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La dotta ignoranza

De docta ignorantia.

Si tratta di uno snodo centrale nella riflessione umanistica, con un ruolo importante allinterno della
tradizione platonica e neoplatonica; inseriamo cusano allinterno di una corrente filosofica chiamata
platonismo cristiano, una sorta di contraddizione se vi si pensa attentamente. Cusano cercher di unire
insieme queste visioni proponendo una sintesi originale.

Influenze principali:

Proclo, che cusano conosceva, ospitato allinterno della sua biblioteca che rimasta intonsa.
Dionigi lo pseudo-aeropagita. Un personaggio che Cusano coglie nel suo pensiero attraverso una
originale elaborazione.

Cusano non mira solo alla sistematizzazione della tradizione precedente, ma si muove anche nellambito della
riflessione empirica, astronomica, anche se non compie esperimenti, ma trae conclusioni interessanti come
quelle rispetto alla posizione della terra allinterno delluniverso ( una stella e non immobile, non al
centro delluniverso ed essa comparabile ad infiniti altri mondi presenti nelluniverso ci avr un risvolto
nel pensiero di Bruno sul piano della cosmologia).

Altre innovazioni sono insite nella riflessione sul sapere empirico, in una forma completamente nuova.
Lesperienza una fonte di sapere fondamentale, e che quindi lartigiano ad esempio sia una figura
importante da contemplare sotto il punto di vista del sapere filosofico: insomma, pure lartigiano
importante per la crescita del filosofo. Nelle opere dialogiche i personaggi sono spesso artigiani, addirittura
illetterati o artisti come pittori: la pittura nella filosofia di cusano assume un valore importantissimo,
nonostante in Germania queste mansioni vengano viste come rozze, rispetto allItalia rinascimentale.

Cusano sinteressa ai saperi applicati, perch l si pu trovare un sapere razionale che opera attraverso i
numeri e la misura, attraverso le quantit: il sapere quantitativo al centro della scienza che non fa altro che
misurare la realt il punto rapportare i fenomeni qualitativi a quelli quantitativi. Questo vale per la scienza,
non per la metafisica e la ragione opera attraverso la matematica, la geometria etc e pure lartigiano deve
sapere ci. Era molto interessato alle opere di Leon Battista Alberti.

Anche tratti di mistica: il sapere mistico un sapere che va oltre la ragione, che si basa su intuizioni meta-
empiriche e producono una conoscenza di diversa natura della verit. La mistica diventa un argomento
filosofico che pu avere rapporti con il razionale e con lempirico. Lautore pi presente dal punto di vista
della mistica Maister Eckart di Colonia il pensiero di questi era stato condannato in una bolla papale del
1329. Cusano riprende a piene mani il pensiero di eckart e non spaventandosi per nulla della censura e dal
punto di vista storico alcune opere di eckart sono state conservate da cusano e a lui dobbiamo il loro
tramandamento come il commento al vangelo di giovanni. Il pensiero di eckart si fonda sostanzialmente sulla
similitudine con dio e sulla possibile di far nascere in s il verbo nella propria anima che porta ad una
identificazione lanima con dio. Cusano giustifica, anche se non adotta lo stesso registro. La verit sta in una
dimensione totalmente rarefatta.

Il concetto di ignoranza proviene da:

Agostino
Socrate platonico (linsipiente)
Petrarca, con il de sui ipsius et multorum ignorantia, con il quale si confronte per la definizione di
questa chiave filosofica della dotta ignoranza.

