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Introduzione

Questo vocabolario è il risultato di oltre dieci anni di lavoro, suddivisi tra la ricerca sul campo,
attuata mediante la somministrazione di un questionario dialettale ad alcuni informatori dialettali da
sempre residenti nell’area in cui è parlato il dialetto spoletino (cfr.pag. 2). Gli informatori sono stati
scelti tra i nativi aventi un inesistente o scarso tasso di alfabetizzazione; inoltre è stato appurato che
i medesimi soggetti fossero residenti nelle aree di appartenenza fin dalla nascita e che fossero figli
di genitori entrambi dell’area fin dalla nascita. Quanto ai punti oggetto dell’ indagine dialettale, essi
sono stati tre: l’area comunale di Campello sul Clitunno, l’area del comune di Spoleto e l’area della
Valnerina in cui è parla to il dialetto spoletino, escludendo ovviamente i comuni di Norcia e Preci.
La presente opera rinnova e completa il volume del 2004 1 , includendo oltre 10.000 lemmi, completi
di fraseologia illustrativa (laddove ritenuto necessario), di locuzioni e di proverbi. Quando si è
ritenuto necessario ai fini della comprensione, si è posta la traduzione in lingua accanto alla relativa
frase dialettale. Sono presenti inoltre diversi termini dialettali arcaici e ormai in disuso, accanto a
numerosi vocaboli propri dei lessici specialistici propri dell’agricoltura, della pastorizia e delle altre
attività che caratterizzavano i mestieri di un tempo. La scelta di porre questa opera sul web è stata
fatta per consentire di arricchire il la raccolte con immagni relative alle attrezzature agricole e a
quant’altro sia necessario a completare l’opera. Grazie alla multimedialità degli strumenti
informatici, tutto questo sarà possibile. La possibilità di consultare liberamente il presente lavoro
on- line ha anche lo scopo di far avvicinare di più i giovani al dialetto, proponendoglielo con il
canale multimediale, il più evoluto. Un’altra opportunità permessa dallo strumento informatico è
quella di essere suscettibile di periodico aggiorna mento. La caratteristica fondamentale del
linguaggio, infatti, è quella di evolversi, di subire continue modificazioni. E il dialetto non ne è
immune.

Fabrizio Canolla 2

1
Fabrizio Canolla, Vocabolario del dialetto spoletino, Spoleto 2004.
2
Fabrizio Canolla insegna Lettere negli istituti secondari superiori. E’ nato a Spoleto nel 1971. Si è laureato in Lettere
con il massimo dei voti e con la lode nel 1994 presso l’Università degli Studi di Perugia, discutendo una tesi in
dialettologia italiana sulla locuzioni dialettali umbre. Nel 1996 ha ottenuto l’idoneità al dottorato di ricerca in Filologia
romanza e Linguistica generale. Nel 2005 ha conseguito, a pieni voti, la laurea specialistica in Filologia Moderna presso
l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente sta conseguendo un ph.d.internazionale in Filologia Romanza.
Altre pubblicazioni : Un carteggio inedito tra Gentile da Varano di Camerino e il comune di Montesanto (1391) –
edizione interpretativa e appunti linguistici intorno al volgare camerte del XIV sec., Spoleto 1994; Un libro mastro
spoletino in volgare trecentesco (1391) – edizione interpretativa e appunti linguistici, Spoleto 1994; 1600 proverbi
umbri, Spoleto 1995; Vocabolario del dialetto spoletino, Spoleto 2004; Vocabolario del dialetto nursino,Roma 2005,
Cannellora cannellora, 2700 proverbi dai dialetti dell’Umbria, Roma 2006 (in corso di stampa), Lo statuto comunale
del castello di Orsano (XVI sec.): edizione interpretativa e annotazioni linguistiche, Spoleto 2006 (in corso di
stampa).

1
Caratteristiche principali del dialetto del territorio di Spoleto 3

“ Il territorio di Spoleto, già capitale dell’omonimo ducato longobardo, include, in termini di


affinità dialettale, i comuni di Campello, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Trevi, Scheggino,
Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Cerreto e Preci.
All’interno della Regione, può essere co nsiderato il centro dell’area dialettale dell’Umbria sud
orientale.

3
Giovanni Moretti, Umbria in Profilo dei dialetti italiani a cura di Manlio Cortelazzo, Pisa 1987, pp.79-105, con
qualche adattamento

2
Fonematica

“L’inventario fonematica dello spoletino consta di 29 unità (22 consonanti e 7 vocali). Il sistema
fonematico dello spoletino non si discosta troppo da quello dell’italiano standard.

Vocali

anteriori posteriori
chiuse /i/ /u/
semichiuse /é/ /o/
semiaperte /è/ /ò/
aperte /a/

Consonanti

bilabiali labiodentali dentali alveopalatali palatali postpalatali posteriori (velari)


Fricative f v s sc j
Affricate ts dz c g ci gi
Occlusive p b t d k gh
Vibranti r
Laterali l
Nasali m n gn

Fonemi vocalici
Vocalismo tonico
A (latino volgare a)in sillaba aperta e chiusa [a] : [lana], [artu] ‘alto’, [ggià] e, per quanto riguarda
i suffissi –ariu(m), -aria(m) >, [-ara] : [pajjàru] ‘pagliaio’, [lavannàra] ‘lavandaia’, ecc.

E (lat.volgare è), con vocale finale latina diversa da –U, -I, in sillaba aperta, > [è] e raramente [je] :
[fèle] ‘fiele’, [tène] ‘tiene’, [diesci] ‘dieci’, [pjéti] ‘piede’, ecc.

È,nelle condizioni di cui sopra, ma in sillaba chiusa, > [è]: [accènne] ‘accendere’, [koscénza]
‘coscienza’, ecc.
È (dati –U,-I finali latini) per metafonesi di tipo sabino-ciociaresco > [e] : [bellu] ‘bello’ (ma
[bèlla]).
È (dati –U, -I finali latini) per metafonesi di tipo napoletano o antico-romanesca o dittongamento
metafonetico) > [jé], col timbro della vocale sillabica chiusa: [ljéttu] ‘letto’.

E, I (lat.volg. e), con vocale finale latina diversa da –U, -I > [e]: [kannélla] ‘candela’ e, in
condizioni che nel fiorentino sono ana fonetiche, [vénce] ‘vincere’, [matrégna] ‘matrigna’, ecc.
- e(dati –U, -I finali latini), per metafonesi di tipo centro- meridionale, > [i]: [tittu] ‘tetto’.
-ì(lat.volg. i) > [i]: [amiku] ‘amico’, ecc.

-ò(lat.volg. ò), con vocale finale latina diversa da –U, -I, in sillaba aperta e chiusa, > [ò] : [ròta]
‘ruota’, [òme] ‘uomo’, ecc.
-ò(dati –U,-I finali latini), per metafonesi di tipo sabino-ciociaresco, > [o]: [foku] ‘fuoco’, [bonu]
‘buono’ ma [bòna] ‘buona’.

3
O, U (lat.volg. o) con vocale finale latina diversa da –U, -I, > [o] : [sposa] e,in condizioni che nel
fiorentino non sono anafonetiche, [mogne]‘mungere’, [onta] ‘unta’, ecc.
-o(dati –U, -I finali latini), per metafonesi di tipo centro- meridionale, > [u]: [kuntu] ‘conto’, [sulu]
‘solo’ (ma [sola], [suli] ‘soli’.
-U(lat.volg. u) > [u] : [muru], [lupu], ecc.

Fenomeni di distribuzione

Distribuzione conforme allo standard (ma non ai dialetti dell’Umbria settentrionale) per quanto
riguarda la vocale più aperta; asimmetria relativamente agli esiti delle vocali semiaperte (molto
probabilmente inesistente in antico); la distribuzione delle toniche risulta poi notevolmente diversa
anche dall’italiano per quanto concerne gli altri fonemi vocalici a causa dell’aumentata occorrenza
di suoni semichiusi o chiusi dovuta soprattutto ai vari tipi di metafonesi.

Vocalismo atono
A differenza del perugino, nel dialetto di Spoleto (e in tutti quelli dell’Umbria sud-orientale) non
c’è in genere affievolimento o dileguo di vocali atone né in protonia né in postonica, nella singola
voce o nella catena sintagmatica.

Vocali protoniche
/a/, malgrado i non rari casi di aferesi : [scélla] ‘ala’ [axilla(m)] ecc., in posizione iniziale assoluta,
dopo pausa, presenta una frequenza maggiore che in italiano perché reintrodotta come vocale
prostatica di appoggio quasi sempre con allungamento della consonante seguente (soprattutto nei
verbi): [abbuskà] ‘buscare’, [abbenànke] ‘sebbene’,ecc.
In posizione postconsonantica, marcata tendenza alla risoluzione di e > [i], o > [u], [vinidìttu]
‘benedetto’, [furtùna] ‘fortuna’, ecc.
/e/ di fronte a /r/ ha oggi quasi la stessa distribuzione del perugino: [tarina] ‘terrina’, [kanerìnu]
‘canarino’, ecc.

Vocali postoniche
Nell’intertonica dei proparossitoni, in genere la vocale di base latina subisce alterazioni per spinte
dissimilative rispetto alla tonica, per armonizzazione alla finale, ecc.: [kòmmitu] ‘comodo’, [àrburu]
‘albero’, [fétiku] ‘fegato’. In presenza di geminata labiale, /o / è preferito ad /i/ : [amàbbole]
(arcaico) ‘amabile’, ecc. Nelle forme verbali con particella enclitica : [agghjìnete] ‘affrettati’, ecc.
Non rari i casi di epentesi : [résiku] ‘rischio’, [genuvìnu] ‘genuino’, ecc.

Vocalismo finale
Nel triangolo vocalico dello spoletino possono occorrere tutti e cinque i fonemi (due rami e tre gradi
di apertura) :
/i/ /u/
/e/ /o/
/a/

Le vocali finali si mantengono intatte : a differenza dello standard si ha anche [kwìllu pjéde] ‘quel
piede’, ecc. Non sempre si ha tendenza a mantenere la distinzione fra /-o/ ed /-u/ latine originarie
secondo la ragione etimologica : [céllu] ‘uccello’, ecc.

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Altre particolarità
-a,è anche marca di plurale tipo [le prata] ‘i prati’.
-o,di frequenza molto ridotta, è morfema desinenziale di sostantivi, aggettivi, eccetto morfemi con
valore neutrale : [lo vinu] ‘il vino’, ecc.
-u,di altissima frequenza, è segnale morfologico dei morfemi singolari : [mulu] ‘mulo’, ecc.
-i,oltre ad essere marca di maschile plurale, si trova al singolare in [barbjèri] ‘barbiere’, ecc.
-e, fra l’altro, è sempre anche marca di femminile plurale, specialmente in voci straniere terminanti
per consonante: [gasse] ‘gas’. L’epitesi più frequente, invece, dopo gli ossitoni è /-ne/ : [a-
mmagnàne] ‘a mangiare’, ecc.

Semivocali [j], [w]


Allofoni rispettivamente di /i/ e di /u/ : l’occorrenza di [j] è notevolmente ridotta rispetto allo
standard dalla risoluzione del suffisso –ariu(m) > [-aru]; essa si limita ai dittonghi discendenti e agli
ascendenti che non si trovino in posizione iniziale di sillaba : [pjéti] ‘piede’. La [j] dei dittonghi
ascendenti, invece, che si trovi in posizione iniziale di sillaba, in genere si rafforza fino a
raggiungere il suono della fricativa palatale sonora [j], sovente intenso [jj]: [jjéri] ‘ieri’, ecc. Per
fenomeni di interferenze e di ipercorrettismo dovuti alla mancanza dell’opposizione fonematica tra
/j/ /gl/. Per quanto concerne la [w], essa raggiunge in certi contesti sintagmatici una realizzazione
simile a quella dei fricativi anche se la spirantizzazione è ridotta (cfr. bilabiali e velari).

Fonemi consonantici

Occlusive

Realizzazione in genere atipica rispetto alla norma della lingua comune delle occlusive
intervocaliche specialmente sorde /p t k/ (i fenomeni interessano quasi tutta l’area dell’Umbria sud-
rientale). L’articolazione delle medesime, la cui esatta natura attende ancora una descrizione
esauriente tramite i dati di fonetica sperimentale, può realizzarsi in posizione intervocalica e in nessi
di occlusive più vibranti con una debole spirantizzazione e con la lenizione (umbro- laziale). I due
fenomeni non sono territorialmente uniformi né stabili in uno stesso parlante e nemmeno all’interno
di una medesima situazione comunicativa. I primi risultati di inchieste ancora in corso darebbero,
anche per quanto riguarda il territorio spoletino, la compresenza di casi di spirantizzazione e di
lenizione, la quale ultima sembra diventare preponderante man mano che ci si sposta verso la parte
meridionale dell’area. Si vedano, ad es. [parlàthu] ‘parlato’, [rekàzzu] ‘fidanzato’, [la kotika] ‘la
cotica’, con la fricativa interdentale sorda e la velare sonora nei primi due lemmi e con suoni leni
(misti o mormorati) nel terzo. Si registra inoltre una più decisa tendenza alla lenizione di consonanti
postnasali e postliquide (in presenza di liquide si può parlare di vera e propria sonorizzazione:
[kampàna], [ardu] ‘alto’, [surgu] ‘solco’, ecc.).
Compresenti ai fenomeni di spirantizzazione e di lenizione sono il fenomeno di rilassamento di
sonorità (che a volta sembra, specialmente nei proparossitoni, giungere a un vero e proprio
assordimento) di consonanti intervocaliche ed anche in nessi di nasale più occlusiva sonora e
quello, parallelo, del mantenimento di sorde di base : [me dòle] ‘mi duole’, [lu mètiku] ‘il medico’,
[laku] ‘lago’, ecc.

Bilabiali /p/, /b/, B + vocale o B intervocalica (latina o romanza) tendono a spirantizzarsi >[v] e,in
posizione intervocalica di frase > [w] (es. [tavàkko] ) oppure > [ ] (es. [sta uttìa] ‘questa bottiglia’).
Parimenti –RB-> [rv]: [la vàrva] ‘la barba’, ecc. Il fenomeno è in via di attenuazione, sostituito dal

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rafforzamento della occlusiva bilabiale in posizione iniziale (dopo pausa) : [bbonanòtte]
‘buonanotte’ e intervocalica : [va bbène] ‘va bene’.

Dentali /t/, /d/. Inserzione di una /d/ omorganica (o della sequenza /d/ + e,i) nei nessi di /sr/, /sl/.
Molto comune la risoluzione di D intervocalica > [ ] : [krij] ‘credi’, [te l àgghjo ittu] ‘te l’ho detto’,
ecc. (che è anche di tutta l’area sud-orientale). Da notare [koa, kova] ‘coda’ (con l’inserzione di un
suono di transizione per evitare lo iato) e [rove] ‘rodere’, ecc.

Velari /k/, /g/. Rari casi di C + a , G + a iniziali > [ ] : [lu attu] ‘il gatto’ ma anche [lu alle] ‘il gallo’.
Perdita dell’articolazione velare anche in [vòjjo wardà] ‘voglio guardare’ e nei nessi di sonora con –
R + vocale in posizione iniziale: [lo rane] ‘il grano’, [lu rillu] ‘il grillo’.

AFFRICATE

Dentali /tz/, /dz/. Sempre intense in posizione iniziale di parola e intervocalica. Distribuzione
diversa dal toscano con occorrenza, di preferenza, della sonora al posto della sorda: [dzziu],
[koladzzjone], ecc. Per [dz] allofono di /s/ in nesso con liquide e nasali, cfr. fricative (dentali).

Alveo-palatali /c i/, /g i/. La sorda non può mai occorrere tra vocali e si realizza nell’allofono
deaffricato [sc] (di grado tenue): [ciscìlia] ‘Cecilia’ e ‘Sicilia’, [la scéna] ‘la cena’, ecc. In nesso
con laterale dentale (che si rotacizza), il fonema sordo si sonorizza: [dorge] ‘dolce’, [fàrge] ‘falce’,
ecc. Alquanto recente e dovuta alla progressiva italianizzazione del dialetto è l’opposizione /ci/ vs
/gi/ in quanto l’esito di j del latino volgare o preromanzo, qualunque sia la base del latino classico, è
/gh/ e /j/. Ormai, si va estendendo l’uso di /gi/ toscano che, in posizione intervocalica e anche in
posizione iniziale assoluta, a Spoleto e in gran parte dell’Umbria sud-orientale, è rafforzata :
[ammagghjinàsse] ‘immaginarsi’, [la ggènte] ‘la gente’, ecc.

Postpalatali /kj/, /ghj/. Come nel perugino è presente nello spoletino /c i/, affricata postpalatale
sorda, con funzione distintiva rispetto alla velare vera e propria (l’opposizione è a bassissimo
rendimento funzionale: /mukkj/ ‘mucchi’ vs. /mukki/ ‘biondi, rossicci’). Anche per la sonora /ghi/, a
differenza di quanto avviene per il perugino e per altri dialetti dell’Umbria, ci sembrano sussistere
le condizioni per l’attribuzione dello status fonetico : essa infatti conserva ancora un netto valore
distintivo rispetto alla velare sonora /g/ malgrado lo scarso rendimento funzionale dell’opposizione
relativa: /ghjùstu/ ‘giusto’ vs. /giustu/, ecc. Storicamente rappresenta, in alternanza con /j/, l’esito di
J del latino volgare o preromanzo, qualunque sia la base di latino classico (G + e, i oppure G
intervocalico +e,i, J-, -J-, Dj-, -Dj-): [ghjènte (jènte) ‘gente’,ecc. Inoltre in esso, sempre in
alternanza con /j/ si realizzano GL-, CL- e, tra vocali, -G(U)L- : [ghjànna (jànna)] ‘ghianda’, ecc.
Circa l’uso di /ghj/ e di /j/, si possono rilevare certe costanti. In posizione iniziale assoluta e tra
vocali, è preferito /ghj/, spesso rafforzato: [gghjokamo] ‘giochiamo’, [pègghjo] ‘peggio’, ecc. In
fonetica sintattica (in posizione debole di frase), si usa di preferenza /jj/: [era jjallu] ‘era giallo’,
ecc.
Dopo particelle rafforzanti compare più spesso /ghj/: [pju-gghjù] ‘più giù’, ecc.; però anche : [tre
jjujddì] ‘tre giovedì’, [a jjugno] ‘a giugno’. Se precede nasale, invece di [lu jjoku] ‘il gioco’ si ha :
[u-gnòko] ‘un gioco’, ecc.

FRICATIVE

Labiodentali /f /, /v /. La sorda tra vocali, e soprattutto in nesso con nasale preconsonantica, si


realizza a volte come lene: [nfatti] ‘infatti’. V intervocalica > [ ], molto più frequentemente che nel
perugino: [ua] ‘uva’, [faa] ‘fava’, ecc. Però, malgrado anche diversi gradi di betacismo [marba]
‘malva’ e la sporadica risoluzione della labiodentale sonora in [w] con un’articolazione velare di

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appoggio [gwerru] ‘verro’, ecc., la frequenza di /v / rimane nettamente superiore a quella dello
standard a causa della spirantizzazione della bilabiale sonora (B + vocale, B intervocalico > [v]).
Sibilante dentale sorda /s/ con gli allofoni [sc], [s], [z], [dz]. Condizione alquanto diversa dallo
standard in quanto, come nel perugino, in contesti intervocalici, condizioni centro- meridionali di
totale assordimento [naso, kasa, analisi]; nei nessi con /s/ preconsonantico, davanti a sorda
abbastanza frequentemente occorre [sc] realizzato come alveo-prepalatale: [sctrégne] ‘stringere’,
ecc. e davanti a sonora, il corrispettivo [s] : [sbajjà] ‘sbagliare’, ecc. Infine [s] in nesso con /l r n/
precedenti si risolve nell’allofono affricato [z] o, più spesso [dz] : [n-zomaru] ‘un somaro’.

Alveo-palatale sorda /sc/. Può essere articolata come una fricativa di grado tenue o di grado
rafforzato: [sc], [ssc]. La tensione di lunghezza ha valore distintivo : [piscione] ‘pigione’,
[pisscione] ‘piscione’, ecc. Nel primo caso [sc] è risposta diretta al latino –SJ- : [vascià] ‘baciare’; è
poi realizzazione di /ci/ tra vocali: [la scéna] ‘la cena’ (cf. affricate) e, a volte, allofono di /s/ più
consonante sorda : [sctàgna] ‘tanica’. Compare infine in diverse parole di varia origine, in genere
come esito di G intervocalico di base, che si riflette nell’esito toscano di affricata alveo-palatale-
sonora : [riscìstru] ‘registro’, ecc. Nel secondo caso, con la realizzazione rafforzata [ssc] anche in
posizione iniziale, il fonema può derivare da –SC + e,i , SI + vocale, SSJ intervocalico, X
intervocalico: [prèsscia] ‘fretta’, [ssci] ‘sì’, ecc.

Palatale sonora /j/ di grado rafforzato rispetto alla l mouillée francese. E’ assente il fonema laterale
palatale dello standard. Di regola intenso [jj], in contesto intervocalico: [jokà (ghjokà)] ‘giocare’,
[tèjja(tègghja)] ‘teglia’, ecc. (Per altri esempi e per le derivazioni dal latino in alternanza con /ghj/,
cfr. affricate postpalatali).Inoltre /j/ continua i nessi latini (L)LJ intervocalico, (L)L(I)G
intervocalico: [fòjja] ‘foglia’, [ajju] ‘aglio’, ecc.In [nejje] ‘neve’, [bejje] ‘bere’, ecc. ; /jj/ è suono
epentico di appoggio sviluppato in seguito a V intervocalica > [ ] e a D intervocalica > [ ] .(Cfr.
anche semivocali).

VIBRANTI

Dentale /r/. All’aumento dell’occorrenza rispetto allo standard (cfr. laterali) fa riscontro una
rilevante diminuzione della frequenza della medesima che non può occorrere in posizione
preconsonantica nei contesti di infiniti più particelle pronominali e avverbiali enclitiche
(assimilazione regressiva): [favve] ‘farvi’, [parlàtte] ‘parlarti’, ecc.

LATERALI

Dentale /l/. Si presenta, in genere, solo in posizione iniziale o in contesto intervocalico (es.
[kremènte] ‘clemente’ e [ardu] ‘alto’, [purge] ‘pulce’ con sonorizzazione della consonante
seguente). Ma LD intervocalico > [llu]: [kallu] ‘caldo’, ecc.
Per la laterale palatale dello standard realizzata come fricativa palatale sonora /j/, cfr. fricative.

NASALI

Bilabiale /m/. Storicamente, oltreché dal latino M + vocale, M intervocalica, risulta, geminata, dai
nessi MB e NV intervocalici che > [mm]: [pjùmmu] ‘piombo’, [mmìdja] ‘invidia’. Per lenizione
umbro- laziale: [kampo], [m-po’] ‘un poco’.

Dentale /n/. Continua il latino N, iniziale o interno, ed è anche risoluzione del nesso GN
intervocalico: [kwinatu] ‘cognato’. Geminata, può rappresentare l’esito di ND intervocalico latino:

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[munnu] ‘mondo’, [kwanno] ‘quando’, ecc. Per lenizione umbro- laziale: [bjanko], [montagna], ecc.
Davanti ad occlusiva bilabiale sorda e sonora, ne assume il punto di articolazione: [m-mallittu] ‘un
balletto’, ecc.

Palatale /gn/. Ha una realizzazione intensa, sia in posizione iniziale che tra vocali: [gnokku]
‘gnocco’, [pjagne] ‘piangere’. Storicamente, rappresenta l’esito dei seguenti nessi : NJ intervocalico
(primario e secondario): [skugnuru] ‘scongiuro’, ecc.; MJ intervocalico [vellegnà] ‘vendemmiare’;
NG finale + e,i : [fugni]; NCL e NGL intervocalici : [gnòstru] ‘inchiostro’, [gnuttì] ‘inghiottire’,
ecc.

Principali fenomeni di distribuzione

Come nel perugino, in posizione iniziale, aumento dell’occorrenza di fenomeni consonantici scempi
o rafforzati e di nessi (anche atipici) rispetto all’italiano standard, per aferesi della vocale
etimologica in posizione iniziale assoluta: [céllu] ‘uccello’, [mmorojjà] ‘imbrogliare’, ecc. e per
prostesi consonantica dovuta soprattutto all’accresciuta frequenza di s privativo o intensivo:
[scfetàsse] ‘cessare di fare le uova’, ecc.
In posizione interna, rara è la semplificazione delle consonanti che, in genere, non ha occorrenza
postonica : [matina] ‘mattina’, [kaminà] ‘camminare’, ecc.
Rilevante invece, è il fenomeno della geminazione consonantica in posizione protonica, con
l’allungamento della consonante iniziale etimologica in seguito alla prostesi di una vocale di
appoggio: [addotà] ‘dotare’, ecc. e, in posizione postonica, nei proparossitoni dove una consonante
scempia non può presentarsi, in genere, dopo la vocale accentata: [sctòmmiku] ‘stomaco’, [sàbbitu]
‘sabato’, ecc.
In posizione finale, nessun fonema consonantico può occorrere (cfr. vocalismo finale).

Rafforzamento sintattico

E’ presente ma, come si è visto, con alcune eccezioni: [dimme se –kke-ffaj] ‘dimmi ciò che fai’;
[ke-tte sa kattiu] ‘ti pare cattivo?’; [ò fattu], [a vistu], [sta male], ecc. Come reliquie: [lu-rre] ‘il re’,
[li-rre] (pl.), ecc.

Fonologia di giuntura

Oltre ai fenomeni che intervengono in sede di fonosintassi, di cui si è dato conto finora, vanno
rilevati:
a) gli esiti dell’occlusiva bilabiale sonora etimologica, iniziale di parola, in vari contesti: [m-
masciu] ‘un bacio’, [du wasci] ‘due baci’, [tre bbasci] < baseu(m); i troncamenti che
intervengono nelle forme verbali di terza pers.pl. del presente indicativo e anche del futuro:
[ke sto (stonno) a-ffà] ‘che stanno a fare?’, ecc.
b) la forma aferetica /ke/ dell’aggettivo pronominale indefinito per [kwalke] ‘qualche’: [ò vistu
sulu ke scillìttu] ‘ho visto solo qualche uccelletto’.
c) la forma aferetica /e/ di /ke/ (congiunzione e pronome): [è m-pèzz e-cce roppe] ‘è un pezzo
che ci rompe’, ecc.

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MORFOSINTASSI

L’articolo
Articolo determinato
________________________________________________________________________________
contesto m.s. m.s. “neutro” m.pl. f.s. f.pl.
parola iniziante per consonante /lu/ [u] /lo/ [o] /i/ /la/ [a ] /le/ [e]
parola iniziante per vocale /l/ /l/ /l/ /l/

Esempi: m.s. [lu trokku] ‘abbeveratoio’, [l asse] ‘l’asso’, [u poru nonnu mia] ‘il mio povero nonno’,
[lu vinu] ‘il vino’ (con valore dimostrativo, in riferimento all’oggetto di cui si parla), [lo vino] ‘il
vino’; m.pl. [li foki] ‘i fuochi’, [l attrézzi] ‘gli attrezzi’; f.s. [la scèrkwa] ‘la quercia’, [a tòssa] ‘la
tosse’, [ l èrba] ‘la verdura (commestibile)’; f.pl. [le vardàsce] ‘le ragazze’, [e purge] ‘le pulci’, [l
àsule] ‘le asole’.

Particolarità
a) Presenza dell’articolo di tipo aferetico (sempre di forma forte) [u], [o], [a], [e]; /lo/ ([o])
introducono il neutro di materia.
b) Il nome proprio femminile non è mai preceduto dall’articolo: [maria nun ci scta] ‘Maria non
c’è’, ecc.

Preposizioni articolate : /de/ ‘di’: [de lu kane, du (u) kane] ‘del cane’, [de la matònna, da (a)
matònna] ‘della Madonna’; /kon/ ‘con’: [ku (u) prisciuttu] ‘con il prosciutto’; /a/: [a (a) fjéra] ‘alla
fiera’, ecc.

Articolo indeterminato

Contesto m.s. f.s.


Parola iniziante per consonante /n/ /nu/ /na/
Parola iniziante per vocale /n/ /n/

Esempi : m.s. [n kane] ‘un cane’, [l-libbru] ‘un libro’ [nu strillu] ‘uno strillo’, [n accidènti]; f.s. [na
ranuskja] ‘una grandine fitta’, [n èrba] ‘una verdura commestibile’, ecc.
Tutti gli articoli sono proclitici.
Il sostantivo
Lo schema morfologico singolare e plurale dei sostantivi isomorfi è il seguente:
singolare a e è i ì o u
m. i i inv. inv. inv. i i
plurale
f. e inv.

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Esempi: m. [fukista] ‘fochista’ vs. [fukisti], [fume], ‘fumo’ vs. [fumi], [pjéti] ‘piede, -i’, [lo vino]
(con valore neutrale) vs. [li vini], [surgu] ‘solco’ vs. [surghi]; f. [scélla] ‘ala’ vs. [scélle], [botte]
‘botte, botti’.
A differenza dello standard, quindi, lo spoletino insieme ai dialetti dell’Umbria sud-orientale,
presenta anche la /u/ come vocale finale e come morfema del maschile singolare di altissima
freque nza.
L’area registra inoltre, preceduti dalla forma neutrale dell’articolo /lo/ ([o]), anche sostantivi con
valore neutrale (neutro di materia) in genere terminanti in /o/ (raramente in /e/): [lo vino], [lo pane].
Ne discende che l’opposizione /u/ vs. /o/ assume valore morfematico: [pàssame lo vinu] ‘passami il
vino (che hai davanti), [lo vino sctanno è-kkàru ngwastìtu] ‘il vino quest’anno è carissimo’.
Bassa la frequenza dei sostantivi con vocale finale accentata -i [k-aparrè] ‘vassoio,’, [luniddì]
‘lunedì’, ecc.
Eteromorfi.
Per metafonesi: [dènte] vs [djénti], [patrone] ‘padrone’ vs. [patruni], ecc. Altri : [funku] ‘fungo’ vs.
[fugni], [òme] ‘uomo’ vs. [ommini].
Da notare : [milu] 1. melo (albero); 2. mela.

L’aggettivo

Schema morfologico degli aggettivi (e dei participi) isomorfi:

singolare u a e
m. i i
pl. inv.
f. e i
inv.

Esempi: [fjàkku] ‘fiacco’ vs. [fjàkki], [fjakka] vs. [fjakke]; [difìscile] ‘difficile’ vs. [difiscili];
[attènte] ‘attento, -a, -i, -e’.
Comparativi e superlativi.
[st ua è-ttantu trista pe-kkwànte è bbèlla] ‘quest’uva è tanto cattiva di sapore quanto bella a
vedersi’.
Per il superlativo, in mancanza della forma in /- issimo/, si ha, per esempio, [è bbèllu fòrte] ‘è molto
bello’ (superlativo intensivo attenuato), [so amari arrabbiati] ‘sono amarissimi’, ecc.

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Numerali
/unu duj tré kwattru scénkwe (arc.) sèi sètte òtto nòe dèsce (désci) ùnnisci dodesci tredesci
kwattòrdesci kwìnnisci sétisci discissètte discidòtto…vénti…scéntu duscéntu mille duemila m-
mijjone m-mijjardu/, ecc.
Tra le particolarità: [duj] (m.) vs. [due] (f.), [tutti a-dduj] ‘tutti e due’ (m.) vs. [tutti a-ddue] (f.)
Il pronome
Pronomi personali
Forme soggettive toniche Forme complementari toniche
/io/ /me/
/tu/ /te/
/issu/ (m.) /issu/ (m.)
/éssa/ (f.) /éssa/ (f.)
/nuj/ /nuj/
/vuj/ /vuj/
/issi/ (m.) /issi/ (m.)
/ésse/ (f.) /ésse/ (f.)

Forma soggettiva proclitica [ t aj raggione] ‘hai ragione’.


Forma soggettiva enclitica : /vo/ diventa parte integrante nella 2° persona pl. del passato remoto del
verbo essere: /fùssivo/ ‘voi foste’ e del condizionale presente (sempre del verbo essere): /sarrèssivo/
‘sareste’, ecc.

Forme complementari atone Forme complementari atone


(in funzione di oggetto) (in funzione dativale)
/me/ /me/
/te/ /te/
/lu/ [u] ; /lo/ [o] (m.) /jje/ (m.e f.)
/la/ [a] (f.)
/ce/ /ce/
/ve/ /ve/
/li/ [i] (m.) /jje/ (m.e f.)
/le/ [e] (f.)

11
Pronome riflessivo di terza persona.
Forma tonica. Il /se/ non è molto usato; si preferisce, al suo posto /issu/, /éssa/, ecc.; [anno fattu
tuttu da per issi] ‘hanno fatto tutto da sé’.
Forma atona. /se/ ‘sì’: [se spèkkja sèmpre] ‘si specchia sempre’.

Particolarità.
a) Per l’obliquo del pronome vengono adoperate ambedue le forme, tonica e atona: [a issu jje
tòkkono le vèstje] ‘a lui tocca il bestiame’.
b) Generalmente di adopera /jje/ nell’espressione [je l ò fatta] ‘ce l’ho fatta’.

Pronomi e aggettivi possessivi

maschile femminile
singolare plurale singolare plurale
/ mia/ /mia/ / mia/ /mia/
/tua/ / tua / /tua/ /tua/
/sua/ /sua/ /sua/ /sua/
/nosctru/ /nosctri/ /nòsctra/ /nòsctre/
/vosctru/ /vosctri/ /vòsctra/ /vòsctre/
/sua/ [de issi] /sua/ [de issi] /sua/ [de issi] /sua/ [de issi]

In funzione di aggettivo pronominale: [papà-mmia] ‘mio padre’, [mamma tua] ‘tua madre’, ecc.,
con l’aggettivo sempre posposto al nome: [u karru sua e u mia] ‘il suo carro ed il mio’, ecc. In
funzione predicativa, il pronome possessivo preceduto dall’articolo: [kwìllu pòttu è lu sua] ‘quel
bambino è il suo’.Nelle zone marginali (appenniniche) dell’area, sono ancora in uso forme con
l’agglutinazione a schema invertito (sostantivo a carattere affettivo e aggettivo possessivo): [sòrita]
‘tua sorella’, [màmmata] ‘tua madre’, [fràtimu] ‘mio fratello’, [zìesu] ‘suo zio’. Sempre nel discorso
affettivo, ha luogo l’omissione dell’aggettivo possessivo riferito ai componenti della famiglia di chi
parla o di chi ascolta: [spètti mamma] ‘aspetti mia (o tua) madre?’, [c’ ò nònna ke sta pòko bbène],
[èkko mamma] ‘ecco mia madre’.

12
Pronomi e aggettivi dimostrativi

Pronomi

m.s. m.pl. f.s. f.pl.


/kwistu/ [kwìssu] /kwésto/ /kwìsti/ /kwésta/ /kwéste/
/tistu/ /tésto/ /tisti/ /tésta/ /téste/
/kwillu/ /kwéllo/ /kwilli/ /kwélla/ /kwélle/

Aggettivi

m.s. m.pl. f.s. f.pl.


/stu/ /sti/ /sta/ /ste/
/kwìllu/ /kwìlli/ /kwélla/ /kwélle/

/tistu/ non corrisponde quasi mai all’uso del fiorentino ‘codesto’ e significa in genere ‘questo qui’.
La forma in /- o/ (che non presenta alla tonica il fenomeno della metafonesi) si adopera con
sostantivi di valore neutrale e generico (v.sostantivi). Come aggettivo pronominale, invece di
/kwìstu/, si adopera la forma aferetica /stu/ (che si elide davanti a vocale): [stu vardàsciu] ‘questo
ragazzo’, [st òme] ‘quest’uomo’. Anche /kwìllu/ si elide davanti a vocale: [kwill aku] ‘quell’ago’
ma, a differenza dello standard: [kwìllu ròspu] ‘quel rospo’, ecc.

Pronomi e aggettivi indefiniti

/karkuno, kwarkidùnu, kidunu/ ‘qualcuno’: [ c è-kkwarkidunu ke-cc a mille lire] ‘c’è qualcuno che
ha mille lire?’, /kikkòsa/ ‘qualcosa’, /nisciuno/ ‘nessuno’ (si usa generalmente come pronome,
raramente come aggettivo; al suo posto, in funzione aggettivale, si adopera l’espressione [manko
n,na]: [n ci sctia manko m-bardasciu] ‘non c’era nessun ragazzo’), /gnènte/ ‘niente’: [ke gnènte
gnènte va a-ttrèvi] ‘non andrà mica a Trevi?’. Per la forma aferetica di /kwalke/ cfr. consonantismo
(fonologia di giuntura).

