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DOPO HEGEL

Alla morte di Hegel abbiamo due correnti critiche che in modo differente vanno a criticare la
filosofia hegeliana. Una procede internamente al sistema, dai filosofi che condividono le
strutture della filosofia hegeliana, e qui possiamo distinguere una destra e una sinistra, i
vecchi e i giovani hegeliani, di cui fa parte feuerbach ( sinistra hegeliana ). Poi individuiamo
una critica esterna del sistema che condanna la filosofia e hegeliana e che la scuotono dalle
fondamenta, è condotta da kierkegaard e schopenhauer.
FEUERBACH
“L’inizio della filosofia non è Dio, non è l’Assoluto, non è l’essere come predicato
dell’Assoluto o dell’Idea: l’inizio della filosofia è il finito, il determinato, il reale."
Hegel aveva reso protagonista un soggetto spirituale ed astratto ed esso era il protagonista
della filosofia hegeliana, Feuerbach afferma che la filosofia deve occuparsi del suo
principale soggetto, che è l' uomo, nelle sue concrete condizioni di vita.
" l' uomo è ciò che mangia "
L’ uomo si introietta nella natura e si plasma sulla natura, non si può separare la natura
dall'uomo. il mangiatore di patate ( quadro ) è molto esemplificativo, mangiano le patate che
hanno coltivato e vengono plasmati dalle patate, per ritornare alla filosofia sull'uomo,
bisogna emanciparsi da ogni categoria che hanno reso difficile all'uomo di comprendersi, e
la prima è la religione, bisogna svelare la mistificazione della religione.
Feuerbach è padre dell' ateismo. Il concetto fondamentale di feuerbach è l' alienazione.
compie una sorta di rivoluzione copernicana, Dio è frutto di una protezione patologica della
migliore qualità dell'uomo, dinanzi al quale, l' uno si prostra, le qualità di questo Dio sono
quelle dell' umano perfezionate, conoscenza, volere e amore. L’ uomo così si concepisce
come peccatore, limitato e che non si riconosce per ciò che è, sta nello squilibrio tra volete e
potete, tra volete e potete abbiamo un baratro che l' uomo percepisce in modo tragico e così
l' uomo crea un soggetto dove volete e potete coincidono, questa illusione ha delle ricadute
politiche.
Tutto questo è l' umanismo naturalistico, l' uomo materiale, concreto e alle prese con le sue
concrete condizioni di vita, di mangiare e riposare. altro concetto é quello dell' alienazione,
per riportare l' uno a se stesso e per permettergli di svilupparsi, ha bisogno di liberarsi da
illusioni e ostacoli, tra questi abbiamo la religione e la critica della religione è condotta da
una forma di religione. La felicità e il successo sono impossibili se l'uomo si percepisce
come peccatore e limitato. Facciamo coincidere volere e potere in Dio, queste
considerazioni religiose, e questo declassamenti dell' uomo ha riflessi anche in ambito
politico, e l' uno si abitua alla subordinazione, e così gli uomini si abituano alla passività, che
dal piano religioso passa a quello politico. Per liberarsi da questo giogo religioso e politico,
c'è bisogno di una nuova filosofia, e bisogna negare dio e professare l' ateismo, che poggia
su queste riflessioni.
"Tutte le qualificazioni dell’essere divino sono qualificazioni dell’essere umano […] Tu
credi che l’amore si un attributo di Dio perché tu stesso ami, credi che Dio sia un essere
sapiente e buono perché consideri bontà e intelligenza le tue qualità migliori”

