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PSICOLOGIA GENERALE

CAPITOLO 1- LA SCIENZA DELLA PSICOLOGIA

La PSICOLOGIA → è lo studio scientifico della mente e del comportamento → è riferito ad azioni e risposte visibili direttamente
↓ ↳ è riferito a stati interiori e processi che non è possible osservare direttamente
Attinge materiale da una grande varietà come pensieri e sentimenti
di fonti ed essendo considerate una scienza,
come tale adopera due metodi di ricerca:

• RICERCA DI BASE → è una ricerca per acquisire conoscenza ed esamina come e perchè le persone si comportano,
↓ pensano e sentono.
Può essere effettuata in laboratorio o in contesti di vita reale

• RICERCA APLLICATA → volta a risolvere problemi pratici in cui molto spesso, gli psicologi, utilizzano conoscenze
scientifiche di base per progettare e attivare determinati I programmi di intervento

OBIETTIVI DELLA PSICOLOGIA:


1. Descrivere come si comportano le persone e le altre specie
2. Comprendere le cause di tali comportamenti
3. Prevedere come si comporteranno persone e animali in determinate condizioni
4. Influenzare il comportamento controllando le cause
5. Applicare le conoscenze psicologiche in modo da migliorare il benessere dell’uomo

STRUTTURA DEI LIVELLI DI ANALISI:


L’ambito della psicologia si estende dai confine della medicina e delle scienze biologiche fino a quelli delle scienze sociali.

Siamo creature biologiche che vivono in un mondo sociale complesso per questo gli psicologi studiano un sorprendente
numero di fattori per comprendere in che modo le persone si comportano, pensano e sentono.
↳ Tutto ciò è possible grazie ad una struttura di analisi a livelli:
LIVELLO BIOLOGICO → di processi mentali e influenze genetiche
↳ al livello biologico possiamo aggiungerci la NEUROSCIENZA → ci aiuta ad affrontare I diversi
circuiti neurali e chimici del nostro cervello
LIVELLO AMBIENTALE → pensieri, sentimenti e motivazioni
LIVELLO AMBIENTALE → ambienti fisici e sociali ai quali siamo esposti

INTERAZIONI CORPO E MENTE


Le interazioni corpo-mente → sono il rapporto tra I processi mentali che avvengono nel cervello e il funzionamento di altri
↓ sistemi nel corpo
Le interazioni tra il corpo e la mente richiamo due livelli di analisi: quello psicologico e biologico

Va affrontato anche un problema fortemente dibattuto tra gli studiosi ovvero che il nostro comportamento viene forgiato in
primo luogo dalla:
• Natura → la nostra dote biologica
• Educazione →la storia del nostro ambiente e della nostra educazione
Natura ed educazione interagiscono e le nostre esperienze influenzano le capacità biologiche
↳ la presenza di un ambiente stimolante in cui crescere possono influenzare il funzionamento del
cervello e lo sviluppo biologico

in passato molti filosofi credevano nel DUALISMO MENTE-CORPO → la mente veniva considerate separata dal corpo perchè
definite come un’identità spirituale non soggetta alle leggi
fisiche che governano il corpo stesso

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la mente non è composta da materia fisica, come può essere consapevole delle sensazioni del corpo e come potrebbero i
pensieri esercitare un controllo sulle funzioni fisiche?

CARTESIO-DUALISMO → propose che mente e corpo interagissero tramite una piccola ghiandola pineale posta nel cervello
↳ manteneva la sua idea che la mente fosse un’entità spirituale non materiale

HOBBES-MONISMO → fu un punto di vista alternativo in cui si affermava che mente e corpo sono una cosa sola, senza più
distinguere la mente in un’entità separata ↓
gli eventi della mente sono il prodotto di eventi fisici che
avvengono nel cervello

LOCKE-EMPIRISMO → tutte le idee e le conoscenze vengono acquisite in modo empirico e dunque attraverso i sensi
↳ secondo gli empiristi l’osservazione è uno strumento di conoscenza più valido della ragione in
quanto, quest’ultima, possiede un grande margine d’errore

GALL-FRENOLOGIA → si affermava che specifiche abilità e caratteristiche mentali (che spaziano dalla memoria alla capacità di
essere felici, sono localizzate in specifiche aree cerebrali
↳ cercavano di stabilire una relazione tra funzione mentale e area cerebrale
Divedendo la totalità della capacità mentale in “facoltà” si è compreso che ogni individuo è differente dall’altro
↳il cranio veniva misurato e ciascun settore di questo veniva fatto corrispondere ad un particolare tipo di attitudine o
Facoltà ↳ individuò 27 organi → ovvero parti del cranio che corrispondono a particolari aspetti della personalità o
facoltà mentali ↓
tutto questo può essere considerato: LOCALIZZAZIONISMO → le funzioni cerebrali vengono localizzate in alcune aree del
↓ cervello e associate a una specifica funzione mentale
Le prime evidenze di localizzazione di alcune funzioni mentali
Risalgono a neurologi attivi nel 1800 :

• molto particolare e Famoso è il caso di BROCA con il paziente “tan” . Questo nome deriva dale uniche sillabe che lui
riusciva a pronunciare verbalmente e solo dopo la sua morte, attraverso un’autopsia, venne a scoprire una lesione
dell’emisfero sinistro del cervello che aveva compromesso la sua produzione verbale
“AFASIA DI BROCA” → si definisce così l’incapacità di una persona di parlare e articolare correttamente

• Neurologo tedesco WERNICKE → studiava un paziente con il problema opposto al procedente e dunque riusciva
fluentemente a parlare ma non comprendeva parole e frasi. Ciò avveniva in seguito ad una lesione di un’altra zona
dell’area sinistra del cervello
↳ il neurologo affermava che una lesione in una determinate area compromette e\o danneggia una
specifica funzione cerebrale
“AFASIA DI WERNICKE” → incapacità di comprensione

LE PRIME SCUOLE: STRUTTURALISMO E FUNZIONALISMO


La psicologia nasce nel 1879 quando lo psicologo WUNDT fondò presso, l’università di LIPSIA, il primo laboratorio sperimentale
di psicologia ↳ per la storia lui è il padre fondatore della psicologia e fu proprio lui ad
aiutare la prima generazione di psicologi scientifici attraverso l’utilizzo
del metodo sperimentale

Metodo scientifico rigoroso e controllato
TITCHER → uno dei ragazzi laureatosi grazie al suo corso fondò un laboratorio negli stati uniti portando gli insegnamenti del suo
maestro in cui cercava di identificare gli elementi costitutivi o strutture della mente
↳ questo approccio prende il nome di STRUTTURALISMO → ovvero l’analisi della mente in tutti i suoi
elementi costitutivi. Loro utilizzavano il
meotodo dell’introspezione per studiare le
sensazioni, elemento costitutivo della
coscienza

lo strutturalismo, fortemente criticato, lascia spazio al FUNZIONALISMO → affermavano che la psicologia non doveva studiare la
struttura della coscienza bensì le sue funzioni

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DARWIN → la sua teoria evoluzionista ebbe molta influenza che sottolineava l’importanza dell’adattamento per aiutare gli
organismi a sopravvivere e riprodursi nel loro ambiente ↓
l’evoluzione implicava che la mente uguale non fosse un’entità spirituale ma il
prodotto di una continuità biologica e per questo per gli studiosi era fondamentale
studiare le specie

WILLIAM JAMES →fu il fondatore del funzionalismo e fu il primo a promuovere I corsi di psciologia all’università
↳ egli teorizzò una psicologia sperimentale che descrisse molto bene nell’opera “I PRINCIPI DI PSICOLOGIA”
↳ il suo punto di partenza concettuale era l’evoluzione e dunque aveva un approccio alle funzioni mentali viste
come un continuo adattamento e interazione con l’ambiente
il funzionalismo non esiste più nella psicologia moderna ma da alla nascita due discipline:
- PSICOLOGIA COGNITIVA → studia i processi mentali
- PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA → mette in ludce l’adattabilità del comportamento

PROSPETTIVA PSICODINAMICA → è una forma di psicologia che si basa sulla persona e sul suo mondo psichico e ricerca le
↓ cause del comportamento nei meccanismi interni della nostra personalità
FREUD → fu il primo a teorizzare la prospettiva psicodinamica
↳ freud era interessato ai meccanismi cerebrali e lavorando come medico si trovava davanti pazienti con porblemi fisici (come
la cecità) ma non avevano alcuna causa fisica o ancora curò persone con fobie che non erano spiegabili con malattie o
disfunzioni del corpo
↳ inizò a pensare che le cause fossero psicologiche ed inconsce e di conseguenza anche i pazienti non ne erano
Consapevoli
Inizialmente li curò con l’ipnosi e solo in seguito utilizzo la tecnica chiamata “LIBERA ASSOCIAZIONE” → nella quale il paziente
esprimeva qualsiasi cosa
gli venisse in mente
con grande stupore i pazienti espimevano esperienze passate e dolorose rimosse da tempo relative al mondo dell’infanzia,
spesso di natura sessuale e solo dopo aver ricordato I loro sintomi miglioravano
↳ si convisse, freud, che una parte inconscia della mente influenzava il comportamento dei pazienti andando a
sviluppare così la TEORIA DELLA PSICOANALISI
↳ è l’insieme delle forze psicologiche interne e principalmente inconsce suggerendo che gli
esseri umani possedevano forti pulsioni innate sessuali e aggressive che durante l’infanzia
provano a placare provocando stati d’ansia all’arrivo di queste
↳ la repressione è un meccanismo di difesa primario che ci aiuta ad affrontare l’ansia e il
dolore delle esperienze traumatiche
questa incessante lotta psicologica tra queste froze conflittuali è di natura dinamica → “PSICODINAMICA”

indaga come gli aspetti consci e inconsci delle personalità influenzano il
comportamento minimizzando il ruolo delle motivazioni sessuali e aggressive e si
concentrano maggiormente sul ruolo dei rapporti con i familiari e sociali che incidono
sulla personalità delle persone.

LA PROSPETTIVA COMPORTAMENTALE E IL POTERE DELL’AMBIENTE

LA PROSPETTIVA COMPORTAMENTALE → si concentra sul ruolo dell’ambiente esterno come guida delle nostre azioni
↳ il nostro comportamento deriverebbe da abitudini apprese da precedenti
esperienze di vita e da stimuli provenienti dall’ambiente

le origini del comportamento si ritrovano nell’empirismo → che riteneva che tutte le idee e le conoscenze si acquisissero
↓ tramite I sensi
Secondo LOCKE l’essere umano alla nascita è una tabula rasa sulla quale vengono scritte le esperienze.
LA NATURA UMANA E’ FORGIATA DALL’AMBIENTE

COMPORTAMENTALISMO → è una scuola di pensiero che mette in luce il controllo ambientale del comportamento attraverso
↓ l’apprendimento
Il fondatore fu WATSON → per lui il vero soggetto della psicologia è il comportamento osservabile poichè gli esseri umani sono
il prodotto delle loro esperienze di apprendimento

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dopo il comportamentismo si sentì anche l’esigenza di guardare e studiare i processi mentali e cognitivi dando vita a nuove
correnti di pensiero:
IL COMPORTAMENTISMO COGNITIVO → le esperienze di apprendimento e l’ambiente influenzano le nostre aspettative e i
pensieri e, a loro volta, i nostri pensieri influenzano il modo in cui ci comportiamo

PROSPETTIVA UMANISTICA → pone l’accento sul libero arbitrio della crescita personale e la ricercar del significato della propria
esistenza

PROSPETTIVA COGNITIVA → esamina la natura della mente e il modo in cui I processi mentali possono influenzare il
comportamento → gli esseri umani sono elaboratori di informazioni le cui azioni vengono
governate dal pensiero

PSICOLOGIA DELLA GESTALD → scuola di pensiero che esaminava come gli elementi dell’esperienza fossero organizzati in
insiemi e affermano che le nostre percezioni sono organizzate in modo che l’iniseme risulti più
grande della somma delle sue parti

negli anni 50 si rinnovò l’interesse per lo studio dei processi cognitivi


↳ periodo in cui l’informatica era agli arbori e inizia a svilupparsi così la metafora che vede la mente come un sistema
che elabora, archivia e recepisce le informazioni