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Pronomi allocutivi

Abbastanza usuale il /tu/ anche nei rapporti non confidenziali.

L’avverbio

a) di tempo : [gnipoko] ‘ogni tanto’, [masséra] ‘questa sera’, [mo, mmo, ammò] ‘ora’, [gghjà]
‘già’, [dimatina] ‘domattina’, [passato dimani] ‘dopodomani’, [mantemane] ‘stamani prima
di giorno’, [ogghji] ‘oggi’, [pua, pu] ‘poi’, [asséa] ‘ora’, [moramae, ormae] ‘ormai’;
b) di luogo : [derèto] ‘dietro’, [jjo,jjù] ‘giù’, [ddò] ‘dove’, [ttèkko, dèkko,djèkka] ‘qui’, [djésta]
‘qui intorno’, [dèllo, ttèllo, dèlla, dellafò] ‘lì’, [dekko menzu] ‘lì in mezzo’, [dekkofò,
djekkafò] ‘da questa parte, qui fuori!’.
c) di modo : [kuscì, akkuscì, akkuscìnto] ‘in questo modo’, [luscì, alluscì] ‘in quel modo’, [a
bbàbise] ‘a casaccio’, [a-ggargallozzu] ‘a garganella’, [a-ppisciaréllu] ‘a getto continuo’,
[a-ttintuni] ‘a tastoni’, [scintu] ‘a sedere’.

Uso preposizionale di alcuni avverbi di luogo : [llà u muru] ‘presso (o ‘su’) il muro’, [llà lu kòre]
‘nel cuore’, [su-kkasa] ‘in casa’, [jjù lu spacciu] ‘giù allo spaccio’, ecc.

Affermazione

/sci/ [scine] (ma non molto comune).

Negazione
/nun/ ‘non’ con l’allomorfo [n] (e adeguamento al punto di articolazione della consonante seguente)
davanti a consonante scempia: [nun fa male], [n kanta], [m-balla] ‘non balla’, ecc.; /no/ [nu] ‘non’
davanti a consonante foneticamente realizzata sempre lunga ed a nessi consonantici che non siano
formati da muta (o effe) più liquida: [no-rragghja] ‘non raglia’, [no zzompà] ‘non saltare’, [no jje
(gne) dessi troppu àzziku] ‘non provocarlo troppo’, [nu scrie mae] ‘non scrive mai’, ecc. Con gli
allomorfi [n], [nn] davanti a vocale: [ankò (n) è-kkòttu] ‘ancora non è cotto’.[nu (u) viti] ‘non lo
vedi?’; [gne la faccio ppjù] ‘non ce la faccio più’./no/, [nòne] ‘no’.

Preposizionali (particolarità)

a) /n/ ‘in’ (con adeguamento al punto di articolazione della consonante seguente): [m-pjazza];
b) /su/ ‘su,in’: [l agghjo lassatu su la ghjésa] ‘l’ho lasciato in chiesa’.
c) Rafforzamento dativale in uso nell’umbro settentrionale (rarissimo e pressoché inesistente):
[da-tte te lo dirrò io] ‘a te lo dirò io’; accusativo preposizionale: [kjamono a-tte];
d) [kome se dove da fa] ‘come si deve fare?’;
e) [non ve gusta de stacce] ‘non vi piace starci?’, [se sintia de vatte] ‘si sentiva battere’, ecc.

Prefissi e suffissi

Risoluzione del prefisso latino RE > [ar-, ari-]: [arbirà] ‘rigirare’, [arjèsse] ‘essere di nuovo’,
[arijjì] ‘andare di nuovo’, ecc. Per gli esiti dei suffissi –ariu(m), -aria(m), cfr. vocalismo tonico : -
oriu(m) si realizza in [-uru]: [lavaturu].

14
Diminutivi: a differenza dell’umbro settentrionale, i suffissi più usati sono /-ittu/: [guccìttu]
‘goccetto’, [bascìttu] ‘bacetto’; /-illu, -éllo, -élla/: [karillu] ‘carino’ vs [karélla], [nu tuzzittìllu] ‘un
tozzetto’; /-ucciu/: [kavallucciu] ‘cavallino’, [karùcciu] ‘carino,gentile,simpatico’,ecc.

Verbi
Gli ausiliari
Inf. pres. /èsse/ ‘essere’ /avé/ ‘avere’
Ind. pres . /sò /c’ agghjo
si (séi) c’ ai
è c’a
sémo c’émo
séte c’ete
sonno (so) / c’onno (ò) /
Imperf. /èro /io (c’io)
èri ii
èra ia
eriàmo (èrimo) iamo
eriàte (èrivo) iate
èrono (èrno) / iono /

Pass.r. /fui (fuvvi) /étti (c’ étti) (ibbi)


fusti avisti (isti)
fu étte (ibbe)
fùssimo émmo (éssimo)
fuste (fusti) (fùstevo) (fùssivo) avéssivo
furno (furro)/ éttero (ibbero) /

Fut. /sarrò /arrò (c’arrò)


sarraj arraj
sarrà arrà
sarrémo arrémo
sarréte arréte
sarronno (sarrò)/ arronno/

Cond.pr. /sarrio /arrio (c’arrio) (avria)


sarristi arristi (avristi)
sarria arria
sarréssimo arréssimo
sarréssivo arréssivo
sarrìono/ arrìono/

Part. passato /statu/ /autu/

Gerundio /essènno/ /aènno/

Le coniugazioni regolari
Tempo Persona I coniug.-à II coniug. –è, -e III coniug. –ì

15
Inf. presente /parl-à/ /vet-è, mète/ /partì/
Presente Indicativo 1° sing. –o -o -o
2° sing. –i -i -i
3° sing. –a -e -e
1° plur. –amo -émo -émo
2° plur. –ate -éte -éte
3° plur. –ono -ono -ono
Tempo Persona
Imperfetto 1° sing. –ao -io -io
2° sing. –ai -ii -ii
3° sing. –aa -ia -ia
1° plu. –iamo -iamo -iamo
2° plu. –iate -iate -iate
3° plu. –àono -ìono -ìono
Passato remoto 1° sing. –aj -étti -étti
2° sing. –asti -isti -isti
3° sing. –ò -étte -étte
1° plu. –àssimo -éssimo -éssimo
2° plu. –àssivo -éssivo -éssivo
3° plu -orno -érno -éttero
(-arno) (-arro) (-érro) (éttero) (-érno) (érro)

Futuro 1° sing. –arò -erò -irò


2° sing. –araj -eraj -iraj
3° sing. –arà -erà -irà
1° plu. –arémo -erémo -irémo
2°plu. –aréte -eréte -eréte
3°plu. –aronno -eronno -eronno
Il passato remoto è, in genere, preferito al passato prossimo.
Congiuntivo : Praticamente inesistente, è sostituito in genere dall’imperfetto indicativo o dal condizionale. Si usa in
espressioni come: [te pozzino ammazzà] ‘va in malora’.
Cond. Pres. 1° sing. –ario -erio -irio
2° sing. –aristi -iristi -iristi
3° sing. –aria -iria -iria
1° plu. –aréssimo -eréssimo -iréssimo
2° plu. –aréssivo -eréssivo -iréssivo
3° plu. –arìono -irìono -irìono
Per l’imperativo negativo: [n fascìssi gnènde] ‘non fare nulla’, oppure con l’infinito come nello standard:
[no gni lajjò] ‘non andare laggiù’, ecc.

Participio passato /-atu/ /-utu/ /-itu/

Infinito. Quando l’infinito è accompagnato dalla negazione, le particelle pronominali possono anche essere preposte,
come nel perugino: [spèro de n ce jjì], ‘spero di non andarci’, ecc.

Gerundio: / -anno/ (-ènno) /-ènno/ /ènno/.

Alcuni verbi irregolari


/stà/ ‘stare’. Pres. Ind. /stako staj…ecc..issi stonno/.
/fà/ ‘fare’. Pres. Ind. /faccio…ecc./. Pass.rem. /fascétti (fisci) fascìsti, fascètte…ecc. issi fascéttero (fascérno)
(fascérro)/.
/dà/.Pres. ind. /dako daj…ecc./. Cong. (arc.) nell’espressione : [no jje dissi troppo àzziku] ‘non lo allettare troppo’.
/dì/ ‘dire’. Pass.rem. /discètte/ ‘disse’, [désse] (nel territorio di Silvignano di Spoleto, sopra Campello).

16
/jjì o gghjì/, anche /annà/ ‘andare’. Pres. Ind. /vako vaj va jjémo (gghjémo ) jjéte (gghjéte) vonno/ ‘vanno’.
/poté/ ‘potere’. Pres.ind. /pòzzo poj pòle...ecc./
/paré/ ‘sembrare’. Pres. Ind. /pargo pari pare...ecc./
/dové/ ‘dovere’. Pres.ind. /dovo (doo) dovi (doj) dove (doe)…ecc./.
/sapé/ ‘sapere’. Pres.ind. /saccio…ecc./
/kòsce/ ‘cuocere’.Pres.ind. /kòscio kosci kòsce koscémo koscéte kòsciono/.
/kuscì/ ‘cucire’.Pres.ind. /koscio kusci kosce koscémo koscéte kosciono/

Forma passiva.

E’praticamente inesistente.

Forme impersonali: [kwanno unu è-ffimminìnku] ‘quando si è donnaioli…’, [disce k è-mmortu] ‘si dice che sia morto,
ecc.

LESSICO

Fra le voci più significative : [cifu] ‘madia’; [skurlà] ‘scuotere’; [pulla] ‘gallina’, [mazzamuréllu]
‘fantasma’; [fémmina] ‘donna’; [scélla] ‘ala’; [viru] ‘tacchino’; [arvirà la vira] ‘ridare il tacchino
alla tacchina’; [ossu pazzu] ‘malleolo’; [cioppu] ‘zoppo’; [papà (patre)] ‘padre’; [pòtto] ‘bambino’;
[ronfekà] ‘russare’; [nénna] ‘mammella’; [nzomarìtu] ‘eccitato sessualmente’; [fimminìnku]
‘donnaiolo’; [mintwà] ‘chiamare, nominare (rif.al nome di battesimo)’; [mukko] ‘biondo, rossiccio’;
[petòsciu] ‘ingenuo’; [trofju] ‘morbido’; [vaku] ‘baca, drupa dell’olivo’; [volatùjju] ‘volastro’;
[zuppu kolènte] ‘bagnato fradicio’; [me s arkwìra] ‘mi viene in tempo’; [bij mèjjo] ‘bevi ancora’;
[lèsciu] ‘melenso’; [lèllu] ‘cocco di mamma (rif.ai ternani)’; [kuturà] ‘ruzzolare, capovolgere’;
[skaravujjà] ‘vuotare’; [ciumméllu] ‘goffo’; [attòrta] ‘torta di mele fatta a lumaca’; [àmpola] ‘parti!
pussa via!’ [agghinete] ‘affrettati!’; [arroméntete] ‘affrettati!’; [sctramàno] ‘difficile’; [minò] ‘tu
che hai preso il mio nome, senti un po’!’; [nkanàta] ‘rimprovero’; [va présci] ‘va nel peggiore dei
modi’; [taolino] ‘tavolo’; [la kommùna] ‘il comune’; [ardunobbléssu] ‘di alto lignaggio, nobile’;
[kraddemàne] ‘domani mattina’; [mulufuttùtu] ‘ragazzaccio’; [koèlle] ‘nulla’, ecc.

INTONAZIONE
La pretonica nelle interrogative totali e nelle dichiarative può cominciare con una tonalità medio-
alta, sempre però inferiore a quella di Foligno; è caratterizzata da un movimento tonale più
uniforme, con ascesa graduale verso l’accento del gruppo ritmico e l’accento logico della frase.”

Avvertenze e regole di pronuncia

Per dare modo di fruire appieno di questa opera ad una platea di lettori più ampia possibile, si è
scelto di utilizzare grafemi mutuati, perlopiù, dall’alfabeto corrente. Da notare il segno< k > per la
velare occlusiva sorda (che nell’alfabeto corrente si identifica con la c di cane, cuore, chiesa,
costola), il segno < j > per la i semiconsonantica (i di ieri, piede, chiave, chiodo), il segno < w > per
la u semiconsonantica ( la u di acqua, ecc.), il digramma < gn > per la nasale palatale sonora (es. ni-
di niente), il digramma gl per la laterale liquida sonora ( < gl > di foglia), < gh > per la velare
occlusiva sono ra (es. gh- di ghiro), il segno < è > per la /e/ aperta e il segno /é/ per /e/ chiusa, il
grafema /ò/ per la /o/ aperta e il segno /o/ per la /o/ chiusa. Quando si incontra il segno < c > , la
relativa pronuncia si deve intendere quella dell’alveo-palatale sorda /c/.

17
Abbreviazioni

Queste sono le abbreviazioni più comuni utilizzate in questa opera:


agg. = aggettivo
ant.= antico
ar.= arabo
cong. = congiunzione
f. = femminile
fr.= francese
gr. = greco
imp. = impersonale
interiez. = interiezione
lat. = latino
loc. = locuzione
m. = maschile
part. = participio
pass. = passato
pers.= persiano
pl. = plurale
prov. = proverbio
provenz.= provenzale
rifl. = riflessivo
s. = singolare
topon. = toponimo
v. = verbo

Legenda dei colori : in blu sono indicati i termini dia lettali raccolti nell’area del comune di Spoleto; in verde
sono contrassegnati i termini dialettali raccolti nel territorio del comune di Campello sul Clitunno,
mentre il viola identifica i vocaboli dialettali raccolti nell’area della Valnerina. In arancione, infine,
sono rappresentati i termini dialettali arcaici, ormai in disuso. Nel caso un lemma contenga ad
esempio l’indicazione 2, vuol dire che la relativa accezione appartiene all’area contrassegnata dal
colore di riferimento. L’indicazione (g), invece, significa che tra parentesi è racchiusa la variante
fonetica dell’area contrassegnata dal relativo colore. Nel caso l’indicazione racchiusa tra parentesi
sia invece dello stesso colore del lemma, è da interpretarsi come variante di pronuncia possibile
all’interno della medesima area. Accanto ad alcuni lemmi si è scelto di porre l’etimologia, per dare
al lettore alcune esemplificazioni di come il dialetto non sia una corruzione della lingua nazionale.
Tutte le etimologie proposte sono state tratte da un volume di riferimento di chiara fama 4 . In
relazione a questo, con il simbolo * si indicano le ricostruzioni incerte.

4
Giacomo Devoto, Dizionario etimologico, avviamento alla etimologia italiana, Firenze 1968.

18
Per quanto riguarda l’area del comune di Campello sul Clitunno, si è fatto riferimento anche ad un
volume edito precedentemente. 5

5
Domizio Natali, I cassetti della memoria, Campello 1999.

19
20
abbirokkjàta : s.f., avvolgimento.
A
àbbitu : s.m., vestito, àgghjo kombràtu n’àbbitu
a : art.det.fem.sing., la .
nou, ho comprato un vestito nuovo.
abbaciulì : v., abbagliare.
abbjokkàsse : v., demoralizzarsi.
abbaciulìtu : aprt.pass., abbagliato.
abbjokkàta : s.f., perdita di fiducia.
abbakkjàsse : v., avvilirsi.
abbjokku : s.m., atto del demoralizzarsi.
abbakkjàtu : part.pass., avvilito.
abbokkàjju : s.m., protuberanza del tubo da
abbàkkju : s.m., agnello da latte.
irrigazione dove viene agganciato l’irrigatore; 2
abbastà : v., bastare .
aggancio.
abbastàtu : part.pass., bastato.
abbonà : v., abbonare, fr.abboner.
abbatà : v., badare.
abbonaméndu : s.m., abbonamento.
abbatàtu : part.pass., badato.
abbonàtu : part.pass., abbonato.
abbàte : s.m., abate, lat. abbas.
abbonnà : v., abbondare, lat. abundare.
abbenànke : cong., sebbene.
abbonnànde : agg., abbondante.
abberà : v., abbeverare.
abbottàsse : v., gonfiarsi, riempirsi, jerzéra me so
abberàtu : part.pass., abbeverato.
abbottaàtu komme u rròspu, ieri sera ho
abbirokkjà : v., avvolgere.
mangiato a crepapelle.
abbirokkjà : v., avvolgere la fune dell’argano del
abbottàtu : part.pass., gonfio.
barroccio.

21
abbozzà : v., abbozzare. (a)ccennà : v., accennare.

abbozzàtu : part.pass., abbozzato. (a)ccennàtu : part.pass., accennato.

abbraccik à : v., abbracciare. (a)ccénnu : s.m., accenno.

abbraccikàta : s.f, abbraccio. àccia : s.f., canapa.

abbràcciku : s.m., abbraccio. (a)cciàjju : s.m., acciaio, lat.aciarum.

abbrankurìtu : agg., intirizzito dal freddo. (a)cciakkà : v., schiacciare.

abbrucià : v., bruciare. (a)cciakkàtu : part.pass., schiacciato.

abbruciàtu : part.pass., bruciato. (a)cciàkku : s.m., malanno.

abbruskà : v., bruscare. (a)cciangikà : v., render cencioso.

abbruskàta : s.f., atto del bruscare. (a)cciangikàta : s.f., atto del rendere cencioso.

abbruskàtu : part.pass., bruscato. (a)cciarìnu : s.m., morsetto fermaruota del carro

abbuffàsse : v., mangiare a crepapelle, kwì agricolo.

cci stà da bbuffàsse komme pporki, qui c’è da accikkaccìkka : avv., a poco a poco.

sfamarsi ben bene. accikòrja : inter., caspita !

abbuttikkjà : v., riempire ; 2 gonfiare. (a)ccìma : prep., sopra.

abbuttikkjàtu : part.pass., riempito; 2 gonfiato. (a)ccimà : v., comporre la cima di un pagliaio ; 2

accekognà : socchiudere gli occhi difronte ad una arare con un solco a rilievo; 3 valicare una salita.

fonte di luce accecante. (a)ccimàtu : part.pass., valicato.

accekognàtu : part.pass., abbagliato. (a)ccioppà : v., azzoppare.

22
(a)cciuffà : v., acciuffare. addjétro : avv., indietro.

(a)cciuffàta : s.f., presa. addoloràta : s.f., la festa della Madonna

(a)cciuffàtu : part.pass., acciuffato. Addolorata, dimani è addoloràta , domani è la

(a)cciukkàsse : v., ubriacarsi. festa dell’Addolorata.

(a)cciukkàtu : part.pass., ubriaco. addoloràtu : part.pass., addolorato.

(a)cciùkku : s.m., sbornia. addoprà : v., adoperare, lat. ad + operare.

ace(i)tìllu : s.m., aceto. addurmìsse : v., addormentarsi.

àcera : s.f., acero. a(v)écce : v.aus., avere.

acid(t)u : agg. e s.m., acido. aemmarìa : s.f., imbrunire.

àcinu : s.m., acino. affacciàsse : v., affacciarsi.

acitìllu : s.m., bevanda di acqua e aceto, usata dai affebbràtu : part.pass., febbricitante.

contadini nei mesi estivi. affelàsse : v., arrochire.

acìtu : s.m., aceto, sto vinu pare acìtu, questo affelàtu : part.pass., rauco, me so affelàtu, mi

vino sembra aceto, lat. acetum. sono arrochito.

acitùsu : agg., acido. affettamortadèlla : s.f., grosso volano delle Moto

adattà : v., adattare. Guzzi 500.

adattasse : v., darsi da fare; 2 accontentarsi. affilà : v., affilare, lat.mil., affilare.

adden(d)tà : v., addentare. affilàtu : part.pass., affilato, ki l’à ffilàtu stu

addjetràtu : part.pass., arretrato. kurtèllu? chi ha affilato questo coltello?

23
affinà : v., assottigliare. affrjurì : v., diventare freddo.

affinàsse : v., migliorare il proprio affrjurìtu : part.pass., diventato freddo.

comportamento. afùsu : agg., afoso, kwist’anno lo kàllu è afùsu,

affinàtu : part.pass., assottigliato. quest’anno il caldo è afoso.

affjaskàsse : v., rischiare l’ernia; 2 afflosciarsi. aggalàsse : v., arrochirsi.

affjaskàta : s.f., s.f., atto dell’ammalarsi di ernia. aggalàtu : part.pass., arrochito.

affjaskàtu : part.pass., ammalato di ernia, me so agghjà : avv., già.

(a)ffjaskàtu, mi sono ammalato di ernia. agghjétro : prep., dietro.

(a)ffjenà : v., tagliare il fieno. agghjustà : v., aggiustare.

affokàta : s.f., si dice di terra che, a causa di una aggià : avv., già.

pioggia scarsa, è umida in superficie e asciutta in aggiogà : v., aggiogare i buoi.

profondità. aggiustà : v., rimediare.

affonnà : v., affondare. agg(hj)iustàsse : v., venire a compromesso, a la

affrankàsse : v., integrarsi. fine ce sémo aggiustàti, alla fine abbiamo

affrankàtu : part.pass.,integrato. raggiunto un accordo.

affratàsse : v., affratellarsi. agg(hj)iustàta : s.f., sistemazione.

affratàtu : part.pass., affratellato. agg(hj)iustàtu : part.pass., aggiustato.

affratellàsse : v., familiarizzare; 2 unirsi. aggrippuràsse : v., raggrinzire.

affrìsku : s.f., affresco. aggrippuràtu : part.pass., raggrinzito.

24
aggrucciàsse : v., ranicchiarsi. ajjutà : v., aiutare, lat. adiutare < adiuvare.

aggrucciàtu : part.pass., rannicchiato. ajjutarèlla : s.f., collaborazione reciproca tra i

aggwàstete : inter., caspita ! contadini in ordine ai lavori rurali, na òrda

aggufàsse : v., imbacuccarsi. faciàmo a ajjutarèlla, un tempo ci si aiutava

aggufàtu : part.pass., imbacuccato. reciprocamente nei lavori agricoli.

aghìnu : s.m., uncinetto. ajjùtu : s.m., aiuto.

agnélla : s.f., giovane pecora che non ha ancora akkaellàsse : v., avvilirsi.

partorito. akkaellàtu : part.pass., avvilito.

agnéllu : s.m., agnello, pe Ppàskwa akkallà : v., scaldare.

mmazzàmo l’agnéllu. akkallàsse : v., accaldarsi.

akkallàtu : part.pass., accaldato.


agurà : v., augurare, lat. augurare.

akkapponà : v., rabbrividire.


agùrju : s.m., augurio.

akkapponàsse : v., accapponarsi della pelle.


àgwila : s.f., aquila.

akkapponàtu : part.pass., raggrinzito, me ss’è


agùstu : s.m., agosto; 2 nome proprio Augusto,

akkapponàta a pèlle , ho avuto molta paura.


lat. augustus.

akkappuccià : v., coprire a mò di cappuccio.


ajjàru : s.m., venditore di aglio.

akkappuccià : v., arare addossando i solchi.


ajjnàsse : v., affrettarsi.

akkappucciatura : s.f., aratura eseguita


ajjnete ! : imp., sbrigati !

addossando i solchi.
àjju : s.m., aglio.

25
akkappucciatùra : s.f., copertura. akkodàtu : part.pass., messo in coda; 2 affilare,

akkatastà : v., registrare un immobile; 2 comporre hai akkodàtu la forgia? hai affilato la falce?

una catasta. akkodatùra : s.f., affilatura della falce.

akkatastàtu : part.pass., registrato al catasto, émo akkòjje : v., accogliere.

akkatastàtu u kappannone, abbiamo registrato il akkòjjese : v., venire a suppurazione; s’akkòjje ,

capannone al catasto. ce n’è a volontà; 2 guadagnare.

akkattà : v., elemosinare, ce tòkka jjì akkattànno, akkollasse : v., ingrossarsi per gonfiore del collo

dobbiamo elemosinare, lat. *adcaptare. dei bovini.

akkattàtu : part.pass., elemosinato. akkollatùra : s.f., edema al collo bovino.

akkàttu : s.m., elemosina. akkombàgnu : s.m., funerale.

akkavallettà : v., sistemare i covoni nel mucchio. akkomme(d)tà : v., accomodare.

akkittà : v., agghindare. akkoppjà : v., accoppiare.

akkittàta : s.f., agghindatura. akkoppjàtu : part.pass., accoppiato.

akkittàtu : part.pass., agghindato. akkorà : v., annoiare; 2 uccidere per accoramento.

akkìttu : s.m., acchitto. akkoràsse : v., affannarsi.

akkodà : v., arrotare la falce con la cote. akkoràtu : part.pass., annoiato, sméttetela, m’ài

akkodàsse : v., mettersi in coda. kkoràtu !, smettila, mi hai annoiato ! ; 2 ucciso

akkodàta : s.f., l’atto di arrotare la falce. per accoramento; 3 ansimante.

26
(a)kkordà : v., accondiscendere. (a)kkwikkjàsse : v., umiliarsi.

(a)kkòrdu : s.m., accordo, intesa, dorrébbero jjì (a)kkwikkjàtu : part.pass., sottomesso.

d’akkordu, dovrebbero andare d’accordo. (a)kkunnì : v., condire ; prov., (a)kkunnì kon

(a)kkordùra : s.f., raccolto agricolo. tropp’òjju fa vinì la fjàska : se si esagera con il

(a)kkormonà : v., cimare un pagliaio; 2 riempire consumo, l’olio d’oliva può provocare l’ernia.

un recipiente fino all’orlo. (a)kkunniméndu : s.m., condimento.

(a)kkortà : v., accorciare. (a)kkunnìtu : part.pass., condito.

(a)kkostà : v., accostare. àkkwa : s.f., solfato di rame in acqua e calce per

(a)kkostànde : agg., empatico. le viti.

(a)kkostaréllu : s.m., mietitore che passava i (a)kkwàjju : s.m., lavandino.

covoni sopra la trebbiatrice. (a)kkwakòtta : s.f., zuppa di pane.

(a)kkostàsse : v., avvicinarsi. (a)kkwarèlla : s.f., salivazione abbondante ; 2

(a)kkostàta : s.f., avvicinamento. pioggerella.

(a)kkostàtu : part.pass., avvicinato. (a)kkwarùjja : s.f., pioggerella.

(a)kkrokkà : v., arrangiare alla meglio. (a)kkwarùsu : agg., gonfio d’acqua.

(a)kkrokkàta : s.f., arrabattamento. (a)kkwàta : s.f., acquazzone.

(a)kkrokkàtu : part.pass., abborracciato. (a)kkwétta : s.f., vino dell’ultima spremitura.

(a)kkrokku : s.m., arrabattamento. akreddorge : agg., agrodolce.

(a)kkucìnto : avv., così. akru : agg., aspro.

27
aku : s.m., ago, lat.acus. allokàsse : v., fermarsi in un luogo.

alinòru : s.m., alloro. allokàtu : part.pass., fermato in un luogo.

alìsce : s.f., alice. allokkàsse : v., addormentarsi.

allamà : v., crollare. allokkàtu : part.pass., addormentato.

allamàtu : part.pass., crollato. allòkku : s.m., cuculo ; 2 babbeo.

allégru : agg., allegro, staséra me sèndo allègru, allo(u)ngà : v., distendere, allungare.

stasera mi sento ubriaco, fr.allègre < lat.pop. allo(u)ngàtu : part.pass., allungato.

*alecer. allucì : avv., in quel modo.

allent(d)à : v., mollare, t’allèndo nu sganassone allukkà : urlare a squarciagola.

!, ti mollo un manrovescio! allunàsse : v., esser lunatico.

allessà : v., lessare. allunàtu : part.pass., lunatico.

alliccià : v., intrecciare. alòkku : s.m., allocco.

allicciàsse : v., litigare, venendo alle mani. ambò ! : inter., guarda un po'!

allicciàta : s.f., litigio. ambolla : s.f., vescica ; 2 recipiente di vetro, lat.

allicciatura : s.f., intreccio. ampulla.

allicià : v., lisciare. ambullìna : s.f., ampollina usata dal sacerdote.

alliciàssse : v., arruffianarsi qualcuno. amerikànu : agg., americano ; 2 gagà di paese,

allignà : v., mettere in fila. me pari n amerikànu, mi sembri un gagà.

allignàtu : part.pass., dritto. amìku : s.m., amante ; 2 amico, lat. amicus.

28
(a)mmagghinà : v., riprendere la virilità. (am)marmìtu : part.pass., preparato.

(a)mmagghjì : v., accestire dell’erba. (a)mmarrà : v., affilare la marra.

(a)mmakkà : v., deformare, mìtti jju ppjànu sta (a)mmattatojju : s.m., mattatoio.

frùtta ke ss’(a)mmàkka tutta ! fai attenzione a (a)mmazzà : v., uccidere ; 2 superare la briscola

riporre la frutta, altrimenti si danneggia. dell’avversario a carte, jj’à mmazzàtu lu tre ko

(a)mmakkàsse : v., l’infradiciarsi della frutta. ll’àssu, ha superato il tre con l’asso.

(a)mmakkatùra : s.f., infradiciamento della frutta. (a)mmazzakaffè : s.m., bicchierino di liquore di

(a)mmàne : loc. avv., a mano. fine pasto, dòppo prànzu me pìjjo n

ammannì : v., preparare. (a)mmazzakaffè.

ammannìtu : part.pass., preparato. (a)mmazzamén(d)tu : s.m., uccisione.

(a)mmannàsse : v., andare a male di prodotti àmmene : avv., amen.

agricoli. (a)mmetà : v., radunare i covoni del grano sull’aia

(a)mmannàtu : part.pass., andato a male. in vista della mietitura di un tempo.

(a)mman(d)tà : v., coprire, imbacuccare. ammétte : v., ammettere, lat. admittere.

(a)mman(d)tàtu : part.pass., imbacuccato. (a)mmiffà : v., conficcare un palo a terra prima

(a)mmanzì : v., addomesticare. dell’aratura per fare i solchi diritti.

(a)mmanzìtu : part.pass., addomesticato ( di ammirigghjà : v., riposare all’ombra.

animale). ammirigghjàtu : part.pass., appisolato all’ombra.

(am)marmì : v., preparare. ammìssu : part.pass., ammesso.

29
(a)mmojjàsse : v., sposarsi. (a)mmostàtu : part.pass., coperto di lividi.

(a)mmojjàtu : part.pass., sposato. (a)mmostatùra : s.f., livido.

(a)mmokkà : v., imboccare. (a)mmukkjà : v., ammucchiare.

(a)mmokkàtu : part.pass., imboccato. (a)mmukkjàta : s.f., mucchio.

(a)mmollà : v., bagnare. (a)mmukkjàtu : part.pass., ammucchiato.

(a)mmollàsse : v., bagnarsi. ammusàsse : v., corrucciarsi; 2 offendersi.

(a)mmollàtu : part.pass., bagnato, te si mmollàtu ammusàtu : part.pass., corrucciato; 2 offeso.

vène vène, ti sei bagnato ben bene. amurusìna : s.f., spasimante.

(a)mmonnà : v., mondare il grano nella mietitura andénna : s.f., antenna.

tradizionale. androne : s.m., porticato.

(a)mmonnàtu : s.m., grano pulito. andru : agg., altro.

(a)mmorà : v., procurare dei lividi. ànga : s.f., anca, germ.ant. *hanka

(a)mmoràtu : part.pass., coperto di lividi. àngelu : s.m., angelo.

(a)mmoscià : v., afflosciare. anginapètto : s.f., angina pectoris.

(a)mmosciàsse : v., afflosciarsi, te si mmosciàtu, angioléttu : s.m., angioletto.

ti sei ammosciato. angwwilìnu : s.m., inquilino.

(a)mmosciàtu : part.pass., afflosciato. ànima : s.f., l’interno di un oggetto o verdura.

(a)mmostà : v., coprire di lividi, t’ammosto !, ti ankarkatora : s.f., bastone biforcuto per caricare

copro di lividi !
il basto delle bestie da soma.

30
(a)nkìnu : s.m., inchino. an(d)tikistà : s.m., archeologo.

(a)nko’ : avv., ancora. an(d)tìku : agg, antico, lat. antiquus.

annà : v., andare. an(d)tikwarjàtu : s.m., antiquariato.

anna(u)sà : v., annusare. an(d)tikwàrju : s.m., antiquario.

anna(u)sàta : s.f., atto dell’annusare. apakkjone : s.m., grosso insetto.

anna(u)sàtu : par.pass. annusato apìttu : s.m., motocarro.

(a)nnaspà : v., annaspare. apòstulu : s.m., apostolo.

(a)nnàspu : s.m., aspo. (a)ppajjà : v., comporre la lettiera di paglia per i

(a)nnàta : s.f., stagione agricola. buoi ; 2 accoppiare la pariglia di buoi.

annàtu : part.pass., andato. (a)ppajjàtu : part.pass., accoppiato.

anneciàtu : agg., non cresciuto. (a)ppakà : v., biascicare.

(a)nnestà : v., innestare. (a)ppàku : avv., bacìo.

(a)nnimìa : s.f., anemia. (a)ppalicinàsse : v., appisolarsi.

anniskostu : avv., di nascosto. (a)ppaligghjnàsse : v., appisolarsi.

anniskùciu : avv., di nascosto. (a)ppaligghjinàtu : part.pass., appisolato.

ànnu : s.m., anno. (a)pparékkju : s.m., aereo.

(a)nnukkà : v., stordire con un colpo alla nuca. (a)ppartedjétro : avv., dietro, si sporku

(a)nnukkàtu : part.pass., colpito alla nuca, ò (a)ppartedjètro, sei sporco dietro.

nnukkàtu n kunìllu, ho ucciso un coniglio. (a)ppatollàsse : v., addormentarsi.

31
Appekoràsse : v., addormentarsi. appikkapànni : s.m., attaccapanni.

Appekoràtu : par.pass., addormentato. appiccìme : s.m.pl., rami secchi per accendere il

(a)ppellà : v., aprire il giorno. fuoco.

(a)ppenajjornu : avv., all’alba. (a)ppilà : v., mettere in pratica.

(a)ppennikàsse : v., addormentarsi. (a)ppipitàsse : v., ammalarsi della pepita dei polli.

(a)ppennikàtu : part.pass., addormentato. (a)ppizzà : v., rendere aguzzo, (a)ppizzutà e

(a)ppettoràsse : v., allacciare il colletto della rékkje , aguzzare le orecchie.

propria camicia, tòkka (a)ppettoràsse ke è (a)ppizzutà : v., appuntire.

ffrìddu, bisogna coprirsi, poiché fa freddo. (a)ppizzutàtu : part.pass., appuntito.

(a)ppiccià : v., accendere ; 2 prendere per mano. (a)ppjoppà : v., rifilare una fregatura.

(a)ppicciàtu : part.pass., acceso, ai ppicciàtu a (a)ppjoppàtu : part.pass., l’atto dell’appioppare.

luce? hai acceso la luce? appl(r)ikà : v., applicare.

(a)ppìcci(k)gasse : venire alle mani; 2 attaccarsi appl(r)ikàtu : part.pass., applicato.

morbosamente a ql.cuno. appl(r)ikazzjone : s.f., applicazione.

(a)ppicci(k)gatìcciu : s.m., collage abborracciato. (a)ppogghjà : v., appoggiare.

(a)ppicci(k)gàtu : part.pass., attaccato. (a)ppogghjàta : s.f., appoggio della scala

(a)ppiccikà : v., attaccare. sull’olivo per la raccolta manuale delle olive.

appiccikasàndi : s.m.pl., tipo di colla. (a)ppogghjàtu : part.pass., appoggiato.

(a)ppìcciku : s.m., abborracciamento.

32
appòle : v., competere, non ge appòle, non può aràdju : s.m., apparecchio radio, na vòrda ci stìa

competere. l’aràdju e basta, un tempo c’era solo la radio.

(a)ppontà : v., appuntare. arbanàcciu : s.m., varietà di pioppo, il cui legno

appòsta : avv., per dispetto. si utilizzava per fabbricare le travi dei tetti.

(a)ppo(u)nt(d)àtu : part.pass., rifinito, parlàa arbascìa : s.f., boria.

tuttu appunttàtu, parlava tutto rifinito. arbate kegghjà : v., raccogliere le olive dalla

(a)ppondatùra : s.f., puntellamento. pianta.

(a)ppresciàsse : v., affrettarsi. arbàtte : v., ribattere; 2 trovare qualcuno, no lu pò

(a)ppresciàtu : part.pass., affrettato. arbàtte , non può trovarlo.

