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La psicologia è la disciplina che studia il comportamento degli individui e i loro processi

mentali, o meglio è uno studio su base EMPIRICO-> un tipo di ricerca che basa le
conclusioni sul sentire,conoscere e comportarsi, tipici dell’essere umano—>ovvero studia i
comportamenti e il processo mentale. Solo alla fine dell’800 l’uomo entra a far parte degli
"OGGETTI di STUDIO" in quanto parte della NATURA. Sono molteplici gli approcci
psicologici seguiti:
•STRUTTURALISMO
• PSICOANALISI
• GESTALT
• COMPORTAMENTISMO
• COGNITIVISMO
Alcuni approcci psicologici:
1) STRUTTURALISMO: L’analisi della struttura della mente umana-> insieme di tante
piccole strutture, ovvero la psiche del soggetto. Wundt (fondatore dello
strutturalismo) vuole capire a seguito di stimoli esterni quali possono essere i
conseguenti processi psicologici. L'obiettivo è quindi quello di studiare cosa succede
in un uomo o nel cervello a seguito di determinati stimoli. Da qui si può’ utilizzare il
termine “introspezione”, si ha un’analisi rivolta alla struttura mentale. Quali sono i
limiti dello strutturalismo? 1) Alcune menti sono inaccessibili 2)è un'operazione
soggettiva e non generalizzabile
2) PSICOANALISI: che si oppone allo strutturalismo, in quanto si punta allo studio non
della struttura ma al funzionamento. Il maggiore esponente è Freud, che propone
una teoria applicabile dalla patologia alla normalità.Ci tiene però a sottolineare due
aspetti: -tra normalità e patologia non vi è una differenza netta. La patologia la si
raggiunge quando, durante il nostro percorso di vita, un evento traumatico si avventa
lasciando inevitabilmente dentro di noi qualcosa che può poi uscire provocando la
patologia. Freud diceva che la distinzione tra normalità e patologia non si fonda su
una contrapposizione, ma su un continuum in cui il presupposto è che tutti gli esseri
umani sono fatti dagli stessi ingredienti, dipende dalla composizione di questi

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ingredienti, dalla qualità e quantità che dipende il benessere o la sofferenza.
-L’inconscio ha un ruolo centrale. Per definire la personalità umana Freud aveva
individuato tre importanti elementi che hanno queste denominazioni: ES,IO,
SUPERIO. —>Es= contenuti inconsci (principio di piacere) Io=regolatore dei
contenuti (principio di realtà) e Super-io=codice morale. ESEMPIO:
-ES: Vorrei poter mangiare questo gelato. -IO:
Esiste questo gelato e posso appropriarmene? -SUPERIO: Ma se
mangio questo gelato ingrasserò. Affinché il contenuto inconscio
affiori alla coscienza c'è bisogno del processo psichico primario ovvero dello
spostamento del suo significato su un altro oggetto che ne diviene simbolo—> (Il
trauma si manifesta attraverso un sintomo es. perdita della voce.).
Due pulsioni sostanzialmente dominano l’uomo: 1)una pulsione di vita=che implica il
principio della sopravvivenza 2) una pulsione di morte= che si manifesta invece in
tendenze autodistruttive. —>Conclude dicendo “Se si scioglie il trauma, il sintomo si
libera, svanisce.
3) GESTALT: Si tratta di un approccio psicologico tedesco, conosciuto con il termine di
psicologia della forma, dove la parola tedesca Gestalt significa forma, schema,
riguardante l’esperienza e la percezione.—>L'idea portante dei fondatori della
psicologia della Gestalt (tra cui Wertheimer - 1912): che il tutto fosse diverso dalla
somma delle singole parti (in qualche modo si opponeva al modello dello
strutturalismo).—> Quello che percepiamo è più di ciò che osservo realmente.
Questo rappresenta una novità in quanto, il soggetto si comporta non solo in base a
com’è la realtà ma anche in base a come la percepisce. Ne sono una
rappresentazione le illusioni ottiche, nelle quali delle semplici linee tratteggiate o altre
figure vengono completate dalla nostra mente come figure geometriche ben
delineate e definite—>spesso, da alcune informazioni traiamo conclusioni.

