dei partecipanti era quello di riempire i tre contenitori, A, B e C, per ottenere
un volume di acqua ben definito - I problemi erano 11: Il primo problema era un esempio del tipo di operazioni da
fare per risolvere i problemi successivi Al gruppo sperimentale venivano dati in sequenza i problemi dal 2 all’ 11 ;
Al gruppo di controllo venivano presentati soltanto i problemi dal 7 all’ 11 ( I problemi dal 2 al 6 sono quelli che
determinano l’impostazione soggettiva, infatti tutti possono essere risolti utilizzando la stessa regola ).

A B C
Problema 2: 21 127 3 100 (soluzione B – A – 2C) I successivi quattro problemi avevano la stessa struttura e
potevano essere risolti sia utilizzando la stessa strategia, sia utilizzando una strategia semplificata

A B C Volume da ottenere
2. Impostazione soggettiva 1 21 127 3 100
3. Impostazione soggettiva 2 14 163 25 99
4. Impostazione soggettiva 3 18 43 10 5
5. Impostazione soggettiva 4 9 42 6 21
6. Impostazione soggettiva 5 20 59 4 31
7. Problema critico 1 23 49 3 20 = 23-3
8. Problema critico 2 15 39 3 18= 15+3
9. Problema riempitivo 28 76 3 25=28-3
10. Problema critico 3 18 48 4 22 = 18+4
11. Problema critico 4 14 36 8 6 =14-8

B – A -2C

• I soggetti del gruppo sperimentale sviluppavano una particolare impostazione soggettiva


nell’affrontare questi problemi tanto da essere condizionati nella soluzione dei successivi
problemi critici, che potevano essere risolti anche con una procedura molto più semplice. -
2/3 del gruppo sperimentale non riusciva ad adottare la soluzione più semplice - La totalità
del gruppo di controllo riusciva ad adottare la strategie più breve su questi stessi problemi

2) Fissità funzionale : rimanere fissati alle funzioni degli oggetti normalmente sperimentate
impedisce di considerare soluzioni alternative. Una componente importante che entra in gioco
all’interno di questo problema è quella costituita dall’esperienza passata dell’individuo.

Cos’è la creatività ? È un processo cognitivo volto a risolvere un problema in maniera


inusuale e appropriata ; la capacità di porre nuove problemi (inventare qualcosa di nuovo) ; la
capacità di innovare oggetti o comportamenti per rispondere a esigenze diverse o nuove
(modificare o aggiornare prodotti già disponibili per potenziarne l’utilizzo).

Creatività come produzione divergente (divergent thinking; Guilford, 1956): La creatività è uno
stile di pensiero caratterizzato dalla divergenza = capacità di individuare una risposta corretta
che non è mai unica né predeterminata, in opposizione a qualsiasi tipo di conformità
intellettuale. Non può, quindi, essere considerata come creativa qualunque manifestazione
intelligente del comportamento umano. In psicologia, infatti, viene fatta una distinzione tra:

Intelligenza = capacità da parte di un individuo di risolvere un problema. Le attività del pensiero


convergente si dirigono verso una risposta giusta, o verso quella che è imposta, più o meno
esplicitamente, dall'informazione data.

Creatività = allontanarsi senza timore dai percorsi usuali e già battuti da altri per affrontare
apertamente l’incognito

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
L’ attitudine creativa e si misura in base a quattro fattori: fluidità(capacità dimostrata da un
soggetto di fornire il maggior numero possibile di risposte ad una domanda data)
flessibilità(capacità dimostrata da un soggetto di fornire il maggior numero possibile di risposte
ad una domanda data) originalità ( facoltà di esprimere idee nuove e realmente innovative)
elaborazione (abilità del soggetto di dare una veste concreta ed operativa alle proprie idee).

Ma si può misurare la creatività ? Con i Test di “pensiero divergente” (Torrance, 1966) : Vengono
presentati dei problemi di “pensiero divergente” che richiedono ai partecipanti di pensare la
problema in molti modi differenti (es. “Supponi che gli esseri umani siano nati con 6 dita. Quali
implicazioni avrebbe tale eventualità ?”) Le risposte vengono valutate rispetto:

a) Quantità (n. di risposte fornite)

b) Originalità (quante persone forniscono la stessa risposta)

c) Importanza (grado di utilità)

– Produzione di “associazioni remote” (Mednick e Mednick, 1967) : Tanto più un individuo è


creativo quanto più riesce a formare associazioni tra spetti apparentemente molto differenti
tra di loro. Il tasso di creatività è inversamente relato alla facilità e alla velocità con cui le
associazioni remote vengono prodotte (gli individue meno creativi sono quelli che forniscono
le risposte più ovvie). Tre situazioni favoriscono l’insorgere del pensiero creativo: Serendipity
= due idee che apparentemente non hanno legami possono essere messe insieme perché gli
oggetti che evocano queste idee possono trovarsi per caso nell'ambiente circostante. /
Somiglianza = relazione di contiguità tra gli elementi associativi / Mediazione = principio
secondo il quale gli elementi associativi richiesti sono evocati attraverso la mediazione di
elementi comuni.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Personalità

