INTRODUZIONE A HEGEL
cioè quel momento in cui si crede che l’oggetto del sapere sia, indipendentemente dal
La prima parte è dedicata alla coscienza sapere stesso. Questo accade nella certezza sensibile, nella percezione e nell’intelletto.
La coscienza dell’altro è autocoscienza, cioè scoperta che l’in sé dell’oggetto è la coscienza stessa, che la coscienza è la stessa verità
L’autocoscienza si manifesta prima come vita, di cui la prima manifestazione è l’appetito, inteso come tendenza all’autoconservazione e
all’affermazione. A tal proposito, Hegel introduce la celebre dialettica servo-padrone. In essa, due autocoscienze si trovano l’una di fronte all’altra e
lottano per il riconoscimento. Una delle due, per paura della morte, si arrende e diviene lo schiavo, mentre l’altra diventa padrone. Lo schiavo
Coscienza e produce i beni di cui il padrone gode, ed è nel suo lavoro che egli riscatta la sua indipendenza: dando forma alle cose, ne diviene padrone, mentre il
autocoscienza padrone dipende da lui per poter fruire di quelle cose. Lo schiavo prende coscienza di sé, del suo valore: il fatto di essere pensante, di essere
autocoscienza libera.
Dalla figura dello schiavo si passa a quella dello stoicismo: per gli Stoici, infatti, tutti gli uomini sono uguali e la loro dignità risiede nel pensiero. Il
problema dello stoicismo è la mancanza della pienezza della vita. Lo stoicismo, in quanto pensiero che si apparta dal mondo, trapassa nello
scetticismo, che è pensiero che nega il mondo. Questo genera una scissione nell’autocoscienza, in cui viene percepito qualcosa di immutabile (la
coscienza) e qualcosa di continuamente contraddittorio: si tratta della figura della coscienza infelice, che è tale in quanto scissa. Tale atteggiamento
si trova nel cristianesimo, in cui di fronte a Dio la coscienza si annulla. L’autocoscienza deve riconciliarsi con la realtà e divenire ragione.
La ragione è la certezza che la coscienza ha di essere ogni realtà. In tale certezza consiste l’idealismo, che è l’affermazione che tutto è coscienza.
Nell’idealismo inteso da Hegel, tale certezza è il punto di arrivo, a differenza di quanto accade nell’idealismo fichtiano, in cui essa è il punto di
La ragione partenza.
è necessario seguire il percorso della coscienza che si fa ragione. La coscienza inizia cercando di identificare a sé la natura, ma non ci riesce. Dato che
la ragione non si attua come ragione che contempla, essa cerca di attuarsi da sé, nell’attività pratica. L’autocoscienza tenta di realizzarsi prima come
individuo, ma poi questo individuo diviene ragione universale, che unifica ogni autocoscienza.
Coscienza e La ragione
autocoscienza
Nella ricostruzione suddetta, è fondamentale l’alienazione della persona astratta. Il mondo civile sorge dal
Dall’autocoscienza allo spirito, movimento per cui l’autocoscienza si aliena dalla sua personalità, esce dal suo stato di natura e si afferma come
Hegel fornisce una filosofia dello essere sociale. Di fronte alla civilà laica sta la fede e in atteggiamento critico rispetto ad entrambe sta la pura
spirito oggettivo. A partire dalla intellezione. Quest’ultima coincide con l’atteggiamento illuministico, che esalta la ragione e considera la religione un
religione, invece, comincia la ammasso di errori, nati su un fondamento di verità che è la religione naturale. Essa viene travisata dal clero, che
filosofia dello spirito assoluto. inganna il popolo, con l’aiuto del dispotismo politico. Per Hegel, invece, la religione è pensiero dell’assoluto. Egli parla
La religione è rappresentazione Religione poi di libertà assoluta, una volontà che non lascia sussistere nulla di fronte a sé: tale figura corrisponde alla
dell’assoluto, è pensiero, non e filosofia Rivoluzione Francese, che culmina nel terrore. La morale kantiana è il suo parallelo: nella Rivoluzione non c’è
ancora concetto. La religione opposizione tra individuo e stato e nella morale kantiana non c’è opposizione tra volontà e legge. Tuttavia, la legge si
non si trova allo stesso livello presenta come un dover essere: per superare tale difficoltà, ci si appella alla coscienza, cioè un atteggiamento in cui
della filosofia, perché ritiene si conosce direttamente ciÒ che è bene e ciò che è male. Esso assume la forma dell’anima bella, che, però, si ritrae
l’assoluto separato dalla dall’azione.
coscienza.