Ciò si oppone a quello comportamentista, secondo il quale gli animali risolvevano le


problematiche con un criterio costituito da tentativi ed errori, proponendo invece un
criterio di spiegazione formato dal pensiero, dalla comprensione e dalla intuizione
4) COMPORTAMENTISMO: Il comportamentismo è una corrente sviluppatasi nel
campo della psicologia tra il 1913 e il 1930, il cui padre fu proprio l’americano Jhon B.
Watson. L’unica cosa che si può studiare è il comportamento->in base a un certo
stimolo avrò una certa risposta,solo il COMPORTAMENTO può essere studiato in
maniera scientifica, in cui la mente è qualcosa di inaccessibile. L'obiettivo è quello di
capire quali stimoli ambientali sono in grado di produrre specifiche risposte
osservabili (avvicinando il fiammifero alla mano allora questa si allontanerà per non
scottarsi).—> Si ritiene, inoltre, che l'esperienza ambientale plasma il
comportamento indipendentemente da disposizioni o talenti innati. (datemi 10
bambini e posso trasformarli sia in medici sia in ladri in base all'ambiente in cui li
plasmo). Questo approccio funziona benissimo con gli animali ma è applicabile
anche agli umani? Una visione comportamentista estrema potrebbe ipotizzare un
condizionamento assoluto che eliminerebbe nella persona la libertà e la
responsabilità ma se tutto dipende dall’ambiente il soggetto non avrebbe nessuna
responsabilità per i suoi comportamenti(se tutto dipende dall'ambiente che mi
circonda che colpa ho io di essere un ladro o un medico). Se tutto dipendesse
dall’ambiente, da ciò che ho intorno, se ciò che faccio è circondato dalla realtà che
mi circonda, il soggetto non è più’ libero e perde responsabilità per i suoi
comportamenti.
5) COGNITIVISMO: Il comportamento non bastava più e si è passati ai processi cognitivi
come fattore fondamentale nell’elaborazione delle informazioni e nella presa di decisioni.
E quindi nasce: —>1)la variabile intermedia=tra lo stimolo e la risposta c’è variabile
intermedia->di un contenuto mentale, un pensiero—>2)comportamento intenzionale=
l’essere umano non fa mai nulla senza uno scopo.
QUAL È LA COSA PIÙ IMPORTANTE?

Non esiste psicologia senza un'antropologia ( sono connessi tra di loro). Ogni psicologia ha una
antropologia di riferimento: —>delibera un certo tipo di psicologia una certa visione dell’uomo,
dei suoi bisogni e delle modalità in cui realizzarli, delle motivazioni che lo spingono a realizzarli

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BISOGNI E MOTIVAZIONI
{-dei pazienti {-motivare il paziente}
-fisici
-psicologici
-igienici
-fisiologici}

Cos'è la motivazione? Deriva dal verbo movere in latino, che ha il part.pass. motus.(da
qualcosa verso qualcosa)
Spinta, uno spronamento guidato da un obiettivo
La motivazione può essere descritta come un processo soggettivo, ovvero ognuno lo vive in
modo unico.
L’esperienza vissuta da Viktor Frankl che durante la seconda guerra mondiale trascorse 3
anni nei campi di concentramento dove perse la moglie e diversi familiari, è fondamentale
per capire il concetto di motivazione, in quanto si rese conto che nonostante mancasse la
soddisfazione dei bisogni primari, comunque quelle persone erano motivate a vivere da dei
bisogni superiori (es persone che scrivevano poesie, che pregavano...)
Ma perché la motivazione?
1)Perché ha una ragione di fine= ha a che fare con il dove voglio andare
—>il fine sta nella MENTE-> Come diceva Aristotele “prima nell’intelletto (quindi si sviluppa il
pensiero),ultima nella consecuzione (cioè lo raggiungo).
2)Perché aiuta a superare con più decisione le difficoltà
3)Perché ha dei risvolti sui nostri atteggiamenti e comportamenti nel lavoro e verso i pazienti
Motivazione intrinseca = che viene da dentro (da me)
Motivazione estrinseca = che viene da qualcun altro

Ci sono due gruppi delle teorie della motivazione: CONTENUTO= Sono quindi motivazioni
costruite sul contenuto, che tentano di identificare quali sono i bisogni, e in base a questi ci
saranno determinate motivazioni e PROCESSO=non importa il contenuto, ma il processo
psicologico implicato nella motivazione.
TEORIA DEL PROCESSO DI VROOM (il principale esponente è VROOM)
MOTIVAZIONE = VALENZA x ASPETTATIVA x VALORE (prodotto tra…)
- Valenza:quanto vale quell’obiettivo per me

- Aspettativa:previsione che mettendo un certo impegno, si possa conseguire un risultato o


un certo numero di risultati

- Valore:ricompensa che deriva dal conseguimento dell'obiettivo


TUTTI E TRE QUESTI ASPETTI DEVONO ESSERE DIVERSI DA 0, se uno di questi
elementi è 0, la motivazione sarà nulla

TEORIA DEL CONTENUTO DI MASLOW

Piramide dei bisogni di Maslow: crea un meccanismo motivazionale che si basa sul
soddisfacimento dei bisogni inferiori per accedere ai superiori.