Dagli scritti di groote e di tommaso da kempis apprende la concezione di una meditazione, una preghiera
interiore che porta alla comunicazione diretta con cristo, esercitazioni che portano ad una semplificazione
spirituale e collegano con laltissimo anche in senso affettivo e non solo intellettuale. Abbiamo la
rivendicazione di un sapere empirico in cui conservata la dignit della nostra scienza razionale, ma rimane
la riflessione sullaspetto patologico da un punto di vista di vissuto, un contatto esperienziale. In questo si
possono capire dei tratti di esperienza mistica degli affetti: si parla delle due ali dello spirito, ala dellintellects
e dellaffectus che danno concretezza maggiore alla nostra esperienza della verit che una esperienza viva,
e nasce allinterno di queste comunit monastiche di cui cusano ha fatto parte, per cui la mistica unaltra
parte del campo dellesperienza, che nobilit anche le facolt sensibili dellindividui e non solo quelle
intellettive. Limitatio molto presente in chiave di adeguazione dellessere alla verit, attraverso il
rinnovamento intimo. Oltre al de imitatione christi di kempis, si arriva fino a ignazio di loyola cusano la sua
prima formazione dopo i fratelli della vita comune, non filosofica, ma giuridica, dopo aver infatti
frequentato lunviersit di haildeberg intorno al 1416, passa a Padova nel 1417 per divantare nel 1423 doctor
decretorum (laureato in legge), riassimilando una serie di altre competenze che saranno importantissime
nella sua attivit conciliare gli servir per prestare servizio al concilio di basilea per risolvere i problemi
legati alla cristianit.

Soggiorner a roma dove pare che ascolta le predicazioni di bernardino da siena: si parlava di esigenze
concrete di rinnovamento e poi appunto si trasferisce a colonia dove studia filosofia e teologia, molto tardi
perch siamo gi nel 1425, citt che quella in cui aveva operato maister ekart. Per su sempre invidiato da
un rapporto con litalia, per lestetica, per luso del latino e anche nel periodo di colonia si dedic allattivit
degli umanisti italiani, la riscoperta di codici latini (non conosce il greco, nonostante si circondava di persone
dotte in greco). E a colonia scopre un codice di commenti a plauto e pass in quel momento come scopritore
di codici latini da riprororre in chiave umanistica. Lepisodio pi importante da ricordare, la sua vita fu molto
avventurosa, il concilio di basilea nel 1422: la sua prima apparizione al mondo in vesti importanti. Concilio
che fu convocato dal papa martino V, su temi come trovare una soluzione alla lacerazione delle due chiese e
il dialogo con la controparte orientale del mondo cristiano fu un principio fondamentale. Fu loccasione di un
conflitto importante allinterno importante, la tesi che poneva il concilio e la sua dimensione assembleare in
una posizione pi importante rispetto allautorit del papa.

La posizione sostenuta da cusano riguarda al consenso come principio di legittimit dellautorit ecclesiastica.
Questa posizione deriva dalla formazione monastica: consenso, integrazione e disposizione dei compiti in
modo paritario e democratico. FRATRES VITA COMUNAE. Il concilio deve essere equipollente al papa, senza
il suo esclusivo prevalere di questultimo. Cusano uno dei principali pensatori che pensa nellesperienza
della verit e della nascita del dogma lintegrazione di una visione prospettiva, una polifonia di voci che
collaboro per la concordantia. Viene inviato a costantinopoli come delegato papale per affrontare il dialogo
con la chiesa dellest e integrare limperatore giovanni ottavo:

1) Da questo viaggio port dei testi che non erano reperibili nellitalia dallora
2) Ha la visione della docta ignorantia: essa un dono che gli stato offerto per riuscire a costruire
questo testo.

1450. vescovo. Voleva semplificare i costumi dellepoca.


Concetto di unit massima come nucleo che trascende infinitamente ogni entit mondana raggiungibile con
la ragione umana. Lidea che questo concetto pur essendo totalmente trascendente, al di l di ogni cosa
pensabile e conoscibile, sia il principio da cui deriva tutta la realt ed una grossa contraddizione: uno
semplice impensabile e iraggiungibile, ingiudicabile, non ammette distinzione, non si possono porre attributi
perch appartengono alla facolt speculativa delluomo (un modo di conoscere legato al finito e quindi legato
al comparativo, per cui non riusciamo mai a dare giudizi assoluti, ma solo paragoni e questo impossibile
farlo con dio, perch abbiamo sempre valori relativi di fronte a verit determinate, soprattutto di fronte ad
ununit massima dalla quale deriva lorganizzazione della realt; tenere insieme le grandezze relative del
mondo comparabili una allaltra distinguibili per rapporto e la semplicit totale da cui deriva tutto.)
complicatio- explicatio

Tutto ci che moltiplicato nel mondo in dio sempre uguale a s stesso. Cio che mortale in lui eisste
come immortale.