CHE COS’È LA PERSONALITÀ? È un insieme di qualità che contribuiscono a definire,


preservare e modificare strutture relativamente persistenti e distintive di un individuo rispetto al
suo modo di pensare, agire, e sentire, anche in interazione dinamica con gli altri e il mondo
circostante. Abbiamo delle questioni dominanti affrontate dalle teorie della personalità : •
Personalità consiste in componenti relativamente stabili e distintive ; “Quali sono le unità di base
e le componenti fondamentali? ,”in che modo determina il comportamento?” , “Qual è il ruolo
dell’ambiente?”, “Qual è il ruolo della biologia?”, Stabile o mutevole nel tempo? …Come si
misura? Conosciamo inoltre varie “Teorie della personalità” come : Teorie dei tratti ;Teorie
psicodinamiche ; Teorie umanistiche ; Teorie cognitive e dell’apprendimento sociale ; Teorie del

Teorie dei tratti - Tratti : caratteristiche o attributi duraturi che influenzano il comportamento in
tutte le situazioni; Predisposizioni che «causano» il comportamento; Dimensioni descrittive dei
pattern comportamentali ; Consentono di offrire sintetiche descrizioni della personalità di
differenti persone [ da Allport 1897-1967 a Cattel 1979 / Eysenck 1973 per arrivare a modello a 5
fattori McCare e Costa 2008 ]

Approccio di Allport : La personalità deriva dalla combinazione peculiare di tre tipi di tratti: Tratti
cardinali (tratti che orientano l’intera vita di un individuo) —> «sacrificarsi per il bene degli altri» ; 

Tratti centrali (caratteristiche fondamentali di un individuo) —> «onestà» «ottimismo» ; Tratti
secondari (caratteristiche personali che aiutano a prevedere il comportamento di un individuo)
—> «preferenze in merito al cibo»

Dimensioni universali dei tratti : Nel 1936 Allport e Odbert scoprirono, da una ricerca sul
vocabolario, che la lingua inglese possedeva 17953 aggettivi per descrivere le differenze
individuali. Quali sono le dimensioni fondamentali soggiacenti a quest’enorme vocabolario dei
tratti? Cattel: 16 tratti originari contenenti contrapposizioni comportamentali (riservato vs.
espansivo, rilassato vs. teso) Eysenck: 3 ampie dimensioni - Estroversione (orientamento interno
vs. orientamento esterno) ; Nevroticismo (emotivamente stabile vs. emotivamente instabile) ;
Psicoticismo (gentile e premuroso vs. aggressivo e antisociale)


Modello a cinque fattori – Big Five : sistema descrittivo della personalità che mappa le relazioni
fra tratti comuni, concetti teorici e scale della personalità ——> ESTROVERSIONE/
INTROVERSIONE - GRADEVOLEZZA/SGRADEVOLEZZA - APERTURA/CHIUSURA MENTALE -
COSCIENZIOSITA’/NEGLIGENZA - NEVROTICISMO/STABILITA’ EMOTIVA.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
• Il Modello 5 fattori è emerso da analisi statistiche su gruppi di parole relative ai tratti
piuttosto che da una teoria che definisse in modo chiaro quali fossero questi fattori.
Tuttavia I ricercatori hanno iniziato a dimostrare una corrispondenza tra le differenze di
funzionamento cerebrale dell'individuo e le differenze nei tratti del Modello 5 fattori.
Prospettive evoluzionistiche - Sopravvivenza della specie in ambienti diversi ; Genetica
del comportamento - La genetica ha un forte impatto sulla personalità

• Le valutazioni della personalità sono coerenti nel tempo - Le valutazioni della personalità
sono coerenti tra diversi osservatori. Scarse evidenze di coerenza comportamentale = il
comportamento delle persone cambia secondo le situazioni. Le valutazioni dei
comportamenti della stessa persona non sono coerenti nelle diverse situazioni.
Paradosso della coerenza - L'incoerenza comportamentale deriva in gran parte da
un’errata categorizzazione delle situazioni quando i teorici forniscono una descrizione
appropriata delle caratteristiche psicologiche delle situazioni il paradosso svanisce.

(Critiche: Non spiegano in modo in cui si genera il comportamento o si sviluppa la personalità;


individuano soltanto le caratteristiche associate ai comportamenti. Offrono una visione statica
della struttura della personalità)

Teorie psicodinamiche - concetti fondamentali : Tutte le persone hanno istinti o pulsioni innate
(componenti biologiche istintuali) —> pulsione sessuale - all'origine della componente erotica
delle attività mentali / pulsione aggressiva - all'origine della componente distruttiva delle attività
mentali. Le azioni umane che plasmano la personalità originano dalle attività mentali alimentate
dalle pulsioni. Prime esperienze sono i determinanti della personalità lungo l'intero arco della
vita / Forza dei processi inconsci

La struttura della personalità è formata da: Es: struttura primitiva e inconscia della personalità
che opera in modo irrazionale, agendo d’impulso ed esigendo la gratificazione immediata, senza
considerare se quanto desiderato sia realisticamente possibile, socialmente desiderabile o
moralmente accettabile. Super-Io: istanza della personalità che rappresenta l’interiorizzazione
dei valori sociali morali e sociali e le aspirazioni ideali. / Io: aspetto della personalità coinvolto
nelle attività di autoconservazione e nel direzionare le pulsioni e le istanze istintuali verso
sbocchi appropriati. 


