Sei sulla pagina 1di 54

Introduzione I

Che cos’è la filosofia?

Concezione tradizionale della filosofia


La filosofia è una disciplina scolastica o
accademica, che ha per oggetto la storia del
pensiero umano
Senso autentico e originario del “far filosofia”
Filosofare è “porre delle domande”, “porsi
delle domande”, “interrogare”
Filosofare: dimensione universalmente umana
L’origine del filosofare
Enigmaticità, incomprensibilità, complessità del reale
Meraviglia, stupore (thaumázein)

Crisi delle certezze e delle convinzioni tradizionali


Dubbio (aporéin)

Esperienza della sofferenza e della morte

Elasticità della condizione umana


Il metodo della filosofia
Filosofare: ricerca di risposte
(zetéin: ricercare; sképtesthai: indagare)

Filosofia: “amore della sapienza”


(philéin: amare; sophìa: sapienza)

Momenti metodici (méthodos: via) del filosofare


Osservare la realtà (esperienza: empeirìa)
Riflettere sulla realtà (pensare, ragionare :
dianoéin)
Argomentare (dialogare: dialégesthai)
Usare il “linguaggio” quotidiano (lògos)
La tradizione filosofica

Il filosofare ha una tradizione

differenti livelli di competenza

Dialogo con gli altri

con gli addetti ai lavori: oralità


con i pensatori del passato: scrittura
Lo scopo della filosofia
mira a comprendere la realtà nei suoi vari aspetti
filosofia come contemplazione (theorìa)
Aristotele, Hegel

mira a dare indicazioni su come vivere (vita buona)


filosofia come saggezza di vita (phrònesis)
Socrate, Kierkegaard

connette i due aspetti


osserva e studia la realtà, per dare indicazioni
su come vivere nel modo migliore
sapienza e virtù (saggezza)
La filosofia e le singole scienze

Il filosofo, in origine, affrontava le questioni più


diverse
Aristotele: logica, fisica, biologia, ontologia, psicologia,
teologia

Le scienze si sono sviluppate per gemmazione dalla


filosofia
sviluppo della quantità delle conoscenze
necessità della specializzazione (autonomia)
Oggetto e metodo delle scienze

La scienze hanno per oggetto un ambito o un


aspetto determinato del reale
Medicina: corpo umano; Astronomia: corpi celesti;
Fisica: leggi meccaniche, elettriche,
termodinamiche; Chimica: elementi e composti
chimici

Le scienze hanno un metodo loro proprio


analisi empirica (esperimento)
matematizzazione del reale (riduzione del qualitativo
al quantitativo)
Suddivisione delle scienze
Scienze formali (logica, matematica)
Scienze naturali (fisica, chimica, astronomia,
medicina, biologia, ecc.)
Scienze della cultura
Scienze dello spirito (oggetto: storia, religione, linguaggio,
arte)
Scienze sociali ed economiche (oggetto: strutture sociali
ed economiche)
Rapporto tra la filosofia e le
scienze
La filosofia mira alla totalità
la realtà nella sua totalità
un ambito del reale nella sua totalità
Le scienze guardano solo a un settore della realtà e
tendono a frantumarlo ulteriormente
Rapporto tra filosofia e scienze
La filosofia presuppone i risultati delle scienze
La filosofia sintetizza i risultati delle scienze
La filosofia critica l’unilateralità dei risultati delle
scienze
Le discipline filosofiche.
Metafisica
Metafisica: i principi primi (o ultimi) del reale
ordo essendi (l’ordine dell’essere)
ordo cognoscendi (l’ordine del conoscere)

l’essere in generale: ontologia

l’essere sommo: teologia


metaphysica generalis
metaphysica specialis (psicologia, cosmologia e
teologia)
Le discipline filosofiche.
Antropologia, Teologia, Etica
Antropologia filosofica: uomo
ciò che è essenzialmente e universalmente umano
Teologia filosofica: Dio
così come è afferrabile dalla ragione
Etica: norme di comportamento
fonda un agire giusto, razionale e sensato
critica la morale vigente
principi fondativi universalmente validi e
razionalmente persuasivi
non può rifarsi ad autorità esterne all’uomo
Le discipline filosofiche.
Estetica, Logica, Gnoseologia
Estetica: bello di natura e bello artistico
impostazione descrittivo-funzionale o prescrittivo-
normativa
Logica: funzionamento del pensiero
logica classica
logica moderna
Gnoseologia: condizioni, essenza e limiti della
conoscenza
Epistemologia: presupposti e fondamenti della
conoscenza nelle singole scienze
Altre discipline filosofiche