La variante rispetto ai neoplatonici che queste differenze, queste contraddizioni che si vengono a creare
nella molteplicit del reale da cusano non sono viste come la presenza della molteplicit.

Cusano dice che la ricchezza della molteplicit del mondo, spesso in cotnraddizione, testimonianza della
inesauribilit del principio armonia ritrovata nella bellezza della realt. I paragoni estetici non sono mai
fatti con la natura, ma sempre con larte (pala daltare fiamminga ad esempio). Limportante che nella
differenza si riscontrino dei principi di organizzazione immanenenti e il principio di assoluta identit a cui
tutto il reale tende.

Occorre che in ogni opposizione luno sia esaltato al di sopra di entrambi i contraddittori.

Esaltato: sta sopra, che si regge su

(Traduzione del commentario al parmedine di proclo)

E che luno non sidentifichi non nessuno di loro e che sia chiamato con un nome infinitamente migliore
rispetto agli opposti.

Tutti gli attributi saranno insufficienti. Perch ogni attributo razionale e finito prevede sempre il proprio
opposto, non risolve in s linesauribilit delle predicazioni possibili. Bisogna trovare qualcosa di
superiore, per sottrarre luno dalla dimensione comparativa. Per trovare questa parola cusano ricorre a
neologismi. Impresa vana, perch anche latto di attribuzione prevede una differenziazione. Quindi sono
nomi che non devono essere presi alla lettera, ma inseriti nellambito simbolico.

Di dionigi lo pseudo aeropagina egli crede che sia il tipo convertito ad atene da s.paolo etc.

De divinis nominibus, che fa riferimento alle attribuzioni che luomo pu rivolgere allassoluto. Quali sono
i nomi dell definizioni che possiamo avere di dio? Dionigi propone un nuovo tipo di teologia, poi nel de
mystica teologia

De ecclestiatica gerarichia: lorganizzazione delle intelligenze angeliche a quelle del clero

Poi una raccolta di lettere che riflettono sia sulla filosofia cristiana che su quella neoplatonica: elementi
forti di trascendenza neoplatonica con tutto larmamentario concettuale teologico tipico della tradizione
cristiana, ad esempio il concetto di trinit. Dionigi tenta di compiere unassimilazione di proclo al pensiero
cristiano. Pensiero mistico-speculativo prettamente neoplatonico rielaborate per lintegrazione in chiave
cristiana. Il dio ignoto. Inconoscibilit di dio.
Il momento critico quando S. Paolo parla della resurrezione dei morti. Anche se dionigi non ne parla
della resurrezione dei morti.

Cusano riprende da dioonigi:

lassoluta trascendenza di dio

e la pochezza dei poteri della nostra mente nei confronti dellassoluto: linadeguatio

la pi importante lettera di dionigi quella al monaco gaio, dove parla della caligo ignoratio, ossia della
caligine dellignoranza (data la trascendenza di dio, data la pochezza delle menti degli esseri finiti) la
condivisione lignoranza, la nostra pochezza, che fa scivolare il nostro spirito nellombra della caligine
e ci confonde, in una sorta di vertigine che ci causa il confronto con dio.

Tu, o caro Timoteo, con un esercizio attentissimo nei


riguardi delle contemplazioni mistiche, abbandona i sensi
e le operazioni intellettuali, tutte le cose sensibili e
intelligibili, tutte le cose che non sono e quelle che sono;
e in piena ignoranza protenditi, per quanto possibile,
verso l'unione con colui che supera ogni essere e
conoscenza. Infatti, mediante questa tensione
irrefrenabile, e assolutamente sciolto da te stesso e da
tutte le cose, togliendo di mezzo tutto e liberato da tutto,
portai essere elevato verso il raggio soprasostanziale della
divina tenebra.