(a)pprèssu : prep., appresso. arbattùtu : part.pass., ribattuto; 2 trovato.

(a)pprikà : v., osservare. arbé : bere di nuovo.

(a)pprufittàsse : v., approfittare di ql.cuno. arbegghjà : v., albeggiare.

(a)pprufittàtu : part.pass., approfittato. arbijjùtu : s.m., bevuto nuovamente.

(a)ppullàsse : v., addormentarsi. àrbiru : s.m., albero.

(a)ppullàtu : part.pass., addormentato. àrbise (n) : avv., in bianco.

(a)ppuskjàsse : v., essere molto assetato. arbullì : v., ribollire, o mùstu arbolle, il mosto

(a)ppuskjàtu : part.pass., assetato. ribolle.

ara : s.f., aia, lat. ara. arburukkjà : v., abborracciare.

arburukkjàtu : part.pass., abborracciato.

33
arbuttà : v., germogliare di nuovo; 2 gettare ardirizzà : v., raddrizzare, tòkka rdirizzà u palu,

nuovamente ql.cosa. bisogna raddrizzare il palo.

arbuttàtu : part.pass., germogliato di nuovo; 2 arditàlja : s.f., settentrione d’Italia, è jjìtu in

gettato via di nuovo. arditàlja , si è recato nel settentrione.

arcerkjà : v., mettere di nuovo i cerchi alla botte àrdru : agg., altro, lat.pop. * altrus per alter.

di legno. àrdu : agg., alto, lat. altus.

arciùni : s.m.p., archi di legno di faggio cge ardunà : v., radunare.

componevano il basto. ardunàta : s.f., raduno.

ardà : v., ridare ; 2 consistere ; loc., n ardà de ardunatìcciu : s.m., raccogliticcio.

njènte, è insignificante ; prov., la patèlla non ze ardùnu : s.m., raduno.

lava sennò n t’ardà la frittata : per ottenere una arembertekàsse : v., rovesciarsi; 2 arrampicarsi

buona frittata è meglio che la padella sia pericolosamente.

appiccicosa. arembertekàtu : part.pass., rovesciato; 2

ardàjje ! : inter., smettila ! arrampicato pericolosamente.

ardàre : s.m., altare, lat. altare. arfabbèto : s.m., alfabeto, lat.tardo alphabetum.

arde : v., accendersi, pozzi arde! che ti venga un arfàcce ! : inter., smettila !

accidente ! arfàsse : v., volgere al bello del tempo ; 2

ardì : dire di nuovo. lieviatare.

ardìttu : detto di nuovo. arfedà : v., fetare di nuovo.

34
arfijjà : v., partorire nuovamente. arindorà : v., dare il toro alla vacca.

arfjatà : v., riprendere fiato. arindòrce : v.,ritorcere.

arfugghjà : v., fuggire di nuovo. arindòrta : s.f., atto del ritorcere.

argentìna : agg., schietta. arindortu : part.pass., ritorto.

arghjì : v., andare di nuovo ; 2 andare in calore arinfreddàsse : v., raffreddarsi.

(di bestie). arinfreddore : s.m., raffreddore.

arghjjrà : v., rigirare. arinfreskà : v., far di nuovo freddo.

arghjùntu : agg., malandato fisicamente.; 2 curvo. arinfreskatùra : s.f., posizione di terra umida

argòde : v., godere di nuovo. nella vigna.

argurucciàsse : v., rattrappirsi arinfrollà : v., ribattere, ripiegare.

argurucciàtu : part.pass., rattrappito aringallìsse : v., ringalluzzire.

arignotte : v., ingoiare di nuovo. aringallìta : s.f., atto del ringalluzzire.

arignottùtu : part.pass., ingoiato di nuovo. aringallìtu : part.pass., ringalluzzito.

arijjò > arikwà. aringargà : v., colmare, pigiando, fino all’orlo un

arikwà ! : inter., incitamento per buoi o asini. recipiente, aringàrga vène lu bbjùnzu, colma

arilà > arikwà. bene la bigoncia.

arilògghju : s.m., orologio aringargàtu : part.pass., colmato fino all’orlo

arimbonnese : v., andare di traverso ( di cibo). mediante pigiatura.

arimbostu : part.pass., andato di traverso.

35
aringarì : v., rincarare, a frùtta s’è aringarìta, la arisò : inter., comando che si dà all’asino o al

frutta è aumentata di prezzo. cavallo per incitarlo a partire.

arinnestà : v., innestare di nuovo. (a)risponne : v, rispondere.

arinnovà : v.,rinnovare. (a)rispostu : part.pass., risposto, ndwìna m bo ke j

arinnuolàsse : v.,rannuvolarsi. à rispostu? indovina cosa ha risposto.

arinzikkìtu : part.pass., dimagrito. aristà : v., stare di nuovo.

arippogghjà : v., ruminare di nuovo ( di bovini ). aristongà : v., ungere le ruote del carro agricolo.

arippondà : v., riappuntare. aristongàta : s.f., lubrificazione delle ruote del

arirrémbe : v., riempire nuovamente. carro agricolo.

arisciukkà (-ttà) : v., riasciugare. aristukkà : v., stuccare di nuovo.

ariskallàsse : v., scaldarsi ; 2 fermentare del fieno arisù > arikwà .

umido. arisvejjà : v., risvegliare.

ariskallàtu : s.m., si dice di fieno bagnato, me so aritiràta : s.f., motivo finale di ballo.

rriskallàtu vène vène, mi sono ben riscaldato. àrja : s.f., cielo , ci stia n’àrja pulita, il cieloo era

ariskappà : v., cavarsela ; 2 guadagnare, ce so sgombro da nubi; 2 vento, lat. aera (accusativo).

ariskappàtu pe n pìlu. arjàta : s.f., colpo di vento, ò pjàtu n’arjàta, ho

ariskjarà : v., rischiarare. preso un colpo d’aria.

ariskjaràtu : part.pass., rischiarato. arjèsse : v., essere nuovamente.

àrka : s.f., madia, lat. arca.

36
ark(a)ccià : v., tirare fuori. arkòjjese : v., contagiare, s’è arkòrda la frèbbe

ark(a)cciàtu : part.pass, tirato fuori. anch’ìssu, si è preso la febbre anche lui.

ark(a)ccià > arbuttà. arkojjonà : v., scimmiottare, ìssu arkojjona tutti,

arkàgnulu : s.m.,arcangelo. lui scimmiotta ogni persona.

arkakkjì> arbuttà. àrkole : s.m., alcool.

arkapà : v., raccapezzare, cernere, tòkka rkapezzà arkomànnu : s.m., supplica.

ttùttu, bisogna raccapezzare ogni cosa. arkommannàsse : v., raccomandarsi.

arkapezzà : v., raccapezzare ; 2 guadagnare. (a)rkommannàtu : part.pass., raccomandato.

arkapezzàsse : v., capacitarsi. (a)rkommànnu : s.m., raccomandazione.

arkapezzàtu : part.pass., raccapezzato. (a)rkondà : v., raccontare

arkapità : v., tornare di nuovo. (a)rkondàtu : part.pass., raccontato, jje ll’à

arkapponà : v., aver paura. rkondàtu ìssu, glielo ha detto lui.

arkegghjà : v., suonare il violino. (a)rkongià : v., rammendare.

arkèmise : s.m., alchermes, su lo dorge ce va (a)rkongiàtu : part.pass., rammendato.

sèmbre l’arkèmise, l’alchermes si usa per (a)rkongiatùra : s.f., l’atto del rammendare.

guarnire i dolci. (a)rkopjà : v., ricopiare.

arkjappà : v., riprendere. (a)rkopjàtu : part.pass., ricopiato.

arkòce : v., ricuocere; 2 ricucire. (a)rkopjatùra : s.f., atto del ricopiare.

arkòjje : v., raccogliere. (a)rkoràsse : v., rinfrancarsi.

37
(a)rkordore : s.m., raccoglitore a domicilio di (a)rkutìsu : s.m., idea fissa, stà kko ll’àrkutìsu,

prodotti agricoli da rivendere. avere un’idea fissa.

(a)rkordu : s.m., raccolto (a)rkutinàtu : part.pass., con i vestiti in ordine.

(a)rkorgà : v., coricare (a)rkwìra (s) :loc. avv., viene in tempo.

(a)rkorgàtu : part.pass., coricato. (a)rlakkegghjà : v., ornarsi a festa.

(a)rkorgàsse : v., corciarsi nuovamente. (a)rlakkegghjàtu : part.pass., ornato a festa.

(a)rkorgatìcciu : s.m., si dice di cereali o fieno (a)rleà : v., allevare ; prov. ki (a)rlèa m porku lu

coricati a terra. fà gràssu, ki (a)rlèa n fìu lu fa mattu : i figli

(a)rkrésce : v., riaumentare. unici crescono viziati; 2 imporre ad un neonato il

(a)rkréscita : s.f., riaumento. nome di un congiunto defunto.

(a)rkriscjùtu : part.pass., riaumentato. (a)rleaméntu : s.m., allevamento.

àrku : s.m., arcobaleno. (a)rleàtu : part.pass.,allevato; 2 chiamato col

(a)rkùntu : s.m., racconto. nome di un congiunto defunto.

(a)rkurdùra : s.f., raccolto agricolo. arlekkegghjàsse : v., vestirsi bene.

(a)rkutinà : v., mettere in ordine. arlekkegghjàtu : part.pass., vestito bene.

(a)rkutinàsse : v., aggiustarsi i vestiti, arkutìnete arlottu : s.m., rutto.

k essi sciùrnu, sistemati i vestiti che sei (a)rlùce : v., rilucere.

trasandato. (a)rmà : v., armare, lat. armare.

38
(a)rmagnà : v., rimangiare, kwélla fémmina jje (a)rmocci(k)gàtu : part.pass., morso nuovamente.

ss’armàgna tuttu, quella donna lo dissangua (a)rnéngwe : v., nevicare di nuovo, me sa ke

economicamente. arnéngwe, credo che nevicherà di nuovo.

(a)rmanakkà : v., addurre scuse. (a)rnwolàsse : v., rannuvolarsi.

armandà : v., ammantare di nuovo. aroplùnu : s.m., aeroplano.

armandàtu : part.pass., ammantato di nuovo. (a)rpagà : v., pagare di nuovo.

(a)rmané : v., rimanere, kurri ke armàni addjétro (a)rpassà : v., ripassare.

!, corri che resti indietro !. (a)rpenzàcce : v., ricordarsi.

(a)rmànko : avv., almeno. (a)rpezzà : v., rappezzare.

(a)rmannà : v., rimandare. arpìkkju : agg.e s.m., avaro.

(a)rm(a)rolu : s.m., armaiolo. (a)rpijjà : v., riprendere.

(a)rmàtu : part.pass., armato. (a)rpijjàtu : part.pass., preso di nuovo.

(a)rmenà : v., picchiare di nuovo, dopo (a)rpistà : v., pestare nuovamente.

(a)rmétte : v., mettere nuovamente ; 2 rimettere; 3 (a)rpizzutà : v., fare la punta, aguzzare.

avere un rapporto sessuale, jerzéra ò armìssu,, ieri (a)rpjàgne : v., rimpiangere.

sera ho fatto l’amore. (a)rpjolà : v., pigolare di nuovo.

(a)rmistigà : v., rovistare. (a)rpoccià : v., allattare.

(a)rmistigàta : s.f., atto del rovistare. arponne : v., tenere in serbo.

(a)rmocci(k)gà : v., mordere di nuovo (di cane). (a)rportà : v., riportare.

39
(a)rpresciàsse : v., affrettarsi. (a)rrambikàsse : v., arrampicarsi.

(a)rpusà : v., riposare, so stràkku, me vòjjo (a)rrambikàtu : part.pass., arrampicato.

rpusà, sono stanco, voglio riposarmi. (a)rranciàsse : v., arrangiarsi.

(a)rpusàsse : v., riposarsi. (a)rrangà : v., arrampicare.

(a)rpusàta : s.f., riposo. (a)rrangàta : s.f., arrampicata.

(a)rpusàtu : part.pass., riposato. (a)rranghìsse : v., avere formicolio.

arpusatùri : s.m.pl., luoghi in montagna dove (a)rrangiasse : v., arrangiarsi, cavarsela.

riposavano i carbonai, durante il trasporto del (a)rrangiàtu : part.pass., arrangiato.

carbone verso valle. (a)rranvà : v., rubare.

(a)rrabbjàsse : v., arrabbiarsi; 2 ammalarsi di (a)rranvàta : s.f., furto, onno arranvàtu tùttu,

rabbia. hanno rubato tutto.

(a)rrabbìtu : p(a)rt.pass., idrofobo. (a)rrapaméndu : s.m., eccitazione sessuale

(a)rrabbjàta ( all) : avv., all’arrabbiata. (a)rrapàsse : v., eccitarsi sessualmente.

(a)rrabbjàtu : part.pass., inquieto ; 2 esoso. (a)rrapàta : s.f., eccitazione sessuale.

(a)rràbbjeve (- eli) ! > (a)rrabbjj ! (a)rrapàtu : part.pass., eccitato sessualmente.

(a)rràbbjj ! : inter., caspita ! (a)rregnàta : s.f., quantità di roba che può essere

(a)rragghjà : v., ragliare. tenuta da un grembiule.

arrakanàsse : v., schiarirsi la gola. arrémbe : v., riempire.

arrakanàsse : part.pass., con la gola schiarita. (a)rretà : v., arretrare.

40
(a)rrèto : avv., indietro. (a)rrokkjà : v., abborracciare; 2 tagliare dei pezzi

arrevécce : inter., arrivederci. di legno.

(a)rrià : arrivare. (a)rrokkju : s.m., abborracciamento.

(a)rrikkà : v., arricchire. (a)rroscià : v., arrossare.

(a)rrikkàsse : v., arricchire. (a)rrosciàsse : v., arrossire.

(a)rrikkàtu : part.pass., (a)rrosciàtu : part.pass., arrossato.

(a)rrimbìsse : v., riempire. (a)rrostì : v., arrostire, germ. raustjan.

(a)rrimbìta : s.f., riempimento. (a)rrostu : agg., arrosto.

(a)rrimmertekàsse : v., ergersi diritti. (a)rruffàsse : v., gonfiarsi del gatto.

(a)rrizzà : v., alzare. arrwìna : s.f., rovina.

(a)rrizzàsse : v., destarsi, arrìzzete !, svegliati ! ; 2 (a)rrwinà : v., rovinare ; t (a)rrwìno! , ti

avere un’erezione. massacro.

(a)rroccià : v., attorcigliare. (a)rrunginà : v., piegare un ferro ad uncino.

(a)rrocciàta : s.f., atto dell’attorcigliare. (a)rrunginàtu : part.pass., piegato ad uncino (del

(a)rrocciàtu : part.pass., attorcigliato. ferro).

(a)rrocciatùra : s.f., atto dell’attorcigliare. (a)rruzzunì : v., arrugginire.

(a)rrokkà : v., legare le salsicce con lo spago . (a)rruzzunìta : s.f., arruginimento.

(a)rrokkàtu : part.pass., legato con lom spago (a)rruzzunìtu : part.pass., arrugginito.

delle salsicce. (a)rtajjà : v., tagliare nuovamente.

41
(a)rtìgne : v., tingere di nuovo. (a)rvordigàsse : v., ribaltarsi.

(a)rtìgulu : s.m., persona stramba, lat. articulus. (a)rvordigàtu : part.pass., rovesciato.

(a)rtirà : v., accorciare; loc., (a)rtirà le zzambe , (a)rvordik (g)à : v., rivoltare.

morire. (a)rzalutà : v., salutare di nuovo.

(a)rtiràtu : part.pass., accorciato. (a)rzapé : v., sapere per vie traverse, l’ò rzapùtu,

(a)rtokkà : v., ritoccare. sono venuto a saperlo.

(a)rtoppà : v., rattoppare. (a)rzèniku : s.m., arsenico, è ppègghjo de

(a)rtornàsse : v., tornare indietro, te si sbajjàtu, l’arzèniku, è peggio dell’arsenico.

artornete , hai sabagliato strada, torna indietro. (a)rzerenàsse : v., volgere al bello del tempo

(a)rtroà : v., ritrovare. atmosferico.

(a)rvaìme : s.f., erba da foraggio. (a)rzigogolà : v., cavillare .

(a)rvénne : v., rivendere, me la so rvinnùta, l’ho (a)rzig ògulu : agg., complicato ( di persona); 2

rivenduta. s.m., marchingegno mal fatto.

(a)rveràjju : s.m., setaccio usato un tempo dai (a)rzillà : v., manifestare segni di vita.

contadini per conciare il grano. (a)rzìllu : agg., vivace.

(a)rv(e)inì : v.intr. ritornare, kwànno c’arvéni ? (a)rzìllu : s.m., estro bovino : aécce l’ arzìllu ,

quando ritorni ? montare l’estro.

(a)rvirà la vira (solo in questa espr.) : loc., coprire (a)rzindìsse : v., risentirsi.

la tacchina col tacchino.

42
(a)rzindìtu : part.pass., risentito, se n’è rzindìtu, ascìntu : part.pass., seduto ; loc. mettese ascìntu,

si è risentito. sedersi, méttete ascìntu, c’ài prèscia ? siediti, hai

(a)rzognà : v., sognare. fretta ?

(a)rzolà : v., risuolare le scarpe. asciùtta : s.f., siccità.

(a)rzolàtu : part.pass., con la suola nuova., asciuttarèlla : s.f., sterilità lattea di ovini e

(a)rzombà : v., saltare di nuovo. caprini.

(a)rzombàtu : part.pass., saltato di nuovo. askone : s.m., malattia dell’ulivo.

(a)rzomendà : v., seminare nuovamente, ò aspettà : v., aspettare, lat.pop. * adspectare per lat.

arzomendàtu lo rànu, ho seminato di nuovo il class.expectare.

grano. aspettàtu : part.pass., aspettato.

arzore : s.m., arsura. assassìnu : s.m., delinquente ; 2 esoso ( di

(a)rzugà : v., risucchiare. persona), arabo hashishya.

(a)rzugàtu : part.pass., risucchiato. asséa : avv., adesso, assèa stò mèjjo, adesso sto

(a)rzumijjà : v., rassomigliare. meglio.

(a)rzumijjànza : s.f., rassomiglianza. assettàsse : v., mettersi seduti.

(a)rzumijjàsse : v., rassomigliare. assettàtu : part.pass., seduto.

(a)rzumìjju : s.m., ritratto, m’à fattu l’arzumìjju, assjémi : cong., insieme.

mi ha fatto il ritratto. associà : v., associare.

ascélla : s.f., ala, lat. axilla, dim.di ala. associàsse : v., associarsi.

43
associàtu : part.pass., associato. atorizzà : part.pass., autorizzato, m’onno

associazzjone : s.f., associazione. atorizzàtu a ffabbrikà, mi hanno autorizzato a

assogna : s.f., grasso di maiale. fabbricare.

assolàtu : avv., a solatìo. atorizzazjone : s.f., autorizzazione.

assòrve : v., assolvere. àtta : prep., a.

astikà : v., rendere elastico. attàcciu : s.m., gestaccio.

astikàtu : part.pass.,reso elastico. attakkà : v., attaccare.

àstiku : s.m., elastico. attakkàsse : v., arrangiarsi, mo tt’attàkki, ora ti

atèsso : avv., ora , adesso. arrangi.

atomòbbile : s.f., automobile, ko l’atomòbbile se attakkàtu : part.pass., attaccato.

vjàgghja kòmmidi ! viaggiare in automobile è attakkìnu : s.m., attaccabrighe.

comodo ! attàkku : s.m., attacco.

atonomìa : s.f., autonomia, gr.autonomia. attastà : v., tastare.

atònumu : agg., autonomo. attàstu : avv., solo nell’espress. kapì la mmèrda a

atore : s.m., odore. ttàstu , non capire niente.

atorità : s.f., autorità. attendà : v., perquisire ; attendà na pulla :

atorizzà : v., autorizzare. introdurre il dito indice nel sedere di una gallina

per sentire se è in procinto di deporre un uovo.

attendàtu : part.pass., perquisito.

44
attènne : v., attendere. austrjése : agg. e s.m., austriaco.

àttimu : s.m., attimo. àuto : s.m., autobus.

attizzà : v., aizzare, va vvìa ke ssennò t attizzo lu autobbùsse : s.m., autobus.

cane ! avandjéri : avv., ieri l’altro.

attizzàtu : part.pass., aizzato. avantddjétro : avv., al contrario.

attortojjà : v., brandire un bastone nodoso. avandirètro : avv., al contrario.

attraverzà : v., attraversare. avanzà : v., avanzare.

attraverzàtu : part.pass., attraversato. avastà : v., bastare, n t’avàsta mai ! non ti

attrèzzu : s.m., attrezzo; 2 persona stramba ed accontenti mai !

originale. avvelenà : avvelenare; 2 condire un cibo con

àttu : s.m., gesto; 2 bravura, c’ha àttu, è bravo. troppo sale.

attufà : v., nascondere. avvelenàtu : part.pass., avvelenato; 2

attufàtu : part.pass., nascosto. eccessivamente salato.

atturà : v., otturare. avvendàsse : v., avventarsi contro qualcuno.

atturàcciu : s.m., turacciolo. avvendàtu : part.pass., avventato.

atturcinà : v., attorcigliare. avvettà : v., aggiungere una seconda pariglia di

atturcinàta : s.f., atto dell’attorcigliare. buoi al carro.

atturcinàtu : part.pass., attorcigliato. avvindùra : s.f., avventura, lat.pop. *adventura.

attùrnu : avv., attorno.

45
avvjaméntu : s.m., scuola media inferiore, ò fattu

fino all’ avvjaméntu : ho frequentato la scuola

fino alla media inferiore.

azzardà : v., azzardare, fr.hasard.

azzardàtu : part.pass., azzardaro.

azzàrdu : s.m., azzardo.

azzekkà : v., azzeccare.

azzekkàtu : part.pass., indovinato., appropriato.

azzig(k)à : v., aizzare.

azzig(k)àtu : part.pass., aizzato.

àzziku : s.m., zimbello ; loc., dà àzziku , istigare,

o jje dà àzziku, non istigarlo.

azzòla : s.f., gazza.

azùkeru : s.m., sugaro.

azzùrru : agg., azzurro, pers, lazward.

46
B bajjokku : s.m., soldo.

bakajjà : v., strillare.

bakajjone : s.m., strillone.


bàa : s.f., bava, schiuma, * baba, onomatopea.

bakarigghjà : v., raccogliere le olive cadute a


babbèu : s.m., fesso, kwìllu è m babbèu, quel tipo

terra.
è un fesso.

bakaròttu : s.m., verme.


babbilògna : s.f., confusione.

bakatélla : s.f., insieme di olive cadute a terra.


babbjékkju : s.m., nonno.

bakattèlla : s.f., grossa bugia.


bàbbu : s.m., babbo.

bakkétta (a) : loc., a bbakkétta, con estremo


bàbbumortu (a) : loc., a uffa; 2 alle calende

rigore, me kommànna a bbakkétta , mi comanda


greche.

con estremo rigore, lat.pop. * baccus.


bacià : v., baciare, lat., basiare.

baku : s.m., acino ; becchime.


baciaréllu : s.m., baco da seta.

bakùkku : s.m., vecchio.


baciàsse : v., baciarsi.

baléngu : s.m., filibustiere, me sa ke ttu si mbo


baciàtu : part.pass., baciato.

bbaléngu, credo che tu sia un filibustiere.


bàciu : s.m., bacio.

balla : s.f., fieno pressato e confezionato a forma


bàffu : s.m. baffo.

di parallelepipedo.
bagarìnu : s.m., truffatore.

ballà : v., ballare.


bagnu : s.m., bagno, lat.baneum per lat.class.

balùrdu : s.m., balordo, fr. ant.beslourd.


balneum.

47
bambino : n. prop., Gesù . barbàjja : s.f., guanciale del maiale.

b(a)mmàce : s.f., ovatta. barbàjju : s.m., doppio mento.

bandone : s.m., copertura di lamiera, tòkka kuprì barbàjju > barbàjja.

a kappànna ko li bbandùni, bisogna coprire la barbakàne : s.m., gancio portamensola.

capanna con un tetto in lamiera. barbìttu : s.m., ometto con la barba ; 2 pizzetto.

bànga : s.f., banca, franco bank. barbucìntju : s.m., borbottio.

bankà(ra)cciu : s.m., tavolone di legno messo al bardakkìnu : s.m., baldacchino.

posto della rete nel letto. bardàscia : s.f., ragazza.

bankétta : s.f., panca, me so mmìssu ascìntu su la bardasciàta : s.f., ragazzata, è na bbardasciàta , è

bbankétta, mi sono seduto sulla panca. una ragazzata.

bankjére : s.m., bancario. bardàsciu : s.m., ragazzo.

banku : s.m., panca della chiesa. barkarolu : s.m., barcaiolo.

bannèlla : s.f., bastone posto di traverso per barkòne : s.m., pagliaio; 2 grossa barca.

sbarrare l’ingresso di una porta. barre : s.m., bar, ingl.bar.

bannjéra : s.f., bandiera, prov.ant. bandiera. bàrzamu : s.m., balsamo, gr. bàlsamon.

baràkka : s.f., rozza capanna. barzànu : s.,m., pazzo, strambo, sta ttènte ke io so

barakkìnu : s.m., autoradio dei camionisti; 2 bbarzànu, fai attenzione che io sono pazzo.

piccola baracca. barzarolu : s.m., bracciante un tempo addetto a

baraònda : s.f., caos. legare i covoni.

48
barzellétta : s.f., storiella, mo tt’arkonto na batte : v., trebbiare.

bbarzellétta , ora ti racconto una storiella. battezzà : v., battezzare.

barzòttu : s.m., fieno bagnato. battézzu : s.m., battesimo, lat.eccles.baptismus.

bàrzu : s.m., legatura del covone di grano. bàtticia : s.f., sponda del carro .

bassitàlja : s.f., meridione d’Italia. battikjàppe : s.m., parte anteriore del carro.

bàssu : agg., basso, lat.tardo bassus. battistèru : s.m., fracco di botte, jjémo dàtu m

bastardàta : s.f., azione vile. battistèru, lo abbiamo picchiato.

bastarderìa : s.f., orfanatrofio. battitòre : s.m., operaio addetto un tempo alla

bastàrdu : s.m., persona vile e malvagia; 2 agg., trebbiatura.

orfano, fr.ant., bastard. battòna : s.f., prostituta.

bastjànu : nome proprio, Sebastiano. battùta : s.f., frase scherzosa.

bastronzi : s.m.pl., asso di bastoni, nel gioco delle baullàta : s.f., quantità di roba contenuta da un

carte. baule.

bastu : s.m., soma. baùlle : s.m., baule, sp.baùl, di origine fr.

bat(t)ézzu : s.m., battesimo, doméniga facémo lu bbagghjà : v., abbaiare, u kane à bbagghjàtu

bbattézzu, domenica si terrà il battesimo. tutta a nòtte, il cane ha abbaiato per tutta la notte.

battist(j)éru : s.m., fracco di botte. bbakkalà : s.m., baccalà.

batòsta : s.f., fracco di botte. bbambà : v., bruciare.

battaréllu : s.m., difficoltà respiratoria dei bovini. bbassà : v., abbassare.

49
bbassàtu : part.pass., abbassato. bekalìnu : s.m., persona ipovedente.

bbéga : s.f., impiccio. bekkà : v., beccare ; 2 sorprendere.

bbekkà : v., sorprendere, te cc’ò bbekkàtu, eh?! bekkàtu : part.pass., beccato.

Ti ho sorpreso ! ; 2 beccare. békku : s.m., caprone ; 2 cornuto, gallico beccus.

bberà : v., abbeverare gli animali. bèku : s.m., persona ipovedente.

bbitwàsse : v., abituarsi. bèllu : agg., bello, lat.bellus.

bbitwàtu : part.pass., abituato. benedizzjone : s.f., benedizione.

bbrankà : v., radunare. bernésku : s.m., persona fantasiosa.

bbròkkuli : m.pl., cavolfiori. bernòkkulu : s.m., bernoccolo.

bbruskà : v., abbrustolire, tòkka bbruskà lo pane bèrta : s.f., tasca.

pe la bbruskétta, bisogna abbrustolire il pane per b(v)ertàcciu : s.m., gozzo; loc., arrimbì lu

fare la bruschetta. vertàcciu , saziarsi.

bbùrru : s.m., burro. berzajjéra : s.f., omacciona, à sposàtu na

bbuskàcce : v., prendere le busse, ce voi bbuskà ? bberzajjèra, ha sposato una donna che sembra un

vuoi prenderle ? uomo.

bé : v., bere, lat.bevere. berzajjére : s.m., gran corridore.

beàtu : agg., beato, lat.beatus. berzàjju : s.m., bersaglio.

befanìa : festiv., Epifania ( 6 gennaio ). bèstja : s.f., animale ; 2 gioco a carte, lat.bestia.

béjje : v., bere. bestjàle : agg., eccellente.

50
bèstje : s.f.pl., i bovini (per gli altri animali si usa bilangiòne : s.m., bascula per animali.

il termine fère). billa : s.f.., tacchina.

bìbbicas : s.m., fornellino a gas. billu : s.m., tacchino.

bìbbise : avv., bis. binidì : v., benedire, lat. benedicere.

bìciu : s.m., ragazzino ; 2 grigio. binidìttu : part.pass., benedetto.

bidè : s.m., pulizia delle parti intime. binidizzjone : s.f., benedizione.

biféra : s.f., vipera; 2 donna malvagia. binòkulu : s.m., binocolo.

bifùrgu : s.m., addetto all’aratura di un tempo, lat. binùcciu : avv., abbastanza bene, kommo va ?

pop. *bufulcus per bubulcus. bbinùccciu, gràzzje , come va ? abbastanza bene,

biga : s.f., carrozzella. grazie.

bigattìnu : s.m., verme da esca per la pesca. binzìna : s.f., benzina, fr. benzine.

b(ij)jéttu : s.m., biglietto. binzinàjju (-aru) : s.m., benzinaio.

b(ij)jùta : s.f., bevuta. biràkkju : s.m., vitello di età compresa tra 1 o 2

b(ij)jùtu : part.pass., bevuto, émo bbjùtu n fjàsku anni.

de vìnu in dùi, abbiamo bevuto un fiasco di vino birbone : agg., birbante.

in due. birèllu : s.m., argano posteriore del carro agricolo.

bikarbonàtu : s.m., bicarbonato. biriciànk(g)ola : s.f., altalena.

bikkjerétta : s.f., bicchierino da cantina. birràkkju : s.m., vitello di età compresa tra i 12 e i

bikkjéri : s.m., bicchiere, lat.tardo *bicarium. 24 mesi.

51
birrikùsu : agg., rugoso. bjòkka : s.f., chioccia; 2 orologio impreciso.

birròcciu : s.m., carro agricolo, barroccio. bjokkàta : s.f., covata di pulcini della chioccia.

birròkkju : s.m., verricello in legno. bjùnzu : s.m., bigoncia, émo kordu m bjùnzu

bisbocciàta : s.f., gozzovigliata. d’ùa, abbiamo raccolto una bigoncia di uva.

bisistìle : agg., bisestile. blé : agg., blu, fr, bleu

biskottìni : s.m.pl., dolci di carnevale. bo!? : inter., non so!?

bisse : avv., bis. bo(u)bbìna : s.f., bobina, fr. bobine.

bistimà : v., bestemmiare. bòbbu : s.m., mostro immaginario che si nomina

bistimàtu : part.pass., bestemmiato. per spaventare i bambini.

bisùgnu : s.m., bisogno, lat.tardo bisonium. bòccia : s.f., involucro del cavolfiore.

bisugnùsu : s.m., bisognoso. boccione : s.m., bottiglione, m boccione de vìnu,

bisùndu : agg., unto. un boccione di vino.

bjùta : s.f., bevuta. bokka de dama : s.f., fiore campestre.

bizzogu : s.m., bacchettone. bokk(a)cciona : s.f., chiacchierona.

bjàda : s.f., biada. bokkìnu : s.m., “fellatio”.

bjastìma : s.f., bestemmia. bòkkise : s.m., recinto per animali, tòkka fa n

bjastimà : v., bestemmiare. bòkkise pe le pèkore, bisogna costruire un recinto

bjastimatore : s.m., bestemmiatore. per le pecore; 2 boxe.

bjastimàtu : part.pass., bestemmiato. bokkola : s.f., mozzo di ruota di carro agricolo.

52
bolla : s.f., documento. bottà : v., fare a cornate di ovini e caprini.

bollènde : agg., bollente, sta ttènde, ke è bottéga : s.f., bar; 2 chiusura lampo dei pantaloni;

bbollènde ! fai attenzione, è bollente ! kjùdi a bbottèga, chiudi i pantaloni; 3 negozio,

bollétta : s.f., piccolo chiodo. lat. apotheca, dal gr. apothèke.

bollettìnu : s.m., giornale radio. botturu > butturìllu.

bollu : s.m., bollo di un autoveicolo. br(a)cciolu : s.m., spranga per porta.

bombolone : s.m., ciccione. bràcia : s.f., brace, lat. * brasia dal germ. *brasa.

bommardà : v., bombardare. bràcciu : s.m., braccio, lat. brachium.

bommardaméntu : s.m., bombardamento. braciéri : s.m., braciere.

bommola : s.f., bombola del gas. braciòla : s.f., bistecca di maiale .

bon(a)ccione : s.m., persona buona. brag(k)àjja : s.f., frasca di olivo.

bonfinìta : s.f., festa contadina per celebrare il bràghe : s.f.pl., mutande.

raccolto. brakalàcciu : s.m., tipo di dolce povero.

bordòne : s.m., fico immaturo. brakalò (a) : avv., in disordine.

bordu : s.m., bordo, sp.bordo. brakalone : agg., trasandato.

borzarolu : s.m., borseggiatore. brangà : v., raccogliere.

borzétta : s.f., busta di plastica, tòkka portasse na bràngata : s.f., grossa quantità .

bborzétta, bisogna portarsi dietro una busta di bràngu > brangàta .

plastica. branzwìcce : loc., fà lu branzwìcce, fare le bizze.

53
bréccia : s.f., rena di cava con sassolini. brùciulu : s.m., foruncolo.

breccìnu : s.m., rena di cava fine con sassolini. bruciulùsu : s.m., pieno di foruncoli

brékka : s.f., sassolino. brùgnulu : s.m., prugna; 2 albero delle prugne.

brékkola : s.f., sassolino. brukkitìllu : s.m., brocchetto.

bricikétta : s.f., bicicletta, fr. bicyclette, dall’ingl. bruskétta : s.f., bruschetta, pane abbrustolito con

bicycle. olio di oliva, sale ed aglio, pe ccéna émo fàttu na

brignòkkola : s.f., bernoccolo. bbruskètta, abbiamo cenato con una bruschetta.

brikattjéri : s.m., brigadiere dei carabinieri. bruskettà : v., bruscare.

brillà : v., brillare. bruskettàtu : part.pass., bruscato

brillàtu : part.pass., brillato. brusk(o)ulìnu : s.m., seme di zucca salato.

brìskola : s.f., gioco a carte; 2 percossa. brustulì : v., abbrustolire.

bròdu : s.m., brodo. bruttu (de) : loc.avv., con impeto.

bròkkulu : s.m., fesso. bruttumùsu (a) : loc. avv., : di gran lena.

bronzu : s.m., bronzo. bùa : s.f., ferita.

bruccì : v., annottare. buàtta : s.f., bugia.

brucià : v., bruciare. bucciòlu : s.m., bocciolo.

bruciàtu : part.pass., bruciato. bucìa : s.f., bucia, t’à dìttu na bbucìa, ti ha

bruciapìlu : s.m., distanza ravvicinata. mentito, germ. * bausì.

brucìme : s.m., spazzatura. bùcia : s.f., buca.

54
buciarderìa : s.f., vizio di mentire. buga : s.f., buca.

buciàrdu : s.m., bugiardo. bujjàkka : s.f., cemento abbondantemente

bucione : s.m., bugiardo, kwìllu è m bucione, lui annacquato.

