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MARX

1818-1883 Padre delleconomia politica moderna. Ebbe grandi intuizioni per il sistema socialista, sarebbe riduttivo considerarlo solo come leader del comunismo europeo. Cambiava sempre citt perch perseguitato dalla polizia di stato; Non aveva grandi risorse economiche, riusciva a vivere con la sua capacit di scrittore ma fu aiutato nella sua vita soprattutto a livello economico ma non solo da Engels( personaggio ricco di famiglia), il quale collabor anche con Marx in unopera. Marx nella sua vita scrisse moltissimo; tra le sue opere di maggior rilievo ricordiamo: MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA Opera programmatica del comunismo, in cui indicava i punti principali del movimento, di grande contenuto e scritte con linguaggio comune, semplice, breve perch doveva essere letto ampiamente da tutti. Marx riteneva che ogni filosofia che si limitava solo alla contemplazione e alla rappresentazione del mondo debole, inutile e sterile se non si accompagna ai fatti reali e a unapplicazione pratica. TEORIA E PRASSI NON POSSONO ESSERE SCISSE quindi per Marx limpegno politico era limmediata conseguenza del pensiero filosofico. La rivoluzione la normale evoluzione ed quindi necessaria. MARX-HEGEL Secondo Marx la filosofia di Hegel non aveva nessun impatto sulla realt. La critica esattamente la stessa che Feuerbach aveva mosso verso Hegel: secondo F. e M. Hegel aveva ribaltato il rapporto dellessere, aver capovolto oggetto e soggetto. La concezione Hegeliana va rovesciata, per cui la dialettica diventa per Marx processo di fatti conreti, lo sviluppo della realt storica e sociale stessa La realt, secondo Marx, deve essere interpretata da un punto di vista concreto; quindi anche Marx un filosofo MATERIALISTA.

MARX-FEUERBACH Sembrerebbe che Marx dica essenzialmente lo stesso di Feuerbach, ma in realt Marx muove una critica anche verso Feuerbach:
L'analisi di F. si ferma qui, ma Spiega Marx, l'errore commesso da Feuerbach stato quello di considerare l'uomo come astrattamente uguale in ogni epoca e luogo, ovvero come non condizionato da nulla e sempre uguale secolo dopo secolo. Infatti luomo di F., che deve riappropriarsi della propria natura,superando lalienazione religiosa, un essere astratto, identificato con il genere, inteso come genere umano nel complesso, e perci sottratto dalla storia. Marx invece, come Hegel, considera l'uomo definito e plasmato dalla storia, cio dal tempo e dalla classe sociale in cui egli nasce. La critica mossa quindi NON AVER COLTO LA STORICITA DELLESSERE. Il concetto non esiste in astratto ma reale, luomo non pu essere considerato come entit generica perch luomo cerca di combattere questa situazione di sfruttamento cercando condizioni di vita migliore. Lumanit cambia(si aliena), in relazione alle condizioni storiche e sociali in cui si trova. Marx non contesta il concetto in s, ma il fatto che Feuerbach sia rimasto a un discorso puramente astratto; come se F. si dimenticasse che lumanit in astratto non esiste. Il lavoro ulteriore compiuto da Marx , quindi, di aver trasportato il concetto al reale.

Altra grande differenza tra i due il concetto di alienazione: Marx crede che Feuerbach non ha saputo cogliere F. aveva parlato di ALIENAZIONE il cuore del problema, cio il MOTIVO PER CUI RELIGIOSA, ovvero l'uomo si priva di tutte le LUOMO CREA LA RELIGIONE. sue buone qualit per riversarle in un mitico Gli uomini, che vivono in una societ classista, essere sovrannaturale a cui d nome di 'Dio'. divisa in dominati e dominanti, proiettano i problemi Secondo F., Dio frutto del bisogno e della e lingiustizia terrena nel mondo immaginario della necessit dell'uomo, essere finito capace per di divinit, che non altro che proiezione della loro meditare l'infinito. miseria. Luomo infelice e avvilito e, perci, si vuole illudere di poter trovare la felicit grazie ad un mitico essere in un mondo ultraterreno. Dunque, secondo Marx, PER RENDERE L'UOMO LIBERO DALLA RELIGIONE BISOGNA LIBERARLO DALLA INFELICITA', OVVERO BISOGNA MODIFICARE LA SOCIETA' CHE RENDE L'UOMO INFELICE. Se luomo vivesse in una societ in cui i suoi diritti fossero salvaguardati, non avrebbe bisogno di alcun Dio. MATERIALISTA ASTRATTO MATERIALISTA STORICO *ecco perch si arriva al famoso aforisma marxista "Bisogna correggere Hegel con Feuerbach e Feuerbach con Hegel". *materialismo di Marx= ritiene che luomo sia primariamente condizionato dai suoi bisogni e necessit materiali e dalla realizzazione di queste; solo dopo avviene il pensiero filosofico. La volont nel materialismo di Marx acquista nuovamente significato psicologico.