Fil. Linguaggio
linguaggio ideale
linguaggio normale
Fil. Storia: essenza e senso dello sviluppo storico
Fil. Religione: essenza, significato e funzione del
fenomeno religioso
Fil. Natura: spiegazione della natura
Fil. Diritto: fondazione del diritto
Fil. sociale e politica: struttura, funzione e senso
dello stato e della società
Filosofia e religione
La filosofia nasce in Grecia in dialogo critico con le
interpretazioni mitico-religiose del mondo
La religione
nasce da un incontro dell’uomo con il fondamento
ultimo del reale (Dio, l’Assoluto, La Trascendenza,
ecc.)
implica un’interpretazione del mondo e dell’uomo,
un’etica, un un insieme di riti (preghiera, culto), una
promessa di redenzione dal male
Etimologia del termine “religione”:
relegere: “ripetere” gli atti di culto
religare: “legame col divino”
Differenza tra filosofia e religione

Religione:
Rivelazione di Dio
storicamente puntuale (legge, persona, libro)
continua (libri sacri)
Riflessione razionale (teologia o filosofia)
Tradizione comunitaria (verità tramandate)

Filosofia:
Esperienza e ragionamento
Argomentazione razionale
Dialogo con gli altri (orale, scritto)
La filosofia come critica
dell’ideologia
Filosofia: analisi critica delle concezioni religiose,
morali, politiche e giuridiche
Filosofia: critica dell’ideologia
Concetto marxista di ideologia: ogni teoria che tenda
a legittimare e stabilizzare i rapporti di dominio
esistenti
Concetto neopositivista di ideologia: ogni teoria che,
pur non essendo empiricamente verificabile,
pretenda di spiegare la realtà nella sua totalità e a
prevedere il futuro
Concetto sociologico di ideologia: ogni concezione
socialmente o culturalmente condivisa, in grado di
influenzare gli individui
Il coltello
 

Coltello: tagliare una bistecca , delle patate, del pane


 Fisica: l’atto del tagliare
 Più sottile è il filo della lama, meglio è
 I coltelli sono dei cunei che sfruttano il vantaggio meccanico di convertire
piccole forze di spinta longitudinale (pressione) in grandi forze laterali
(separazione)
 La forma della lama, molto stretta dal lato del filo, molto più larga verso il
dorso, è tale che, mentre noi spingiamo anche solo leggermente verso il
basso nell’azione di tagliare, questa produce sui due lati del materiale
sottoposto al taglio intense forze orizzontali: sono proprio queste forze che
permettono la separazione in due pezzi del corpo che si sta tagliando
 Il funzionamento contrario: cammello, cingolato. 
Coltello: tagliare una bistecca , delle patate, del pane
 Chimica: materiale di cui è composta la lama
 Il ferro ha la tendenza ad arrugginirsi
 ruggine: risultato del processo di ossidazione del ferro che, esposto all’acqua e
all’aria, si combina con molecole di ossigeno, acquisendo il tipico colore
rossastro
 Proprio per ovviare a questo inconveniente è stato inventato l’acciaio
inossidabile, così chiamato perché resistente all’ossidazione.
 Acciaio: lega di ferro e carbonio (la quantità di carbonio che però non deve
superare il 2,1% del peso)
 Ferro battuto (ferro con alcune impurità): quando il carbonio è presente in
percentuale molto ridotta o praticamente assente
 Ghisa: quando il carbonio supera il 2,1% di peso: il materiale ottenuto è più
duro, ma anche meno duttile, più fragile e più difficile da saldare
 Per rendere inossidabile l’acciaio, occorre aggiungere alla lega ferro-carbonio
anche una discreta percentuale di cromo (almeno il 10% in peso), spesso
combinata anche con il nichel
 Solo così i nostri coltelli lucidi e splendenti possono resistere alla corrosione e
rimanere integri
Charles Darwin
Charles Darwin
L’origine delle specie, 1859

Mutabilità ed evoluzione delle specie, contro fissità


delle specie (= Linneo)

Variazioni (mutazioni) genetiche casuali


Ereditarietà dei caratteri genetici casualmente insorti
Lotta per la sopravvivenza
Selezione naturale = sopravvivenza del più adatto
 
Lotta per l’esistenza
La lotta per l’esistenza non comporta soltanto
l’estinzione di numerose specie, ma anche l’imporsi di
specie nuove, in quanto gli individui che si trovano a
possedere i caratteri più adatti alla sopravvivenza
vengono favoriti nella lotta per sopravvivere e
tendono così a trasmettere e a rinforzare tali caratteri
in un gran numero di discendenti.