In dionigi dio viene paragonato alla tenebra, mentre nel senso comune sempre visto come luce, luce della
conoscenza etc invece in dionigi la fonte di ogni tenebra che non permette di cooscere la verit da
cui dipendono tutte le realt che abbiamo intorno. un raggio soprasostanziale, un lume che scarutisce
dalla divina tenebra. Questo il punto di partenza di cusano per costruire la sua opera, che rielaborer
con una metodologia propria creando da s il nucleo focale della sua opera. Il raggio diventa tenebra e
viceversa, generazione corruzione di conoscenza e ignoranza

Nella lettera dionisiana a gaio c una specificazione ulteriore: le tenebre dellignoranza non sono da
intendersi per difetti di luce, una tenebra per eccesso di luce, che non pu essere colta con le facolt
umane e diventa tenebra. La tenebra il fondamento necessario della conoscenza divina. Questo
principio conoscitivo parte dal presupposto che ogni volta che ci avviciniamo a dio pensando di
conoscerlo come ente determinato, gi lo stiamo sottraendo dalla sua dimensione soprasostanziale e lo
stiamo riducendo e ci che abbiamo solo pochezza nelle tasche. Quando apprendiamo che la nostra
conoscenza inadeguata abbiamo le tenebre provocate dalla luce eccessiva di dio: tenebre superiori di
dio.

Categorizzare dio in unicona significa ridurlo per comodit nostra. Il vero dio un dio ascognitus, un
dio ignoto, che tutti quanti veneriamo ma nessuna religione lo conosce. Una religium in ritum varietate.
La verit non sta nel rito, che sono molteplici, ma nella relgiio che solo una.

3 lezione.

Autoritratto di Albrecht Durer, 1500. Durer conosceva almeno due opere di Cusano: il De Possest e
unaltra, ma non la dotta ignoranza c affinit tra Durer, non solo come pittore ma anche come teorico
dellarte e filosofo (opere pubblicate tra il 1525-1527). Lautoritratto un esempio di simbiosi
iconografica tra i motivi profani dellautoritratto (il pittore celebra se stesso attraverso la propria
immagina) e il camuffamento di Durer sotto il sembiante del Cristo. Si presenta frontalmente come
nelliconografia bizantina, le mani in segno benedicente quasi gesto spontaneo che appare pizzicare
accidentalmente la pelliccia del mantello.

Sulla destra c scritto: Io, A. D. di Norimberga, ho raffigurato me stesso in tale data etc afferma
consapevolmente di voler raffigurare se stesso in un determinato momento storico. Immaginiamo che
A. D abbia rappresentato se stesso allo specchio, perch una mano sparisce dal contorno raffigurato sotto
la cornice: tecnicamente un autoritratto allo specchio, rappresentazione molto complessa di
rispecchiamento vicendevole nel De Filiatione Dei ed il punto pi alto della conoscenza, il rispeccchiarsi
nel verbo, in cui si si trasfigura come immagina della verit. Il pittore vuole giungere ad una verit
dellimmagine delluomo. Qual la vera essenza delluomo dal punto di vista filosofico? la verit da
raggiungere, rispecchiandoci nella immagine divina che in noi, riflettendo il tratto cristoforme del verbo
che tratteniamo dentro. Davanti allo specchio scavalcando luomo empirico riflesso, andando nel
profondo, fino alluomo-dio. E questa unione tra uomo-dio la verit delluomo.