MATERIALISMO STORICO:

Lespressione materialismo storico non usata direttamente da Marx ma incomincer ad essere usata negli ultimi scritti da En gels,il quale tuttavia preferisce parlare di concezione materialistica della storia. Lespressione diverr di uso comune nel Novecento con il significato unico di designare la teoria di Marx secondo cui il processo storico determinato dalle condizioni economiche e dai rapporti che si creano su ques ta base, cio dal modo di produzione.

E il sistema attraverso il quale Marx vede tutta la realt. La principale attivit di realizzazione dei bisogni il LAVORO. Il lavoro , secondo Marx, laspetto pi importante nella vita di una persona , sia nel bene sia nel male: in esso lindividuo pu realizzarsi e prendere pienamente coscienza di s, ma pu anche alienarsi e impoverire la propria personalit. Lesperienza lavorativa genera i rapporti con gli altri e i valori intersoggettivi. Il lavoro anche ci che distingue luomo, con capacit tecniche e abilit, dagli altri esseri umani. I rapporti di produzione producono per SUBORDINAZIONE: le modalit di relazione lavorativa generano ogni altro tipo di rapporto ed in questo modo che si formano le CLASSI SOCIALI. Le classi sociali sono gruppi dindividui che sidentificano in ruoli di lavoro; nella societ capitalistica queste sono due: 1. PROLETARIATO Il proletario loperaio, colui che nel processo produttivo contribuisce con la forza lavoro. 2. BORGHESIA Lelemento di distinzione, allinetrno della societ capitalista, la proprieta dei mezzi di produzione( sia le fabbriche e i mezzi, sia il capitale, quindi anche i strumenti finanziari e politici.) Il rapporto che si viene a creare con lesistenza di classi e di una subordinazione tra di esse di conflitto/lotta, stato che Marx chiama LOTTA DI CLASSE, e esiste perch non c uguaglianza. Ovviamente Marx riteneva che non sono sempre state queste due classi nella storia a esistere, perch la storicit cambia a secondo dei fattori, ma laspetto che egli individua sempre nel corso della storia la lotta di classe e questo perch sono sempre esistite forme di disuguaglianza. Secondo Marx allinterno del processo materiale che la storia, occorre distinguere: 1. Forze produttive Tutti gli elementi necessari al processo di produzione ossia gli uomini che producono, i mezzi che utilizzano per produrre, le conoscenze tecniche e scientifiche di cui si servono per organizzare e migliorare la loro produzione. 2. Rapporti di produzione Rapporti che si istaurano fra gli uomini nel corso della produzione e che regolano il possesso e limpiego dei mezzi di lavoro, nonch la ripartizione di ci che tramite essi si produce. Tali rapporti di produzione trovano espressione giuridica nei rapporti di propriet. Forze produttive e rapporti di produzione costituiscono il mondo di produzione di un certo periodo. Tutti gli elementi economici sono quindi quelli portanti della societ e questa dimensione strutturale della societ chiama STRUTTURA. Dagli elementi strutturali dipendono tutti gli altri aspetti della societ (diritto, politica, rapporti giuridici, le forze politiche, le dottrine etiche, artistiche, religiose, e filosofiche che sono chiamati SOVRASTRUTTURA). La struttura rappresenta il piedistallo concreto su cui si eleva una sovrastruttura giuridico - politico - culturale ( la struttura economica genera le idee). Le sovrastrutture sono un mezzo attraverso il quale i valori strutturali vengono rafforzati e quindi sono FUNZIONALI ALLA SOVRASTRUTTURA. Ad esempio : la religione attenua le spinte rivoluzionarie come fosse un anestetico, perch, sostenendo una vita migliore dopo la morte, le classi pi basse ed oppresse, con questa speranza, non si ribellano. E in questo modo che la religione funzionale alla struttura della societ esistente.