un uomo liberato e consapevole di essere un ente materiale che vive nella natura con
esigenze materiali, saprà migliorare le sue condizioni di vita e potrà sviluppare una società
migliore, uno stato più efficiente. è la coscienza infelice hegeliana rielaborata, una scissione
interna che determina un oggettivazione di sé all'esterno.
KARL MARX
INTRO
A seconda di chi detiene il controllo della dimensione economico lavorative, detiene anche
gli altri poteri.
Marx è colui che ha spiegato come funziona il capitalismo industriale. Il capitalismo
determina l' organizzazione dello stato.
Marx è diventato una sorta di icona, si è sedimentato nella civiltà globale, il suo pensiero è
arrivato in tutte le zone del globo. Abbiamo alcuni stati, che si sono ispirati dichiaratamente
alle sue riflessioni, una di queste è l' Unione sovietica. quando si idolatra e si iconizza una
persona, qualcosa viene travisato e Marx oltre che essere idolatrato, é stato profondamente
manipolato e distorto. Aveva sicuramente un intelligenza superiore alla media, e quando
capisce che il suo pensiero non é pienamente inteso, scrive una lettera dove dice che non é
d' accordo con quelli che si definiscono marxisti. Marxiano è diverso da Marxista, marxista è
colui che radicalizza un pensiero, Marx era sicuramente convinto e cocciuto, ma la storia del
suo pensiero ha avuto ripensamenti, soprattutto dopo i moti del 48. Cercò invece di
adeguare il suo pensiero al reale, i radicali sono quelli che cercano di accomodare la realtà
ai loro schemi, ma lui invece non fu ceco, ma si plasmò alla realtà. Lui si definisce Marxiano,
non Marxista, il pensiero Marxiano, definisce l'epoca di Marx, che poi in epoca successiva
diventerà Marxismo. Lui aveva già intuito la globalizzazione, lui parla già la concentrazione
di capitali nelle mani di poche persone. Dell'accrescimento del divario tra ricchi e poveri,
parla già di inquinamento. Lui é definito padre del comunismo ( anche se lui non ne è il
fondatore, ma è il massimo esponente), e all' età di Marx però il comunismo va a definire il
socialismo scientifico, per il resto non abbiamo differenze.
Per comprendere la sua filosofia bisogna riflettere sul contesto storico in cui vive.

CONTESTO DI VITA
( 5 maggio 1818 nascita, a Treviri in Germania )
L' epoca in cui vive Marx é segnata dalla rivoluzione industriale, è l' età in cui si afferma il
sistema del capitalismo, è il contorno in cui cambia il paesaggio sociale, emergono due
classi sociali, che sono i borghesi / capitalisti e all'altro polo, gli operai.
1 novembre 1814, inizia il congresso di Vienna, a livello politico l'obiettivo è quello di
restaurare l' assolutismo politico di tutti gli stati europei.
Suo padre è un ebreo rinnegato, costretto a convertirsi al protestantesimo per continuare a
svolgere la sua professione. Marx per volere di famiglia si iscrive a giurisprudenza, ma dopo
poco abbandona e arriva a studiare filosofia a Jena, e qui entra in contatto con la filosofia di
Hegel e si confronta con la a filosofia dei giovani hegeliani, il riferimento principale per la
filosofia di Marx é Hegel, le fondamenta sono nella filosofia Hegeliana. Nel 1841 si laurea
con una tesi su Democrito ed Epicuro e il materialismo, e qui già capiamo la tendenza di
Marx al materialismo. Comincia poi a scrivere su riviste e giornali, che criticano la società e i
poteri costituiti, e che vengono puntualmente chiusi dalle autorità per teorie sovversive e
rivoluzionarie. Marx inizia le sue peregrinazioni e braccato dalle autorità lo porteranno a
peregrinare per tutta Europa, fino a Londra dove trova asilo definitivo, a fianco avrà sempre
la moglie jenni ( figlia di nobiluomo tedesco, quindi aristocratica, rinuncia a tutto per stare
con Marx ). Nel 1844, Marx si incontra a Parigi con Engels e da qui inizia un sodalizio
filosofico e amicizia profonda destinata a terminare con la morte di Marx.

OPERE
. Critica della filosofia del diritto di Hegel (1843): emerge con evidenza il suo contrasto con
Hegel;
. Manoscritti economico-filosofici (1844) e Ideologia tedesca (1845-46): costituiscono il nerbo
dell’intera filosofia marxiana;
. Tesi su Feuerbach (1845): matura il distacco da Feuerbach;
. La miseria della filosofia (1847): critica e distacco da Proudhon e dai socialisti francesi
‘utopici’;
. Manifesto del Partito comunista (1848): scritto con Engels, espone il programma
rivoluzionario comunista;
A Londra si stanzia alla biblioteca del British Museum, e qui si occupa di economia ed é qui
che prende forma il suo capolavoro " Il Capitale “ (1867 – primo volume): Considerato il suo
capolavoro, è un’opera insuperata di economia politica.