è un bugiardo. bùjju : s.m., uovo fradicio; 2 buio, lat. *burius.

bùciu : s.m., buco; loc., bùciu de kulu, fortuna, 2 bullì : v., bollire.

donna di facili costumi, à sposàtu n bùciu de bullìtu : part.pass., bollito.

kùlu, ha sposato una donnaccia. bullìtura : s.f., bollitura.

bùciu : s.m., buco. bùra : s.f., bure.

budèlla : s.f..pl., visceri. buràska : s.f., burrasca, lat. boreas.

budellàccia : f.pl., visceri ovini. buraskàta : s.f., temporale breve.

budellone : s.m., ciccione, è ddivendàtu m bùrdu : s.m., bordo.

budellone, si è ingrassato notevolmente. burinàta : s.f., azione rozza.

bu(d)éllu : s.m., budello ; 2 donna di facili burìnu : s.m., persona rozza.

costumi, s’è jjìtu a sposà stu bbudéllu! burjàna : s.f., tramontana; 2 gelo.

bùfa : s.f., bufera. burrattìnu : s.m., burattino.

bufà : v., nevicare intensamente. bùrru : s.m., burro.

bufatèa : s.f., vampata di vento. bùrzu : s.m., alveare; 2 agg., bolso, loc., bùrzu

bufficione : s.m., pacioccone. fràciu, malandato oltremisura.

buffu : s.m., debito ; 2 buffo. buskìttu : s.m., boschetto.

55
bùsku : s.m., bosco, lat.buscus.

bussolétta : s.f., recipiente per raccogliere le

elemosine.

bussolòttu : s.m., contenitore per i numeri della

tombola.

bùstu : s.m., busto, lat. *bustum.

buttà : v., gettare.

buttàtu : part.pass., gettato.

buttìjja : s.f., bottiglia.

buttun(c)gìllu : s.m., antico gioco puerile fatto

con i bottoni. C

butturìllu : s.m., persona bassa e grassa, do

l’onno rkacciàtu stu bbutturìllu?! dove hanno ce : pron. rifl., ci.

trovato quel grassoccio ? ce(i)drone : s.m., cetriolo; 2 persona sciocca.

bùtturu : s.m., controllore dei pastori. ce(i)rùsiku : s.m., chirurgo.

buzzigone : s.m., ciccione. cégna : s.f., cinghia.

bùzzu : s.m., alveare. cekà : v., accecare.

buzzùrru : s.m., persona rozza e grossolana. cekàgna : s.f., sonnolenza.

cekàla : s.f., cicala.

56
cekalìnu : s.m., campanello della bicicletta. céntru : s.m., centrum.

cekaròla : s.f., piccola finestra. ceppàra : s.f., ceppaia.

cekàsse : v., diminuire la vista. ceppekone : s.m., grosso ceppo di legno.

cekàssene : v., vergognarsi, tòkka cekàssene ceràsa : s.f., ciliegia, loc., ceràsa marìna,

kommo llàtri, bisogna vergognarsi come ladri. corbezzolo.

cekàtu : part.pass., ipovedente ; 2 vergognato. cerkatore : loc., frate cerkatore : frate addetto

céku : s.m., cieco, lat. caecus. alla questua.

céllu : s.m., uccello; 2 pene. cerkjà : v., cerchiare.

cémbene : s.m., derelitto. cerkjàtu : part.pass., cerchiato.

cendésimu : s.m., centesimo ; prov. , è la lira ke cerkjòne : s.m., cerchio di ferro che cinge la botte

ffà u cendésimu : il risparmio è importante. o la ruota del carro agricolo e della bicicletta.

cengétta : s.m., piccolo straccio. cérkju : s.m., cerchio.

céngia : s.f., straccio. cérkwa : s.f., quercia , ce séndi cérkwa ? si dice

céngiu : s.m, straccio, è vvistìtu de céngi, è quando si riesce in un’impresa difficile.

vestito di stracci. cerkwétta : s.f., piccola quercia, loc., jjì a

cenneràcciu : s.m., panno cui si mettevano sopra ccerkwétta : sparare agli uccelli che si posano su

cenere e panni sporchi per fare il bucato. di un albero stando appostati in un vicino capanno

cénnere : s.f., cenere, lat.cinis. di frasche.

centopèlle : s.m., parte dello stomaco bovino. cérru : s.m., cerro.

57
cèrtu : agg.e avv., certo. ciankìttu > cianghìtti.

céru : s.m., cero. cianvrujjà : v., balbettare.

cèsere : nome proprio, Cesare. cianvrujjàta : s.f., atto del balbettare.

cèssu : s.m., water closed, lat. Recessus. cianvrujjone : s.m., balbuziente.

ciammèlla : s.f., ciambella, lat.cymbula. cianvrusàjja : s.f., accozzaglia di oggetti vecchi e

ciammellone : s.m., ciambellone. inutili.

ciammellòttu : s.m., ciambellone. ciànvu : s.m., individuo con i denti superiori

ciància : s.f., sansa delle olive molite. molto prominenti.

ciànga : s.f., gamba. ciaramellàru : s.m., zampognaro.

cianghétta : s.f., sgambetto, jj’à fàttu cianghétta , ciaramèlla : s.f., zampogna.

gli ha fatto lo sgambetto. ciarfajjone : s.m., balbuziente.

cianghettà : v., sgambettare. ciavàtta : s.f., ciabatta.

cianghìttu : s.m., gamba esile, do vai ko sti cibbàsse : v., sopportare, tòkka cibbàssela tuttu lu

cianghìtti ? dove vai con queste gambe esili ? jjornu, bisogna sopportarlo tutto il giorno.

ciang (e)ikà : v., masticare. cibbàtu : part.pass., sopportato.

ciang(e)ikàtu : part.pass., masticato. ciccia : s.f., carne.

ciànka > ciànga. cicciabbomba : s.f., grassone

ciankettà > cianghettà. ciccione : s.m., persona obesa.

ciankétta > cianghétta. ciccirìllu : s.f., bacca.

58
cicìia : nome proprio, Cecilia. cimén(d)tu : s.m., cemento.

cìciu : s.m., cecio ; loc., fà ccìciu, fare cilecca. cìmicia : s.f., cimice.

cìfu : s.m., madia. cimitèru : s.m., cimitero, lat.cimiterium.

cigna : s.f., cinghia di trasmissione. cimùrru : s.m., raffreddore.

cignàle : s.m., cinghiale. cìnda : s.f., cintura.

cìgnu : s.m., cigno. cindinàru : agg., centinaio.

cigòrja : s.f., cicoria. cindone : s.m., cinto erniario.

cika : avv., niente. cindùra : s.f., cintura, lat. cintura.

cikkettà : v., rimproverare qualcuno. cinduréllu : s.m., maiale pezzato.

cikkéttu : s.m., rimprovero; 2 bicchierino di cindurìnu : s.m., maiale pezzato.

liquore; 3 starter dei motori a scoppio. cindurone : s.m., cinta di trasmissione delle

ciklè : s.m., getto del carburatore. vecchie trebbie.

cìklu : s.m., ciclo, lat.kyklos. cingwìna : s.f., cinquina al gioco della tombola; 2

cìkulu : s.m., uccello; 2 uomo di scarso valore. schiaffo dato a mano aperta, te dò na cingwìna, ti

cikurìllu (n) : loc. n cikurìllu, appena appena. do uno schiaffo a mano piena.

cillìttu : s.m., uccellino; 2 bambino. cingwinòttu : s.m., schiaffone inferto a mano

cimà : v., spuntare le colture; 2 valicare una salita. aperta, jj’ò dàtu n cingwinòttu, gli ho affibbiato

cimaròlu : s.m., primizia di carciofo. uno schiaffone.

cimàtu : part.pass., spuntato. cìngulu : s.m., trattore a cingoli; 2 cingolo.

59
cioccétta : s.f., antico gioco pasquale fatto con le cipolla : s.f., accessorio bucherellato da applicarsi

uova. I contendenti battevano due uova insieme; al secchio quando si annaffia.

chi riusciva a non incrinare il proprio uovo cipollàru : s.m., venditore di cipolle.

vinceva l’altro uovo. cìppu : s.m., ceppo, dorme komme n cìppu, ha un

cioccià : v., battere insieme due oggetti delicati sonno profondo, lat.cipppus.

(es. due uova). ciprèssu : s.m., cipresso, lat. cypressus.

ciocciu : agg., incrinato. cirècia : s.m., ciliegia.

ciociàru : s.m., ciociaro. cirimbìkkulu : s.m., pianta del bagolaro.

cioétta : s.f., civetta. cirìnu : s.m., cerino.

cioettà : v., curiosare. cìrku : s.m., circo equestre, lat. circus.

cioettone : s.m., curiosone; 2 persona col naso cìrkulu : s.m., circolo ricreativo, staséra vaco llà

aquilino. lu cìrkulu, stasera vado al circolo ricreativo, lat.

ciokkolà : v., camminare trascinando gli zoccoli, circulus.

va ciokkolànno tùttu lu jornu, trascina gli zoccoli ciròkku : s.m., scirocco.

tutto il giorno. ciròppu : s.m., sciroppo.

ciokku : s.m., zoccolo. ciròtu : s.m., cerotto ; 2 persona malaticcia.

cionnolà : v. intr., ciondolare. cirtifikàtu : s.m., certificato.

cioppek(g)à : v. intr., zoppicare. cirùme : s.m., cerume.

cioppu : s.m., zoppo. cirùsiku : s.m., chirurgo.

60
cirvéllu : s.m., cervello, non c’ha n gràmmu de ciùkka : s.f., zucca, a jjì jjù kkutùrono nki le

cirvéllu, è un demente, lat. cerebellum. ciùkke, in discesa è facile rotolare.

cispùjju : s.m., cespuglio. ciukkìttu : s.m., piccolo zoccolo.

cità : v., citare. ciùkku : agg., ubriaco, staséra me sa k essi

citàtu : part.pass., citato. cciùkku, credo che stasera tu sia ubriaco.

citazzjone : s.f., citazione. ciùku : agg., piccolo , è cciùku ciùku, è molto

citrone : s.m., cetriolo. piccolo.

citrùllu : s.m., scemo. ciummellone > sakkoccione.

ciuccià : v., succhiare. ciumméllu : s.m., citrullo.

ciucciàta : s.f., succhiata. ciùnk(g)u : agg., monco.

ciuccìttu : s.m., piccolo ciuccio. ciuppìttu : s.m., zoppo.

ciùcciu : s.m., ciuccio. ciùrlu : s.m., ciocca di capelli arruffati, te jjàppo

ciùffu : s.m., ciuffo. pe li ciùrli, ti afferro per i ricci.

ciuffulìtti : s.m. pl., rigatoni, dimàni magnàmo i

ciuffulìtti, domani mangeremo i rigatoni.

ciùffulu : s.m., zufolo.

ciufolà : v., zufolare.

ciukìttu : s.m., bambino, ma anche agg., piccolo.

61
D dapjédi : avv., daccapo.

dà : v. tr., dare; loc., dà de picciu : prendere, dapoku : agg., dappoco.

dà all’àrja : ribaltare; indic.pres., io dàko, tu dargìsa : nome proprio, Adalgisa.

ddài, ìssu dà, nui démo, vui déte , ìssi donno; dat(d)u : s.m., dado; 2 dado vegetale, lat.datum.

indic.imperf., io dìo, tu dìi, ìssu dìa, nui djàmo, dazzjére : s.m., guardia del dazio.

vui djàte, ìssi dìono; indic.pass.rem., io détti, tu dàzzju : s.m., tassa comunale.

ddìsti, ìssu dètte , nui dèssimo, vui dèssivo, ìssi de : prep., da; 2 di.

dèttero, lat.dare. débbele > débbole.

dàbbju : s.m., erba campestre commestibile. debbitore : s.m., debitore.

daéro : avv., davvero. débbitu : s.m., debito, ìssu è ppjéno de débbiti, lui

dafà : v., daffare. è indebitato fino al collo.

dàjje : inter., forza ! débbo(e)le : s.m., debole.

dakàpu : avv., daccapo. debbolézza : s.f., debolezza.

damagnà : s.m., cibo. dèkko : avv., là.

dambézzu : avv, da un bel po’ di tempo. dekkofò : avv., colà.

damicìana : s.f., damigiana. dekkwà : avv., di qua.

dannàsse : v., faticare molto con scarsi risultati; 2 dekrétu : s.m., decreto.

disperarsi. dèllo : avv., in quel posto.

dannàtu : part.pass., dannato. delonne : avv., barcollando.

62
de(i)mònju : s.m., demonio, gr. daemon. desordene : s.m., disordine, ke è stu desordene ?

denàra : s.f., il seme di denari nel gioco delle che è questo disordine ?

carte. desotto : avv., di sotto.

dende : s.m., dente; loc., ki cc’à o pane non c’à i dèsto : avv., lì.

déndi : non si può aver tutto, lat.dens. detàle : s.m., ditale.

dendifrìciu : s.m., dentifricio, fr.dentifrice. detàta : s.f., ditata.

denòide : s.f., adenoidi. dettà : v., dettare.

d(i)enungià : v., denunciare. dettàtu : part.pass., dettato.

d(i)enùngia : s.f., denuncia. déttu : s.m., modo di dire.

d(i)enungiàtu : part.pass., denunciato. devozzjone : s.f., fervorino.

depanatùru : s.m., utensile per fare il gomitolo dì : v. tr., dire.

della lana. dibbosciàtu : s.m., debosciato.

depoku : agg., dappoco. dicèmmre : s.m., dicembre.

deputàtu : s.m., deputato. di(e)cìde : v. tr., decidere, lat. decidere.

derèto : avv., dietro, tòkka pulì dderèto, bisogna dicistjone : s.f., digestione.

pulire dietro. di(e)cìsu : agg., deciso.

dèrmu : nome proprio, Adelmo. dieciòtto : num., diciotto.

desèrtu : s.m., deserto. difènne : v. tr., difendere, lat. defendere.

desopre : avv., di sopra.

63
diferènte : agg., differente, tìstu è ddiferènte, dilatà : v., dilatare.

codesto è differente. dilatàtu : part.pass., dilatare.

diferènza : s.f., differenza, ko la diferènza, con la dilatazzjone : s.f., dilatazione.

differenza. dilikatézza : s.f., delicatezza.

difésu : part.pass., difeso. dilikàtu : part.pass., delicato.

difettàtu : part.pass., difettoso. dilìna : nome proprio, Adelina.

difèttu : s.m., difetto. dilingwènde : s.m., delinquente.

difìcile : agg., difficile , lat.difficilis. dilingwènza : s.f., delinquenza.

difidènte : agg., diffidente. dilìzzja : s.f., delizia , lat.pl.deliciae.

difidènza : s.f., diffidenza. dilizzjùsu : agg., delizioso, sto dorge è

difikordà : s.f., difficoltà. ddilizzjùsu, questo dolce è delizioso.

difittùsu : agg., difettoso, è ttàndo difittùsu, ha dilujjà : v. intr., diluviare.

molti difetti. dilùjju : s.m., diluvio.

diggestjone : s.f., digestione. dimanasséra : avv., domani sera.

digghjunà : v., digiunare, lat. ieiunare. dimàne : avv., domani.

digghjùnu : s.m., digiuno. dimannà : v., domandare.

diggirì : v., digerire, lat.digerere. dimanòtto : avv., tra una settimana.

diggirìtu : part.pass., digerito, me sa ke nn’ ò dimatìna : v., domattina.

diggirìtu, credo di non aver digerito. diménica : s.f., domenica.

64
dimostrà : v., dimostrare. diskorre : v. intr., discorrere, zìttu mbo, stài

dimostràtu : part.pass., dimostrato. sèmbre a diskorre, taci, non fai altro che parlare.

dimostrazzjone : s.f., dimostrazione. diskrétu : agg., discreto, lat. discretus.

dìndi : s.m.pl., quattrini. dìskulu : s.m., discolo; loc., i dìskuli :

dindìsta : s.m., dentista. riformatorio.

diosilla > diusìlla. diskùrzu : s.m., discorso, lat. discursus.

dipènne : v., dipendere. disobbrigàsse : v., disobbligarsi.

dipinàsse : v., disperarsi. disonorà : v., disonorare.

dipinàtu : part.pass., disperato. disonoràtu : part.pass., disonorato.

dipirì : v., deperire. disossà : v., disossare.

dipròma : s.m., diploma. dìsparu : agg., disparo, prov., a socetà è bbella

dipromàtu : part.pass., diplomato. dìspara : in affari è meglio non avere soci.

dipromazzìa : s.f., diplomazia , ce vòle mbo de disperàsse : v., disperarsi.

dipromazzìa , occorre un po’ di diplomazia. disperazzjone : s.f., disperazione.

dirètta : s.f., rettilineo. dispèttu : s.m., dispetto, lat.despectus.

disàstru : s.m., disastro. disp(e)ittùsu : s.m., dispettoso, cèrto ke tu séi n

disboskà : v., diboscare. gran dispittùsu, sei un gran dispettoso.

disciprìna : s.f., ordine, lat.disciplina. dispone : v., disporre.

dispostu : agg., disposto.

65
dispòtiku : agg., dispotico. divèrzu : agg. diverso.

distènne : v., distendere. divertiméndu : s.m., divertimento.

distinà : v. tr., destinare. divertìsse : v., divertirsi.

distinàtu : part.pass., destinato, kwànne ùnu è divertìtu : part.pass., divertito.

ddistinàtu ci sta poku da fà, quando è il destino divìde : v., dividere.

c’è poco da fare. divìsu : part.pass., diviso.

distinazzjone : s.f., destinazione. divjà : v., deviare.

di(e)stìnu : s.m., destino. divjàtu : part.pass., deviato.

distrùgghje : v., distruggere. divjazzjone : s.f., deviazione.

distrùttu : part.pass., distrutto. divorà : v., divorare.

ditalìnu : s.f., masturbazione femminile, me fà n divoràsse : v., divorare.

ditalìnu, non mi fa niente. divoràtu : part.pass., divorato.

dìtu : s.m., dito. divòrzju : s.m., divorzio.

diwsìlla : il ‘dies irae’, l’inizio della messa per i divòtu : agg., devoto.

defunti, recitato un tempo dai mendicanti in divozzjone : s.m., fervorino, devozione.

cambio dell’elemosina. divurgà : v., divulgare.

divànu : s.m., divano. djalèttu : s.m., dialetto.

divendà : v., diventare. djaolarìa > djaolèrju .

divendàtu : part.pass., diventato. djaolèrju : s.m., diavoleria.

66
djarèa : s.f., diarrea. domanannòtte : avv., domani notte.

djàulu : s.m., diavolo. domannà : v., domandare.

djèkka : avv., qui;.djèkka dréndo : loc.avv., qui domatìna : avv., domani mattina.

dentro; djèkka fòra : loc.avv., qui fuori, loc. doméneka : s.f., domenica.

djèkka llàne : verso là; loc. djèkka sùne : verso dòmo : s.m., duomo.

su. donga : avv., dunque.

djekkofò : avv., là per vicino. donka > donga.

djèlla : avv., lì. dòppo: avv., dopo.

djorà : v., divorare. doppodimani : avv., dopodomani.

djusìlla : s.f., “dies irae”. doppoprànzu : avv., nel pomeriggio.

do : avv., dove. dorfu : nome proprio, Adolfo.

doèlle > duèlle . dorge : s.m. e agg., dolce, lat. dulcis.

doendà : v., diventare. dorgézza : s.f., dolcezza.

dkumendàrju : s.m., documentario. dòta : s.f., dote.

dokumend(t)u : s.m., documento, lat. dové : v., dovere.

documentum. dovendà : v., diventare.

dòjja : s.f., doglia. dozzéna : num., dozzina.

dòjje : s.f.pl., dolori. drént(d)o : avv.e prep., dentro, lat.pop.deintro.

domanammatìna : avv., domani mattina. dubbità : v., dubitare.

67
dubbitàtu : part.pass., dubitato. durmìta : s.f., dormita, me cce vorrébbe na bbèlla

dùbbju : s.m., dubbio. durmìta , mi ci vorrebbe proprio una bella

dubbjùsu : s.m., dubbioso. dormita.

duèlle : avv., in nessun posto. durmitòrju : s.m., dormitorio.

dùi : num., due. durmìtu : part.pass., dormito.

dukà : v., educare. durone : s.m., callo.

dukazzjone : s.f., educazione , ki tt’à mbaràta dùru : agg., duro, lat.durus.

edukazzjone ? chi ti ha insegnato l’educazione ? duttrìna: s.f., catechismo, kwànno erjàmo pòtti

dulurìttu : s.m., dolore fisico di poco conto. jjiàmo a dduttrìna, da bambini andavamo a

dumicìgliu : s.m., domicilio. catechismo.

dunzìlla : s.f., tonsilla.

dùppju : agg., doppio, lat. duplus.

durà : v., durare.

durànde : avv., durante.

duràtu : part.pass., durato.

durmì : v. intr., dormire, lat. dormire.

durmijjone : s.m., dormiglione.

68
E

ebbè : inter., e allora ? èrba : s.f., verdura cotta, loc. l’èrba è ffatta pe li

èdere : s.f., etere etilico. vòi : a ciascuno il suo.

ekwilìbbrju : s.m., equilibrio. erbajjolu : s.m., ripostiglio per il foraggio; 2

éllulu ! : interiez. , eccolo ! ; 2 proprio lì ! erbivendolo.

embrwòmju : s.m., impiccio. erbétta : s.f., prezzemolo.

emékkje : s.f.pl., pelle morta sulle unghie delle èrgna : s.f., ernia.

dita della mano. ernàru : s.m., bosco di edera.

encìpju : agg., fastidioso. èrni : s.f., edera.

ènice : s.m., endice. èrpece : s.m., erpice.

enkrepore : avv., a noia. ertèzza : s.f., spessore

ent(d)rà : v., entrare, loc., entrà in kasa : értu : agg., spesso, è ttàntu értu, è molto spesso.

trasferirsi degli sposi a casa dei genitori di uno dei esaggerà : v., esagerare, lat.exaggerare.

due. esaggeràtu : part.pass., esagerato.

enzorgnàne : v., ostinarsi. esaggerazzjone : s.f., esagerazione.

epidimìa : s.f., epidemia. esàttu : agg., preciso.

episòdju : s.m., episodio, gr. epeisòdion. esaurì : v., esaurire.

eppù : loc.cong., e poi. esauriméndu : s.m., esaurimento.

eppùa : loc.cong., anche. esaurìtu : s.m., esaurito.

69
eprìmese : v., esprimersi.

eprèssu : part.pass., espresso.

éssa : pron.f., lei.

èsse : v.ausil., essere (per la coniugazione, vedi l

pag. ).

èsteru : s.m., estero.

estindore : s.m., estintore.

èsto ! : interiez., ecco !

èstome ! : interiez., eccomi !

estròggeni : s.m.pl., estrogeni, ormoni illegali per

far ingrassare velocemente gli animali.

éstulu ! : esclam., eccoli lì !.

ètera : s.f., pianta rampicante ; 2 etere etilico.

ezzèma : s.f., eczema, m’è vvinùtu n’ezzèma su la

fàccia, mi è venuto un’eczema in viso.

70
F faggiànu : s.m., fagiano, lat.phasianus.

fà : v., fare ; prov., ki ffà da sé ffà per ttre : chi fa fàgghju : s.m., faggio.

da sé fa meglio; indic.pres., io fò, tu ffai, issu fa, fagòttu : s.m., fagotto, mo kke a mojje t’à

nui facémo, vui facéte, ìssi fonno ; indic.imperf., cacciàtu via, te tòkka fa ffagòttu, adesso che tua

io facìo, tu ffacìi, ìssu facìa, nui faciàmo, vui moglie ti ha lasciato, devi prendere le tue cose e

faciàte, ìssi facìono; indic.pass.rem., io fìci, tu andare via.

ffacìsti, ìssu fìce, nui facèssimo, vui facèssivo, faìnu : s.m., becchime per volatili.

ìssi facèttereo. faìtu : s.m., piantagione di faggi.

fàa : s.f., fava. fakkìnu : s.m., facchino.

fabbru : s.m., fabbro. fakokkju : s.m., costruttore di carri agricoli.

f(a)ccènna : s.f., faccenda. fallàce : agg., debole.

f(a)ccennone : s.m., chi si da tanto da fare solo in fall(a)cciànu : s.m., fico.

apparenza. fallàtu : part.pass., danneggiato.

fàccia : s.f., volto. fallurìllu : s.m., tipo di pizza.

faciolu : s.m., fagiolo ; prov., i facioli so la famìjja : s.f., famiglia , lat.familia .

vistékka de li purìtti : i fagioli sono la carne dei fam(ij)jàre :s.m., familiare.

poveri. fam(ij)jòle : s.f.pl., famigliole, tipo di funghi.

faciulìttu : s.m., fagiolino. fanatikerìa : s.f., fanatismo.

faétta : s.f., fava macinata per il bestiame. fànda : s.f., fante, figura delle carte da briscola.

71
fandasìa : s.f., fantasia. fargiatùra : s.f., falciatura.

fandélla : s.f., bambina. fargione : s.m., grossa falce per tagliare i rovi.

fandìllu : s.m., bambino. fargu : s.m., falco, lat.tardo falco.

fandjòle : s.f.pl., convulsioni infantili. farisèu : s.m., persona falsa.

fanfarrone : s.m., millantatore, è u sòlitu farzakkjòttu : s.m., ipocrita.

fanfarrone, è il solito millantatore, sp.fanfarròn. farzifikà : v., falsificare, à farzifikàtu a firma de

fanga : s.f., fango. u pàtre, ha falsificato la firma paterna.

fant(d)a : s.f., il fante nel gioco delle carte. farzifikàtu : part.pass., falsificato.

fant(d)acìa : s.f., fantasia. farzità : s.f., falsità.

faone : s.m., fuoco della notte di san Giovanni. farzu : agg., falso, lat.falsus.

farcì : v., farcire, lat. farcir. fàscia : s.f., pannolino infantile.

farcìtu : part.pass., farcito. fasciatùru : s.m., fasciatoio.

fàrge > fàrgia . fàsciu : s.m., insieme di legna raccolte dal bosco.

fargétta : s.f., piccola falce. fatìka : s.f., lavoro ; prov., ki fatìka fà la gòbba,

fàrgia : s.f., falce, loc.fàrgia fenàra, falcia da ki n fatìka fà la ròbba : difficilmente ci si

fieno. arricchisce con il lavoro onesto.

fargià : v., falciare, tòkka fargià ll’erbàccia su lli fatikà : v., lavorare ; prov., ki ffatìka na kamìcia ,

pjand ùni, bisogna falciare l’erba sugli olivi. ki n fatìka ddue : spesso i fannulloni se la passano

fargiàta : s.f., atto del falciare. meglio di chi lavora.

72
fatik(g)àta : s.f., faticata. fèra : s.f., bestia ; 2 pene; 3 persona malvagia.

fatikàtu : part.pass., lavorato. ferélla : s.f., bestiola.

fatikone : s.m., gran lavoratore. ferrà : v., ferrare una bestia .

fatikùsu : agg., faticoso. ferrakokkju : s.m., fabbro ferraio.

fàttu : s.m., fatto, lat.factum. ferràtu : part.pass., ferrato, ài ferràtu u somàru ?,

fattùra : s.f., confezione di sartoria ; 2 stregoneria . hai ferrato l’asino ?

fàu > fàgghju. ferràcciu : s.m., ferro vecchio.

fazzulìttu : s.m., fazzoletto; 2 piccola porzione, ferrajjolu : s.m., carpentiere.

lat. *faciolum. ferràta : s.f., inferriata.

febbrìte : s.f., flebite. ferréngu : agg., forte.

fedà : v., deporre le uova. ferrovjéri : s.m., ferroviere.

fedajjòla : s.f., razza di galline da uova. fèrru : s.m., ferro.

fèle : s.m., fiele. fèsta : s.f., assenza dal lavoro; 2 ricorrenza.

fémmena > fémmina. festarolu : s.m., l’incaricato dei preparativi di una

fémmina : s.f., donna ; prov. , le fémmene una pe festa, kwist’anno u festarolu è Ppèppe,

kkandòne e kkasa fosse tònna : alla larga dalle quest’anno la festa sarà preparata da Giuseppe.

donne ! ; prov., le fémmene e lu foku se déono feterìku : nome proprio, Federico.

ttizzà gni poku : la donna, come il fuoco, va fétiku : s.m., fegato; 2 coraggio.

stuzzicata frequentemente. fézza : s.f., ciocca di capelli ribelli al pettine.

73
ffettà : v., affettare fikétta : s.f., uomo effeminato

ffettàtu : part.pass., affettare. fikétto : s.m., uomo elegante.

ffjaskà : v., abbozzare. fikona : s.f., bella ragazza.

ffjaskàsse : v., ammalarsi di ernia. fìku : s.m., fico.

ffjaskàtu : part.pass., abbozzato. fikurìllu : s.m., fico primaticcio.

fìbbra : s.f., fibra. filàru : s.m., filare della vigna.

figùra : s.f., il re, il cavallo e il fante nel gioco filéttu : s.m., noce del vitello.

della briscola. filice : agg., felice.

figùrete : inter., caspita ! filicità : s.f., felicità.

f(ìj)ja : s.f., figlia. fìlme : s.m., film.

f(ij)jà : v., partorire. filméttu : s.m., film osè.

fij)jàstra : s.f., nuora, a fij)jàstra mia è ttanda filu : s.m., filo ; loc., fir de fèrru : filo di ferro.

bbràa, mia nuora è una brava donna. filùka : s.f., imbarcazione molto veloce, loc.,korre

f(ij)jàstru : s.m., genero. komme na filùka, corre velocissimo.

f(ij)jàta : s.f., covata di animali. fimminìnku : s.m., donnaiolo, zìttu zzìttu è n gran

f(ij)jàtu : part.pass., partorito. fimminìn(g)ku, è un gran donnaiolo, anche se non

f(ij)jatùra > fijjàta . lo sembra.

f(ìj)ju : s.m., figlio, lat.filius. findarìa : s.f., falsità.

fikàta : s.f., cosa piacevole. fineménte : avv., fino a.

74
finìle : s.m. fienile. fìttu : agg., fitto, loc., fìttu fìttu, molto fitto,

finokkju : s.m., finocchio; 2 pederasta, lat.fictus.

lat.pop.*fenuculum per feniculum. fittùccia : s.f., metro dei geometri.

finu : agg., sottile. fjàkka : s.f., debolezza.

firì : v., ferire. fjàkku : agg., debole , è stàtu male e mmo se sènte

firìta : s.f., ferita. fjàkku, dopo la malattia si sente debole,

firìtu : part.pass., ferito. lat.flaccus.

firjòla : s.f., bestiola. fjàmmara : s.f., erba infestante.

firruvìa : s.f., ferrovia. fjenajjòla : s.f., piccola serpe che vive nei prati.

fìsiku : s.m., fisico, gr. physikòs. fjàra : s.f., fiamma.

fiskjà : v., fischiare, lat.fistulari. fjaràsse : v., avventarsi in malo modo contro

fiskjàtu : part.pass., fischiato qualcuno.

fiskjone : s.m., tipo di uccello fjaràta : s.f., atto dell’avventarsi.

fìskulu : s.m., fiscolo del molino ad olio. fjàska : s.f., ernia, kwànno unu è vvékkju jje vène

fìssu : agg., fisso, lat. fixus. la fjàska, da vecchi ci si ammala d’ernia, no lu

fistìnu : s.m., festa da ballo domestica. pjàssi sù ke ppésa troppu, te vène a fjàska, non

fistjà : v., fischiare. sollevarlo, altrimenti ti viene l’ernia.

fistjàtu : part.pass., fischiato. fjaskétta : s.f., piccola borraccia.

fìtta : s.f., taglio di fieno dal pagliaio. fjaskone : s.m., grosso fiasco.

75
fjàsku : s.m., fiasco, got. * flasko. fjuritùra : s.f., fioritura.

fjatone : s.m., affanno. fjuttulùsu : s.m., ipocondriaco.

fjatà : v., fiatare. fjùtu : s.m., fiuto

fjatàtu : part.pass., fiatato. flìtte : s.m., insetticida spray.

fjàtu : s.m., respiro, alito. fò : avv., qui.

fjénu : s.m., fieno, lat.pop.tardo * flenu fòjja : s.f., foglia.

fjéra : s.f., confusione; 2 fiera, lat.eccles.feria. fojjàme : s.m., fogliame.

fjerajjolu : s.m., chi va alla fiera per compiere fojjàta : s.f., torta a base di verdura.

acquisti. fojjétta : s.f., mezzo litro di vino; 2 piccola foglia.

fjokkà : v. intr., nevicare. fòjju : s.m., foglio.

fjòkku : s.m., fiocco. fokaràcciu : s.m., fuoco acceso all’aperto.

fjonna : s.f., fionda, lat.pop. fundula, dimin.di fokaràle : s.m., camino.

fundo. foku : s.m., fuoco, lat.focus.

fjonnàsse : v. rifl., avventarsi. fonde : s.f., fontana; 2 sorgente.

fjottà : v. intr., lamentarsi, ke cc’ài ke stài sèmbre fonnaménti : s.m.pl., fondamenta.

a ffjottà ? che hai sempre da lamentarti ? fonnazzjone > fonnaménti.

fjottàtu : part.pass., lamentato. fonne : v., fondere, lat.fundere.

fjottu : s.m., gemito. fonnèllu : s.m., muro divisorio che separa le

fjurì : v., fiorire. stanze.

76
fontanèlla : s.f., piccola fonte ; 2 centro del fornì : v., fornire.

cranio. fornìtiku : s.f., inquietudine.

fonte : s.f., fontana. fo(u)rnìtu : part.pass., fornito.

fòra : avv., fuori. fo(u)rnitùra : s.f., fornitura.

forasèpe : s.m., sbucafratte. fornu : s.m., forno.

foràzza : s.f., buco grossolano. forze : avv., forse.

fòrbice : s.f.pl., forbici, lat.pop. * forbex per il fo(u)rzùtu : s.m., forzuto.

class. forfex. fòssa : s.f., buca; 2 buca per deporre la bara.

forèstiku : agg., selvaggio. fossu : s.m., fosso.

forfè : s.m., forfait. fotte : v., possedere carnalmente una donna.

forka : s.f., forca in legno a due corni, lat.furca. fracikàsse : v., inzupparsi.

forkata : s.f., quantità che si può infilare con la fracikàtu : part.pass., inzuppato.

forca. fràciu : agg., fradicio, è bbagnàtu fràciu, è molto

forkonàta : s.f., quantità di materiale che si può bagnato.

infilare in un forcone ; 2 colpo di forcone. fraciùme : s.m., fradiciume

forkòne : s.m., grossa forca a tre o quattro corni. frakàzzu : s.m., spaccone.

forma : s.f., fossa di scolo delle acque. frakòscia : s.f., particolare taglio delle bistecche

Fornàkkja : s.f., forma per la calce. bovine.

fornàru : s.m., fornaio. frància : s.f., frangia.

77
frang ése : agg., francese. fregàtu : part.pass., imbrogliato, m’onno fregàtu,

frank(gh)ìllu : s.m., fringuello. mi hanno imbrogliato; 2 rubato.

fràppa : s.f., dolce carnevalesco , 2 manrovescio. fregatùra : s.f., buggeratura

fràska : s.f., insieme di rami e foglie ; 2 ramo frégna : s.f., cosa ; 2 vicenda, se cc’ài témbu

d’olivo portato in corteo quando terminava la t’arkondo na frégna , se hai tempo ti racconto una

raccolta delle olive e al quale si appendevano vicenda; 3 ira; 4 vagina.

festoni e cibarie. fregnàccia : s.f., stupidaggine; 2 frittella.

fraskarélli : s.m.pl., tipo di pasta da minestra. fregn(a)cciàru : s.m., millantatore.

frata kkjolu : s.m., frate; 2 uomo falso. fregnone : s.m., incapace.

fratànt(d)o : avv., frattanto. frégnu : s.m., arnese in genere.

frate : s.m., cappuccio dei papaveri in fiore. frekantò : s.m., fricandò.

fratéllu : s.m., fratello , u fratéllu mia sta in frellegà : v., cincischiare.

arditàlja , mio fratello vive nel nord Italia , loc., frellekàsse : v., muoversi con agitazione.

fratéllu kuggìnu, cugino. frénu : s.m., freno, lat.frenum.

frebbàjju : s.m., febbraio. fréska : interiez., accidenti !

frebbàru : s.m., febbraio freskone : s.m., minchione.

frèbbe : s.f., febbre, lat.febris. frìddu : agg., freddo, ke ffrìddu ke ffà ! che razza

fregà : v., rubare, lat.fricare di freddo !, lat.pop. * frigidus.

fregand ò : s.m., pasticcio di fegato; 2 spaccone.

