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Michele Giocondi
con la collaborazione di Piero Marovelli
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·- .
In appendice
Grammatica essenziale
della lingua italiana
Editoriale Paradigma
FONOLOGIA
La fon~~ è lo studio .dei suoni (cioè delle emissioni di· voce .c he effettuiamo
per pronunciare le parai~) di una lingua.
I suoni che costituiscono il sistema tipico .di una determinata lingua si chiamano
fonemi ·
Quando i ·fonemi, cioè .i suoni, vengono trascritti, diveptano s~gni grafici, detti
\ grafemi o , l~ttere dell'al~beto 1 • .·
l ', .
O .vOCALi! ·so1;1(, i· suoni piu semplici. Esse vengt:>no pronunciate con un flusso
d'aria conti~uo, dai polmoni alla bocca, senza incontrare chiusure e
se~ l'aiuto .di altri. suoni. ·
.. Le vocali, come segni grafici o grafemi o lettere, sono 5: a, e, i, o, u.
I suoni però sono 7: à, è, é, f, ò, 6, u
~ a, i, u hanno un S\lOho uniço (aperto la prima, chiu-
so le altre due)
. • e, o hanno due suoni ciascuna
-uno aperto, indicato dall'accento grave '
:... .uno .chiuso, indicato dall' accénto acuto ,
semivocali - .
l u . '
liJ lwl
piede ntota ,
consonanti _)
b c d f . g gl gn l m n p q r s · _se t v . z .
Jbl ltfllkl Idi l~ .l<iJIIgl IAI IPI III Imi· lnl IPI lkl lrl lsllzl III
ltl lvL ltsll~l
~~ ~~-~ ~~~ ·~
Grammatica essenziale della lingua italiana l Fonologia 1076
DITTONGO
Il dittongo i: l'incontro di due vocali che si pronunciano con una sola emissio·
ne di voce. ·
I dittonghi ~ono formati d~ll'inçontro di: , ··
- una vocale debole, i/ u (su cui nop cade inai l'accento)\ con una vocale forte,
. ;a/ e/ o; ·· · ·
.,;. duè vocali ()eboli (in ques-to caso una delle due vocali deboli può 'essere accenta-
t~. ' .
,.
n trittongo è l'incontro di tre vocali pronunciate con una sola emissione di voce.
I trittonghi sono formati da due vocali dèboli atone (cioè non accentate), i e u, oppure
due i, + una vocale forte su cui cade l'accento · ·
Es. pagliài, mièi, aiuòla, buòi
I trittonghi piu comuni sono:
iài, ièì, iuò uòi ,,
·_: ·.- .. _
-.
IA1.0 . ·· -. ' . '
:. '
( .
DIGRAMMA . ~ .
.. ·. ·
TRIGRÀMMA
.•. . . ..
D trigramma' è la successione di tre lettere che formano un suono unico..
. . .
I Ùigrainnii ·possih~Ìi sono due: gli e sci.
- gli+vocale: moglie, paglia
- sci+vocale: ascia, asciutto
Grammatica essenzialç della lingua italiana l Fonologia 1078
SILLABA
DIVISIONE IN Sn.LABE l
Nella divisione in sillabe di una parola si devono rispettare le seguenti regole:
• la vocale iniz.iale, seguita da una sola consonante, fa sillaba a sé
Es. a-ceto, i-sola, a-nimo, e-rano, o._dore
• una consonante semplice fa sillaba con la vocale o il dittongo che segue
Es. ca-te-na, ma-ii-ta, sa-li-re, do-ve-re, fe-ria-le ·
• le consonanti doppie devono appartenere a due sillabe
Es. mam-ma, bab-bo, oc-casione, ae-catastare
• gruppi di consonanti che non possono essere inizio di parole (come 1/m/ n/r +
consonante, oppure bd, bs, cm, cn, cq, et, cz, dm, gm, pt, tm, tn, zt ecc.) si dividono
sempre come le consonanti doppie: una in una sillaba, una nell'altra
Es. «-qua, el-mo, am-pio, ab-dico, ven-to
• gruppi di consonanti che possono costituire inizio di parola (come br, cl; pl, .fr; tr
ecc.) non si dividono mai, e fanno sinaba con la vocale che segue. Lo stesso vale
per s seguita da consonante
Es. a-bra-sione, ap-pli-care, pi-gro, en-tra-ta, na-sco-sto, co-spi-CIIo, a-stro, fine-stra
• due vocali si possono dividere solo se costituiscono iato (mai nei dittonghi o nei
trittonghi) 1•
Es. ma-estro, pa-ura, le-one, a-iuola
• digrammi e trigrammi non si dividono mai
Es. re-gno, mo-glie
• le parole composte con i prefissi es-, bis-, cis-, dis-, con-, ben-, mal-, in-:, re-, ri-, ris-,
trans-, tras-, posi- si possono dividere in sillabe sia distaccando il prefisso, sia
seguendo la regola generale (consigliamo questa seconda soluzione)
Es. dis-armare o di-sarmare, mal-intenzionato o ma-lintenzionato
1. Nell'incertezza è preferibile non iniziare mai il rigo nuovo con una vocale.
1079 Grammatica essenziale della lingua italiana l Fonologia
EUSIONE
. .
L'elisione è la caduta della vocale finale di una parola davanti ad altra parola
che inizia per vocale, ed è segnalata con l'apostrofo. ·
L'elisione di norma si effettua con:
• gli articoli singolari lo, la, una
Es. l'albero, l'anima, un'amica
• le preposizioni articolate formate da lo e la: allo, alla, dallo, dalla ecc.
; Es. dall'albero, suU'eremo ·
• gli aggettivi bello, questo, quello, grande, -santo
Es. bell'uomo, quest'anno, quell'altro, grand'ingtgno, sant'Antonio
• ci, come, dove seguiti dal verbo «eSsere»
Es. c'er~ com.'erat~amo, dov'eravate
• alcuna e nessuna quando precedono altra
Es.· alntn'altra, nessun'altra
L'elisione è inoltre frequente con:
• la preposizione di
Es. d'inverno, d'estate, d'accordo, d'oro
• i pronomi lo, la davanti al verbo <<avere» __ _
Es. l'ha detto, l'ho vista ·
• le particelle pronominali ~, ti, si, ci, vi, ne . __
Es. m'innamorai, t'invito, s'iUude, c'incontrammo, v'ho detto, ce n'è
• alcune locuzioni del tipo: mezz'otfl, anch'io, anch'essi, d'ora in poi, d'altra
parte, nient'affatto, .tutt'al piu, ecc.
TRONCAMENTO ·
Se però la parola inizia per: s impura (s seguita da consonante), x, z, ps, pn,. gn,
il troncamento non si effettua .,
1
.Es. uno ~ngaro, fllello gnomo, santo Ste.fono _ . . .
ACCENTO
1. Alcuni linguisti mettono l'accento grave anche su i e 11 al posto di quello acuto: sono
accettabili entrambe le soluzioni.
2. Il pronome si, quando è seguito da si61SO o m~t:knmo, può anche non essere accentato, in
quanto non è possibile confonderlo con il st congiunzione,
3. ·Una volta raccento circonflesso si usava per segnalare la contrazione di due i in una sola,
in parole plurali che al singolare terminano in -io, con la i atona
Es. m, mmi:t;l, 111111rim0ttt
Oggi si preferisce contrarre la doppia i senza aggiungere il circonflesso
Es. ozi, romki, 11141rimoni
Grammatica essenziale della lingua italiana l Fonologia '1082
PUNTEGGIATURA
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o invariabili: quando le parole possiedono una sola forma che non muta mai. .' ·;:_;::
·. ..x;·
Sono: . · - ~.
• preposizione · ·;·~
.· .-_~1-~-
• congiunzione . . ..
• avverbl·o N
. ' '-r,
. -_:··:~~
L'ARTICOLO
~~~oDt1111111i il libro. .
an~ ·.
. il
. .·.··./:';_
{
• indeterminativo: quando il nome cui si riferisce è generico, indefinito, non . .'i/1
·- ·:"rt--:
cora noto
Es. Dimlmi un libro.