ALIENAZIONE RELIGIOSA
Non possiamo dargli un'etichetta, lui si è occupato davvero dello scibile umano. per
comprenderlo possiamo appoggiarci a Feuerbach e Hegel.
Feuerbach è un autore che ispira i pensieri di Marx. Marx apprezza l' alienazione religiosa,
anche per marx la religione é un inganno e strumenti di governo, ma critica di feuerbach
l'origine dell' alienazione religiosa, secondo Marx la radice va rintracciata dalle concrete
condizioni di vita degli uomini e che porta l' uno a postulare l' esistenza di un essere
trascendente, la religione è il grido disperato di un'umanità sofferente, è un uomo frustrato e
infelice, poiché non riesce ad assolvere alle proprie necessità, è l'uomo della società
capitalistica, infelice e incapace di realizzarsi, pospone le sue possibilità in un aldilà, dio è l'
oppio dei popoli. sono i rapporti tra le classi sociali che determinano l' alienazione al divino,
dove gli ultimi saranno i primi. Feuerbach aveva detto che per migliorare le concrete
condizioni di vita degli uomini e per perfezionare, voleva agire a livello mentale e psicologico
con l' ateismo, negando Dio. Secondo Marx invece bisogna intervenire a livello economico
lavorativo, in una società che assegnerà ad ognuno in base alle proprie necessità, dove i
problemi primati saranno soddisfatti, non ci sarà più bisogno di dio, non ci sarà più bisogno
di questo narcotico. Marx apprezza il concetto di alienazione religiosa come coscienza
infelice, ma non condivide l'origine, la radice e la cura determinata da feuerbach.

“La religione è la realizzazione fantastica dell’essere umano […]. La miseria religiosa è, da un lato,
l’espressione della miseria effettiva e, dall’altro, la protesta contro questa miseria effettiva. La
religione è il gemito della creatura oppressa, l'animo di un mondo senza cuore, così com’è lo spirito
di una condizione di vita priva di spiritualità”
Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
Oppio dei popoli, strumento per ammansire il popolo, ma oppio anche dal punto di vista del
popolo, nel senso di una sostanza che fa trovare un sollievo seppur momentaneo alle
angherie subite.

DIALETTICA
Il rapporto tra la filosofia di Hegel e di Marx, è molto complicata, quello che però è
importante ricordare é che la formazione di Marx arriva principalmente dalla filosofia di
Hegel, tra i vari aspetti che riprende vi è il concetto di dialettica, intesa come legge ontologia
del divenire, legge del progresso della realtà, che si articola in tesi, antitesi e sintesi.
Soprattutto in Marx il momento decisivo della dialettica è l' antitesi, poiché senza la
negazione non abbiamo evoluzione. Ma la dialettica di Hegel è una dialettica idealista e per
Marx invece abbiamo una dialettica materialista. il soggetto della storia in Hegel è un
soggetto spirituale e astratto, tutte le pagine di storia hanno come origine una cosa astratta.
Marx rovescia la dialettica di Hegel, poiché alla base della storia, Marx posiziona l' uomo alle
prese con la soddisfazione delle proprie esigenze.

“Il vivere implica prima di tutto mangiare e bere, l’abitazione, il vestire e altro ancora. La prima
azione storica è dunque la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni; la produzione della
vita materiale stessa che ancora oggi, come millenni addietro, deve essere compiuta ogni giorno e
ogni ora semplicemente per mantenere in vita gli uomini”.
Ideologia tedesca

L'uomo alle prese con le sue esigenze materiali, ed impegnato in vista della propria
sussistenza, si organizza in società, ed ogni società si distingue per una divisione in classi
sociali, siamo arrivati a quello che Marx chiama il motore della storia, la lotta tra classi
sociali.

“La storia di ogni società, esistita fino a questo momento, è storia di lotta di classi. Liberi e schiavi,
patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in breve, oppressori
e oppressi, furono continuamente in reciproco contrasto, e condussero una lotta ininterrotta, ora
latente ora aperta; lotta che ogni volta è finita o con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la
società o con la comune rovina delle classi in lotta”.
Manifesto del partito comunista