78
friddulùsu : s.m., freddoloso, tu ssi ttàndo fròcia : s.f., narice.

friddulùsu, tu hai sempre freddo. fròciu : s.m., omosessuale.

frìgghje : v., friggere, lat.frigere. fronna : s.f., fronda.

frigghjitùra : s.f., frittura. fronne: s.f.pl., : fogliame per alimentare il

frignà : v., frignare. bestiame.

frignàtu : part.pass., frignato. frontìnu : s.m., colpo dato a mano aperta sulla

frignìttu : s.m., oggetto o persona minuta. fronte.

fringwéllu : s.m., fringuello. fruffrù : s.f., biscotto friabile del tipo wafer.

friskìttu : s.m., abbastanza freddo. frullà : v., frullare.

frìsku : agg., fresco ; 2 frescura ; prov., a kkasa frullàtu : s.m., frullato.

den domminzubbìsku non manga mae lo pane frullìnu : s.m., smerigliatrice angolare; 2

frìsku, a casa del prete ( ‘Dominus vobiscum’ ) frullatore.

non manca mai il pane fresco, germ. *frisk. frund(t)ìnu : s.m., colpo dato in fronte col palamo

frisumìa : s.f., fisionomia. della mano.

frittellona : s.f., donna bassa e grassa. frùng(k)ulu : s.m., foruncolo.

frittellòzzu : s.m., frittella di pasta di pane. frung(k)ulùsu : s.m., individuo pieno di

frìttu : s.m., stufato. foruncoli.

frizzandìnu : s.m., vino frizzante. frustavìa ! : inter., via di qui ! (rif. a cani e gatti).

frjurìllu : s.m., brivido.

79
fruttà : v.,fruttare; 2 rendere, li sòrdi in bànka me fume : s.m., fumo.

frùttono poku. fuménti : s.pl.m., fumigazioni.

fruttàtu : part.pass., fruttato; 2 resa. funa : s.f., corda di canapa.

fùga : s.f., fretta. funnu : s.m., fondo.

fugghjì(à) : v., fuggire, émo fugghjàtu de korza, funzjòne : s.f., cerimonia religiosa, messa.

siamo fuggiti di corsa. fùrbu : s.m., furbo.

fugghjì(à)ta : s.f., fuga. furcìna : s.f., forcina, ò tajjàtu na furcìna pe ffà

fugghj(à)tu : part.pass., fuggito. la fjonna, ho tagliato una forcina per costruire una

fùgnu : s.m., fungo. fionda.

fugone : s.m., fuga precipitosa, è skappàtu kkwà fùrdu : agg., folto.

lu cane, émo fàttu n fugone, è uscito il cane, furèstiku : s.m., forestiero.

siamo fuggiti di corsa. furiùsu : agg., furibondo.

fukùsu : agg., focoso. fùrkuru : s.m., distanza tra pollice e indice aperti.

fulìgghjne : s.f., fuliggine, lat.fuligo. furmik(g)arèlla : s.f., formicolìo.

fulìgni : toponimo, Foligno. furmik(g)àru : s.m., formicaio.

fumà : v., fumare. furmìka : s.f., formica ; loc., fùrmika pùzza,

fumà(gg)cine : s.f., malattia degli olivi, che rende formica rossa.

le foglie color cenere. furmikegghjà : v., formicolare, me furmikégghja

fumarèa : s.f., affumicamento. na ciànga : ho formicolìo ad una gamba.

80
furmikòne : s.m., formica con le ali.

furmikulà > furmikegghjà.

furminà : v., fulminare.

furminàn(d)te : s.m., fiammifero.

fùrmine : s.m., fulmine.

furnitùra : s.f.. fornitura.

furtùna : s.f., fortuna ; prov., ki dde tré n ce ne

fusà : v., fondere.

fusàtu : part.pass., fuso.

fùstu : s.m., grosso recipiente metallico.

fusu : part.pass., fuso.

futùru : s.m., futuro, lat. futurus.

81
G gallìttu : s.m., galletto ; 2 donnaiolo.

gabbarrè : s.m., vassoio, ce sémo magnàti n gàllu : s.m., gallo.

gabbarrè de paste, abbiamo mangiato un vassoio galoppà : v., galoppare.

di paste. galuppìnu : s.m., portaborse, à fàttu sèmbre u

gabbinéttu : s.m., gabinetto. galuppìnu, ha lavorato sempre come portaborse.

gabbjòttu : agg., sciocco. gamàrru : s.m., individuo brutto d’aspetto.

gaffu : agg., dispari. gamma : s.f., gamba.

gàggia : s.f., acacia. gammàle : s.f., parastinco in cuoio.

gàjja : s.f., difficoltà. gàmmeru : s.m., gambero, kammìna arrèto

gajjardézza : s.f., gagliardezza. komme n gàmmeru, cammina indietro come un

gajjàrdu : agg., gagliardo. gambero.

gajjòffu : s.m., gaglioffo. gàmmu : s.m., stelo di una pianticella.

gwàjje : s.f.pl., difficoltà. ganàssa : s.f., mascella.

galandòme : s.m., gentiluomo. gargallozzu : s.m., pomo d’adamo.

galan(d)tàrìa : s.f., galanteria . garòf(a)enu : s.m., garofano.

galavèrna : s.f., calaverna. garòfulu : s.m., garofano.

galèra : s.f., carcere, tòkka méttelu n galèra, garufà : v., scavare col muso ( proprio del maiale

bisognerebbe carcerarlo. ).

gallinàcciu : s.m., tacchino. garzone : s.m., apprendista.

82
garzungìllu : s.m., giovane apprendista. ghjì > jì.

gàsse : s.m., gas. ghjìtu > jìtu.

gattamocione : s.m., persona viscida. ghjoenòttu : s.m., giovanotto.

gattaròla : s.f., feritoia in legno sulle porte di un ghjirandolone : s.m., perdigiorno.

tempo per far transitare i gatti. ghjudìzzju : s.m., giudizio.

gattu : s.m., gatto. ghjwiddì : s.m., giovedì.

gattupùzzu : s.m., puzzola. ghjwità : v., versare.

gazzàrra : s.f., confusione. ghjwitàtu : part.pass., versato.

gazzosa : s.f., gassosa. ghjùmu : s.m., gomitolo.

gègnu : nome proprio, Eugenio. ginìa : s.f., schiatta, dinastia .

gemèllu : s.m., gemello, lat.gemellus. ginitore : s.m., genitore.

gènzola : s.f., giuggiola. ginwìnu : agg., genuino.

ghénga : s.f., cattiva compagnia , è na bbrùtta ginukkjìttu > jjnukkjìttu.

ghénga, è una cattiva compagnia. giografìa : s.f., geografia.

ghìru : s.m., ghiro. giùndà : v., giuntare.

ghjaccià : v., ghiacciare. giundàtu : part.pass., aggiuntato.

ghjàcciàtu : part.pass., ghiacciato. giustìnu : nome proprio, Agostino.

ghjàcciu : s.m., ghiaccio. globbàle : agg., globale, fr. global.

ghjàmmuru : s.m., gambero di fiume. gnàcciu : nome proprio, Ignazio.

83
gnallìsse : v., ingiallirsi. goccia : s.f., goccio, damme na goccia de vìnu,

gnallìtu : part.pass., ingiallito. versami un goccio di vino.

gnàzzjo : nome proprio, Ignazio. gòde : v., godere, lat.gaudere.

gnése : nome proprio, Agnese. goernà : v., accudire; governare, lat.gubernare.

gniciùnu : pron.indef., nessuno. goèrnu : s.m., governo, llì lu govèrnu so ttutti

gnikosa : pron.indef., tutto. magnaùffa!

gnilusì : v., ingelosirsi. gòffu : agg., goffo.

gnilusìtu : part.pass., ingelosito. gola : s.f., grondaia.

gnipo’ : avv., poco. gòl(r)fe : s.m., golf.

gnizzjone : s.f., iniezione. gommitu : s.m., gomito.

gnokku : s.m., gnocco, loc., gnokki de Natale, gongole : s.f.pl., vongole.

dolce natalizio; 2 sciocco. gorbe : s.f., volpe.

gnommuru : s.m., gomitolo. gorbu : s.m., colpo ; 2 ictus, te pjàsse n gorbu,

gnoranzità : s.f., ignoranza. che ti venga un colpo.

gnù : avv., giù. gracìle : s.m., ventriglio del pollame.

gnùnu : pron.pers., ognuno. gràe : agg., grave, lat. gravis.

gnuttì : v., ingoiare. gràffju : s.m., graffio.

gnuttitùra : s.f., ingoio. gràgnera : s.f., prurito.

gòbbu : agg. e s.m., gobbo. gràmbu : s.m., crampo.

84
gramégna : s.f., gramigna. gràzzja : s.f., grazia.

gràna : s.f., soldi. grazzjùsu : agg., grazioso.

grandenà : v., grandinare. grégna : s.f., covone di grano.

granne : agg., grande. grélla : s.f., tipo di caccia, ad appostamento fisso.

grannézza : s.f., grandezza. gricciùri : s.m.pl., brividi.

grantùrku : s.m., granturco, nandrànno grignàta : s.f., quantità contenibile in un

somendàmo tùttu grandùrku, il prossimo anno grembiule.

semineremo solo mais. grillànna : s.f., ghirlanda.

gràppulu : s.m., grappolo. grippà : v., grippare il motore.

graspu : s.m., grappolo. grippàtu : part.pass., grippato.

grassìllu : s.m., grasso fatto a pezzetti che viene gròlia : s.f., gloria ; prov. , le vòtte de lu marìtu so

inserito negli insaccati. le gròlie de u paradìsu, alla moglie fa bene essere

grassu : agg., grasso. picchiata di tanto in tanto dal marito.

gràtisse : avv., gratis. groliàsse : v., gloriarsi.

grattà : v., grattare. groliùsu : agg., glorioso.

grattakàcia : s.f., grattugia. gronna : s.f., gronda.

grattakàciu : s.f., grattugia. gronnà : v., grondare.

grattakékka : s.f., grattugia per ghiaccio. gròppa : s.f., schiena.

gratwìtu : part.pass., gratis.

85
groppone : s.m., schiena animale , jj’ò data na guzzéttu : s.m., Moto Guzzi 50.

vastonà ta su lu groppone, l’ho colpito con una gùzzu : s.m., gozzo.

bastonata sulla schiena. guzzwijjà : v., gozzovigliare, stéte a gguzzwijjà

grossu : agg., grosso, lat.grossus. vvène vène, state gozzovigliando ben bene.

grugnàle : s.m., corniolo. gwadambjà : v., guadagnare, franco *waidanian.

grugnamàri : s.m.pl., erba di campagna. gwadàmbjo : s.m., guadagno.

grugnu : s.m., grugno del maiale. gwàjju : s.m., guaio.

grussìsta : s.f., commerciante all’ingrosso. gwardavùsku : s.m., guardiaboschi.

gubbèlla : s.f., botticella per trasportare l’acqua; gwardjànu : s.m., guardiano.

la trasportavano nei campi i contadini d’estate. gwardjolu : s.m., piccolo telaio in legno per

gulùsu : agg., goloso. proteggere i bambini sotto le coperte.

gumèra : s.f., vomere, tòkka kambjà a gumèra, gwarì : v., guarire, germ. warjan.

bisogna cambiare il vomere. gwarìtu : part.pass., guarito.

gùmmitu > gommitu. gwarnà : v., governare.

gummìtulu : s.m., gomitolo. gwastà : v., rovinare.

gùnvju : agg., gonfio, gùnvju komme u rròspu, gwastàsse : v., rovinarsi.

gonfio come un rospo. gwastàtu : part.pass., guasto.

gustìnu : nome proprio, Augusto. gwidà : v., guidare.

gùstu : s.m., gusto, lat.gustus. gwidàtu : part.pass., guidato.

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gwàstu : part.pass., : rovinato.

gwàzza : s.f., rugiada.

gwazzàcce : v., starci largo, loc., ce gwàzza, ci sta

largo.

gwazzarona : s.f., camice da lavoro.

gwèrciu : s.m., orbo.

gwèrru : s.m., verro, stu gwèrru tòkka kambjàllu,

n’è ppjù bbonu, bisogna sostituire il verro, è

diventato impotente sessualmente.

gwizzà : v., guizzare.

gwìzzu : s.m., guizzo.

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I imbostu : s.m., luogo del bosco dove si caricava la

ìcciku : s.m., augurio. legna.

idèntiku : agg., identico. immagginàsse : v., immaginare.

immagginàtu : part.pass., immaginato.


idintità : s.f., identità, lat.tardo identitate(m).

immìdja : s.f., invidia.


idràuliku : s.m., idraulico, lat. hydraulicus.

immìkku : s.m., tubo per tirare il vino dalla botte.


ignòstru : s.m., inchiostro.

indrìe : v., maneggiare.


ignù : avv., verso il basso.

indruppà : v., urtare.


ìkkese : s.m., la lettera “x” dell’alfabeto.

indruppàta : s.f., urto.


illùde : v., illudere.

indruppàtu : part.pass., urtato.


illùsu : part.pass., illuso.

induliméndu : s.m., indolenzimento.


imbarzamà : v., imbalsamare.

indulìsse : v., indolenzirsi.


imbertekà : v., imboccare velocemente una via.

inf(v)ernàcciu : s.m., buca per depositare la


imbertekàtu : part.pass., arrampicato.

morchia delle olive, tòkka arpulì ll’invernàcciu,


imbì : v., riempire.
bisogna togliere i residui della molitura delle
imbitùra : s.f., farcitura di volatile arrosto.
olive.

(i)mbicìlle : agg., imbecille.


ingazzàsse : v., arrabbiarsi.

imbondà : v., abbondare.


ingazzàtu : part.pass., arrabbiato.

imbondàta : s.f., abbondanza.


ingazzatùra : s.f., arrabbiatura.

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ingènzu : s.m., incenso. inzìstu : s.m., noioso, seccante, sì ttroppu inzìstu,

ingiambekà : v., inciampare. sei molto noioso.

ingiambekone : s.m., inciampo. inzorkà : v., macchiare d’olio un indumento.

ingiambekàtu : part.pass., inciampato. inzorkàtu : part.pass., macchiato.

ingrannì : v., ingrandire. isomòto : s.m., ciclomotore degli anni ’50.

ingrése : agg.e s.m., , inglese. ìssi : pron.pers., essi.

inkaolatùra : s.f., arrabbiatura. ìssu : pron.pers., egli.

inkatellà : v., impicciare. istàte : s.f., estate.

inkatellàtu : part.pass., impicciato. istésso : avv., lo stesso.

inkontrà : v. intr., incontrare. Ìtria : s.f., lontra

inkontràrju (all) : loc., al contrario , te si mmìssu

a majjétta all’inkontràrju, ti sei infilato la

maglietta al contrario.

intenniméntu : s.m., intenzione.

int(d)òniku : s.m., intonaco, se stà stakkànno

tùttu l’indòniku, si sta staccando completamente

l’intonaco.

inzèttu : s.m., insetto.

inzìste : v., insistere.

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J jjelà : v., gelare.

jjèlla : s.f., sfortuna, ke jjèlla ! che sfortuna !

jjà : avv., già , jjà ài fàttu ? hai già finito ? jjellàtu : part.pass., sfortunato, cèrto ke ssémo

jj(a)ccià : v., gelare. pròpju jjellàti, siamo proprio sfortunati.

jjàcciu : s.m., ghiaccio. jjennàru : s.m., gennaio ; prov., sand’Andònju

jjakkétta : s.f., giacca, ò kombràtu na jjakkétta panettellàru vène de jjunu e dde jjennàru : per la

nòa, ho acquistato una nuova giacca. festa di sant’Antonio (17 gennaio e 13 giugno) è

jjàkumu : nome proprio, Giacomo. tradizione preparare ciambelle .

jjàllu : agg., giallo. jjettatore : s.m., uccello del malaugurio.

jjamà : v., chiamare. jjì : v., andare, indic.pres.,io vàco, tu vvai,ìssu va,

jjamàtu : part.pass., chiamato. nui jjémo, vui jjéte, ìssi vonno; indic.imperf., io

jjàmmeru : s.m., gambero. jìo, tu jìi, ìssu jìa, nui jiàmo, vui jiàte, ìssi jìono;

jjànna : s.f., ghianda, lat.glanda. indic.pass.rem., io jétti, tu jjìsti, ìssu jètte, nui

jjàra : s.f., albume d’uovo. jèssimo, vui jèssivo, ìssi jèttero, lat.ire.

jjaràta : s.f., ingessatura rudimentale praticata un jjìlèppe : s.f., qualsiasi cosa succulenta e dolce.

tempo sugli arti rotti a base di albume d’uovo. jjnébbre : s.m., ginepro.

jjé !: inter., ferma ! usata dai carrettieri con gli jjinèstra : s.f., ginestra.

animali. jjinokkjàta : s.f., ginocchiata.

jje : pron., gli. jjinokkju : s.m., ginocchio.

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jjinukkjìttu : s.m., gomito. jjògu : s.m., giogo.

jjirà : v., girare. jjòjja : s.f., gioia.

jjiraméntu : s.m., giramento. jjojju : s.m., loglio.

jjirarrostu : s.m., girarrosto. jjokà : v., giocare.

jjirarvòrda : s.f., giravolta. jjokkjà : v., portare iella.

jjirasole : s.m., girasole. jjòkkju : s.m., iettatore; 2 maschio dell’oca.

jjiràta : s.f., girata. jjòku : s.m., gioco, u jjòku è bbèllu kwànn’è

jjiràtu : part.pass., girato. kkùrtu, il gioco è bello quando dura poco,

jjirèlla : s.f., carrucola del pozzo lat.iocus.

jjìru : s.m., giro, lat.gyrus. jjonda : s.f., giunta.

Jjisukrìstu : s.m., Gesù Cristo. jjondà : v., giuntare.

jjìtu : part.pass., andato. jjondàtu: part.pass., giuntato.

jjò : avv., verso il basso. jjornale : s.m., giornale.

jjoà : v., giovare, se cce joa, se è necessario. jjornàta : s.f., giornata.

joàtu : part.pass., giovato. jjornu : s.m., giorno, lat.diurnum.

jjò(a)ene : s.m., giovane, lat.iuvenis. jjòstra : s.f., giostra.

jjoénga : s.f., giovenca. jjottarìa : s.f., leccornia .

jjoenottélla : s.f., ragazza. jjottòne : s.m., golosone.

jjoenòttu : s.m., giovanotto. jjo(v)u > jjogu.

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jjù : avv., giù, jjù ssotto, giù in basso. jjuraméndu : s.m., giuramento.

jjwànna : nome proprio, Giovanna. jjuràtu : part.pass., giurato.

jjwànni : nome proprio, Giovanni. jjustìzzja : s.f., giustizia.

jjùde : v., chiudere. jjùstu : agg., giusto, lat.iustus.

jjùdice : s.m., giudice. jjùttu : agg., goloso, lat.gluttus.

jjudikà : v., giudicare. jobbàssu : s.m.,

jjudìzzju : s.m., giudizio, doéte métte jjudìzzju, jwitàta : s.f., gomitata.

fìjj mia, dovete metter giudizio, figli miei. jjùitu : s.m., gomito.

jjwiddì : s.m., giovedì, lat.iovis dies. jjusùra : s.f., chiusura.

jjwindù : s.f., gioventù,a jjwindù ddùra poku, la

gioventù è breve.

jjujjàra : s.f., vaglio del grano.

jjummèlla : s.f., giummella; 2 quantità di roba

contenibile dai palmi delle mani aperti

jjummu : s.m., gomitolo.

jjundà : v., giuntare.

jjundàtu : part.pass., giuntato.

jjùnu : s.m., giugno.

jjurà : v., giurare, lat.iurare.

92
K kaciòla : s.f., tartufo non commestibile.

.kaà : v., cavare. kaciu : s.m., formaggio ; prov., latte, càciu e

kàa: s.f., cava. fraskarélli fonno vinì li fìjji bbèlli : i figli

ka(v)àllu : s.m., cavallo. crescono meglio se mangiano prodotti genuini.

kabbarrè : s.m., vassoio. kàffu : agg., disparo.

kabbìna : s.f., cabina. kaìna : s.f., gallina.

k(a)ccià : togliere; 2 germogliare ; loc., fà lu k(a) kainèlla : s.f., carruba.

ccemmìtti : non calzare bene una scarpa . kakà : v. tr., defecare, me skàppa de kakà, ho

k(a)ccià : v., tirare fuori, loc., jjì a kkàccia a necessità di defecare, lat.cacare.

kkojjoni, jjì a kkàccia a mikki, fare i furbi, loc., kakabbikkjére : s.m., carabiniere.

kaccià ppréci, sprecare. kakabb(v)ucìe : s.m., bugiardo.

k(a)cciatora : s.f., loc., a la k(a)cciatora : modo kakacìci (a) : loc., sulle spalle.

di cucinare la selvaggina. kakarèlla : s.f., diarrea, c’ò aùtu la kakarèlla, ho

kacèra : s.f., stanza dove si teneva il formaggio. avuto la diarrea.

kaciàra : s.f., caos. kakarellone : s.m., tipo pauroso.

kaciar(jj)òla : s.f., tavolo dove si faceva il kakarìllu : s.m.,piccolo escremento.

formaggio. kakarjòla : s.f., cosa di poco conto.

kaciarone : s.m., individuo che ama discutere kakàu : s.m., cacao.

animatamente. kakatùru : s.m., latrina.

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kàki : s.m., albero e frutto del cachi. kallàccia : s.f., vampata di calore improvvisa.

kàkiru : s.m., escremento di piccole dimensioni, kallafrédda : s.f., repentino cambiamento del

proprio di conigli,ovini e ratti. tempo.

kakka(v)èlla : s.m., strumento musicale kallàra : s.f., caldaia; loc., a ttutta kallàra : al

consistente in un tamburo in cui è conficcato uno massimo.

stantuffo che viene sollevato e abbassato dal kallaràru (kallarellàru) : s.m., fabbricante e

suonatore; 2 bacca della rosa selvatica; 3 oggetto riparatore di paiuoli.

di scarso valore. kallarétta : s.f., secchio dei muratori.

kakkjì : v. intr., germogliare. kallarròsta : s.f., caldarrosta.

kakkjìttu : s.m., germoglio. kallàru : s. m., paiuolo; 2 donnaccia .

kakkjìtu : part.pass., germogliato; 2 sfiorito. kallasciùtta : s.f., si dice di terra bagnata e poi

kakkju : s.m., germoglio. riarsa dal sole.

kalà : v., diminuire, a kkalà vène sèmbre a kallu : s.m., caldo.

ttémbu, a diminuire si fa presto. kalu : s.m., calo.

kalamàru : s.m., occhiaia; 2 totano. kamàrru : s.m., persona brutta.

kalàta : s.f., tramonto. kambà : v. intr., vivere ; prov. ki kkamba de

kalàtu : part.pass., diminuito. speranza mòre kakànno : la speranza a volte da

kalavèrna : s.f., inverno. sola non basta ; prov., pèkora néra, pèkora

kalendàrju : s.m., calendario.

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vjànka, ki mmòre mòre, ki kkàmba kàmba : chi kamìna ! : interiez. , forza, sbrigati !

ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. kaminà : v. intr., camminare, tòkka kaminà fino

kambàna : s.f., campana ; 2 gioco infantile , a llajjù, bisogna camminare fin laggiù.

lat.tardo campana. kàmmera : s.f.,camera.

kambanà ru : s.m., campanaro. kammera(e)dàrja : camera d’aria delle ruote.

kambanéllu : s.m., campanello, citofono. kammerjére : s.m., cameriere.

kambanone : s.m. grossa campana. kammerléngu : s. m., addetto all’economato in

kambànu : s.m., campanello che si applica al una confraternita religiosa.

collo degli animali al pascolo. kammìnu : s.m., focolare ; prov., l’affari se

kambétta : s.f., piccolo appezzamento di terreno, fonno sotto u kammìnu : gli affari vanno conclus i

ò somendàtu na kambétta , ho seminato un nella più assoluta segretezza; 2 cammino.

piccolo terreno. kammjà : v., cambiare, lat.cambiare.

kambjone : s.m., campione. kammjaméndu : s.m., cambiamento.

kàmbra : s.f., camera da letto. kàmmju : s.m., cambio; 2 camion.

kàmbu : s.m., campo, loc., kàmbu de pallòne, kammorétta : s.f., sala da pranzo.

campo da calcio, lat. campus. kamorkànna : s.f., maglia di giunco un tempo

kamburoppu : toponimo, Camporoppolo. utilizzata per soffittare i locali.

kamìcia : s.f., camicia. kampà > kambà.

kamiciòttu : s.m., camice da lavoro. kampana > kambàna .

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kampanàcciu > kambanàcciu. kane : s.m., cane; 2 persona molto esosa.

kampanàru > kambanàru. kanéstra : s.f., paniere fatto di vimini intrecciati.

kampanàru > kambanàru. kanéstru : s.m., canestro, ò kordu n kanéstru de

kampanéllu > kambanéllu. fìke, ho raccolto un canestro di fichi,

kampànu > kambànu. lat.canistrum.

kana : s.f., cagna. kànfora > kànvora.

kanaìne : s.f.pl., terreni acquitrinosi di pianura. kangéllu : s.m., cancello; 2 persona brutta.

kanàjja : s.f., canaglia . kangillìttu : s.m., carro per trasportare il bestiame.

kanajjàta : s.f., azione da canaglia . kankarèna : s.f., cancrena.

kanàle : s.m., canale di scolo del mosto in kànk(gh)e(u)ru : s.m., tumore; 2 cosa o persona

cantina. brutta, lat.cancer.

kanapàru : s.m., fabbricatore o venditore di kanna : s.f., canna da pesca ; 2 spinello.

canapa. kànnapa : s.f., canapa.

kanàssa : s.f., mandibola , loc.,magnà a kkwàttro kannégghja : s.f., crescione d’acqua.

kanàsse, mangiare a crepapelle. kanné(ll)a : s.f., candela, émo ppicciàtu na

kanassone : s.m., persona con mandibole kannélla , abbiamo acceso una candela.

preminente. kannèlla : s.f., rubinetto.

kandà : v. tr., cantare. kannellòra : nome proprio, la festa della

kandone : s.m., angolo. Candelora (2 febbraio, presentazione di Gesù al

96
tempio) ; prov., kannellòra kannellòra, kàpa : s.f., testa.

dell’immerno sémo fòra, se cci stà lu solicìllu, n kapà : v., fare la cernita, scegliere.

andru mese de ngwernicìllu : per la Candelora il kapace : avv., probabilmente, può essere.

clima invernale si è già mitigato e , se c’è un sole kaparè : s.m., vassoio.

pallido, entro una quarantina di giorni il clima kapàta : s.f., sbucciatura; 2 scelta.

invernale sarà passato del tutto. kapé : v., entrare.

kannéllu : s.m., cannello (es.del gas). kapécce : v., entrarci.

kannìlli : s.m.pl., protezioni per le dita usate un kapetàgna : s.f.,margine del campo.

tempo dai mietitori. kapézza : s.f., cavezza, léghejje a kapézza !

kannucciòla : s.f., cannuccia di acquitrino. légagli la cavezza !

kantà > kandà. kapì : v., capire.

kanvora : s.f., canfora. kapìcce : v., essere competente.

kanzona : s.f., canzone. kapillìni : s.m.pl., tipo di pasta per minestra.

kanzonà : v., canzonare. kapìllu : s.m., capello, lat.capillus.

kanzongélla : s.f., canzoncina. kapiscione : s.m., saccente, ìssu pare n

kàola : s.m., rubinetto in legno della botte del kapiscione,è convinto di capire tutto lui.

vino, apri la kàola e kkàccia mbo de vìnu, apri il kapistìu : s.m., grosso vassoio in legno utilizzato

rubinetto della botte e fai uscire un po’ di vino. per riporre le carni del maiale durante la

kap(o)umìlla : s.f., camomilla. salagione.

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kapità : v., accadere. kappèlla : s.f., cappella tombale; 2 chiesetta; 3

kapitànu : s.m., capitano. glande; 4 errore, à fàtta na gran kappèlla, ha

kapitàtu : part.pass.,accaduto. commesso un grave errore.

kapìtu : part.pass., capito. kappellà : v., sbagliare.

kapìzzu : s.m., capo di una corda o di uno spago. kappellàru : s.m., cappellaio.

kapòccia : s.f., testa ; loc., kapòccia a kkoppu , kappellàta : s.f., quantità contenuta in un

testa di legno. cappello; 2 colpo inferto con il cappello.

kapoccione : s.m., persona dura di comprendonio; kappéllu : s.m., cappello ; prov., per dì ppòru

2 persona d’alto bordo. kappéllu, è ssèmbre mèjjo poru fazzulìttu : “mors

ka(m)po(u)mìlla : s.f., camomilla, pe ddurmì me tua, vita mea”.

pìjjo na kapumìlla, prima di andare a letto mi kappillìttu : s.m., cartuccia ; 2 piccolo cappello.

bevo una camomilla. kàppja : s.f. cappio di nodo scorsoio, tòkka facce

kaporàle : s.m., capo operaio. na kàppja , bisogna fare un cappio.

kappànna : s.f., capanna. kàppju : s.m., nodo scorsoio, lat.pop. capulum.

kappannone : s.m., capannone agricolo. kapponà : v., castrare i polli.

kappànnu : s.m., capanna di frasche costruita dal kapponàtu : part.pass., castrato.

cacciatore per l’appostamento fisso. kappòtta : s.f., giacca.

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kappottà : v., finire sottosopra alla guida di un kapukollu : s.m., lonza ; 2 inetto.

veicolo , à kappottàtu ko ll’apìttu, è finito kapuléttu : avv., ai piedi del letto.

sottosopra col motocarro. kapurìllu : s.m., capezzolo.

kappòttu : s.m., cappotto; loc., fà kkappòttu : kapusàla : s.f., direttore di sala.

lasciare gli avversari a zero punti nel gioco delle kapuskàla : s.m., capo operaio di una squadra di

carte. raccoglitori di olive.

kappuccìnu : s.m., cappuccino; 2 frate kapustùrnu : s.m., capogiro.

cappuccino. kapùtu : s.m., entrato.

kappùcciu : s.m., cappuccio. kapuvòjje : v., capovolgere.

kapriélli : s.m.pl., vertigini. kapuvordu : part.pass., capovolto.

kapu : s.m., capo; loc., kapu d’òpra : caporale dei karabbàttola : s.f., fagotto di masserizie.

braccianti agricoli. karabbìna : s.f., carabina.

kapu e kkollu (tra) : loc., all’improvviso. karabbinjéra : s.f., donna dai modi molto

kapufìkku : avv., sottosopra, drénto sta kasa stà maschili, pare na karabbinjéra, sembra un

tuttu a kkapufìkku, in questa casa è tutto omaccione.

sottosopra. karabbinjére : s.m., carabiniere.

kapufoku : s.m. alare. karabbòi : s.m., grosso carro, con stanga centrale,

kapukollòkkji : s.m., mostro immaginario per trainato da buoi.

spaventare i bambini. karatéllu : s.m., botticella da vino.

99
karavujjà : v., svuotare. kàrgiu : s.m., calcio , jj’à dàtu n kàrgiu llà n

karavujjàtu : part.pass., svuotare. kùlu, gli ha rifilato una pedata nel sedere.

karbonàru : s.m. carbonaio. karìllu : agg., carino, ah sì kkarìllu scì ! ti credi

karbonèlla : s.f., carbone per accendereil fuoco. forse bello ?

karceràtu : s.m., carcerato. karistìa : s.f., carestia , lat. * carestus.

karciòfu : s.m., carciofo. karistùsu : agg., esoso.

kargà : v., calcare. karità : s.f., elemosina.

kargàta : s.f., atto del calcare. kar(i)kà : s.f., caricare, lat.pop.* carricare.

kargàtu : part.pass. calcato. kar(i)ku : s.m., carico ; tre o asso al gioco delle

kargàgnu : s.m., calcagno. carte, ò pjàtu n kàrku, ho incamerato un asso;

kargavrékke : s.m.,omino. part.pass., carico.

kàrge > kàrgia . karlìnu : nome proprio, Carlo.

kàrghe > kwàrghe . karlona ( a la ) : loc., a la karlona : in modo

karghid ùnu > kwarghidùnu. impreciso.

karghikkosa > kwarghikkosa. kàrma : s.f., calma.

kàrgia : s.f., calce, loc., fà la kàrgia, impastare la karmà : v., calmare.

calce. karmànde : s.m., calmante.

kargià : v. intr., scalciare. kàr(l)mu : agg., calmo.

karginàcciu : s.m., calcinaccio.

100
karne : s.f., carne, loc., parlà le karne : avere un karrìttu : s.m., carro agricolo trainato da forza

presentimento, lat.carne(m). motrice animale.

karnoalàta : s.f., carnevalata. karrittùcciu : s.m., carrettino a due ruote spinto a

karnoàle : s.m., carnevale ; prov., a kkarnoàle mano.

gni sghérzu vale : a carnevale ogni scherzo vale . karrjolu : s.m., carro agricolo a quattro ruote.

karogna : s.f., persona malvagia. karròzza :s.f., vagone ferroviario.

karognone : s.m., persona malvagia. kàrru : s.m., carro agricolo.

karosà : v. tr., tosare. karrùbba : s.f., carruba.

karosène : s.m., kerosene. kàrta : s.f., banconota.

kàrpene : s.m., carpine. kartapèkora : s.f., pergamena.

karregghjà : v. tr., trasportare col carro, tòkka kartìna : s.f., lievito in polvere per dolce.

karreghjà o fjénu, bisogna trasportare il fieno col kartulìna : s.f., cartolina , m’è rrjàta na kartulìna,

carro. mi è arrivata una cartolina.

karrétta : s.f., carriola. kartùccia : s.f., munizione per fucile da caccia e

karrettàta : s.f., il contenuto di una carretta , na per dispositivi da mattazione.

karrettàta de stàbbju, una carretta di letame. karusìnu : s.m., tosatore di pecore.

karrettjére : s.m., vetturino. karwàna : s.f., grande quantità indigente.

karriolu : s.m., carro agricolo. karzà : v. tr., calzare.

101
karzétta : s.f., collant femminile , a mojje mja à kasku : s.m., cascata idrica ; 2 casco

rkombràtu e karzétte, mia moglie ha comprato un asciugacapelli; 3 casco motociclistico.

nuovo paio di calze. kassa : s.f., bara.

karzìttu : s.m., calzino. kassavàngu : s.m., cassapanca.

karzittùni : s.m.pl., calzini. kassétta : s.f., contenitore per elemosine posto in

karzolàru : s.m., calzolaio. chiesa.

karzùni : s.m.pl., pantaloni, me so kkalàti jjù li kassìkkju : s.m., retino da pesca.

karzùni, mi sono scesi i pantaloni. kassìttu : s.m., cassetto, émo apértu tutti i kassìtti

kasàkka : s.f., giacca priva di maniche. ma nnon l’émo troàtu, abbiamo aperto ogni

kasàle : s.m., podere. cassetto senza trovare nulla.

kasèngu : s.m., mezzadro. kassone : s.m : rimorchio agricolo.

kasèngulu : s.m., bracciante agricolo. kastagnòla : s.f., dolce natalizio.

kasinàru : s.m., persona confusionaria. kastagnolu : s.m., paletto di legno.

kasìnu : s.m., caos; 2 casa di tolleranza. kastéllu : s.m., castello, lat.castellum.

kaskà : v., cadere, lat.pop. * casicare. kastrone : s.m., cavallo castrato.

kaskatone : s.m., brutta caduta. katafàrgu : s.m., catafalco.

kaskàtu : part.pass., caduto, è kkaskàtu komme n katàna : s.f., tascapane.

zalàme, è caduto come un salame. katàrru : s.m., catarro, gr.katarròs.

katàstu : s.m., catasto, gr.katastikòn.

102
katenàcciu : s.m., chiavistello. kàvola : s.f., dispositivo per spillare il vino dalle

katèrba : s.f., grande quantità di qualcosa. botte.

katìnu : s.m., catino. kazzabbùbbulu : s.m., uomo o oggetto strano.

katòrciu : s.m., cosa o persona malandata. kazzaròla : s.f., casseruola.

kattìu : agg.e s.m., cattivo, arràbbjete kwànno si kazzarolàta : s.f., quantità contenibile in una

kkattìu ! caspita quanto sei cattivo !, lat.captivus. casseruola, iàmo kottu na kazzaròla de rìsu,

kattòliku : agg., cattolico, lat.eccles.catholicus. abbiamo cotto una casseruola di riso.

kàu : s.m., cavo. kazzarolétta : s.f., piccola casseruola.

kàulu : s.m., cavolo. kazzarulìttu : s.m., pentolino.

kavallàru : s.m., allevatore o commerciante di kazzàta : s.f., sciocchezza.

cavalli. kazzimbèrju : s.m., pinzimonio.

kavallétta (a): s.f., sulle spalle. kazzìnu : s.m., ficcanaso.

kavallùcciu : s.m., piccolo cavallo. kazzone : s.m., minchione.

kavargà : v., andare a cavallo. kazzòttu : s.m., pugno.

kavargàta : s.f., cavalcata; 2 sopraggiungimento kàzzu : s.m., pene.

degli uomini della Procura del Regno. ke : pron., qualcuno (-a).

kavatore : s.m., raccoglitore di tartufi. kékka : s.f., omosessuale.

kavèzza : s.f., capezza, lat.capitia. ki : pron., chiunque.

kiakkjarà : v., chiacchierare.

