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LA POLITICITÀ E SOCIALITÀ

DELLA FILOSOFIA
La filosofia che diventa mondo
La filosofia che diventa mondo

• La rivoluzione mondiale del


marxismo-leninismo è riuscita e
Lenin (pseudonimo di
fallita insieme. Vladimir Ilic Uianov,
1870-1924) fu uomo
• È riuscita perché ha determinato politico, rivoluzionario
mutamenti intellettuali e morali di comunista ma anche
teorico marxista e
enorme portata. interprete raffinato
delle teorie di Marx:
• È fallita perché ha concluso in una leader dei bolscevichi
gigantesca "eterogenesi dei fini”. russi e protagonista
assoluto della
• Sul marxismo cfr Augusto Del Noce. Rivoluzione d’Ottobre
prima e della dittatura
sovietica poi.
La filosofia che diventa mondo

• L'odierna sottovalutazione di Marx coincide con la volontà di non


esaminare criticamente il significato del fallimento del marxismo .
• Marx è stato una delle menti filosofiche più potenti che mai siano esistite.
• Sottovalutare Marx significa espungere dalla storia della filosofia
l'hegelismo e il razionalismo moderno che nella filosofia hegeliana trova la
sua sistemazione definitiva.
• Il razionalismo moderno ha alla sua origine l'affermazione della
coincidenza di Dio e mondo.
La filosofia che diventa mondo

• Per il razionalismo moderno Dio Georg Wilhelm


Friedrich Hegel
coincide con il suo agire nel (1770-1831), pilastro
mondo. Dio e il mondo che egli crea del pensiero filosofico
moderno. La sua
sono un unico tutto. opera è complessa e
• La Ragione è presenza di Dio nel determinante: tra le
maggiori
mondo che lo guida verso il suo ""Fenomenologia
compimento. dello spirito" (1807),
"Scienza della logica"
• La Ragione sostituisce Dio e per (1812-16),
dimostrare la sua divinità deve "Enciclopedia delle
scienze filosofiche in
realizzarsi nella storia in modo compendio" (1817)
evidente. "Lineamenti della
filosofia del diritto"
(1821).
La filosofia che diventa mondo

• Per Marx occorre proseguire e rovesciare il pensiero di Hegel riproponendo


un nuovo materialismo illuministico.
• Per spiegare la storia tale materialismo deve diventare dialettico, deve
mostrare come la quantità materiale si converta in qualità spirituale, come
gli interessi materiali siano la base del costituirsi degli ideali e dei
valori.
• Per Marx occorre mostrare sulla base di un ragionamento scientifico e
non filosofico la presenza della ragione nella storia e la necessità della
realizzazione in essa della compiuta emancipazione, in modo da
conciliare empiricamente ideale e reale.
La filosofia che diventa mondo

• Il pensiero di Marx per un aspetto Karl Heinrich Marx


segna l'uscita dalla filosofia. (Treviri 1818 – Londra
1883) fu filosofo,
• L'unità di universale e particolare economista e pensatore
politico. Le sue teorie
va argomentata praticamente. analitiche sullo
sfruttamento dei
• Alla scienza della società è posto il lavoratori, sul capitale e
le plusvalenze diedero
compito filosofico di mostrare alle rivendicazioni del
questa unità. movimento operaio
solide basi teoriche, sia
filosofiche che
economiche. Con Engels
• Marx è non-filosofo per è il padre del socialismo
scientifico.
ragioni filosofiche.
La filosofia che diventa mondo

• Con Hegel, la filosofia deve essere anche la comprensione concettuale del


proprio tempo e la critica di esso.
• In questa prospettiva non si può parlare della filosofia di Marx
indipendentemente dalla rivoluzione cui ha dato luogo (cfr. Augusto Del
Noce).
• Ma la storia del mondo rifugge lo schema ideologico in cui si
sarebbe voluto rinchiuderla.
• La storia non ha mostrato e non mostra quel cammino verso il bene che il
progressismo ottocentesco dava per scontato.
• Il progresso può anche essere un avanzamento del cammino
verso l'abisso.
La filosofia che diventa mondo