LOTTA DI CLASSE
Siamo in piena età delle metà narrazioni, poiché Marx é innanzi a tutto uno scienziato, che
indaga e studia le evoluzioni delle società.
In ogni epoca gli uomini hanno dovuto risolvere le loro necessità, e hanno trovato utile unirsi
per sopravvivere e aumentare le proprie possibilità di vita, nel momento in cui gli uomini
associati si organizzano in vista di questo obiettivo, iniziano a delinearsi le prime divisioni del
lavoro tra gli uomini e questa divisione del lavoro, prelude alla divisione in classi sociali, che
andranno a relazionarsi in un rapporto gerarchico, con dominati e dominanti, è qui l'origine
dello sfruttamento del lavoro.
Per classi sociali intendiamo gruppi di persone omogenee a livello socio economico. Ogni
società cerca di individuare delle strategie per produrre e distribuire beni, e quindi ogni
società deve trovare strategie per produrre e distribuire ricchezza, quindi ogni società
delinea un sistema di produzione, che è il modo in cui una società produce e distribuisce
beni. il feudalesimo è un sistema di produzione.

SISTEMA DI PRODUZIONE
Si basa su forze produttive che sono la forza lavoro e dai mezzi di produzione, e i mezzi di
produzione sono i macchinari, le fabbriche.
Poi si basa su rapporti di produzione, poiché abbiamo classi sociali che detengono la
proprietà dei mezzi di produzione, altre classi che godono del prodotto, e altre classi che
plasmano il prodotto. Va poi tutto a sintetizzarsi in una gerarchia sociale, e una classe
sociale può comandare un altra classe poiché quella classe sociale detiene la proprietà del
mezzo di produzione. I capitalisti sfruttano gli operai poiché detengono il mezzo di
produzione, mentre gli operai verranno alienati del loro prodotto per finire in mano al
capitalista.
Ogni sistema di produzione dà luogo ad una struttura, la struttura di società e ogni struttura
si caratterizza per un rapporto tra classi sociali e sono rapporto gerarchici, la struttura di una
società è il perno su cui poggia la sovrastruttura, che è data dall idea di stato, dalla filosofia,
morale, politica e dalla cultura. La sovrastruttura è il riflesso di struttura. la sovrastruttura
struttura è determinata dalle classi dominanti, che è funzionale ai loro interessi. le classi
sociali dominanti impongono le loro ideologie per condizionare tutto il resto. La
sovrastruttura esprime sempre l' ideologia della classe dominante.

IDEOLOGIA
Insieme delle idee e valori, principi di una classe sociale dominante, che si trasmette anche
sul piano culturale, la loro ideologia, formata da valori e idee, lo concepiscono come
universalmente valido, incontestabile, mentre in realtà ogni ideologia corrisponde agli
interessi della classe dominante. La loro ideologia è frutto di un processo storico e di natura
economica. Quando a livello di struttura dominavano i nobili, a livello giuridico valeva il diritto
nobiliare, e viene presentato come universale, poiché andava ad avvantaggiare gli stessi.
quando decade il diritto nobiliare, arriva il diritto alla proprietà privata.
I prodotti del nostro spirito, e i nostri principi non sono elaborati in modo neutro, ma queste
costruzioni mentali sono condizionate da fattori esterni di natura economica. In virtù di
queste considerazioni di Marx, Ricoeur Paul indica Marx come maestro del sospetto (
dubitano sulla neutralità della nostra mentalità ), altri 2 maestri del sospetto sono Nietzsche
e Freud.

Marx si occupa del mondo occidentale e per narrare l' evoluzione della storia occidentale
spiega 3 sistemi di produzioni che si sono alternati nel tempo.
1 età antica, greco romana, ha come sistema di produzione quello schiavistico.
2 età medievale, quello feudale
3 età industriale, capitalismo
Il socialismo non è un'opzione della storia, è una necessità storica, il fine della storia è
l'avvento della società comunista, dove gli uomini saranno liberi e uguali, ma quel passaggio
che fa scattare il sistema? in ogni sistema di produzione abbiamo le condizioni per il suo
stesso superamento, come il passaggio tra il capitalismo e il comunismo, il capitalismo pone
le basi per il suo superamento, poiché la ricchezza del capitalista è conseguenza dello
sfruttamento degli operai, ed esso è condizione necessaria, ma l' operaio sarà anche la
causa della sconfitta del capitalista, poiché con la rivoluzione proletaria, i capitalisti verranno
avvertiti ( come la dialettica servo padrone di Hegel ), invece la peculiarità del comunismo
sarà la mancanza delle classi sociali e tutto quanti in modo cooperativo collaborano per la
produzione e distribuzione di beni.