103
kìkkera : s.f., schicchera. kjappamoske : s.f., nervo di bue cosparso di una

kikkirikì : onomat., verso del gallo. sorta di melassa atta ad attirare le mosche e a farle

kikkosa : pron.indef., qualcosa. restare invischiate che un tempo si appendeva al

kìkku : s.m., chicco; nome proprio, Francesco. soffitto della cucina.

kilàta : s.f., quantità di circa un chilo. kjapparèlla : s.f., gioco infantile che consiste nel

kìlu : s.m., chilogrammo. rincorrersi allo scopo di prendersi.

kjàe : s.f., chiave, n artròo a kjàe, non ritrovo la kjappàta : s.f., sculacciata.

chiave, lat.clave(m). kjappatone : sculacciata inferta con forza.

kjakkjarà : v., chiacchierare. kjarìna : nome proprio, Chiara.

kjakkjaràta : s.f., conversazione. kjàru : agg., chiaro.

kjakkjaràtu : part.pass., discusso ( di persona ). kjàssu : s.m., chiasso.

kjakkjarone : s.m., chiacchierone, ìssu è n gran kjàttu : s.m., persona grassa e bassa.

kjakkjarone, lui è un gran pettegolo. kjàttu kjàttu : avv., di nascosto, senza farsi

kjàkkjera : s.f., facilità di parola ; c’à na gran vedere.

kjàkkjera, è molto prolisso. kjavà : v., copulare.

kjamà : v., chiamare. kjavàta : s.f., coito.

kjàppa : s.f., natica. kjavatore : s.m., uomo che ha frequenti rapporti

kjappà : v., acchiappare. sessuali.

kjappakàni : s.m., accalappiacani. kjéde : v., chiedere, lat.quaerere.

104
kjèlli : pron.indef., chiunque. koarìzzu : s.m., fondoschiena di un pennuto.

kjéstu : part.pass.,chiesto. koarone : s.m., fondoschiena di un pennuto.

kjodu : s.m., chiodo. koàta : s.f., covata, nidiata, na koàta de purgìni,

kjokkjà : v., avere rapporti sessuali. una nidiata di pulcini.

kjùde : v., chiudere. koccèlla : s.f., crosta del pane.

kjùsa : s.f., appezzamento di olivi. kòccia : s.f., scorza, tòkka leàjje a noce, bisogna

kjùsu : agg., chiuso ; prov. , vòkka kjùsa n c’entra togliere la buccia.

mòska : la prudenza non è mai troppa. kòcciola : loc., fà kkòcciola : rompere oggetti

kkapàce : avv., probabilmente. fragili ; 2 battere delicatamente la testa di un

kkoppà : v., accoppare. neonato contro la propria .

kkostàsse : v., accostarsi. kocciu : s.m., coccio.

kkostàtu : part.pass., accostato. kòce : v., cuocere.

kkucciàsse : v., koèlle : avv., niente.

ko : prep., con. kòfana : s.f., recipiente metallico utilizzato dai

koa : s.f., nido ; 2 : coda; prov., a koa è ssèmpre a muratori.

pjù ddura : finire una cosa richiede più che kòjje : v., cogliere, è ora de kòjje olìa, è ora di

intraprenderla. raccogliere le olive.

koà : v. tr., covare. kojjonà : v., prendere in giro.

koàccia (u) : s.f., nidiata. kojjone : agg., fesso.

105
kojjonerìa : s.f., corbelleria. kòllika : s.f., colica, jéri c’ò aùtu e còlike, ieri ho

kòka : s.f., cuoca, mamma mia fa la kòka, mia avuto delle coliche.

madre lavora come cuoca. kollokaméndu : s.m., ufficio di collocamento.

kokkjone : s.m., grosso imbuto di legno per le kollu : s.m., collo, lat.collu(m).

botti. kolònna : s.f., colonna vertebrale.

kòkku : s.m., uovo;2 agg., caro. kombagnìa : s.f., compagnia ; prov. , in

kòku : s.m., cuoco. kombagnìa ce pijjò mòjje un frate : in compagnia

kolà : v., colare. tutto diventa più facile .

kolàtu : part.pass., colato. kombonne :v., comporre.

kolazzjone : s.f., colazione. kòmika : s.f., situazione ridicola.

kòlla : s.f., mistura di acqua e farina, utilizzabile kommannà : v., comandare, a mojje mia vòle

sia come collante che come alimento kommannà , mia moglie vuole comandare,

kollabborà : v., collaborare. lat.pop.commandare.

kollabboràtu : part.pass., collaborato. kommannaméntu : s.m., comandamento.

kollabborazzjone : s.f., collaborazione. kommannone : s.m., persona che pretende di

kollassà : v., collassare. impartire ordini.

kollàssu : s.m., collasso. kommàre : s.f., comare.

kollétta : s.f., ultimo strato dell’intonaco.

106
kommàtte : v., combattere ; 2 avere a che fare, n kompretà : v., completare.

ce sse po’ kommàtte, è difficile avere a che fare komprètu : s.m., completo.

con lui. komprita : s.f., acquisto.

komme > kommo konda(t)ìunu : s.m., contadino.

kommètja : s.f., commedia.. kondatore : s.m., contatore elettrico.

kòmmidu : agg., comodo, no mme stà kòmmidu, kondestà : v., contestare.

per me è scomodo. kondestatore : s.m., contestatore.

kommissàrju : s.m., commissario. kondestàtu : part.pass., contestato.

kommo : avv., come. kondestazzjone : s.f., contestazione.

kommodìnu : s.m., comodino, deo rkombrà u kondraérzu : avv., trasversalmente.

kommodìnu, devo comprare un nuovo comodino. konfessasse > konvessasse.

komò : s.m., mobile da camera. konfonne > konvonne.

kompàgnu : s.m., compagno nel gioco delle carte konga : s.f., conca.

; 2 comunista; 3 agg., uguale. kongallàsse : v., riscaldarsi troppo.

kompàre : s.m., padrino. kongallàtu : part.pass., riscaldato eccessivamente.

komponne : v., comporre. kongia : s.f., conceria , vòjjo kongià a pèlle

komprà : v., comprare ; prov. , ki kkompra a dell’agnéllu, voglio conciare la pelle di agnello.

ddébbitu vénne a sobbàstu : se non si hanno i kongià : v., conciare il grano o le pelli.

soldi è meglio non comprare.

107
kongiatore : s.m., addetto alla concia del grano o ko(u)nv(i)enì : v., convenire.

delle pelli. ko(u)nv(i)enùtu : part.pass., convenuto.

kongiatùra : s.f., scarto risultante dalla concia del konvonne : v. tr., confondere.

grano. konvortà : v., confortare.

kongòrzju : s.m. . consorzio agricolo,tòkka jjì llà konvòrtu : s.m., consolazione.

u kongòrzju, bisogna recarsi al consorzio konzervà : v., conservare.

agricolo. konzèrva : s.f., passata di pomodoro imbottigliata

kongwìbbusse : s.m., denaro. fatta in casa.

konkòrzju > kongòrzju. konzervànde : s.m., conservante.

konòkkja : s.f., rocca del filo. konzervàtu : part.pass., conservato.

konosce : v. tr., conoscere, no lu konosko, non lo konzervazzjone : s.f., conservazione.

conosco, lat.cognoscere. kòppa : s.f., cotenna e carne della testa del maiale

kontà : v., contare. in gelatina, dimàni facémo a kòppa, domani

kontemprà : v., contemplare. prepariamo la coppa di testa.

konvessà : v., confessare. koppjètta : s.f., coppia di amanti.

konvessasse : v., confessarsi, tòkka konvessàsse, koppjolu : s.m., ciascun agnello o capretto nato in

bisogna confessarsi. coppia.

konvessjone : s.f., confessione. koppu : s.m., coppo.

konvìnge : v., convincere.2 koràgghju : s.m., coraggio.

108
koratèlla : s.f., interiora di ovino o caprino. korvéllu : s.m., vaglio per il grano.

korba : s.f., colpa; 2 canestro di forma ovale , korvu : s.m., corvo, lat.corvus.

lat.culpa. korzu s.m., corso.

kordàru : s.m., cordaio. kosa : s.f., cosa.

kordèlla : s.f., piccola corda. kòsciu : s.m., quarto posteriore dell’agnello.

kòre : s.m., cuore; 2 coraggio, lat.cor. kòssa : s.f., coscia, lat.coxa.

korgà : v. tr., coricare. kòsta : s.f., pendio; 2 parte laterale di un oggetto.

kormà : v., colmare. kostàta : s.f., costato.

kormonà : v., mettere in cima. kostora : s.f., costola.

kornu : s.m., corno, lat.cornu. kostorélla: s.f., costoletta del maiale, masséra

korpìttu : s.m., giacca. magnàmo e kostorélle, stasera mangeremo le

korpu : s.m., corpo,lat.corpus. costolette di maiale.

korpusdòmmine : s.m., la festa del Corpus kosu : s.m.,

Domini. kòtta : s.f., tunica ecclesiastica.

korre : v., correre, lat.currere. kottone : s.m., cotone.

korrisponne : v., corrispondere. kottonifìciu : s.m., cotonificio.

korrombe : v., corrompere. kottu : part.pass., cotto.

korrottu : part.pass., corrotto. kraddemàne : avv., domani mattina.

ko(ù)rta : s.f., scorciatoia. kràpa : s.f., capra, lat.capra.

109
krapàru : s.m., capraio. kràudio : nome proprio, Claudio.

krapétta : s.f., impalcatura del pozzo per attaccare krausùra : s.f., clausura.

la carrucola e il secchio per attingere acqua. kravattàru : s.m., venditore o produttore di

krapìcciu : s.m., capriccio. cravatte.

krapistà : v., calpestare. kréde : v., credere; 2 obbedire.

krapistàtu : part.pass., calpestato. kredènza : s.f., armadio.

kràpistu : s.m., corda stretta intorno alle corna dei kredenzone : s.m., grosso armadio, di solito a due

bovini. ante, sta llì ddéntro u kredenzone, è nell’armadio.

krapìttu : s.m., capretto, pe Nnatale mmazzàmo n kregnàle : s.m., grembiule.

krapìttu, per Natale uccideremo un capretto. kregnàta : s.f., quantità di roba contenibile in un

krapòne : s.m., caprone. grembiule.

kràspu : s.m., grappolo. kremènte : agg., clemente; 2 nome proprio,

krastà : v., castrare; 2 incidere le castagne prima Clemente.

di cuocerle per evitare che scoppino, lat.castrare. krepàccia : s.f., screpolatura.

krastatàru > krastìnu. krepàcciu : s.m., crepa.

krastatùra : s.f., atto del castrare. krepaccione : s.m., brutta caduta.

kràstika : s.f., Averla Minore. krésce : v., crescere, krescerài anki tu, anche tu

krastìnu : s.m., castratore di maiali. crescerai.

kratùra : s.f., creatura; 2 bambino. krescionda : s.f., dolce tipico di carnevale.

110
kresimà : v., fare da padrino a un cresimando; 2 kristiànu : s.m., uomo.

colpire violentemente. Krìstu : nome proprio, Gesù Cristo ; prov., Krìstu

kresimàtu : part.pass., che ha ricevuto la cresima; manna lo frìddu sekònno li panni : il Signore

2 colpito con violenza. non manda mai delle prove insuperabili ; prov. ,

kréspe : s.f.pl., parti terminali. Krìstu paga : alla fine la giustizia trionfa; 2

krjatùra : s.f., creatura. caduta violenta.

krjaturélla : s.f., bambino piccolo. krìsu : part.pass., creduto.

krìkku : s.m., grillo, sénti komme kanda u kròce : s.f., problema, preoccupazione; loc.,fàcce

krìkku, senti il grillo come canta; 2 crick a kroce, metterci una pietra sopra.

idraulico. krociàle : s.m., incrocio.

krimintìna : nome proprio, Clementina. kròkkja : s.f.: stampella.

krinà : v., incrinare. krokkjà : v., picchiare.

krinétta : s.f., museruola in rete metallica per i krokkjàta : s.f., razione di busse.

buoi. krokkjone : s.m., razione di botte.

krìnu : s.m., cesto di vimini. krokkju : s.m., rumore di oggetto che si spezza; 2

krispìgnu : s.m., crespigno. caduta.

kristèru : s.m., clistere, non kako da ddu krom(b)pà : v., acquistare.

sittimàne , me deo fà n kristèru, sono stitico da krom(b)pàtu : part.pass., acquistato.

due settimane, necessito di un clistere. krònika : s.f., cronaca.

111
kròniku : agg., cronico. kukkàgna : s.f., abbondanza.

kroppone : s.m., schiena animale. kukkjàra : s.f., cazzuola.

krucifissione : s.f., crocifissione. kukkjaràta : s.f., quantità contenuta in una

krucifìssu : s.m., crocifisso. cazzuola o in un cucchiaio da cucina, na

krucistràda : s.f., crocevia. kukkjaràta de càrge, una cazzuola di calc e.

krù(t)u : s.m., crudo. kukku : s.m., bacucco; 2 cuculo.

kubbatùra : s.f., cubatura. kùkkuma : s.f., caffettiera.

kùbbu : s.m., cubo. kukkugnàu : s.m, civetta; 2 abitante di Foligno.

kucciàsse : v., accovacciarsi. kukkumèlla : s.f., piccolo recipiente metallico,

kucciòttu : s.m., cucciolo di animale . privo di manici.

kùcciu : s.m., accovacciato. kukù e ccecé (fa a) : loc., sbirciare.

kugg(jj)ìnu : s.m., cugino, fr.cousin. kulàcciu : s.m., noce del vitello.

kugnùra : s.f., congiura. kulaccione : s.m., grosso sedere.

kujjitùjju : s.m., sacca di tela da portare a tracolla kulìttu : s.m., cantuccio del pane, dàmme n

che ha un telaio in legno a forma di semicerchio : kulìttu de pane, dammi un cantuccio di pane.

si utilizza per raccogliere le olive, émo kordu n kulu : s.m., sedere; 2 fortuna ; loc., a kkùlu

kujjitùjju de lìa, abbiamo raccolto una sacca di puzzòne : a sedere per l’insù, loc., aécce kùlu,

olive. essere fortunati.

kujjitùra : s.f., raccolta. kulurì : v. intr., colorire.

112
kulurìtu : s.m., colorito del viso. kum(b)priméntu : s.m., complimento, màgna ! ke

kumbinà : v., combinare; 2 concludere un affare. ffài li kumbriméndi ? mangia senza complimenti

kumbinazzjone : s.f., combinazione. !

kumbrimend ùsu : s.m., persona che fa i kum(b)primntùsu : agg., che fa complimenti.

complimenti. kumunànza : s.f., comunanza agricola.

kumingià : v., iniziare. kumunèlla : s.f., piccolo raduno di persone che

kumitàtu : s.m., comitato. discorrono.

kumìzzju : s.m., discorso in pubblico mirato alla kùna : s.f., culla.

propaganda politica. kundendà : v., accontentare.

kumméndu : s.m., convento. kundendàtu : part.pass., accontentato.

kumminazzjone : s.f., combinazione. kundéndu : agg., contento.

kumminzjone : s.f., convinzione. kundraggènju : s.m., persona antipatica.

kummissjone : s.f., commissione. kundravinzjone : s.f., contravvenzione.

kummùna : s.f., municipio. kundrìtu : agg., deperito; 2 disperato.

kummunikàtu : s.m., giornale radio. kunélla : s.f., coniglia.

kummunione : s.f., comunione. kungimàra : s.f., letamaio.

kumm(i)u(d)tìnu : s.m., comodino. kùngiu : agg., malridotto.

kungwìsta : s.f., conquista.

kungwistà : v. tr., conquistare.

113
kunìllu : s.m., coniglio, lat.cuniculus. kunzijjére : s.m., consigliere.

kunkr(l)ùde : v., concludere. kunzìjju : s.m. consiglio ; prov., kunzìjju de

kunkr(l)ùsu : part.pass., concluso. vorbe, strigazzjone de pulle : una combriccola di

kunkrusione : s.f., conclusione. pettegoli può essere dannosa.

kunnì : v., condire. kunzumà : v., consumare, lat.consumare.

kunniméndu : s.m., condimento. kunzumàsse : v., dimagrire.

kunnìtu : part.pass., condito, arràbbjela kwànn’è kunzumàtu : part.pass., dimagrito, te si

amàra la nzalàta! ma no ll’ài kkunnìta , l’insalata kkunzumàtu de divèrzi kìli, sei dimagrito di

è molto amara; per caso non l’hai condita ? alcuni chilogrammi.

kuntrizzjone : s.f., contrizione. kunzùmu : s.m., consumo; 2 dimagrimento.

kuntu : s.m., conto. kunzuprìna : s.f., cugina.

kk(o)nvéttu : s.m., confetto, magnà li kunvétti, kunzuprìnu : s.m., cugino.

sposarsi. kupèlla : s.f., piccolo contenitore.

kunvinà : v., confinare. kupérkju : s.m., coperchio.

kunvìne : s.m., confine, lat.confinis. kupèrta : s.f., coperta.

kunvùrza : agg., convulsa. kupertone : s.m., copertone della ruota di

kunvurzjone : s.f. pl., convulsioni. bicicletta, tòkka kambjà u kupertone, bisogna

kunzijjà : v., consigliare. sostituire il copertone.

kunzijjàtu : part.pass., consigliato. kuppìjja : s.f., copiglia.

114
kuppùtu : agg., a forma di coppo. kurrighjàru : s.m., arnese per battere il grano,

kuprì : v., coprire, kòprete ke è ffrìddu ! copriti, composto di due bastoni legati tra loro con una

fa freddo ! corda.

kùpu : agg., cupo. kurrigghjolu : s.m., laccio delle scarpe.

kurà : v., curare. kurrisponnènza : s.f., corrispondenza.

kuràtu : part.pass., curato, lat.curare. kùrta : s.f., scorciatoia , dòppo facémo a kùrta,

kurdìllu : s.m., cordino terminante con una cappia dopo percorreremo la scorciatoia.

che si usa per legare il maiale. kurtèlla : s.f., coltello per affettare il prosciutto.

kurdivà : v., coltivare. kurtellàcciu : s.m., grossa lama conficcata nella

kurdivatore : s.m., coltivatore diretto. bure dell’aratro allo scopo di spaccare le zolle .

kurdivazzjone : s.f., coltivazione. kurtellàta : s.f., coltellata, jj’onno dàta na

kurgu : part.pass., coricato, nko stai kùrgu ? sei kurtellàta, gli hanno vibrato una coltellata.

ancora a letto ? kurtéllu : s.m., coltello, lat.cultellus, dimin.di

kurmu : agg., colmo. culter.

kurnìce : s.f., cornice. kurtìle : s.m., cortile.

kurnicione : s.m., cornicione. kùrtu : agg., corto.

kurnùtu : s.m., cornuto. kuscénza : s.f., coscienza.

kurpìttu : s.m., corpo. kuscìnu : s.m., cuscino, fr.*coussin.

kustudì : v., custodire.

115
kustudìsse : v. rifl., fare le abluzioni kuturillùzzu : s.m., gioco pasquale fatto con le

mattutine,stamatìna n’àgghjo fàttu manko a uova.

ttémbu a kkustudìmme, stamattina non ho fatto in kuturjéllu : s.m., ruzzolone.

tampo neanche per le abluzioni. kuturone : s.m., ruzzolone, ò fattu n gran

kustumànza : s.f., consuetudine. kuturone, ho fatto un gran capitombolo.

kustumàtu : part.pass., gentile, dotato di buona kwàci : avv., quasi.

creanza. kwadrìjja : s.f., carrozza trainata da quattro

kustumèlla : s.f., spuntino pomeridiano. cavalli; 2 tipo di ballo.

kuttùra : s.f., cottura. kwadrìni : s.m.pl., denaro ; prov. , li kwadrìni so

kuturà(ne) : v., ruzzolare. kkòme li dulùri, ki ce ll’à se li tène : ricchezza e

kuturàta : s.f., ruzzolone. dolori sono personali ; loc., aécce li kwadrìni :

kuturammèrda : s.f., piccolo coleottero che vive essere ricco.

nel letame. kwàdru : s.m., quadro, loc., me pari n

kuturàtu : part.pass., ruzzolato, émo kuturàtu kuadrandìku, mi sembri vestito in modo obsoleto.

komme cciùkke, abbiamo ruzzolato come zucche. che veste in modo obsoleto.

kuturégghja : s.f., fascio di legna; 2 persona kwàjja : s.f., quaglia.

grassa. kwajjà : v., cagliarsi del latte.

kuturìllu : s.m., gioco del ruzzolone; 2 persona kwajjàtu : part.pass., cagliato.

bassa e grassa.

116
kwàjju : s.m., caglio; 2 infiammazione alle mani, kwàrtu : s.m., quarto ; 2 unità di misura.

ai piedi o all’interno della bocca; 3 stomaco kwatrinàru : s.m., riccone.

dell’agnello. kwatrìnu : s.m., quattrino ; prov., li kwatrìni so

kwàla : s.f., quale. kkome li dulùri : ki cce l à se li tène ! : soldi e

kwàlu : s.m., quale. dolori sono cose molto personali.

kwànn(e)o : avv., quanto; 2 quando. kwattrokkji : s.m., persona con gli occhiali.

kwarésema : s.f., Quaresima, kwann’è kwàzza : s.f., rugiada mattutina.

kkwarésima nun tukkirìa magnà a karne, di kwazzarone : s.m., grosso camice da lavoro.

Quaresima ci si dovrebbe astenere dal consumo di kwazzìtu : agg., immerso in un liquido.

carne. kwellafé ! : interiez., ehi, signora !

kwàrghe : pron., qualche. kwillò(me) ! : interiez., ehi, signore !

kwarghid ùnu : pron., qualcuno. kwìllu : pron.dim., quello.

kwarghikkosa : pron., qualcosa. kwinàtu : s.m., cognato, u kwinàtu tua, tuo

kwarticciolu : s.m., coscio d’ovino arrosto che cognato, lat.cognatus.

comprende il quarto posteriore dell’animale kwìne : avv., qui.

inclusa qualche costoletta, masséra magnàmo u kwìnnici : agg.num., quindici.

kwarticciolu, stasera mangeremo il coscio di kwistjonà : v. intr., questionare.

agnello. kwistjonàtu : v. part.pass., litigato.

kwartìnu : s.m., quartino di vino. kwistjone : s.f., questione.

117
kwìstu : pron., questo.

kwitàrra : s.f., chitarra.

kwòjju : s.m., cuoio, lat.corium.

118
L laméndu : s.m., lamento.

laà : v., lavare, lat.lavare. lanàru : s.m., cardatore di lana.

laàta : v., lavare ;loc., laàta de kapòccia , langwì : v., languire, ansimare.

rimprovero. langwìtu : part.pass., deperito.

lài : interiez., suvvia ! langwizzjone : s.f., languore.

l(a)ìma : avv., là in cima. lanusu : agg., lanoso.

l(a)cciòlu : s.m., lacciolo ;2 trappola per uccelli. laorà : v., arare.

làcciu : s.m., laccio. laoràtu : part.pass., arato.

là(t)dru : s.m., ladro; 2 agg., esoso, è ddivendàtu laoratùra : s.f., aratura.

n làdru, ha alzato i prezzi esageratamente. làppa : s.f., noia.

lagna : s.f., noia. lappùsu : agg., noioso.

lagnasse : v., lamentarsi. lardu : s.m., lardo, lat.lardum.

lagnùsu : agg., lamentoso. lassà : v., lasciare.

làgu : s.m., lago. latrocìgno : s.m., latrocinio.

lambà : v., saettare; 2 intuire. lattàru : s.m., lattaio.

lambàtu : part.pass., saettare; 2 intuito, l’ìa lattuégghja : s.f., fungo non commestibile.

lambàtu sùbbitu, l’aveva subito intuito. làura : s.f., laurea.

lambjòne : s.m., lampione. laùru : s.m., lavoro, à fattu n grà llaùru, ha fatto

lambu : s.m., lampo. un ottimo lavoro, lat.labor.

119
lavamàne : s.m., lavandino. lègge : v., leggere, ma n zai lègge ? non sai

lavànna : s.f., lavanda. leggere ?

lavannàra : s.f., lavandaia. leggènna : s.f., leggenda.

lavatùru : s.m., lavatoio. leggéru : agg., leggero.

laoràsse : v., imbrogliare. légghje : s.f., legge, lat.lex.

lazzarone : s.m., poco di buono. legnàra : s.f., legnaia.

leà : v., togliere ; 2 albeggiare, lèja, albeggia . légnu : s.m., legno, è ffàttu de légnu, è di legno.

leàta : s.f., levata. lekkà : v., leccare.

lèbbore > lèbbre lékka : s.f., percossa, te do na lékka, se n te ne

lèbbre : s.m., lepre, loc.,a ddiskorre ko tte è vai…ti percuoto se non ti allontani subito !

komme a ffà a kkùrre ko u lèbbre, parlare con te lekkakùlu : s.m., ruffiano.

è inutile. lekkìnu : s.m., ruffiano.

lecegghjà : v., comportarsi in modo melenso. lèllu : s.m., cocco di mamma.

lece(iarìa : s.f., comportamento melenso. lèmete : s.m., declivio.

lèciu : s.m., melenso. lèmma : s.f., lentezza.

legà : v., legare. lèmme : avv., piano, con lentezza; 2 agg., calmo,

legàtu : part.pass., legato. è ttàndo lèmme, è molto calmo.

legatura : s.f., legame.

legatùru : agg., pazzo da legare.

120
léna : s.f. pl., legna da ardere, tòkka skarkà n l(i)j(a)cciòla : s.f., fagottino composto da un

karrìttu de léna, bisogna scaricare un carretto di piatto avvolto da un fazzolettone annodato con cui

legna. si recava il desinare ai lavoratori dei campi, a

lènda : s.f., lenticchia ; 2 lente ; 3 diarrea. mojje mia m’à fattu a ljacciòla, mia moglie mi ha

lèndu : agg., lento. preparato un fagottino.

léngwa : s.f., lingua ; prov. , la léngwa non c’à libberà : v., liberare.

ossu, ma ossu ròppe : la lingua può ferire più libberàtu : part.pass., liberato.

delle percosse, loc., portà pe llìngwa, deridere. libbertà : s.f., libertà.

lengwàccia : s.f., pettegolo. lìbb(e)ru : agg., libero.

lènza : s.f., filibustiere, kwìllu ? kwìllu è na gra libb(u)ru : s.m., libro.

llènza, è un gran filibustiere. licìnu : s.m., leccio.

léska : s.f., fetta di pane. lìciu : agg., liscio.

lèssju : nome proprio, Alessio. ligà : v., legare.

letanìe : s.f.pl., litanie. ligatùra : s.f., legatura, se kke lligatùra k’ài

léttu : s.m., letto. fàtta, che razza di legatura hai fatta ?!

levità : v., fermentare. ligatùru : agg., pazzo furioso.

lèvitu : s.m., lievito. liggéra : s.f., scansafatiche.

li : art.det.m.pl., gli. liggittimà : v., legittimare.

lia : s.f., oliva, ma anche olive. liggìttimu : agg., onesto.

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lìggiu : agg., ligio, fr.lige o liège. lippikìnu : s.m., attaccabrighe.

lìgna : s.f., linea. lisàndru : nome proprio, Alessandro.

likà : v., legare. lisavétta : nome proprio, Elisabetta.

likkìnu : s.m., ruffiano. liscìja : s.f., liscivia.

likkurìllu : s.m., leccornia. liscìgna : s.f., lucertone.

lìkwi(d)tu : s.m., liquido. lisétta : nome proprio, Elisa.

lillàsse : v., perdere tempo. listésso : agg., uguale.

lìllu : agg., lento. litikà : v., litigare.

limòsina : s.f., elemosina. litikàta : s.f., litigio,émo fatta na grà llitikàta ,

limosinà : v., elemosinare. abbiamo avuto un gran litigio.

lindernòne : s.m., lanternone. lìtru : s.m., litro.

lindìkkja : s.f., lenticchia ; 2 lentiggine. littìga : s.f., lettiga, barella.

lindikkjàtu : part.pass., lentigginoso. liunìrde : nome proprio, Leonilde.

l(e)ingwàccia : s.f., persona maldicente, è na ljàccia : s.f., legaccio.

gran lingwàccia , è un gran maldicente. ljàcciu : s.m., legaccio.

linzòlu : s.m., lenzuolo. llà : avv., là.

liolànde : s.m., elianto. llotà : v., infangare.

lionèllo : nome proprio, Leonello. llotàtu : part.pass., infangato.

lippikegghjà : v., tergiversare. llumà : v., adocchiare.

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llumàtu : part.pass., adocchiato. loku : s.m., luogo ; 2 maschio dell’oca.

lo : art.det. neutro : lo vinu, il vino. lombàcine : s.f., lombalgia.

lodà : v., lodare, lat.laudare. lommàta : s.f., lombata.

lodàtu : part.pass., lodato. londanànza : s.f., lontananza, loc. fa le

lòdola : s.f., allodola , sémo jjìti a llòdole, siamo londanànze : evitare una persona che si conosce.

andati a caccia di allodole. lonne : solo nella loc. jjì dde lonne : camminare

lòffa : s.f., peto, ke ppùzza, kkwì kkwarghid ùnu à barcollando.

fàttu a lòffa, qui qualcuno ha emesso un peto. londànu : avv., lontano, lat.pop.* longitanus da

loffà : v., emettere peti silenziosi. longiter.

lòffja : s.f., correggia. lonza : s.f., capocollo magro.

lòffju : s.m., melenso, no stà a ffà u lòffju, non loro : pron. pers. 3° pers.pl., essi.

essere melenso. lotà : v., lodare.

lògghjia : s.f., loggia. lòta > lotu.

logrà : v., logorare. lòte > lotu.

logràtu : part.pass., logoro. lotu : s.m., fango.

logratùra : s.f., logorìo. lòzza : s.f., fango.

lòkka : s.f., colpo di sonno, doppoprànz u c’ò a lu : art. det. m.s, il.

lòkka, dopopranzo mi viene sonno. luccikà : v., luccicare, lat.pop. * lucicare.

lokku : agg., lento nei riflessi; 2 tonto. luccikàtu : part.pass., luccicato.

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luccikòre : s.m., bagliore. lume : s.m., lampada.

lùcciola : s.f., ulcera peptica. lumìnu : s.m., lumino funebre, tòkka jjì a ccènne

lucénga : s.f., geco, ài vistu a lucénga ? hai visto i lumìni su u cimitèru, bisogna accendere i lumini

il geco ? al cimitero.

lucèrna : s.f., lampada. luminùsu : agg., luminoso.

lucernàru : s.m., apertura a vetri ricavata nel tetto luna : s.f., luna.

per dar luce alle stanza senza finestre. lunàrju : s.m., calendario.

lucernétta : s.f., piccolo lume ad olio. lunàtiku : agg., lunatico.

lucèrta : s.f., lucertola. lungu : agg., lungo, prov., strada bbòna non fu

luciòla : nome proprio, Lucia. mae longa : le vie del bene sono da preferire.

lwìce : nome proprio, Luigi. luniddì : s.m., lunedì.

lùjja : s.f., pula. lupìnu : s.m., lupino, c’ò n lupìnu ke mme fà

lùjjo(u): s.m., luglio. tando male, ho dolore ad un lupino a un piede.

lukkéttu : s.m., lucchetto, méttece n lukkèttu, lupu : s.m., lupo ; prov., ognùnu u mestjére sua e

metti un lucchetto. u lùpu ae pèkore : a ciascuno il suo.

lukkìttu > lukkéttu. lùr(i)du : agg., lordo, loc.,lùrdu komme n

lumàka : s.f., chiocciola . bastone de patùllu, sporco come la scaletta

lumakèlle : s. f.pl., pasta alimentare attraverso la quale le galline salgono in un pollaio.

lumakone : s.m., lumaca campestre. lurzà : v., aver voglia di giocare.

124
lurzarèlla : s.f., voglia di giocare.

lùsku : solo nella loc., tra lùsku e bbrùsku,

all’imbrunire.

lùssu : s.m., lusso, lat.luxus.

lustrà : v., lucidare.

lustràtu : part.pass., lucidare.

lustru : agg., lucido.

lùta : s.f., scintilla del fuoco.

125
M maése : s.f., maggese, tòkka laorà a maése,

macèa : s.f., mucchio di pietre. bisogna arare il maggese.

macedògna : s.f., macedonia, fr. macédoine. màffja : s.f., boria.

maffjùsu : s.m.,mafioso.
macellà : v., macellare.

magàra : avv., magari.


macellàru : s.m., macellaio.

magazzìnu : s.m., magazzino.


macellàtu : part.pass., macellato.

màgghjo(u) : s.m., maggio, loc., armétte


macéllu : s.m., mattatoio ; 2 macelleria; 3

màgghju, fare l’amore; 2 albero della cuccagna.


disastro, lat.macellum.

maggiùra : s.f., arnese di legno per gramolare la


màcena : s.f., macina da molino.

canapa.
macenà : v., macinare.

magnà : v., mangiare, loc., magnà ppe n krìkku,


macenàtu : part.pass., macinato.

mangiare poco; loc., magnà n mùcciku,


macerà : v., macerare.

consumare un pasto, fr.ant.mangièr.


maceràtu : part.pass., macerato.

magnàccia : s.m., lenone, a mme mme sa ke ffà u


macinìnu : s.m., macinino.

magnàccia , credo che sia un lenone.


macinìttu : s.m., macinino a manovella per il

magnànde : s.m., gran mangiatore.


caffè.

magnarèlla : s.f., appetito continuo.


madriciàna : s.f., amatriciana, condimento con

magnàta : s.f., pasto copioso.


pancetta, aglio e uovo.

magnatòre : s.m., mangiatore.


mae : avv., mai.

126
magnatòria : s.f., latrocinio. makinìsta : s.f., conduttore del treno.

magnaùffa : s.m., scroccone. makkaròne : s.m., tagliatella ; 2 persona ingenua.

magneddòrmi : s.m., fannullone, è ddivendàtu m màkkja : s.f., selva.

magneddormi, è diventato un fannullone. malagùrju : s.m., malaugurio.

magnéra : s.f., maniera. male : s.m., malattia.

magnòne : s.m., mangione. malìgnu : agg., maligno.

magròne : s.m., maiale di circa 80-100 kg. malimbègghjo : s.m., marrascura.

màjja : s.f., maglia, me so kkambjàtu a màjja , ho malingunìa : s.f., malinconia.

cambiato la maglia , lat.macula. malit(d)ì : v., maledire.

majjàla : s.f., scrofa. malit(d)ìttu : agg., maledetto.

majjàra : s.f., magliaia . malit(d)izzjone : s.f., maledizione.

majjétta : s.f., maglia intima. mallone : s.m., palo centrale del pagliaio.

majjòla : s.f., morsa dei bovini. malloppu : s.m., malloppo.

majjòle : s. f.pl., molle per il fuoco. mammaékkia : s.f., nonna.

majjolu : s.m., magliolo. mammalùkku : s.m., minchione, ar.mamlùk.

majjone : s.m., maglione. mammàn(k)go : cong., nemmeno.

màjju : s.m., maglio. mammàna : s.f., ostetrica.

màkina : s.f., macchina. mammòcciu : s.m., bamboccio, ke cce fai ko stu

makinétta : s.f., piccolo congegno meccanico. mammòcciu ? che te ne fai di quel bamboccio ?