Il concetto di prospettiva di Cusano deriva dallarte. Il primo filosofo che ha una concezione mediatica,
vorrebbe vedere la propria opera omnia. Cusano era letto ancora prima che ci fosse lopera completa. La
sua opera omnia curata da Martinus Flach presso Argentoratum (Strasburgo). Edizione milanese del
1502, editore ambulante, Pallavicini che si sposta di citt in citt, pubblica lopera completa pi una parte
di scritti matematici, presso la coorte di Lodovico Sforza, dove era stato ingaggiato lo stesso Leonardo Da
Vinci. Legame tra arte e filosofia.

Luomo Dio il pi bello tra i figli delluomo. I due specchi si rimandano limmagine in un continuo
miglioramento. Limitatio raggiunge lidentificazione.

Viva imago: limmagine deve dare limpressione di essere in movimento e migliorarsi sembra, nel
cammino dello sguardo. Leonardo ne era un maestro e sembra aver colto tanto delle tesi di Cusano, ad
esempio nella dama con lermellino possiamo notare la torsione cristallizzata, la tensione allesemplare
di unimmagine che non pu essere raggiunta e cos licona tende verso uno stato partendo da un altro
la questione relativa al raggiungimento di un assoluto che sfugge costantemente. Congettura e
aspirazione della verit da parte di un sapere umano che pecca sempre di precisione, il tentativo di
vedere lassoluto tuttavia disponendo di una prospettiva limitata che nostra. Conoscere la verit da una
angolatura dello sguardo, ma ci sfugge sempre qualcosa. Luomo guarda sempre per angolo quantum.

La lettera dedicatoria al Cardinale Cesarini non cos profonda, ma bisogna ricordarne alcuni aspetti:
Giuliano Cesarini presidente delegato dal papa nel Concilio di Basilea, anni 32/33 del 1400.
Cusano si rivolge a lui come maestro, come lunico che possa comprendere lesigenza della ricerca
che si condensa in questo testo sottrarre lambiguit al titolo, un argomento ortodosso.
Cusano riprende Socrate, Giobbe, Solomone. Non viene citato n Petrarca, n Agostino, n Eckhart.
Cusano parla della propria audacia del pensiero nel proporre a un vasto pubblico un concetto che
quasi sempre non si ha il coraggio di citare.
Idea della barbaria che caratterizza il lessico di Cusano in quanto non un raffinato latinista dice
che crca di scrivere in un buon latino ma ammetta la propria difficolt nello spiegare argomentazioni
teologiche molto elevate (si rivolge per cos al pubblico che vuole, un pubblico di umanisti, un
pubblico di italiani):

Capitolo I.

Aspirazione naturale insita in ogni ente a raggiungere la perfezione che gli propria (consentita alla sua
natura ) > una certa fase di quiete: obiettivo raggiunto che richiede fatica e quando viene conseguito si prova
pace > stabilit dellessere/perfezione raggiunta > di appagamento.

Nelluomo obiettivo che guida la realizzazione dellessenza umana, riguarda lo spirito e in particolar modo la
conoscenza: c un innato istinto delluomo alla conoscenza. Ma quindi ci deve essere una verit. Non pu
darsi limpellente bisogno umano di conoscere senza una verit -> ci sarebbe una contraddizione in termini
nellambito della realt. Immagini platoniche della verit: il cervo che continua a correre alla ricerca della
fonte, e se non la trova ci causa di una esistenza disperata.