LAVORO E ALIENAZIONE DEL LAVORO


Per Marx, l'essenza dell' uomo sta nel lavoro, prima l'essenza dell' uomo stava nel logos,
nella ragione, per Marx invece l'uomo è colui che produce beni in vista della sua
sussistenza, lavora e plasma la natura, il lavoro qualifica l' essere umani, i suoi talenti,
libertà, ingegno vengono espressi nel lavoro e attraverso il lavoro l'uomo si riconosce, si
compie in quanto essere umano. Il lavoro è espropriato al lavoratore, se il lavoratore
impianta la sua essenza nel lavoro e poi gli viene alienato, gli viene tolta anche la sua
essenza.
Marx articola l' alienazione in 4 aspetti, il lavoratore è alienato secondo 4 modalità:
1) Il lavoratore è alienato nei confronti del prodotto da lui lavorato, poiché il prodotto non
gli appartiene e diventerà merce e appartiene a chi detiene la proprietà privata dei
mezzi di produzione
2) È alienato, é scisso dalla sua stessa attività, poiché non é libero, creativo e originale,
che lo rende unico e irripetibile, quindi l'attività lavorativa non é più fine a se stessa (
che secondo Marx deve essere fine a se stesso e non finalizzato al profitto), in
fabbrica abbiamo un mero fine di lucro ed è costretto ad andarci e senza quel lavoro
non potrebbe sostentarsi, da fine il lavoro diventa mezzo. L'energia del lavoratore è
finalizzata agli interessi del capitalista, il suo lavoro si trasforma nel profitto del
capitalista e non lavora più in modo fine a se stesso, ma per sostentarsi e per il
profitto del capitalista. Questa attività é sempre più meccanizzata e l'operaio è
costretto a seguire i ritmi delle macchine, con ritmi non umani, con attività idiotizzanti.
L'operaio asseconda il movimento della macchina con movimenti ripetitivi, l' operaio
diventa un ganglio di una macchina, senza esaltazione della unicità e quel lavoro può
essere svolto da chiunque.
3) Alienazione nei confronti dell' essenza, il lavoratore è alienato da se stesso, poiché
nel lavoro l' uomo trasfonde se stesso e poi quando viene alienato della prodotto,
viene alienato dalla sua stessa essenza, il suo essere. Nega la cifra distintiva di
essere umano, la sua essenza di lavoratore. Mercificazione e reificazione del
lavoratore, diventa oggetto o merce.
4) L'operaio è alienato nei confronti del capitalista, ma invece è meglio dire, é alienato
nei confronti dell' altro uomo. Sappiamo che nella fabbrica l' operaio è sottoposto allo
sfruttamento, e quindi il proprietario è un despota, questa dinamica e
consapevolezza, l' operaio la trasla all'esterno, pertanto, l' operaio fuori dalla fabbrica
interpreta l' altro come un nemico, avversario o minaccia, teme che all' esterno si
possa verificare quel rapporto, quindi mi comporto in modo egoistico, cercando di
massimizzare i profitti. Siamo in una società del profitto, del guadagno, fatto da
uomini egoistici, senza spirito di fratellanza e senza fiducia nell'altro.
FILM " TEMPI MODERNI "
Visione di " tempi moderni " di Charlie Chaplin, grande filmografo e che in questo film esplica
in modo esauriente tutto ciò che riportato sopra.

“L’oggetto che il lavoro produce, il prodotto del lavoro, si contrappone ad esso come un essere
estraneo, come una potenza indipendente da colui che lo produce. Il prodotto del lavoro è il lavoro
che si è fissato in un oggetto, è diventato una cosa, è l’oggettivazione del lavoro. Questa
realizzazione del lavoro appare nello stadio dell’economia privata come un annullamento
dell’operaio, l’oggettivazione appare come perdita e asservimento dell’oggetto, l’appropriazione
come estraniazione, come alienazione”

Asservimento dell' operaio, asservito alla macchina. deve starnutire o grattarsi e qui si vede
che è asservito, poiché non può assecondare la sua esigenza, ma non lo può fare, poiché è
asservito alla macchina.

“L’alienazione dell’operaio nel suo prodotto significa non solo che il suo lavoro diventa un oggetto,
qualcosa che esiste all’esterno, ma che esso esiste fuori di lui, indipendente da lui, a lui estraneo, e
diventa di fronte a lui una potenza per sé stante; significa che la vita che egli ha dato all’oggetto, gli
si contrappone ostile ed estranea”.