PSICOLOGIA COGNITIVA → si concentra sullo studio dei processi mentali attraverso i quali le persone:
- ragionano e prendono decisioni,
- producono e comprendono il linguaggio,
- trovano soluzioni ai problemi

la mente elabora, interpreta informazioni, produce risposte sotto forma di azioni, linguaggio o comportamento
▪ COSTRUTTIVISMO SOCIALE → movimento secondo cui consideriamo la realtà come una concezione della nostra mente
derivate dal comune modo di pensare fra membri di gruppi sociali

▪ PROSPETTIVA SOCIOCULTURALE → gli esseri umani sono creature sociali e questi ambienti forniscono valori e un
↓ senso di identità
Questa prospettiva esamina l’ambiente sociale e l’apprendimento culturale che influenzano il comportamento, pensieri e
sentimenti ↳ ogni Gruppo sociale sviluppa norme sociali identificate come regole che specificano quale sia il
comportamento accettabile che ci si aspetta dai membri di un Gruppo
↳ la socializzazione è il processo attraverso il quale la cultura viene trasmessa ai nuovi membri

▪ PSICOLOGIA INTERCULTURALE → esplora come la cultura viene trasmessa ai suoi membri ed esamina le affinità
↓ psicologiche e le differenze fra persone appartenenti a culture differenti.
La cultura si può distinguere in:
a) INDIVIDUALISTICA → diffusa nei paesi industrializzati e pongono l’accentosu obiettivi personali
b) COLLETTIVISTICA → qui gli obiettivi individuali sono subordinate a quelli del Gruppo ed è diffusa in grandi nazioni
(cina, india..)
LA PROSPETTOVA BIOLOGICA:
La prospettiva biologica esamina in che modo i processi e altre funzioni del corpo regolano il comportamento

NEUROSCIENZE COMPORTAMENTALI → esaminano I processi cerebrali e le altre funzioni fisiologiche all’origine del
comportamento, emozioni e pensieri

GENETICA DEL COMPORTAMENTO → è lo studio di come le tendenze comportamentali sono influenzate da fattori genetici
↳ il comportamento umano è influenzato anche da fattori genetici infatti secondo Darwin alcuni possiedono specifici tratti
in misura superiore ad altri ↓
attraverso il processo di selezione naturale se un tratto ereditario da ad alcuni membri un
vantaggio sugli altri è più probabile che quei membri sopravvivano e trasmettano questa
caratteristica ai loro discendenti
PSICOLOGIA EVOLUTIVA → è una disciplina che cerca di spiegare come l’evoluzione abbia forgiato il comportamento
↓ dell’uomo moderno
Attraverso la selezione naturale la capacità della mente e le tendenze comportamentali sis ono evolute con l’evolversi del corpo.
All’interno di ogni generazione negli individui avvengono variazioni su base genetica della struttura e del funzionamento
cerebrale

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CAPITOLO 2- STUDIARE IL COMPORTAMENTO IN MODO SCIENTIFICO
I PRINCIPI SCIENTIFICI IN PSICOLOGIA:
La scienza è scoprire cose, rispondere a quesiti in ricerca della verità basandosi su prove concrete
↳ in psicologia, quando è necssario intervenire, soprattutto sulla salute mentale, occorrono delle effettive prove
scientifiche → lo psicologo è in primo luogo uno scienziato che utilizza un approccio scientifico cauto e misurato
caratterizzandosi su un metodo basato da prove:
- CURIOSITA’ → attraverso le osservazioni e domande iniziali sul problema in questione

- RACCOGLIERE INFORMAZIONI E FORMULARE IPOTESI → effettuare una previsione specifica di un fenomeno

- VERIFICARE L’IPOTESI MEDIANTE UNA RICERCA → ricreare il problema in luogo sicuro e controllato (il laboratorio),
manipolare I volontari al test senza fornirgli spiegazioni specifiche
ingannandoli per la ricercar così che il risultato di quella situazione
sia il più veritiero possible a quello che accadrebbe davvero in una
situazione nella realtà

- ANALIZZARE I DATI E TRARRE DELLE CONCLUSIONI PROVVISORIE → tutte le informazioni vengono raccolte e
analizzate e verificare se l’ipotesi viene supportata

- RIFERIRE LE CONCLUSIONI ALLA COMUNITA’ SCIENTIFICA → gli scienziati comunicano le loro scoperte alla comunità
scientifica poichè questa diffusione della ricerca
permette agli altri scienziati di conoscere nuove idee e
scoperte. Questi ultimi, rifaranno a loro volta questo
esperimento per creare nuove teorie e arricchire la scienza
COS’E’ UNA TEORIA?
Una teoria è l’insieme di dichiarazioni formali che spiegano come e perchè alcuni eventi sono correlati fra loro
↓ ↳ queste sono più ampie delle ipotesi
vengono utilizzate per sviluppare delle nuove ipotesi che a loro volta vengono sperimentate e validate mediante ulteriori
ricerche raccogliendo nuovi dati. In questo modo il processo scientifico diventa autocorrettivo

avendo ascoltato un’affermazione è facile trovare una spiegazione che la giusticichi; ciò dimostra che gli eventi passati possono
essere spiegati in svariati modi ed è impossibile sapere quale sia la risposta corretta.
↳ Nonostante ciò la comprensione a posteriori del fatto (il Famoso senno di poi) può fornirci degli spunti e spesso è il
fondamento sul quale si costituisce una nuova ricerca scientifica.

Gli scienziati preferiscono mettere alla prova in modo diretto le loro interpretazioni, ogni volta che ne hanno la possibilità:
Se comprendiamo le cause di un comportamento allora, dovremmo essere in grado di prevedere in quali condizioni quello
stesso comportamento si verificherà in future e riprodurlo in laboratorio.
↳ LE VARIABILI → è qualsiasi caratteristica o fattore che possa variare nella ricerca.
Gli psicologi si avvalgono di numerosi strumenti di misura:
A) AUTOVALUTAZIONI → le persone riferiscono le loro conoscenze, sentimenti e atteggiamenti
B) DESIDERABILITA’ SOCIALE → è la tendenza di rispondere in modo socielamente accettabile anzichè secondo I propri
comportamenti
C) TEST PSICOLOGICI → test appositi per misurare le variabili (es. Test della personalità)

PRINCIPI ETICI NELLA RICERCA:


Durantedurante le ricerche, gli scienziati al fine di salvaguardare I diritti dei partecipanti devono attenersi a standard etici fissati
dai regolamenti governativi.
Tutti gli organi professionali adottano questi principi:
- COMPETENZA → mantenere livelli di formazione elevate e operare solo nell’ambito d’azione da questi garantiti
- RESPONSABILITA’ → svolgere I doveri professionali con la massima cura
- INTEGRITA’ → essere onesti e accurate
- RISPETTO → rispettare la dignità delle persone e I diritti della riservatezza

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Questi standard etici forniscono specifiche line guida per le operazioni nell’ambito della psicologia:
❖ IL CONSENSO INFORMATO → le persone prima che accettino di partecipare e sottoporsi all’esperimento devono essere
informate su:
- Scopo e procedure
- Potenziali benefici dello studio
- Potenziali rischi per I partecipanti
- Diritto di rifiutare la partecipazione

In Nessun modo si deve causare malessere nei partecipanti → chi prende parte a una ricerca dovrebbe farlo con la certezza
che le informazioni sul suo conto rimangano riservate e
dunque I dati che forniscono non devono essere pubblicati o
associate a loro secondo il principio della PRIVACY E
RISERVATEZZA

Durante la fase di ricerca viene fornito un documento ai partecipanti che spiega i retroscena della ricercar
“DEBRIEFING”

❖ ANGOSCIA → potrebbe derivare sia dale procedure adoperate che dall’argomento oggetto della ricerca.
↳ questa andrebbe evitata in ogni caso

❖ INGANNO → si verifica quando I partecipanti vengono fuorviati rispetto alla natura dello studio
↳ viola il principio del consenso informato ma a volte è l’unico modo per ottenere risposte naturali e spontanee da
parte dei partecipanti
Le line guida consentono l’inganno solo se non c’è altra alternativa e lo studio comporta benefici scientifici tali da superare il
costo etico dell’inganno

I METODI DELLA RICERCA


Gli psicologi conducono ricerche per raccogliere prove sul comportamento
↳ il metodo di ricerca prescelto dipendedai problemi oggetto di studio

- RICERCA DESCRITTIVA → ha l’obbiettivo di capire in che modo si comportano gli uomini e animali, in particolare
↓ nell’ambiente naturale
Fornisce informazioni sulla diversità del comportamento e sui rapport causa-effetto

- LO STUDIO DI CASI → è l’analisi approfondita di un individuo, un Gruppo o un evento.


↳ studiando il singolo caso I ricercatori sperano di scoprire I principi del comportamento che siano validi per
persone o situazioni generali

- OSSERVAZIONE NATURALISTICA → il ricercatore osserva il comportamento in ambiente naturale


↳ viene utilizzano soprattutto per studiare il comportamento animale che a sua volta ci forniscono indicazioni
sulle origini del comportamento umano avendo come base che I meccanismi di formazioni possono avere base
evoluzionistica

- METODO DI SONDAGGIO → sotto forma di questionari o interviste pone domande rispetto a opinion, atteggiamenti e
↓ comportamenti dei partecipanti.
Due sono I concetti fondamentali:
1. La popolazione → formata da tutti gli individui rispetto ai quali siamo interessati trarre conclusioni
2. Campione → Spesso è irrealizzabile studiare l’intera popolazione e per questo il sondaggio viene somministrato al
↓ campione, ovvero un sottoinsieme di individui
È necessario un campione rappresentativo → per ottenerlo vengono attuati:
a) Il campionamento casuale → in cui ognuno ha le stesse probabilità di essere scelto per il sondaggio
b) Campionamento casuale stratificato → la polazione viene divisa in sottogruppi e in base alle caratteristiche
(come il genere e l’identità etnica) vengono scelte.
Le conclusioni tratte da un campione rappresentativo sono un ritratto Fedele di tutta la popolazione
I campioni non rappresentativi possono produrre risultati distorti

Nella ricerca scientifica I sondaggi sono un metodo efficace per rccogliere un gran numero di informazioni
↳ l’aspetto negative è che non possono essere utilizzati per trarre le conclusion causa-effetto poichè
si basano sui resoconti personali forniti dai partecipanti e di conseguenza essere distorti

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STUDI DI CORRELAZIONE:
Sono condotti dagli scienziati e possiedono 3 componenti:
i. IL RICERCATORE MISURA UNA VARIABILE X
ii. MISURA UNA SECONDA VARIABILE Y
iii. DETERMINA DAL PUNTO DI VISTA STATISTICO SE X E Y SONO CORRELATI

Gli studi di correlazione comportano una misurazione e non una manipolazione della variabili per questo va tenuto conto che:
- X abbia causato la variabile y
- Y abbia provocato x
- Entrambe le variabili si siano influenzate a vicenda → questo problema prende il nome di “BIDIREZIONALITA’”
- Nessuna delle variabili abbia causato un effetto sull’altra ma che ci sia una terza variabile “Z”
↳ “PROBLEMA DELLA TERZA VARIABILE” → z è responsabile di quell che sembra un rapporto tra x e y e perciò non si
possono trarre conclusioni da dati correlazionali
le variabili possono avere due tipologie di correlazionabilità→ positiva e negative

GLI ESPERIMENTI → esaminano I rapporti tra causa-effetto


↳ possiedono 3 caratteristiche:
1. RICERCATORE MANIPOLA UNA O PIU’ VARIABILI
2. IL RICERCATORE MISURA SE QUESTA MANIPOLAZIONE INFLUENZA ALTRE VARIABILI
3. IL RICERCATORE CERCA DI CONTROLLARE I FATTORI ESTERNI CHE POSSONO INFLUENZARE L’ESITO
DELL’ESPERIMENTO

Possediamo dunque due tipologie di variabili:


DIPENDENTI → indica il fattore che viene manipolato dallo sperimentatore
↳ indica l’effetto
INDIPENDENTE → è il fattore misurato dallo sperimentatore che può essere influenzato dalla variabile indipendente
↳ indica la causa

Parlando molto spesso di esperimenti dobbiamo tener conto:


GRUPPI SPERIMENTALI → è un Gruppo che riceve la cura o una data condizione della variabile indipendente
GRUPPI DI CONTROLLO → non viene esposto a cura
↳ lo scopo è quello di fornire uno standard di comportamento con il quale compiere un confront con il Gruppo sperimentale

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In un esperimento è importante avere diversi partecipanti ad una condizione:
I gruppi di partecipanti devono essere equivalenti dall’inizio dello studio per questo I ricercatori utilizzano il
“CONTROBILANCIAMENTO” → procedura mediante la quale l’ordine delle condizioni viene variato in modo che nessuna
condizione presenti un vantaggio rispetto alle altre
due tipologie di ricerca:
- QUANTITATIVA → ossia la misurazione delle variabili avviene con campioni rappresentativi della popolazione
- QUALITATIVA → questa ricerca esplora e va in cerca di modelli per rivelare le modivazioni delle decisioni

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CAPITOLO 7- ATTENZIONE E COSCIENZA:
A fine 800, quando nascque la psicologia il suo grande Progetto era quello di risolvere alcuni misteri della coscienza andando a
spiegare e rivedere alcuni concetti fondamentali che spiegano la mente
↳ la mente ci permette di avere consapevolezza del mondo e delle esperienze

LA COSCIENZA → molto spesso viene definite come la consapevolezza momento per momento di noi stessi e dell’ambiente

Presenta delle caratteristiche:
I. SOGGETTIVA E PRIVATA → gli altri non possono sapere come percepite la vostra realtà
II. DINAMICA → noi passiamo in continuazione da uno stato mentale all’altro
III. AUTORIFLESSSIVA → la mente è consapevole della presenza della coscienza

Gli scienziati che studiano la coscienza devono definire gli stati interiori della coscienza:
- MISURE DI AUTOVAUTAZIONE → chiedono alle persone did escrivere le loro personali esperienze
- MISURE DI COMPORTAMENTO → registrano la performance su determinate attività
- MISURE FISIOLOGICHE → stabiliscono la corrispondenza tra pricessi fisici e stati mentali

Gran parte di ciò che avviene nel nostro cervello va al di là dell’accesso alla coscienza.
Non sempre concepiamo I meccanismi cerebrali.
Siamo consapevoli dei nostril pensieri ma non di come il cervello li produce

IL PUNTO DI VISTA FREUDIANO:


Nel 1900 freud ipotizzoò che nella mente umana esistessero differenti livelli di coscienza
- la mente conscia contiene I pensieri e le percezioni di cui siamo attualmente consapevoli
- gli eventi preconsci sono al di fuori della consapevolezza attuale e non si possono ricordare facilmente
- Tutti gli eventi mentali inconsci non si possono portare al livello di consapevolezza

IL PUNTO DI VISTA COGNITIVO:


Gli psicologi cognitive rifiutano l’idea di una mente inconscia guidata da bisogni istintivi e conflitti repressi.
Al contrario consideravano due elementi distintivi ma complementari delle informazioni:

LA MENTE CONSCIA → alcune attività come lo studio richiedono un’ ELABORAZIONE CONTROLLATA e dunque l’uso
consapevole dell’attenzione e dell’impegno
LA MENTE INCONSCIA → altre attività richiedono un’ ELABORAZIONE AUTOMATICA e dunque che si possono svolgere senza
l’uso consapevole ↓
consente L’ATTENZIONE DIVISA → la capacità di seguire e svolgere due attività contemporaneamente

ci sono volute ricerche per dimostrare che gli stimoli si possono recepire senza una consapevolezza conscia e possono
influenzare a loro volta il nostro comportamento o il nostro sentire
↳ I processi emotivi operano inconsciamente e influenzano il comportamento

KOCH → ipotizza che la coscienza abbia una FUNZIONE SINTETIZZATRICE.


↳ In qualunque istante il nostro cervello sta elaborando numerosi stimoli, interni ed sterni

La base della coscienza deriva da uno stato neurologico che si correla ad uno stato che genera direttamente la coscienza
↳ gli studi hanno permesso di capire che non esiste un punto specific del cervello che dà origine alla coscienza e in base a
questa teoria LA COSCIENZA E’ UNO SPAZIO OPERATIVO GLOBALE

L’ATTENZIONE:
↳ l’attenzione è la presa di possesso da parte della mente in forma chiara e vivida di oggetti, pensieri o emozioni che
accadano simultaneamente

L’ATTENZIONE FOCALIZZATA → è la capacità di rispondere a determinati stimoli

FENOMENO DEL COCKTAIL PARTY → questo fenomeno esemplifica la capacità di focalizzare la propria attenzione in una
situazione particolarmente caotica e rumorosa

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MODELLO DEL FILTRO INIZIALE → Tenta di spiegare perchè alcune parole vengono seguite e catturano la nostra attenzione
↓ mentre altre no
Manteniamo l’attenzione attivando una sorta di filtro iniziale → però sono problematici perchè non spiegano molto
rapidamente la nostra attenzione quando abbiamo già una
conversazione avviata e in contesti e argomenti diversi

MODELLO DELLA SELEZIONE TARDIVA → alternativa al filtro iniziale in cui queest’ultimo viene attivato in una fase successive al
↓ processo di sviluppo dell’attenzione
Il filtro è la capacità di selezionare le informazioni degne di attenzioni

MODELLO DELL’ATTUAZIONE → tutto il materiale viene processato dal punto di recezione fino a quando non si genera una
risposta
tutti questi modelli servono a spiegare le due tipologie di attenzione:
- Selettiva → è un attenzione solo su determinate cose
- divisa → capacità di svolgfere più compiti o azioni
Molto spesso compiamo delle azioni senza neanche accorgercene → AUTOMATISMO

RITMI CICARDIANI:
Gli esseri umani si sono adattati a un mondo che ha un ciclo giorno note di 24h.
Il termine cicardiano → indica un andamento ritmico costante che dura 24h
↳ tutti questi cicli sono regolati da NUCLEI SOPRACHIASMATICI situati nell’ ipotalamo

Questi neuroni hanno un ciclo programmatio di attivtà e inattività che funziona come un orologio biologico. Sono collegati alla
GHIANDOLA PINEALE secerne la MELATONINA (ormone che ha un effetto rilassante sul corpo). Quando sono attivi la
melatonina diminuisce intensificando la vigilanza

Questi ritmi sono soggetti ad alcune alterazioni causate maggiormente da mutamenti ambientali improvvisi
- jet lag
- disturb affettivo stagionale

noi passiamo la gran parte della nostra vita in uno stato modificato in cui perdiamo il controllo consapevole dei nostril
pensieri ed entriamo in un mondo onirico → IL SONNO

ELETTRONCEFALOGRAMMA rileva le attività elettrica del cervello quando si è svegli e vigili e rallentano quando si è assonnati

LE FASI DEL SONNO:


Fase 1 → SONNO LEGGERO → una forma di sonno leggero da cui si può essere svegliati facilmente
Fase 2 → FUSI DEL SONNO → I muscoli sono rilassati, respiro e battiti cardiac lenti, è difficile svegliarsi
Fase 3 → ONDE DELTA → sonno diventa profondo
Fase 4 → ONDE LENTE

FASE REM → è caratterizzata da movimenti rapidi degli occhi con sogni frequenti

QUANTO DORMIAMO?
Ci sono differenze sostanziali legate all’età delle persone
1. dormiamo di meno →tra I 19 e 30 anni con poco meno di 6h a sonno
2. sonno REM → diminuisce tra la prima e la seconda infanzia dopo rimane stabile
3. vecchiaia → un sonno scarso

PERCHE’ DORMIAMO?
Trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo perchè il sonno è importante
↳ il sonno di recupero il nostro corpo esausto e ci permette di riprenderci dalla stanchezza fisica e mentale
↳ lo scopo del sonno è accrescere le probabilità di sopravvivenza di una specie in relazione alle esigenze ambientali
E accresce il CONSOLIDAMENTO DELLA MEMORIA → processo graduale attraverso il quale il cervello trasferisce
informazioni alla memoria a lungo termine
I DISTURBI DEL SONNO:

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- L’INSONNIA → è una cronica difficoltà di addormentarsi, restare addormentati o dormire bene
- LA NARCOLESSIA → è un’estrema sonnolenza durante il giorno e cessi improvi e incontrollabili di sonno
- PARALISI DEL SONNO → assenza della Perdita del tono muscolare
- SONNAMBULISMO
- TERRORI NOTTURNI → incubi spaventosi che mettono il dormiente in uno stato di panico
- APNEA NOTTURNA → interruzione ripetuta del respiro durante il sonno

LA NATURA DEI SOGNI:


I sogni hanno un ruolo fondamentale nel tessuto sociale in molte culture tadizionali
↳L’attività mentale è presente in tutto il ciclo del sonno → nel Corso della notte sognamo frequentemente e la maggior parte
questi sono ambientati in luoghi familiari e coinvolgono persone
che conosciamo
PERCHE’ SOGNAMO?
o Freud era convinto che lo scopo principale fosse L’APPAGAMENTO DEI DESIDERI ovvero la soddisfazione dei nostri
desideri e dei nostri bisogni inconsci includendo pulsioni sessuali e aggressive

o TEORIA DELL’ATTIVAZIONE- SINTESI → secondo cui I sogni non hanno alcuna funzione particolare e sono
semplicemente il prodotto dell’attività neuronale

o TEORIE COGNITIVE → queste teorie ipotizzano che I sogni e pensieri sviluppati nella veglia siano prodotti dagli stessi
sistemi cerebrali
L’IPNOSI:
↳ è uno stato di Maggiore suggestionabilità in cui alcuni possono vivere situazioni immaginarie come fossero reali
Per questo potrebbe essere perciò un tipo di coscienza

INDUZIONE IPNOTICA → è il processo mediante il quale una persona mette un’altra persona in uno stato di ipnosi
↳ si potrebbe ottenere con la fissazione dello sguardo usando qualunque oggetto come punto focale
Le SCALE DI SENSIBILITA’ ALL’IPNOSI contengono una serie standardizzata di comportamenti che vengono suggeriti al soggetto
dopo l’induzione all’ipnosi

CAPITOLO 8- L’APPRENDIMENTO
Apprendimento è un processo attraverso il quale l’esperienza produce un cambiamento relativamente duraturo e adattivo
nella capacità di comportamenti di un organismo
↳Il concetto di apprendimento richiama l'attenzione sull'importanza dell'adattamento all'ambiente.
È simile all'evoluzione, ma mentre la prima si focalizza sull'adattamento biologico delle specie trasmesso da una generazione
all'altra, l'apprendimento è un processo di adattamento strettamente personale.

In altre parole l'apprendimento riguarda i cambiamenti che intervengono nel comportamento di un organismo a fronte degli
stimoli ambientali incontrati nella vita.
↳ Alcuni apprendimenti sono esclusivi della specie a cui l'individuo appartiene
Ci sono cinque principali tipi di apprendimento:
- abituazione e sensibilizzazione → sono i più semplici, in quanto riferiti a cambiamenti comportamentali frutto
↓ dell'esposizione a un determinato stimolo.
consiste in un incremento progressivo di intensità della risposta a uno stimolo ripetuto.
studiosi la sensibilizzazione è l'abituazione avvengono contestualmente e il comportamento è la risultante della competizione tra
i due meccanismi:
1. quando un evento crea allerta vince la sensibilizzazione
2. viceversa quando un evento crea un'allerta minima o nulla, vince l’abituazione.

Apprendimento associativo e condizionamento → comportano l'apprendimento di un'associazione di eventi.

- Il condizionamento classico → avviene quando due eventi vengono associati l'uno all’altro

un organismo impara ad associare due stimoli, cosicché uno stimolo viene a suscitare una reazione innescata in origine
dall'altro stimolo (una canzone e il senso di felicità).
Anche questa è una forma elementare di apprendimento ma richiede l'associazione fra due o più stimoli.

