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Il tempio cristiano per la prima volta L’uomo stesso, d’altra Un luogo significativo
sviluppa una poetica parte, è annunciato da dell’invenzione dell’ordine
dell’interno San Paolo come tempio è l’uso dei numeri
dello Spirito santo
nelle chiese cristiane (a differenza dei templi possibilità di connettere l’immanenza degli oggetti e il ruolo dei numeri non fu sempre
antichi) si può entrare, ci si può radunare l’universalità del trascendente. Benchè spesso lo una questione di operazioni, di conti
insieme: non sono più solamente totem che si ignoriamo, anche la liturgia, la musica, l’arte e e di matematica. Pitagora, l’antico
stagliano nell’orizzonte naturale; esse stesse l’architettura e persino le Scritture sono filosofo greco dei numeri,
devono essere abitate e si presentano come profondamente segnate dai rapporti numerici. Vi è riconosceva ai numeri un potere
spazio di incontro con la trascendenza, camera sempre l’eco della Trinità nel ricorrere del tre, un Pitagora religioso ben al di là del loro uso
interna senso di universalità nel numero quattro (gli elementi, pratico: la speciale e misteriosa
i Vangeli, i punti cardinali). Sette è il numero della relazione tra l’ordine cosmico, la vita
pienezza naturale, otto il numero della pienezza della umana e la scienza dei numeri
grazia (la domenica, la resurrezione, il battesimo)
Il metodo dell’incontro umano con la
natura è la creazione di connessioni;
il metodo della comprensione, la L’ordine, dunque, È
possibilità della conoscenza sta tutto possibile solo in virtù di
in questi legami una relazione attuale tra Il simbolismo è sempre
l’uomo e la sua terra
l’alterità della natura
che incontra la libertà
terra creativa dell’uomo
uomo
Tutto ciò è possibile solo se la natura viene riconosciuta
e protetta in quanto alterità. L’attuale passione degli
uomini per gli animali da compagnia, per esempio, non
ha nulla a che fare con questa alterità: trovare Il simbolo, come presto spiegheremo, è l’attitudine
espressioni umane in un cagnolino non è un buon modo di ritrovare una rete di senso tra l’uomo e il suo
per iniziare una relazione, poiché ciò che ci affascina non mondo: un sistema simbolico non è solamente il
simbolo
è null’altro che la nostra stessa immagine proiettata su frutto dell’immaginazione umana su alcuni elementi
un musetto simpatico. L’uomo, d’altra parte, spesso naturali, ma sempre il risultato dell’incontro con
confonde l’amore per l’altro con l’amore per sè stesso l’alterità del mondo
attraverso gli altri
Da un lato la parola
Il pensiero. Citando Heidegger, Le parole. Già La parola limita, è una simulazione della
nega il reale
abbiamo incominciato dicendo che dissolvono l'oggetto. realtà— se la realtà esiste — in quanto la
sostituendosi ad esso,
il pensiero è mosso dal vento della parola è un oggetto a sé e volere conoscere
d’altro lato permette
cosa, cioè dall’esperienza, dal Come la nebbia gli alberi, un oggetto attraverso una parola significa
di abitare la realtà e
rapporto con la vita che agita il fiume: il traghetto conoscere un oggetto attraverso un altro
di muoversi
l’uomo e genera ciò che noi oggetto. Dio ha creato l’universo, l’uomo l’ha
attraverso di essa, L’opera in versi,
chiamiamo pensiero. nominato e ci sono forse due universi paralleli
apre vie nuove, spazi Mondadori, Milano 1998,
inattesi, possibilità di p. 460. Giorgio Caproni che non collimeranno mai
vita
la parola consapevole del suo
limite, proprio come accade Jean-Luc Nancy ci ha consegnato una
la parola (in particolare la parola
nella poesia di Caproni, e può, a riflessione molto densa sulla funzione della
Parola poetica) realizza effettivamente,
partire da questa poesia e sul suo resistere nella scena
consapevolezza, superarsi
poetica puntualmente ed esattamente il umana. La poesia è ciò che rende possibile
incessantemente, realizzando di senso l’accesso al senso in una forma esatta,
volta in volta l’accesso al senso. puntuale, precisa; tuttavia questo accesso