PRIMO LIVELLO:
BISOGNI FISIOLOGICI= Bisogni fisiologici di mantenimento del corpo, come
*Bisogni fondamentali per la sopravvivenza e la riproduzione
*Alimentazione,riposo,escrezione
Questi bisogni sono diversi da quelli degli animali, perché mentre loro sono regolato
dall’istinto, l’umano é di tipo razionale.

SECONDO LIVELLO:
BISOGNI DI SICUREZZA O DI SALVEZZA= bisogno di sicurezza cioè salvaguardare la
propria vita e ricercare un senso nella propria vita.
TERZO LIVELLO:
BISOGNI DI APPARTENENZA E DI AMORE= bisogno di appartenenza cioè il bisogno di
amore, famiglia e relazioni significative
QUARTO LIVELLO:
BISOGNO DI STIMA E DI RISPETTO: Il bisogno di vedere riconosciuto il proprio valore
(necessità di vedere apprezzata la propria competenza)
QUINTO LIVELLO:
BISOGNO DI AUTOREALIZZAZIONE: bisogno di autorealizzazione cioè riuscire a
esprimere il proprio potenziale

SISTEMA MOTIVAZIONALE DI MASLOW


LIMITI del Sistema Motivazionale di Maslow
*Non tutti hanno lo stesso grado di motivazione in un bisogno insoddisfatto
*A volte soddisfo i bisogni superiori senza soddisfare quelli inferiori es:dieta, rinuncio e non
soddisfo la fame
*È possibile che vengano contemporaneamente soddisfatti bisogni di livello differente per
una motivazione più elevata

LA MOTIVAZIONE SECONDO HERZEBERG:


Il quale divide la piramide dei livelli in fattori= IGENICI e MOTIVANTI
sostenendo che, i primi due livelli della piramide sono fattori motivanti, a differenza degli altri
che sono solo bisogni igienici.

MOTIVAZIONI E BISOGNI sono elementi importanti, sia per la propria vita, sia per poter
instaurare relazioni significative con e per i pazienti - che hanno bisogni, ... ma forse non
sempre motivazioni adeguate e forti.
Abbiamo due tipi di motivazioni:
MOTIVAZIONI CARENZIALI= da deficit ed equilibrio
MOTIVAZIONI DI CRESCITA= superamento dell’ equilibrio per costruire qualcosa di più
grande.

In definitiva, motivazioni e bisogni sono elementi fondamentali che intrecciano la trama della
nostra esistenza. La motivazione è la forza invisibile che ci spinge verso obiettivi dando
forma al nostro cammino nella vita.
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COMUNICAZIONE LINGUAGGIO E LESSICO
La comunicazione è fondamentale perché si abbia una relazione, ogni relazione si struttura
con la comunicazione.

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Nel comunicare c’è una connessione tra:
Comunicazione verbale= è importante adottare:
*Un messaggio chiaro (so cosa voglio comunicare)
*Linguaggio adeguato all’interlocutore (lo voglio comunicare proprio a quella precisa
persona) Quello che dico deve essere:
COMPRENSIVO= lo voglio comunicare ad una persona precisa e utilizzo un
linguaggio diverso per ogni individuo (se parlo con un medico devo utilizzare un
linguaggio comprensivo)
PERTINENTE = parlare dello stesso tema, non andare fuori le righe (senza troppi giri di
parole)
INCISIVO =(andare al punto, sottolineando i punti fondamentali, senza essere
MONOTONO).