(Critiche : I concetti psicoanalitici sono vaghi e non definiti dal punto di vista operativo; è difficile
valutare scientificamente gran parte della teoria. Manca di attendibilità predittiva. Non considera
gli stimoli attuali che possono indurre mantenere il comportamento. Pur essendo una teoria
evolutiva non ha mai incluso osservazioni e studi diretti di bambini. Presenta un bias
androcentrico perché usa in modo normativo un modello maschile).

Teorie umanistiche - concetti fondamentali : Concetto di sé (Carl Rogers): modello mentale dei
propri comportamenti tipici e delle proprie qualità peculiari ; Autorealizzazione (Abraham
Maslow): concetto della psicologia della personalità che si riferisce al costante sforzo di
realizzare il proprio potenziale e di sviluppare talenti e capacità ; Accettazione incondizionata (o
considerazione positiva incondizionata): amore e accettazione totale di un individuo da parte di
un altro – per esempio di un figlio da parte di un genitore –, senza porre condizioni.

(Critiche : I concetti umanistici sono vaghi e non definiti dal punto di vista operativo; è difficile
valutare scientificamente gran parte della teoria -L’autorealizzazione è una tendenza innata
oppure creata dal contesto culturale?-. I concetti umanistici si concentrano sulla natura umana e
2

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
sulle qualità condivise da tutte le persone piuttosto che sulla personalità individuale o sulle
differenze tra individui. I concetti umanistici trascuro le importanti variabili ambientali che
influenzano il comportamento).

Teorie cognitive e dell’apprendimento sociale divise in : Teoria dell’aspettativa (1954) ; Teoria


cognitivo-affettiva della personalità ; Teoria cognitiva dell’apprendimento sociale —>

—> Concetti fondamentali - Teoria dell’aspettativa (Rotter, 1954) , Aspettativa: la misura in cui le
persone credono che i loro comportamenti producano ricompense in situazioni specifiche. Le
nostre aspettative derivano in parte della nostra storia di rinforzi ; se in passato il nostro
comportamento ha prodotto ricompense tenderemo ad aspettarci che lo stesso comportamento
conduca ancora ad una ricompensa - Esistono differenze individuali nel valore della ricompensa.
Locus of control (1966): aspettativa generale delle persone sulla misura in cui le ricompense
ottenute dipendono dalle proprie azioni o fattori ambientali.

Teoria cognitivo-affettiva della personalità (Mischel, 1930) -Enfasi posta sul fatto che le persone
partecipano attivamente all’organizzazione cognitiva delle proprie interazioni con l’ambiente.
Questo approccio sottolinea l’importanza di comprendere in che modo il comportamento sia
funzione delle interazioni tra le persone e le situazioni.

Teoria cognitiva dell’apprendimento sociale (Bandura, 1986) - Determinismo reciproco: tra


l’individuo, il suo comportamento e gli stimoli ambientali esiste un’interazione reciproca, e
ognuna delle tre componenti è influenzata dalle altre.

Esempio : Se di solito non vi considerato uno sportivo tenderete a non partecipare ad eventi di atletica leggera,
ma se vivete vicino a una piscina potreste passare del tempo nuotare. Se siete estroversi parlare te con le altre
persone sedute attorno alla vasca creando pertanto un'atmosfera più socievole che a sua volta renderà la mente
più gradevole. —> PERSONA —> <AMBIENTE —> <COMPORTAMENTO <—

Autoefficacia: credenza dell’individuo di poter eseguire una prestazione adeguata in una data
situazione. Fonti di informazioni per formulare giudizi di autoefficacia / Risultati oggettivi /
Esperienza vicaria (osservazione delle prestazioni altrui) Persuasione (gli altri possono
convincerci che sappiamo fare qualcosa oppure possiamo autoconvincersi) Osservazione della
nostra attivazione emotiva quando pensiamo o ci accostiamo al compito (l'ansia indica bassa
aspettative di efficacia; l'eccitazione indica aspettative di successo)

(Critiche : Trascurano il ruolo delle emozioni. Attribuiscono minima rilevanza allo storia
individuale ma enfatizzano la percezione individuale nel contesto).

Teoria del sé - concetti fondamentali : Il concetto di se è una struttura mentale dinamica che
motiva interpreta organizza media e regole comportamenti e i processi interpersonali è
intrapersonale. Componenti del concetto : I ricordi su di sé, le credenze circa i propri tratti motivi
valori e capacità il se ideale che si desidera raggiungere, il se possibili che si prevedono per il
futuro e le valutazioni positive o negative di se stessi (autostima) —> Autostima: valutazione
generale del sé che influenza sia l’umore sia il comportamento, esercitando un potente effetto
su una gamma di comportamenti personali e sociali. Per preservare l'immagine di se le persone
si impegnano di molteplici forme di autoaccrescimento utilizzano strategie finalizzate a
3

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
considerare le proprie azioni e i propri comportamenti in modo costantemente positivo /
Strategie autolesiva: processo che porta a sviluppare, in previsione del fallimento, risposte
comportamentali e spiegazioni che riducono al minimo le possibilità di attribuirlo alle proprie
insufficienti capacità.

