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5^SB
o Dio, la religione e la coscienza umana: l’unica via che permette sfuggire alla
contraddittorietà della religione cristiana, secondo Feuerbach, è data da un’analisi critica della
religione che ne sveli le fallacie, fra tutte l’attribuzione di determinati predicati ad un Dio
persona giudicato inconoscibile.
Dio
Per Feuerbach Dio è «l’ottativo del cuore reso eterno e presente», ciò significa che Dio rappresenta per
l’uomo tutto ciò che l’uomo aspira ad essere, reso perfetto e ideale: l’uomo è buono, Dio è Bontà,
l’uomo ama, Dio è Amore, e così via. Feuerbach si accorge quindi che i predicati che i credenti applicano
a Dio sono in realtà predicati della specie umana.
Religione
La religione che si propone di riferire i predicati “divini” al loro soggetto originale e autentico è
l’antropoteismo, ovvero un culto religioso in cui teologia e antropologia coincidono in quanto
entrambe si riferiscono all’uomo nella sua universalità.
Feuerbach nega la trascendenza di Dio e critica fortemente la filosofia hegeliana in quanto la riflessione
filosofica deve essere assolutamente separata dalla teologia.
La Coscienza Umana
Nonostante critichi fortemente la religione nei suoi scritti Essenza del cristianesimo ed Essenza della
religione, Feuerbach non nega che essa abbia un ruolo centrale nel rendere gli uomini tali e diversi da
ogni altro animale: per lui infatti gli elementi distintivi della specie umana sono la religione e l’avere una
coscienza al tempo stesso individuale e della specie, intesa come coscienza di essere intrinsecamente
in relazione con tutti gli altri uomini.
Per Feuerbach un uomo è cosciente di sé quando è consapevole di sé come essere pensante e dotato di
volontà e affetti, la coscienza si fonda quindi su ragione, volontà e cuore, e ha due funzioni molto
importanti:
1. È ciò che permette agli uomini di dare un fondamento alla religione, in quanto è ciò che permette
ad essi di assumere la propria natura come oggetto di pensiero.
2. È ciò che rende gli uomini consapevoli dei propri limiti individuali e allo stesso tempo fornisce un
metro di paragone fra il singolo e la specie, rendendo possibile il superamento di sé da parte del
singolo.