Paragrafo 1: La verit in quanto tale non raggiungibile dalluomo: non significa che non sia presente,
perch altrimenti si contradirebbe, ma impossibile da raggiungere. Noi disponiamo di lielli di
conoscenza proporzionale, conosciamo parziali di verit. Abbiamo la facolt di conoscere attraverso
una facolt conoscitiva comparativa cosa sia la verit, con lignoto di essa con qualcosa invece che ci
gi noto che appartiene alle nostre nozioni finite. Ci si trova a met tra due estremi, lignoto infinito
e dallaltra parte il finito. Lignoto si pone, si d. La precisione assoluta il modo in cui la verit
conosce se stessa. Ci avviciniamo con determinazioni quantitative della verit. Per angolum quantum
videre. Tutto ci proprio del pensiero comparativo dellessere umano.
Paragrafo 3: linfinito unit massima, assolutamente semplice che si colloca al di l di ogni
comparazione possibile. Noi ne conosciamo solo delle porzioni. Ma chiaro che sta oltre, perch non
giace nella dimensione delle conoscenze finite. Inoltre una conoscenza comparativa procede
attraverso una facolt cognitiva che opera attraverso numeri: nel finito infatti ogni ente
numerabile, si trova in una condizione di grandezza maggiore o minore rispetto allaltro. Le cose sono
simili tra loro per analogia, ognuna pi bella o meno bella, pi utile o meno utile, pi o meno
perfetta e tutto ci stabilisce ordini di grandezza determinanti. Ci che non misurabile appunto
la verit.

Paragrafo 4: compara la parola ignroanza associata a Socrate. Tutta la conoscenza umana


solo di ordine comaprativo, la verit assoluta per non sta sotto il pensiero misurante e
comparativo, quindi dobbiamo dichiarare la nostra ignoranza. Per si pu passare
dallinsieipienza alla scienza: se vero che listinto umano di conoscenza ha una ragione
dessere, alora una scienza deve essere raggiungibile. Questa scienza (massima sapienza
possibile delluomo) significa convertire []
Nel De Idiota (che contiene un libro dal titolo De Mente gli idioti sono coloro che non
possiedono un sapere specifico accademico), parla di un artigiano che costruisce un
cucchiaio, che agisce come Dio nella Creazione, nellultimo libro (De Staticis Experimentis)
parla di cose che anticipano le teorie sul peso specifico, secondo le quali si pu tradurre una
malattia (ma in genere la realt) in numeri, in base al peso degli umori (Drer pensava di fare
la stessa cosa anche con larte in Esperienze sulla Misura, e cose simili avevano fatto
Leonardo da Vinci e Leon Battista Alberti). La realt tradotta in NUMERO (dal punto di vista
della ragione).
Cusano non pensa che i numeri siano strutture intellegibili (come per Pitagora e Platone, che
qui sono fuori luogo), sono PRODOTTI DELLA MENTE (hanno valore soltanto congetturale,
per ipotesi euristiche), NON HANNO PROVENIENZA DIVINA (la , lunit, non ha nulla a
che fare con lunit divina).
Lignoranza la chiave di volta per essere dotti: lo slancio ultimo per serve per
comprendere davvero. Ignoranza il nuovo centro dove si avvita un sapere che tende a ci
che non raggiungibile, per indirizzabile e l che luomo deve tendere. Quello che noi
conosciamo ha un valore ma questo valore non assoluto [si ritorna al dialogo
interreligioso].
Il nostro rapporto con la verit secondo Aristotele la civetta che cerca di guardare il sole e
ci acceca. Quando abbiamo raggiunto quindi il desiderio di non sapere quella la vera
ignoranza, ma non una semplice, bens dotta: la cosa pi perfetta per luomo lessere
ignorante; lignoranza lunica disciplina che gli permette la perfezione.
Lobiettivo cercare di trovare una matematica che ragioni di grandezze irrazionali: fare
convergere la retta con il circolo. Cusano anticipa il calcolo infinitesimale: bisogna spingere
la matematica verso linfinitesimale per riuscire sperimentare lirrazionale.

Il mondo fatto di molte cose di cui bisogna fare esperienza

6/10

Albrecht Durer Melancolia I: 1514 (cinquanta anni dopo la morte di Cusano) condensa il sapere filosofico,
artistico e matematico: il primo passo verso un nuovo grado di conoscenza, che abbandona il mondo dei
sensi e raggiunge lastrazione. Fissit ideale di percezione sensibile rispetto a ci che abbiamo colto nella
realt.

