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UD1 LA SCUOLA DI FRANCOFORTE

La scuola nasce intorno al 1922 presso l’ ”istituto di ricerca sociale”, i


personaggi che ne fanno parte sono per lo più sociologi (a cavallo tra scienze
sociali e matematiche), psicologi, econoMisti e filosofi. Con l’avvento del
nazismo il gruppo dovette emigrare all’estero, fino a New York, in seguito
alcuni rimasero in america e altri tornarono in germania. I maggiori punti di
riferimento sono la tradizione hegelo-marxista da cui prendono il discorso
dialettico intorno alla società, seppur con una visione più critica, e Freud da
cui prendono gli strumenti per lo studio delle personalità e i concetti di ricerca
del piacere e libido.

HORKHEIMER

Docente di filosofia sociale in germania, parigi e negli stati uniti, ritornò negli
anni cinquanta in germania.

CRITICA ALL’ILLUMINISMO

Non è una vera e propria critica all'illuminismo stesso. Il concetto di


illuminismo subisce un ampliamento di significato, diventa una categoria
tipico-ideale, cioè si riferisce al pensiero del borghese moderno, si riferisce
alla razionalità occidentale, che è quella dopo la seconda rivoluzione
industriale in cui lo scopo era il dominio della natura da parte dell’uomo , la
personalità dell’industrializzazione, improntata a sfruttare e dominare le
risorse naturali. Quindi la ragione, che tipica della civiltà industriale
occidentale, viene identificata nell’ illuminismo, dove la storia universale è
parte di esso e l’apice dell’illuminismo è rappresentato dalla moderna società
industriale.

(parte la riflessione da cartesio e bacone) L'illuminismo tuttavia è segnato da


una dialettica autodistruttiva in cui ricerca sempre più di un maggiore
dominio sulla natura e si risolve anche nel dominio dell’uomo sull uomo. Il
prezzo di questo processo è la libertà e la felicità, fa il paragone con
l’odissea, in cui ulisse è legato all’albero e non si lascia prendere dal piacere
delle sirene, mentre i suoi compagni con i tappi nelle orecchie continuano a
fare i loro lavori. Questa metafora rispecchia la società industriale in cui i
lavoratori devono rimanere concentrati e lasciare tutto ciò che li intralci sia
superfluo, mentre il signore borghese che potrebbe accogliere la felicità e il
piacere è chiuso invece nel suo ruolo.

Testo 1 pag 560 la prospettiva totalitaria dell’illuminismo: Brano tratto dalla


sezione iniziale dell’opera dialettica dell’illuminismo di horkheimer e adorno.
Gli autori ci presentano l’ambiguità dell illuminismo, cioè rendere gli uomini
immuni alla paura e farli diventare padroni della realtà e dall’altra parte
promuovere la ragione perseguendo come scopo il dominio, weber con il
processo di disincantamento voleva liberare il mondo dalla magia, e bacone
prima aveva individuato la scienza con cui il sapere otteneva potere.

ADORNO

LA FILOSOFIA DOPO AUSCHWITZ E LA DIALETTICA


CONTEMPORANEA

Per adorno la dialettica, intesa come strumento di comprensione del reale,


diventa una dialettica negativa, che invece di fornire una spiegazione alla
realtà che assume un atteggiamento di giustificazione e conservazione, mette
in evidenza il non identico, il contraddittorio, il disarmonico e il particolare.
Quindi il compito della dialettica, che per adorno appartiene ad una filosofia
materialistica, è quello di far emergere le contraddizioni della realtà, non è più
giustificare ma criticare. Questa per lui è la filosofia del dopo Auschwitz ,per
lui la cultura nazista è spazzatura, quella dopo è spazzatura, l’olocausto è
una tragedia insensata. Ora la filosofia non può più dare un senso a tutto,
non ha senso sforzarsi di trovare una chiave armoniosa della realtà. Quindi
dopo l’esperienza della seconda guerra mondiale la filosofia non può più
essere la stessa, il mondo è un insieme di negazioni e bisogna metterle in
luce, questo è l’ultimo fine della filosofia, non più creare piani per il futuro.
Adorno però non trova una soluzione alternativa a ciò.

L’INDUSTRIA CULTURALE

Uno degli aspetti più caratteristici dell’odierna società è la creazione


dell’apparato dei mezzi di comunicazione di massa, in un periodo con molti
nuovi mezzi di comunicazione. L'impiego di questo nuovo mezzo è per
adorno il più subdolo strumento di manipolazione delle coscienze, il
capitalista domina e il consumatore è il suo oggetto, così che si annullino
come persone e si riducano ad una massa , un uomo come essere generico.
La cultura assume un ruolo molto importante, diventa un prodotto di massa
usata per il controllo. Addirittura il tempo del divertimento, non è più di libera
creatività individuale, ma diventa un qualcosa di programmato.

LA TEORIA DELL’ARTE

L’ arte contemporanea assume un'importante funzione culturale e sociale,


proponendosi come strumento di denuncia , della soggettività repressa, della
sofferenza per la mancata libertà. Può essere considerata un utopia, cioè il
desiderio di un mondo a misura d’uomo, rappresenti un mondo come
dovrebbe essere. L’arte è lo strumento giusto a questo scopo perché non è
prodotta, non è controllata, non è mai completamente oggettiva o descrittiva
e non deve esserlo, ma l’arte è libera di trasfigurare i suoi contenuti.

MARCUSE EROS E CIVILTÀ’


Secondo marcuse la civiltà occidentale si è potuta sviluppare reprimendo gli
istinti, e in particolare la ricerca del piacere,che invece costituisce una
importante condizione per la vita degli uomini. Il fine della vita anziché essere
quello delle passioni, del piacere, è diventato quello del lavoro e della fatica. Il
filosofo lo chiama principio della prestazione , ossia impiegare tutte le energie
dell'individuo per scopi lavorativi e produttivi, questo ha ridotto il singolo in
un'identità per produrre, tanto che c’è la riduzione della sessualità a puro fatto
procreativo. Tuttavia questa civiltà non può mettere a tacere completamente
gli impulsi primordiali, e il desiderio di libertà e creatività si ribellano,come si
vede nell’arte. Marcuse trova però una soluzione, che in realtà si è creata da
sola con il fatto che il principio della prestazione ha creato le condizioni per la
sua stessa abolizione,lo sviluppo stesso creerà una condizione del lavoro
come attività creativa e libera.

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