127
màn(k)go : cong., nemmeno. mankaméndu : s.m., svenimento.

mandellìna : s.f., piccolo mantello. mannà : v., mandare, lat.mandare.

mandemàne : avv., stamattina. mannàggia ! : inter., maledizione !

màndola : s.f., mandorla. mannàra : s.f., mannaia.

mandrìtta (a) : loc., a mmandrìtta , a destra. mannarétta : s.f., piccola mannaia.

mandrìttu : agg., destro, tu ssi mmandrìttu o mannàta : s.f., giro di chiave.

mangìnu ? tu sei destro o sinistro ? mànnice : s.m., mantice.

màndu : s.m., mantello. mànnika : s.f., manica.

màndulu : s.m., mandorlo. mànniku : s.m., manico.

mandulìnu : s.m., sedere. mannòkkja : s.f., covone del grano.

mane : s.f., mano (anche pl.). manodòpra : s.f., mano d’opera ; 2 maestranze.

manegghjone : s.m., maneggione. manòpra : s.f., manovra.

manesànda : s.f., rimedio efficace. manoprà : v., manovrare.

mangiàta : s.f., manciata. manopratore : s.m., manovratore.

mangìna : s.f., sinistra, a mmangìna , a sinistra. mantemàne : avv., domani, prima del mattino.

màngo : cong., neppure, mammàngo se ne parla, mantinùta : s.f., concubina.

neppure se ne parla. mantinùtu : s.m., lenone.

manigghjà : v., maneggiare. màntu : s.m., manto.

maniskàrgu : s.m., maniscalco.

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manwàle : s.m., manovale , tòkka pagà u mardukazzjone : s.f., maleducazione.

manwàle, bisogna pagare il manovale. maresciàllu : s.m., maresciallo.

manùbbrju : s.m., manubrio. maritozzu : s.m., sorta di brioche fatta a base di

manutinzjone : s.f., manutenzione. mosto e uva passa.

manzìtu : part.pass., domestico. marìtu : s.m., marito ; prov. , le vòtte de lu marìtu

mappa : s.f., mappa catastale. so le gròlie de u paradìsu : in famiglia è il marito

mappu : s.m., fiocco; 2 intoppo, fa mmàppu, che deve comandare.

intoppare. marjànna : s.f., madonna.

mar : s.m., male. marjòla : s.f., coccinella.

maranòttu : s.m., gufo. markadùtu : s.m., epilessia .

maravìjja : s.f., meraviglia. markarbone : s.m., carbonchio (malattia degli

maravijjàsse : v., meravigliarsi. ovini).

mardicènde : s.m., maldicente, è n vekkjàcciu markése : s.m., mestruo.

mardicènde, è un vecchio maldicente. markiciànu : agg. e s.m., marchigiano.

mardicènza : s.f., maldicenza. markreàtu : s.m., villano.

mardrattà : v., maltrattare. markunzijjà : v., fuorviare.

mardrattaméndu : s.m., : maltrattamento. markunzijjàtu : part.pass., fuorviato.

mardukàtu : part.pass., maleducato, ke markunzìjju : s.m., cattivo consiglio.

mmardukàtu !, che razza di maleducato. marmìtu : part.pass., ghiacciato.

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màrmu : s.m., marmo. martùfu : s.m., persona molto introversa, è m

marparòla : s.f., parolaccia. martùfu, è un tipo molto introverso.

marràcciu : s.m., roncola. marturìllu : s.m., martora.

marrànu : s.m., fellone. marturizzà : v., martorizzare.

marròne : s.m., castagna. marva : s.f., malva.

marrùffu : agg., sgraziato. marvas(g)ìa : s.f., malvasia.

marrukkìnu : s.m., marocchino; 2 straniero di marzajjolu : agg., di marzo.

colore in genere; 3 venditore porta a porta; è marzàlla : s.f. marsala.

kkapitàtu m marrukkìnu ke vvinnìa e kupèrte, a màrzu : s.m., marzo; 2 fiore dell’ulivo.

casa mia è capitato un venditore ambulante che marzùkka : s.f., mazurca.

proponeva delle coperte. màskarata : s.f, mascherata.

martéllu : s.m., martello. maskàgna : s.f., taglio di capelli.

martiddì : s.m., martedì. maskagnerìa : s.f., finzione.

martillìna : s.f., martello da muratore; 2 piccola maskarzone : s.m., mascalzone , tu ssì n gran

campana del campanile. maskarzone !, sei proprio un bel mascalzone !

martingàna : s.f., cinta di cuoio (sia dei cappotti màskeru : s.m., persona mascherata .

da uomo sia da legare sul corpo degli equini). maskjé : inter., voce con cui si chiama un giovane

martinìkka : s.f., freno del carro agricolo. che non si conosce.

130
màskjo : inter., voce con cui si chiama un giovane mattàta : s.f., comportamento folle.

che non si conosce. mattatojju : s.m., mattatoio, deo portà u vitéllu au

màskju : s.m., maschio. mattatojju, devo portare il vitello al mattatoio.

masséra : avv., stasera, masséra jjémo a bballà, mattegghjà : v., scherzare.

stasera andremo a ballare. màtte ra : s.f., madia.

mastèlla : s.f., mastello. mattonà : v., pavimentare, mo ttòkka mattonà,

mastikatùra : s.f., atto del masticare. ora bisogna pavimentare.

màstju : s.m., maschio. mattonàtu : s.m., pavimento.

màstrice : s.m., mastice. màttora : s.f., madia.

mataràzzu : s.m., materasso. màttura > màttera.

matèrja : s.f., pus. maturà : v., maturare.

matìna : s.f., mattina. maturàtu : part.pass., maturato.

matinàta : s.f., mattinata, ke matinàta k’ émo maturazzjone : s.f., maturazione.

passàta, abbiamo passato una brutta mattinata. matùru : agg., maturo.

matrégna : s.f., matrigna; 2 suocera. màzza : s.f. grosso martello.

matricìna : s.f., posa dell’aceto. mazzafétiku : s.f., salsiccia di fegato.

matrimògnu : s.m., matrimonio, lat.matrimonium. mazzafrùnzola : s.f. mazzafionda.

mattàcciu : s.m., mattacchione. mazzamuréllu : s.m., fantasma.

mattarìa : s.f., scherzo. mazzapìkkju : s.m., bastone.

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mazzétta : s.f., mazzuolo. mbarà : v., apprendere ; 2 insegnare ; loc., mbarà

mazzokkjone : s.m., persona o cosa sgraziata. educazzjòne : dare una lezione a qlc.no.

mazzokkju : s.f., pestello. mbarzamà : v., imbalsamare.

mazzolu : s.m., mazzuolo di legno, te daco u mbastà : v., impastare, doémo mbastà a kàrgia ,

mazzolu su a kapòccia, ti do una martellata in dobbiamo impastare la calce.

testa. mbastàtu : part.pass., impastato.

mazzolu : s.m., mazzuolo. mbastì : v., imbastire.

màzzu : s.m., mazzo; 2 mazza di legno usata dai mbastìta : s.f., atto dell’imbastire.

pastori per piantare i paletti delle recinzioni. mbastìtu : s.m., imbastito.

mazzukkjìttu : s.m., mazzetto di qualcosa. mbastrokkjà : v., abborracciare.

mb(p)allà : v., andare in tilt. mbastrokkjàta : s.f., abborracciamento.

mb(p)allàsse : v., andare in crisi. mbastrokkjàtu : part.pass.,abborracciato.

mb(p)allàtu : part.pass., andato in tilt. mbatakkà : v., sporcare.

mbadrunìsse : v., impadronirsi. mbazziméndu : s.m., impazzimento, è ttandu

mbalà : v., spalare. mbazziméndu, è un grande impazzimento.

mbalàtu : part.pass., fermo e diritto come un palo. mbecià : v., sporcare.

mbanzàsse : v., mangiare a crepapelle. mbegnà : v., impegnare.

mbanzàta : s.f., gran mangiata, émo fatta na mbegnàsse : v., impegnarsi; 2 fidanzarsi.

mbanzàta, abbiamo mangiato a crepapelle.

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mbennà : v., camminare con la sola ruota mbicciàsse : v. rifl., farsi gli affari altrui; prov. ,

posteriore in bicicletta o in moto, sollevando non te mbiccià e nn avrai mae male : chi non si

contemporaneamente l’avantreno. occupa dei fatti altrui, vive a lungo e meglio.

mbennàta : s.f., atto dell’impennare. mb(p)icciàtu : part.pass., immischiato.

mbepà : v., cospargere di pepe. mbìcciu : s.m., fastidio.

mbepàtu : part.pass., pepato. mbicillàggine : s.f., imbecillaggine.

mb(p)ertekàsse : v., arrampicarsi in un luogo mbicìlle : s.m., imbecille.

scosceso. mb(p)igrìsse : v., impigrirsi.

mb(p)ertekàtu : part.pass., arrampicato in un mb(p)igrìtu : s.m., impigrito.

luogo scosceso. mbikkà : v., essere eccessivamente esosi.

mbèrtu : nome proprio, Umberto. mbikkàtu : part.pass., rovinato, sul lastrico.

mbestà : v., appestare. mbinzjerì : v., impensierire.

mbestàtu : agg., e part.pass., puzzolente, ài mb(p)ippàsse : v., disinteressarsi.

mbestàtu mèzzu mùnnu, hai diffuso dappertutto il mb(p)ippàtu : part.pass., disinteressato.

cattivo odore. mbirbìsse : v., infurbirsi.

mb(p)iccià : v., ingombrare, perké tte mbìccio ? mbit(d)ì : v., impedire.

vorresti dire che io ti sono d’ingombro ? mbit(d)iméndu : s.m., impedimento.

mbjastrà : v., impiastrare.

133
mbjastràtu : part.pass., impiastrato, te si mbrestàtu : part.pass.,

mbjastràtu tùttu, ti sei impiastrato mbrjakà : v., ubriacare.

completamente. mbrjakatùra : s.f., sbornia.

mbjàstru : s.m., malato cronico. mbrjakone : s.m., ubriacone.

mbjommà : v., impallinare. mbrjàku : agg., ubriaco.

mbjommàtu : part.pass., impallinato. mbrillokkàsse : v., agghindarsi con gioielli

mbokkà : v., imboccare. vistosi.

mbonese : v., rimporsi del cibo. mbrillokkàtu : part.pass., agghindato di gioielli.

mborverà : v., impolverare. mbroènza : s.f., influenza.

mborveràtu : part.pass., impolverato ; 2 mbrojjà : v., imbrogliare.

omosessuale , me sa ke ttu ssi mborveràtu, credo mbrojjone : s.m., imbroglione.

che tu sia un omosessuale. mbròjju : s.m., imbroglio.

mbossessàsse : v., impossessarsi. mbrufumàsse : v., profumarsi.

mbostà : v., impostare. mbrwisà : v., improvvisare.

mbostu : s.m., imposto. mbrwisaménde : avv., all’improvviso.

mbrellengà : v., farfugliare. mb(p)rwisàta : s.f., improvvisata.

mbrenà : v., ingravidare. mb(p)rwìsu (all’): loc.avv., improvvisamente.

mbrestà : v., prestare. mbrwìsu ( a l ) : loc., a l imbrwìsu :

mbrestàsse : v., prestarsi. improvvisamente.

134
mbwirìsse : v., impoverirsi. mèle : s.m., miele, ò vinnùtu lo mèle, ho venduto

mbullìna : s.f., ampollina. il miele.

mb(p)undà : v., impuntare. menà : v., picchiare ; prov.,ki mména pe pprìmu

mb(p)undàsse : v., ostinarsi, s’è mbundàtu, si è ména ddu vòrde : chi ben comincia è già a metà

ostinato. dell’opera.

mb(p)undàta : s.f., caparbietà. mengènne : s.m., cretino.

mb(p)undàtu : part.pass., intestardito. menzénga : s.f., recipiente di legno del grano

mbussìbbele : avv., impossibile . della capacità di circa 40 kg.

mbuttì > mmuttì. ménzu > mézzu.

mbuzzunì : v., rendere puzzolente. meràngola : s.f., arancia.

mbuzzunìta : s.f., atto del rendere puzzolente. merènna : s.f., merenda.

mbuzzunìtu : part.pass., puzzolente. merennétta : s.f., spuntino che i contadini

me : pron.pers. atono : mi. consumavano in campagna a metà pomeriggio.

medàjja : s.f., medaglia. merità : v., meritare.

mèdju : agg., medio, lat.melior. mèritu : s.m., merito.

mèjjo : avv., meglio. merkà : v., marcare.

melagràna ta : s.f., albero e frutto del melograno. merkàtu : part.pass., marcato, émo markàtu lu

melàtu : part.pass., mielato. porku, abbiamo marchiato il maiale.

mèrlu : s.m., merlo.

135
meròlla : s.f., midollo. micìtju : s.m., omicidio.

mestrwazzjone : s.f.pl., mestruazioni. mìciu : s.m., micio.

mète : v., mietere, è ora de mète, è ora di mietere. micìzzja : s.f., amicizia , émo fàttu micìzzja,

metèu : nome proprio, Amedeo. abbiamo fatto amicizia.

metikà : v. tr., medicare. mìglio : nome proprio, Emilio.

metikatùra : s.f., medicazione. mignatùra : s.f., miniatura.

mètiku : s.m., medico. mignéra : s.f., miniera.

mètru : s.m., metro. mignàtta : s.f., sanguisuga.

métte : v., mettere, prov., ki dde tre n ce ne métte mignòtta : s.f., prostituta; 2 donna di facili

una, o n ce sa fa o n c’ a’ furtùna : su tre costumo.

tentativi di qualcosa, almeno uno dovrebbe andare mijjàru : s.m., migliaio.

in porto; 2 assumere, ò mìssu m bardàsciu, ho mijjorà : v., migliorare.

assunto un ragazzo. mijjorànza : s.f., miglioramento ; loc., a

mèzzakukkjàra : s.m., apprendista muratore. mijjorànza de a mòrte, l’apparente miglioramento

mezzànu : agg., medio; s.m., il secondo di tre che precede la morte.

figli. mìkku : s.m., filibustiere; 2 sciocco , loc., jjì a

mèzzu : s.m., veicolo. kkàccia a mmìkki : approfittarsi.

mézzu : agg., mezzo. mikràgna : s.f., miseria.

mia : agg. poss., mio. mìlu : s.m., melo.

136
milugranàtu : s.m., albero e frutto del melograno. miseràbbile : agg., miserabile.

min(a)ccià : v., minacciare. misèria : s.f., povertà.

mindùccia : s.f., mentuccia. miskjàta : s.f., mescidanza.

minestrà : v., scodellare un cibo nel piatto. miskjéttu : s.m., bevanda a base di vino e gassosa.

minìstru : s.m., ministro. miskùjju : s.m., miscuglio.

minùtu : s.m., minuto. missirik òrdja : s.f., misericordia.

mintwà : v., nominare. mistikà : v., rovistare, ke vvàj mistikànno ? cosa

mirà : v., mirare. vai rovistando ?

miràtu : part.pass., mirato. mistikànza : s.f., rimescolamento.

miràkulu : s.m., miracolo, lat.miraculum. mistikàtu : part.pass., rovistato.

mirakulùsu : agg., miracoloso. mistikìnu : s.m., curiosane.

miridjàna : s.f., meridiana, orologio solare. mistikone : s.m., filibustiere.

mirìgghja : s.f., ombra, me métto sotto a mistjà : v., mescolare.

mirìgghja, mi metto sotto l’ombra. mistjàtu : part.pass., mescolato.

mirigghjà : v., meriggiare. mistjéri : s.m., mestiere.

mirìku : nome proprio, Amerigo. mi(d)ticìna : s.f., medicina, prov., pe li kojjoni n

mirkurdì : s.m.,mercoledì, ce vedémo mirkurdì, ci stà mi(d)ticìna, per gli ingenui non c’è rimedio.

ci vediamo mercoledì. mititore : s.m., mietitore.

mìrza : s.f., milza, longob. milzi. mjardàrju : s.m., miliardario.

137
mjardàta : s.f., circa un miliardo di lire. mmollà : v., bagnare.

mjàrdu : s.m., miliardo, fr.milliard. mmollàsse : v., bagnarsi.

mjonàrju : s.m., milionario. mmostà : v., procurare un livido.

mjonàta : s.f., circa un milione di lire. mmostàtu : part.pass., illividito.

mjone : s.m., milione. mmottà : v., imbottare.

mmacinà : v., immaginare. mmottatùru : s.m., imbottavino, pja u

mmacinazzjone : s.f., immaginazione. mmottatùru, prendi l’imbottavino.

mmarmìtu : part.pass., freddo. mmreccià : v., imbrecciare.

mmarzamà : v., imbalsamare. mmrojjà : v., imbrogliare.

mmarzamàtu : part.pass., imbalasamato. mmrojjàtu : part.pass., imbrogliato.

mmasciàta : s.f., notizia. mmrojjone : s.m., imbroglione.

mmastardì : v., imbastardire. mmruttìsse : v., imbruttirsi.

mmastardìtu : s.m., imbastardito. mmruttìtu : part.pass., imbruttito.

mmazzakunìll(jj)u : s.m., pugno violento dietro la mo : avv., ora, adesso.

nuca. mobbìglia : s.f., mobilio.

mméce : cong., invece. mòbbile : s.m., mobile, tòkka spostà u mòbbile,

mmokkà : v., imboccare. bisogna spostare il mobile.

mmokkàta : s.f., atto dell’imboccare. mocce(i)kà : v., mordere.

mmokkatone : s.m., manrovescio. moccikà > moccekà.

138
mocc(e)ikàtu : part.pass., morso. mondà : v., ricoprire con la monta; 2 salire.

modèstu : agg., gentile. mondàgna : s.f., montagna : prov., e mondàgne

mòdu : s.m., modo. stonno ferme : l’uomo è sempre in movimento.

mòe : v., muovere. mondagnolu : s.m., montanaro.

mòffice : agg., soffice. mondaròzzu : s.m., mucchio di qualcosa.

mogne : v., mungere. mondàtu : part.pass., montato.

mognitùra : s.f., mungitura. mongàna : s.f., giovane vacca.

mojje : s.f., moglie ; prov., a lassastà je sse mongànu : s.m., uomo alto e biondo, dalla

rubbàro a mòjje : l’inerzia è dannosa ; prov., carnagione chiara.

beata kwélla pòrta do ke ppassa a mòjje mòrta : monnà : v., mondare.

alla larga dalle donne ! ; prov., pe ppijjà mmòjje monnézza : s.f., immondizia , vàko a bbuttà vvìa a

ce vòjjono tre kkòse : u pennènte, u rizzànde e u monnézza, vado a gettare l’immondizia.

piscinnà nti : per sposarsi ci vogliono il prosciutto, monnezzàru : s.m., discarica.

il sacco della farina e la botte del vino, lat.mulier. mònnika : s.f. . suora.

mollà : v., bagnare. mòra : s.f., gelso; 2 livido.

mollàsse : v., bagnarsi. moràle : s.m., travetto da solaio.

mollàtu : part.pass., bagnato. moràtu : part.pass., coperto di lividi.

moméndu : s.m., momento. mòrbidu : agg., morbido, lat.morbidus.

mommo’ : avv., immediatamente. morbìllu : s.m., morbillo, lat.med.morbillus.

139
mòrka : s.f., morchia. mosciarèlla : s.f., castagna secca, me vòjjo magnà

moroggìa : s.f., emorragia. na mosciarèlla, voglio mangiarmi una castagna

moròide : s.f.pl., emorroidi. secca.

mort(a)ccìnu : s.m., puzza di morto. moska : s.f., insetto che danneggia gli olivi.

mòrte : s.f., morte ; prov., a mòrte vòle sèmbre a mòssa : s.f., movimento ; loc., dà la mòssa,

skùsa : la morte si accetta mal volentieri, loc., m’è imitare qualcuno.

ppassàta a mòrte, mi è passato un brivido lungo la

schiena. mostrà : v., mostrare.

mòrtembrjàg(k)a : s.f., zucca lavorata a mò di mostràtu : part.pass., mostrato.

volto umano con una candela all’ interno. mostru : s.m., mostro, lat.monstrum.

mortòrju : s.m., funerale , sémo jìti a u mortòrju, motore : s.m., trattore a ruote.

siamo andati al funerale. mozzà : v., mozzare.

mortu : part.pass., morto; prov. , mortu n papa se mozzàtu : part.pass., mozzato.

ne rfà n andru : nessuno è insostituibile . mprenà : v., ingravidare.

mòru : agg., dai capelli bruni. mùcciku : s.m., morso.

morza : s.f., morsa da banco; 2 morsa per bovini. mùffu : s.m., persona vecchia.

morzéttu : s.m., morsa trasportabile. mugniferélla : s.f., persona di scarso valore.

mòrzu : s.m., morso che si applica agli equini. mugnitùra : s.f., mungitura.

140
mwiméndu : s.m., movimento, non po’ fa ppjù mùngu : s.m., storpio, è rmàstu mùngu, è rimasto

mwiméndu, non riesce più a muoversi. storpio.

mwìna : s.f., moina. mùnnu : s.m., mondo ; prov., lu mùnnu è ffattu

mujjìka : s.f., mollica. pe li bbravi e sse lu gòdono li kujjùni : i furbi

mùkkja : s.f., grosso quantitativo. sfruttano spesso gli ingenui.

mukkjìttu : s.m., piccolo quantitativo. murà : v., murare.

mùkkju : s.m., mucchio. murajjòla : s.f., erba rampicante.

mukkolòttu : s.m., grosso cero; 2 bestemmia. murajjolu : s.m., varietà di oliva.

mùkkulu : s.m., moccolo di candela ; 2 muco murajjone : s.m., muraglione, émo sardàtu m

nasale . murajjone, abbiamo saltato un muraglione.

mulinàru : s.m., mugnaio. murassìkku : s.m., muro edificato senza malta.

mulinèllu : s.m., vortice ; 2 accessorio della canna muràtu : part.pass., murato.

da pesca. murdà : v., multare.

mulìnu : s.m., molino; 2 frantoio. murdiprikà : v., moltiplicare.

mùllu : agg., bagnato, loc., mùllu kolènde : murdiprikazzjòne : s.f., moltiplicazione.

bagnato fradicio. mu(n)rdùra : s.f., molenda, tòkka pagà a

mùlu : s.m., mulo ; murdùra, c’è da pagare la molenda.

mulufuttùtu : s.m., ragazzaccio. murì : v. intr., morire, lat.pop. *mori.

mùmmu : s.m., vino. murrìka : s.f., mora.

141
murrìkkji : s.f.pl., fronde di ulivo date in pasto mustaccioli : s.m.pl., dolci a base di mosto, tipici

alle pecore. della vendemmia.

murtifikà : v., mortificare. mùstu : s.m., mosto.

murtifikàtu : part.pass., mortificato mùsu : s.m., muso ; 2 broncio, lat.tardo musum.

murtifikatùra : s.f., mortificazione, jj’à data na mutànne : s.f.pl., mutande , lat.mutandus.

bbèlla murtifikatùra, lo ha mortificato ben bene. mutifikà : v., modificare.

murtifikazzjone : s.f., mortificazione. mutilà : v., mutilare.

mùru : s.m., muro. mutilàtu : part.pass., mutilato.

mùrzu : s.m., morso mutilazzjone : s.f., mutilazione.

mùsciu : agg., floscio. mutìu : s.m., motivo.

musétta : s.f., recipiente di cuoio, contenente mùtria : s.f., accigliamento del viso.

biada, che si attaccava alla testa del mulo per farlo mùtu : s.m., muto.

mangiare. mùtuu : s.m., mutuo, tòkka pjà lu mùtuu, bisogna

mùsiga : s.f., musica. ricorrere ad un mutuo.

mùskulu : s.m., muscolo.

muskurìllu : s.m., moscerino, m’è endràtu m

muskurìllu déndro n okkju, mi è entrato un

moscerino nell’occhio ; 2 ubriacone.

musone : s.m., persona introversa.

142
N natta : s.f., colpo, m’è rrjàta na nàtta tra

kapekkollu, mi è arrivato un forte colpo sul collo.

n : art. ind. m. sing., un ; 2 preposiz., in. naturarménde : avv., naturalmente.

na : art. det.f.s., una. nc(g)ènne : v., bruciare (detto di ferite).

nabbàbbu : s.m., nababbo. nc(g)ennerà : v., incenerire.

nabboletànu : s.m.e agg., napoletano. nc(g)enneràtu : part.pass., incenerito.

nàe : s.f., nave. nc(g)iarfajjà : v., balbettare.

nàffetta : s.f., nafta. nc(g)iarfajjone : s.m., balbuziente.

nandrànno : avv., l’anno prossimo. ncemmàle : avv., abbastanza.

nannìna : s.f., nome proprio, Anna. nciamurrìsse : v., raffreddarsi.

nànu : s.m., nano. nciamurrìtu : part.pass., raffreddato.

nàppu : s.m., nappo. ndajjà : v., intagliare.

nasa : s.f., grande naso. ndàjju : s.m., intaglio.

nàsce : v., nascere. ndàkka : s.f., tacca.

nàspu : s.m., naspo. ndakkà : v., intaccare.

nassolu : s.m., nassa di canna, utilizzata per ndakkàtu : part.pass., intaccato.

catturare i pesci nel fiume Clitunno. ndaolà : v., intavolare.

nastàsju : nome proprio, Anastasio. ndartajjà : v., balbettare.

ndartajjàtu : part.pass., balbettato.

143
ndartajjone : s.m.,, balbuziente, parla male, è nu ndignàsse : v., ostinarsi con caparbietà.

ndartajjone, parla male, è balbuziente. ndignàtu : part.pass., ostinato.

ndartarìtu : agg., sporco di tartaro. ndìndu : part.pass., intinto.

ndebbitàsse : v.rifl. indebitarsi. ndisìtu : agg., irrigidito.

ndé(i)gne : v., intingere, ndìgne u bbiskòttu, ndispittì : v., indispettire.

praticare un coito. ndispittìta : s.f., atto dell’indispettire, me so ddàta

ndendà : v., intentare. na ndispittìta, mi sono indispettito.

nderessà : v., interessare. ndispittìtu : part.pass., indispettito.

nderessaméndu : s.m., interessamento. ndjaolàtu : part.pass., indiavolato.

nderessàtu : part.pass., interessato. ndo : prep., in.

ndèsse : v., intessere. ndògnu : nome proprio, Antonio.

ndibbulì : v., indebolire. ndòkku : s.m., strato di sudiciume.

ndibbulìtu : part.pass., indebolito, me so ndon(i)ekà : v., intonacare.

ndibbulìtu, mi sono indebolito. ndonikà > ndonekà

ndiferènde : agg., indifferente. ndon(i)ekàtu : part.pass., intonacato.

ndiferènza : s.f., indifferenza. ndonikatùra : s.f., intonaco.

ndiggestjone : s.f., indigestione. ndòn(i)eku : s.m., intonaco.

ndiggèstu : agg., indigesto, me sà tando ndoppà : v., intoppare.

(i)ndiggèstu, mi riesce molto indigesto. ndoppàsse : v., intopparsi.

144
ndoppàtu : part.pass., intoppato, me ss’è ndrèa : nome proprio, Andrea.

ndoppàtu jju lu stòmmiku, mi è rimasto nello ndreccià : v., intrecciare.

stomaco. ndrecciàta : s.f., intreccio.

ndorà : v., far ricoprire le mucche dal toro. ndrécciu : s.m., intreccio.

ndoratùra : s.f., monta taurina. ndrèj : nome proprio, Andrea.

ndòrce : v., attorcigliare. ndrìe : v., mescolare.

ndornu : avv., intorno. ndrippàsse : v., abbuffarsi.

ndòrta > attòrta. ndrippàta : s.f., scorpacciata.

ndortu : attorcigliato. ndrippàtu : part.pass., sazio a crepapelle.

ndostà : v., indurire. ndrofjà : v., insudiciare.

ndostàta : s.f., indurita. ndroffjàtu : part.pass. insudiciato.

ndostàtu : part.pass., indurito. ndrokkàta : s.f., pastone dei maiali.

ndraerzà : v., mettere di traverso. ndronà : v., rintronare.

ndraerzàtu : part.pass., messo di traverso. ndronàtu : part.pass., rintronato; s.m., fesso.

ndrappolà : v., intrappolare. ndroscià : v., sporcare.

ndrappolàta : s.f., atto dell’intrappolare. ndrosciàtu : part.pass., sporco.

ndrappolàtu : part.pass., intrappolato, è rmàstu ndrùa : s.f., spola.

ndrappoàtu dréndo l’atomòbbile, pè rimasto ndrùjju : s.m., intruglio.

intrappolato nell’auto. ndruppà : v., scontrare.

145
ndruppàta : s.f., scontro. negàtu : part.pass., negato.

ndwinà : v., indovinare. negazzjone : s.f., negazione.

ndwinarèlla : s.f., indovinello. néjje : s.f., neve.

ndwinaréllu : s.m., indovinello. nemméce : cong., invece.

ndwinàtu : part.pass., indovinato, bràu, c’ài néngwe : v.intr.imp., nevicare, me sa ke ffra poku

ndwinàtu, bravo, hai indovinato. néngwue, credo che stia per nevicare a breve.

ndwìnu : s.m., indovino. nénna : s.f., mammella.

ndulìsse : v., sentirsi indolenziti. nèrbi : s.m.pl., rabbia ; loc., aécce li nèrbi : essere

ndulìtu : s.m., indolenzito. arrabbiati.

ndundì : v., intontire. nèrkja : s.f., pene.

ndundìtu : part.pass., intontito. nervastèniku : s.m., nevrastenico, me pari mézzu

ndurcinà : v., attorcigliare. nervastèniku, mi sembri proprio nevrastenico.

ndurcinàtu : part.pass., attorcigliato. nervosu : s.m., irascibilità; agg., nervoso.

ndurgì : v., addolcire. nèrvu : s.m., nervo.

ndustrjùsu : agg., ingegnoso. nf(v)agottà : v., coprire.

nduttimòdi : avv., a ogni modo. nf(v)agottàta : s.f., atto del coprire.

née > néjje. nf(v)agottàtu : part.pass., coperto.

necessàrju : agg., necessario, lat.necessarius. nf(v)rocià : v., andare a sbattere.

negà : v., negare. nf(v)rociàta : s.f., incidente.

146
nf(v)rociàtu : part.pass., andato a sbattere. ngemmàle : avv., non c’è male.

ngaikkjà : v., incavicchiare. ngemmalìttu : avv., benino.

ngallà : v., fecondare. ngènne : v., scottare, prudere.

ngallà tu : part.pass., fecondato. ngennerà : v., ricoprire di cenere.

ngaolàsse : v., arrabbiarsi. ngenneràtu : part.pass., coperto di cenere.

ngaolatùra : s.f., arrabbiatura. ngenzà : v., incensare.

ngapunìsse : v., incaponirsi. ngènzu : s.m., incenso.

ngapunìta : s.f.,intestardimento. nghinàsse : v. rifl., inchinarsi.

ngapunìsse : part.pass., incaponito. nghìnu : s.m., inchino.

ngapricciàsse : v., innamorarsi di un oggetto. nghjotà : v., inchiodare.

ngarbujjà : v., ingarbugliare. ngiambe(i)kà : v., inciampare.

ngargà : v., pigiare. ngiambekàta : s.f., atto dell’inciampare.

ngargàta : s.f., pigiatura. ngiambekòne : s.m., inciampo, ò pjàtu nu

ngargàtu : part.pass., pigiato. ngiambekone, ho inciampato ; agg., sbadato.

ngattiìsse : v., incattivirsi. ngiàmbiku : s.m., inciampo.

ngazzàsse : v., arrabbiarsi. ngiamurrìsse : v., buscare un raffreddore.

ngazzàtu : part.pass., arrabbiato. ngiamurrìtu : part.pass., raffreddato.

ngazzatùra : s.f., arrabbiatura, me so ppjàta na ngiarfajjà : v., balbettare.

bbèlla ngazzatùra, mi sono arrabbiato sul serio. ngiarfajjone : s.m., balbuziente.

147
ngignà : v., inaugurare. ngollà : v., incollare.

ngignàtu : part.pass., inaugurato, tòkka ngignà li ngollàsse : v., caricare sulle spalle.

karzùni noi, bisogna inaugurare i pantaloni nuovi. ngollàta : s.f., sollevamento di un peso sulle

ngignùsu : agg., ingegnoso. spalle, ki sse lu ngòlla stu sàkku ?, chi solleverà

ngilìnu : nome proprio, Angelo. questo sacco ?

ngilusì : v., ingelosire. ngollàtu : part.pass., caricato sulle spalle.

ngindilìsse : v., ingentilirsi. ngommetà : v., incomodare.

nginokkjàsse : v., inginocchiarsi. ngòmmitu : s.m., incomodo.

nginokkjatojju : s.m., inginocchiatoio. ngondrà : v., incontrare.

ngiolétto : nome proprio, Angelo. ngorfà : v., ingolfare.

ngiòlo : nome proprio, Angelo. ngrannì : v., ingrandire.

ngiukkàsse : v., ubriacarsi. ngravità : v., ingravidare.

ngiukkàtu : part.pass., ebbro. ngrifàsse : v., eccitarsi.

ngo : cong., anche. ngrifàtu : part.pass., eccitato.

ngoccià : v., essere ostinati. ngrugnàsse : v., mettere il broncio.

ngojjà : v., ingoiare, kwànde tòkka ngojànne, ngwastìsse : v., andare a male.

bisogna mandarne giù tante. ngulà : v., sodomizzare; 2 buggerare; 3 rubare.

ngòkku : s.m., persona o oggetto poco armonioso ngularèlla : s.f., pratica oscena, consistente nella

nelle forme. alternata, reciproca, sodomizzazione.

148
ngulàsse : v., rimanere buggerati. ngwattàtu : part.pass., nascosto.

ngulàta : s.f., sodomizzazione; 2 fregatura, loc., ngwetàsse : v., arrabbiarsi.

na ngulàta a pporku màskju, una grande ngwétu : agg., inquieto.

fregatura. (i)ngwilìnu : s.m., inquilino, ò mìssu n andru

ngulàtu : part.pass., sodomizzato; 2 buggerato. ngwuilìnu, ho un nuovo inquilino.

ngùlete : inter., arrangiati! ngwìlla : s.f., anguilla.

ngùndru : s.m., incontro. nìbbale : nome proprio, Annibale.

ngùrdu : s.m., ingordo. nibbjùsu : agg., avvolto dalla nebbia.

ngutikìtu : part.pass., rinsecchito. nicissàrju : agg., necessario.

ngwajjà : v., inguaiare. nicissità : s.f., necessità.

ngwajjàsse : v., mettersi nei guai. nìkkese : avv., niente.

ngwajjàtu : part.pass., inguaiato, me so nìkku : agg., goloso.

ngwajjàtu, mi sono messo nei guai. nikulìzzja : s.f., liquirizia.

ngwartàsse : v., irrobustirsi. nimikà : v., farsi nemico.

ngwartàtu : part.pass., irrobustito. ni(e)mìku : s.m., nemico, lat.inimicus.

ngwastìsse : v., irrancidirsi; 2 arrabbiarsi. ninìttu ! : inter., richiamo per il maiale.

ngwastìta : s.f., irrancidita; 2 arrabbiatura. ninnurìlli : s.m.pl., ninnoli.

ngwastìtu : part.pass., irrancidito; 2 arrabbiato. ninu : s.m., maiale.

ngwattà : v., nascondere. niru : agg., nero.

149
nìsba : avv., per niente. nk(g)ollà : v., incollare.

niskònne : v., nascondere; prov., kasa niskònne nk(g)ollàtu : part.pass., incollato.

ma non rùbba : gli oggetti perduti in casa si nkaikkjà : v., indossare la cravatta.

ritrovano sempre. nkaikkjàtu : part.pass., con la cravatta, me so

niskonn(e)irèlla : s.f., nascondino. nkajkkjàtu pe la fèsta , ho indossato la cravatta

niskònnese : v., nascondersi. per la festa.

niskòstu : agg., nascosto. nkakarìtu : part.pass., non cresciuto.

niskùsciu : agg., nascosto. nkankarì : v., incancrenire.

nitrì : v., nitrire. nkankarìsse : v., incancrenire.

nitrìtu : part.pass., nitrito. nkankarìtu : s.m., incancrenito.

nk(g)arugnìta : s.f., ozio, loc., dasse na nkaolà : v., arrabbiare.

nkarugnìta, impigrirsi. nkarrà : v., investire qualcuno con un mezzo.

nk(g)asinà : v., mettere nei guai. nkarràtu : part.pass., investito da un mezzo.

nk(g)asinàtu : part.pass., messo nei guai. nkartà : v., incartare.

nk(g)azzàsse : v., arrabbiarsi. nkartàsse : v., nel gioco delle carte, essere in

nk(g)azzàtu : part.pass., arrabbiato. condizione scomoda.

nk(g)azzatùra : s.f., arrabbiatura. nkarugnìsse : v., impigrirsi ; loc., dàsse na

nk(g)azzùsu : s.m., iracondo, è ttàndo ngazzùsu, nkarugnìta, impigrirsi.

