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RICERCA SCIENZA

STUDIO
ASCOLT0 AIUTO

PSICOLOGIA
INDAGINE
METODO
ANALISI

STRUMENTO
SOSTEGNO
- STUDIO: della psiche, delle diversità, del comportamento umano, del
carattere, del passato, dell’ambiente, delle emozioni, del profondo…
- SCIENZA: che studia la psiche, che aiuta a superare certe fasi della
vita, che indaga
- ANALISI: per ritrovarsi, della persona, della mente, dei vissuti
- STRUMENTO: per acquisire sicurezza, per superare traumi,
- AIUTO: per elaborare lutti o traumi
AMBIENTE IO
PERCHE’/MOTIVI

ARCO DELLA VITA

SI OCCUPA MENTE

DI…
PASSATO

MALATO e NON
TRAUMA

CRISI

PERSONA

PENSIERO
PROFONDO dell’UOMO
COLLOQUIO
RICERCA

TEST
GLI STRUMENTI
IPNOSI della
PSICOLOGIA

ANALISI
RILASSAMENTO
DIFFERENZE
• PSICOLOGO: laurea quinquennale, tirocinio, esame di Stato, iscrizione
Albo.
Può occuparsi di molteplici settori; lo psicologo che esercita una
professione con finalità sanitarie si occupa di prevenzione, diagnosi,
cura e riabilitazione oltre ad attività di ricerca e didattica.
Inoltre effettua colloqui di sostegno e può effettuare valutazioni tramite
somministrazione di test.

• PSICHIATRA: laurea in medicina e successivamente la specializzazione


in psichiatria; è l’unica figura che può prescrivere farmaci.

• PSICOTERAPEUTA: può essere medico o psicologo con specializzazione


in psicoterapia (4/5 anni)
In Italia, con l’istituzione dell’ORDINAMENTO della PROFESSIONE
PSICOLOGO, Legge n. 56 del 18 Febbraio 1989, sono stati regolamentati
i vari settori di competenza.
PSICOLOGIA
• Il termine PSICOLOGIA deriva dal greco PSYCHE’ (anima) e
LOGOS (studio) letteralmente quindi “studio dell’anima”.

• La PSICOLOGIA, nella sua forma moderna e scientifica, è una


disciplina relativamente nuova (metà del 1800), che studia il
comportamento degli individui e i loro processi mentali. Si
occupa dell’uomo nella sua globalità, e non soltanto degli
aspetti patologici del suo comportamento.
Lo PSICOLOGO applica le conoscenze della PSICOLOGIA per
migliorare la capacità delle persone di comprendere se stesse e gli
altri, affinché possano relazionarsi con i propri bisogni e con il
mondo esterno in maniera consapevole, congrua ed efficace.

Sono molti gli ambiti della PSICOLOGIA, alcuni oramai di


consolidata tradizione, altri in varie fasi di crescita ed espansione.

Tra questi riportiamo:


• Psicologia Clinica (che comprende):
• Psicologia Ospedaliera
• Psicodiagnostica
• Psicologia Delle Disabilità E Della Riabilitazione
• Psicologia Delle Dipendenze Patologiche
• Psicoterapia

• Psicologia Dello Sviluppo E Dell’educazione (che comprende)


• Psicologia Dello Sviluppo
• Psicologia Scolastica
• Psicologia Della Formazione
• Psicologia Dell’orientamento Scolastico E Professionale
• Psicologia Del Lavoro E Delle Organizzazioni (che comprende)
• Psicologia Delle Risorse Umane
• Psicologia Del Lavoro
• Psicologia Dell’organizzazione
• Psicologia Della Formazione Professionale
• Psicologia Del Marketing E Della Comunicazione Pubblicitaria

• Psicologia Sociale Applicata (che comprende ad esempio)


• Psicologia Della Salute
• Psicologia Di Comunità
• Psicologia Dell’anziano
• Psicologia Dell’inter-culturalità
• Psicologia Forense
• Psicologia Sperimentale (che comprende)

• Psicologia Dello Sport: lavora a favore di atleti che praticano attività


individuali o di squadra e per le società sportive.
• L’ambito Della Ricerca Di Base ed Applicata
• Le Neuroscienze
• La Psicometria
• Gli Studi Sulla Struttura E Sulle Funzioni Della Personalità
PSICOLOGIA=
Studio dei processi mentali e della personalità nelle loro
manifestazioni

- INTRAPSICHICHE (emozioni, motivazioni, aspettative,


pensieri, atteggiamenti)
- COMPORTAMENTALI (azioni)

- RELAZIONALI (comunicazione e comportamenti


interpersonali)
1. Lo psicologo è per i matti – io non lo sono.
2. Lo psicologo è per i deboli – io ce la faccio da solo.
3. Lo psicologo potrebbe manipolare la mia mente – non voglio che mi
faccia fare/pensare cose che non voglio.
4. Io sono fatto così – non voglio/non posso cambiare.
5.Nessuno può capire il mio dolore – cosa ne sa uno che non sta vivendo
ciò che vivo io.
6. È impossibile risolvere problemi concreti solo parlando – parlare,
parlare, parlare e poi?
7. La psicoterapia dura troppo – non voglio/non posso impegnarmi.
8. Lo psicologo costa troppo – non è poi così importante.
9. Perché rivolgersi ad uno psicologo quando posso parlare con un amico
– l’amico ti conosce già!
10. Ah…sei psicologo?!?– chissà cosa sei e cosa farai.
PSICOLOGIA e PROFESSIONI SOCIO-SANITARIE

Le professioni socio-sanitarie presuppongono il rapporto diretto e


quotidiano con l’utente, la sua famiglia e gli altri membri dell’equipe
curante.