⏺️ Comunicazione extraverbale (non verbale=comunicazione con i gesti e


paraverbale=comunicazione con il tono di voce)= è predominante del 75% rispetto a quella
verbale.
—> Atteggiamenti corporei e comportamenti (della comunicazione extraverbale)
Devo assumere:
- Atteggiamento passivo, aggressivo, assertivo, annoiato...
- La componente affettiva (desiderio di condivisione: ascolto empatico, attivo,
interessato, partecipativo...).
- Le espressioni facciali, tono della voce, e la loro adeguatezza al contenuto del messaggio
- La gestualità e la posizione del corpo (PNL)—>L'acronimo PNL sta per neuro-linguistic
programming, programmazione neurolinguistica in italiano, e indica un approccio che si dà
come obiettivo il cambiamento dei pensieri e dei comportamenti delle persone,
modificandone lo schema mentale ed emotivo.

⏺️Informazioni sul film visto a lezione= Blu (situazioni fredde) Rosso (momenti più familiari)
Riferimento costante ai “The Beatles”, proprio per questo il nome della figlia.

LINGUAGGIO
Definizione e Proprietà:
•È un sistema di simboli finiti arbitrari combinati in accordo alle regole della grammatica per
poter
comunicare
• I vari linguaggi usano suoni, combinazione degli stessi e altri simboli per rappresentare
oggetti, concetti, emozioni, idee e pensieri
• Il linguaggio è una prerogativa dell'uomo, senza il quale non sarebbe tale. Non esiste infatti
in nessun altro essere vivente un linguaggio simile per complessità e livello di elaborazione.

LESSICO
Definizione e Proprietà:
Lessico → insieme di parole utilizzate in un certo concetto, periodo e contesto sociale
•È la totalità di tutte le parole di una lingua in un determinato spazio temporale
•È la totalità di tutte le parole di una lingua che un singolo parlante conosce o utilizza
•Il lessico può essere costituito da parole specifiche che identificano un determinato ambito
o contesto:
- Lessico familiare
- Lessico virtuale
- Lessico scientifico
- Lessico nella relazione con il paziente

❑Familiare e sociale:
• L'insieme delle parole e delle frasi che acquisiscono un senso e un uso
particolari nell'ambito di una famiglia
(più o meno allargata) o di un contesto sociale specifico.

➡️Senso=quello che viene attribuito alle determinate parole


➡️Significato= quello oggettivo
❑Lessico virtuale:
Si tratta di nuovi campi di comunicazione (Chat, Sms) nei quali si utilizza un lessico che va
dalle 100 alle 200 parole.
(Kiamami; alcuno; ke...)
❑Lessico scientifico:
L'insieme delle parole che si utilizzano in determinati campi della scienza o della tecnica per
indicare entità il cui nome nel lessico comune o non è presente o lo è, ma è diverso
❑Lessico nella relazione con il paziente:
Deve tener conto di:
- capacità cognitive
- stato emotivo
- senso e significato

—>Cosa fare per COMUNICARE BENE


Linguaggio verbale ed extraverbale tra loro congruenti:
1. Ho chiaro quello che voglio dire
2. Lo esprimo con le parole, i gesti, gli sguardi
appropriati
3. Tengo conto dell'interlocutore:
- capacità cognitive
- ambiente familiare
- stato emotivo
- contesto culturale
- senso e significato
Le "Communication Skills" (abilità comunicative):

•Non vengono insegnate in modo sistematico nel corso di laurea


• Riguardano la qualità del prendersi cura
• Comportano una migliore compliance del paziente=adesione del malato alle prescrizioni
mediche e ai trattamenti in generale previsti nella gestione di una determinata forma
morbosa.
• Non incrementa la soddisfazione del medico
• Migliorano “l'outcome” (risultato) del paziente= “L'outcome” di un paziente rappresenta
appunto il risultato di tutte le terapie effettuate su di lui per farlo tornare allo stato guarigione.
• La comunicazione sanitario-paziente è una componente fondamentale della pratica clinica
• Di fatto, una buona comunicazione sanitario- paziente rimane una sfida per molti operatori,
ed è la ragione che sta alla base di molte lamentele da parte dei pazienti.
• Il rischio di azioni legali contro i sanitari è più frequente nelle situazioni di incapacità a