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- condizionamento operante → gli organismi imparano ad associare le proprie risposte comportamentali a determinate
conseguenze.
- l'apprendimento per osservazione → in cui gli osservatori imitano il comportamento di un modello, per esempio i
bambini imitano gli adulti.
L’abituazione→ consiste in un calo progressivo di intensità della risposta a uno stimolo ripetuto. Avviene in tutte le specie

RISPOSTE ALL’APPRENDIMENTO:
- STIMOLO INCONDIZIONATO → è uno stimolo che suscita una RISPOSTA INCONDIZIONATA indipendente da ogni
apprendimento precedente ↓
è una risposta riflessa o indotta da uno stimolo incondizionato in assenza di
qualsivoglia apprendimento
- STIMOLO CONDIZIONATO → stimolo che suscita una RISPOSTA CONDIZIONATA

Anche l'intervallo di tempo tra stimolo condizionato e stimolo incondizionato incidono sul condizionamento:
- abbinamento anticipato → produce un condizionamento rapido
- abbinamento simultaneo → produce un condizionamento meno rapido, più lento
- l'abbinamento ritardato → quanndo lo stimolo condizionato viene presentato dopo lo stimolo incondizionato.

ESTINZIONE → è una forma di apprendimento che si verifica quando lo stimolo condizionato viene presentato ripetutamente
↓ in assenza dello stimolo incondizionato, facendo indebolire e poi scomparire la risposta condizionata.
Ogni occorrenza dello stimolo condizionato non accompagnato dallo stimolo incondizionato viene chiamata
PROVA DI ESTINZIONE .
↳ Affinché una risposta prova di estinzione si mantenga è necessario che almeno occasionalmente lo stimolo
condizionato e stimolo incondizionato vengano riassociati.
Il paradosso delle fobie è che le persone evitano lo stimolo di cui hanno paura privandosi così di opportunità per ridurre la
paura → il fattore che produce l'estinzione non è il trascorrere del tempo ma la presentazione dello stimolo condizionato
non associato allo stimolo incondizionato.

Anche quando una risposta condizionata si estingue, non tutte le sue tracce vengono necessariamente cancellate, è la
cosiddetta RIPRESA SPONTANEA → la ricomparsa di una risposta condizionata precedentemente estinta dopo un periodo di
sospensione e senza nuove prove di apprendimento.

GENERALIZZAZIONE DELLO STIMOLO → una volta acquisita una risposta condizionata l’organismo reagisce non solo allo
↓ stimolo condizionato originario ma anche a stimoli simili che si assomiglino
Per impedire che la generalizzazione dello generalizzazione dello stimolo stimolo diventi ossessiva, gli organismi devono
imparare a distinguere tra gli stimoli irrilevanti e quelli che potrebbero segnalare un pericolo

Discriminazione → viene fuori quando una risposta condizionata fa seguito ad uno stimolo ma non ad altri.
Condizionamento di ordine superiore → uno stimolo neutro diventa uno stimolo condizionato dopo l’abbinamento con uno
stimolo condizionato già consolidato.

Il condizionamento di ordine uperior accresce sensibilmente l’influenza degli stimoli condizionati e poi incide su ciò che
arriviamo ad apprezzare, temere, gradire o disprezzare.

CONDIZIONAMENTO OPERANTE VS CONDIZIONAMENTO CLASSICO


o condizionamento classico→ una risposta preesistente è legata ad un nuovo stimolo che la farà diventare una risposta
↓ condizionata.
1. sono presenti solo stimoli e risposte
2. il condizionamento classico si focalizza quasi sempre su comportamenti automatici

o Nel condizionamento operante → si apprendono nuovi comportamenti in risposta a stimoli particolari presenti
↓ nell’ambiente.
1. il condizionamento operante comporta uno stimolo, una risposta e un evento rinforzante o punitivo.
2. Il condizionamento operante si focalizza su comportamenti indotti.

Seppure siano due processi diversi alcune situazioni di apprendimento li richiedono entrambi.
Due fattori individuati da Skinner hanno un'influenza importante sul comportamento:
- la condizione antecedente (o stimolo discriminatorio) → Gli stimoli discriminatori stimolano una buona parte del nostro
comportamento quotidiano
- le conseguenze del comportamento → Due tipi principali di rinforzo potenziano le risposte
a) Rinforzo positivo → sic rea quando una risposta viene potenziata dalla presentazione successive di uno stimolo
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↳ Lo stimolo che segue la risposta e la potenzia prende il nome di RINFORZO POSITIVO

Ci sono due categorie di rinforzi positivi:
- RINFORZI PRIMARI → sono stimoli (cibo e acqua) che un organismo trova naturalmente rinforzanti perché soddisfano
dei bisogni biologici.
- RINFORZI SECONDARI → sono stimoli che acquisiscono proprietà rinforzanti tramite l’associazione a rinforzi primari
(es.denaro)

b)Rinforzo negativo → skinner ha notato che più una risposta paga e più è probabile che si ripeta in futuro, nella
vita quotidiana i nostri comportamenti non pagano solo quando portano soldi ma anche
quando ci permettono di eliminare qualcosa che ci dà fastidio :
(prendere un'aspirina toglie il mal di testa) ↓
questo processo prende il nome di rinforzo negativo: la risposta viene potenziata dalla successiva eliminazione di uno
stimolo negativo. → lo stimolo negative che viene rimosso prende il nome di ELEMENTO RINFORZANTE NEGATIVO

I termini positivo e negativo non stanno elemento rinforzante negativo a significare buono o cattivo, si riferiscono invece alle
procedure: positivo fa riferimento all'introduzione di un nuovo stimolo, negativo fa riferimento alla sottrazione di uno stimolo.
• L'estinzione operante→ È l'indebolimento, seguito a distanza di tempo dalla scomparsa, di una risposta non più
rinforzata.
• Resistenza all’estinzione → quando dei comportamenti che in precedenza venivano rinforzati non pagano più,
tendiamo ad abbandonarli e a sostituirli con altri comportamenti di maggior successo.

Anche la punizione assume due forme:


Punizione positiva (o punizione applicativa) → comporta l'applicazione di stimoli sgraditi o spiacevoli, come rimproveri, scosse
eccetera.
Una risposta viene indebolita dalla successiva presentazione di uno stimolo. Una punizione positiva può produrre risultati rapidi.

Costo della risposta (o punizione negativa) → è la seconda forma di punizione, si toglie all’individuo qualcosa che ritiene
gratificante es. perdita di privilegi, sanzioni monetarie ecc. una risposta viene
indebolita dalla rimozione successiva di uno stimolo.

Punizione positiva e costo di risposta però hanno dei limiti, sopprimono il comportamento ma non inducono un organismo a
disimparare la risposta, perché ci dicono cosa non dobbiamo fare ma non ci aiutano a imparare cosa dobbiamo fare, inoltre
qualunque tipo di punizione potrebbe suscitare emozioni negative che possono comportare un distacco psicologico dalla
persona che provoca queste emozioni.

Rimodellamento→ si basa sul rinforzo di approssimazioni successive in direzione di una risposta finale. Rinforzando
approssimazioni successive il tempo di acquisizione si riduce.

Concatenazione o rimodernamento per sequenze successive → è un’altra procedura che viene usata per sviluppare una
sequenza di risposte rinforzando ciascuna risposta con
l’opportunità di mettere in atto la risposta successiva.

l'organismo apprende una risposta per mettere condizionamento di fuga fine a uno stimolo negativo.
↳ I comportamenti di fuga si acquisiscono o si mantengono attraverso il rinforzo negative
(se abbiamo freddo, la decisione di mettere un maglione viene rinforzata negativamente dalla conseguenza desiderabile di
smettere di tremare)

l'organismo apprende un condizionamento evitante → risposta per evitare uno stimolo negativo (impariamo a indossare
indumenti caldi per evitare la sensazione di freddo).

LE OBIEZIONI AL COMPORTAMENTISMO :
I comportamentisti non dicono che un topo potrebbe imparare a volare, ma hanno sostenuto per decenni di poter
condizionare praticamente qualunque comportamento che un organismo è in grado di mettere in atto.
Nel frattempo però, si accumulavano prove del fatto che non sempre gli animali condizionati rispondevano come gli
sperimentatori si aspettavano. L'assunto comportamentista era sbagliato perché ignorava un principio fondamentale:
il comportamento è influenzato dalla storia evoluzionistica di un organismo che pone dei vincoli biologici all'apprendimento

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Si parla di predisposizione, ossia, tramite l'evoluzione, gli animali sono biologicamente predisposti a imparare alcune
associazioni più facilmente di altre.

Seligman ipotizza che → anche gli esseri umani siano biologicamente predisposti ad acquisire certe paure più facilmente di
↓ altre.
Gli esseri umani sviluppano fobie a fronte di molti stimoli, ma il più delle volte temiamo delle cose che sembrano avere una
maggiore rilevanza sul piano evoluzionistico: serpenti, ragni, animali e luoghi potenzialmente pericolosi.
Vari fattori potrebbero influenzare il condizionamento umano alla paura, ma è certo che la paura può essere condizionata molto
più facilmente verso certi stimoli che verso certi altri.

Apprendimento osservazionale→ è l’apprendimento che si determina osservando il comportamento di un modello,


osservando gli altri impariamo anche le paure, i pregiudizi, i gusti e i comportamenti sociali,
quindi potremmo apprendere sia comportamenti desiderabili che indesiderabili.

L’apprendimento osservazionale può essere fortemente adattivo, osservando gli altri un organismo può imparare quali sono
gli eventi importanti, quali stimoli segnalano il verificarsi di un evento e quali risposte dovrebbero produrre conseguenze
positive o negative.

La teoria socio-cognitiva di Bandura, detta anche Teoria dell’apprendimento sociale, afferma che:
le persone imparano osservando dei modelli e acquisendo la convinzione di poter mettere in atto dei comportamenti che
influenzano gli eventi della propria vita.
Per Bandura la modellizzazione è un processo in 4 fasi:
1. Attenzione: dobbiamo dedicare attenzione al comportamento del modello
2. Ritenzione: dobbiamo trattenere quelle informazioni nella memoria in modo da ricordarle quando è necessario
3. Riproduzione: dobbiamo essere fisicamente in grado di riprodurre il comportamento del modello
4. Motivazione: dobbiamo essere motivati a produrre quel comportamento Secondo lui ossia la convinzione delle persone di
poter mettere in atto dei comportamenti che produrranno un risultato desiderato, è un fattore motivazionale
critico per l’apprendimento osservazionale.

Un individuo potrebbe acquisire la conoscenza di un comportamento o la capacità di metterlo in atto in un determinato


momento, per poi esibirlo a distanza di tempo quando le condizioni motivazionali sono favorevoli.

Il cervello adattivo → l'apprendimento rappresenta l'adattamento del singolo individuo alle situazioni incontrate nel corso
↓ della propria vita.
La capacità di apprendere dipende anche dalla capacità del cervello di adattarsi, ossia di modificare la propria struttura e il
proprio funzionamento in base all'esperienza.

EMULAZIONE VS SIMULAZIONE:
Sia uomini che animali apprendono per osservazione ma gli esseri umani usano una modalità specifica:
l’imitazione → invece implica l’apprendere il processo alla base del quale l’azione osservata determina la ricompensa, alcuni
studiosi affermano che l’imitazione è un comportamento esclusivo degli umani, inoltre alcuni ritengono che la
capacità di imitazione è innata, per altri è appresa
emulazione→ può avvenire quando l’osservatore vede un’altra persona svolgere con successo un determinato compito, ma
l’emulazione riguarda soprattutto il funzionamento dell’oggetto;

CAPITOLO 9- LA MEMORIA:
Con il termine memoria si intende una serie di processi che ci permettono di registrare, archiviare e poi recuperare esperienze
e informazioni.
La memoria conferisce ricchezza e contesto alla nostra vita, ma soprattutto ci consente di imparare dall’esperienza e quindi di
adattarci ad ambienti in cambiamento.
Dal punto di vista evoluzionistico senza la capacità di ricordare non avremmo potuto sopravvivere come specie.

