Sei sulla pagina 1di 5

FEUERBACH

F. è il filosofo che getterà le basi dell’ateismo moderno, partendo dalla sua critica all’idealismo di
Hegel, in quanto esponente della sinistra Hegeliana.
Alla morte di Hegel vi fu una scissione del suo pensiero tra i suoi allievi e seguaci, portando alla
nascita di due correnti di pensiero: la destra e la sinistra hegeliana.
La differenziazione tra sx e dx deve essere intesa nel senso politico del termine postumo alla
rivoluzione francese, dove la destra è conservatrice e la sinistra progressista e trasformatrice.
La sx hegeliana, critica Hegel su due grandi temi:
• Secondo H. la coincidenza tra realtà e ragione: “Ciò che è reale è razionale; ciò che è razionale
è reale”

Il punto di partenza dello sviluppo delle idee dsi Feuerbach è l’uomo nella sua concretezza,
nella sua realtà, criticando le filosofia passate, le quali ponevano come soggetto Dio o
qualcosa di inconcreto ad esempio: Dio ha creato l’uomo, invece secondo Feuerbach
bisogna fare un’inversione tra sogg e ogg partendo dal concreto, non è il pensiero che
produce la realtà ma è la realtà che produce il pensiero.
(Ad esempio platone affermava che le cose esistessero prima nel mondo delle idee che nel
mondo delle cose)
Mentre per Feuerbach il reale deve farsi più razionale…
• Rottura con la religione: La religione considerata da Hegel come il penultimo atto primo
della piena realizzazione della razionalità dell’assoluto

L’idea materialista di Feuerbach genera automaticamente l’ateismo, come accadeva con le idee
tendenzialmente materiliste del passato come nel caso dell’atomismo democriteo o
nell’epicureismo.
Secondo F. e la scuola di pensiero della sinistra Hegeliana il cristianesimo è permeato
dall’irrazionalità ed è invece la tappa più lontana alla realizzazione della razionalità assoluta
opponendosi ad Hegel che affermava che il Cristianesimo fosse la religione della ragione.
Le opere più importanti di Feuerbach sono:
• Essenza del cristianesimo
• Essenza della religione.

Feuerbach vede la religione come un’antropologia capovolta, in quanto si occupa di dio che però è
una proiezione dell’uomo, quindi studiando dio si ha la possibilità di studiare l’uomo, poiché
quest’ultimo proietta all’esterno una parte di se.
Dio è l’oggettivazione delle qualità, dei desideri e delle paure dell’uomo.
Ad esempio:
• Qualità: l’uomo ha delle qualità come l’amore e proiettandole fuori di se genera l’idea di
dio in quanto amore assoluto, proiettando ed amplificando il suo amore limitato
• Desideri: dio è la proiezione della realizzazione dei desideri in quanto l’uomo non può
realizzare tutti i suoi desideri, li proietta in dio nel quale coincidono necessità e possibilità
• Paure: l’uomo crea dio affinché lo protegga proiettando all’esterno il superamento delle sue
paure.

Dio, quindi è figlio dell’alienazione, quando l’uomo prega dio in realtà prega una proiezione di se
stesso, delle sue qualità, delle sue paure e dei suoi desideri massimizzati.
L’uomo credente in un dio astratto è quindi più alienato di un uomo che venera un gatto come
accadeva nell’antico egitto, poiché il gatto è più vicino e concreto di quanto possa esserlo il dio
cristiano.

L’uomo che affida la sua vita a dio padre e padrone è più alienato e spaventato.
Ad esempio i cristiani sono più spaventati dalla morte poiché si inginocchiano di fronte ad un dio in
grado di vincere la morte.

Quindi l’uomo che crea dio è irrazionale, il vero uomo razionale deve essere ateo, smettere di
credere in dio significa riprendesi ciò che si è proiettato all’esterno, Feuerbach vede l’ateismo come
un dovere morale, che l’uomo può compiere rivolgendo le qualità rivolte verso dio verso lo
stesso uomo, da qui si può notare l’umanismo filantropico di Feuerbach che esalta i sentimenti
dell’uomo poiché è più facile amare un dio non concreto e perfetto che promette salvezza,
piuttosto che amare un uomo con i suoi difetti.
In conclusione secondo Feuerbach è meglio essere spaventati e razionali in vita che essere schiavi
in un paradiso inventato
Dio è uno specchio deformato dell’uomo

L’uomo è semplicemente sangue e cibo.


L’uomo è ciò che mangia, non mangiando non si sviluppa correttamente e non sarà in grado di usare
la ragione
L'uomo è ciò che mangia nel senso che le comunità umane costruiscono la loro identità sociali e
culturali anche intorno al cibo.
E di conseguenza anche intorno a ciò che non mangiano. Rovesciando la massima avremo infatti
che “l'uomo è anche ciò che non mangia
MARX
La filosofia di Marx si basa sulla critica specialmente nei confronti della borghesia, filosofia
progressista al fine di generare una rivoluzione
La filosofia non è più solamente contemplazione ma è rivoluzione, l’analisi critica della filosofia
deve portare ad un moto rivoluzionario progressista, per questo Marx abbina la ragione alla
pratica portando all’emancipazione