Sopravvivenza del più adatto 


Selezione naturale
L’ambiente è un fattore di selezione naturale
Affinità con la selezione artificiale praticata dagli allevatori sugli
animali domestici o sulle piante domestiche per ottenere tipi di
piante o animali utili all’uomo 

“Si può dire, metaforicamente, che la selezione naturale


sottoponga a scrutinio, giorno per giorno e ora per ora, le più
lievi variazioni in tutto il mondo, scartando (rejecting) ciò che è
cattivo, conservando (preserving) e sommando (adding up) tutto
ciò che è buono; silenziosa ed impercettibile, essa lavora
quando e dovunque se ne offra l’opportunità per perfezionare
ogni essere vivente in relazione alle sue condizioni organiche e
inorganiche di vita” (Ch. Darwin)
Variazioni fortuite
I caratteri di una specie variano per l’insorgere
casuale di differenze negli individui
Nascono così tipi nuovi che soggiacciono al verdetto
dell’ambiente
La teoria delle variazioni fortuite, introducendo nella
natura il concetto di “caso”, elimina ogni concezione
finalistica e soprannaturale dei fenomeni biologici 
Contro la tesi creazionistica biblica
Contro l’idea di un disegno divino nella natura
Origine dell’uomo, 1871
 Gli uomini non discendono direttamente dalle scimmie
antropomorfe, ma si sono evoluti, contemporaneamente agli altri tipi
di primati, a partire da antenati comuni (da un ceppo comune)
 Il ceppo comune è il ramo originario da cui si sono formate specie
diverse che sono in continua evoluzione
 Alcune specie di primati si sono estinte, altre si sono formate per
variazioni genetiche
 Tutte hanno potuto conservarsi solo se sono state in grado di adattarsi
all’ambiente e di sopravvivere alla lotta per l’esistenza
Donald Carl Johanson
Triangolo di Afar, Etiopia, 1974
 «Australopithecus» = «scimmia del sud; «afarensis» = Afar, luogo di
ritrovamento
 Piccola donna vissuta 3,18 milioni di anni fa
 Camminava in posizione eretta, la sua mano era più piccola della mano di un
adulto dei nostri giorni, ma le assomigliava in modo sorprendente.
 era di statura piuttosto ridotta, ma i suoi simili maschi raggiungevano forse i
140 cm.
 Rispetto alla sua altezza, era abbastanza robusta. Aveva ossa forti e braccia
abbastanza lunghe.
 La sua testa assomigliava più a quella di una scimmia antropomorfa che a
quella di un uomo, con la mandibola che sporgeva in avanti e la parte
superiore del cranio appiattita.
 Probabilmente aveva il pelo scuro come le altre scimmie antropomorfe
africane
 Il suo cervello aveva quasi le stesse dimensioni di quello di uno scimpanzé
 Morì all’età di circa vent’anni cadendo da un albero
Rift valley
15 milioni di anni fa, forze immani sollevarono la crosta
terrestre dell’Africa orientale innalzandola fino a quasi 3000
metri sopra il livello del mare.
La roccia continentale si inarcò, si aprì lungo una linea di 4500
chilometri e creò le condizioni per una vegetazione
completamente nuova.
A ovest dell’enorme fossa vi erano foreste tropicali ricche di
cibo che costituivano un habitat ideale per le scimmie,
abilissime arrampicatrici.
Nei nuovi e variegati ambienti dell’est, invece, la moria dei
boschi creava zone semidesertiche, savane, piccole selve ai
margini dei fiumi e aree fluviali paludose. Qui, 4 o 5 milioni di
anni fa, alcuni ominidi iniziarono a camminare in posizione
eretta
Australopitecine
 Australopithecus robustus: cranio robusto e molari molto grossi; Australopithecus