Per raggiungere in modo efficace ed efficiente gli obbiettivi propri di tali


professioni è necessario possedere conoscenze teoriche e competenze
comportamentali offerte dalle scienze psicologiche.
Competenze globali:

• Conoscenze teoriche specifiche


• Conoscenze tecniche specifiche
• Competenze comunicative e relazionali
• Abilità relazionali
• Conoscenze teoriche relazionali
La conoscenza della propria Psicologia è indispensabile all’operatore
per innalzare la qualità della propria professionalità:
- Rendendolo consapevole dei propri limiti
- Consentendogli di prevenire fattori di rischio legati al coinvolgimento
emotivo

Tale conoscenza di se stessi non può essere raggiunta solamente


attraverso la lettura di libri ma è possibile trarre informazioni utili per
avviare un’indagine su di sé che può essere sviluppata con altri metodi
e in diversi contesti col supporto di esperti.
CHE COS’ E’ LA PSICOLOGIA

La psicologia può essere definita come lo


studio scientifico del comportamento
e
dei processi mentali
Comportamento =
Azioni fisiche osservabili compiute da una persona

Processi mentali =
Modi in cui sensazioni, percezioni, ricordi, emozioni, pensieri,
etc. guidano la nostra comprensione del mondo e che
caratterizzano un individuo

Esperienze interiori coscienti e inconsce

In genere i processi mentali non si possono vedere o sentire:


Pensieri, motivazioni, emozioni, etc.
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Scientifico
in quanto la risposta che cerca di dare si avvale di
una raccolta sistematica, di analisi di dati
osservabili oggettivamente e di spiegazioni sul
funzionamento della mente
(misura del fenomeno dopo un’attenta osservazione)
Cosa fa lo psicologo?
Studia questi argomenti scientificamente:

- Osserva attentamente il comportamento


- Conduce ricerche (per es. Esperimenti) controllate

Scopi

- Descrivere i comportamenti e i processi mentali


- Spiegare perchè questi comportamenti e processi mentali avvengono
- Predire che cosa farà, come si comporterà una persona in futuro
STORIA della PSICOLOGIA
Le Origini

L’interesse per l’animo umano (per la coscienza


individuale, per il carattere delle persone, per le attività
intellettuali e la conoscenza) è vivo nella tradizione
filosofica e letteraria fin dall’antica Grecia.
I pensatori Greci furono i primi a porsi degli
interrogativi fondamentali su come funzioni la mente.
filosofia
È un termine greco e significa letteralmente AMORE PER IL SAPERE;
Studia, come gli stessi filosofi affermano, tutta la realtà,

- si interessa «delle ragioni ultime di tutte le cose» (Aristotele)


- Ricerca «le cause umane e divine delle cose» (Cicerone)
- Insegna a ben ragionare (Cartesio)

Il suo metodo è quella della GIUSTIFICAZIONE LOGICA/RAZIONALE


Il suo unico scopo è la CONOSCENZA
I filosofi greci esaminarono molte delle questioni di cui gli Psicologi si
occupano oggi…come ad esempio le capacità cognitive sono innate o si
acquisiscono con l’esperienza?

Tra gli importanti studiosi a cui fare riferimento:

- Il medico Ippocrate (469-361 a.C.)

- Il filosofo Platone (427 a.C. – 347 a.C.)

- Il filosofo Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.)


Capacità Cognitive
Comprendono tutti quei processi attraverso cui gli individui

- percepiscono
- Registrano
- Mantengono
- Recuperano
- Usano
le informazioni;

Sono coinvolte in qualsiasi compito che essi affrontano.


Ippocrate (medico greco 469-361 a.C.):
Padre della medicina (giuramento di Ippocrate)
Il suo pensiero medico partiva dal presupposto che la malattia e la salute di
una persona dovevano dipendere dalla persona stessa e non da superiori
interventi divini: per questo si dedicò allo studio di anatomia e dei sintomi.
Da un punto di vista filosofico sosteneva la teoria umorale
Sosteneva che vi fosse una corrispondenza tra alcune componenti interne
dell’organismo, gli umori e il carattere dell’individuo. La salute o la malattia
sarebbe il risultato dell’equilibrio o squilibrio tra questi umori.

Tipologia psicologica delle persone:


Il filosofo Platone (427 a.C. – 347 a.C.)

Sosteneva l’innatismo, teoria secondo cui certi tipi di conoscenze sono


innate;

Il filosofo Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.)


riteneva che la mente del bambino fosse una «tabula rasa» su cui
venivano scritte le esperienze; sostenitore deIl’EMPIRISMO FILOSOFICO
(tutta la conoscenza si acquisisce tramite l’esperienza)
- Nel 1500 il tedesco Melantone (Philipp Schwarzerd), letterato ed
educatore, conia il termine ‘psicologia’.
Non ha in mente però la scienza psicologica, ma l’insieme delle
conoscenze umanistiche (filosofiche, letterarie, religiose, ecc.)
sull’animo umano.

- Nel 1690 il filosofo inglese John Locke pubblica


il Saggio sull’intelletto umano
in cui si propone di elaborare una scienza della mente, cioè di applicare
allo studio della mente umana i nuovi metodi della scienza moderna.
Nell’opera c’è un certo sforzo di ricostruire il processo attraverso il
quale si formano in noi le idee sulla base dell’introspezione e di
osservazioni sull’uomo e sugli animali.
L’impostazione però resta filosofica.

Locke persegue due obiettivi entrambi filosofici:

1) dimostrare la tesi che le idee sono acquisite con l’esperienza e non


innate;
2) trovare il modo di rendere più solidi i ragionamenti e più fondate le
conoscenze.
La psicologia invece vuole semplicemente conoscere il funzionamento
della mente umana.
Autonomia della Psicologia
• Passaggio dallo studio della mente da un punto di vista filosofico e
medico - fisiologico ad una prospettiva più propriamente psicologica.