Faonri·· ecceziOt,te:·,le p;arole :che · iniziano· per .z;:. x, s - imp~ (s ~guita da··altra
co~sonante), ps, pn, gn, i semiconsonante. ,. ·• · .... : '· . . ·.. ..
LO (L'),GLI .
Si usa
la' fo~lò al sittgrllare gli a1 plurale davami'a pirola chè inizia pei·vOCàie <rèon: e
• z:'lo fio, ·zo·(Nahero, lo tero . ·· · · ,. · · · . · , : ,··:' "·: :·;·. .· . .·, .
ti :''*~ 'hliiiJIJfòitiJ, lo'~fi.'' :. '·' .:·:.: · ,· · · ·, ·· .· :.._, ·::, · ·/.~ '.': ·, .;.v.
• s impura: lo ltmlio, /()sbarco, la specialista, lo sfratto · ·' : ·. i ·
• ps: lopskologo, lo jllichiatra
• ·pn::lop1UIImotortitt, lo pneumatico (ma non è raro trovare ilpneumatico)
• . gn:lo p,omo, lo gnotto.· : ·. " ...:;...
e·. i seiniconsoriànt~: lo iato, lo iettatore, lo ioduro, lo iugoslavo . . ..
. . .
Qua~do lo si tr()vai.davi~tia pàrola che inizia per vocale si apostrofa · · : :"' ,. · · ---:
ESd'f!IIJtiréi~~~~-rtJ,W!Jitii,-ii•;fibio . . ..! . , . . . .. . • . • . ., ... •.. 1 . ·1 :; : ' : ;
. . ') '. ~-,:- ~~> ::.. ·.'::.,!~·._•.::·,_:·.=·. . . -~ .. ..
~; ·~ -~- ~-'.
Dav~ti a.p~Ja..che -~niz.ia per i 8ernicon99n~te (i seguit~ d~ v~ale), l?, ~ gli, ·~oii,~
apostrcif~no mài · · · .··· · ' · ·· · -···. · · · · · · ·'·. · ·" · · ·: .i
:.~ ~~··.·:~_;_:·~_ -.:.: ~: - .....~ - _·, , :. :··._· ..~-;;·- -·~·.::~> ... · -~ ,;.-,:;. ·: .:: ~;:~J ", •. , . ·. :·:·:
-~- .
· .. ·, .
. •\ , ';"' ~-:~
· FEMMINILE.
··. . - •· ..~._.,_... . ,t '-- ~ ,.? ':. ·;.:::.·1~-· __ 1 ·~. ·. .. )' t-::-~-~- --- ·;~~~·::.-il_·_; _\r· ~~ ~- ~ ~...·. . :,··· .
LA (L'), LE ·:. . . .. .. .. . . -.. . . .
· Al :pluìa;ie·:si usa la forma le davanti a parola ch~j!li~,~ ~ia l',C,~ ,~91~~::?-.~~gt~~ ~h~f,W
MASCHILE • f,.'
·-:·.;--
UN ..
t'
Fanno eccezione le parole che iniziano per z, x, 8 impura, ps, pn, gn, i semicon-
sonante (come avviene per l'articolo il).
UNO
Uno si usa davanti alle parole che iniziano per z, x, s impura, ps, pn, gn, i
semiconsonante (come avviene per l'articolo lo)
Es. uno =tero, u11o xilofono, uno sbaglio, uno psichiatra, uno pnt~~matico, uno gnomo, uno
i11goslavo
FEMMINILE
UNA (UN')
Una si premette ai nomi femminili che iniziano per consonante e per i semiconso-
nante
Es. .una gonna, una foto, una car~, una hna
Davanti alle parole che iniziano per vocale (esclusa la i semiconsonante), una si
apostrofa
Es. un'anima, un'amica, un'isola ·
L'articolo indeterminativo non ha plurale. .. -_ : .. ·_ ·
Al plurale si può usare l'articolo partitivo dei, degli, delle o l'aggettivo indefinito
alcurii/e, qualche
Es. C'erano dei bairrbini ( akuni bambini, IJMIIlche bambino). '-
Vidi tklle rag~ (alcune rag~, ~khe rag~~ZY~).
C'è anche un'altra possibilità: in alcuni casi (ma non sempre) si può fare a meno sia -
dell' articòlo partitivo che dell'aggettivo indefinito, lasciando il nome plurale senza
un'ulteriore indicazione .
Es. Abbiamri av~~to tùlle (alcune) noie con la macchina.-
Abbiamo atJIIto noie &01'1 Ja macchina. ·
Ho dei (a.leuni) d11bbi mlk me capaàtà.
Ho.dllbbi m/le me capacità. ··. •'
DETERMINATIVO INDETERMINATIVO
.. , : -- .
maschile femminile maschile femminile
plurale i gli le - - -
··•··· .
L'ARTICOLO PARTITIVO
L'articolo partitivo (del, dello, della; dei, degli, delle) indica una «parte,. indefinita.
1087 ~matiea essenziale della lin~ .i taliana l Morfologia
SINGOLARE,
DEL, DELLO, DELLA ·'
: o:.+: ..
AI singolare l'articolo particivo indica una parte, una quantità indeterminata di un
tutto, un po' di quakcisa • ·
Es. Voglio del pma11tto.
Comprai del pane.
Mangiò d6lla carne. .'
PLURALE
. . ' .' ... ;
~: · .
: ., '
la della alla · dalla nella .. •.·'·
· sull~ ·-: .
·: •
•·
. .·
ATTENZIONE! . ·:-.
IL NOME
D nome è la parte variabile del discorso che indica esseri animati o inanimati:
persone, animali, cose, idee, fatti, sentimenti, qualità ecc.
Il nome è formato di due parti: radice e desinenza~
- radice: indica il significato di. base della parola
Es. raga~ cas, libr
- desinenza: indica il genere e il numero della parola stessa
Es. rag~-a, cas-e, libr-i
Il nome può essere:
secondo il SIGNIFICATO
• concreto: quando indica persone, animali, cose: tutto ciò che esiste mat~:dabnen
te e ehe può essere percepito dai nostri sensi
Es. tatJ()/o, a~~to, cane, mare, strada, pane, lampo, odore
• astratto: quando indica ciò che esiste solo nel pensiero e che non può essere
percepito dai nostri sensi: idee, sentimenti, qualità, fatti ecc.
Es. onestà, belfettp, sentimento, amici:Ua, .èroismo, odio .-_ ( _.l
• comune: quando può essere riferito a qualsiasi unità della stessa specie •j.·'
'
Es. rag~, città, ragioniere, atto.re, ldf,o
-;.'1, .-f·.
' ,:..·
• proprio: quando si riferisce a una sola e particolare unità di una specie, di~#n,~
guendola da tutte le altre ·· ' ·
Es. Mario, Roma, RtJ.ui, Sordi, Maggiore
• collettivo: quando indica (al singolare) urt insieme di unità della stessa ~nPrt,.
Es. branco, st11olo, folla, grtgge, mandria, serie ·
• individuale: quando indica un esemplare singç>lo di esseri animati o .u.uuu.u.~•• u.
Per indicame piu di uno si usa il plurale1
Es. bambintJ, cane, pectJra, idea, montagna
secondo la FORMA
• primitivo: quando non deriva da nessun'altra parola, ma è 'rormàto solo datl~ · ·.·
radice e ·dalla desinen:ia ·
Es. libro, cane,· legno,. carta, banca .
• derivato: quando è formato da un nome primitivo con l'aggiunta di un prefisso
o di un suffisso
Es. libraio, canile,.falegname, cartiera, banchiere
• alterato: quando l'aggiunta di un suffisso modifica in parte il significato orjgina-
. ' .
rlo.
Può essere:
- accrescitivo: tasona, ragattone, librone
- diminutivo: casina, ragazzino, librino
1. Sono individuali la quàsì totalità. dei nomi,. esclusi, appunto~ quelli collettivi.
1089 Grammatica essenziale della lingua italiana l Motfologia
secondo il GENERE
• maschile: quando persone o animali sono di sesso maschile. Per le . cpse una
regola non c'è1 · ·
secondo il NUMERO
e singolare: quartdo indica UI_la sola unità
Es. casa, jì11me, moÌite, taiJOio
1. Per quanto riguarda il genere dei nomi ,vi · sono tante di quelle regole, particolarità ed
eccezioni che è ·preferibile affidarsi alla pratica e all'uso di un dizionario piuttosto che
ricòrrere alla relativa, complicatissima casistica. ·
2. Vedi nota precedente.
3. Sono promiscui anche nomi come pet"SOna e vittima. Per loro, però, non si usa l'aggiunta
maschio o femmina.