africanus: cranio più leggero e denti più piccoli
 Cacciatore di selvaggina grossa, camminava in posizione eretta, parlando e agitando una
clava
 I suoi occhi, trovandosi nella parte anteriore del cranio, potevano guardare solo in una
direzione, per cui, per ampliare il suo campo visivo, doveva girare la testa
 altri classi di animali hanno campi visivi molto più ampi (mosche o piovre)
 Acutezza della vista: vedeva meglio dei cavalli e dei rinoceronti, ma peggio degli uccelli
rapaci
 La sua percezione, come quella della maggior parte dei vertebrati, distingueva un lato
destro e un lato sinistro
 Le meduse, le stelle marine e i ricci di mare: la loro percezione, non dividendosi in due metà, è
circolare
Olfatto: assai debole e di gran lunga inferiore a quello di cani e di orsi, ma anche di
molti insetti.
 L’udito era piuttosto sviluppato, ma meno di quello di cani e orsi
Il volume del cervello
Australopitecine: tra i 400 e i 550 grammi
Homo habilis, vissuto 2 milioni di anni fa: 500-700
grammi.
Homo heidelbergensis e Homo erectus, comparsi 1,8
milioni di anni fa: tra gli 800 e i 1000 grammi.
Homo sapiens, che risale più o meno a 400.000 anni
fa: tra i 1100 e i 1800 grammi 
il cervello crebbe più velocemente del corpo,
fenomeno osservato finora solo in due specie animali:
negli uomini e nei delfini
Espansione del cervello
Al momento della nascita l’uomo non è completamente
sviluppato
 le scimmie antropomorfe, quando vengono al mondo, sono
abbastanza vicine alla loro forma definitiva.
L’uomo rimane molto più a lungo nello stadio fetale e
quindi più a lungo nella fase in cui è predisposto ad
apprendere.
Nell’uomo l’espansione del cervello continua per
parecchio tempo con la stessa velocità con cui procedeva
nel grembo materno
 In tutti gli altri mammiferi, dopo la nascita, il cervello cresce
più lentamente delle altre parti del corpo
Sviluppo tecnologico lento
 Nel passaggio dall’australopiteco all’Homo habilis e all’Homo erectus,
il cervello è cresciuto a una velocità incredibile, ma non ha prodotto
grandi innovazioni culturali, come per esempio un utilizzo più
articolato di strumenti di lavoro.
 Perfino quando l’aumento della massa cerebrale era pressoché
terminato, ovvero all’incirca un milione di anni fa, si dovettero
attendere ancora centinaia di migliaia di anni prima che gli ominidi
con il loro cervello ad alta prestazione producessero davvero qualcosa
di più di una misera amigdala
 Gli strumenti degli uomini di Neanderthal, che si estinsero appena
40.000 anni fa, erano ancora alquanto semplici e poco rifiniti. E
questo benché il loro cervello fosse addirittura un po’ più grande di
quello dell’uomo attuale
 Il cervello deve dedicare quasi tutte le sue energie a compiti che non
sono legati al progresso tecnico. La parte di gran lunga più consistente
della intelligenza è investita nella complicata vita sociale
Uomini e animali
 L’uomo condivide con le scimmie, e soprattutto con le scimmie
antropomorfe, degli istinti e dei comportamenti, come la guerra e
l’aggressione, l’impulsività, il senso della famiglia e quello sociale
 All’inizio del XIX secolo, alcuni filosofi avevano attribuito al corso
della natura un senso, come se tutto culminasse nell’uomo, l’essere
che sarebbe stato creato per comprendere il corso del mondo. In lui la
natura diventava conscia di sé stessa.