Dato che il pensiero costituisce la totalità dell’oggetto, le pure Nell’introduzione alla logica dell’Enciclopedia, Hegel critica Kant
per non aver compreso che il concetto costituisce la
essenzialità sono l’impalcatura della realtà, che, però, non si è
L’ESSERE totalità dell’oggetto. I concetti kantiani non sono quindi in
ancora rivestita di tutta la ricchezza della realtà. Per questo,
grado di cogliere l’assoluto, che resta nella sfera dell’inconoscibile
Hegel definisce l’oggetto della logica in due modi contrastanti: come cosa in sé. Kant nega così la metafisica, ma in modo
illegittimo. Hegel apprezza di Kant quelle teorie in cui la dualità
1 DEFINIZIONE dell’OGGETTO 2 DEFINIZIONE DELL’OGGETTO
Della LOGICA viene superata, come quella del giudizio riflettente o del giudizio
della LOGICA
sintetico a priori.
Dio, per Hegel, si fa, diviene, in un processo al
cui termine sta la perfezione.
Hegel critica la concezione della Tuttavia, se si pensa che il finito ha in
L’esposizione di Dio come metafisica tradizionale riguardo il sé la negazione, si vede che il perire del
egli è nella sua eterna Il regno delle ombre, finito: essa lo pone come qualcosa finito è negazione di negazione, cioé
essenza prima della delle semplici che sta accanto all’infinito. Hegel l’affermarsi dell’infinito. Quest’ultimo è
creazione della natura e essenzialità. critica anche Fichte, che vede il finito il sorpassarsi del finito e si realizza in
di uno spirito finito; come continuo sforzo di negare il ogni momento.
limite e l’infinità come un dover
La logica coglie l’origine quando è ancora ombra: per questo, la Logica essere.
inizia con il contenuto piÙ povero, cioé l’essere in generale. Esso
si identifica con il nulla. La verità dell’essere e del nulla è il divenire.
L’andamento della realtà è infatti dialettico.
L’ultima parte della filosofia della natura è Esso è teoretico perché è determinato
ULTIMA PARTE SPIRITO connessa allo spirito soggettivo. Lo spirito ha dall’oggetto: questa è la sua apparenza,
SOGGETTIVO un primato rispetto alla natura: la conoscenza perché l’oggetto é posto dall’intelligenza,
dello spirito è la più concreta delle conoscenze, che si svolge attraverso l’intuizione, la
la più alta e la più difficile. Lo spirito è l’idea rappresentazione, l’immaginazione, la
che ha preso coscienza di sé ed è realtà memoria e il pensiero. Il pensiero é la
intellegibile e intelligente. forma più alta dello spirito teoretico
Lo spirito pratico é il volere che si afferma prima come individualità, come impulso, sentimento. Il
FILOSOFIA DELLO sentimento trae il suo pregio da ciò che é giustificato razionalmente. Di fronte al sentimento come
SPIRITO impulso e arbitrio sta il dovere. Il male é l’inadeguatezza dell’essere rispetto al dover essere. In cosa
consista il dovere é determinato però nello spirito oggettivo.
SPIRITO OGGETTIVO:IL Lo spirito oggettivo è lo spirito che si realizza in un mondo suo, distinto
SPIRITO OGGETTIVO
DIRITTO da quello naturale: il mondo delle leggi, delle istituzioni, dei costumi. Esso
è la realizzazione della libertà, che per Hegel è l’unità del volere razionale
col volere singolo. C’è identità tra libertà e legge, dunque la libertà si
realizza nel diritto. Il diritto è il primo momento dello spirito oggettivo, al
La filosofia del diritto deve scoprire la razionalità del diritto vigente, di ciò che quale si oppone come antitesi la moralità, e che sarà inverato nell’eticità
è. A tal proposito, la celebre affermazione tutto ciò che è reale è razionale, e come sintesi.
tutto ciò che è razionale è reale. La filosofia del diritto deve insomma
giustificare razionalmente ciò che è
Il diritto astratto è l’insieme dei rapporti esteriori fra gli individui che formano la comunità.L’individuo è persona, cioè soggetto capace di proprietà.