• Le guerre mondiali e l'insorgere dei


totalitarismi hanno scosso l'ottimismo
dell'immanentismo etico.
• Nell’analisi ci soccorre quel che Del
Noce chiama principio
dell'interpretazione transpolitica
della storia contemporanea, in grado
di intendere il fenomeno complesso
alla luce di una analisi storica e di una
problematica filosofica.
L’entrata al campo di sterminio polacco di Auschwitz. Vi
morirono milioni di persone, quasi tutte di religione ebraica.
Macchia indelebile dell’umanità.
La filosofia che diventa mondo

Augusto Del Noce (1910-1989)


• Ad ogni filosofia appartiene una si formò nell’ambiente culturale
struttura oggettiva ed una torinese e aderendo
all’antifascismo insieme ad altri
intenzione soggettiva. esponenti della sinistra cristiana.
• Del Noce ha considerato la Considerando la filosofia di
Cartesio come il momento
filosofia della politica come una iniziale della modernità, Del
specie di filosofia della storia Noce ritiene che da essa si sia
originato un filone speculativo
contemporanea, che misura che giunge sino a Hegel, a Marx
l'azione delle diverse forze e a Nietzsche, ovvero all’esito
ateo e nichilista che caratterizza
politico-culturali paragonandola molta parte della cultura
sia ai loro presupposti di contemporanea. Tra le sue
valore, sia al compito storico opere maggiori: "Il problema
dell’ateismo" (1990), "Il suicidio
del presente. della rivoluzione" (1978), "Il
cattolico comunista" (1981).
La filosofia che diventa mondo

• La prospettiva storico-culturale della moderna filosofia della politica


presuppone un'antropologia.
• L'uomo, l'attore della storia, non è un prodotto della storia stessa ma una
sua originaria struttura che nella storia viene messa alla prova e che è
sempre in pericolo.
• La filosofia della politica che interpreta la storia conduce
all'antropologia.
• La filosofia della politica dovrà mostrare sia la storicità propria della natura
sia l'esistenza di un substrato naturale come condizione di qualunque
possibile storia.
La filosofia che diventa mondo

• L’interpretazione transpolitica
“Persona e atto”, opera
incontra la filosofia polacca (cfr. pubblicata nel 1969 e in
Karol Wojtyla) al centro edizione definitiva
(riveduta e corretta) nel
della filosofia dell'uomo vi è il 1994. è l’opera più
problema della filosofia della importante di Karol
Wojtyla e risale al periodo
prassi e del lavoro umano in cui il futuro papa
Giovanni Paolo II era
possibilità di pensare una professore di filosofia
nuova filosofia della prassi e morale all'università di
Lublino, in Polonia.
del lavoro umano dopo il
marxismo, in cui convivano nella
storia immanenza e trascendenza
della verità e della giustizia.
Filosofia della politica e antropologia
Filosofia della politica e antropologia

• Per Horkheimer, nell'ordinamento La vita di Horkheimer è


contemporaneo del sapere non legata alle vicende
dell'Istituto per la ricerca
esiste più uno spazio in cui sia sociale di Francoforte che
possibile porre la domanda radicale diresse dal 1931.

sull'uomo e sul suo significato. I saggi raccolti in "La


società della transizione",
• La scienza sociale rischia di scritti nell'ultimo periodo
della sua vita, riflettono un
diventare irresponsabile verso allontanamento dal
l'uomo. marxismo ed esprimono un
pessimismo più cupo.
• Chi è il soggetto che usa i
risultati delle scienze umane?
Filosofia della politica e antropologia

• Le scienze infatti non possiedono


questo criterio interno veritativo. Secondo il pensiero
di Karol Wojtyla, la
• Per ragioni metodologiche le scienze persona è la più
grande delle opere
hanno l'ideale regolativo di un della creazione,
sapere oggettivo e quando quella in cui l'essere
si rivela con il
considerano l'uomo lo trattano da massimo
un punto di vista che lo considera dell’intensità.

come puro oggetto.