• Studio, per esempio, dei sistemi sensoriali non per studiare i tessuti
nervosi ecc., ma per indagare su come i sistemi sensoriali
contribuiscono all’attività del “percepire”. Come avviene la percezione?
Attraverso quali processi organizziamo le informazioni visive? Come le conoscenze
apprese influiscono sulla percezione?
La Psicologia quindi è una scienza storicamente recente, a
differenza di altre scienze moderne che studiano la natura,
come la fisica, la Psicologia assume la sua autonomia
distinguendosi quindi dalla filosofia e dalla medicina soltanto
a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.

E’ in questi anni che si comincia a studiare, in maniera sempre


più sistematica, la mente umana con i metodi delle scienze
naturali e si dà vita a una tradizione in materia.
Alla nascita della psicologia scientifica hanno contribuito tre fatti
fondamentali:

1. Scienziati della natura (fisici, biologi, medici) si sono interessati ad


argomenti di psicologia (sensazioni, percezioni, pensiero, emozioni)
2. Hermann Ebbinghaus (1850-1909), studioso solitario, fuori degli
ambienti accademici, conduce il primo rigoroso studio sperimentale su
un’attività psichica superiore: la memoria.
3. Wilhelm Wundt (1832-1920), fisiologo tedesco di vasta cultura fonda
la psicologia come disciplina a sé stante, tenendo corsi regolari in
università e creando, a Lipsia, il primo laboratorio di psicologia della
storia.
1) SCIENZIATI DELLA NATURA SI INTERESSANO A TEMI DI PSICOLOGIA
• Nel 1872 Charles Darwin (1809-1882), il teorico dell’evoluzione, pubblica
L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali .
È il primo studio sulla comunicazione degli animali e sulla comunicazione non-
verbale (CNV).
Vi viene proposta la teoria fisiologica delle emozioni(che l’emozione sia una
risposta fisiologica specifica a uno stimolo).
• Tra il 1860 e il 1870 Franciscus Cornelis Donders (1818-1889), oculista olandese,
si dedica a ricerche di cronometria mentale, introducendo il metodo dei tempi di
reazione, che, seppure tecnicamente raffinato, ancora oggi è usato in psicologia
cognitiva per ricostruire le attività mentali. I tempi necessari a rispondere a uno
stimolo semplice (tirare una leva quando compariva una luce) erano più brevi di
quelli necessari a rispondere a uno stimolo complesso (tirare una leva se la luce era
debole). La differenza era il tempo che occorreva per operare la discriminazione e
la scelta.
• Tra il 1850 e il 1857 Gustav Theodor Fechner, medico e fisico di talento, fonda la
psicofisica, branca ancora oggi importante che mette in relazione stimoli fisici e
impressioni psichiche. Scopre la legge di Weber-Fechner: la differenza appena
percepibile tra due stimoli è proporzionale alla loro intensità, secondo un
coefficiente che varia per il tipo di stimolo (0,02 per il peso, 0,08 per la luce, ecc.).
La nostra sensibilità è maggiore per gli stimoli deboli. La legge è di grande
importanza pratica.Oggi sappiamo che la proporzionalità non è perfetta e che fanno
2) LE RICERCHE DI EBBINGHAUS SULLA MEMORIA
PROCEDIMENTO SPERIMENTALE
Per cinque anni, dal 1879 al 1884 Ebbinghaus condusse esperimenti
sulla memoria.
- Come soggetto sperimentale adoperava se stesso.
- Imparava a memoria liste di sillabe senza senso in sedute di
apprendimento che seguivano regole precise: leggere, ripetere, in
caso di inceppamento rileggere la parte successiva, poi tutto, quindi
ripetere nuovamente.
- Ebbinghaus cercava di mantenere costante la concentrazione e e le
proprie abitudini di vita. Voleva evitare l’interferenza di altri fattori.
- La memoria veniva misurata come risparmio nel riapprendimento,
cioè sulla base del tempo in meno che occorreva a imparare le stesse
liste di sillabe senza senso.
Si può memorizzare attraverso 3 tipi di task:

- RIEVOCAZIONE: con la quale viene chiesto ad un individuo di ripetere ciò


che ha memorizzato

- RICONOSCIMENTO: con la quale l’individuo deve riconoscere cose già viste


o sentite tra altre

- RIAPPRENDIMENTO: usato da Ebbinghaus, nella prima seduta imparava


delle sillabe, nella seconda provava a riapprendere la stessa lista; al
secondo tentativo, per imparare la seconda lista gli serviva un tempo molto
minore rispetto alla prima
RISULTATI
1) Effetto del superapprendimento: a forza di ripetere, il ricordo migliora;
aumentando il numero di ripetizioni aumenta anche il ricordo.
Il superapprendimento migliora le prestazioni fino a una certa soglia, oltre la
quale non si va.

2) Curva dell’oblio: al trascorrere dei giorni il ricordo diminuisce;la memoria


diminuisce bruscamente all’inizio e lentamente in seguito.

3) Apprendimento massivo e distributivo: più sedute sono più efficaci di una


seduta lunga

4) Effetto seriale: ricordiamo meglio ciò che è all’inizio o alla fine di una serie
LIMITI. Sono legati all’impostazione associazionistica.
Ebbinghaus trascurava il significato, che è il fattore più importante nella
memorizzazione.
LE RICERCHE DI WUNDT E DEI SUOI COLLABORATORI
NEL LABORATORIO DI LIPSIA (1875-1920)

• Nel 1879 Wundt fonda il primo laboratorio di psicologia con l’idea che
la psicologia possa essere trattata come scienza a sé stante e
autonoma.

