Vicerrectorado Académico Decanato de Humanidades, Arte y Educación
Trascrizione fonetica
Professa: Nomi e Cognomi:
Bettina Cammarata Grassi Daniel Salazar, 27.352.528 Ariadne Salazar, 28.563.873 Esmeralda Duran, 30.399.113 Jessica Correa, 32.967.003-8 El Valle del Espíritu Santo, 1° febbraio 2022. Trascrizione fonetica S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua realizzata attraverso specifici alfabeti, elaborati appositamente, solo in parte coincidenti con i simboli della scrittura corrente, utilizzati prevalentemente in seno alle scienze linguistiche. La fonetica delle lingue straniere può essere molto confusa, soprattutto per i principianti. In alcune lingue, come l'inglese, non ci sono regole rigide per la pronuncia. Quindi, se vedi una parola sconosciuta, non saprai come pronunciarla. La trascrizione fonetica risolve queste contraddizioni presentandosi come l'unica forma di scrittura univoca in cui esiste una perfetta omogeneità tra i segnali visivi e uditivi. La trascrizione ha un valore universale, poiché può essere applicata ugualmente in tutte le lingue; inoltre, è una rappresentazione poco costosa, senza esenzione. Non sorprende, quindi, che forme di decodifica fonetica siano state ripetutamente utilizzate a fini descrittivi nell'interpretazione e nello studio dei fenomeni linguistici, sia negli omonimi e negli omofoni, sia nel campo dei dialetti. La trascrizione fonetica divenne presto indispensabile anche per indicare i suoni di lingue che non sono mai state scritte o che usano altri sistemi di scrittura. la trascrizione fonetica utilizza un proprio alfabeto, l'alfabeto fonetico internazionale. Alfabeto fonetico internazionale L'alfabeto fonetico internazionale (IPA) è un sistema di notazione fonetica o di rappresentazione visiva dei suoni del discorso, basato sull'alfabeto. Nell'AFI, ogni suono è generalmente rappresentato da un simbolo fonetico. Serve perfettamente come guida alla pronuncia per gli studenti di lingua. L'Associazione ha creato l'AFI in modo che i suoni della maggior parte delle consonanti prese dall'alfabeto latino corrispondano all'"uso internazionale". Queste consonanti sono [b], [d], [f], [ɡ], [k], [l], [m], [n], [p], [s], [t], [v] e [z]. Le altre consonanti dell'alfabeto latino, [c], [h], [j], [q], [r], [w], [x] e [y], corrispondono ai suoni che rappresentano in altre lingue. La trascrizione fonetica secondo i principi codificati dall'IPA segue regole diverse da quelle del presente lavoro, che sono dettate dalla necessità di distinguere le ortografie tradizionali con la traslitterazione. La trascrizione fonetica è sempre racchiusa tra parentesi quadre, e lo stress è posto prima della sillaba sottolineata (telefono teˈleːphone], indicando che la lunghezza del fonema è per il diacritico [ː] (rosso [ˈrosːo]). La trascrizione fonetica non capitalizza le frasi o i nomi propri né inserisce spazi tra le parole, anche se ci sono simboli che indicano il resto maggiore (∥) o minore (∣). Discrepanze tra fonologia e ortografia Ci sono principalmente due casi di discrepanza tra l'espressione fonologica dell'italiano e quella ortografica: 1. Quando c'è un connettore consonantico all'interno di una parola in cui il primo elemento è [s] o [z], cioè un <S> ortografico; nella separazione ortografica, una parola come pasto si scrive <PASTO>, ma foneticamente dovrebbe essere scritta pasto, come as.pro, orches.tra, es.co, ecc. 2. Il secondo caso importante è quello della lunghezza consonante: quando abbiamo una consonante lunga, sia essa indicata lunga nell'ortografia (come [t] di ['fattol) oppure no (come [S] di ascia ['affa], cfr. i cinque foni sempre lunghi in posizione intervocalica [S][A][n][ts] [dz]) la sillabazione taglia sempre in due la consonante lunga; per cui si ha non solo fatto, as.so, nello, ma anche [5] come in ascia ['as. Sa]. [] come in aglio ['ak. fo]. [n] come in ragno ['ran.no]. [ts] come in azione [at. 'tsjo:.ne]. [dz] come in azoto [ad. 'dzo:.to]. Come si rileva negli esempi, la nasale palatale lunga viene divisa in due sillabe, e poiché costituisce la coda della prima sillaba tonica, questa è chiusa (non aperta come potrebbe apparire ortograficamente) e dunque la vocale è breve. Trascrizione fonetica ampia e stretta Ci sono due forme di rappresentazione, conosciute come trascrizione ampia e trascrizione stretta. La prima è caratterizzata da una forma grafica semplificata e il numero di diacritici utilizzati è minimo, a causa di esigenze pratiche; la trascrizione ampia è spesso utilizzata in ambiti linguistici, non solo specificamente fonetici, ad esempio in dizionari manuali, lessici, grammatica o pronuncia. La trascrizione stretta, invece, mira a mettere