Grammatica essenziale della lingua italiana l Morfologia 1090
1. Spesso a forme differenti corrispondono anche significati diversi. Per esempio i cigli soqo
i bo.rdi di una strada o di un fosso, le ciglia sono quelle degli occhi.
2. Ricordiamo che i nomi maschili terminanti in -a che hanno al femminile la stessa forma
(es. collega, pediatra) sono i nomi di genere comune che abbiamo già visto (pag. 1089) e non.__rìen-
trano fra i nomi mobili qui esaminati. -
3. Alcuni nomi in -tore, accanto alla forma in -trice, hanno anche la forma in -tora~ di uso
popolare
Es. lavoratore - lavoratrice - lavoratora; traditore - traditrice - traditora
Pastore e tintore hanno solo la forma in -tora.
Dottore fa dottoressa (ma nel linguaggio narrativo si trova talvolta dottora).
4. Professore fa invece professoressa.
Gli altri nomi in -sore sono di uso scarsissimo al femminile e tendono ad essere sostituiti da
. . .
smon1m1
Es. posseditrice è sostituita da proprietaria o padrona
1091 Grammatica essenziale della lingua italiana l Morfologia
Schema riassuntivo
MASCHILE FEMMINILE
ragattP -a rag~
-o
avvocato -essa avvocatessa
signore -a . signora
-e ftlldente -essa studentessa
:
difensore ·. ;
-itrice difenditrice
-sore
predecessore -sora predecessora
• -cie e -gie, se la i è atona (cioè non vi cade l'accento) e -eia e -gia sono
precedute da vocale
Es. camicia - camicie, acacia - açacie
valigia - valigie, ciliegia - ciliegie, bambagia - bambagie
• -ce e -ge, se la i è atona (cioè non vi cade l'accento) e -eia e -gia sono
precedute da consonante
Es. lancia - /ance, fascia - fasce, roccia - T"'&&e, arancia - arance
frangia - frange, pioggia - piogge, spiaggia - spiagge
Alcuni nomi come antropofago, cbif'llrgo, esofago,formaço, mago, manico, sarcofago, stomaço, traffico
hanno al plurale entrambe le forme: in -chi -ghi e -ci -gi. ·
NOMI IN -IO
L'AGGETTIVO
l QUALIFICATIVO l
L'aggettivo qualificativo . indica la qualità del nome cui si riferisce e con esso
concorda nel genere e nel numero
Es. il bambino buono, 14 bambina buona, i bambini buoni, k bambine buone
L'aggettivo qualificativo ha tre modi o gradi con cui esprimere una qualità del
nome: positivo, comparativo, superlativo.
O grado pOsitivo, se. indica una qualità senza precisame la gradazione di intensità
o senZa metterla a confronto con un'altra
Es. un. bambino intelligente
O grado comparativo, se mette a confronto due termini.
Può essere:
. • di maggioranza: Marco è piu intelligente della sorella.
• di minoranza: Marco è meno intelligente della sorella..
• di uguaglianza: Marco è intelligente come (quanto) la
sorella.
O grado superlativo, se esprime una quàlità al massimo grado.
. Può essere:
• relativo:
- ·di maggioranza: Marco è il piu intelligente di tutti.
- di minoranza: Marco è il meno intelligente di tutti.
• . assoluto: Marco è i~telligentùsimo.
Alcuni aggettivi qualificativi oltre alla forma regolare di comparativo di maggioran-
za e di superlativo assoluto ne ·hanno un'altrà derivata dal latino. I principali sono:
·...
.·. '
POSITIVO COMPARATIVO DI MAGGIORANZA 'SUPERLATIVO ASSOLUTO
buono
cattivo
(più buono)
(piu cattivo)
.
migliore
peggtore
(buonissimo)
(cattivissimo)
ottimo
pessimo
(piu grande) •
grande
piccolo . ·.
(piu piccolo)
maggtore
minore
(grandissimo)
(piCcolissimo)
...
massimo
mtrumo
alto (piu alto) superiore·· (altissimo) supremo, sommo
basso (piu basso) ·inferiore (bassissimo) infimo
interno (piu 4tterno) interiore intimo
esterno (piu esterno) . esteriore ' estremo
AGGETTIVO. SOSTANTIVATO
Quando l'aggettivo qualificativo non accompagna il nome, ma lo sottintende e lo
· sostìtuisce, prende il nome di aggettivo sostantivato.
L'aggettivo sostantivato è ~n genere preceduto dall'articolo e può essere accompa-
c gnato da un altro aggettivo ,.
:Es. I (c#tadini) ricchi devrmo pagare piti tane dei (çjttadini) poveri.
I llison8sti ostinati avranno vita d11ra.
Grammatica essenziale della lingua italiana l Morfologia 1094 .
l DETERMINATIVO l
L'aggettivo determinativo esprime una determinazione o una indicazione di posses-
so, spazio, tempo, quantità ecc. del nome cui si riferisce.
L'aggettivo determinativo può essere: possessivo, dimostrativo (o indicativo),
indefinito, intenogativo, esclamativo, numerale.
O possessivo: indica a chi appartiene l'essere animato o inanimato di cui si parla.
Gli aggettivi possessivi sono:
mio, tuo, stio, nostro, vostro, loro, proprio, altrui
Es. il mio q11ademo, la sua bicicletta, i loro parenti, le proprie sensazioni
O dim()Strativo o indicativo: indica qual è l'essere animato o inanimato di cui si
parla. Esprime un rapporto di vicinanZP (q11esto, codesto) 1 o di lontanan-
~ (q11ello) rispetto a chi parla o ascolta, oppure di identità (stesso,
medesimo, tale).
Gli aggettivi dimostrativi sono:
questo, codesto, quello, stesso, medesimo, tale
Es. Il braccio mi fo male in que$tO p11nto.
Codesta città di CIIi mi scrivi dev'essere meravigliosa.
Abbiamo ancora itnpresse le immagini di quel ghiacciaio. .,
Hanno pensato le stesse (medesime) cose.
Con 11n tale acq11az<:.one non poterono 11scire. •,.
O indefinito: indica in modo indefinito (cioè vago, impreciso) la quantità e talvol-
ta la qualità del nome cui si riferisce. ·
Gli aggettivi indefiniti sono: · .
ogni, ciasçuno, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, nessuno,
qualche, punto, alcuno, taluno, certuno, certo, tale, poco;· al-
quanto, parecchio, molto, tanto, troppo, altrettanto, tutto, altro,
diverso, vario, piu
Es. tanti ragazzi, diverse volte, nessun d11bbio, 11n tale Rossi
O interrogativo l esclamativo: introduce una domanda o un'esclamazione.
Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi sono:
che, quale, quanto
· Es. Che regalo hai ricev11to?
Quanto dolore ho provato!
O numerale.: indica la quantità degli esseri animati o inanimati di cui si parla,
oppure l'ordine in una serie.
L'aggettivo numerale può essere:_
• cardinale: 11no, d11e, tre, ... , cento, mille, 11n milione ecc.
• ordinale: primo, secondo, terzp, ... , centesimo, millesimo ecc.
• moltiplicativo: doppio, tn'plo, q11adr11plo ... ; d11plice, triplice, q11adr~~plice
• distributivo: ad 11no ad 11no, a d11e a d11e ... ; per dm, per tre ... ; d11e alla
volta ... ; ogni_sei ...; cinq11e per cinq11e ...
• frazionario: 11na metà, 11n ter.m, 11n q11arlo, 11n q11into ...
• collettivo: ambo, ambed11e, entrambP ·
t. Piu in particolare qu~sto indicft vicinanza a chi parla, codesto, vicinanza a chi ascolta.