Dagli anni 60 lo sviluppo informatico ha favorito una metafora che vede la memoria come un sistema di elaborazione che:
- Codifica → è l’inserimento delle informazioni nel sistema mediante la traduzione di un codice neuronale che viene
processato dal nostro cervello.
- L’archiviazione → permette la conservazione delle informazioni nel tempo.
- Recupero→ si concretizza nei processi che accedono alle informazioni archiviate.

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Si suddivide la memoria in 3 componenti principali:
1. La memoria sensoriale → recepisce le informazioni sensoriali in arrivo, incorpora vari sottoinsiemi detti , che sono i
processori ini registri sensoriali ziali delle informazioni.
Il registro sensoriale visivo è detto magazzino iconico (memoria iconica),
↳ la memoria sensoriale visiva ha una capacità illimitata ma un tempo di conservazione brevissimo
Il registro sensoriale uditivo → può trattenere informazioni sui dettagli specifici di un suono per alcuni secondi.

2. Memoria a breve termine→ Quasi tutte le informazioni recepite dalla memoria sensoriale svaniscono dopo pochi
secondi ma attraverso l’attenzione selettiva alcune informazioni entrano nella memoria a
breve termine, un magazzino mnemonico che per breve tempo conserva un numero
limitato di informazioni.
I codici di sono rappresentazioni mentali di informazioni o stimoli di vario tipo e possono assumere varie forme:
a) Codici visivi potremmo tentare di formare delle immagini mentali
b) Condici fonologici che codificano una certa cosa in base al suono
c) Codici semantici focalizzandoci sul significato di uno stimolo
d) Codici motori in cui le azioni fisiche le codifichiamo in una serie di movimenti
La memoria a breve termine può trattenere solo un numero limitato di informazioni. Il limite di capacità della memoria a
breve termine concerne il numero di unità significative che si possono ricordare
↳ hanno una vita di 20 secondi.

oggi gli scienziati rifiutano questa visione, considerano la memoria a breve termine come una memoria di lavoro, un sistema a
capacità limitata che mantiene ed elabora temporaneamente le informazioni., in altre parole è uno spazio di
rappresentazione mentale che immagazzina le informazioni, le manipola attivamente e supporta altre funzioni cognitive,
come il Problem solving e la pianificazione

3. Memoria a lungo termine →È la nostra biblioteca dei ricordi più duraturi e, per quanto ne sappiamo la capacità di
archiviazione della memoria a lungo termine è illimitata e una volta formatosi un ricordo a
lungo termine può durare tutta la vita.

Ogni giorno bisogna ricordare una gran quantità di informazioni, per ricordarle tutte occorre:
- un’ elaborazione volontaria → una codifica che viene intrapresa elaborazione volontaria intenzionalmente e richiede
un'attenzione conscia.
- l’ è elaborazione automatica→ invece una codifica che avviene involontariamente e richiede un'attenzione minima

Ripetizione di mantenimento → consiste nella semplice ripetizione a memoria, questa però non è ampiamente efficace per
trasferire le informazioni nella memoria a lungo termine.

la ripetizione elaborative → che comporta la focalizzazione sul significato delle informazioni e la loro elaborazione, questa
comporta un’elaborazione più profonda perciò è anche più efficace per trasferire le informazioni
nella memoria a lungo termine.

gli schemi organizzativi →sono fondamentali per organizzare la memoria. L'organizzazione del materiale da memorizzare in una
gerarchia si basa sul principio di associazione tra i concetti.

I supporti mnemonici→ organizzano le informazioni in unità significative e forniscono spunti per aiutarci a recuperare
informazioni dalla memoria a lungo termine.
Le gerarchie, il chunking, le immagini visive e il metodo dei Loci sono supporti mnemonici, ma lo sono anche gli acronimi, che
combinano una o più lettere, l’uso della rima.

I temi che estraiamo dagli eventi per codificarli nella nostra memoria sono spesso organizzati intorno a degli schemi di
riferimento mentale → ossia un approccio mentale strutturato che riguarda un aspetto del mondo
(es. la lettura di uno spartito per noi è indecifrabile ma per i musicisti sono informazioni organizzate che possono essere
facilmente decodificate

Il ricordo si agevola formando associazioni tra nuove informazioni e altri elementi già presenti in memoria, questo è detto
approccio (o rete).
Un gruppo network di teorie afferma che la memoria a lungo termine si può rappresentare come una rete associativa, un
grande network di idee e concetti correlati, ogni concetto o unità di informazione è rappresentata da un nodo, assimilabile a
ogni singola giuntura di una grandissima rete da pesca.

Le linee del network rappresentano le associazioni tra i concetti.

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Perciò una rete associativa è un tipo di schema; un quadro di riferimento mentale che rappresenta il modo in cui abbiamo
organizzato le informazioni e il modo in cui vediamo il mondo

La parola Priming →designa l'attivazione di un concetto da parte di un altro concetto o di un'altra unità di informazione

RETI NEURONALI → altro appro ccio per spiegare le cause dell'attivazione espansiva e del Priming.
↳ I modelli delle reti neuronali sono modelli informatici la cui programmazione incorpora principi che ricalcano il
funzionamento del sistema nervoso.

Una rete neuronale ha dei nodi che sono collegati tra loro, diversamente dai nodi delle reti associate, però, ogni nodo di una
rete neuronale non contiene una singola unità di informazione.
↳ Nel cervello i neuroni hanno connessioni sinaptiche con molti altri neuroni, ricevono e inviano segnali che possono essere
eccitatori o inibitori, e si attiveranno se l'importo complessivo che ricevono porta il loro potenziale elettrico a un dato livello
soglia, analogamente I nodi delle reti neuronali hanno connessioni con molti altri nodi, sono programmati per ricevere e
trasmettere segnali eccitatori o inibitori e vengono attivati quando l'input che ricevono raggiunge una certa soglia di potenza.

Nei modelli delle reti neuronali, ogni ricordo è rappresentato da un tratto specifico di nodi interconnessi e attivati
simultaneamente. Se esaminiamo l'intera rete neuronale, notiamo che vari nodi distribuiti in tutto il network si attivano in
parallelo in ogni istante ed estendono simultaneamente la propria attivazione ad altri nodi. In questo modo, determinati modi
ne attivano altri e si recuperano concetti e informazioni

Il cervello possiede varie memorie a lungo termine:


- MEMORIA DICHIARATIVA → coinvolge delle conoscenze fattuali e include memoria due sottocategorie
1. Memoria episodica → custodisce le esperienze personali, ossia quando, come, dove si sono svolti gli episodi della
nostra vita.
2. La memoria semantica→ contiene le conoscenze generali sul mondo e sul linguaggio, incluso il ricordo di parole e di
concetti.
La memoria episodica e la memoria semantica vengono chiamate dichiarativa perché per dimostrare le nostre conoscenze
dobbiamo quasi sempre dichiararle, dicendo agli altri quello che sappiamo.

- MEMORIA PROCEDURALE→ è la memoria che si riflette nelle competenze e nelle azioni, queste competenze si
esprimono in determinate situazioni, come digitare su una tastiera o andare in bicicletta.
Anche le risposte condizionate riflettono la memoria procedurale.

- IL RICORDO ESPLICITO → il recupero consapevole o intenzionale del ricordo, come quando richiamate qualcosa alla
vostra mente. Il riconoscimento impone di stabilire se uno stimolo è familiare. Il richiamo della
mente comporta il recupero spontaneo del ricordo attraverso gli stimoli

- RICORDO IMPLICATIVO→ avviene quando la mente influenza il nostro comportamento senza che ce ne rendiamo conto

Il recupero→ immagazzinare le informazioni è inutile se poi non siamo in grado di recuperarle.


↳Un indizio per il recupero è uno stimolo che attiva delle informazioni conservate nella memoria a lungo termine

Ricordi fotografici (o flashbulb) →probabilmente gli eventi scioccanti imprimono nella memoria un segno più definitivo e
↓ duraturo rispetto ai normali ricordi quotidiani.
Può capitare che alcuni ricordi siano ricordati in modo del tutto sbagliato.
Per cui per la formazione di ricordi fotografici l'evento originario deve essere sia sorprendente sia importante per l’individuo.
Spesso anche se si ha fiducia nella propria memoria, ciò non significa che questa sia corretta.

il principio di specificità della codifica→ in base al quale il ricordo viene potenziato quando le condizioni presenti durante il
↓ recupero sono simili a quelle presenti durante la codifica.
L'applicazione del principio di specificità della codifica agli indizi esterni ci porta al ricordo dipendente del contesto: di solito è
più facile ricordare qualcosa nello stesso ambiente in cui è stato codificato originariamente.

Il concetto di ricordo → dipendente dallo stato psicologico afferma che la nostra capacità di recuperare le informazioni è
maggiore quando il nostro stato psicologico al momento del recupero coincide con quello in cui ci
trovavamo al momento dell’apprendimento.

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IL RICORDO DIPENDENTE DALLO STATO PSICOLOGICO SI ESTENDE ANCHE ALLO STATO D 'ANIMO?
L'incostanza dei risultati ottenuti nelle ricerche indica che il ricordo dipendente dall'umore non è un fenomeno attendibile

la teoria del deterioramento→ in base alla quale con il tempo e il disuso la traccia fisica del ricordo impressa nel sistema
↓ nervoso si affievolisce.
Questa teoria ha avuto vita breve perché i ricercatori non sono riusciti a identificare una traccia fisica del ricordo né a
misurare il decadimento fisico. Questa teoria è messa in dubbio da un fenomeno chiamato REMINESCENZA secondo cui ad
esempio un attore ricorda quanto recitato due anni prima seppur nel frattempo ha recitato altre parti.

Teoria dell’interferenza→ secondo cui dimentichiamo le informazioni perché altri elementi immagazzinati nella memoria a
↓ lungo termine limitano la nostra capacità di recuperarle.
Ci sono due tipi di interferenza:
1. INTERFERENZA PROATTIVA →si verifica quando il materiale appreso in passato interferisce con il ricordo di nuovo
materiale
2. INTERFERENZA REETROATTIVA→ si verifica quando informazioni acquisite di recente interferiscono con la capacità di
ricordare informazioni apprese in precedenza

La RIMOZIONE → è un processo motivazionale che ci protegge bloccando il richiamo consapevole di ricordi che generano ansia.
↳Il concetto di rimozione è controverso: le persone dimenticano eventi traumatici ma anche eventi estremamente piacevoli.

L’amnesia→ questo termine designa la perdita di memoria dovuto a condizioni particolari: una lesione cerebrale, una malattia o
un trauma psicologico.
L'amnesia può assumere diverse forme:
1. AMNESIA RETROGADA → è la Perdita della memoria die venti precedent all’insorgere dell’amensia
2. AMENSIA ANTEROGRADA →è la Perdita della memoria degli eventi successive all’insorgere dell’amensia

La demenza → include la perdita della memoria e altri deficit cognitivi che si accompagnano alla degenerazione del cervello e ne
impediscono il normale funzionamento esistono più di una decina di tipi e di cause della semenza, questa
patologia è più diffusa tra gli anziani.

Ll morbo di Alzheimer → È un decadimento progressivo del cervello che costituisce la causa principale di demenza tra gli
ultrasessantacinquenni.
I primi sintomi includono la smemoratezza, l'illogicità, la confusione e il disorientamento.
La memoria è la prima funzione psicologica che viene intaccata perché l'Alzheimer aggredisce inizialmente le regioni
subcorticali dei lobi temporali che contribuiscono a convertire ricordi a breve termine in ricordi a lungo termine.
Le persone affette da questa malattia hanno un quantitativo anomalo di placche e nodi nel cervello. Le placche sono
agglomerati di frammenti proteici che si accumulano all'esterno dei neuroni, i invece sono fibre che si attorcigliano e nodi si
sviluppano intorno ai neuroni. I neuroni si danneggiano e muoiono, il tessuto cerebrale si restringe e la comunicazione tra
neuroni viene compromessa perché l'Alzheimer danneggia vari neurotrasmettitori tra cui l'acetilcolina che ha un ruolo
fondamentale per la trasmissione sinaptica in diverse aree del cervello.