Questa rappresentazione ci parla della matematica in senso puro: nello sfondo dei numeri segnano la data di
composizione dellincisione, dallaltra parte vi sono componenti del mondo geometrico matematico:
compasso, bilancia tutti costituenti dellarte della misura precisione massima non nientaltro che la
bellezza pi alta, la capacit di armonizzare le forme, che sfugge pure alla matematica perch oltre essa
impossibile stabilire cosa sia la bellezza massima, perch potrebbe non avere forma umana ad esempio
di fronte allincapacit di riuscire a raggiungere certi livelli di astrazione il sapere dichiara la propria ignoranza.
Questa raffigurazione si chiama Melancolia (nel De Triplice Vita) e rappresenta la sperimentazione del
pittore/filosofo di raggiungere la misurazione esatta della bellezza e fallisce. La verit si pu solo intravedere.
Questo stato di essere tuttavia non la conclusione del percorso di Cusano: deve riuscire a prendere atto
dello stato di cose, della sua ignoranza e tendere in modo diverso verso il sapere.

Si tratta di armonia complessiva della realt, che viene posta qui e l nei primi due libri e poi trova compimento
nel terzo libro dove si parla finalmente di teologia. La ragione una facolt discretiva: tutte le considerazioni
che compie le fa analizzando le relazioni tra elementi. una capacit analitica: pone a confronto elementi
diversi. C un principio a priori dentro la ragione: questo a priori per non una questione di contenuto, ma
un principio il principio di non contraddizione che costituisce a priori la facolt discretiva della ragione.
La ragione non un contenitore. La ragione una mens che procede in modi diversi rispetto alla dimensione
in cui si opera. Ogni facolt della mente ha diversi principi: la ragione il livello pi alto ed tale finch utilizza
il principio di noncontraddizione. Questa la sua caratteristica fondamentale, essa distinguente, capace di
rapportare ci che ha distinto attraverso rapporti di analogia formale, impossibile attribuire lo stesso
predicato nello stesso momento nello stesso luogo a due cose diverse, perch altrimenti sparirebbe la realt
che ha davanti e tutti si confonderebbe dal punto di vista della percezione e si ricadrebbe nella
immaginazione.

In questa raffigurazione per Durer ci mostra lo scacco della ragione quando cade nella melancolia, ossia ci
che accade al pittore che si scopre come creature debole (nel quadro volge lo sguardo alliperuranio, che va
oltre ogni distinzione) sconfitta della ragione. Questa immagine da legare ad altre due. Cusano chiama tutto
ci lIgnoranza (che intuisce sulla base di questo desidero segreto che lo spinge alla verit, ma solo una
presa di consapevolezza) il passaggio alla dotta ignoranza avviene per con la scoperta che il principio di
non contraddizione non ha un valore assoluto. Ossia, assoluto nel campo della ragione dellente e molte
cose che sono presenti nel mondo sfuggono, ci sono territori che non possono essere esplorati dalla ragione
l non serve il principio di non contraddizione. Dove non pu andare la ragione c una festa punk!

il passaggio dalla ragione allintelletto. Lintellectus superiore alla ragione, lintelletto a questo livello
una facolt di intuizione semplice, vedere in maniera unitario la realt (la ratio divide, lintellecuts unisce)
visione sinottica.

CAPITOLO TERZO

Libro secondo.

Luniverso, comprende le stelle/pianeti, brillano di luce propria: ha una visione cosmologica della realt, una
visione che sconfina nella complessit delluniverso, toccando piani non solo metafisici ma anche scientifici.
Molte asserzioni di Cusano, in campo astrofisico, rimasero vere per tanto tempo.