2. Sono numerali collettivi, ma con valore di sostantivo: paio, roppia, decina, Jomna, quindicina,
cinquantina, centinaio, migliaio; bimestre, trimettre, quadrimeslrt, semestre, biennio, trimniq, quadrimniq, quin-
1095 Grammatica essenziale-della lingua italiana l Motfologia
D.. PRONOME
- SùGGE:rro COMPLEMENTO
q~tmnio,· lmtro, dtcmnio, IJilltetmio, sttolo; ambo, tmto, qllaterna, cinqNina; d~tetto, t~tto, trio, quartetto,
' .
q~tmtltto,·
·- .
. . .. .
ttr.QntJ, q~tartt1111, mt11111, otltwà.
- .·· ' .- '-_) ,·
·. -·
'· . .
Possono invece essere usati sia come aggettivi che come sostantivi: bitil/abo, triJi/!tJ/H;,.qllalema-
rio, q~tinario, ·smario, settmarifJ, ottòlliJrio, notJmario, decasillabo, mdtcasiliabo, dodecasillabo.
l. Lùi, lei e loro oggi sono Ill()ltò usati anche èome soggetto· ·
. • ~ as&OiitZ """"1'"
Es l';...~
.1.1. la .1IJIISI&a.
~ ' . . " · ,. .
_ LOro sono partiti. _ _ _ . _ ,
;2. Gli <;>ggi viene·usato anche al plurale con significato di a loro
Es. Vidi àii tifosi dN jlim'fJÌfo a botu e gli dissi (dissi a loro) di Slliettere.
3. Quando ciò è usato con valore di complemento diretto o indiretto può essere sostituito
dalle particelle pronominali lo (dò), ne (di ciò), ci, 'vi (a ft'ò)
Es. Ne (di dò) dimltmmo in cdiiSiglio.
Ci (a dò) starò attmto.
Grammatica essenziale della lingua italiana l Morfologia 1096
• chiunque, chicchessia
• molto, poco, troppo, tanto, alquanto, altrettanto, tutto, parec-
chio
• niente, nulla, punto, qualcosa, alcunché, checché
• sP
Es. N esn~no pretende di sostit11irsi alla legge.
Un tale chiede di te.
O interrogativQ l esclamativo: sostituisce il nome di persona, animale o cosa
nelle domande o nelle esclamazioni.
I pronomi interrogativi e quelli esclamativi sono:
chi, che, ·quale, quanto
Es. Chi è? Quanto coda?
Che vedono i miei occhi! Quanti erano!
O relativo: sostituisce un nome o qualsiasi altra parola o gruppo di parole metten-
do in relazione due frasi.
I pronomi relativi sono: '
che, cui, il quale (la quale, i quali, le quali)
Es. Ho telefonato alla ragaziP.che incontrai sul treno.
Nel paese in cui abitiamo. c'è molto silen!(fo. '·
Gli avverbi dove, ove, onde, donde (questi ultimi tre sempre meno in
uso) assumono valore e funzione di pronome relativo quando congiun-
gono due proposizioni
Es. V ado nella città dove (nella quale) sono nato.
Siamo ritornati al p11nto donde (dal quale) erlltJafi/O partiti.
O misto: svolge una doppia f\lnzione: di pronome dimostrativo o indefinito + di
pronome relativo; pertanto, in qualità di pronome relativo, mette in
relazione due frasi.
I pronomi misti sono:
chi, chiunque, chicchessia, qtJa~~to, quanti
Es. Non mi fido di ·chi (coloro i quali) non .conosco.
Apre la porta a chiunque moni (tutti quelli che s11onano).
Farò quanto (quello che) mi chiedi.
IL VERBO
n verbo è la parte variabile del discorso che indica azione, stato, modo di
essere, esistenza di persona, animale o cosa.
Il verbo può essere:
per il SIGNIFICATO
O predicativo: quando ha senso compiuto e può essere usato da solo.
Sono predicativi la stragrande maggioranza dei verbi.
O copulativo: quando collega il soggetto a un nome o a un aggettivo, perché da
solo. non ha senso.
E frequ~nte.- il ,çaso di ve~i che , possono essere . ora transitivi ora intransitivi a
seconda del significat~ che ass\ÌmOJ10
Es. Maf't:O catnbia SCIIOJa (t~a~s~).
Il tempo cambia (intrans.). -
Ho ftn••to i çompiti (trans~ ).
· .. ·· I soldi sonò finiti {intrans.).-
· :, .
. . .. .
' ,1._:
:~
~- ·_ . .: '
t. l verbi elencati, quando non sicollegano,a un,.sQistantivo o a un aggettivo (che in tali casi
costituiscono i complern~_nti predicativi del s<>ggett() -.- vedi pag. 11 18) non sono copulativi, ma
prrdi~
Es. ~7 ~:·~f):~ ~
-. ;
-~'-' .rlft .-
SiiiHJIII nae1·,& IJ'Idf. ·
-.. :
.;.·. _ --
Anche il verbo essere; quando significa uìsllri~ - 'stm~ lrrJillarsi.; non è. copula, ma predicato
verbale · ·. '
Es. AJio mdi;, e'WtZIID .11J61tj strildtJIIi. .- ·
2.. ·TaJv;olta :un -·v erbo transitivo.;può anche non essere accompagnato da un complemento
oggc~q~: 'In qllesto c~ :viene \184tO ln -.fomta,. IISioiMitJ o mtramima, pur rimanendo un verbo
transitivo
Es. Mtmo llltlllgia (la pi:t;QJ).
Carla #riv6 (~ma kttera).
3. :Mcuni verbijntraqsitiv_i possono , avere· un .uso transitivo qqand,o; sono ., $eguiti da un
~tri'oggetto che viene detto inl6nro, cioè da un cornpleq~c:nto QggeUO,che abbia o la ste-.
etimologià del verbo (VUs6 11~ tlil4 .foJi#) o. u~·affi(lità -.di signifJCatQ (~,.. ."" ~Jiltò
lrtlllflli&J. PUulg6limUite (IMII1'r)~ . •,' ' : . <.· ,•' . i'
Grammatica essenziale della lingua italiana l. Morfologia 1098
per la FORMA1
O attivo: quando il soggetto compie ]~azione
Es. Il gatto mangia il topo.
O passivo: quando il soggetto subisce l'azione (ed è il compi. d'agente o di causa
efficiente a compierla -vedi pag. 1121)
Es. Il topo è mangiato dai gatto.
Un passante è stato colpito da 11na tegola . .
o riflessivo: quando l'azione si rifl~tte sul ·soggetto stesso..
La forma riflessiva può essere:
• propria: quand() l'azione _si riflette sul soggetto e le particelle mi, ti,
.· si, ci, vi sono compi. oggetto
Es. Io mi lavo.
Egli si pettina .
.• apparente: quando l'azione si riflette su un . <:ompl. oggetto e le
.. par,ticelle /111~ . ti, si, a~· vi hanno valore di compi. di
termine (vedi pag; 1120>ovvçro equivalgono ad a me, a
te ecc.
Es. Io mi lavo la testa.
• reciproca: quando l'azione esprime reciprocità e) e pa.rticelle plu-
rali ci, vi, Sl'l significano a vicenda, ftm l altro, fra loro, ecc.
Es.. Mario e Carla si amallfl•.
Gli tlfllici...si sil11tmio•.·
• pronominale: quando le particelle mi, ti, si, ci, vi sono parte inte-
.grante del verbo (sempre · intransitivo) · e · quiridf_
non sono complementi ··
Es. Io mi pento.
Maria si vergogna.
L11isa si tlfllmala.
I verbi pronominali sono intransitivi3 e quindi
non hanno il complemento oggetto: della forma
riflessiva hanno solo l'aspetto, e le particelle mi, ti,
si, ci, vi non significano me stesso o a me stesso, ecc., ma
sono una cosa sola con il verbo, che altrimenti non
avrebbe .senso compiuto. ·
I principali verbi pronominali sono:
vergognarsi, pentirsi, doletsi, làgnarsi, lamen- ·
tarsi, ravvederSi, ammalarsi, adiràrsi, arrabbiar-
si, accorgersi, impadronirsi, ribellarsi, imbat-
tersi, avvalersi, .trovarsi• . · . ··
Anche alcuni verbi transitivi, coniugati con la par-
ticella pronominale si, acquistano valore intransiti-.~
vo pronominale: addonnentarsi, svegliarsi, ab•:
battersi, offéndersi, rattristarsi, ·eccitarsi,., di-·
menticarsi, ricordarsi, alzarsi ecc. ·
1. · I verbi transitivi possono avere le tre forme: attiva, passiva e riflessiva; mentre i verbi
intransitivi hanno .solo la forina attiva; · ' ·
2. La forma rec;:iproca si può avere s6lo con un soggetto plurale.
. :. .. . . ·...
