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Per Schelling la natura si manifesta in modo totalizzante nel magnetismo, nell'elettricità e nel chimismo:
•il magnetismo esprime la coesione delle varie parti dell'universo (corrisponde alla sensibilità) •l'elettricità
esprime la lotta tra forze opposte che domina mondo (corrisponde all'irritabilità, ossia la reazione agli
stimoli esterni)
•il chimismo esprime la continua trasformazione dei corpi che permette la sintesi delle più svariate realtà
(corrisponde alla riproduzione).
Schelling articola la storia dell'universo in tre potenze, ossia tre livelli di sviluppo:
1) il mondo inorganico
2) la luce, in cui la natura si fa visibile a se stessa
3) il mondo organico, che è il preannuncio aurorale dell'autocoscienza.
La natura è uno spirito inconscio verso la coscienza, ossia una progressiva smaterializzazione della materia
che porta ad un progressivo emergere dello spirito.
La natura infatti è un percorso che va dalle cose inanimate all'uomo, configurandosi come "un'odissea dello
spirito", ossia come un processo che trova nell'uomo il proprio compimento.
Schelling definisce la propria filosofia della natura come una "fisica speculativa" o "a priori", in quanto essa
procede sistematicamente, dimostrando che ogni fenomeno naturale fa parte di una totalità organica da
cui deriva necessariamente. La fisica speculativa di Schelling ha lo scopo di organizzare secondo necessità il
materiale dell'esperienza e della scienza e per questo fu molto criticata dagli scienziati, in quanto c'era il
rischio di manipolare arbitrariamente i dati della scienza.
Gli scienziati e i critici hanno accusato uscendo inoltre di essersi allontanato dalla metodologia di Galilei per
aver costruito una sorta di romanzo della natura. Nonostante ciò la fisica speculativa di Shell ling avuto
alcuni meriti storici:
-ha stimolato nella gioventù tedesca l’interesse per i fenomeni naturali.
-Ha mostrato i limiti del meccanicismo tradizionale ponendo l’esigenza di studiare la natura con schemi più
appropriati.
-Ha contribuito ad alimentare le ricerche di morfologia comparata.
-ha contribuito a preparare una mentalità evoluzionistica in senso lato
Pur percependo la natura in modo piramidale shelling non può essere considerato un evoluzionista come
Darwin.
L’idea di una finalità immanente alla natura, cioè l’originale concetto di un fine inconscio interno ai
fenomeni naturali, continua a suscitare l’interesse di filosofi e scienziati che pur rifiutando l’ottica
meccanicistica non accettano il finalismo teologico tradizionale (dio artefice e programmatore del mondo).
L’IDEALISMO TRASCENDENTALE
Shelling e scrive il sistema dell’idealismo trascendentale. In tale opera si propone di delineare quella
filosofia dello spirito che avrebbe dovuto costituire la controparte della filosofia della natura. Se la filosofia
della natura parte dall’oggettivo per derivarne il soggettivo, la filosofia trascendentale opera al contrario.
Essa ha il compito di illustrare come lo spirito si risolva nella natura e sia, in se stesso, una natura invisibile.
La filosofia trascendentale hai il compito di dedurre l’oggetto dal soggetto, facendo vedere come i modi di
auto costituzione dello spirito siano identici a quelli della natura.
Schelling parte dal concetto di autocoscienza (ossia la coscienza che l’lo ha di se stesso), che consiste in una
intuizione intellettiva tale che l’lo, nel momento in cui conosce se stesso, si autocrea e produce poi tutte le
cose. Per Schelling nell’autocoscienza ci sono due attività:
•l’attività reale, ossia l’lo ponendo se stesso incontra un ostacolo e risulta limitabile;
•l’attività ideale, ossia l'lo si autocrea superando ogni limite e risulta dunque illimitabile.
Le due attività si implicano a vicenda, in quanto si configura come un'attività non- limitabile che esiste
soltanto in presenza di un limite che essa stessa pone e oltrepassa continuamente.
Dalla discorso di Shelling emerge un interrogativo: perché l’oggetto non appare fin dall’inizio una
produzione del soggetto?
Per Schelling l’lo crea gli oggetti tramite la produzione inconscia, ossia inconsapevolmente;
per questo noi pensiamo che le cose provengano da una dimensione esterna all'lo, ossia dalla cosiddetta
"cosa in sé".
L’idealismo trascendentale di Shelling si configura come una presa di coscienza di quel produrre inconscio
dello spirito in cui è da ricercarsi la radice soggettiva degli oggetti.
Schelling distingue tre periodi della storia (intesa come rivelazione storica dell'Assoluto):
1) nel primo periodo la potenza superiore appare sotto forma di destino (forza totalmente cieca) e coincide
con la caduta dei grandi imperi e il tramonto del mondo antico;
2) nel secondo periodo la potenza superiore si rivela sotto forma di natura (legalità meccanica) e coincide
con l'espansione dell'impero romano, che unisce tutti i popoli in un unico impero per soddisfare il proprio
desiderio naturale di conquista;
3) nel terzo periodo la potenza superiore appare sotto forma di provvidenza (sintesi di libertà e necessità) e
coincide con il regno di Dio, in cui verrà fondata una costituzione giuridica universale in grado di garantire la
pace, cioè il fine ultimo della storia.
La teoria dell’arte
Per Schelling l'arte è l'attività in cui si armonizzano completamente spirito e natura, per questo è ritenuta
come la manifestazione più alta dell'Assoluto (spirito e natura).
Infatti nell'arte c'è la sintesi di un momento inconscio e spontaneo (l'ispirazione) e di un momento
consapevole e meditato (la realizzazione dell'opera). L'artista per Schelling incarna il modo di essere
dell'Assoluto in quanto la creazione del mondo è una sorta di creazione estetica: l'universo è un'immensa
opera d'arte generata da un "artista cosmico" che è appunto l'Assoluto, e l'artista umano ne è il riflesso.
L’arte assume un significato universale e totale per la prima volta nella storia della filosofia. Shelling vede in
essa la vita stessa dell’assoluto ed è la radice di ogni realtà. L’esaltazione romantica del valore dell’arte
trova la più significativa espressione filosofica. Perciò l’idealismo di Shelling è denominato idealismo
oggettivo (per l’importanza data alla natura) ed estetico (per il rilievo dato all’arte).