Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
in piena:
Belle époque
Un periodo di vari progressi come: -l’innalzamento del reddito medio
-innovazioni tecnologiche
-opere pubbliche che contribuirono
all’urbanizzazione delle città: costruzione di stazioni e metropolitane.
Emblema dell’urbanizzazione di questo periodo è sicuramente l’opera della Tour
Eiffel a Parigi, costruita da Gustav Eiffel (1889).
La teoria, però, finì per essere applicata alla società dando vita al darwinismo
sociale:
il concetto di selezione naturale e di lotta per la sopravvivenza finì per essere
applicata nella relazione fra classi sociali e fra diversi popoli giungendo a teorizzare
come necessario e legittimo il trionfo dei forti sui deboli (ad esempio il trionfo delle
aristocrazie sulle masse) tutto ciò per garantire il progresso come avviene per la
selezione naturale.
Romanticismo Positivismo
NATURALISMO FRANCESE:
caratteristiche
Le opere furono caratterizzate da
o tecnica descrittiva oggettiva: ritrarre ambienti, caratteri e
comportamenti umani guardando con estrema precisione alla realtà,
utilizzando il metodo scientifico.
Gustave Flaubert
Divenuto famoso grazie ad un grande capolavoro ovvero ‘Madame Bovary’ in cui
esprime una critica alla mentalità e ai comportamenti della società borghese e in cui
introdusse anche due importanti tecniche
-la focalizzazione interna: ovvero si focalizza a partire
dall’interno del romanzo e quindi il narratore non conosce cosa avverrà all’ interno
della narrazione e ai personaggi ma si limita a descrivere gli avvenimenti attraverso i
loro occhi e la loro mente.
-l’impersonalità: il narratore non partecipa emotivamente
commentando, approvando o disapprovando ma si limita a descrivere oggettivamente
rivelando le conseguenze in modo spontaneo.
Emile Zola
Scrittore francese che sin da piccolino si dovette dedicare a lavori umili per via della
morte del padre, dopodiché cominciò a lavorare come giornalista e da lì prende piede
la sua vocazione letteraria che fin da subito lo vede simpatizzare per i principi del
naturalismo poiché li capiva a fondo. Zola pubblicò un’opera dal titolo di ‘romanzo
sperimentale’ in cui sosteneva che lo scrittore dovesse:
-utilizzare il metodo sperimentale
-essere oggettivo e impersonale
-denunciare le ingiustizie e le sofferenze della società
A proposito dell’ultimo punto, Zola divenne famoso grazie appunto ad un opera di
denuncia sociale: L’Assommoir.
L’Assommoir: Trama
Gervasia, protagonista che ha marito e due figli, essi si trasferiscono in città per
condurre una vita migliore ma il marito sfaticato e libertino finisce per lasciarla
dedicandosi allo svago. Gervasia continua a lavorare sodo per portare avanti i figli e si
sposa una seconda volta dove ha una possibilità economica maggiore ma in seguito ad
uno sfortunato evento anche il secondo marito si getta nell’alcol e lei, disperata e
sopraffatta dalla situazione lo segue facendo lo stesso. Tempo dopo il marito morì in
un ospizio e lei morì di fame e di stenti in un sottoscala.
Analisi simbolica e stilistica
Zola ci descrive la miseria della classe operaia e allo stesso tempo l’onestà della
protagonista che inizialmente è forte e successivamente viene corrotta dinanzi alla
fatica di superare sempre più difficoltà fino a che finisce per diventare tutto ciò che
aveva sempre guardato con disprezzo.
In più Zola ci aggiunge la scelta di un ambientazione che si riduce sempre di più fino
a terminare il romanzo in un sottoscala: lo spazio fisico via via più chiuso va a
rappresentare una realtà sempre più opprimente e che non lascia scampo.
Il romanzo ovviamente è fedele alla realtà registrando i fatti ma non secondo i
sentimenti e anche riportando nei dialoghi il linguaggio di quella classe sociale con
espressioni colorite e gergali.
IL VERISMO ITALIANO
La letteratura Naturalistica cominciò a diffondersi in Italia attraverso Zola e si
cominciò quindi a concepire una nuova idea di romanzo sulla base del modello
francese.
C’è da specificare che i maggiori esponenti di questo movimento, in Italia, furono
meridionali poiché era nel Sud che si riscontrava il bisogno di quel tipo di letteratura.
GIOVANNI VERGA
La vita
Nasce a Catania il 2 settembre 1840, da una famiglia benestante e di antica origine
nobiliare. Trascorse la sua giovinezza nella città natale e si formò nella stessa, dove
gli fu trasmesso fin da subito il sentimento patriottico e il gusto per la narrativa
francese ricorrente che influenzano le sue prime produzioni letterarie.
Si trasferì anche per un periodo a Milano (1869) dove entrò in contatto con la
Scapigliatura e si interessò all’argomento romantico-passionale. Qui lesse gli scritti di
Zola e parte così la sua vera e propria fase Verista.
Nel 1893 tornò a vivere nella sua città natale, Catania dove ebbe un periodo di crisi
letteraria in seguito a una questione legale sui diritti d’autore che gli erano stati
sottratti dal musicista Pietro Mascagni, per via della ripresa in musica di Cavalleria
Rusticana.
