Filosoficamente, il Medioevo si
caratterizza per una grande fiducia nella
ragione umana, ossia nella capacità di
poter indagare i misteri della fede, in virtù
del fatto che Dio nei Vangeli si presenta
come Logos (cioè Principio Logico).
Guglielmo di Ockham
Al fideismo aderì soprattutto Guglielmo di
Ockham, esponente della corrente
nominalista, all'interno della quale egli
giunse a negare alla Chiesa il ruolo di
mediazione tra Dio e gli uomini. Basandosi
su una concezione riduzionista del sapere
(all'origine del suo famoso rasoio), Occam
criticò i concetti di causa e di sostanza, da
lui giudicati metafisici, in favore di un
approccio empirico alla conoscenza.
Radicalizzando la posizione filosofica di Scoto,
Occam affermò che Dio non ha creato il mondo per
«intelletto e volontà» come sosteneva Tommaso
d'Aquino, ma per sola volontà, e dunque in modo
arbitrario, senza né regole né leggi. Come Dio,
anche l'essere umano è del tutto libero, e solo
questa libertà può fondare la moralità dell'uomo, la
cui salvezza però non è frutto della predestinazione,
né delle sue opere. È soltanto la volontà di Dio che
determina, in modo del tutto inconoscibile, il
destino del singolo essere umano.