“Se quindi egli (l’operaio) sta in rapporto al prodotto del suo lavoro, al suo lavoro oggettivato come
in rapporto ad un oggetto estraneo, ostile, potente, indipendente da lui, egli sta in rapporto ad
esso in modo che padrone di questo oggetto è un altro uomo, a lui estraneo, ostile, potente e
indipendente da lui. Se si riferisce alla sua propria attività come a un’attività non libera, si riferisce
a essa come a un’attività che è al servizio e sotto il dominio, la coercizione e il giogo di un altro uom

TEORESI DI HEGEL E PRASSI DI MARX


L'alienazione dell' uomo potrà avere termine soltanto attraverso un alienazione, uno strappo
forte, la filosofia di Marx è uno strumento al servizio della rivoluzione. Per Hegel la filosofia
era la nottola di Minerva, che spicca il suo volo sul far della sera, cioè quando la storia è già
accaduta, la filosofia spiega e giustifica ciò che è avvenuto, per Hegel la filosofia è pura
teoresi, Hegel non mette mai in discussione la storia e realtà, poiché é razionale e giusta, ciò
che è accaduto é frutto di un percorso razionale. Hegel canonizza lo stato prussiano e lo
definisce punto di arrivo di un percorso razionale. Da nessuno libero a tutti sono liberi.
Secondo Marx invece, che pure prende le mosse da Hegel, dice invece che la filosofia è
funzionale alla prassi, non è pura teoria, ma è una speculazione funzionale alla
trasformazione della società, è un'arma per la rivoluzione. Il proletariato, attraverso la
filosofia di Marx, prenderà coscienza di sé e potrà consentire l' avvento della società
comunista, in cui sarà abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione, verrà sradicata l'
alienazione.
però bisogna porre le condizioni di possibilità della società. Il proletariato é molto
frammentato e non è coeso, poiché il capitalismo ostacola l' unità tra operai. Quando ci sarà
una coesione, ci saranno le basi per una società comunista.
Proletariato che si emancipa lentamente dai secoli bui, cammino che determina l' avvento
della storia. Lo sfondo è buio, e quindi il proletariato emerge da secoli di sfruttamento e
marcia unito verso la luca. davanti abbiamo una donna, uguaglianza tra sessi e generi, alla
testa del corteo abbiamo anche una donna, occupata con un bambino, potrebbe sembrare
un messaggio conservatore, ma dietro abbiamo un uomo che tiene un bambino, e quindi
anche la donna sgravata della sua mansione.

SOCIETÀ COMUNISTA
La dimensione politica in Marx è quella meno definita e più critica, non sono così abbondanti
le indicazioni fornite in merito alla società comunista. Tutto discende dalla mancanza della
proprietà privata dei mezzi di produzione. Se non ci sono classi sociali non c'è neanche
stato, poiché lo stato é una conseguenza delle classi sociali. Lo stato consolida è legittima il
dominio di una classe sociale su un'altra, ed è funzionale alla classe sociale dominante, ed
ecco che lo stato sarà debellato e superato, poiché é sinonimo di ingiustizia e
disuguaglianza.
Collettivizzazione dei mezzi di produzione e ricchezza spartita tra tutti i lavoratori, in modo
egualitario. Abbiamo un nuovo metodo di produzione, con cooperazioni, forme collettive di
produzione, non si renderà nemmeno necessaria la presenza dello stato, poiché gli individui
saranno completamente fusi all' interno del tessuto sociale. Prima avevamo l' ottica dell' io
ora del noi. É necessaria una nuova mentalità, altrimenti non sta in piedi.

FASE TRANSITORIA DELLA DITTATURA PROLETARIA


I Proletari assumono, attraverso una rivoluzione, il comando dello stato borghese, ma
un'assunzione non funzionale al suo mantenimento, ma per spezzare le dinamiche interne,
attraverso l' abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e con la ridistribuzione
dei mezzi di produzione. sarà una dittatura democratica, cioè, una dittatura della
maggioranza, saranno i lavoratori al potere e quindi una maggioranza che governerà su una
minoranza. È una fase transitoria, poiché è funzionale al conseguimento del puro
capitalismo. Chi però ha provato ad arrivare al comunismo è arrivato ad una dittatura, ma di
minoranza, che dominerà su una grande moltitudine, come l' Unione sovietica.

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