Il concetto di infinito:
1) Linfinito nella divinit un infinito in atto, complicativo, come perfetta identit di tutto ci che
esiste prima della creazione Dio il principio germinale allinterno di cui presente ogni
esplicazione possibile delluniverso.
2) Dallaltra parte abbiamo un mondo che non semplicemente finito, una realt modesta e
limitata, altro la realt un infinito di diversa natura. Che realt pu derivare da un infinito
massimamente semplice? Le singole cose che analizziamo nel reale sono finite, tuttavia nella loro
complessit, nellignoranza dei suoi limiti (lAmerica non era ancora stata scoperta), nei misteri
dellepoca e ragioni sfuggenti, il mondo sembra comunque infinito, inesauribile. (Metafora del
cartografo la mappatura un simbolo di conoscenza del mondo, una conoscenza progressiva
che addizione sempre nuove parti; il disegno preciso che aggiunge nuove parti, senza termine
tuttavia, perch nel mondo presiede un principio di infinito (privativo) che deriva dallaltissimo
(il cui infinito negativo, giacch a questi non possibile aggiungere nulla // d origine a una
progressione numerica quantitativa di parti che possono aggiungersi secondo una serie numerica
che non avr mai fine, nella sua grandezza e anche nella piccolezza: serie numerica che
progredisce indefinitamente in senso infinito e infinitesimo. ), e quindi lesperienza della realt
non ha termine.

Cusano convinto che ci sia ancora un germe di conciliazione allinterno del realt, un cosmista, di
conseguenza ragiona sullinterdipendenza delle azioni del mondo la sua prospettiva una
prospettiva etica, allinterno di una visione cosmologica e assiologica, dove tutto misura per
rientrare in una proporzione armonica, una concinnitas basta toccare un singolo termine della
realt e tutto il resto risuona. Uno di questi elementi che ci d il senso dellarmonia e del problema
dellazione del singolo allinterno del mondo intero il riferimento del prologo del secondo libro
la dottrina della dotta ignoranza il presupposto su cui ci muoviamo nel nostro cammino di
conoscenza del mondo, dove c qualcosa di misterioso: lorigine dal massimo assoluto stesso.
La contrazione lesito di unesplicazione, il ridursi di potenza dellassoluto in seguito allesplicazione
che non altro che la creazione del mondo lunit dellassoluto subisce uno scarto che produce la
molteplicit delluniverso. Contrazione ontologica dellesemplare.

Capitolo I, secondo libro.

Distinzione tra i due infiniti. Elemento fortemente metafisico in cui Cusano si impegna per restituire
eccellenza al mondo. Il mondo non ha la propria ragion dessere in s, ma dipende in questo dal
principio massimamente semplice / il mondo non infinito come dio, ma interminatus perch c
una quantit di enti che lo popolano che non possibile contare.
Riferimento al fedone di platone: importanza della matematica cusano ci invita ad una condizione
estrema della mente e riusciamo a vivere intensamente esperienze di armonia. Nel mondo non
troviamo mai larmonia assoluta, ma sappiamo cos larmonia e riusciamo a ritrovarla nei singoli
termini separati e fare un paragone tra parti pi armoniche e altre che invece men. Non c un arte
che rappresenti lassoluta bellezza, ma termini proporzionali che permettono lammissione di un
paragone; dentro di noi esiste un vincolo ontologico che ci lega al principio da cui deriva ogni
esplicazione: un vincolo che ci permette di stabilire le proporzioni perch deriviamo dallassoluto e
abbiamo sicurezza dellassenza della perfezione, percepiamo quello che manca e da ci riusciamo a
stabilire delle comparazioni. Tra la mente delluomo e il principio assoluto esiste un elemento di
consustanzialit. Riprende il concetto di partecipazione platonico-tomista. Oltre al principio
identitario che risiede alle spalle del nostro spirito, il quale sostanza, siamo liberi.
Lo spirito sostanza quindi, la mente nella sua tripartizione (percezione, ragione, intelletto) giusto
una mera funzione funzione di congetturare, alla stessa maniera in cui Dio crea il mondo, la mente
crea congetture e produce, liberamente.
Quello che conosciamo del mondo comunque nulla di ci che conosciamo di dio.
Larte per quanto pu cerca di imitare la natura ma non pu raggiungere la sua compiutezza, perch
la natura ha una precisione intrinseca. Quo potest. Possibilit solo in atto.
Capitolo secondo

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