Nella moralità, invece, l’individuo è soggetto, volontà consapevole, che accetta la legge solo riconoscendola come sua. Questo rispecchia la morale
kantiana. La vera vita morale si attua nell’eticità: la virtù consiste nella dedizione alla comunità in cui si vive, al bene del popolo. Lo Stato è la comunità più
perfetta e a questo sono presupposte la famiglia e la società civile. Si tratta dei tre momenti dell’eticità. Il culmine è rappresentato dallo Stato, che realizza
pienamente l’uomo nella sua umanità. Gli individui sono uomini solo se inseriti nello Stato. La forma perfetta, per Hegel, è la monarchia, in cui
ci deve essere una mediazione tra individui e potere tramite la rappresentazione delle varie classi.
INTRODUZIONE A HEGEL
L’essenza è il vero essere, non solo l’oggetto
La verità di una conoscenza profonda, ma
LOGICA L’ESSERE Qual’è la verità L’ESSENZA dell’essere è l’approfondirsi stesso dell’essere. L’essere
dell’Essere? l’essenza torna all’essenza, negando le
determinazioni superficiali, accidentali,
sotto le quali ci si presenta
Hegel parla poi dei principi della metafisica tradizionale: immediatamente.
1. Il principio di identità è contraddetto da ogni giudizio autentico,
perché il predicato esprime sempre qualcosa di diverso dal soggetto. Riflessione
2. Il principio di non contraddizione dà l’occasione ad Hegel di definire Critica alla
la contraddizione come il momento risolutivo in cui gli opposti Metafisica tradizionale
Per indicare l’atto per cui l’essenza si nega
entrano in rapporto fra loro. come immediato e si pone come interiorità,
3. Le cose finite rimandano ad un fondamento, categoria che Hegel utilizza il termine riflessione
risponde al principio di Leibniz di ragion sufficiente.
INTRODUZIONE A HEGEL Hegel parla dei rapporti tra Stati e, a tal proposito,
ritiene che, non essendoci universalità del diritto, bisogna
FILOSOFIA DELLO SPIRITO OGGETTIVO:IL
accettare i rapporti tra gli stati per come sono, cioè
SPIRITO SPIRITO OGGETTIVO rapporti di forza. Essi si risolvono spesso con la guerra,
DIRITTO condizione necessaria e insuperabile.
I popoli mirano ai fini personali, ma, inconsapevolmente, realizzano un fine universale. Vi sono poi individui
superiori che intuiscono la direzione della storia e la fanno progredire: si tratta di figure come Alessandro La storia
Magno, Giulio Cesare e Napoleone. Hegel distingue le grandi epoche storiche e ne individua il senso:
- Il mondo orientale: esso rappresenta l’affermazione esclusiva della totalità, dello Stato, di fronte al
La storia viene considerata una sorta di tribunale del
singolo. C’è un’eticità immediata e naturale.
mondo, la giustizia nei rapporti tra gli stati. Hegel parla di
- Il mondo greco: esso rappresenta la giovinezza dello spirito, in cui l’armonia tra totalità e particolare si
una filosofia della storia, che ha il compito di cogliere la
compie spontaneamente. Il centro di tale cultura è l’arte, considerata come momento aurorale dello spirito.
razionalità di ciò che avviene nella storia. Essaè│
Lo stato greco, tipicamente democratico, rappresenta la sintesi fra soggettività (arte) e oggettività
teodicea, cioè giustificazione di Dio.
(religione).
Il soggetto della storia è lo spirito dei popoli,
- Il mondo romano: esso rappresenta l’antitesi della libertà greca. Esso è il regno della separazione
rappresentato dallo Stato. Gli individui sono strumenti
dell’universale dal particolare.
per lo svolgimento della vita dei popoli.
- Il mondo cristiano-germanico: il mondo moderno nasce con la Riforma Protestante, che È una
rivalutazione dell’interiorità e della libertà. In questo modo, gli stati si consolidano, perché il
protestantesimo insegna che l’eticità e la giustizia nello Stato è anche espressione del divino e comando di
Dio.