Infine, coerentemente alle sue idee nazionalistiche, alla vigilia della Prima guerra
mondiale, si schierò dalla parte degli interventisti e cioè di quelli che volevano
l’ascesa in guerra dell’Italia. Nel 1920 fu nominato senatore a vita e morì a Catania
due anni dopo.
Opere
La produzione letteraria di Verga si può suddividere in tre fasi ovvero:
fase pre-verista
Ispirato da temi di argomento storico-patriottici e alla poetica del Romanticismo e
della Scapigliatura, come ad esempio Amore e Patria incentrata sullo sfondo della
rivoluzione americana.
Poi abbiamo la produzione legata al soggiorno fiorentino in cui il tema predominante
è quello di un amore-passionale e impossibile o una relazione distruttiva che termina
sempre con qualche dramma,
ovviamente sempre narrato attraverso vicende verosimili e realistiche come il Storia
di una capinera, in cui verga non voleva denunciare il tema della monacazione
forzata, come si pensò ma voleva solo descrivere un amore impossibile.
Oppure Eva, dove il protagonista è vittima sia dell’amore che di una società borghese
corrotta il cui simbolo diventa la ballerina, interessata solo ai piaceri e incapace di
comprendere il valore intellettuale.
O infine Eros in cui si presenta la figura della femme fatale, in contrapposizione con
la moglie fedele che rappresenta invece i valori dell’ambiente rurale.
Nedda in cui viene descritta per la prima volta la Sicilia contadina, si parla di una
ragazza, costretta ai lavori fin da piccolina per la perdita della madre, che si innamora
di un ragazzo e rimane incinta, così i due decidono di sposarsi ma lui muore poco
prima del matrimonio e lei è costretta a subirsi i giudizi della società.
Società che dopo la nascita della bambina, in preda a questi pregiudizi non le
permetterà di lavorare e così: la piccola muore di fame e di stenti e Nedda sarà
costretta a rimanere sola con il suo dolore e la sua miseria. Quest’opera in particolare
era ritenuta da alcuni critici come l’approdo al Verismo, ma sono solo i temi, legati
al mondo degli umili ad essere tipici del Verismo. Non lo è invece la tecnica narrativa
non ancora impersonale, e vi compare ancora la figura del narratore esterno che
giudica e commenta. L’opera con cui Verga approda al verismo è quindi
In questa prima fase Verga è ancora lontano dalla sua fase verista che lo caratterizza
oggi e non si basa perciò sull’impersonalità, infatti nelle novelle sono presenti toni
melodrammatici.
Fase verista
La seconda fase della sua produzione è quella in cui aderisce al Verismo. Verga con
la poetica del verismo, rifiutava l’idea che l’arte potesse contribuire al miglioramento
della società anche se, contraddittoriamente, furono proprio le sue opere a far
conoscere al resto d’Italia la condizione di miseria dei lavoratori del sud e anche a
dare inizio al fenomeno della letteratura regionale.
Le produzioni di questa fase mettono in risalto soprattutto le figure legate alla vita
contadina e soprattutto condizioni come lo sfruttamento dei ragazzi (Rosso Malpelo),
la lotta per i bisogni materiali (Malavoglia). Tuttavia Verga propone, come scelta dei
personaggi, uomini moralmente corrotti, privi di ogni valore etico (Per le Vie)
attraverso il quale ci mostra una visione pessimistica e materialistica della vita
fondata sul mito del denaro.
Ultima fase
La terza e ultima fase è costituita da novelle e drammi letterari i cui temi sono;
storie di amori e tradimenti, adattamenti di opere precedenti, polemica contro il
socialismo o ancora il tema dell’ipocrisia del mondo del teatro in cui l’attore non può
mai essere autenticamente se stesso ed è solo un triste commediografo.
Prima di parlare delle sue opere più importanti dobbiamo stabilire il pensiero sul
quale si basa la poetica di Verga.
Pensiero e Poetica
Verga parte dall’idea dell’uomo e della storia secondo varie influenze del periodo:
-positivismo: la realtà viene descritta con l’approccio del metodo scientifico.
-materialismo: un comportamento umano assimilato a quello animale nei suoi bisogni
di beni materiali.
-Determinismo: secondo il quale l’uomo subisce l’influenza di tre fattori ovvero
periodo storico, ambiente sociale e fattori ereditari (riprende la teoria positivista di
Taine).
-Teoria del darwinismo sociale: quella legge del più forte che in questo periodo viene
applicata alla società e questo, per Verga, si traduce in una lotta spietata dettata dagli
interessi materiali.
Il pessimismo di Verga
Questi presupposti ideologici da i quali lui parte nell’identificare l’uomo nella storia,
lo portano ad una prospettiva pessimistica secondo la quale la realtà è immutabile e
nessuno può sottrarsi al destino. Contrariamente a quanto affermava Zola, ovvero che
almeno l’arte fosse in grado di cambiare la realtà, Verga afferma che invece l’arte
non è in grado di intervenire nei problemi della società ma può muovere solo delle
critiche verso essa.
I valori
Sempre nella sua visione pessimistica Verga esclude ogni speranza di una vita
migliore dopo la morte, poiché nega l’esistenza della provvidenza in generale e nel
corso della storia. I valori a cui si appiglia sono invece la famiglia e infatti afferma
che l’individuo che sceglie di allontanarsi dal proprio nucleo familiare e dal luogo di
provenienza rifiutandone i principi e l’educazione secondo il quale è stato cresciuto, è
destinato alla perdizione e al fallimento.