• Manca dell'uomo ciò che in realtà è
essenziale, il suo essere soggetto, il
suo essere persona.
Filosofia della politica e antropologia

• Uno dei nodi del pensiero politico Nel Critone di Platone,


contemporaneo è costituito dal Socrate immagina che
le leggi gli parlino e gli
problema della libertà del soggetto chiedano conto di quel
nella sua relazione allo stato. che sta facendo. Che
cosa ha da rimproverare
• Per gli antichi il soggetto non Socrate alle leggi? Per
può emanciparsi dalla comunità. esse egli è nato, è stato
nutrito ed educato: egli
• È attraverso la comunità che l'uomo è loro figlio e servo. Alle
leggi, più che al padre e
viene in essere e, davanti ad essa, il alla madre, si deve
singolo non ha alcuna autonomia rispetto e ubbidienza
(Cfr: Socrate e le leggi). per qualunque cosa
ordinino, oppure si
• Libertà non significa autonomia devono persuadere: ma
far loro violenza non si
rispetto alla collettività statuale. deve in alcun caso.
Filosofia della politica e antropologia

• Con il platonismo e poi con le filosofie post-socratiche comincia ad


affacciarsi l'idea di una interiorità spirituale dell'uomo che lo
emancipa dalla leggi della città.
• È con il cristianesimo che questo elemento guadagna efficacia e
universalità.
• Con il cristianesimo per la prima volta si afferma l'idea che la persona in
quanto tale è legata direttamente al valore più alto, attraverso la sua
intelligenza e la sua libertà.
• Il processo di secolarizzazione contemporaneo ha eroso questa
antropologia ma non la ha sostituita con null'altro.
La dignità della politica
La dignità della politica

• I temi fondamentali per la


moderna filosofia politica si
raggruppano attorno a due assi
fondamentali:
• la concezione generale
della filosofia della politica ed il
problema della dignità della
politica;
• il rapporto fra filosofia Statuti, 1382, c.
della politica e filosofia del Miniatura di Stefano
Azzi della bottega
diritto, i caratteri comuni e i di Nicolò di Giacomo
valori specifici. da Bologna.
La dignità della politica

• Una delle caratteristiche più evidenti del fenomeno politico è l'ambiguità.


• L’ambivalenza e l’ambiguità della politica è determinata dalla strutturale
complessità e ambivalenza dell'uomo stesso.
• Dal modo di concepire la pluridimensionalità dell'uomo dipende il
determinato modo di considerare la politica e le forme dell'azione politica.
• Ad una concezione dell'uomo quale valore, quale persona, corrisponde una
concezione della politica quale attività volta al riconoscimento del
valore stesso della persona umana.
• A tutto ciò si contrappone la politica intesa come mero esercizio del
potere.
La dignità della politica

• È necessario restituire dignità alla


politica.
• La dignità della politica è dignità
etica che si manifesta nell'essere
servizio rivolto alla tutela e alla
promozione del bene dell'uomo, che
è sempre un bene di natura etica.
• Di qui la subordinazione della
politica alla persona e, quindi, la
priorità dell'etica sulla politica.
Operai di una ferriera, negli anni ’70.
La dignità della politica

• Bisogna porre in evidenza anche l’opposizione tra «l'umanesimo


integrale» della politica e «l'umanesimo ateo» della politica.