3. Infatti sono chiamati verbi illlransitm pronqmifl4ii. . .
1099 Grammatica essenziale della lingua italiana l Morfologia
pet la CONIUGAZIONE
O di 1a (verbi in -are): amare, lavorare, mangiare
o di z· (verbi in -ere): vedere, prendere, mettere
O di J• (verbi in -ire): tJenire, salire, soffrire1
per il MODO
O finito: quando può essere coniugato: in tal caso fornisce l'indicazione di tempo,
persona e numero.
I modi finiti,sono:
• indicativo: <:,he esprime realtà e certezza.
E formato da 8 tempi 1 per il presente, 5 per il passato,
2 _per il futuro
• .congiuntivo: che esprime possibilità, desiderio, timore, supposizione,
dubbio, concessione, esortazione ecc.
È formato da 4 tempi: 1 per il presente, 3 per il passato
• condizionale: che esprime l'eventualità subordinata a una condizione.
È formato da 2 tempi: l per il presente, 1 per il passato
• imperativo: che esprime comando, ordine, ma anche invito e consi-
glio.
E formato da 1 tempo presente.
O indefinito2: quando non può essere coniugato: in tal caso non fornisce l'indica-
zione né della persona, né del n1;1mero, tranne che nel participio.
I modi indefiniti sono: ·
• infinito: indica l'azione del verbo in maniera generica e indeter-
minata.
Ha2 tempi: 1 per il.presente, 1 per il passato
• participio: svolge la funzione sia di verbo che di aggettivo e di
·nome~: · ·
Ha 2 tempi: 1 per il-presente, 1 per il passato
• gèmndiò: chiarifica la maniera in cui avviene l'azione principa-
le. '
Ha 2 tempi: 1 per il presente, 1 per il passato.
per il TEMPO
O semplice: quando è formato da una sola parola (la radice del vetbo + la
desinenza).
O composto: quando è formato da due parole {una voce dell'ausiliare ·essere o ave-
re + il participio passato del verbo).
per la FUNZIONE
O ausiliare: quando serve a coniugare i tempi composti degli altri verbi.
I verbi ausiliari sorio ·essere ·e avere.
• essere si u8a: - cori i verbi passivi
- con molti verbi intransitivi
- con i verbi riflessivi
• avere si ùsa: - con i verbi transitivi attivi
- con alcuni verbi ·intransitivi
O servile: quando regge l'i~finito di un altro verbo.
I principali verbi serviti sono: dovere, potere, volerei, sapere (nel
senso di «essere in grado di»), solere~ Ma possono ess.e re sçrvili anche
preferire, osare, desidetare, gradire2 ecc.
Es. Franco è dovuto p4rtin.
Paola ha dovuto ripetere l eSilllle.
Simone n011 è potuto andare aUo stadio.
Franco ha voluto bere.
Maria ha saputo scegliere i collaboratori.
Carlo è solito guidare setcyJ dntura di siCNrnt:Ql. .
O fraseologico: quando, posto davanti a un altro verbo al parttctpto. /passato,
all'infinito o al gerundio, forma con esso un'unica espressione.
I principali verbi fraseologici sono:
stare, andare, venire,' lasciarsi, vedersi, sentirsi, trovarsi, ac-
cingersi, stare per, cominciare a, iniziare a, continuare a,
seguitare a, insistere a, smettere di, finire di, fare, lasciare3•
I VERBI IRREGOLARI
I verbi irregolari sono i verbi che non seguono la regola della coniugazione cui
appartengono.
L'Irregolarità può consistere:
• nel cambiamento della radice: andare - vado
• nel cambiamento della desinenza:, tenere - tenni (non tenet)
• nel cambiamento di radice e desinenza: vivere - vissi.
I verbi irregolari della:
O 1a coniugazione sono 3: andare, dare, stare ·
O 2• coniugazione sono (i piu .importanti) 140, cui_vanno aggiunti gli eventuali
composti: · ·
accendere, accludere, accorger8~, affliggere, alludere, an-
nettere, appendere, arderè, assistere, assolvere, assumere,
assurgere, bere, cadere, chiedere, chiudere, cingere, co-
gliere, comprimere, concedere, condurre, conoscere, con-
vergere, correre, crescere,·.cuocere, decidere, deludere, de-
primere, devolvere,·difendere, .d ipendere, dipingere, dire,
dirigere, discùtere, dissuadere, distinguere, distruggere,
dividere,- dol~re, ·dovere, eccellere, elidere, eludere, emer-
gere, escludere, esigere, espellere, esplodere, estinguere,
evadete, fare, fingere, flettere, fondere, frangere, friggere,
fungere, giacere, giungere, godere, immergere, includere,
incutere, indulgere, infliggere; intridere, ledere, leggere,
mettere, mordere,, mungere, muovere, nascere, nasconde-
re, nuocere, offendere, opprimere, parere, percuotere, per-
dere, persuadere,.piacere, :p iangere, piovere, porgere, por-
re, potere, prediligere, prender~, proteggere, pungere, ra-
dere, redigere, reggere, tendere, reprimere, resistere, ride-
re, rifulgere, rimanere, rispon4ere, rodere, rompere, sape-
re, scegliere, scendere, scindere; sciogliere, scrivere, scuo-
tere, sedere, sopprimere, sorget.e , spandere, spargere, spe-
gnere e spengere, spende~~, •spingere, stringere, succede-
re, svellere, tacere, tendere, tenere, tergere, tingere, toglie-
re, torcere, trarre, uccidere, ungere, valere, vedere, vincere,
vivere, volere, volgere · ·
O 3• coniugazione sono oltre 20, cui devono essere aggiunti i composti:
. . .
apparire, aprire, assorbire, compiere~· coprire, costruire,
. . . . . . ..
emptte e emptere, esaurue, mserue, tstnure, menttte; mo-
.
rire, nutrire, offrite, patire, riempire,: salire, scoprire, sep-
pellire, sparire, udire, uscire, venire
Gr · atica . . .li~
· · ·· .:-1 - d.. ,0;lta · •. ·. .i•"'liana.
- . . /. .Morfr1o ·
1103 ·. ~ · - · ~~~ . wgt~
INDICATIVO CONGIUNTIVO·
Pf_'lmlle . · . . ·. ~~prossimo prrsm!e ...·, . :jXJ!stllfJ
Io sono . . lp ,· sono stato Ch~io . sta·: .. Che io sia stato . .,
Tu . .~i., , . ,.,. .·Tg,
·. . sei stato·
... .
- Che.tu sta Che tu s.ia statQ: · . ·
Egli ,.è .. ··~-W,i . è ·stato . Che egli sia. .·. ': . CJ\e egli sia stato
Noi, ~iapw .., . ··:~i . siamo stati Che noi si3Jllo- Che noi siamo ~tà.tL
Voi - siete
. ·.! .. : .• . :. : Y9i siet~ ·:Stati
-~ ', ' Che voi .s~t~ Che voi siate stati , ;.
Essj. sono .. . ,, .. . -.~i so~o st_ati Che essi siano .· :· ·. Che essi siano stati::
~glt~ra •·• - . ,:; . .Jfgli era stato .. ·Che egli fosse Che egli fosse stato,.. -
' ..•. . .' era~amo
Noi . '· ..:_. . .. ,. " ·.
'·.... . ·..
~ ~- .. .. N oi eravamo
...·: . . .stati
.'• :. : . . . Che noi .fossi~o Che noi fossimo stati:
Voi :.~~~y~ç -;.,;. :r··: . V:9i •eravate stati Che voi . f~te Che voi foste stati -. .,...'
' .
. era.n_o. -. . ..
Essi.· · ~ ·;~-~-~ - ; -.-
Essi erano
· ·· ·· . . stati-
... ::~. ,· , .· '•
··Che essi fossero Che essi fossero -~ati .·. · ,.
ESsi -saranno .. ·.