Il grande merito di Wundt fu indubbiamente quello di aver dato alla


psicologia dei fondamenti organici e sistematici, individuando la
necessità di stabilire per la nuova disciplina, un OGGETTO, degli
OBIETTIVI e, naturalmente, un METODO.
OGGETTO: è dato dai contenuti immediati della coscienza, quindi dalle
esperienze dirette dei singoli individui.

OBIETTIVI: analisi e scomposizione delle emozioni, dei ricordi, delle


percezioni, degli atti di volontà e di tutto ciò che rientra nei processi
coscienti del soggetto.

METODO: deve essere necessariamente quello sperimentale, che si


serve comunque dell’introspezione, in quanto questa è l’unica strada
possibile per indagare dentro l’essere umano.
(il soggetto viene messo nella condizione di analizzare quanto avverte in presenza
di qualche particolare stimolo, mentre lo sperimentatore controlla con grande
attenzione e sistematicità quanto succede)
Accanto alla Psicologia Sperimentale Wundt sostenne la necessità di una
PSICOLOGIA FILOSOFICA
più vicina alle scienze dell’uomo (propose una psicologia dei popoli)

Queste 2 anime che tentò di tenere insieme


(Psicologia scientifica e Psicologia Filosofica)
si separano in maniere decisiva con l’esportazione della Psicologia negli
Stati Uniti

Psicologia Europea Psicologia Nordamericana


(continua ad agire la tradizione filosofica) (accentua l’assimilazione della
psicologia tra le altre scienze)
DOPO WUNDT…negli Stati Uniti
Da tutto il mondo a Lipsia affluivano allievi e osservatori.
Il laboratorio divenne un modello per altri laboratori in Europa e negli USA.

- Scuola strutturalista negli USA


E.B.Tichener, inglese, frequenta il laboratorio di Lipsia e poi si trasferisce negli USA
dove fonda un laboratorio alla Cornell University. Nasce così lo strutturalismo
(chimica della coscienza), secondo il quale ciò che la psicologia doveva fare era
ricostruire la struttura della mente, cioè suddividerla nelle sue componenti,
scomposizione dei processi psichici: pensieri, emozioni, sensazioni, fino agli
elementi più fini.
- Scuola funzionalista negli USA
William James, medico con interessi filosofici e umanistici, diviene professore di
psicologia ad Harvard. Nel 1890 pubblica Princìpi di psicologia, manuale di larga
diffusione. La sua impostazione è funzionalista e si oppone allo strutturalismo,
difendevano la concezione unitaria delle funzioni mentali e individuavano queste
come processi di adattamento dell’organismo all’ambiente: la mente è un sistema
dinamico che si adatta all’ambiente e va capita in attività, non analizzata nella sua
struttura.
WUNDT e i suoi allievi…
PSICOLOGIA NORDAMERICANA
• Primi anni del 1900
COMPORTAMENTISMO
Nasce con il Manifesto di WATSON

OGGETTO D’INDAGINE della PSICOLOGIA: comportamento osservabile


• Rifiuta tutti i metodi soggettivi (introspezione) e osserva solo i comportamenti
oggettivi, cioè osservabili da tutti. Impossibile indagare processi mentali (scatola
nera)
• Scopo: studiare scientificamente il comportamento umano
• Gli uomini come gli animali apprendono dall’esperienza associando agli stimoli
delle risposte, l’organismo (o) si trova tra uno stimolo (s) e una risposta (r)

AUTORI SIGNIFICATIVI da cui trae origine: Pavlov, Thorndike, Skinner


L’ESPERIMENTO di PAVLOV
• Stimolo neutro (SN): un stimolo che naturalmente non elicita una
risposta in un organismo

• stimolo incondizionato (SI): stimolo che suscita una risposta riflessa


o innata (RI) indipendentamente da ogni apprendimento
precedente

• Acquisizione: periodo durante il quale viene appresa una risposta

• stimolo condizionato (SC): stimolo che, tramite ripetute associazioni


a uno SI, viene a suscitare una risposta condizionata (RC)
simile alla RI originaria
• Il condizionamento classico è più forte quando:

– Ci sono ripetuti accoppiamenti SC-SI


– Lo SI è più intenso
– L'associazione SC e SI rispetta la sequenza prevista dalla
procedura di abbinamento anticipato (rispetto al simultaneo o
ritardato)
– L'intervallo di tempo tra SC e SI è breve (entro 250 msec)
Il condizionamento classico negli
essere umani: connessione con le
emozioni

• Risposte emotive condizionate: risposte emotive che sono state


collegate ad uno stimolo che in precedenza era neutro
attraverso l’apprendimento
Paura condizionata