L’manesia infantile → È l'incapacità di ricordare le esperienze personali dei primi anni di vita.
Cosa determina l'amnesia infantile?
- Una possibile spiegazione è che le aree del cervello in cui ha sede la memoria episodica a lungo termine siano ancora
immature nei primi tre-quattro anni di vita.
- Un'altra è che non codifichiamo profondamente le nostre primissime esperienze e non riusciamo a sviluppare spunti
adeguati per il recupero

CAPITOLO 10- IL LINGUAGGIO:


i umani sono superiori rispetto alle altre specie in quanto sono in grado di creare rappresentazioni mentali del mondo e di
elaborarle sotto forma di linguaggio, pensiero, ragionamento.
Le rappresentazioni mentali comprendono immagini, idee, concetti e principi.

Il linguaggio è stato definito come l’essenza dell’uomo perchè gran parte dei nostri pensieri e ragionamenti comporta l’uso
del linguaggio.

Ogni lingua umana consiste in un sistema di simboli e regole per combinare questi simboli in modo da generare un numero
infinito di possibili messaggi e significati.
Con la parola si dovrebbe indicare la funzione cognitiva che permette agli esseri umani di imparare ad usare uno o più lingue,
ma spesso il termine è usato per indicare il prodotto di questa funzione, in questo senso linguaggio diventa sinonimo di lingua

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La PSICOLINGUISTICA→ è lo studio scientifico degli aspetti psicologici del linguaggio, ovvero come le persone comprendono,
producono e acquisiscono il discorso.

Alcuni teorici evoluzionisti ritengono che il linguaggio si sia evoluto quando gli uomini si riunirono per costruire unità sociali
più ampie. Mentre l'ambiente sociale si faceva più complesso, vennero alla luce nuovi problemi:
la necessità di creare una suddivisione del lavoro e dei sistemi di cooperazione sociale, quella di sviluppare i costumi sociali, di
tramandare conoscenze e saggezza; il linguaggio rese più facile agli uomini adattarsi a queste necessità dell'ambiente.

La comunicazione verbale →è alla base di moltissime attività, al punto che è quasi impossibile immaginare di poterne fare a
meno.
Attraverso le parole riusciamo a condividere pensieri, sentimenti, aspirazioni, intenzioni, desideri, necessità e ricordi con gli
altri → Il linguaggio è anche un potente meccanismo di apprendimento.

Qualsiasi lingua è caratterizzata da cinque proprietà fondamentali:


simboli, struttura, significato, generatività e dislocazione.
Ogni lingua utilizza suoni, caratteri scritti e altri simboli per rappresentare oggetti, eventi, idee, sentimenti e azioni.

Ogni lingua arbitrarietà inoltre comprende delle regole:
LA GRAMMATICA → è l'insieme di regole che dettano come si possono combinare i simboli per creare unità di comunicazione
dotate di significato.

LA SINTASSI → sono le regole che determinano il m odo in cui le parole si combinano in frasi o periodi. Le grammatiche di tutte
le lingue hanno proprietà comuni, come le regole sul cambiare i tempi verbali, ma le parole cambiano da una
lingua all’altra.

LA SEMANTICA → è il significato delle parole e d elle frasi (ciò che attiene al significato delle diverse parti del discorso).

GENERATIVISMO →è la possibilità di combinare I simboli della lingua per generare un numero infinito di messacci che hanno un
nuovo significato per l’alfabeto italiano

DISLOCAZIONE→ si riferisce al fatto che è possible parlare di eventi e oggetti che non sono fisicamente presenti. La lingua
umana ci consente di parlare del passato, future o di persone e eventi che non ci sono

Gli psicolinguistica riconoscono che le lingue umane hanno una struttura gerarchica per cui gli elementi più piccoli vengono
combinati in elementi più grandi. ↓
tutte le lingue hanno una struttura gerarchica i cui mattoni sono i FONEMI → l'unità minima di suono che viene riconosciuta
come distinta in una data lingua.
I fonemi →variano da una lingua all’altra. Escludendo alcune eccezioni, i singoli fonemi non hanno un significato di per sé, ma
un singolo fonema è in grado di cambiare il significato degli elementi linguistici più complessi.
I fonemi si combinano in MORFEMI → le unità più piccole della lingua dotate di significato.
A loro volta i morfemi si combinano a formare un enorme numero di parole e le parole si combinano tra loro a formare un
numero infinito di frasi
Oltre questa gerarchia di base esistono anche I DISCORSI nel quale le frasi vengono combinate

ll contesto ha un ruolo molto importante nella comprensione del discorso. Trarre informazioni dagli stimoli linguistici comporta
l'influenza congiunta dell'elaborazione:
1. ELABORAZIONE BOTTOM-UP

si analizzano I singoli elementi di uno stimolo per poi combinarli a formare una percezione unificata. Noi riconosciamo
le parole, lo facciamo in modo diretto, ovvero percepiamo i modelli visivi delle lettere, oppure indirettamente, ovvero
traduciamo dapprima quei modelli visivi in codici uditivi, come avviene quando ripetiamo mentalmente fonemi e
morfemi creati dalla sequenza delle lettere. Le parole e la loro sequenza grammaticale diventano allora i mattoni delle
frasi e le frasi i mattoni del discorso

2. ELABORAZIONE TOP-DOWN

dove le informazioni sensoriali vengono interpretate alla luce di conoscenze, aspettative e idee esistenti. Per natura
ogni comunicazione linguistica comporta una elaborazione top-Down perché le parole attivano le nostre conoscenze
del vocabolario, della grammatica e di altre regole linguistiche che sono immagazzinate nella nostra memoria a lungo
termine

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Due sono le tipologie di strutture:
- PROFONDA → si riferisce al significato sotteso ai simboli combinati, e questo rimanda alla semantica. Le frasi possono
avere diverse strutture superficiali, ma uguale struttura profonda. Può capitare che una singola struttura superficiale
possa far nascere due strutture profonde, come quando si scrivono frasi ambigue. Nella vita quotidiana, quando
ascoltiamo, passiamo dalla struttura superficiale alla struttura profonda, con il passare del tempo potremmo anche
dimenticare le precise parole utilizzate in una certa frase, ma probabilmente ne ricordiamo il significato. Inversamente,
quando esprimiamo ad altri il nostro pensiero dobbiamo convertire la struttura profonda in struttura superficiale.
- SUPERFICIALE → è formata da simboli che vengono utilizzati nel loro ordine

PROCESSO DI SEGMENTAZIONE DEL PARLATO → ovvero la percezione di dove esattamente comincia e finisce ogni parola di una
frase, non è esattamente comprensibile nel parlato e perché non ci sono pause
come nello scritto

Una delle aree più importanti della psicolinguistica si occupa dei processi coinvolti nel riconoscimento delle parole, sia in
forma orale che scritta.
Per i processi coinvolti nel riconoscimento della parola scritta, una volta che si è pienamente acquisita la capacità di leggere, il
processo di riconoscimento delle parole diviene automatico e obbligatorio, per cui quando si vede una parola la sola scelta che
resta è leggerla. Questo è dimostrato dall’effetto STROOP

La lettura diventa un processo automatico ma non comincia come tale e inizialmente va appresa.

ETA’ DI ACQUISIZIONE → è l’eta nella quale si impara una parola. La risposta è più rapida per le parole acquisite in giovane età e
a elevata frequenza, mentre è più lenta per le parole acquisite tardi e a bassa frequenza

PRAGMATICA → è la conoscenza degli aspetti pratici dell’utilizzo del linguaggio.


La lingua parlata e scritta viene utilizzata in un contesto sociale, e la conoscenza pragmatica non solo vi aiuta a comprendere il
reale significato di quanto dicono gli altri, ma anche a essere certi che gli altri comprendono il significato di quanto comunicate
voi.
Gli psicolinguisti hanno identificato le regole sociali che guidano le comunicazioni fra persone, una regola è che i messaggi
devono essere più chiari possibile, in questo modo adeguiamo il ritmo delle parole, la loro scelta e la complessità delle frasi in
funzione dell'interlocutore.

Le funzioni del linguaggio sono distribuite in diverse aree del cervello.


Sono particolarmente importanti:
- AREA DI BROCA →si trova nel giro inferiore dell'emisfero sinistro, è quella più coinvolta nella produzione e
nell'articolazione delle parole;

- AREA DI WERNICKE → si trova nella parte postero-superiore del lobo temporale, è cruciale per la comprensione del
discorso.

Le persone che hanno riportato lesioni a una o entrambe le aree, soffrono di afasia, un impedimento nella comprensione o
nella produzione dell’eloquio

L'acquisizione del linguaggio è uno degli eventi più straordinari dello sviluppo cognitivo dell'uomo, rappresenta le influenze
congiunte di biologia e ambiente:

1. FONDAMENTI BIOLOGICI→ l'acquisizione del linguaggio ha una base biologica, ciò sarebbe dimostrato dal fatto che i
bambini in tenera età iniziano a padroneggiare la lingua madre. Ma anche del fatto che tutte le lingue del mondo
sembrano avere in comune alcune caratteristiche strutturali di base. L'apprendimento delle lingue quindi, rappresenta
lo sviluppo di un processo innescato a livello biologico all'interno di un ambiente di apprendimento sociale
2. APPRENDIMENTO SOCIALE→ ha un ruolo di estrema importanza nell'acquisizione linguistica. Fin dalla tenera età i
genitori attraggono l'attenzione dei figli parlando con loro in maternese. Lo sviluppo delle linguaggio dei bambini è
fortemente condizionato dal rinforzo positivo di un linguaggio corretto da parte degli adulti e dal mancato rinforzo o
correzione delle verbalizzazioni inappropriate

Le specie non umane comunicano in modi diversi. Le comunicazioni abbondano anche nel mondo degli insetti, come l’ape che
fa la danza scodinzolante quando scopre il nettare. In alcune specie la comunicazione presenta interessanti parallelismi con le
lingue umane.

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BILINGUISMO →Il bilinguismo è correlato con una maggiore flessibilità di pe bilinguismo nsiero e rendimento più alto nei test di
intelligenza non verbale.
Questi effetti si manifestano solo dopo che sono state apprese entrambe le lingue. I bambini bilingui rendono meglio dei
monolingui nei compiti percettivi che richiedono loro di inibire l’attenzione verso una caratteristica irrilevante di un oggetto e
prestare attenzione a un’altra caratteristica.

le diverse lingue siano rappresentate nel cervello e come ciascuna lingua venga rappresentata da reti neurali almeno in parte
distinte.

RELATIVISMO LINGUISTICO → le nostre conoscenze linguistiche non solo influenzano, ma determinano quello che siamo in
grado di pensare.
Il linguaggio può influenzare il modo in cui pensiamo, con quanta efficienza possiamo classificare le nostre esperienze e quanti
dettagli registriamo nella nostra esperienza quotidiana.
Il linguaggio può inoltre condizionare le nostre percezioni, le decisioni che prendiamo e le conclusioni che traiamo.
Il linguaggio non solo influenza come pensiamo ma anche quanto bene pensiamo in alcuni campi. Quindi la lingua è
fondamento di molti comportamenti e capacità dell’uomo

CAPITOLO 11- IL PENSIERO


I pensieri consci nascono dall’attività unificata di diverse aree cerebrali.
Anche se siamo ancora molto lontani dal comprendere come il cervello produce il pensiero, è chiaro che questi non può
prescindere dall’attività neurale. Il pensiero è il linguaggio interno della mente, un dialogo interiore fra frasi verbali che
diciamo o sentiamo nella nostra mente.

Il pensiero proposizionale→ esprime una proposizione o dichiarazione, quello consiste nelle per immagini immagini che
possiamo vedere, ascoltare o percepire nella mente e quello è la ra motorio ppresentazione mentale di movimenti motori.