Ruolo della cultura nella costruzione del sé: Costrutto indipendente del sé - concettualizzazione
di sé come individuo il cui comportamento è organizzato principalmente attorno ai propria
pensieri, sentimenti e azioni, piuttosto che attorno ai pensieri, ai sentimenti e alle azioni degli
altri. / Costrutto interdipendente del sé: concettualizzazione di sé come parte di un’inclusiva
relazione sociale; riconoscimento che il proprio comportamento è determinato, condizionato e,
in larga misura, organizzato da (percepiti) pensieri, sentimenti, azioni altrui. 


(Critiche : Poiché gli elementi rilevanti per il sè per il concerto di sè sono troppo elevati, non è
chiaro quali sono i fattori più significativi per prevedere il comportamento).

Valutare la personalità - Inventario della personalità: questionario self-report usato per la


valutazione della personalità, che include una serie di item su pensieri, sentimenti e
comportamenti personali. MMPI (Minnesota Multiphasic Personality Inventory) – Finalità
diagnostiche in contesti psichiatrici. NEO –PI (NEO Personality Inventory) – Valuta 30 tratti
organizzati all'interno dei BIG FIVE nella popolazione non clinica.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Ragionamento, Decisione & Lettura/Scrittura

RAGIONAMENTO :

Per risolvere problemi mettiamo in atto forme speciali di pensiero chiamate ragionamento.
Abbiamo il ragionamento deduttivo, il ragionamento induttivo, il ragionamento probabilistico e il
ragionamento abduttivo.

Ragionamento deduttivo : Consiste nel trarre conclusioni a partire da premesse, basandosi su


regole logiche. Abbiamo la teoria della logica mentale: Il pensiero comune è governato da
equivalenti mentali delle teorie formali ; e la teoria dei modelli mentali: Il ragionamento comune
non dipende dall’applicazione di regole formali, ma dalla costruzione e manipolazione delle
rappresentazioni (modelli) mentali delle possibilità descritte dalle premesse.

ESEMPIO : Il ristorante accetta tutte le carte di credito La Visa è una delle principali carte di credito, Dunque cosa
ne consegue? Che Il ristorante accetta la Visa ; oppure…Tutte le cose che hanno un motore hanno bisogno di olio,
Le automobili hanno bisogno di olio, Dunque cosa ne consegue ? Che le automobili hanno un motore (nella vita
reale si, per la logica formale no!)

(A) La teoria della logica mentale : La mente è munita di un insieme di regole equivalenti a
quelle della logica che vengono tacitamente e inconsapevolmente usate per fare inferenze
( Per es. secondo Piaget lo sviluppo cognitivo è coronato dall’acquisizione delle regole
formali della logica classica ) Le regole di inferenza postulate dalla logica mentale sono:
formali (= indipendenti dal contenuto) logicamente valide (= se le premesse sono vere anche
la conclusione è necessariamente vera) 


(B) La teoria dei modelli mentali : Il ragionamento comune non dipende dall’applicazione delle
regole formali ma è basato sulla costruzione e manipolazione di modelli mentali delle possibilità
descritte dalle premesse.

Alcuni errori derivano dall’effetto del bias dovuto alla credenza, per cui si giudicano valide
conclusioni credibili e non valide quelle non credibili. In alcuni casi, l’abilità di utilizzare le
esperienze passate migliora la prestazione nei compiti di ragionamento.

Ragionamento induttivo : Il ragionamento induttivo consiste nell’inferire una conclusione a


partire da indizi basandosi su dati probabilistici. Precedenti successi possono creare una
disposizione mentale, ovvero uno stato cognitivo preesistente che può migliorare la qualità e
velocità della percezione e dell’abilità di soluzione dei problemi. (Influenzato da euristiche di
giudizio).

Ragionamento probabilistico = Es. Il problema delle parole : Si considerino le parole di sette


lettere che terminano per “one” e le parole di sette lettere che hanno “n” come penultima
lettera, quali parole sono più frequenti? Siccome tutte le parole della forma “----one” sono anche
parole della forma “-----n-”, le parole “----one” non possono essere più frequenti delle parole
“-----n-” – La maggior parte delle persone conclude invece che sono più frequenti le parole “----
one”

(A) Euristica della disponibilità : Nel problema delle parole, i partecipanti possono avere usato
l’euristica della disponibilità. Quest’ultima porta a stimare la frequenza di una classe di eventi
sulla base della facilità con cui vengono alla mente gli esempi della stessa. Vengono in mente più
facilmente esempi di parole della forma “----one” che non esempi di parole “-----n-”

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
ESEMPIO : Il problema di Linda. Linda ha 31 anni, non è sposata, è estroversa e brillante, ha studiato filosofia.
All’università era impegnata politicamente. Si deve giudicare quale dei seguenti enunciati è più probabile  (A) Linda
fa la parrucchiera ; (A&B) Linda fa la parrucchiera ed è un’attivista non- global. La maggior parte delle persone
risponde che è più probabile che Linda faccia la parrucchiera e sia un’attivista no-global, ma questo è impossibile
perché, come nel caso del problema delle parole, tutte le parrucchiere no-global sono anche semplicemente
parrucchiere. In generale la probabilità della congiunzione di due eventi non può essere maggiore della probabilità
di ciascuno di essi

(B) Euristica della rappresentatività : Nel problema di Linda i partecipanti possono avere usato
l’euristica della rappresentatività. Quest’ultima fa sì che la probabilità di un evento sia stimata
sulla base del suo grado di tipicità rispetto alla categoria cui appartiene. La congiunzione
“parrucchiera e attivista no-global” corrisponde meglio all’immagine di Linda attivata dalla
descrizione iniziale

Regola della congiunzione = la probabilità della congiunzione di due eventi non può essere
superiore alla probabilità di uno di questi eventi, cioè: p(A&B) ≤ p(A). Da che cosa dipendono gli
errori di violazione della regola della congiunzione ? Dall’applicazione inconsapevole di alcune
procedure che hanno il vantaggio di essere economiche, ma lo svantaggio, in qualche caso, di
produrre valutazioni erronee = euristiche di giudizio.