--·.· ·.. - - ·.. 1- -·:·· -,_ •. . . . . . ,, ··-: · ·.· - '"'"''.
INDICATIVO CONGIUNTIVO
presente jJ4s[ldo prossimo presente passato
Io ho ·Io ho avuto Che ,io abbia Che io abbia avuto
TU: hai Tu hai avuto Che tu abbia Che tu abbia avuto
Egli ha Egli ha avuto Che egli abbia Che egli abbia avuto ·
Noi abbiamo Noi abbiamo avuto Che noi abbiamo Che noi abbiamo avuto
Voi avete Voi avete avuto Che voi abbiate Che voi abbiate ·avuto
Essi hanno Essi hanno avuto Che essi abbiano Che essi abbiano avuto
INDICATIVO CONGIUNTIVO
presente passato prossimo presente passato
lo am...,Q Io ho amato Che io am-i Che io abbia amato
Tu am-i Tu hai amato Che tu am-1 Che tu abbia amato
Egli am-a Egli ha amato Che egli am•i Che egli abbia amato
Noi am-iamo Noi abbiamo amato Che noi am-iamo Che noi abbiamo amato
Voi am-ate Voi avete amato Che voi am-iate Che voi abbiate amato
Essi ·am-ano Essi hanno amato Che essi am:ino Che essi abbiano amato
2• CONIUGAZIONE REGOLARE:«TEMERE,.
INDICATIVO CONGIUNTIVO
presente passato prossimo presente passato
Io tem-o Io ho temuto Che io tem-a Che io abbia temuto
Tu tem-i Tu hai temuto Che tu tem-a Che tu abbia temuto
Egli tem-e Egli ha temuto Che egli tem-a Che egli abbia temuto
Noi tem-iamo Noi abbiamo temuto Che noi tem-iamo Che noi abbiamo temuto
Voi tem-ete Voi avete temuto Che voi tem-iate Che voi abbiate temuto
Essi tem-ono Essi · hanno temuto Che essi tem-ano Che essi abbiano temuto
l<? .·: ~erv::-<> •'. ·~,:: ;·;,.1J6 ,~~ito Che io..· serv.,a · Che ·io ,·abb,ia servito
Tu serV:-i · . - . :- T~~ _: ;~bai ·~rvito Che tu·_: --sent-a - ·Che tu : abbia servito
Egli serv-e Egli. ha servito Che egli serv-a . · Che egli abbia 5er-Vito
Noi serv-iamo ..Noi abbiamo servito Che noi' serv-iamo Che noi abbiamo -servito·
Voi
.
serv:ite
. . .
·, •,
' :. '
\l:tii;:.;lvete servito
.• l . ' .' ' . :· . :, -~ .' ...
Che voi serv-iate
.
. . . . Che .voi abbiate ,~rvito
' ; ..
lo serv~tvo .
Che io ser\r-issi. .
Che ·io · · avessi servito
Tu · setv-ivi · \Tu ·avevi 5ervito Che tu sen'-issi Che tu ·· ' av~ssi servito
Egli ~rv-iva . ... . E:gli.aveva seryito _C he egli SeJ:V-ÌSse . Che egli avesse servito
Noi sertr-ivamo No( avevamo servito .· Che noi serv-issimo .. Che noi avessimo servito
Voi serv-ivate Voi avevate servito Che v.oi -serv-iste Che voi aveste servito
Essi serv-ivano Essi avevano servito. . Che essi serv-issero Che essi avessero servito
' ..
. tr,apastato
·. :. .. '
remoto - ' .
IO,r· serv-ii
• -~ ' ' . ' ~ # ••
Io .e.b bi .s~rvitò ···. CONDIZIONALE
Tu serv-isti Tu .av~~ti se~ito ·. . _... pnsente · -· · .
Egli serv-i · Egli ebbe servito . -::-. · '.: · · .; · 1.; , · .-: ·. - · -
. · ... Io ~erv-trel Io avrei servito
Noi ·.serv.;,immb .t Noi-; jlve.tnmO·. ~ervito ·. T . ·.~· :-:,,::···. , · • ·,.-",' ·
•. ··· · ·T' · · ...... _. . ·, • . ·
. ~
· · · · · · · · ' :· · ···· · · u serv-l,l'estt .
. .
· · u 'a vrestt servtto
Vdl :' 'setv.:;iste : · · ···· . Voi
· .. :a\l!este,5e'
..· - · · ·· ·rv1tol"''
· · ·>-#.
og-1'.1 ·serv-tre ··..· · }' b.,be · ····.··:,· . 1·._
.·. .E·_ ·; av.re·b·be
1
. se·rvt't·o· ··_.··g
·.
Essi serv-irono Essi ebbero servito· · · · · · · ·. ·• · -·· · ·, ·•·• -.. ·' ' · ·. '
Noi serv.:1remmo ... .Noi. a.vremmo servito
... V:o,i ._ se~~~f~$.~·-·._·:· -·. ·'· Voi avreste servito
\.j
lo
Tt:l seH!:itai .·
serv-irò ·. · .~.-Tiott· .·.·.•. .'·.·a_a._v:·-··v..rat~
-· ·.- ·._ ··.se
.• ..;se •tto_
r_t:v
·._}v._ ....
_.....
. _..- - -
...-.. - -.-.. ~--.-. -----~.... - - - - - - -
10
Egli serv-irà
Noi serv-iremo
Voi serv-irete
Egli avr.à.~rvito ,
Noi avrern.o .~eririto
Voi' àvmte servito
P.··
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IMPE,RATIVO
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_;·,\ {t.: ~~.
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. . .. ' . . .. ... . . . ~ . .
LA PREPOSIZIONE
l LOCUZIONI PREPOSITIVE l
Le locuzioni prepositive sono combinazioni di preposizioni con altre parole, che
formano un tutto unico e che sono usate con funzione di preposizione.
1. Oggi si usano perlo piu, o quasi esclusivamente, come preposizioni, e la originaria forma
verbale è praticamente scomparsa.
1109 Grammatica essenziale della lingua italiana l Morfologia
Le principali sono:
per mezzo di, per conto di, a causa di, in compagnia di, ai sensi di, al di qua
di, al di là di, in base a, a favore di, a dispetto di, al pari di, in quanto a, a
prescindere da, confonilemente a, contrariamente a, ecc.
Es. Non esco a causa tklkl pioggia.
L'ho vista in compagnia di Simone.
Ha fatto testa111ento a favore del genero.
LA CONGIUNZIONE
l LOCUZIONI CONGIUNTIVE l
Le locuzioni congiuntive sono combinazioni di parolç che svolgono la stessa
funzione della congiunzione.
Le principali sono: .
non appena, di modo che, dato che, fino a che, nel caso che, a meno che, ogni
volta che, dal momento che, per il fatto che, anche se, a patto che, nonostante
che, ecc.
Es. Dt# momento che sei venuto, fermati anche a cma.
Ogni volta che lo vedo, mi cadono·le braccia.
L'AVVERBIO
. , LOCUZIONI ·AVVE~lALI
·· ·:; ;
l·-
Le locuzioni avverbiali sono gruppi di parole che assolvono la stessa fu~oné
dell'avverbio . .. . .. ..... -~,. ,
1. Questi ayverbi (~, tioiii,.Oit!k,.t.iomk, 01111111p1e, dmmiiiJIIe) q~ando mettq.tlO in relazione due -frasi
sono chiamati anche avverbi relativi ·
Es. QNIS/4 Ì fa &IISIZ dori~ ( 11~lJa f/114/e) SOltO 111J1o.
2. Da non confondere con le particelle pronominali. Queste ~Ile t#Mrbitdi significano: in
1uè8to/in quellurigo (di Ili), da questo/da quelluogo (ne):. ·
Es. sn c;
1111Jmo- a1 ~~mrlllo? ~ ortZ. . .
GrammatiCa essenziale della lingua italiana t ·Motfologia 1112
COMPARATIVO
POSITIVO SUPERLATIVO ASSOLUTO
DI MAGGIORANZA
'
L'INTERIEZIONE o ESCLAMAZIONE
weuztoNi ESCLuu:ttVE l
:;-.