 In realtà, non c’è nulla che faccia pensare che l’uomo e il suo agire
siano la meta dell’evoluzione. Non solo l’ipotesi di un simile corso
della storia, ma anche la stessa idea di «meta», è sospetta.
 Quest’ultima è una categoria di pensiero molto umana (le salamandre
hanno forse delle mete?), legata a una concezione tipicamente umana
del tempo, proprio come i concetti di «progresso» e di «senso».
 La natura, invece, è una realtà fisica, chimica e biologica. E il concetto
di «senso» ha delle proprietà ben diverse da quelle che caratterizzano
per esempio una proteina
Differenze tra uomo e animale
Settori della Biologia
Microbiologia: si occupa dei microrganismi come
batteri o virus
Botanica: si occupa delle piante
Zoologia: si occupa degli animali
Antropologia: si occupa degli uomini
Ambiti di studio della Biologia
 Morfologia: studia le forme e le regole di costruzione degli esseri viventi
 anatomia (parti costitutive)
 organologia (organi)
 istologia (tessuti)
 citologia (cellule)
 Fisiologia: studia i processi vitali, cioè le attività e le leggi degli organi, dei
tessuti e delle cellule;
 Genetica: studia le leggi dell’ereditarietà, i caratteri ereditari (geni) e i
portatori dell’ereditarietà (cromosomi)
 Ontogenesi e Filogenesi: studiano l’evoluzione dei singoli esseri viventi e
delle specie
 Paleontologia: studia la preistoria degli esseri viventi
 Ecologia: scienza delle relazioni reciproche tra gli organismi e il loro
ambiente
 Etologia: scienza del comportamento di animali e uomini
L’ordine dei Primati (mammiferi)
Proscimmie (lemuriformi, tarsiformi,
lorisiformi)
Scimmie
catarrhine (naso stretto) o «del vecchio mondo»
platyrrhine (naso piatto) o «del nuovo mondo»
Ominoidi (grandi scimmie o scimmie
antropomorfe)
famiglia degli Ilobatidi (gibboni)
famiglia degli Ominidi
Superfamiglia Ominidi
Eccetto l’uomo e i gorilla, sono degli ottimi arboricoli
Sono onnivori: mangiano frutta, semi, tutti gli
insetti che trovano e qualunque cosa di commestibile
capiti loro a tiro.
Ilobatidi
 Diversamente dagli altri  ominoidei,
 Hanno dimensioni più piccole,
 Hanno braccia lunghe rispetto alle dimensioni del corpo
 Hanno stile di vita esclusivamente arboricolo
 Utilizzano le braccia come forma principale di locomozione
 Hanno organizzazione sociale basata su coppie monogame
 Come gli altri ominoidei,
 cavità cranica voluminosa;
 orbite grandi
 alcune specie possiedono una sacca laringea nel collo che permette loro di intensificare i richiami
 vanno in cerca di cibo durante le ore del giorno
 si cibano principalmente di frutti con polpa, incrementando la dieta con foglie e invertebrati
 vivono nella foresta pluviale tropicale e subtropicale, principalmente in zone di bassa quota
 Sono animali sociali e territoriali che formano piccoli gruppi di quattro individui in
media, composti da una coppia monogama e dai figli
 Proteggono il proprio territorio e tengono alla larga potenziali rivali attraverso una serie
di manifestazioni, principalmente vocali, durante le quali la coppia di adulti di ogni
gruppo intona a voce alta un duetto di richiami di avvertimento
Ominidi
Pongini (oranghi)
Gorillini (gorilla)
Ominini
Pan (scimpanzé e bonomo: pan troglodytes e pan
paniscus)
Australopitechi (estinti)
Vari tipi di Homo:
 Homo habilis
 Homo erectus
 Homo neanderthalensis
 Homo sapiens
Differenze tra animale e uomo
Differenze graduali
costituzione corporea
comportamento
sviluppo