Concetto di IDEOLOGIA: Una delle opere di Marx sintitola Lideologia tedesca. Il termine ideologia , in generale, una concezione del mondo relativa a fatti storici e politici. Nella filosofia Marxista assume una caratteristica pi tecnica: essa rappresenta quellinsieme di idee, valori e principi, che la classe dominante diffonde nella societ al fine di convincere in modo artificiale, la classe subordinata della bont di questo dominio. Tutti gli strumenti culturali sono, infatti, un mezzo ideologico dal momento in cui la classe dominante li sfrutta a questo scopo. In Marx quindi il concetto assume un valore tutto suo. Tutte le dimensioni sovrastrutturali sono ideologia. Es: diritto propriet privata Locke sosteneva che era un diritto inalienabile delluomo, mentre nella visione di Marx una forma ideologica linsegnamento del concetto funzionale alle strutture economiche della societ. Concetto di Alienazione: Il concetto di Alienazione strettamente legato al concetto di lavoro in Marx. Marx desume il concetto di alienazione dal suo maestro Hegel, per il quale significava il divenir-altro-da-s, un momento essenziale del processo dialettico, in cui lidea si estrania de s e si pone come oggetto, dando origine alla natura; questo costituisce un momento necessario per il momento successivo che la coscienza di s. Anche nella Fenomenologia lalienazione il momento negativo per poter giungere allautocoscienza. Il concetto non un concetto astratto e fittizio, secondo Marx, come lautocoscienza hegeliana, bens luomo nella sua condizione storico reale. Per Marx il processo di oggettivazione del soggetto si realizza nel rapporto con gli altri e soprattutto nellattivit lavorativa e ci importante per lauto-riconoscimento del singolo e per la sua costruzione di personalit. E infatti attraverso i rapporti con gli altri e i rapporti di produzione che lindividuo esce de s per riconoscersi negli altri o nel prodotto del lavoro, formando lessenza di se stesso. La societ capitalistica per non consente alloperaio di riconoscersi nella propria attivit, sia perch il prodotto del suo lavoro gli viene sottratto dal capitalista, sia perch i rapporti sociali diventano rapporti con le cose, con le merci. Nellanalisi di Marx il concetto di alienazione assume quindi una connotazione negativa, diventando sinonimo di astrazione da s e impoverimento della personalit.

Il Capitale
Marx Tre volumi, ultimi due pubblicati dopo la morte grazie a Engels. In questo testo analizza la societ capitalista, perch riteneva che unazione politica che voglia essere efficace e che sappia trasformare la realt deve ancorarsi su unanalisi oggettiva delle dinamiche economiche e dei rapporti di produzione della societ esistente; quindi, per instaurare una societ comunista, si deve prima proseguire in unattenta analisi scientifica di quella capitalista, per capire in cosa consiste. La societ capitalista di cui aveva esperienza e che analizza quella di fine 800 nata con la prima rivoluzione industriale. Innanzitutto procede per unanalisi dei MODELLI ECONOMICI della societa capitalista e precapitalista:
MODELLI ECONOMICI

precapitalistico M-D-M M=Merce D=Denaro. D+ =denaro maggiorato.