Ragionamento abduttivo : consiste nel passare a ritroso dagli effetti alle cause, nel tentativo di
spiegare qualcosa che è già accaduto.

DECISIONE :

Nella vita quotidiana si prendono continuamente decisioni (abbiamo decisioni intuitive e


decisioni razionali). In alcuni casi le decisioni sono automatiche, in altri casi prendere una
decisione può essere molto difficile. Ci si può affidare al consiglio di un esperto, si può
rimandare la decisione, ci si può affidare al caso, oppure si può seguire il proprio intuito.

I principi della scelta razionale : Principio della coerenza descrittiva —> Le preferenze di un
individuo devono essere indipendenti dal modo in cui le opzioni sono presentate.
«Un’operazione chirurgica che offra una probabilità di successo dell’80% è tanto buona quanto
un’operazione che offra il 20% di probabilità di insuccesso» / Violazione del principio della
coerenza descrittiva : Le rappresentazioni mentali di una situazione decisionale dipendono dal
contesto; le scelte possono essere influenzate da cambiamenti nella prospettiva che, da un
punto di vista formale, dovrebbero dimostrarsi irrilevanti. Da un punto di vista logico, le due
presentazioni trasmettono lo stesso significato, e decisioni prese in base all’una o all’altra
dovrebbero essere equivalenti. In realtà uno stesso problema decisionale, presentato in modi
diversi, può portare ad un rovesciamento irrazionale delle preferenze: framing effect (Tversky e
Kahneman 1981)

ESEMPIO : Problema della malattia asiatica —> Gruppo I : Immagina che gli USA siano minacciati da
un’inattesa epidemia, a causa della quale ci si aspetta che moriranno 600 persone: adottando il
programma A, 200 persone saranno salvate o adottando il programma B, c’è un terzo di probabilità che
saranno salvate 600 persone e due terzi di probabilità che nessuno si salverà. Quale dei due programmi
preferisci? La maggioranza delle persone preferisce il Programma A (l’opzione certa).

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
—> Gruppo II : Immagina che gli USA siano minacciati da un’inattesa epidemia, a causa della quale ci si
aspetta che moriranno 600 persone: adottando il programma C, 400 persone moriranno o adottando il
programma D, c’è un terzo di probabilità che nessuno morirà e due terzi di probabilità che 600 persone
moriranno. Quale dei due programmi preferisci? La maggioranza delle persone preferisce il Programma
D (l’opzione a rischio).

Le due coppie di opzioni (programmi A e B vs. C e D) sono oggettivamente identiche: gli autori
hanno semplicemente utilizzato una diversa descrizione delle medesime conseguenze. Nel
problema della malattia asiatica le persone compiono delle scelte che rappresentano
un’evidente violazione del principio di coerenza descrittiva. Nel frame positivo le conseguenze
vengono descritte come vite salvate rispetto alla perdite previste —> con il frame (cornice)
positiva : Se viene adottato il Programma A, verranno salvate 200 persone ; Se viene adottato il
Programma B, c’è 1/3 di probabilità che 600 vengano salvate e 2/3 di probabilità che non si
salvi nessuno. (Nel frame negativo le conseguenze vengono descritte come perdite rispetto al
momento precedente all’arrivo dell’epidemia) Nel frame (cornice) negativa : Se viene adottato il
Programma C, 400 persone moriranno ; Se viene adottato il Programma D, c’è 1/3 di probabilità
che nessuno muoia, e 2/3 di probabilità che muoiano 600 persone. ——> Questa incongruenza
nelle scelte è prevista dalla teoria del prospetto, proposta per rendere conto delle decisioni reali
degli individui, che enfatizza le funzioni di valore soggettivo: 1. avversione per le perdite; una
perdita ha un impatto maggiore di un guadagno di pari entità ; 2. le persone tendono ad evitare
scelte rischiose nel dominio dei guadagni e sono più propense a fare scelte rischiose nel
dominio delle perdite ; 3. i guadagni e le perdite sono definiti in base ad una operazione mentale
di codifica rispetto ad un punto di riferimento. 

Nel problema della malattia asiatica il diverso modo di incorniciate le alternative induce a
cambiare il punto di riferimento: – nel primo caso il punto di riferimento è la morte di 600
persone se non si fa nulla: ogni eventuale sopravvissuto sarà un guadagno; – nel secondo caso
il punto di riferimento è la situazione attuale, in cui nessuno è ancora morto: ogni eventuale
morto sarà una perdita.