in evidenza il modo esatto in cui l'ordine dei suoni è prodotto a livello articolatorio. Si usa in contesti puramente fonetici e fonologici, per esempio nelle varietà dialettali o substandard, nell'analisi delle caratteristiche sociofoniche. La rappresentazione stretta è accompagnata da simboli diacritici, che modificano la natura articolatoria del simbolo originale, e richiede elevate competenze di fonetica strumentale per l'interpretazione dei dati spettroacustici o articolatori, insieme a elevate capacità di discriminazione uditiva. Per esempio, la trascrizione larga del lessema invito è [inˈvito], mentre la trascrizione stretta è [iɱ ˈviːto], indicando l'allofono labiodentale e la lunghezza della vocale tonica. Lunghezza Delle Vocali L'italiano ha una particolarità, la durata delle vocali non ha valore fonologico. Tuttavia, nel parlato si osserva un fenomeno: ci sono alcune posizioni in cui le vocali sono relativamente più lunghe di altre. Poiché questa differenza non porta a distinzioni di significato, nella maggioranza dei casi il parlante e l'ascoltatore non se ne rendono conto. Per questo motivo, quando si indica questo fenomeno nelle trascrizioni fonetiche, non è necessario fare affidamento sulle percezioni uditive, ma a una semplice regola di struttura sillabica: sono sempre lunghe foneticamente le vocali che si trovano in sillaba tonica aperta (ossia in una sillaba che termina per vocale), non finale di parola. Le vocali atone, le vocali toniche in sillaba chiusa, e le vocali toniche in sillaba aperta se in fine di parola. La lunghezza vocalica si indica con il segno <> dopo la vocale. Vi sono vocali lunghe in casa ['ka: za], chiesa ['cje:za], gita ['dzi:ta]; sono tutte brevi le vocali in tratto [ 'tratto], basta ['basta], celerità [tseleri'ta]. paglia ['paña]. Negli ultimi quattro esempi non vi è nessuna vocale lunga poiché le sillabe accentate sono chiuse nei primi due casi, nel terzo caso la sillaba tonica è in fine di parola. Nell'ultimo dato che la laterale palatale è sempre lunga in posizione intervocalica, il confine di sillaba divide la consonante. Sibilo Sordo o Sonoro Alla lettera alfabetica <5> corrispondono in italiano due suoni, l'uno sordo [s], l'altro sonoro [z] che in molti contesti si alternano secondo alcune regole precise: in posizione iniziale di parola seguita da vocale si usa sempre la pronunzia sorda [s] (sem ['se:ra]), in posizione postconsonantica si usa sempre la pronunzia sorda [s] (corso ['korso]): in posizione preconsonantica invece si usa sempre [s] prima di consonante sorda (scuola ['skwo:la]. speranza [spe'rantsa]), sempre prima di consonante sonora (xlancio, ['zlant fo]. sgomento [zgo 'mento]). In posizione intervocalica compaiono entrambe le pronunce, a seconda dell'accento regionale di chi parla. Un oratore del centro-sud tende a usare la [s] sorda, un oratore del nord la [z] sonora. Vi sono tuttavia alcune parole che formano coppia minima come chiese ("passato remoto di chiedere") /kjese/ e chiese ("plurale di chiesa") /kjeze/. Nelle trascrizioni fonetiche, in posizione intervocalica sarà dunque opportuno segnalare la sonorità o sordità secondo la propria pronunzia. Simboli Consonanti
b Banca ['baŋka] Banco d² Dóve ['dove] Donde está/es dz Zaino [ˈdzajno] Mochila dʒ Fingere [ˈfinʤere] Pretender f Fosforo [ˈfɔsforo] Fósforo ɡ Glifo ['glifo] Signos mayas k Acuto [a'kuto] Agudo l Pala ['pa la] Pala ʎ Glielo [ˈʎelo] Gli + lo m Amare [a'mare] Amar ɱ Anfibio [anˈfibjo] Anfibio n Nano ['nano] Enano ŋ Dunque ['duŋke] Entonces ɲ Ogni [ˈoɲɲi] Cada p Copertura [koper'tura] Cobertura r Morte [ˈmɔrte] Muerte s Presentire [presen'tire] Presentimiento ʃ Accento [atˈtʃɛnto] Acento t Mito ['mito] Mito TRASCRIZIONE FONETICA DELL’ITALIANO ''CONSONANTI'' IPA ESEMPI TRASCRIZIONE SENSO ts Marzo [ˈmartso] Marzo tʃ Ciao [ˈʧao] Saludo v Povero [ˈpɔvero] Hombre pobre w Fuoco [ˈfwɔko] Fuego j Ieri [ˈjɛri] Ayer z Asma [ˈazma] Asma ʔ Ha [ˈha] Posee
TRASCRIZIONE FONETICA DELL’ITALIANO ''VOCALI''
IPA ESEMPI TRASCRIZIONE SENSO a Alto [ˈalto] Alto e Véro [ˈvero] Verdadero ɛ Èlica [ˈɛlika] Hélice i Impósta [imˈposta] Impuesto o Ómbra [ˈombra] Sombra ɔ Òtto [ˈɔtto] Ocho u Ultimo [ˈultimo] Ultimo BIBLIOGRAFIA Alfabeto fonetico internazionale (Wikipedia): https://it.wikipedia.org/wiki/Alfabeto_fonetico_internazionale Patrizia Sorianello - Enciclopedia dell'Italiano (2011): https://www.treccani.it/enciclopedia/trascrizione-fonetica_(Enciclopedia- dell'Italiano)/ Phonetic Transcription Translator and Pronunciation Dictionary: https://easypronunciation.com/en/ipa-phonetic-transcription-converters Il mulino - 2022 Società editrice il Mulino S.p.A. https://www.mulino.it/aulaweb/risorse/09579/stud/