• Watson condizionò il piccolo Albert di 11 mesi ad avere paura


dei topi bianchi
• Uno SI (rumore forte) che spaventava il bambino (RI) fu
ripetutamente associato alla presenza di un topolino bianco (SN).
Dopo ripetute presentazioni SI-SN, il topolino diventò SC ed elicitava
la paura (RC).
• Paura generalizzata ad altri oggetti bianchi e pelosi
Esperimento del piccolo Albert 1920
Obiettivo dell'esperimento è dimostrare che una emozione come la
paura è il risultato di un processo di condizionamento ambientale.
Watson e la moglie spaventano un bambino (Albert) di circa un anno di
età con un forte rumore quando questi gioca con un coniglio bianco.
L'esperimento ripetuto più volte condiziona il bambino. Dapprima
Albert strilla solo quando avverte il rumore, ma poi anche alla sola
vista del coniglio bianco. Watson e la moglie osservano che la paura
indotta segue un processo di generalizzazione: Albert si spaventa in
presenza di altri animali dal pelo bianco, pure con oggetti lanosi e
bianchi
Condizionamento operante
L’ESPERIMENTO di THORNDIKE: apprendimento per prove ed errori
• Lʼanimale prova diversi comportamenti (graffia, morde, ecc.),
ma riesce ad uscire solo premendo la leva (risposta
corretta).
• Thorndike notò che le risposte non corrette tendono ad
essere abbandonate; viceversa quelle corrette ad essere
ripetute (legge dellʼ’effetto).
• In sostanza, secondo Thorndike, l’apprendimento nasce da una
connessione stimolo-risposta.
• ma può verificarsi solo se la risposta produce un effetto
soddisfacente o piacevole per l’animale.
• di contro, se l’effetto è spiacevole, la connessione si
indebolirà e la risposta si estinguerà.
L’ESPERIMENTO di THORNDIKE
Apprendere per prove ed errori
L’approccio di Skinner
• Lʼestensione del condizionamento classico venne realizzata da Skinner
(1904-1990), che riprese le ricerche di Thorndike e distinse fra
comportamenti rispondenti e operanti.
• Rispondente: comportamento che deriva da riflessi innati o appresi.

• Operante: comportamento che è emesso spontaneamente


dallʼ’organismo.
La skinner box
• Un animale viene messo in una scatola in cui è presente una leva
• L’atto di premere la leva (dapprima casualmente) diventa più
frequente se premendola l’animale ottiene una ricompensa
(cibo)
• Se l’agire sulla leva non porta all’erogazione di cibo il
comportamento del premere la leva non è più frequente di
altri comportamenti
• E’ possibile istituire una discriminazione fornendo il cibo se la
leva viene abbassata dall’animale quando per es. una
luce è accesa (stimolo discriminativo)
Il principio chiave per spiegare questo
fenomeno è il rinforzo
Ci sono Rinforzi positivi e negativi

Rinforzo positivo: una risposta viene potenziata perché produce una


conseguenza positiva

Rinforzo negativo: una risposta viene potenzata dalla successiva


eliminazione (o prevenzione) di uno stimolo negativo
– Es: Un ratto posto dentro una gabbia è sottoposto ad un forte rumore
fastidioso e impara che se abbassa una leva il rumore cessa.
Il condizionamento operante:
Applicazioni
• Applicazioni per addrestrare animali specializzati:
– Addestrare cani che assistono le persone disabili
– Addestrare cani poliziotto
– Addestrare cani che si esibiscono nei film
• Metà/fine 1900
COGNITIVISMO
Individua come oggetto d’indagine la mente, recuperando il soggetto
come AGENTE ATTIVO, capace di elaborare informazioni provenienti
dall’esperienza.
UOMO= ELABORATORE D’INFORMAZIONI

• La mente è paragonata ad un personal computer che elabora le


informazioni in entrata per poi fornire una risposta
• Orientamento influenzato dagli sviluppi tecnologici in campo
informatico
• FUNZIONI STUDIATE: memoria, attenzione, intelligenza, pensiero
PSICOLOGIA EUROPEA

• Metà 1800-primi anni del 1900


- Modello evolutivo (Darwin): mutazioni organiche e lotta per la vita
che seleziona i soggetti più idonei alla sopravvivenza
- PSICOANALISI: interpreta i processi mentali consci a partire da quelli
inconsci attraverso l’analisi soggettiva, realizzata attraverso la
relazione terapeutica (FREUD)
- PSICOLOGIA DELLA GESTALT
- PSICOLOGIA EVOLUTIVA
- TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
- RIVOLUZIONE NARRATIVA
PSICOLOGIA CLINICA vs PSICOLOGIA SPERIMENTALE

si occupa di singoli soggetti studia i soggetti


spesso affetti nei laboratori
da sofferenze psichiche, in situazioni artificiali
che si rivolgono allo Psicologo per rigorosamente controllate
alleviarle, alleggerirle o eliminarle con lo scopo di verificare
ipotesi teoriche
LA PSICOANALISI
Sempre sul finire del XIX secolo

Fondatore: SIGMUND FREUD,


nasce in Moravia nel 1856, si trasferisce poi a Vienna dove
trascorre fanciullezza e adolescenza

• Freud iniziò la sua carriera come medico neurologo: dopo la laurea in


medicina nel 1881 lavorò nel laboratorio del fisiologo Buercke, poi
nell'ospedale generale di Vienna con lo psichiatra Meynert, ottenendo nel
1885 la libera docenza in neuropatologia. Nell'inverno 1885-86 seguì le
lezioni di Charcot a Parigi.
Le tappe storiche
• Tornato a Vienna, aprì uno studio privato, occupandosi in particolare di
malati di nevrosi e collaborando con J. Breuer agli Studi sull'isteria (1892-
95). Attraverso la cura della nevrosi, nonché l'analisi di sé e dei propri sogni
(che iniziò nel 1897, spinto anche dai turbamenti seguiti alla morte del
padre), nell'ultima decade dell'Ottocento pose le basi della psicoanalisi.
• La psicoanalisi o psicanalisi(da psico-, psiche, anima, più
comunemente "mente", e -analisi: analisi della mente) è la teoria
dell'inconscio della psiche umana su cui si fondano una disciplina,
nota come psicodinamica, e una relativa prassi psicoterapeutica.