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
I principi della scelta razionale : Il principio della coerenza procedurale —> Le preferenze di
un individuo devono essere indipendenti dal modo in cui gli viene chiesto di esprimerle ; «Se un
vostro amico deve fare una scelta tra due appartamenti gli potreste chiedere in quale
appartamento vorrebbe andare a vivere, o quanto sarebbe disposto a spendere per ciascun
appartamento, o in quale appartamento non vorrebbe andrebbe a vivere» / Violazione del
principio della coerenza procedurale : «Immagina di aver deciso di passare una settimana in un
posto caldo. Hai a disposizione due pacchetti turistici entrambi offerti ad un prezzo ragionevole.
Il depliant informativo ti dà solo alcune informazioni circa i due pacchetti. In base a queste
informazioni, in quale località preferiresti andare?»

Una decisione di questo tipo rappresenta una violazione del principio della coerenza
procedurale. Infatti, un individuo che preferisce il pacchetto B al pacchetto A, dovrebbe
cancellare la prenotazione di quest’ultimo, non del primo. Questi dati, apparentemente
sorprendenti, sono attribuibili all’azione del principio di compatibilità

Abbiamo il Principio di compatibilità: le persone danno maggior peso alle caratteristiche


positive delle opzioni quando devono sceglierne una ; le persone danno danno maggior peso
alle caratteristiche negative quando devono eliminarne una (nel problema delle vacanze le
persone scelgono il pacchetto B perché è quello che presenta le migliori caratteristiche positive
ma, allo stesso tempo, rifiutano quello stesso pacchetto perché è anche quello che presenta le
peggiori caratteristiche negative) ; e il Principio della cancellazione : Le preferenze di un
individuo devono dipendere dalle caratteristiche che distinguono e non da quelle che
accomunano le opzioni di scelta. «Se dovete scegliere tra due automobili (A e B) che
differiscono rispetto a certi attributi (ad esempio, la prima automobile consuma di meno ma
costa di più della seconda), ma non ad altri (ad esempio, entrambe le automobili sono modelli
del 1995 e di colore rosso), allora vi sembrerà evidente che la scelta dovrà essere fatta rispetto
ai primi e non ai secondi»

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
/ Violazione del principio della cancellazione : «Immaginate di dover comprare una giacca per
125$ e una calcolatrice per 15$. L’addetto al reparto delle calcolatrici vi informa che la
calcolatrice che volete comprare è in vendita a 10$ in un altro negozio della stessa catena di
centri commerciali, distante 20 minuti d’auto. Siete disposti a guidare fino all’altro negozio?» La
maggioranza delle persone accetta di andare nell’altro negozio per ottenere lo sconto.

Secondo Tversky e Kahneman il rovesciamento delle preferenze che si osserva in questo


problema dipende dal tipo di rappresentazione mentale che gli individui tendono a costruirsi.
Per decidere le persone possono adottare tre diversi tipi di rappresentazione mentale: Calcolo
complessivo - vengono integrati tutti i costi sostenuti e tutti i benefici ottenuti. Se le persone
adottassero questo tipo di contabilità mentale, il rovesciamento nelle preferenze non si
manifesterebbe. Infatti, in entrambi i casi, le persone dovrebbero mettere in relazione uno
sconto di 5$ con l’insieme dei costi sostenuti per l’acquisto della giacca, della calcolatrice e per
lo spostamento ; Calcolo minimo - si esaminano solo le differenze tra le opzioni senza tener
conto delle caratteristiche comuni. Se le persone adottassero questo tipo di contabilità mentale,
il rovesciamento nelle preferenze non si manifesterebbe. Infatti, in entrambe le versioni, si
tratterebbe di decidere se uno sconto di 5 dollari compensi o no un viaggio di 20 minuti ;
Calcolo tematico - le conseguenze della decisione vengono valutate in funzione di un punto di
riferimento che, a sua volta, è determinato dal contesto in cui la decisione è inserita

Nelle due versioni del problema, il contesto (e quindi il punto di riferimento) è l’acquisto della
calcolatrice. Di conseguenza, il beneficio che si ottiene dall’andare all’altro negozio sarà valutato
non complessivamente, ma solo rispetto a quel prodotto. Poiché il prezzo iniziale della
calcolatrice è molto diverso nelle due versioni (15$ vs. 125$), lo sconto di 5$ sarà valutato di più
nella prima versione che nella seconda, e le persone si diranno più disposte ad ottenerlo nel
primo che nel secondo caso. Secondo Tversky e Kahneman, vi è una tendenza spontanea a
rappresentarsi i problemi di scelta in modo tematico.

Il principio della cosa certa : Se un individuo preferisce l’opzione A alla B indipendentemente


dal verificarsi dell’esito x, allora dovrebbe mantenere la preferenza per A in assenza di
informazioni relative all’accadimento di tale esito - «Immaginate di dover decidere se acquistare
o no un certo titolo azionario qualche giorno prima di un’importante elezione in cui competono il
partito X e il partito, rivale, Y. Vi domandate se acquistereste il titolo nel caso di vittoria del
partito X e, dopo averci riflettuto sopra, decidete che lo acquistereste. Analogamente, vi
chiedete se acquistereste il titolo nel caso di vittoria del partito Y e ancora decidete che lo
acquistereste. In base al principio della cosa certa, se decidete di acquistare il titolo azionario
sia in caso di vittoria del partito X che in caso di vittoria del partito Y, dovreste scegliere
l’acquisto di quel titolo anche prima di conoscere l’esito delle elezioni, visto che la vostra scelta
non ne sarà comunque influenzata»

/ La violazione del principio della cosa certa : Tversky e Shafir chiesero ad un gruppo di studenti
se si sarebbero recati in vacanza alle Hawaii, accettando un’offerta molto favorevole di
un’agenzia di viaggi, nel caso in cui avessero superato un esame. Buona parte di questi studenti
rispose in modo affermativo. Successivamente, Tversky e Shafir chiesero alle stesse persone se
avrebbero accettato quell’offerta nel caso in cui non fossero riusciti a superare l’esame. Ancora
una volta, buona parte degli studenti rispose in modo affermativo. 


Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
Successivamente, Tversky e Shafir chiesero alle stesse persone se avrebbero accettato l’offerta
nel caso in cui l’esito dell’esame non fosse ancora noto. Buona parte degli studenti preferiva
aspettare l’esito prima di effettuare la scelta, pagando addirittura una penale all’agenzia di viaggi
per mantenere la prenotazione. La difficoltà a ragionare in condizioni di incertezza impedisce
alle persone di seguire il principio della cosa certa e le spinge a pagare per avere
un’informazione evidentemente inutile dal momento che, qualsiasi fosse stato l’esito dell’esame,
sarebbero andate in vacanza.

Conclusioni = I risultati ottenuti negli ultimi dieci anni dalla ricerca psicologica hanno dimostrato
che le decisioni sono influenzate : dalla comunicazione ; dal compito ; dal contesto. Questi dati
hanno messo in crisi la teoria normativa della scelta razionale. Le anomalie di scelta rispetto a
tale teoria si possono spiegare in base a meccanismi di rappresentazione ed elaborazione
dell’informazione.

LETTURA & scrittura

Linguaggio orale e linguaggio scritto - Differenze tra il linguaggio scritto e il linguaggio parlato: –
La percezione, comprensione e produzione del linguaggio parlato si sviluppano molto
precocemente e sfruttano meccanismi biologici specializzati e universali –   La percezione,
comprensione e produzione del linguaggio scritto si sviluppano solo a partire dall’età scolare e
richiedono processi di apprendimento esplicito. Quali sono, dal punto di vista psicologico, i
problemi principali relativi ai processi di elaborazione delle parole scritte? Sia la lettura che la
scrittura, dunque, sono attività complesse, che possono contemplare al loro interno, in fasi
distinte, processi tanto di comprensione quanto di produzione delle parole.

LETTURA:

• a)  la serie di caratteri grafici che costituisce la parola viene 



percepita dal sistema visivo 


• b)  la parola viene compresa (nella lettura silente) 


• c)   la parola viene eventualmente trasformata in una sequenza di suoni linguistici (nella


lettura ad alta voce). 


SCRITTURA

• a)   la sequenza di suoni linguistici che costituisce la parola viene percepito dal sistema
uditivo (nella scrittura sotto dettatura) 


• b)  il significato attivato da quella sequenza, o attivato autonomamente da chi scrive (nella
scrittura spontanea)viene tradotto in una sequenza di segni grafici.

I sistemi di scrittura : - Sistemi logografici, i simboli corrispondono a parole intere. In tali sistemi
di scrittura, la relazione tra simbolo grafico e parola è globale e non comporta corrispondenze
tra una singola parte costitutiva del segno e un singolo suono della parola ; - Sistemi sillabici, i
simboli corrispondono a sillabe che costituiscono una parola ; - Sistemi alfabetici, i simboli
(lettere) corrispondono a i suoni distintivi (fonemi) della corrispondente lingua parlata ; - Sistemi
alfabetici, nei sistemi di scrittura alfabetici consonantici (es. arabo) compaiono
obbligatoriamente soltanto i segni corrispondenti ai suoni consonantici -


Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
- Nei sistemi di scrittura alfabetici regolari ogni segno scritto riproduce un fonema. Nei sistemi di
scrittura alfabetici fonologicamente trasparenti (o superficiali) la corrispondenza tra grafemi e
fonemi tende a essere biunivoca. Nei sistemi di scrittura alfabetici ortograficamente opachi (o
profondi) la corrispondenza tra grafemi e fonemi non è precisa (una stessa lettera o uno stesso
insieme di lettere può essere letto diversamente a seconda della parola nella quale appaiono)

La lettura di parole singole - La lettura di una parola e il recupero del suo significato è un
processo automatico che in parte si svolge al di fuori della consapevolezza. Lo dimostra l’effetto
Stroop. Nonostante la rapidità e l’automaticità del processo di lettura, i meccanismi e le
rappresentazioni mentali che ne permettono lo svolgimento sono di una certa complessità
interna. / L’effetto Stroop –   Ai soggetti vengono presentate parole che designano colori
stampate con inchiostro colorato; il colore indicato dalla parola può essere congruente (rosso)
oppure incongruente (rosso) con il colore dell’inchiostro. Compito: denominare il colore
dell’inchiostro ignorando la parola scritta ; Risultato: i tempi di reazione sono significativamente
più brevi per gli stimoli congruenti rispetto a quelli incongruenti. Il fatto che non siamo in grado
di ignorare il significato di una parola scritta dimostra che la lettura di una parola e il recupero
del suo significato sono processi automatici

Il modello a due vie della lettura- Lo stadio iniziale della lettura di una parola è una analisi visivo-
ortografica dell’input. Nello stadio finale l’informazione che permette la corretta pronuncia della
parola viene trasferita in un magazzino di memoria temporaneo detto buffer fonemico.
L’elaborazione intermedia può avvenire attraverso due modalità la via lessicale diretta e la via
non lessicale / Via lessicale diretta (ortografica) : viene riconosciuta la forma intera di una parola,
e il suo significato e la sua pronuncia vengono recuperati direttamente dal lessico mentale - Via
non lessicale (fonologica) : la parola viene analizzata in grafemi e i grafemi vengono tradotti in
fonemi secondo le regole di conversione grafema-fonema.