Jean-Luc non si dà mai se non in una forma attuale,
La parola poetica, infatti, fa la verità Nancy la sua esattezza non è mai generalizzabile,
una volta entrato nella dinamica del puntualmente, esattamente, in modo non non si dà se non nell’ammissione di un
linguaggio, l’uomo torna all’esperienza approssimativo (a differenza dell’infinito limite
in un modo nuovo e differente: non può discorso filosofico); ma, nel farlo, essa deve
riprodurre l’esperienza pre-linguistica, in anche ammettere che questo fare si
La non-coincidenza
cui il godimento del mondo era compie, termina con il poema stesso.non La poesia non sarà dunque
tra la lingua e la
raggiunto attraverso il mero possesso: appena l’accesso ha avuto luogo, la poesia ciò che è se non a condizione
realtà, tra le parole e
ora torna alla vita con delle parole deve ritirarsi, confessare l’impossibilità di di essere quanto meno
gli oggetti è l’azzardo
riprodurre l’accesso, ma anche la necessità capace di negarsi: di
su cui si fonda la
di un nuovo accesso, di nuova poesia. rinnegarsi, di disconoscersi o
poesia
di sopprimersi JEAN-LUC NANCY,
verifica, giudizio dell’esperienza La custodia del senso, EDB,
sulle nostre parole, Bologna 2017, p. 18.
L’idea di persona nasce in Tale opera è storica, non si può Abbiamo così ricostruito la
ambito greco attorno ad sottrarre al dramma degli eventi circolarità del Amore è certamente una delle parole più
un’immagine, quella della linguaggio: la parola da un importanti nel discorso cristiano su Dio. A
maschera del teatro, dietro lato fa da norma della nostra tal punto che i cristiani di lingua greca
la quale risuona (per-sonat, Ciò, precisamente, indica esperienza. Essa, tuttavia,
prosopon) la voce del che la verità chiama in causa cercarono una parola nuova, Agape (in
riconosce nell’esperienza la sua latino caritas), che raccogliesse le
personaggio la nostra responsabilità, la propria norma e si lascia da essa
nostra possibilità di lasciarci intonazioni inedite con cui l’esperienza
nuovamente plasmare. Questo
normare dal linguaggio e, al impone all’uomo un’opera
cristologica aveva approfondito e
In questa dinamica occorrono contempo, di normare incessante di scrittura e arricchito la consapevolezza umana. Vi fu
atteggiamenti opposti: c’è un incessantemente il riscrittura delle proprie forme allora un tempo in cui la nuova parola,
tempo in cui alla parola deve linguaggio attraverso simboliche, del proprio stesso Agape, si contrappose all’antica idea di
essere concesso un carattere l’esperienza linguaggio Eros dando all’esperienza amorosa non
normativo e c’è un tempo in cui solo una nuova definizione, ma anche una
essa deve essere superata, nuova, indimenticabile visione. Nei secoli,
ripensata, riscritta; ma in quella Solo un’istanza esterna può presiedere tuttavia, l’idea di carità ha subito
che apparentemente è solo una questa operazione: questa istanza, nell’opera mutamenti, sino ad allontanarsi molto
fatica di Sisifo, la verità si dà. del linguaggio è la comunione. La parola, (almeno nel linguaggio comune) da ciò che
Per questo l’uomo non può infatti, come abbiamo già affermato, non è originariamente indicava
sottrarsi al dire, perché non c’è fatta solamente per de-finire gli oggetti, ma
altro modo se non questo, non anche per articolare le relazioni
c’è altro luogo in cui si dà la
verità stessa. Dante
Il senso della lingua, che per il Poeta è il motivo Come sostiene Dante a proposito della lingua volgare, infatti: Questo mio
stesso per cui prediligere il Volgare al latino per la sua volgare fu congiungitore de li miei generanti, che con esso parlavano, sì come ‘l
Commedia, non è tanto la sua precisione, ma la sua fuoco è disponitore del ferro al fabbro che fa lo coltello; perche manifesto è lui
fecondità, la sua capacità di articolare relazioni essere concorso a la mia generazione, e cos↓ essere alcuna cagione del mio essere
feconde. DANTE ALIGHIERI, Convivio (I,xiii,4-5), Garzanti, Milano 1987, 46-47.