Si può parlare di illuminismo marxista, poiché l’uguaglianza e la libertà dell’uomo deono trovarsi
alla base della società
Marx filosofo della libertà materiale, allievo di Hegel e Feuerbach sviluppa le sue testi sulla base
del materialismo distaccandosi dal pensiero di Hegel. (marxismo trasformato in ideologia)
Nelle sue opere Marx recupererà lo storicismo di Hegel rileggendolo in chiave materialistica
ripartendo da Feuerbach.
Infatti l’idealismo di Hegel deve essere corretto in chiave materialistica, invertendo, come già
aveva fatto Feuerbach, l’errato ordine ideato da Platone tra soggetto e complemento , infatti è la
realtà a produrre l’idea, la realtà razionale non è la realtà giusta, come ideato da Hegel, il quale
diverrà filosofo del conservatorismo.
Infatti Marx afferma che la storia è una totalità, un insieme di concatenazioni e le stesse idee
vengono prodotte in un determinato contesto storico.
Per Marx la rivoluzione è il motore della storia, la storia è una continua lotta di classe si noti
l’esempio di patrizi e plebei o del feudalesimo

La filosofia di Marx si basa sulla critica, specialmente sulla critica dello stato borghese, il quale
porta l’uomo ad una scissione tra:
• La vita di fronte la legge, dove tutti gli uomini sono uguali
• La vita sociale dove regna l’egoismo e la divisione di classe

Nella realtà sociale la libertà e l’uguaglianza sono impossibili a causa della divisione di classe.
Quindi la divisione porta ad’un atomizzazione(il nazionalismo è una risposta all’atomizzazione)il
l’uoni e l’individualismo borghese non genera una società di uomini liberi.
Secondo Marx per fare una rivoluzione bisogna analizzare la fonte della disuguaglianza, ovvero la
prorperietà privata., infatti parte della borghesia ai tempi della seconda guerra mondiale scelse di
seguire i partiti nazi-fascisti poiché non intaccavano la proprietà privata.
L’emancipazione ultima avverrà con la cessazione del plusvalore e vi sarà una redistribuzione della
produzione
Marx parlerà inizialmente del comunismo come democrazia totale, il quale divenne poi
un’ideologia
Ideologia falsificazione della realtà a volere del potere
Muove delle critiche all’economia capitalista, criticando le teorie degli economisti Smith e Ricardo
i quali pensavano che il capitalismo portasse all’armonia, ma già nell’800 il mercato globale
iniziava ad essere saturo.
Per questo il mercato capitalista è un mercato ideale/teorico in quanto domanda e offerta non
posso coincidere per sempre , se la domanda è minore una fabbrica chiude e si perde la mano
d’opera, per questo il mercato capitalista non è una continua iperbole ascendente ma è una sinusoide
con i suoi alti-bassi.
Il capitalismo non è eterno ed è un risultato dell’attuale condizione storica.
Un risultato del sistema capitalistico è l’alienazione del proletario, l’uomo nelle fabbriche viene
alienato dalla sua stessa produzione, in quanto mano d’opera produce e perde ciò che ha prodotto in
cambio di uno stipendo, contrariamente a ciò che avveniva agli artigiani del medoevo i quali
producevano e avevano il possesso dell’articolo fino alla sua vendita. (per questo motivo gli schiavi
delle piantagioni americane erano gli schiavi perfetti in quanto non ricevevano nemmeno uno
stipendio)
Tra l’altro il lavoro delle fabbriche è coercitivo (obbligo) l’uomo senza lavoro non può vivere
E infine l’uomo viene alienato in quanto essere umano, lavorando, dormendo e mangiando l’uomo
prende la condizione di bestia eliminando ciò che c’è di umano
L’uomo appendice della macchina

Tesi su Feuerbach: Marx attribuisce al maestro Feuerbach il merito di aver ricapovolto la filosofia
portando il soggetto nella dimensione reale, però le sue teorie avevano un limite ovvero quello di
non avere un materialismo storico e dialettico.
Marx produce delle testi religiose partendo dalle idee di Feuerbach asserisce che dio è un prodotto
dell’uomo però aggiunge che questo prodotto è inserito in una dimensione socio-economica.
Pertanto analizzando la divinità si può comprendere non solo l’uomo ma anche la sua dimensione
storica.
(es il calvinismo è stato prodotto dalla borghesia in un determinato periodo storico, non a caso il
cattolicesimo è nato ed è presente nelle zone più povere(beati gli ultimi che saranno i primi))

Per questo Marx considera dio l’oppio dei popoli, il cui unico scopo è quello di lenire l’alienazione
e il dolore, dando un’illusione di prosperità e ricchezza nella vita futura, utilizzando dio come
giustificatore dello status quo.
Quindi la religione cadrà quando la società sarà più giusta(paesi più sviluppati chiese vuote)
Alla base della società vi è una struttura, la quale influenza una sovrastruttura.
La struttura è composta: dalla forza lavoro, dai mezzi di produzione e le conoscenze e i rapporti di
produzione
Mentre la sovrastruttura è l’insieme delle relazione filosofie,culture e leggi che compongono lo
stato
Quindi la situazione economica di una paese ne influenza la sovrastruttura, influenzandone anche le
relazioni che in alcuni casi sono anch’esse comandate dal denaro, come nel caso dei contratti
prematrimoniali

Potrebbero piacerti anche