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Aiuto:IPA per l'italiano

La tabella seguente riporta i simboli dell'alfabeto fonetico internazionale utilizzati per la lingua italiana.
Questi simboli sono usati nelle trascrizioni fonetiche e fonemiche della lingua italiana.
Lo stesso argomento in dettaglio: Fonologia della lingua italiana.

Consonanti[1] Vocali[5][6]
IPA Esempi IPA Esempi
b banca; cibo a alto; sarà
d[2] dove; idra e véro; perché
dz zaino; mezzo[3] ɛ èlica; cioè
dʒ giungla; fingere; pagina i imposta; colibrì
f fatto; fosforo o ómbra; cóme; còmodo
ɡ gatto; ago; glifo; ghetto ɔ òtto; pòsso; sarò
k cane; acuto; anche; quei; kaiser u ultimo; caucciù
l lato; lievemente; pala
ʎ gli; glielo; maglia[3] Prosodia
m mano; amare; campo IPA Esempi
ɱ inverno; anfibio[4] ˈ accento /atˈtʃɛnto/
n nano; punto; pensare[4] ˌ lievemente /ˌljɛveˈmente/
ŋ fango; unghia; panchina; dunque[4] . sil-la-ba /ˈsil.la.ba/
ɲ gnocco; ogni[3] ː primo [ˈpriːmo][7]
p primo; ampio; copertura
r Roma; quattro; morte
s sano; scatola; presentire; pasto
ʃ scena; sciame; pesci[3]
t[2] tranne; mito; alto
ts zozzo; canzone; marzo[3]
tʃ cinque; ciao; farmacia
v vado; povero; watt
w uovo; fuoco; qui; week-end
j ieri; scoiattolo; più; yacht
z sbavare; presentare; asma
Note
1. ^ Se le consonanti sono scritte doppie, sono geminate: per esempio gatto /ˈɡatto/, ascia /ˈaʃʃa/.
Con le consonanti affricate la geminazione si segnala raddoppiando il primo simbolo: per esempio
pazzo /ˈpattso/, laccio /ˈlattʃo/.
2. ^ a b Più precisamente le consonanti /t/ e /d/ dell'italiano sono dentali e andrebbero segnalate con
[t̪] e [d̪ ]; per semplicità sono usate le lettere senza il diacritico.
3. ^ a b c d e /ʎ/, /ɲ/, /ʃ/, /ts/ e /dz/ sono sempre geminate tra vocali.
4. ^ a b c La nasale si assimila sempre per luogo di articolazione a quello della consonante successiva.
Quindi la n in /nɡ/, /nk/ è velare [ŋ], la realizzazione prima di /v/ o /f/ è labiodentale [ɱ] e solo [m]
si trova davanti /p/ o /b/.
5. ^ L'italiano contrasta distintivamente sette vocali nelle sillabe tobiche, che si riducono a cinque in
quelle atone, dove non compaiono mai le vocali medio-basse /ɛ/ e /ɔ/: per esempio, posso /ˈpɔsso/
(e non /ˈpɔssɔ/).
6. ^ In aggiunta ai monottonghi, ci sono dittonghi che terminano in [i ̯] e [u̯ ]:
o /ai/ di baita
o /ei/ di potei
o /ɛi/ di sei
o /oi/ di voi
o /ɔi/ di poi
o /ui/ di lui
o /au/ di auto
o /eu/ di pleurite
o /ɛu/ di neutro
7. ^ Le vocali accentate in penultima sillaba aperta sono sempre lunghe: fato [ˈfaːto] ~ fatto [ˈfatto].
Mioni (2001:175), Kramer (2009:51). Albano Leoni e Maturi (2007:72) riportano che l'allungamento
avviene in qualunque sillaba aperta non finale. Rogers e D'Arcangeli (2004) affermano invece che
l'allungamento vocalico è un fenomeno controverso.

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