Tutte e tre le modalità di pensiero concorrono alla nostra capacità di ragionare, risolvere problemi e impegnarci in molte forme
di comportamento intelligente ↓
Il pensiero è l’estensione della percezione, la creazione di rappresentazioni mentali che non sono nel nostro ambiente
immediato. Il pensiero consente di riempire i vuoti delle rappresentazioni prodotte dai nostri processi percettivi supportando
la capacità di compiere azioni. La rappresentazione mentale è il modo in cui la nostra mente riproduce il mondo esterno.

L’immagine mentale è una sorta di rappresentazione di uno stimolo che ha origine nel cervello e non viene da un impulso
sensoriale esterno.
I sogni →sono fra le forme più comuni di immagini mentali. Sognando a occhi aperti, le persone possono creare
intenzionalmente e manipolare immagini mentali per staccare dalla realtà o alleviare la noia.

Le POPOSIZIONI→ sono dichiarazioni che esprimono idee. Sono for mate da concetti combinati in modo particolare.

I CONCETTI → sono unità basi della memoria semantica, categorie mentali in cui collochiamo oggetti, attività ecc che hanno in
comune caratteristiche essenziali.

molti concetti sono definiti da prototipi, →ossia esponenti tipici e familiari di una categoria o classe.
spesso decidiamo a quale categoria appartiene qualcosa sulla base del suo grado di somiglianza con il prototipo.
L’uso di prototipi è forse il metodo più elementare per formare concetti.

Gli esseri umani possiedono un’abilità senza pari nel risolvere i problemi ed adattarsi a sfide del mondo in cui vivono.

LE FASI DELLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI:


Il successo nel risolvere un problema è determinato da quanto bene viene eseguita ciascuna delle 4 fasi.
1. comprendere o inquadrare il problema.

La capacità di inquadrare il problema in modi che differiscono dalle aspettative convenzionali è stata definita abilità di
pensare fuori dagli schemi, una prerogativa tenuta in gran conto in molti ambienti accademici e di lavoro.

2. generare potenziali soluzioni per determinare quali procedure o spiegazioni verranno prese in considerazione, quali
sono coerenti con le prove osservate fino a quel momento ed escludere qualsiasi soluzione che non si adatti alle prove.
3. verificare le soluzioni attraverso un set mentale →ovvero una tendenza a utilizzare soluzioni che hanno funzionato in
passato, ma ciò può portare a soluzioni meno efficaci, anche se è facile soffermarsi su approcci che hanno avuto
successo in passato.

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4. il valutare i risultati →cioè dopo aver risolto il problema, chiederci se ci sarebbe stato un metodo più veloce ed
efficace per risolverlo

Gli SCHEMI DELLA RISOLUZIONE→ sono come piantine mentali o copioni dettagliati utili a selezionare le informazioni e
risolvere determinate classi di problemi.

Gli ALGORITMI→ sono formule o procedure che generano automaticamente le soluzioni corrette.

L’ euristica→ è la strategia generale per risolvere problemi che applichiamo a determinate situazioni.

L’ANALISI MEZZI-FINI→ identifica le differenze fra la situazione attuale e lo stato desiderato o obiettivo, che apporta
cambiamenti che ridurranno le differenze.

l’analisi dei sotto-obiettivi →consiste nel formulare dei passi intermedi verso una soluzione, quindi baby steps. Distinguere le
informazioni rilevanti e quelle irrilevanti può non essere facile, ci sono delle informazioni irrilevanti
che portano fuori strada

Creatività→ è la capacità di produrre qualcosa che sia nuovo e valido.

Il pensiero divergente →è la capacità di generare nuove idee che si distaccano dalla norma.

La fissità funzionale→ è la tendenza a essere talmente rigidi nella percezione della funzione propria di un oggetto da essere
ciechi rispetto a nuovi modi di usarli.

L’incubazione→ è il periodo di apparente inattività in cui il problema viene elaborato in modo inconsapevole

Molti tendono invece a cadere nelle TRAPPOLE:


- distorsione della conferma →ovvero la tendenza a cercare le prove che confermeranno quello in cui si crede anziché
cercare prove che potrebbero smentire le proprie convinzioni.
La distorsione della conferma spesso contribuisce a creare una sensazione distorta di quanto siano corrette le nostre
opinioni o le nostre credenze.
- L’eccessiva sicurezza→ è la tendenza a sovrastimare la correttezza della propria conoscenza dei fatti, delle proprie
credenze e delle proprie decisioni.

Una delle caratteristiche del pensiero intelligente è la capacità di ragionare:


ovvero costruire rappresentazioni mentali affidabili dell’ambiente. Il ragionamento ci aiuta a evitare i pericoli, gli sforzi e la
perdita di tempo comportata dal procedere per prove ed errori. Quasi sempre le persone risolvono i problemi sviluppando
soluzioni nella mente prima di applicarle nel mondo esterno

TIPOLOGIE DI RAGIOANMENTO :
DEDUTTIVO →procede dall’alto verso il basso, ovvero dai principi generali a una conclusione rispetto a un caso specifico.
Cominciano una serie di premesse e determinano che cosa implicano le premesse rispetto alla situazione specifica. Il
ragionamento deduttivo è alla base della matematica e della logica

INDUTTIVO→ procede dal basso verso l’alto, partendo da fatti specifici e cercando di sviluppare un principio generale. Gli
scienziati lo utilizzano quando scoprono principi generali, o leggi, partendo dall’osservazione di un certo numero di specifici
esempi di un fenomeno.

CAUSALE→ è la capacità di cogliere nessi causali tra eventi

PREDITTIVO→ significa ragionare in avanti, dale cause agli effetti

DIAGNOSTICO→ è un processo all’indietro e dunque dagli effetti alle cause e sembra caratteristico negli esseri umani

LA TERAPIA DEL DOPPIO PROCESSO:


Le risposte fornite possono essere influenzate sia dagli aspetti formali del problema che dalle proprie credenze e reazioni
automatiche. Ciò ha portato alla formulazione della teoria del doppio processo del pensiero secondo cui i nostri ragionamenti
sono determinati da due processi distinti:
- PENSIERI VELOCI →sono Quelli sono poco impegnativi e automatici, si basano sull’esperienza personale e vengono
rafforzati dagli stati affettivi.
- PENSIERI LENTI→ Quelli richiedono impegno, lenti sono controllati e si basano sulla manipolazione di simboli e regole
astratte, ma possono inibire i pensieri veloci.
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Quando valutiamo un problema o prendiamo una decisione, a volte abbandoniamo il ragionamento logico e preferiamo
lasciarci guidare dal pensiero veloce e dalle nostre emozioni, ovvero ci fidiamo dell’istinto

LA DECISIONE→ è stata studiata principalmente da un punto di vista normative,, ovvero criterio normativo secondo cui un
agente razionale dovrebbe comportarsi, ma le ricerche in ambito psicologico hanno mostrato che al livello le persone si
comportano i descrittivo n maniera diversa rispetto a quanto prescritto dai modelli normativi: inoltre tali modelli pongono una
serie di assiomi che vengono violati dalle persone

L’ASSIOMA DELL’INVARIANZA →è il principio secondo cui la scelta di un’opzione non può essere modificata dal modo in cui le
opzioni sono presentate

La conoscenza è ciò su cui si fondano la competenza e la saggezza. È dato dal vasto patrimonio culturale e da altre esperienze
fatte nel mondo, ed è alla base della nostra capacità di ragionare, prendere decisioni e risolvere problem

Per pensare a come si acquisisce la conoscenza immaginiamo che si tratti di un processo di costruzione di schemi.
LO SCHEMA → è la struttura mentale, modello organizzato di pensiero riguardo a qualche aspetto del mondo.

LO SCRIPT → è la struttura mentale che riguarda una sequenza di eventi che si svolgono in un ordine regolare e quasi
standardizzato. Gli script che impariamo ci forniscono conoscenze per indirizzare e interpretare le azioni.
Quindi l’acquisizione di nuovi script accresce la nostra conoscenza, i nostri concetti e anche altri tipi di schemi, e gli schemi
esistenti diventano più complessi ed effettuiamo collegamenti tra vari schemi.

Gli schemi risiedono nella memoria a lungo termine e un’ampia memoria a lungo termine aiuta l’esperienza.
Le persone esperte riescono ad analizzare rapidamente un problema con il metodo deduttivo, selezionano le indicazioni di
recupero necessarie a estrarre dalla memoria lo schema adeguato e applicano poi lo schema per risolvere il problema che si
trovano ad affrontare

CAPITOLO 11- L’INTELLIGENZA


Nelle culture occidentali il termine intelligenza indica il possesso di buone capacità mentali che permettono di avere un buon
successo scolastico e professionale. Occorre ricordare però che l’intelligenza non è una cosa concreta ma un concetto
socialmente costruito.

Sia i geni che l’ambiente influenzano l’intelligenza, ma non operano quasi mai l’uno indipendentemente dall’altro.
L’ambiente può influenzare la modalità di espressione dei geni e altri fattori genetici possono influenzare gli effetti prodotti
dall’ambiente.

L’intelligenza ha chiaramente una componente genetica. L’andamento è molto chiaro: più geni hanno in comune le persone,
più simili tendono a essere nel QI.
In età adulta si registra un coefficiente di ereditabilità pari a 0,80. Non esiste un singolo gene dell’intelligenza, le diverse abilità
misurate dai test di intelligenza vengono indubbiamente influenzate da un gran numero di geni che interagiscono tra loro

Gli psicologi hanno usato due approcci per studiare l’intelligenza:


- l’approccio psicometrico→ che tende a definire la struttura dell’intelletto e scoprire le competenze mentali che stanno
alla base della performance ottenuta nei test

LA PSICOMETRIA→ è lo studio statistico dei test psicologici e mira a identificare e misurare le capacità che sottendono
differenze individuali registrate nella performance, tenta di fornire una mappa mentale basata sulla misurazione.
la performance nei test che valutano le abilità mentali è determinata in parte da un fattore g, intelligenza generale, e in parte
dalle abilità specifiche necessarie per svolgere un determinato compito

- l’approccio dei processi cognitivi→ che studia i processi di pensiero che stanno alla base di quelle competenze mentali.

INTELLIGENZA CRISTALLIZZATA→ è la capacità di applicare conoscenze acquisite in precedenza e problemi attuali. l’intelligenza
cristallizzata che è la base dell’expertise dipende dalla capacità di recuperare dalla memoria a lungo termine sia informazioni
apprese in precedenza che schemi di soluzione dei problemi, quindi frutto di apprendimento e pratica

INTELLIGENZA FLUIDA→ è la capacità di affrontare nuovi problemi che non si possono risolvere in base all’esperienza pregressa.
Chi possiede un’elevata intelligenza fluida può percepire relazioni tra gli stimoli e trarre delle interferenze da queste relazioni.
L’intelligenza fluida richiede le capacità di ragionare in astratto, di pensare logicamente e di gestire le informazioni archiviate
nella memoria di lavoro in modo da poter risolvere nuovi problemi mentali.

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TEORIA DEI TRE LIVELLI DI CAPACITA’ MENTALI ORGANIZZATE IN MODO GERARCHICO
Questa teoria identifica sia I processi psicologici coinvolti nel comportamento dell’intelligenza sia le diverse forme che essa può
assumere. Divideva i processi cognitivi alla base dell’intelligenza in tre componenti:
- META COMPONENTI →sono i processi di ordine superiore impiegati per pianificare e monitorare la performance
operativa;
- COMPONENTI DELLA PERFORMANCE→ processi mentali usati per svolgere un determinato compito
- COMPONENTI DI ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZE →che permettono di imparare dalle nostre esperienze, di
immagazzinare informazioni nella memoria e di combinare nuove intuizioni con le informazioni acquisite in precedenza

TRE SONO I TIPI DI INTELLIGENZA


INTELLIGENZA ANALITICA →che coinvolge le capacità di problem solving di tipo accademico
INTELLIGENZA PRATICA→ che fa riferimento alle competenze necessarie per affrontare le esigenze della vita quotidiana
INTELLIGENZA CREATIVA→ che include capacità mentali necessarie per affrontare problemi originali.