.t '..
f
. . ';. ( . ~ ....- ..~! •• :
·.. ·.·
-.:·
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.···: . ··
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. . . .. .:·...'.·:·
...... ,·.·
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~- ,. ' .... · ... :::- ·
,_ -· '. -~·- _;! :_,_.-
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-~-~-. l .·~ : :
. .- ~ ..- •:' . . ..
,_,
SINTASSI
LA FRASE ELUTI'ICA l·
La frase ellittica è una frase in cui mancano il soggetto o il predicato o entrambi,
ma questi elementi .si possono ricavare dal contesto
Es. Scrive (Mario).
Fanno mnfosione (i rag~ZttJ);
· . «Chi ha ucciso Cesanl>>..·<<Bn~to ( f ha ucciso)>).
«Quando devo vènin?)>. <~Subito (devi venire)».
Una particolare forma di .frase ellittica è la frase nominale, cosi chiamata perché
costituita solo da nomi;'f Ìiggtttivi (la parte nominale del predicato) piu eventuali altre
parti accessm:ie (avverbi ecc.)
Es. Oggi tutti a ~ pomani fermo il pubblico impiego.
Delle frasi nominali ·si fa largo uso nel linguaggio giornalistico (specie nei titoli) e
nella pubblicità, tanto che si può parlare di stile nominale, uno stile cioè tendente a
ridurre il verbo ad elemento nominale.
GU ELEMENTI DELLAPROPOSIZIONE
O SOGGETTO: ·il soggetto è la. persona, animale o cosa che compie l'azione (o la
subisce nei verbi passivi)~ piu in generale è ciò di cui parla il
predicato. · ·
Es. Maria mangia la piw.J.
Franco è rimproverato dal padre.
La Ubertit è 1111 bene ess~ale.
Può essere soggetto di una frase:
• un sostantivo: Il_can~ abbaia pe.rso.
• un pronome: Voi siete pigri. .; ·. '~ "
predicato nominale
I COMPLEMENTI
1. Il verbo essere, quando significa esistere, ITYWarsi, stan, rimamrr, abitarr, risiedere, Pille(r ecc.,
costituisc~ un predicato verbale · · · ·
Es. Mario è (si trova) a Roma.
Dio è (Sta) (()fl noi.·
2. L'apposizione può essere preceduta da preposizioni, avverbi o locuzioni del tipo: da, come,
in qualità di, a guisa di, ecc.
Es. Franço, da giovan~, ha shlaimo pianoforte. .,
Il signor Rossi, eom~ (i11 qualitQ. di) rap~euntant~ dei ge~~itori, ha esposto i problemi della
classe. ' · ·
Il preside, a guisa di -orator~, ha ·spronato gli al11nni allinrpegno.
3. Alcuni definiscono invece i complementi determinazioni, perché, oltre a espandere il ·
signifi~ato del verbo, ·Io determinano.
1117 Grammatica essenziale della lingua italiana l Sintassi
l IL COMPLEMENTO AVVERBIAJ:E l
II compl~mento avverbiale è un avverbio o .una locuzione avverbiale che s.volge
la funZione di un normale complemento e come tale va considerato
Es. Carlo 'salutà gli amici g~ntilmente (cfin genti/ett.a- compi. di modo).
È partito adesso (in q11esto istante - compi. di tempo).
Io lavoro qui (in q11esto l11ogo - compi. di luogo). ·. ·
1; Talvolta però può essere preceduto, come il soggetto, da un articolo partitivo. In questo
-caso si chiama complemento oggetto partitivo, pur restando un complemento oggetto a
tutti gli effetti .
Es. Franco mangia della pasta. ·.
Altri complementi si possono presentare nella frase privi della preposizione ·
Es. Ha dormilo IN/la la notte (compi. di tempo).
Mario jJI14 .74 chili (compi. di peso).
ma essi sorio diretti solo da un punto di vista formale. Da un· punto di vista logico e
funzionale, sono dei complementi indiretti, e come tali saranno classificati.
2. I complementi di vocazione e di esclamazione piu che complementi veri e propri sono delle
frasi nominali autonome (vedi pag. 1115), che si inseriscono come un inciso o una parentesi
all'interno della frase. ·
3. Talvolta si può trovare anche senza preposizione, come abbiamo visto nella nota 1, pur
rimanendo un complemento indiretto
Es. Franco nsta Ili man tutto il mue (compi. di tempo).
Grammatica essenziale della lingua italiana l Sintassi 1118
I COMPLEMENTI DIRETTI
. ·.
I COMPLEMENTI INDIRETII
0 COMPL. DI ETÀ: indica l'età di esseri animati o cose, oppure a che età è
n'sponde alle dotir. avvenuto qualcosa
a quale età? · · Es. Marco si è sposato a 2 7 anni.
a quanti anni? All'età di vent'anni i ragam fanno il militare.
di quanti anni? Lo ~o mori in tarda età.
Arsiste un vedovo di 81 anni.
È retto da a, di, su, all,età di, in età di, ecc.
'·
. ..
.. . . '
. ·. ,-·.··· _;- • i
,·
Si trova .in genere senza preposizione.
. .
a.?11ìl/e. t/istan~?
·-. . ·•
.:· , 'L;rç,. _tf.uee~t(J m~trj~git!f ~a .·4estrt+. ··:
. .. Jlmare dùìiz daiM!t} ehi~~trJ. ·
.... . . ~
;:. . : ~ . . ~ • ' ! .•
· È retto da per, a, ma spessd si ttova se~za
'.. ("" . ·.-
preposiziorie._ · ·;.- .. ·
o· CoMPt·; ·niCOLPÀ.: . .indica la colpa di cui un~ è accusato·
rispmtie alli _f}qiir; · ·. .: ._·:·Es. È staJo riten11to colpevole di violenta.
di che cosa? -• -. ··· --· . . · Carlo ·ba IJCCIISa/q la moglie di tradi1118111o.
per.~& cosa? .
Jj ÌJIIIiJè toJpa? ·' ·.· .
Sarà PtrJCeJS4/f! per C(lti&IIISit~n~. ;. ·
. . . .- ." . . . .- . . -.. . .. ..~- 1~
È retto da di, per. · . ., · .·. ··
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t. Quçsto,, coni~· -tutÌl) ~~plé:menti di. quantità, se non fornisce dati certi può essere
intr~òtto dalla preposiZione su · · · ·· ...· , · ·
· Es. E 1111 :dOIIIWiu -th« pumì m 12/J:elùli. ··
Ho bisogno di litta ((JII/Ìif4: $Ili;t,Q. metri:tpl!ldrati..·: -:-. ·-··
Grammatica essenziale della lingua italiana l Sintassi 1126
IL PERIODO
,.
n periodo, o frase complessa, è l'espressione di uno o piu pensieri che hanno
un significato compiuto.
È formato da una o phi proposizioni, collegate fra loro sullo stesso piano (coordi-
~azione) o su piani divecsi (subordinazione). ·
E racchiuso in un'unica struttura delimitata da due segni di forte interpunzione,
quali il punto e virgola o il punto.
Il periodo può essere: semplice, composto, complesso.
Grammatica essenziale della lingua italiana l Sintassi 1128
1. Talvolta può avere il verbo al condizionale (Avr8Ì 11n impegno. Salt8r8i volentieri !antipasto.
Secondo !agen~a ANSA sar8bb8ro scoppiati lllmMiti in pi(lZ(Jl.) o all'infinito, introdotto da ecco,
per sottolineare l'improvviso avverarsi di un fatto (Ecco arrivar8 il taxr).
2. In questo caso è chiamato falso condizionale O pseudocondizionale, perché equivale
all'indicativo
Es. Ve"'sti ( = vieni) con me?
1129 Grammatica essenziale della lingua italiana l Sintassi
LA COORDINAZIONE
Si può avere coordinazione fra principali (e in tal caso la frase sarà coordinata alla
principale) o fra secondarie (e in tal caso la frase sarà coordinata alla secondan'a)
Es. G11ardò la TV (principale)
e andò a letto. (coordinata alla principale)
• G11ardò la TV (principale)
petrhé statJa male (secondaria)
e non poteva mare. (coordinata alla secondaria)
La coordinazione si può . realizzare in tre modi: mediante le congiunzioni, per
asindeto e per polisindeto.