Il recupero del significato della parola - I concetti


corrispondenti alle parole sono rappresentati come
nodi di una rete. I legami tra i nodi corrispondono a
vari tipi di relazione semantica. Una volta che un
nodo è attivato l’attivazione si propaga attraverso la
rete ai nodi vicini. L’attivazione diminuisce in
funzione della distanza

Questo tipo di organizzazione può contribuire a


spiegare il fenomeno del priming semantico: –
  quando una parola-target (per es. “cane”) è
preceduta da un’altra parola ad essa collegata per
significato (per es. “gatto”) la parola-target viene
letta più rapidamente e accuratamente –  ciò si può
spiegare assumendo che la attivazione del
s i g n i fi c a t o G AT T O p o r t i , t r a m i t e l a re t e ,
all’attivazione del significato CANE, che a sua volta
attiva la parola “cane”

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
L’attivazione della forma fonologica della parola– Le parole ortograficamente regolari possono
essere lette attraverso una qualsiasi delle due vie –   Le parole irregolari possono essere lette
correttamente solo attraverso la via di conversione lessicale –  Le parole nuove e le non-parole
possono essere lette solo attraverso la via di conversione non-lessicale.

Il modello a due vie e i disturbi acquisiti della lettura - Dislessia di superficie : I pazienti dislessici
di superficie tendono a leggere le parole regolari meglio di quelle irregolari e a regolarizzare
queste ultime. Questi sintomi possono essere spiegati postulando un disturbo selettivo della via
lessicale di lettura con preservazione della via non-lessicale ; - Dislessia fonologica : Nella
dislessia fonologica si osserva una corretta lettura delle parole sia regolari sia irregolari ma vi è
una lettura deficitaria delle non-parole. Secondo il modello a due vie, ciò si può spiegare
postulando un disturbo selettivo delle componenti non lessicali e una preservazione delle
componenti lessicali.

I fenomeni principali della lettura : - La frequenza, le parole più frequenti sono lette più
rapidamente e accuratamente ; - La regolarità, nelle lingue a ortografia non trasparente quanto
più le parole tendono alla regolarità tanto più è facilitata la loro lettura ; - L’interazione tra
regolarità e frequenza, l’effetto di regolarità è più forte per le parole a bassa frequenza d’uso ; - il
priming, quando una parola-target (per es. “cane”) è preceduta da un’altra parola ad essa
collegata per significato (per es. “gatto”) la parola-target viene letta più rapidamente e
accuratamente ; - La struttura morfologica, la lettura di parole nuove o a bassa frequenza è
facilitata se esse contengono morfemi frequenti e riconoscibili ; - La lunghezza, nella lettura ad
alta voce, le parole più lunghe sono lette più rapidamente ; - Il vicinato, le parole con meno vicini
ortografici (= parole che differiscono per una sola lettera dalla parola data) sono lette più
facilmente

La scrittura • Modello a due vie della scrittura - Via lessicale diretta : Per le parole conosciute, e
per quelle in cui la corrispondenza suono-scrittura non è regolare, la forma scritta della parola
viene recuperata nel lessico ortografico ; - Via non lessicale : i suoni che compongono la
sequenza fonologica (fonemi o insiemi di fonemi) vengono analizzati e convertiti in una stringa di
grafemi

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)
La disgrafia fonologica – Il modello a due vie della scrittura permette di spiegare un disturbo
acquisito detto disgrafia fonologica. Nella disgrafia fonologica si osserva una scrittura corretta
delle parole sia regolari sia irregolari ma vi è una scrittura deficitaria delle non-parole. Secondo il
modello a due vie, ciò si può spiegare postulando un disturbo selettivo delle componenti non
lessicali e una preservazione di quelle lessicali.

L’apprendimento della lettura e della scrittura - Apprendimento della lettura —>

• Stadio logografico :  Etàprescolare ; Vengono apprese le proprietà più salienti delle parole (per
es., il gruppo “mm” nella parola “mamma”)

• Stadio alfabetico : Vengono discriminate le singole lettere ; Vengono messe in corrispondenza


le lettere con i suoni ;Vengono lette parole nuove

• Stadio ortografico : 9-10 anni di età ; Riconoscimento della forma globale di una buona parte
delle parole ; Le strategie dello stadio precedente (conversionetrasegni grafici e suoni) sono
usate in parallelo, per es. nella lettura di parole nuove

Apprendimento della scrittura —>

• Stadio fonologico : Il bambino usa regole di corrispondenza fonemi-grafemi

• Stadio ortografico : Come nello stadio ortografico della lettura, il bambino usa rappresentazioni
lessicali (in questo caso ortografiche) dell’intera parola

Document shared on www.docsity.com


Downloaded by: modestina-campanile (campanile.modestina@gmail.com)

Potrebbero piacerti anche