In primis la teoria psicoanalitica è una teoria dell'inconscio:


nell'indagine dell'attività umana essa si rivolge soprattutto a quei
fenomeni psichici che risiedono al di fuori della sfera della coscienza.
La scoperta dell'inconscio
Giovane medico, Freud accresce la sua curiosità verso un vasto campo
di disturbi nervosi allora genericamente catalogati sotto il termine
‘isteria’.
I malati isterici presentavano disturbi assai gravi, come assenza di
sensibilità e paralisi degli arti inferiori o superiori, nonché fenomeni di
afasia (difficoltà nel parlare, addirittura mutismo) e amnesia (disturbi
del ricordo), senza tuttavia che si potessero osservare lesioni somatiche
tali da potersi dire causa dei disturbi stessi, e senza altresì che i soggetti
manifestassero quella perdita di capacità di intendere e volere tipica
delle malattie mentali come la demenza.
La medicina ufficiale del tempo si muoveva in un orizzonte teorico di
tipo positivistico-materialistico, che tendeva a interpretare tutte le
malattie in termini somatici.
Il caso di ANNA O.
• Pseudonimo di BERTHA PAPPENHAIM
• 21enne che viveva nella tipica situazione viennese di fine ‘ 800
• Madre fredda e assente. Padre affettuoso ma non in grado di aiutarla
nella sua difficile crescita
• Anna: intelligenza notevole, intuitiva, acuto senso critico, doti
poetiche
• Sbalzi emotivi
• Esistenza monotona: Sogni ad occhi aperti «teatro privato»
inconscio
L’inconscio freudiano non è paragonabile ad una vecchia soffitta da cui
ogni tanto affiora qualche ricordo del passato quanto piuttosto ad un
vasto insieme di forze, ricordi, desideri, esperienze, fantasie (vissuti
psichici) che continuano ad agire sul nostro comportamento.
L’INTERPRETAZIONE dei SOGNI

L'interpretazione dei sogni, pubblicato in tedesco nel 1899 con il titolo


Die Traumdeutung, è una delle opere di Sigmund Freud che sta alla
base degli ulteriori sviluppi del pensiero del fondatore della
psicoanalisi.
• Contenuto manifesto
Si definisce contenuto manifesto quella parte del sogno che viene raccontata
al risveglio da parte del sognatore; in sostanza, la storia e gli elementi del
sogno per come vengono espressamente ricordati dal sognatore. Gli
elementi che compongono tale "storia" sono simbolici, e devono essere
interpretati analiticamente per poter arrivare al significato "profondo" del
sogno stesso.
Freud ha individuato, elencato ed analizzato tutta una serie di regole
secondo cui i sogni si formano, oscurando i contenuti inconsci e
permettendo loro, così camuffati, di arrivare alla coscienza. Utilizzando
quelle stesse regole è possibile decriptare il sogno partendo dal contenuto
manifesto (cioè dal racconto del sognatore).
• Contenuto latente Si definiscono contenuto latente di un sogno quei
contenuti mascherati dagli elementi simbolici che vengono indicati col
termine "contenuto manifesto". Attraverso l'interpretazione analitica dei
simboli contenuti nel sogno si riesce ad arrivare alla ricostruzione dei
contenuti inconsci che, altrimenti, non potrebbero apparire alla coscienza.
Le leggi che regolano i sogni
Sigmund Freud fu il primo a formulare una teoria dei sogni che poteva aiutare
nell'interpretazione di questi ultimi. Per Freud vi erano una serie di leggi che regolavano la
formazione del contenuto manifesto di un sogno. Capendo come si formavano i sogni era
possibile, usando le stesse leggi, decriptarne il contenuto latente.
Tali leggi sono:
• Condensazione: per la quale un'idea, un'immagine del sogno può fondere insieme a vari
pensieri e ricordi.
• Spostamento: processo per cui la carica emotiva è separata dal suo oggetto reale ed è
riferita ad un oggetto differente.
• Drammatizzazione: in cui i pensieri e le emozioni alla base dei sogni si presentano in
successione densa e movimentata.
• Simbolizzazione: consiste nell'utilizzo da parte dell'inconscio di simboli sostitutivi delle
cose.
• Rappresentazione per l'opposto: si verifica nel momento in cui ci si risveglia, cioè quando
la censura, rientrata in azione con tutte le sue forze, ostacola il ricordo della trama del
sogno.
Tutto il complesso "lavoro onirico", cioè il lavoro della censura durante il sonno, è volto a
mascherare i reali contenuti dell'inconscio. Il sogno si presenta dunque come l'espressione
travestita deformata di un desiderio represso. Inoltre il sogno è sempre collegato a un fatto
emotivo della primissima infanzia sprofondato nell'inconscio.
FREUD…in breve
- Nuove tecniche terapeutiche
- Le associazioni libere: collegamenti spontanei tra ricordi
e vissuti che il pz produce. Sembrano casuali, in realtà
hanno un significato.
- L’analisi del transfert: il paziente in seduta
rivive e sperimenta vissuti sperimentati con
le figure significative della sua infanzia.
- L’interpretazione dei sogni:
I sogni, proposti come "la via regia che
conduce all'inconscio", sono gli indizi
migliori per la comprensione della
nostra vita inconscia
PSICOLOGIA della GESTALT
Europa, primi anni del ‘900
E’ una corrente psicologica che si sviluppa in Germania nel periodo tra gli anni dieci
e gli anni trenta, per poi proseguire la sua articolazione negli USA, dove i suoi
principali esponenti si erano trasferiti durante il periodo delle persecuzioni naziste.
Il termine tedesco Gestalt è il participio passato di von Augen gestellt
che letteralmente significa posizionato davanti agli occhi, ciò che compare allo
sguardo, ovvero forma