0 COORDINAZIONE si ha quando le proposizioni sono collegate da congiun-
MEDIANTE zioni coordinative (vedi pag. 1109). In questo caso le
GONGIUNZIONI: proposizioni coordinate prendono il nome dal tipo di
' congiunzione che le unisce; pertanto si possono avere le
.seguenti proposizioni coordinate: .
• copulative: quando due o piu frasi sono unite tramite le congiunzioni
copulative: e, anche, inoltre, né, neanche, nemmeno;
neppure ecc.
Es. .Telefono a Carla e le chiedo i compiti per domani.
• disgiuntive: quando due o piu frasi sono unite tramite le congiunzioni
disgiuntive: o, oppure, ovvero, ossia, cosi che il signifi-
cato di ciascuna proposizione escluda quello delle altre
Es. V ai a lavorate o prosegui gli studi?
• avversative: quando due frasi;· la seconda delle quali esprime un
contrasto con la prima, sono unite tramite le congiunzioni
· avversative: ma, però, tuttavia, eppure, anzi, invece,
sennoncbé ecc.
Es. Ho fame, ma sono a dieta••• ·
• esplicative quando due frasi, la seconda delle quali spiega quanto clet-
o dichiarative: to nella prima, sono unite tramite le congiunzioni esplica-
tive o dichiarative: cioè, infatti, difatti, invero etc.
Es. Non ha mai studiato, infatti l'hanno bocciato.
• conclusive: quando due frasi, di cui la seconda è la naturale conclusio-
ne della prima, sono unite tramite le congiunzioni conclu-
sive: dunque, perciò, quindi, pertanto, allora ecc.
Es. Sono stato promosso, quindi trascorrerò ottime vacant,e.
• correlative: quando due o piu frasi vengc>no messe in correlazione fra
lòro tramite le congiunzioni correlative: e ·•· e,~ ••• o, né
·••• né, sia ••• sia, non solo .•• m~ anche, ecc.
Es. Partiremo sia che tu venga con noi sia che tu rimanga
a casa.
O COORDINAZIONE si ha quando le proposizioni sono unite tra loro solo per
PER ASINDETO: · mezzo di segni di interpunzione (per lo piu la virgola,
talvolta il punto e virgc>la o i due punti), quindi senza le
congiunzioni coordinative1
t. Per questo motivo la coordinazione per asindeto è chiamata anche per giustapposizio-
ne: infatti la proposizione coordinata risulta «giustapposta», cioè accostata alla proposizione
reggente.
Grammatica essenziale della-lingua italiana ·/ Sintassi 1132
LA SUBORDINAZIONE
1. Le propos.izioni relatìve improprie sono trattate insieme alle relative proprie a pag. 1136.
1133 Grammatica essenziale della lingua italiana l Sintassi
Le proposizioni subordinate, in base alla forma, cioè al modo del verbo, possono
essere esplicite o implicite.
- esplicite! quando il verbo è espresso in un modo finito (indicativo, congiunti-
vo, condizionale, imperativo)
,,
Es. Penso che non sarò promosso.
- implicite: quando il verbo è espresso in un modo indefinito (infinito, participio,
gerundio), ma può essere trasformato in un modo finito
Es. Penso di non essere promosso 1•
PROPOSIZIONI SOSTANTIVE
(o complementari dilette)
t. Quasi sempre, perché vi sia una subordinata implicita, occorre che il soggetto della
reggente e quello della dipendente coincidano, come nell'esempio riportato <<Pensa di nfJfJ essere
promossa». Non è possibile invece trasformare in implicita la ·subordinata J>t~~So che tu non StJrai
promosso» in quanto i soggetti delle due frasi sono diversi. ·
Grammatica .essenziale della lingua italiana l Sintassi 1134
1. Quando nella reggente c'è un verbo come sentin, ascoltan, gurdan, vedere, la subordinata
implicita è introdotta dal semplice infinito
Es. VetkJ gli al~ri pntkre le foglie. · ·
Sento altani il vento; .
In questo caso il soggetto della reggente e quello della oggettiva non sono uguali, pur essendo
la proposizione di forma implicita. ·
1135 Grammatica eSsenziale della lingua italiana / ·Sintassi
PROPOSIZIONI. AGG:ETTIVE
(o attributive e apposirive)
. ~'
PROPOSIZIONI COMPLEMENTARI
(o complementari indirette)
Può essere:
- esplicita: se introdotta da: come, come se, nel modo che, nel modo
in cui, secondo che, quasi che, ecc.
+ indicativo (quando esprime fatti certi)
Es. Tutto procedeva come avevo previsto.
+ congiuntivo [raramente condizionale] (quando esprime
fatti possibili o irreali)
Es. Si comporta come fosse un estraneo.
Si comporta come farebbe un estraneo.
- implicita: se introdotta:
- dal gerundio
Es. Mi implorava piangen~o.
-.da con, a, a forta di + infinito
Es. A mangiare troppo ti rovini la salute.
Mi ha in~ervosito a forta di insistere.
O PROP. STRUMENTALE: indica l'azione o la circostanza mediante la quale si
realizza quanto è espresso nella reggente.
Può essere solo:
- · implicita: introdotta:
- dal gerundio presente
Es. Lavorando si reali~no i sogni.
- da aforta di, a furia di, con+ infinito
Es. A forta di lavorare si è levato tante voglie.
. Con lo stare a dieta si mantiene la linea.
O PROP. TEMPORALE: indica quale relazione di tempo esiste con la proposi-
zione reggente.
Può essere:
- esplicita: se introdotta da: quando, mentre, allorché, come, appe-
na, nel momento che, nel tempo che, ogni volta che,
prima che, dopo che, ecc.
+indicativo (se l'azione ècontemporanea o precedente a
quella della reggente)
Es. Ha telefonato mentre guardàvo .la 1V. .
Ha telefonato dopo che avevo guardato la 1V.
+congiuntivo (se l'azione è posteriore a quella della reg-
gente)
Es. Erco pn·ma che trasmet~ano la partita.
'\ . ·'
- implicita: se introdotta:
- dal gerundio presente o passato
Es. Aprendo la porta, vedo lo specchio.
- dal participio _passato
Es. Aperta la porta, vedo lo specchio.
- da al, nel, sul, prima di, dopo, dopo di, ecc.+ infinito
Es. Dopo aver
\.
aperto la porta, IJetio lo specchio.
O PROP. CONCESSIVA: indica la circostanZa nonos_tante la quale avviene l'a-
zione espressa nella reggente.
Può essere:
1139 Grammatiça essenziale della lingua italiana l Sintassi
l IL PERIODO IPOTETICO 1.
to .temem. · · ·
·.é : !fo g~ddagnato meno di quanto avrei
:_..- .. :, . ·:- .
. '· 'IJoliitq.
- implicita: se form~ta da. piu ~J,e: piut#~o ~he.~;J!i1flto$'(). t;li; pr.ima
di, ecc. + infinito' : · · · · · · ·· ·: ; · ' ·' :. :·'· , ·
Es. Preftn'sco morire piuttosto che.vedere miofiglio drogato.
Prima di essere rinchiuso in un ospif}o vado a stare CfJn
mia nllora.
Può essere:
- esplicita: se introdotta da fuorché, tranne che, eccetto che, a meno
che, salvo che + indicativo o congiuntivo
Es. Stiamo sempre insieme, fuorché quando vado allo stadio.
Sarà una bella vacanZ~J a meno che non si guasti il tempo.
- implicita: se introdotta dafuorché, tranne che, eccetto che, salvo che
+infinito
. ~ '
O PROP. LIMiTATIVA: esprime una limitazione rispetto a quanto si dice n(! Ila
reggente.
Può essere:
- esplicita: se introdotta da per quanto, a quanto, per quello che,
secondo.quello che + indicativo (') ·congiuntivo
. Es. · Per quf!llo che mi dicono, è un galantuomo.
· . Per quanto .ne sappia, devono ancora decidere.
implicita:.·se introdotta da in quanto a, quanto a, per+ infinito
Es. In quanto a dire. bugie, nessuno è piu bravo di lui.
Quanto ad aiutarti, ·credo di averlo già fotto.
Per viaggiare; viaggia anche troppo~ .
O PROP. RELATIVA IMPROPRIA: ~edi .'pag. 1136. .
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