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comunicare in modo efficace e di stabilire e mantenere una buona relazione con il paziente,
soprattutto in caso di eventi avversi. Che poi porterà—> •Un’analisi di 24.000 azioni
giudiziarie contro medici dal 2009 al 2013 fatta da CRICO, un programma promosso dalla
Harvard medical institutions, ha rilevato che le mancanze nella comunicazione risultavano
essere fattori cruciali in una gran parte dei casi giudiziari di malpractice—>Si tratta di un
comportamento caratterizzato da negligenza (trascurare): l'errore viene compiuto per
mancanza d'attenzione, di sollecitudine o di zelo
• Un terzo dei contenzioni di malpractice sono dovuti a problemi di comunicazione da parte
di medici che si presentano disattenti, rudi o che danno scarse informazioni.
• Per costruire una buona relazione terapeutica sanitario-paziente, è necessario che
l’operatore non sia solo scientificamente riconosciuto come esperto nelle varie specialità, ma
anche un ottimo comunicatore

⏺️Una panoramica dei più comuni errori commessi dai giovani medici nella
comunicazione:
mancanza di contatto visivo
o espressione facciale non positive o adeguata o paralinguaggio
o mancanza d’ascolto attivo
o scelta inapprorpiata delle parole
o informazioni inadeguate (scarsa quantità)
o informazioni di bassa qualità
o mancanza di empatia
o mancanza di rispetto
o scarse capacità di approccio
o comunicazioni con insufficiente contenuto o errori di comunicazione non-verbale
o errori di comunicazione verbale
Al contrario…
I pazienti tendono a non iniziare azioni legali:
-nei confronti dei medici di cui si fidano
-con i quali hanno comunicato bene
-dai quali si sono sentiti ASCOLTATI e RISPETTATI
-anche qualora abbiano sperimentato eventi negativi

Spesso—> i medici tendono a sopravvalutare le loro capacità di comunicazione,molti studi


sulla comunicazione medico-paziente hanno dimostrato che i pazienti erano scontenti anche
quando molti medici ritenevano che la loro comunicazione era stata buona o addirittura
eccellente. Il 75% dei chirurghi ortopedici (si occupa dei disturbi del linguaggio) riteneva di
aver comunicato in modo soddisfacente con i propri pazienti, ma solo il 21% dei pazienti si
era dichiarato soddisfatto

I vantaggi di una buona comunicazione


• Aiuta a regolare le emozioni dei pazienti
• Facilita la comprensione delle indicazioni del medico/infermiere
• Consente una migliore identificazione dei bisogni del paziente
• I pazienti sono mediamente più soddisfatti di come sono stati curati, più disposti a
condividere informazioni accurate che consentano una migliore diagnosi, più complianti
rispetto alla terapia
• Alcuni studi hanno dimostrato una riduzione dei tempi di ricovero in ospedale e di
conseguenza una riduzione dei costi sanitari
• Si reduce il numero di reclami o azioni giudiziare verso le situazioni di malpractice dei
medici/infermieri

—> La soddisfazione dei pazienti va a vantaggio anche dei medici/infermieri:


❑ maggiore gratificazione nel lavoro
❑ minore stess lavoro-correlato
❑ ridotto rischio di burnout—>sindrome legata allo stress lavoro-correlato,che porta il
soggetto alla manifestazione di sintomi psicologici negativi (ad es. apatia, nervosismo,
irrequietezza, demoralizzazione.

La buona comunicazione non è quasi mai questione solo di tecnica


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EMPATIA= è un aspetto importante delle relazioni interpersonali.—>Rappresenta quel


particolare legame che si viene a creare e a mantenere tra due o più persone che entrano in
contatto tra loro.
La qualità della relazione dipende dalle persone che sono nella relazione stessa (se io sono
aggressiva, l'interlocutore è aggressivo o comunque non ha un bell'atteggiamento).
•La relazione tra due persone dipende da ciascuna delle due, con la strutturazione di un
rapporto che dipende dal fatto che ognuna delle due tende ad avere uno specifico modo di
relazionarsi (atteggiamenti, comportamenti, modi di comunicare)

LA RELAZIONE D’AIUTO
Non è una relazione paritaria ma è una relazione obliqua. Le persone che entrano in gioco
non sono sullo stesso piano—> uno ha bisogno di aiuto, l'altro aiuta, in quanto c’è uno
sbilanciamento delle persone coinvolte.

-La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze comunicative tra
coloro che comunicano.
Le persone comunicano sempre verbalmente e non verbalmente, comunicano cose e
significati.
Una buona relazione/comunicazione richiede una buona capacità empatica.