Umanesimo integrale della politica Umanesimo ateo della politica


L’uomo, nella sua dignità e libertà, è Solo la rivoluzione che si avvale della
considerato integralmente in tutta la violenza può trasformare la natura
sua grandezza e in tutta la sua miseria. umana.
La dignità della politica

• Il compito della filosofia della politica e la sua finalità prima è quello di


individuare e cogliere la ragione d'essere della dignità della
politica e sottoporre a dura critica i metodi e i contenuti
dell’azione politica che contrastano con l'idea di tale dignità.
• Suo dovere è quello di condannare tutte le violazioni dei diritti
fondamentali, delle libertà essenziali dell'uomo, di ogni forma di
violenza e di ogni organizzazione sociale basata sull'alienazione
dell'uomo, la quale lo rende oggetto di una massiccia manipolazione
ideologica.
La dignità della politica

• Il primato dell'etica sulla politica va Il generale Augusto


tratto dal riconoscimento della Pinochet (1915):
dittatore militare che
dignità della persona sulla base del governò il Cile dall’11
valore che essa ha assunto per la settembre 1973 all’11
marzo 1990. Arrivò al
scienza giuridica moderna, la quale potere con un colpo
riconosce in essa il punto di riferimento di stato militare che
e il fine della politica e dell’ordinamento rovesciò il governo
del Presidente
giuridico. socialista Salvador
Allende. Esempio
• Nella vicenda irripetibile della vita del terribile di
singolo si compie la perfezione repressione feroce e
dell'essere che è più elevata di quella sanguinaria e di
sconoscimento della
che appartiene all'ordine naturalistico. dignità della persona
umana.
La dignità della politica

• Tale prospettiva richiama il Filosofo, santo, dottore


personalismo tomista (Cfr. della Chiesa (Aquino
1225-Fossanova
San Tommaso e K. Wojtyla). 1274). Massimo
rappresentante della
• Dal riconoscimento della scolastica medievale.
essenziale dignità dell'uomo L'importanza del
pensiero di Tommaso
discende il dovere di lottare nella tradizione
contro tutte le situazioni nelle cattolica e nella storia
della filosofia si fonda
quali la persona è o diventa un sulla sistemazione,
operata da Tommaso,
essere avvilito, abbattuto e di un intero patrimonio
strumentalizzato. culturale.
La dignità della politica

• Il soggetto deve poter corrispondere ai bisogni essenziali del suo corpo in


modo tale che esso possa essere uno strumento docile e non un inciampo
per la ricerca della verità.
• Tutto questo definisce un primo ambito dei diritti dell'uomo che riguardano
la sua sussistenza come individuo e come persona.
• Affermare il rispetto del diritto della libertà di cercare la verità significa
sostenere il diritto alla libertà di religione e di coscienza e
individuare, qui, il vero fondamento di tutti gli altri diritti dell'uomo.
• Alla filosofia della politica spetta il compito di porre l'accento sulla
salvaguardia di tali diritti e di giungere alla fondazione dei valori politici.
La dignità della politica

• I valori restano i punti di


riferimento fondamentali per una
politica che voglia mettere al
centro della sua problematica le Il peccato originale,
modalità di decentramento del Trittico del Giudizio
finale (1504) di
potere, la sua partecipazione, Hieronymus Bosch
(1453-1516). Vienna,
l'autogestione delle comunità Akademie der
sociali, la costruzione di tutte le bildenden Kunste.
garanzie contro l'avvento del
mondo dell'amministrazione e
della «manipolazione totale».
La dignità della politica

• Il sorgere di un modo nuovo di fare politica è minato alla radice dalla


«manipolazione ideologica», che riesce a spogliare l'uomo persino della
sua coscienza, intelligenza, volontà e responsabilità.
• Il lavoro filosofico-politico ambisce ad avvicinarsi all'idea di «teoria
critica», vale a dire a quel pensiero eminentemente antidogmatico e
antideterministico la cui peculiarità risiede nella facoltà di confrontare
rigorosamente l'ordine che si viene scoprendo nella storia, con le esigenze
insopprimibili in ordine umano proprie del singolo e della persona in
quanto tale.

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