Questo modello studia i processi psichici superiori, principalmente PERCEZIONE e


PENSIERO, e la relazione tra soggetto e oggetto

l termine Gestalt si riferisce sia alla teoria della Forma degli anni '20 sia alla terapia
della Gestalt di indirizzo psicoanalitico degli anni '50.
Il motto dei gestaltisti è:
“Il tutto è più della somma delle singole parti”

significa che la totalità del percepito è caratterizzato non solo dalla somma dalle
singole attivazioni sensoriali,
ma da qualcosa di più che permette di comprendere la forma nella sua totalità.
Ex. Melodia (bellissima nel suo insieme cioè nella sua totalità, che, chiaramente,
non può esistere senza le singole parti, ovvero le note)

In sostanza, da ogni esperienza percettiva si ottiene una immagine totale a cui la


mente attribuisce un significato, derivante da singoli dettagli che fungono da
sfondo della figura.
La capacità di percepire il tutto è una dote innata in ognuno di noi che consente di
dare un senso a tutto ciò che registriamo con gli organi di senso.
La PERCEZIONE

La percezione è definibile come quel processo per mezzo del quale


riconosciamo, organizziamo e attribuiamo significato alle sensazioni
che derivano dagli stimoli ambientali
La psicologia dell’età evolutiva
• Metà-fine del 1900

È il settore che studia il processo di crescita e organizzazione delle


persone, legate alla crescita fisica e psicologica nell’
• Si occupa dello sviluppo delle funzioni cognitive nell’interazione
individuo-ambiente;
• Attraverso i continui processi di interazione con la realtà la
persona sviluppa la propria struttura cognitiva
JEAN PIAJET
è stato uno psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero.
è da sempre considerato uno dei massimi esponenti dello studio dello
sviluppo della cognizione o pensiero infantile.
- Le sue teorie derivano da anni di studio osservazionale da cui egli inferì
l’esistenza di una serie di tappe considerate ancora del tutto valide al
giorno d’oggi.
- Lo scopo finale è chiedere sempre al bambino il perché svolge una serie di
azioni, al fine di poter rivelare la logica sottostante al proprio
comportamento da cui poter inferire la regola di base acquisita attraverso
l’esperienza.
• Per analizzare le varie tappe evolutive, Piaget utilizza il metodo clinico
che consiste nell'osservazione sistematica del comportamento del
bambino in una determinata situazione sperimentale.
• Il suo obiettivo è quello di comprendere l'origine e lo sviluppo
dell'intelligenza, dimostrando che questa non è innata ma che si
struttura in relazione al mondo esterno.

• Jean Piaget, dunque, sostiene che lo sviluppo cognitivo del bambino


deriva dall’interazione con la realtà circostante, grazie alla quale si
verifica una trasformazione in termini di acquisizione di informazioni
utili alla conoscenza pratica.
SVILUPPO COGNITIVO

progressivo evolvere delle capacità intellettive che variano durante


tutto l’arco della vita, mutando e perfezionandosi.
Quindi, più nel dettaglio, lo sviluppo cognitivo consente di acquisire
informazioni dall’ambiente per immagazzinarle, attraverso
rappresentazioni mentali, che permettono di essere utilizzate in
momenti successivi della propria esistenza.
Le conoscenze acquisite durante l’interazione con l’ambiente esterno,
sono costruite dal bambino, fin da dalla nascita, e sono arricchite con il
procedere dell’età, sia quantitativamente sia qualitativamente.
Jean Piaget
dunque, sostiene che lo sviluppo cognitivo del bambino deriva
dall’interazione con la realtà circostante, grazie alla quale si verifica una
trasformazione in termini di acquisizione di informazioni utili alla
conoscenza pratica;
- si verifica attraverso l’assimilazione di informazioni e gli scambi che
avvengono direttamente con l’ambiente, permettendo in questo modo di
strutturare delle rappresentazioni mentali, schemi cognitivi, ben
organizzati.
- di conseguenza si determinano 4 stadi (periodi di crescita intellettiva)
aventi diversi livelli di funzionamento cognitivo che si sviluppano durante il
corso della vita.
L’ordinamento di questi stadi è fisso e universale malgrado si rilevino delle
differenze individuali determinate da fattori culturali e ambientali.
4 stadi (periodi di crescita intellettiva)
Ciascuno stadio presume l’esistenza di una particolare organizzazione
psicologica e il passaggio da uno stadio all’altro è direttamente
proporzionale all’età e chiaramente varia da un bambino all’altro, in
relazione all’ambiente e la cultura.

Ogni stadio è diverso dal precedente, poiché presenta caratteristiche e


regole specifiche. Inoltre, una volta raggiunto uno stadio si apprendono
una serie di capacità che saranno integrate agli stadi successivi
1) Stadio senso motorio
2) Stadio preoperatorio
3) Stadio operatorio concreto
4) Stadio delle operazioni formali
1) Stadio senso motorio (0-2 anni)

Il bambino agisce direttamente sulla realtà e si comporta come un


piccolo scienziato nel suo laboratorio. Per conoscere la realtà usa i
riflessi, cioè comportamenti istintivi come la suzione.
Utilizza i sensi e le abilità motorie per esplorare e relazionarsi con ciò
che lo circonda.
Apprende il concetto di "permanenza dell'oggetto", ovvero comprende
che gli oggetti esterni che formano il mondo sono entità esistenti, a
prescindere dalla sua consapevolezza di essi.
B) Stadio preoperatorio (2-6/7 anni)
In questo stadio il bambino è capace di usare il linguaggio.
Il suo pensiero, però, è ancora magico: attribuisce i caratteri della vita
animata agli oggetti e ai fenomeni naturali (es: pioggia, ombra,
oggetto inanimato)
In questo stadio permane l’egocentrismo: il bambino cioè si
rappresenta le cose solo dal proprio punto di vista.
Un famoso esperimento per verificare l'egocentrismo intellettuale è
l'«esperimento delle tre montagne», in cui si presenta al bambino un
modellino con tre montagne e gli si chiede come queste montagne
vengano viste dalla bambola posta in un punto di osservazione
diverso dal suo; tipicamente il bambino dirà che la scena vista dalla
bambola è uguale a come la vede lui.
C) Stadio operatorio concreto (6/7-11 anni)