capitalistico D-M-D+

D+ > D

La nozione principale intorno a cui ruotano sia la produzione, sia lo scambio la merce. Le societ tradizionali sono caratterizzate dalla dinamica M-D-M che prevede che mediante la merce si produca denaro, che serve a sua volta per acquistare altra merce. Esempio: il calzolaio usa il cuoio(merce), per produrre scarpe che vende ricavandone denaro, impiegato poi per comprare altra merce come pane, abiti, ecc.. Nella societ capitalistica si imposto il modello D-M-D+ in cui il denaro produce merce(attraverso manifattura o industria), che una volta venduta incrementa linvestimento iniziale. Nella societ capitalista il rapporto merce-denaro ribaltato, la merce a essere intermediaria e secondaria rispetto al denaro. Colui che avvia il processo produttivo non chi sa fare qualcosa, come accadeva precedentemente, ma chi ha capitale; Il capitalista prende il denaro, lo investe aprendo per esempio unazienda, e paga le persone che producono( chi produce non pi linizio e la fine del processo ma lintermediario; avviene cos la strumentalizzazione del lavoro), dopodich il prodotto viene venduto e se ne ricava maggior denaro: PROFITTO(guadagno netto del capitalista). La societ pre-capitalista ha come scopo la merce , mentre quella capitalista il denaro e ci comporta una modificazione della produzione e del lavoro. Il problema consiste, secondo Marx, nel capire da dove deriva il profitto(il pi denaro), che garantisce il funzionamento del sistema e larricchimento del capitalista. Marx dice che il profitto conseguenza del fatto che nella societ capitalistica si genera PLUS VALORE. Per rispondere a questa domanda Marx distingue, rifacendosi a esponenti delleconomia che egli definisce classica quali Smith e Ricardo, un: Valore duso Valore di scambio Utilit della merce in quanto viene impiegata per soddisfare Valore di mercato bisogni . Si basa sulla domanda e sullofferta: Questo non determinante. pi un oggetto richiesto pi il suo valore aumenta; ma il valore della merce dipende anche dal

lavoro impiegato per produrlo, che si traduce concretamente in salario. Se valore di scambio e salario fossero equivalenti, non si spiegherebbe laumento di capitale nel processo produttivo. Il PLUS VALORE dato quindi dalla differenza tra il valore che loperaio produce e il salario che gli viene concesso(pi il salario si abbassa e pi il valore del plusvalore aumenta). Il plusvalore dipende anche dal plus lavoro, cio del lavoro in pi compiuto da ogni lavoratore che viene cos offerto gratuitamente al datore: se loperaio produce merce per 10 ore e il salario pari a 7 ore, le ore in pi in cui loperario lavora non le sono retribuite e sono soldi che si appropria il capitalista. Il lavoratore continua a produrre merce, cio valore che il capitalista non paga ;il lavoro si caratteriza quindi dal capitale variabile, poich il suo lavoro cambia nel ciclo produttivo Il lavoratore disposto a ci per la minaccia della disoccupazione, strutturale nel capitalismo; dato lesistenza di un esercito di riserva, ovvero i disoccupati, loperaio costretto ad accettare le condizioni del padrone altrimenti se licenziato sarebbe facilmente rimpiazzato. La disoccupazione inoltre fa si che lofferta di lavoro sia sempre superiore alla domanda, determinando bassi salari. Linteresse del capitalista abbassare i salari per ottenere maggior plus valore, mentre linteresse del proletariato aumentare i salari; da questa incompatibilit lo sfruttamento e quindi la lotta di classe. Societ capitalista : VALORE SCAMBIO+ VALORE LAVORO Societ precapitalista: VALORE DUSO. Marx chiama saggio del plusvalore il rapporto tra plusvalore prodotto e salari Plusvalore Saggio plusvalore= -----------------------Capitale Variabile Questo rapporto indica lefficacia dello sfruttamento capitalistico: il capitalista ha interesse a tenere alto tale saggio, aumentando il pi possibile il plusvalore,e pu fare questo prolungando la giornata lavorativa e comprimendo i salari; linteresse degli operai va ovviamente nella direzione opposta per cui la formula matematica del saggio in sostanza esprime il conflitto di classe tra proletariato e borghesia. Per ricavare dal plus valore il profitto, cio il guadagno netto del capitalista, non posso tener conto solamente del saggio del plusvalore perch un altro elemento sono le spese per i macchinari,fabbriche,materie prime che Marx chiama nel loro insieme capitale costante; cos chiamato perch questo non varia allinterno del processo produttivo come avviene invece per il lavoro. Bisogna cos addizionare al capitale variabile il capitale costante, rappresentato dal valore delle macchine stesse. E possibile allora definire la formula del saggio del profitto: Plusvalore Saggio Profitto= ---------------------------------------------(capitale variabile + capitale costante) La formula del saggio di profitto stabilisce un rapporto complementare tra capitale variabile e capitale costante. Lo sviluppo del capitalismo stato storicamente caratterizzato da un aumento del capitale costante, con limpiego sempre maggiore di macchinari e da una diminuzione del capitale variabile, quindi minore manodopera. Tuttavia il problema del capitalismo che lo porter poi a tramontare che il livello dei salari non pu scendere al di sotto della soglia di sopravvivenza(ha un limite), mentre linvestimento sempre maggiore in capitale costante determina, in base alla formula, un progressivo calo del saggio del profitto. Quindi il problema della caduta del s.d.p il capitale costante e non possibile operare per abbassare i costi del capitale costante perch nel sistema capitalistico la continua progressione tecnologica necessaria per continuare ad essere competitivi. La caduta tendenziale del s.d.p. genera la concorrenza, perch il minor profitto deve trovare compensazione in maggiore quantit di merce venduta. E necessario perci produrre pi merce, ma dato che questa dinamica investe tutte le industrie, la quantit di merci immessa nel mercato risulter superiore alla domanda. Ci produrra 2 conseguenze: diminuzione dei prezzi e la saturazione del mercato, cio la sovrapproduzione( come nellAmerica del 29).