EMPATIA= en-pathos= soffrire dentro


Capacità di una persona di entrare nel mondo dell'altra persona.
Possiamo esercitare empatia anche guardando il non verbale dell'altra persona.
L'empatia si può definire come la capacità di immergersi nel mondo soggettivo altrui e di
partecipare alla sua esperienza in tutta la misura in cui la comunicazione verbale e non
verbale lo permette.
-In parole più semplici, è la capacità di mettersi al posto di un altro, di vedere il mondo come
lo vede lui.
Empatico significa anche voler bene alla persona che abbiamo davanti

Rischi dell’empatia:
1) Lasciarsi coinvolgere troppo e cadere nella simbiosi—>vivo in una dimensione
simbiotica con l’altra persona. Mi fondo con quella persona e mi distruggo insieme a
lei.
2) Un'altra conseguenza dell'empatia può essere l'invischiamento—> la persona mi
invischia in un problema e io mi invischio talmente tanto in quel problema che
nemmeno io riesco più a trovare una soluzione.
Il problema dell'altra persona diventa anche un mio problema
3) Altro rischio è la collusione -> tutto quello che fa l’altro lo condivido, giustifico il
comportamento dell’altra persona.

L'empatia ha 3 dimensioni:
1. Comprensione: la capacità di cogliere le emozioni e ciò che pensa l'altra persona
2.Comunicare di aver compreso ciò che prova l'altra persona
3. Manifestare il desiderio di voler e poter aiutare (l'uso del «noi»)

-Provare ad osservare il mondo come lo vede lui implica:


1)saper ascoltare, cioè avere vero interesse per quello che ci sta dicendo: un ascolto
empatico
2)non si tratta semplicemente di dire qualcosa di positivo o di «abbellire» ciò che l'altra
persona dice o sente.. .sta dicendo
3)si tratta piuttosto di mettere in atto un vero ascolto attivo

ASCOLTO ATTIVO
A volte chi ascolta - soprattutto se presume che chi parla abbia bisogno di aiuto - cerca in
primo luogo di dare delle risposte (è più attento a sé che all'altro). Per avere una buona
empatia è necessario avere un buon ascolto (ovvero le capacità metacognitive).
-È importante in primo luogo ascoltare, con la voglia di entrare nella storia dell'altro, per
accogliere, comprendere, cioè riuscire a rappresentare in sé l'altro
- È importante ascoltare l'altra persona e comprendere la sua storia
- È importante l'accettazione e l'accoglienza dell'altro.
Guardare l'interlocutore con simpatia

Cos’è la METACOGNIZIONE?
La metacognizione è la capacità di conoscere quello che c'è nella nostra mente, i nostri
sentimenti e quello che c'è nella mente e nel sentimento degli altri.
In senso letterale è "la cognizione della cognizione".
Per possedere competenza metacognitiva occorre possedere una Teoria della
mente—>saper leggere la propria mente e saper leggere la mente degli altri, ovvero la
capacità di rappresentarsi eventi mentali, di attribuire a sé e agli altri stati mentali e di
prevedere e spiegare il comportamento manifesto sulla base di queste rappresentazioni.

Ci sono 3 tappe fondamentali della teoria della mente:


1)A 12-13 mesi il bambino è in grado di riconoscere le espressioni facciali emotive.
2)A 2-3 anni egli comprende stati mentali non epistemici come desideri, emozioni, intenzioni,
ed è in grado di comprendere i giochi di finzione (es. fare finta che un pezzo di legno è una
pistola o una spada)
3)Intorno ai 4 anni si realizza lo sviluppo pieno della TOM con la capacità di comprendere
stati mentali epistemici e di prevedere il comportamento altrui sulla base delle informazioni
che si ritengono in possesso dell'altro (risoluzione del compito della falsa credenza).
Per vedere se un bambino ha o meno una teoria della mente viene sottoposte al compito
della falsa credenza.

La funzione metacognitiva si articola sotto 3 funzioni:


1)La capacità autoriflessiva, relativa ai propri stati e processi mentali
2)La capacità di comprendere la mente altrui
3)La capacità di utilizzare tali operazioni cognitive in vista di soluzioni di compiti esistenziali
e/o per ridurre il proprio stato di sofferenza

CONCLUSIONI
-L'empatia implica pertanto sviluppare capacità metacognitive, così’ come la mente non è il
cervello
-Significa sapere cosa succede dentro di noi e cosa succede negli altri (fondamentale la
capacità di ascolto e di comprensione)
-Significa riuscire ad avere una rappresentazione mentale dell'altro, in base alla quale
regolare i propri atteggiamenti, comportamenti, emozioni affermazioni, ecc.

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