Il bambino riesce a mettere in sequenza o a classificare gli oggetti ma


deve poter operare sulla realtà concreta
Il bambino che si trova nello stadio delle operazioni concrete ha delle
difficoltà ad applicare le sue competenze a situazioni astratte, cioè non
presenti nella sua esperienza. Se un adulto gli dice: "Non prendere in
giro Giulio perché è grasso, cosa diresti se lo facessero a te?" la sua
risposta sarebbe "Io non sono grasso e perciò nessuno mi può prendere
in giro". Calarsi in una realtà diversa dalla sua è un'operazione troppo
astratta.
D) Stadio delle operazioni formali (dall’età
adolescenziale)
A partire dai 12 anni il bambino riesce a formulare pensieri astratti: si
tratta del cosiddetto pensiero 'ipotetico-deduttivo', grazie al quale il
bambino può riferirsi mentalmente ad oggetti non presenti nella sua
esperienza, ma soltanto ipotetici, e ricavare da essi tutte le possibili
conseguenze logiche. Il soggetto è ora in possesso degli stessi schemi
di pensiero dell'adulto.
L’ APPROCCIO NARRATIVO
• Paragonare la mente ad un computer è utile per spiegare alcuni
comportamenti ma non altri (le relazioni sociali)
• Sul finire del Novecento si impone un nuovo orientamento che per
l’operatore impegnato nella relazione d’aiuto può essere un
importante punto di riferimento
• Il metodo delle Storie di Vita narrate dagli assistiti può essere utile
per:
• Condividere con gli assistiti ansie e aspettative
• Confortarli
• Ascoltare i loro bisogni
• Dare un senso alle esperienze passate e presenti
• Costruire la speranza nel cambiamento e nel miglioramento
ESERCITAZIONE
• La psicologia narrativa ha rivelato l’importanza del raccontare storie
per conoscere e comprendere la realtà.
Si riporti di seguito una Storia di Vita con qualche persona anziana e si
provi ad indicare quali vissuti sono stati sperimentati durante il
racconto…………………..………………………………………………………………………….
I PROCESSI EVOLUTIVI e le FUNZIONI
PSICOLOGICHE OGGETTO d’INDAGINE della
PSICOLOGIA
• SVILUPPO COGNITIVO: processo che riguarda gli stadi di evoluzione dei processi
cognitivi mediante interazione adattiva tra individuo e ambiente
• SVILUPPO del LINGUAGGIO: processo che riguarda le fasi di acquisizione del
linguaggio
• SVILUPPO AFFETTIVO: processo evolutivo in grado di condizionare la qualità delle
relazioni affettive, si verifica attraverso l’interazione delle caratteristiche
individuali del soggetto e l’ambiente esterno
• SVILUPPO della PERSONALITA’: processo evolutivo distinto in varie fasi che
determina l’insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità di
comportamento di un individuo che rimane stabile e coerente nelle varie
situazioni ambientali
• APPRENDIMENTO: processo psichico che permette un cambiamento
durevole del comportamento attraverso l’esperienza del soggetto
nell’ambiente
• MEMORIA: processo psichico che consente all’individuo di
immagazzinare, conservare e recuperare informazioni
• ATTIVAZIONE-VIGILANZA: sono due processi fisiologici, l’attivazione è
lo stato di vigilanza del sistema nervoso centrale e la vigilanza indica
lo stato di coscienza ottimale per la prestazione di determinati
compiti
• ATTENZIONE: processo cognitivo, è un meccanismo che permette di
selezionare le informazioni in ingresso in base alla rilevanza che
rappresentano per l’individuo
• SENSAZIONE: processo fisiologico che riguarda l’effetto immediato
dovuto al contatto dei recettori sensoriali con i segnali provenienti dal
mondo esterno
• PERCEZIONE: processo psicologico che permette all’organismo di acquisire
informazioni provenienti dall’ambiente, essa è una ricostruzione interna ad
ogni osservatore della realtà ambientale
• PENSIERO: funzione mentale che consente di formulare concetti,
ragionamenti e risolvere problemi
• LINGUAGGIO: funzione psicologica che permette la comunicazione tra
individui
• COMUNICAZIONE: la modalità che permette agli esseri umani di interagire
• INTELLIGENZA: l’insieme di capacità che consente all’uomo di adattarsi
all’ambiente
• PERSONALITA’: L’insieme di caratteristiche psichiche, modalità
comportamentali, e relazionali di un individuo, relativamente stabile e
coerente nelle diversità delle situazioni ambientali in cui viene a trovarsi
• FRUSTRAZIONE: lo stato d’animo che sperimenta l’individuo quando è
impossibilitato a soddisfare i propri bisogni
• CONFLITTO: condizione che sperimenta il soggetto quando due forze
della stessa valenza ma orientate in senso opposto agiscono
contemporaneamente su di lui
• STRESS: reazione emotiva dell’individuo a stimoli esterni che
suscitano risposte fisiologiche e psicologiche
• EMOZIONE: reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve
durata determinata da uno stimolo interno o esterno al soggetto che
provoca alterazioni a livello somatico, vegetativo e psichico
• MOTIVAZIONE: è un fattore dinamico del comportamento umano che
attiva e dirige l’organismo verso una meta

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