La contraddizione del capitalismo: sta nel confronto tra la formula del saggio del plusvalore e quella dal saggio del profitto perch la prima impone di mantenere i salari bassi, contenendoli tendenzialmente al limite della sopravvivenza degli operai e delle loro famiglie, mentre il saggio del profitto impone di aumentare la quantit di merci venduta, cio di ampliare il mercato. E implicito che i salari bassi si traducono in un basso potere dacquisto e quindi il proletariato in questo condizioni non pu permettersi di comprare la grande quantit di merci prodotta.

SOCIALISMO E COMUNISMO: Le contraddizioni interne al capitalismo porteranno questo sistema a tramontare, attraverso unevoluzione necessaria della struttura economica e porteranno al socialismo e al comunismo. La prospettiva del Marxismo e del comunismo si propone come internazionale. Nellultima parte del Manifesto egli descrive una serie di tappe che scandiranno il passaggio dal capitalismo al comunismo. La sua analisi una fusione tra interpretazione dei fatti (capacit analitica) e capacit previsionale. In ogni caso la situazione esistente contiene le condizioni per il suo necessario superamento. Secondo Marx una volta scoppiata la rivoluzione, prima dellavvento del comunismo, c una fase intermedia: Socialismo. Caratterizzato da : DITTATURA DEL PROLETARIATO Fase intermedia necessaria per poter convincere la societ del cambiamento e quindi il proletariato deve imporsi MEZZI PRODUZIONE SOTTRATTI DALLA BORGHESIA E messi sotto il controllo statale(STATALIZZAZIONE DEI MEZZI) attraverso riforme radicali.
*Anche la propriet privata non viene abolita ma statalizzata

Lo stato diventer lunico imprenditore di conseguenza tutti diventeranno proletari. Quando questa condizione si realizzer, lo Stato avr esaurito la propria funzione e sar destinato a estinguersi. Al suo posto rimarr una societ senza classi che realizzer il comunismo. La differenza tra socialismo e comunismo viene illustrata da Marx nella Critica al programma di Gotha: il socialismo, in quanto momento di passaggio, deve tener conto dei condizionamenti che il capitalismo ancora esercita sulla mentalit delle personee deve essere regolato da una giustizia distributiva di tipo borghese( a ciascuno secondo i suoi meriti), mentre il comunismo inaugurer unepoca di giustizia assoluta (a ciascuno secondo i propri bisogni)

CAPITALISMO

SOCIALISMO

COMUNISMO

Significato dello stato per Marx? E una sovrastruttura, uno strumento attraverso il quale gli interessi della borghesi si perpetuano; lo stato viene infatti chiamato da Marx comitato daffari della borghesia. Lo stato esiste in una societ divisa in classi e infatti nel socialismo, continuando a esistere le classi, continua a esistere anche lo stato. *Marx riteneva che la violenza un elemento fondamentale per i processi storici.

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