Tutte e 3 sono sottese da un comune fattore g modesto e chiaramente distinte l’un l’altra. Ritiene che i programmi scolastici
dovrebbero promuovere tutte e 3 le forme di intelligenza e non solo le capacità analitico accademiche

teoria delle intelligenze multiple :


Ci sono 8 tipi di abilità adattive, a cui se ne può aggiungere una nona: intelligenza linguistica; intelligenza logico-matematica;
intelligenza visuospaziale, capacità di risolvere problemi spaziali; intelligenza musicale ecc..

Alcuni sono convinti che la competenza emotiva sia una forma di intelligenza

La percezione delle emozioni si misura in base alla capacità delle persone di giudicare le espressioni emotive di volti ritratti in
fotografia e di riferire le emozioni suscitate dai paesaggi in altre immagini.
l’uso delle emozioni per facilitare il pensiero viene misurato chiedendo di indicare emozioni che più favorirebbero un certo
tipo di pensiero. Per misurare la comprensione delle emozioni si chiede ai soggetti di spiegare le condizioni cui le loro emozioni
si modificano.

La gestione delle emozioni si misura chiedendo di spiegare come si possono modificare le proprie emozioni per facilitare il
successo o accrescere l’armonia interpersonale. I sostenitori dell’intelligenza emotiva mettono in evidenza gli importanti
vantaggi adattivi delle competenze emozionali nella gestione dei problemi quotidiani, e sono convinti che la capacità di
leggere e gestire le emozioni abbia un chiaro significato evoluzionistico.
Chi ha un’elevata intelligenza emotiva potrebbe avere più successo nella vita rispetto a chi ha maggior intelligenza analitica
perché tende a utilizzare più efficacemente le strategie di adattamento

MISURAZIONE DELL’INTELLIGENZA:
Oggi le scale di Wechsler sono i test più popolari.
- Il WAIS III→ è composto da due categorie: verbali e performance. Lo psicologo può tracciare un profilo basato su ogni
sub test per valutare i punti di forza e deboli di una persona sul piano intellettivo. Genera 3 punteggi riassuntivi: QI
verbale, QI di performance e QI complessivo basato su tutti i sub test

- Il test di livello →serve a misurare il livello di conoscenze acquisito fino a quel momento da parte dei candidate

- il test attitudinale →sottopone ai candidati dei problemi mai visti prima che prescindono dall’apprendimento pregresso
così da misurare il potenziale di apprendimento e performance. I test attitudinali sono più equi perché dipendono più
dalla capacità della persona di reagire ai problemi che dall’apprendimento pregresso.

- Un test psicologico→ è un metodo per misurare le differenze individuali rispetto a un determinato concetto o costrutto
psicologico che si basa su un campione del comportamento rappresentativo in una situazione strutturata e controllata.
Per progettarlo dobbiamo decidere quali comportamenti specifici fungeranno da indicatori delle capacità intellettive.

L’ AFFIDABILITA’→è la coerenza della misurazione che può essere del tempo, rispetto a problemi che compongono il test o di
punteggi attribuiti ai vari esaminatori.

La coerenza interna→ è la coerenza di misurazione all’interno del test.

L’affidabilità intergiudica→ è la coerenza della misurazione nel caso in cui diversi valutatori osservano lo stesso evento o
attribuiscono un punteggio allo stesso test.

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LA VALIDITA’→ è la precisione con cui un test misura effettivamente ciò che dovrebbe misurare

CAPITOLO 13-MOTIVAZIONE:
Il termine motivazione spesso evoca immagini di persone che lottano per avere successo. Per gli psicologi le questioni
motivazionali sono più ampie.

La motivazione è il processo che influenza la direzione, la persistenza e il vigore di un comportamento mirato a uno scopo.

La teoria dell’evoluzione di Darwin ha ispirato le prime considerazioni psicologiche sul fatto che sia l’istinto a motivare gran
parte del nostro comportamento.

Un istinto →è una caratteristica ereditaria che produce automaticamente una certa risposta quando l’organismo viene
esposto a un particolare stimolo.
I ricercatori conducono studi sui gemelli e sui figli adottati per esaminare quanto sia forte l’influenza dell’ereditarietà nelle
differenze fra persone in molti aspetti del comportamento motivato.

OMEOSTASI→ è uno stato di equilibrio fisiologico interno che il corpo cerca di mantenere.
Il centro di controllo funziona in modo analogo al termostato di un forno o di un condizionatore. Una volta che il termometro è
impostato su una determinata temperatura i sensori rilevano i cambiamenti di temperatura verso l’alto o verso il basso. Le
alterazioni fisiologiche dell’omeostasi producono pulsioni, stati di tensione interna che motivano un organismo a comportarsi
in modo da ridurre tale tensioni

la natura dell’ambiente influenza l’attivazione del cervello e che il cervello influenza il comportamento.

Gli incentivi →rappresentano gli stimoli ambiental ricompense i che attirano un organismo verso un obiettivo.

La teoria aspettativa-valore→ è quando un comportamento rivolto verso un obiettivo viene determinato congiuntamente dalla
forza dell’aspettativa che ha la persona di giungere a un obiettivo tramite un particolare comportamento, e del valore
incentivante che la persona attribuisce a quello stesso obiettivo.

Le emozioni estrinseche→ è eseguire un’attività per ottenere una ricompensa esterna o evitare una punizione, le motivazioni
intrinseche è eseguire un’attività per il piacere di farla, perché la si trova godibile o stimolante

Freud propose che l’energia derivante da motivazioni inconsce fosse spesso mascherata e si esprimesse attraverso
comportamenti socialmente accettabili. Nelle nostre azioni e sensazioni, siamo guidati sia da processi mentali consci che da
motivazioni inconsce

Maslow→ diceva che molte prospettive psicologiche ignoravano quella che era una spinta fondamentale nell’uomo: il desiderio
di crescita personale. Propose quindi il concetto di gerarchia dei bisogni:
una volta soddisfatti i nostri bisogni fisiologici essenziali, ci concentriamo sul bisogno di sicurezza e protezione, per poi
passare ai bisogni di livello superiore

l’autorealizzazione →che rappresenta la necessità di soddisfare il nostro potenziale, è la motivazione umana ultima perché ci
motiva a perfezionarci.

Tutti si concentrano sulla soddisfazione dei bisogni più bassi nella gerarchia al punto da dedicare troppo poco tempo a
diventare tutto quello che potrebbero essere. La teoria dell’autodeterminazione si concentra su tre bisogni psicologici
fondamentali:
1. COMPETENZA→ riflette la necessità dell’uomo di padroneggiare nuove sfide e di perfezionare le proprie capacità. Il
comportamento stesso diviene la ricompensa, le motivazioni sono interne a esso e non c’è bisogno di ricompense
dall’esterno.
2. AUTONOMIA →rappresenta il tentativo autonomia di ottenere maggiore libertà e maggiore integrazione del sé.
3. RELAZIONI→ si riferisce al desiderio del sé di creare legami significativi con gli altri

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LA FAME E LA REGOLAZIONE DEL PESO:
Le varie prospettive della psicologia mettono in luce la complessità dello studio delle motivazione. Numerosi fattori biologici,
psicologici e ambientali regolano la nostra assunzione di cibo

Il regolatore ambientale più ovvio è la disponibilità di cibo → la nostra alimentazione è regolata dalla varietà e dal sapore del
↓ cibo
Attraverso un condizionamento classico noi impariamo ad associare l’odore e l’aspetto del cibo al suo sapore e queste
indicazioni spesso possono scaturire la fame

IL METABOLISMO → è il tasso di utilizzazione energetica o calorica del corpo


↳ l’eredità influenza il metabonismo basale di una persona e la tendenza a immagazzinare energia sotto forma di grasso o
tessuto magro
SET POINT → è uno standard determinato biologicamente intorno al quale è regolato il peso corporeo

La fame non dipende da uno stomaco vuoto o contratto,ma diversi sono I fattori
↳ molte aree cerebrali regolano la fame e l’assunzione di cibo
IL NUCLEO PARAVENTRICOLARE → sono un Gruppo di neuroni affollati di recettori che stimolano o riducono l’appetito

CAUSE LEGATE AL CIBO:


- ANORESSIA NERVOSA → è l’intensa paura di essere grassi in risposta alla quale chi ne soffre reduce enormemente
l’assunzione di cibo

- BULIMIA NERVOSA → è la paura di ingrassare che fa si che chi neb soffre mangi in modo incontrollato per poi cercare
di espellere il cibo inducendosi il vomito o assumendo lassativi

LA MOTIVAZIONE SESSUALE:
Come mai le persone fanno sesso? → il motivo chiave è il piacere
↳ CICLO DI RISPOSTA SESSUALE → comprende l’eccitamento, orgasmo e risuoluzione

L’eccitazione sessuale coinvolge la spicologia molto più che fattori fisiologici


- Fantasie sessuali → I processi mentali influenzano il funzionamento psicologico
- Disfunzioni sessuali → attività sessuale cronicamente menomata che angoscia una persona

MOTIVAZIONE DEL SUCCESSO E LA PAURA DI FALLIRE:


Noi tutti sentiamo il BISOGNO DI REALIZZAZIONE→ desiderio positive di riuscire in un compito e di competere con successso
negli standard di eccellenza

TEORIA DEL CONSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO → si concentra sul modo in cui il successo viene definite sia dal singolo che
all’interno della situazione stessa
ORIENTAMENTO E PADRONANZA → si concentra sul miglioramento personale sforzandosi al Massimo e perfezionando nuove
Abilità
ORIENTAMENTO ALL’EGO → il suos copo è rendere meglio degli altri

Responsabile di questi elementi è IL CLIMA MOTIVAZIONALE → incoraggia o ricompensa un approccio orientate alla padronanza

ciò potrebbe tramutare in un’esperienza negativa e dunque la paura del fallimento

a volte gli obiettivi motivazionali sono in conflitto fra loro. Le diverse combinazioni di queste tendenze possono creare tre
tipologie di conflitto:
1. CONFLITTO APPROCCIO- APPROCCIO → si verifica quando ci troviamo di fronte a due alternative allettanti e sceglierne
una significa rinunciare all’altra
2. CONFLITTO EVITAMENTO EVITAMENTO → si verifica quando dobbiamo scegliere fra due alternative indesiderabili
3. CONFLITTO APPROCCIO-EVITAMENTO→ significa essere attratti e insieme respinti dallo stesso obiettivo

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CAPITOLO 14- L’EMOZIONE
L’emozione è stato o vissuto personale che comporta un quadro di reazione fisiologiche, comportamentali e cognitive
↳ è anche un’importante froma di comunicazione sociale
Il termine emozione → si riferisce a risposte sollecitate da uno stimolo spesso brevi e intense
↳ le emozioni non sono considerate separatemnte e non derivano da sistemi neurali unici ma sono collocate in
due dimensioni:
1. Attivazione → attivata e disattivata
2. La valenza → dal piacere al disgust
I nostril stati emotive condividono quattro tratti comuni:
A) Le emozioni vengono sollecitate da stimoli elicitanti interni o esterni
B) Le reazioni emotive derivano dale valutazioni che facciamo dagli stimoli chee attribuiscono un significato alle situazioni
C) Il corpo risponde fisiologicamente alle nostre valutazioni
D) Le emozioni comprendono tendenze comportamentali:
- Espressive→ gioia o piangere
- Strumentali → studiare per un’esame che provoca ansia

UMORE → invece fa riferimento a stati meno intensi e più stabili

LA COMPONENTE COGNITIVA:
Le cognizioni sono coinvolte in tutte le emozioni
LE VALUTAZIONI COGNITIVE → sono interpretazioni e significati che attribuiamo a stimoli sensoriali

COMPONENTE FISIOLOGICA:
Quando viviamo un’esperienza emotive una delle prime cose chepossiamo cambiare sono I comportamenti fisici coinvolgendo:
- Sistema nervoso
- Sistema endocrino
La corteccia cerebrale ha molti collegamenti con L’IPOTALAMO e altre strutture del Sistema LIMBICO
↳ la capacità di regolare le emozionidipende dale funzioni esecutive della corteccia prefrontale

L’attivazione dell’emisfero sinistro → è all’origine di emozioni positive


Emisfero destro → negative

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