Differenze essenziali
razionalità (intellezione e autocoscienza)
volontà libera (decisione e responsabilità)
linguaggio verbale
cultura e religione
Differenze graduali
a) differenze nella costituzione corporea
postura eretta e andatura bipede
presa di precisione
rada peluria
minore specializzazione degli organi
laringe
cervello
Differenze graduali
b) differenze comportamentali
 l’uomo non ha un legame istintuale con l’ambiente
(eccentricità o apertura)
 l’uomo non ha blocchi istintuali
 l’uomo è capace di ridere e piangere

c) differenze nello sviluppo


 totale mancanza di autonomia nel primo anno di vita
 periodo di maturazione molto più lungo (bisogno di
educazione e insegnamento)
 longevità (tradizioni)
Differenze essenziali
razionalità (intellezione e autocoscienza)
volontà libera (decisione e responsabilità)
linguaggio verbale
essere che vive di tradizioni
essere che insegna e che impara
cultura e religione
Santiago Ramon y Cajal
Il cervello umano
Pesa appena un chilo e mezzo, ha la forma di una
noce gonfiata e la consistenza di un uovo a la coque
Contiene 100.000.000.000 (cento miliardi) di cellule
nervose e 500.000.000.000.000 (500.000 miliardi) di
connessioni.
Nucleo
Dendriti: ramificazioni della cellula (in-put)
Assoni: fili più o meno lunghi che partono dal
neurone (out-put)
Sinapsi: punti di comunicazione tra le cellule nervose
Impulsi nervosi unidirezionali
Gli impulsi nervosi, quando attraversano il cervello e il
midollo spinale, si muovono sempre in una sola direzione.
Le sinapsi di una cellula nervosa comunicano con le
sinapsi di un’altra, ma i percorsi nervosi sono strade a
senso unico, così come il corso di un flusso di informazioni
non può essere mai invertito
Cajal (1906 premio nobel per la medicina); disegni delle
cellule nervose: un atlante del cervello
II fisiologo tedesco Otto Loewi: (1921): gli impulsi nervosi
migrano da una sinapsi all’altra, servendosi di una
sostanza elettrochimica che funge da messaggero
Aree del cervello
L’dea per cui aree cerebrali separate si occuperebbero
soltanto di alcune capacità ben determinate come il
calcolo, il linguaggio, il pensiero o la memoria, è
infondata
L’anatomista francese Paul Broca (1861) e il neurologo
tedesco Carl Wernicke (1874) trovarono,
indipendentemente l’uno dall’altro, i due centri del
linguaggio: l’area di Broca, preposta all’articolazione
dei suoni, e l’area di Wernicke, responsabile della
comprensione linguistica
Tronco cerebrale, Diencefalo
TRONCO = parte più bassa del cervello: mesencefalo,
ponte e miencefalo, che è il prolungamento del midollo
 smista le impressioni sensoriali e coordina i movimenti
automatici: battito cardiaco, respiro, metabolismo, riflessi
(l’ammiccamento, la deglutizione e la tosse)
DIENCEFALO: parte superiore del talamo, ipotalamo,
subtalamo ed epitalamo.
 emozioni; percepisce impressioni sensoriali e le trasmette al
telencefalo
 sonno e veglia, dolore, regolazione della temperatura
corporea, pulsioni (compreso comportamento sessuale)
Cervelletto e Corteccia
CERVELLETTO: apprendimento motorio e attività
cognitive; linguaggio, comportamento sociale e memoria
(attività svolte inconsciamente)
CORTECCIA CEREBRALE: al di sopra delle altre tre regioni
nell’uomo è tre volte la grandezza di tutte le altre parti
dell’encefalo messe insieme
 In essa è possibile distinguere numerose zone, che a loro volta
si possono suddividere in aree sensoriali e aree associative
 Tutte le grandi prestazioni mentali dell’uomo dipendono
dall’attività della corteccia, ma mai esclusivamente da questa
Attenzione
Gli esseri umani possono occuparsi sempre e soltanto di una
cosa alla volta, anche se gli oggetti della loro attenzione
possono susseguirsi rapidamente e in gran numero
 Uomo multitasking = non significa che egli sia capace di
concentrarsi allo stesso tempo su diverse cose, ma soltanto che
può passare velocemente da una cosa all’altra
La portata della nostra attenzione è limitata
Gli uomini usano soltanto una piccola parte delle loro cellule
nervose
Dagli anni Novanta la neurofisiologia possiede immagini
colorate del cervello.
 Nuove tecniche della radiodiagnostica: TAC, risonanza magnetica
 Laddove in passato non si potevano mostrare che processi elettrici
o chimici, i nuovi procedimenti misurano il flusso sanguigno nel
cervello fornendo delle immagini ad alta risoluzione
Filosofia e neuroscienze
 «Il sogno del maggiordomo»: Il maggiordomo non sta bene nel
suo seminterrato e aspira a salire fino all’ultimo piano
 Gli esperti di neurofisiologia cerebrale: vorrebbero balzare dalle cellule
e dalle proteine alla filosofia
Tra le proteine e il senso delle cose c’è un abisso
 Anche se la neurofisiologia cerebrale è sulla buona strada per decifrare
i centri e le funzioni del cervello, il meccanismo che produce lo spirito
è ben lungi dall’essere compreso.
 Più conoscenze acquistiamo in merito al cervello e più complicato esso
ci appare.
Quando si fa ascoltare un pezzo di musica, la risonanza
magnetica evidenzia che in determinati centri emotivi del mio
cervello affluisce una maggiore quantità di sangue, ma non
spiega le mie sensazioni e i miei sentimenti e tantomeno è in
grado di dire perché provo quello che provo
Neuroscienze
 Cervelli umani cercano informazioni su cervelli umani
 Un sistema cerca di comprendere sé stesso
 Il cervello è al contempo il soggetto e l’oggetto della ricerca
 Gli specialisti di neurofisiologia cerebrale fanno la stessa cosa che i filosofi fanno
da duemila anni: quando pensano, cercano di comprendere il proprio pensiero
 Usare il pensiero per comprendere se stessi e, laddove è possibile, osservare se
stessi mentre si pensa
 questo è stato per molto tempo il metodo più diffuso per capire lo spirito umano

Potrebbero piacerti anche