è un vero iracondo. nkatellàtu : part.pass., impicciato.

150
nko’ : avv., ancora. nnumitìtu : part.pass., bagnato, me so nnumitìtu

nkrutìsse : v., rinsecchire. tùttu, mi sono basgnato per bene.

nkrutìtu : part.pass., rinsecchito. nnunzjàta : nome proprio, Annunziata.

nnakkwà : v., annaffiare. no : cong., non.

nnakkwàtu : part.pass., annaffiato. nòbbile : agg., nobile.

nnertézza : s.f., spessore. noce : s.f., albero e frutto del noce.

nnértu : agg., spesso, è ttandu nnértu, è molto nocènzju : nome proprio, Innocenzo.

spesso. nòe : agg. . nove.

nnocènde : agg., bambino ; 2 deficiente. noèm(m)bre : s.m., novembre.

nnocendélla : s.f., innocenza infantile. noèna : s.f., novena, ci sta la noèna pe li sàndi,

nnocènza : s.f., innocenza. c’è la novena in preparazione al 1° novembre.

nnòjja : s.f., noia. nòfrju : nome proprio, Onofrio.

nnojjà : v., annoiare. nòkkja : s.f., nocciola ; 2 nocca delle dita.

nnùccia : nome proprio, Anna. nòne : cong., no.

nnukkà : v., stordire con un colpo alla nuca. nòra : nome proprio, Eleonora.

nnukkàtu : part.pass., stordito con un colpo alla nòra : s.f., nuora.

nuca. nostrale : agg., nostrano

nnumitì : v., bagnare. nostru : agg.poss., nostro.

151
notàjju : s.m., notaio, ogghjòtto jjémo da u nutùsu : agg., nodoso.

notàjju, tra una settimana ci recheremo dal notaio. nùulu(su) : agg., nuvoloso, lat.nubilus.

nòtu : s.m., nodo. nvàme : s.m., infame.

no(v)u : agg., nuovo. nvascià : v., infasciare.

ntossekà : v., intossicare ; 2 annoiare. nvekkjà : v., invecchiare ; prov.,

nwità : s.f., novità. nvekkjànno mbazzènno : a volte la demenza si

nùbbile : agg., nubile. nvermjéri : s.m., infermiere.

nujjùsu : agg., noioso. nvìd(t)ja : s.f., invidia.

nùkka : s.f., nuca. nvid(t)jà : v., invidiare.

nukkìnu : s.m., colpo sulla nuca nvidjùsu : agg., invidioso.

nummerà : v., numerare. nvinokkjà : v., ingannare.

nùmmeru : s.m., numero, lat.numerus. nvinokkjàtu : part.pass., ingannato, m’onno

nun : avv., non. nvinokkjàtu, mi hanno ingannato.

nùola : s.f. . nuvola. nvipirìsse : v., inviperirsi.

nurcìnu : agg., di Norcia ; 2 macellaio che lavora nvipirìtu : part.pass., inviperito.

le carni del maiale. nvirdì : v., rinverdire.

nutìzzja : s.f., notizia. nvirzà : v., infilzare.

nùd(t)u : agg., nudo, loc., nùd(t)u màtre, come lo nvirzàta : s.f., sfilza.

ha fatto la mamma. nvirzàtu : part.pass., infilzare.

152
nvìtja : s.f., invidia. nvraskà : v., nascondere tra le frasche.

nvitjà : v., invidiare. nvraskàsse : v., appartarsi in intimità tra i boschi.

nvitjùsu : agg. invidioso. nvraskàta : s.f., atto del nascondere tra le frasche.

nvjorà : v., infiorare. nvrattàsse : v., appartarsi in intimità tra i boschi.

nvjoràta : s.f., infiorata. nvrattàtu : part.pass., appartato in intimità tra i

nvokà : v., infuocare, tòkka nvokà lu fùrnu, boschi.

bisogna scaldare il forno. nvregnàsse : v., arrabbiarsi.

nvokàtu : part.pass., infuocato. nvregnàtu : part.pass., arrabbiato.

nvornà : v., infornare;2 far affacciare un cucciolo nvrocià : v., andare a sbattere.

di cane all’apertura del forno gridandogli nvrociàtu : part.pass., andato a sbattere, ò

contemporaneamente parole d’incitamento nvrociàtu llà lu mùru, ho sbattuto contro il muro.

all’orecchio.Si riteneva che questa usanza servisse nvruènza : s.f., influenza.

ad avere un formidabile cane da guardia. nvruenzàtu : part.pass., influenzato.

nvornàtu : part.pass., infornato ; 2 agguerrito. nvurdì : v., infoltire.

nvossà : v., infossare. nvurdìtu : part.pass., infoltito.

nvossatore : s.m., seppellitore di morti. nvurmikìsse : v., esser presi da formicolio.

nvossàtu : part.pass., seppellito. nvurtì : v. tr., rafforzare.

nvracià : v., infradiciare. nvurtìsse : v., inacidirsi del vino.

nvraciàta : s.f., atto dell’infradiciare. nvurtìtu : part.pass., inacidito.

153
nzakkà : v., insaccare ; 2 preparare gli insaccati di nzèrmu : nome proprio, Anselmo.

maiale. nzèttu : s.m., insetto.

nzakkàta : s.f.,atto dell’insaccare. nzifonà : v., aizzare.

nzakkàtu : part.pass.e s.m., , insaccato. nziminìtu : agg., pieno.

nzakkerà : v., infangare. nzippinìtu : agg., vecchio.

nzakkeràsse : v., infangarsi. nzjémi : avv., insieme.

nzakkeràtu : part.pass., infangato. nzoké : pron.indef., qualcosa.

nzakkoccià : v., intascare. nzognà : v., ungere con la sugna.

nzakkocciàta : s.f., atto dell’intascare. nzomarìtu : part.pass., eccitato sessualmente.

nzakkocciàtu : part.pass., intascato. nzònnja : s.f., ungere con la sugna.

nzalàta : s.f., insalata; prov., la nzalàta tòkka nzorfà : v., inzolfare.

magnàlla sùbbitu sennò s ammàrva : l’insalata nzorfatùra : s.f., solfonatura.

va mangiata entro breve tempo dalla raccolta, nzorkà : v., sporcare.

altrimenti prende il sapore della malva. nzorkàtu : part.pass., macchiato, me so nzorkàtu

nzapurì : v., insaporire. komme m porku, mi sono macchiato per bene.

nzarvatikìsse : v., inselvatichirsi. nzù : avv., in su.

nzarvatikìtu : part.pass. e agg., selvatico, s’è nzucià : v., insudiciare.

ddàtu na nzarvatikìta, è diventato selvatico. nzuciàsse : v., insudiciarsi.

nzégna (na) : loc., un poco. nzuciàtu : part.pass., insudiciato.

154
nzurdà : v., insultare.inzurdàtu : part.pass.,

insultato.

nzurdì : v., assordare.

nzurdìtu : part.pass., assordato, te si nzurdìtu ?

sei diventato sordo ?

155
O offrì : v., offrire.

o ! : interiez., ehilà !, stammi a sentire ! ogghji : avv., oggi.

o : lo, art. neutro sing. . ogghjòtto : avv., di qui a otto giorni.

oàjja : s.f., ovaia. ogna : s.f., unghia.

oàjju > oàjja. ognàta : s.f., graffio eseguito con le unghie.

oarolu : s.m., venditore di uova. ògne : v., ungere; 2 corrompere.

obbjettìvu : s.m., obiettivo; 2 imparziale. ognòla : s.f., malattia dei bovini.

obbjezzjone : s.f., obiezione. ognùnu : pron., ognuno.

obbitòrju : s.m., obitorio. òjjo > òjju.

òbbrigu : s.m., obbligo; 2 òbbrighi : s.pl.m., patti òjju : s.m., olio ; prov., òjju de lume gni male

colonici che disciplinavano un tempo il rapporto kunzùma : l’olio di lucerna è un toccasana per

tra contadini e proprietari, na vòrda ci stìono ferite e contusioni.

l’òbblighi, una volta esistevano i patti colonici. okkjà : v., occhiare.

òdjo : s.m., iodio. okkjatìcciu : s.m., malocchio , jj’ onno vuttàtu

offènne : v., offendere. l’okkjatìcciu, gli hanno gettato il malocchio.

offènnese : v., offendersi. okkju : s.m., occhio; 2 precisione; loc., okkju de

offésu : part.pass., offeso, te si offèsu ? ti sei bbue, uovo al tegamino; okkju de gallu, vino

offeso ? rosato; okkju pèkuru, occhio spento.

offèrtu : part.pass., offerto.

156
olìa : s.f., oliva (anche al plurale). op(e)ràre : v., operare.

ombe(i)lìku : s.m., ombelico. op(e)ràtu : part.pass., operato.

ombràsse : v., offendersi. op(e)razzjòne : s.f., intervento chirurgico.

ombràtu : part.pass., offes. oppone : v., opporre.

ombrèlla : s.f., ombrello. oppostu : part.pass., opposto.

ombrellàru : s.m., venditore e riparatore di oprì : v., aprire.

ombrelli. oràrju : s.m., orario.

òme(o) : s.m., uomo, frégna se kke òme !, òrbe : s.f., volpe.

caspita, che razza di uomo ! òrbu : s.m., orbo.

omemortu : s.m., attaccapanni. òrda : s.f., volta.

ommra : s.f., ombra. òrdarékkje : s.m., vomere dell’aratro.

ommrèlla : s.f., ordinàrju : agg., ordinario.

ommrellàru : s.m., ordre : avv., oltre.

oncia : s.f., piccola quantità. orèmuse ! : esclam., coraggio !.

onorà : v., onorare. org(ghe)an(e)ìttu : s.f., fisarmonica.

onoràtu : part.pass., onorato. o(u)rghjolu : s.m., orzaiolo , c’ò ùtu l’urghjolu,

onto : agg., unto. ho avuto l’orzaiolo.

òpra : s.f., lavoro agricolo ; loc. jjì n òpra : orgnolu : s.m., parte posteriore dello zoccolo

eseguire un lavoro agricolo per conto terzi. bovino.

157
orgnonàta : s.f., prelibatezza. òrzu : s.m., orzo.

orgnone : s.m., rene ovino, particolarmente ospìzzju : s.m., ospizio.

prelibato arrosto. ossàrju : s.m., tomba posta sotto il pavimento di

orgojju : s.m., orgoglio, prov.ant.orgolh. una chiesa.

origginàrju : s.m., originario. ossétta : s.f.pl., ossa di pollo.

orìggine : s.f., origine ossu : s.m., osso.

orka (all) : loc., all orka : sulle spalle . ossupàzzu : s.m., malleolo.

o(ù)rlu : s.m., orlo. òstja ! (-o!) : inter., caspita !

ormae : avv., ormai, ormae è ttardi, ormai è tardi. otomòbbile : s.f., automobile.

ormàta : s.f., piantagione di olmi. ottavàrju : s.m., l’ottava di Pasqua.

ornèllu : s.m., ornello ; loc., ornèllu pùzzu, tipo ottàvu : agg., ottavo.

di ornello maleodorante, i cui rami venivano ottené : v., ottenere.

deposti nei pollai per allontanare i pidocchi ottinùtu : part.pass., ottenuto.

pollini. ottovràta : s.f., il mese di ottobre inteso come

ortu : s.m., orto, prov., l’ortu vòle l’ome mortu : periodo agricolo.

la coltivazione dell’orto richiede una cura assidua, ottòvre : s.m., ottobre.

lat.hortus. ou : s.m., uovo, tòkka rkòjje l’òa, bisogna

orzà : v., picchiare. raccogliere le uova.

orzétta : s.f., orzo da semina. ovajjòla : s.f., razza di galline.

158
ovu > ou.

òzzju : s.m., ozio.

ozzjùsu : s.m., ozioso.

159
P pajjaràzza : s.f., piccolo pagliaio di fieno fatto nei

pacénza : s.f., pazienza ; prov. , la pacénza ce l campi.

onno li frati : ogni pazienza ha un limite. pajjarìnu : agg., paglierino.

pacìme : loc., a ppacìme, ad ombrìo. pajjàru : s.m., pagliaio.

pàciu : s.m., pazzo pajjolu : s.m., paiolo.

paendà : v., paventare. pajjosa : s.f., giornata faticosa.

pagà : v., pagare, lat.pacare. pàjju : s.m., paio.

pagàtu : part.pass., pagato. pakatòre : s.m., persona onesta.

pàgghja : s.m., fungo (Russula aurata). pàkka : s.f., metà di una bestia macellata, na

pagnòtta : s.f., filone di pane. pàkka de porku, mezzo maiale ; 2 spicchio.

pagnottìna : s.f., rosetta di pane. pakkà : v., spaccare.

pàina : s.f., trappola per uccelli; 2 fregatura. pakkàtu : part.pass., spaccato.

painàcciu : s.m., contenitore di trappole per pakkjànu : agg., ridicolo, stu vistìtu è ppakkjànu,

uccelli, fatto con la pelle di agnello. questo vestito è ridicolo.

paìnu : s.m., loc., fà lu paìnu : comportarsi da pakkjaròttu : agg., uomo basso e grasso.

bellimbusto. pàkkjia : s.f., bella vita.

pàjja : s.f., paglia. pakkjùka : s.f., stupidaggine.

pajjacìittu : s.m., vestitino dei bambini piccoli.

pajjàcciu : s.m., pagliaccio. pàkku : s.m., pacco.

160
pakkùttu : agg., pasciuto. palomma : s.f., palomba.

pakòzzu : s.m., scarica di botte. palòmma : s.f., palomba.

pajjudùsu : agg., sospetto. palommàcciu : s.m., palombaccio.

palanghìnu : s.m., bastone di ferro. palommàru : s.m., colombaia, tòkka rpulì u

palétta : s.f., paletta di ferro del camino; 2 palommàru, bisogna ripulire la colombaia.

scapola. palone : s.m., grossa pala di legno per ventilare il

palìgghjina : s.f., pisolino. grano.

paligghjjnàsse : v., schiacciare un pisolino. pàlu : s.m., palo.

paligghjjnà tu : part.pass., addormentato. palummìttu : s.m., piccola pizza pasquale per

palìna : s.f., palo di ferro conficcato nel terreno o bambini.

per segnalare una determinata coltura agricola pàm(p)b(a)ena : s.f., foglia di vite; 2 orecchio a

oppure come scarico a terra per l’elettricità, émo sventola.

pjandàtu m palìttu, abbiamo piantato un piccolo pambùjja : s.f., foglia.

palo. pammàcia : s.f., ovatta.

palìttu : s.m., palo di ferro lungo e sottile. panacìtu : s.m., pane e aceto.

palle : s.f.pl., testicoli. panàkkara : s.f., insetto.

pallìnu : s.m., piombo granulare delle cartucce da panakkùccia : s.f., faina.

caccia . panàttola : s.f., insetto.

palomb(m)ìnu : s.m., palombino.

161
pand(t)umìna : s.f., insieme di gesti e panzone : s.m., uomo obeso.

atteggiamenti mimati per convincere meglio paòne : s.m., pavone.

qualcuno di ciò che si dice, no mme ngàndi ko sta paonegghjà : v., darsi delle arie.

pandumìma, non mi incanti con questi papàeru : s.m., papavero.

atteggiamenti. papàgnu : s.m., pugno, te do m papàgnu su lu

pan(k)gòttu : s.m., pane che veniva fatto bollire nasu, ti assesto un pugno sul naso.

aggiungendo poi olio di oliva. papaìna : s.f., erba da fieno.

pangrattàtu : s.m., pane grattugiato. pàpara : s.f., papera.

panni : s.m. pl., vestiti ; prov. , li panni spòrki se paparone : s.m., anatra maschio; 2 peperone.

làono dréndo kasa : i panni sporchi si lavano in pàparu : s.m., papero.

famiglia. paparunc(g)ìllu : s.m., piccolo papero.

pànnu : s.m., straccio. pàppa : s.f., cibo.

panùndu : s.m., pane e olio. pappardèlla : s.f., modo di cucinare la lepre.

pànza : s.f., pancia. pappatòrja : s.f., latrocinio.

panzanèlla : s.f., fetta di pane bagnato e condito pappone : s.m., gran mangiatore ; 2 lenone, me sa

con pezzetti di pomodoro fresco, sale ed olio , me ke kkwìllu è m pappone, credo che di mestiere

vòjjo magnà na panzanèlla, voglio mangia re un faccia il lenone.

po’ di pane e pomodoro. parà : v., parare ; 2 porgere ; 3 badare.

panzétta : s.f., pancetta di suino. paràbbola : s.f., parabola.

162
paracénda : s.f., recinzione di pali per delimitare paré : v., sembrare, lat.parere.

gli orti o i confini di un terreno. paré(ì)kkju : agg., molto.

paracénnere : s.f., paracenere del camino. pareddìspari : s.m., gioco consistente nel buttare

parafok (g)u : s.m., parafuoco. il conto per vedere a chi toccherà una certa cosa.

parafùme : tavoletta parafumo posta parènde : s.m., parente, lat.parens.

orizzontalmente sotto il camino. parennànza : s.f., pezza che si metteva davanti ai

parafùrmine : s.m., parafulmini. genitali dei montoni per impedire loro di

paragonàbbile : agg., paragonabile. accoppiarsi.

paragòne ( a ) : loc., a paragone, in confronto. pargatùra : s.f., impalcatura.

parakàrru : s.m., pietra arrotondata agli angoli pàrgu : s.m., palco.

che si metteva ai piedi dei muri per salvaguardarli pàrku : s.m., parco.

dalle ruote dei veicoli. parìjja : s.f., pariglia.

parakulàggine : s.f., furbizia maliziosa. pàrma : s.f., palma.

parakulerìa : s.f., furbizia maliziosa. parmìttu : s.m., gioco infantile.

parakulìte : s.f., furbizia maliziosa. pàrmu : s.m., palmo, lat.palma.

parakùlu : s.m., furbastro. parpitazzjòne : s. f.pl., tachicardia.

paràlise : s.f., paralisi, gr.paràlysis. parte : s.f., parte., ruolo ; 2 finzione.

paratìsu : s.m., paradiso ; prov., lo sé è lu parturì : v., partorire.

paratìsu de li tùnti : la storia non si fa coi “se”. paru : agg., paro ; s.m., paio.

163
pasìne : s.f.pl., piccoli campi divisi da solchi di passatùttu : s.m., passino.

pàsseru : s.m., passero.

pascolo. passìnu : s.m., colino adoperato per il caffè.

pasìtu : s.m., agg., appassito. passìttu : s.m., piccolo passo, loc., a passìttu, a

pàskwa : nome proprio Pasqua ; 2 contentezza. regime.

paskwarèlla : s.f., Epifania. passjòne : s.f., grossa sofferenza.

paskwétta : s.f., lunedì dell’Angelo. pàssuru : s.m., passero.

passà : v., passare, lat.pop.* passare. pasta : s.f., bignè, me so mmagnàtu ddu paste, ho

passàbbile : agg., accettabile , è ppassàbbile, è mangiato due bignè; 2 pasta fatta in casa.

accettabile. pastarèlla : s.f., dolcetto confezionato.

passapòrtu : s.m., passaporto. pastegghjà : v., assaporare un vino, un cibo.

passapummid òri : s.m., macchinetta per fare la pàstene : s.m., vivaio per le talee dell’ulivo.

conserva. pastojja : s.f., legatura alle zampe degli animali

passàta : s.f., l’entrare e l’uscire dalla chiesa in per impedire che si allontanassero dal luogo di

occasione dell’indulgenza plenaria annessa al pascolo.

Perdono d’Assisi ( 2 agosto )recitando preghiere ; pastrànu : s.m. pastrano.

2 schiribizzo. pastrokkjà : v., pasticciare.

passatòra : s.f., crivello. pastrokkjone : s.f., pasticcione.

passatùru : s.m., passaggio obbligato. pastròkkju : s.m., intruglio ; 2 pasticcio.

164
pasturà : v., pascolare; 2 gettare le esche in acqua patrone : s.m., padrone.

prima della pesca. patronegghjà : v., atteggiarsi da padrone.

pastùra : s.f., pascolo, e pèkore stonno a patrungìllu : s.m., padroncino.

ppastùra, le pecore sono al pascolo; 2 confidenza. pattùjja : s.f., pattuglia, fr. patrouille.

pa(d)tàkka : macchia di unto. pa(d)tùllu : s.m., pollaio.

pa(d)takkòne : s.m., persona trasandata. paone : s.m., pavone.

pa(d)talòkka : s.f., sonnolenza pomeridiana post paurùsu : s.m., pauroso, ìssu è ttando paurùsu,

pa(d)talòkku : s.m., dolce spoletino; 2 agg., egli è molto pauroso.

ingenuo, tonto. pazzegghjà : v., fare pazzie .

patàta : s.f., patata ; 2 bugia. pe : prep., per.

patatòne : s.m., bugiardo, è n gran patatone, è un peakkjà : v., lasciare l’impronta del piede.

grande bugiardo. peàkkjata : s.f., orma del piede.

patèlla : s.f., padella. pecétta : s.f., cerotto.

patì : v., soffrire. pecionànde : s.m., inquilino.

patìtu : s.m, malaticcio. pecionàta : s.f., lavoro fatto male.

patrégnu : s.m., suocero ; 2 patrigno. pecione : s.f., pigione ; 2 s.m.artigiano maldestro.

Paternòstru : s.m., preghiera del Padre Nostro. peciùsu : agg., appiccicoso.

patretèrnu : s.m., Dio. pedalà : v., pedalare.

patronàle : s.m., possidente terriero. pegàgna : v., andare a piedi.

165
pègghjo : avv., peggio. pekurìnu : s.m., formaggio di pecora.

pegghjorà : v., peggiorare. pèkuru : s.m., montone; 2 persona rozza.

pegghjoraméndu : s.m., peggioramento. pelà : v., pelare, mo ppelàmo li pollàstri, adesso

pegghjoràtu : part.pass., peggiorato, me sa k’émo spenniamo i polli.

pegghjoràtu, credo che abbiamo peggiorato. pelarèlla : s.f., coltello per pelare il maiale.

péghe : s.f.pl., pedali del telaio tessile. pelàsse : v., scottarsi.

pèk(g)ora : s.f., pecora. pelàtu : part.pass., scottato.

pekàgna : s.f., legna da ardere. pela tùru : agg., bollente.

pekèsce ( a ) : loc., a ppekèsce, a strascico ( di pellàru : s.m., conciatore di pelli.

cappotto ); 2 senza un soldo. pèlle : s.f., pelle; loc., fàsse na pèlle, avere un

pekkàtu : s.m., peccato. rapporto sessuale; loc., pèlle d’ardjàvulu,

pékkja : s.f., vagina. fustagno.

pekkjonda : s.f., dolce cotto nello strutto. pelléngika : s.f., cartilagine ; 2 pelle ricoperta di

peko(u)rìna : loc., a ppekurìna, gattoni. grinze.

pekoràru : s.m., pecoraio. pellicillìna : s.f., penicillina.

pekurìllu : s.m., agnello. pénna : s.f., parte più fina della zappa e del

pekurìme : s.m., sapore di carne ovina. martello ; 2 piuma di volatile .

pekurìna : s.f., letame ovino ; loc., a ppekurìna .,

a gattoni.

166
pennàkkju : s.m., sorta di strofinaccio con manico penzàtu : part.pass., pensato.

di canna di bambù e piume di volatile per penzjèru : s.m., pensiero, prov.ant.penzier.

spolverare i mobili. penzjone : s.f., pensione.

pènne : v., pendere, lat.pop.pendere. penzolà : v., penzolare.

pènn(i)e(k)ga : s.f., sonnellino. pepà : v., cospargere di pepe.

penn(i)e(k)gà : v., sonnecchiare. p(a)eparone : s.m., peperone.

pennèllu : s.m., pennello, lat.pop.*penellus pepàtu : part.pass., pepato.

pennènza : s.f., pendenza. pepétta : s.f., vagina.

pennighèlla : s.f., pendenza. pèppe : nome proprio, Giuseppe.

pennignù : avv., in giù. p(a)ep(a)rungìnu : s.m., peperoncino, c’ài mìssu

pènnika : s.f., pisolino. troppu peprungìnu, hai messo troppo

pennikà : v., sonnecchiare. peperoncino.

pennikàsse : v., addormentarsi. péra : s.f., peto.

penninzù : avv., in giù. perakòtta : s.f., pera fatta cuocere al forno e poi

pennorone : s.m., pietra del torchio. somministrata a convalescenti o malati.

pènnulu : s.m., pendolo. pèrde : v., perdere.

penùrdimu : agg., penultimo. perdéro : avv., veramente.

penzà : v., pensare. perdonà : v., perdonare.

penzàsse : v., pensarci su. perdonàtu : part.pass., perdonato.

167
perdùtu : part.pass., perduto. perzona : s.f., persona.

perétta : s.f., clistere. pérzu : part.pass., perso.

perfèttu : agg., perfetto, lat.perfectus. pesà : v., pesare.

perkòte : v., percuotere. pesàtu : part.pass., pesato.

perkwisì : v., perquisire. péscia : s.f., muscolo flessorio posteriore della

perkwisìtu : part.pass., perquisito. gamba.

perkwisizzjone : s.f. perquisizione. pesciaròlu : s.m., pescivendolo.

perìodu : s.m., periodo. peskòlla : s.f., pozzanghera.

permalùsu : agg., permaloso. pèsta : s.f., peste .

pérsu : part.pass., perso. pésu : s.m., peso.

pèrtek(g)a : s.f., pertica, tòkka pjà la pèrteka, petalà : v., pedalare.

occorre prendere la pertica. petalìnu : s.m., calza da uomo.

pertek(g)àjja : s.f., tipo di arartro. petòciu : s.m., ingenuo, ìssu è ppròpju m petòciu,

pertek(g)àta : s.f., colpo di perteca. lui è ingenuo sul serio.

pertekàra : s.f., tipo di aratro. petrògliu : s.m., petrolio, lat.med.petroleum.

pertekone : s.m., nomignolo affibbiato a uomini pettàta : s.f., salita.

particolarmente bassi ; 2 grossa pertica. pèttena : s.f., unghia.

perùcia : toponimo, Perugia. pettenà : v., pettinare.

pèrziku : s.m., pesco ; 2 pesca. pèttene : s.m., pettine ; 2 corno del rastrello.

168
pettenélla : s.f., piccolo pettine femminile ; 2 e piccione : s.m., colombo ; noce del vitello.

bambina dolce; 3 piccola unghia. pìcciu : loc., dà de pìcciu, metter mano.

pèzza : s.f., straccio, me tràtta komme na pèzza, picionànde : s.m., inquilino.

mi tratta male; loc., me fa na pèzza kàlla, non mi picione : s.f., affitto.

fa nulla ; 2 rimedio ; 3 noce del vitello. pidimìa : s.f., epidemia.

pezzàtu : part.pass., maculato ( di animale ). pidinà : v., pedinare.

pezzènde : s.m., pezzente, lat.pop. *petiens. pidokkjarìa : s.f., avarizia .

pezzòla : s.f., piccola pezza. pidokkju : s.m., pidocchio ; 2 avaro, loc.,

pézzu : s.m., pezzo. pidokkju pullìnu, pidocchio pollino ; loc.,

pjàgghja : s.f., piaggia, abbitàa llà a pjàgghja , pidokkju rifàttu, arricchito.

abitava alla piaggia. pidukkjùsu : s.m. e agg., avaro, certo ke ssi n

piccikà : v., pizzicare. gran pidukkjùsu, certo sei un grande avaro.

piccikàta : s.f., pizzico. pìgna : s.f., pentola di terracotta.

piccikore : s.m., prurito, me sèndo m piccikore de pignàru : s.m., produttore o venditore di pentole.

kollu, ho prurito al collo. pignàtta : s.f., pentola bassa e larga.

picciku : sm., pizzico ; dolore. pignolu : s.m., pinolo ; 2 colpo inferto sul capo

piccinònnu : s.m., individuo strambo. con le nocche delle dita, te do m pignolu su la

piccionàra : s.f., piccionaia ; 2 loggione del kapòccia, ti do un pugno in testa.

teatro. pìgnu : s.m., pegno, lat.pignus.

169
pignurìllu : s.m., pentolino di terracotta per pìkku : s.m., puntura.

cuocere il pancotto. pikùgna : s.f., denaro.

pijjà : v., prendere. pikùzzu : s.m., picciolo di un frutto.

pìk(g)a : s.f., gazza; 2 ghiandaia. pìla : s.f.pl., foglie di insalata.

pikkà : v., pungere. pilàcciu : s.m., turacciolo.

pikkaréllu : s.m., sorta di erpice trainato dai buoi, pillìccia : s.f., pelliccia ; 2 grossa sudata.

utilizzato per sarchiarfe il terreno; 2 strumento pillicciòne : s.m., uomo che suda molto; 2

terminante con puntine metalliche, usato per animale con la pelliccia.

confezionare gli insaccati. pilligrìnu : s.m., pellegrino, lat.peregrinus.

pikkarùngiu : s.m., uncino di ferro che serve ad pilottu : s.m., pillotto.

appendere la roncola alla cintura. pilu : s.m., pelo, no jje l’à fatta pe m pìlu, non ce

pikkàsse : v., pungersi. l’ha fatta per un pilo, lat.pilus.

pikkasùrci : s.m., pungitopo. pilukkà : v., piluccare.

pikkàta : s.f., puntura. pinàjja(-àra) : s.f., piena di un torrente o di un

pikkènde : agg., piccante., dal sapore acuto, sta fiume.

sargìccia è ppikkènde, questa salsiccia è piccante. pindiméndu : s.m., pentimento.

pikkjà : v., picchiare. pindìsse : v., pentirsi, lat.paenitere.

pikkjàtu : part.pass., picchiato. pindrikkjà : v., macchiare a sprazzi.

pìkkju : s.m., pene. pindrikkjàtu : part.pass., maculato.

170
pindu : agg., dipinto ; loc., pìndu e kakàtu : pipe., pipe ! : richiamo per le galline.

identico. pipì : s.f., urina.

pindùra : s.f., pittura, lat.pictura. pipinàjja : s.f., confusione.

pindurélla : s.f., edicola votiva affrescata. pipinàra : s.f., confusione.

pinitènza : s.f., penitenza, tòkka fa ppinitènza, pipinàru : s.m., gruppo di persone che

chiaccherano rumorosamente.

bisogna far penitenza. pipirignozzu : s.m., bacca del bacolaro.

pinnicìte : s.f., appendicite. pipìta : s.f., malattia delle galline.

pinnokkjàra : s.f., pineta. pipìttu : s.m., pene infantile.

pinnòkkju : s.m., pino. pippa : s.f., pipa ; 2 masturbazione maschile ; 3

pinnurùce (a) : loc., penzoloni. noia, loc., me fà na pìppa, mi fa un baffo.

pìnu : s.m., pino, lat.pinus. pippà : v., morire.

pinùrdimu : agg., penultimo. pippàtu : part.pass., morto.

pinzjéri : s.m., pensiero. pippétta : s.f., involucro che ricopre la candela nel

pinzjéru : s.m., pensiero. motore.

pinzjirùsu : agg., pensieroso. pippìnu : nome proprio, Giuseppe.

pinzjonàtu : s.m., pensionato. pippùsu : agg., noioso.

pinzjòne : s.f., pensione, lat.pensione(m). pirfidjùsu : agg., infido.

pinzùsu : agg., pensoso.

171
pi(e)rìkulu : s.m., pericolo, n gi stà pirìkulu, non pisciaréllu : s.m., scorrimento di un liquido, loc.,

c’è pericolo, lat.periculum. a ppisciaréllu : di continuo.

pirikulùsu : agg., pericoloso. pisciàta : s.f., minzione, ò fàtta na gran pisciàta ,

pirìmitru : s.m., perimetro, gr.perimetron. ho avuto una lunga minzione.

pirìnu : nome proprio, Pietro. pisciatùru : s.m., vespasiano.

pirìtu : s.m., geometra, è vvinùtu u pirìtu, è pìsciu : s.m., orina.

venuto il geometra; 2 perito industriale . pisèllu : s.m., pisello; 2 pene.

pirìzzja : s.f., perizia. pissikologgìa : s.f., psicologia.

pirmissjòne : s.f., permissione. pissik òlugu : s.m., psicologo.

pirnìce : s.f., pernice. pistà : v., pestare., pig iare, lat.pistare.

pirolu : s.m., piolo della scala . pistàcciu : s.m., pestone.

piru : s.m., pero ; 2 pera. pistaréccia : s.f., calpestìo.

pirùne : pron., ciascuno. pistàta : s.f., pestata.

pirzigwità : v., perseguitare. pistilènza : s.f., pestilenza.

piscià : v., orinare, me skàppa de piscià, ho pistìllu : s.m., pestello.

bisogno di orinare. pistòla : s.f., apparecchio a cartucce di polvere da

pisciakàni : s.f., erba campestre. sparo per la mattazione di bovini e suini,

pisciallèttu : s.m., bambino incontinente. fr.pistole.

pisciarèlla : s.f., necessità continua di orinare.

172
pistòne : s.m., pestone, m’onno datu m pistone su pìzzu : s.m., becco.

n lupìnu, mi ha pestato un piede. pizzutà : v., appuntire.

pìstu : part.pass, pesto. pizzutélla : s.f., varietà di uva da tavola.

pisu : s.m., peso, lat.pensum pizzùtu : s.m., appuntito.

pitàle : s.m., vaso da notte. pjacé : v., piacere.

pitéllu : s.m., tappo di legno della botte. pjàgne : v., piangere, lat.plangere.

pitìna : s.f., donna curiosa. pjagnis(t)dèu : s.m., piagnisteo.

pitìssa : s.f., saputella. pjagnone : s.m., persona che si lamenta con

pittinìnu : s.m., piccolo pettine da donna usato grande facilità, è n gran pjagnone, si lamenta

come fermaglio per i capelli. sempre.

pìtturu : s.m., trottola. pjàllittu : s.m., piccola pialla.

pitturùsciu : s.m., pettirosso. pjanàle : s.m., rimorchio agricolo, m pjanàle de

pizze : s.f.pl., ceppi di legno che si pongono sotto stàbbju, un rimorchio di letame.

la pressa del torchio enologico per pig iare le uve. pjanda : s.f., albero, lat.planta.

pizzikarolu : s.m., pizzicagnolo. pjandà : v., piantare, lat.plantare.

pizzìttu : s.m., piccola porzione di un qualcosa. pjandaréllu : s.m., pianto di breve durata.

pizzolu : s.m., paletto di legno, jj’ò dàtu m pizzolu pjandàta : s.f., piantagione.

su a kapòccia , gli ho dato una bastonata in testa. pjandàtu : part.pass., piantato.

pjandìna : s.f., pianta da trapiantare.

173
pjandone : s.m., olivo, prov., u pjandone pjazzà : v., piazzare; 2 bagagliare.

bbinidìttu arde verde e ssìkku, la pianta dell’olivo pjazzàta : s.f., scenata.

è un ottimo combustibile. pjéde : s.m., piede, lat.paedes.

pjàndu : s.m., pianto. pjénu : agg., pieno, me sènto pjénu komme n ou,

pjanèlla : s.f., mattone usato per il sottotetto. mi sento completamente pieno, lat.plenus.

pjèrgora : s.f., pergola della vite.

pjanéta : s.f., destino ; prov., gnùnu ne la vita à pjétri : nome proprio, Pietro.

na pjanéta : a ciascuno il suo destino. pjidùcciu : s.m., piccolo piede.

pjanétta : s.f., terrazza degli ulivi. pjolu : s.m., piolo.

pjaniciànu : s.m., abitante della pianura. pjoàna : agg., piovana.

pjastrà : v., ferrare un equino o un bovino. pjòe : v., piovere, à rkumingiàtu a ppjòe, ha

pjastrèlla : s.f., mattonella. iniziato a piovere nuovamente.

pjastrellà : v., mattonare. pjolà : v., pigolare.

pjattàra : s.f., piattaia. pjolatìu : s.m., lamento.

pjàttola : s.f., persona invadente e noiosa. pjolàtu : part.pass., pigolato.

pjàttu : s.m., piatto ; 2 gioco d’azzardo a carte ; 3 pjommà : v., piombare.

agg., piano. pjommatùra : s.f., messa a piombo.

pjattuk ùpu : s.m., piatto profondo. pjommo > pjùmmu, pésa komme o pjùmmu, è

pjattulùsu : agg., noioso, importuno. pesante come il piombo.

174
pjoppu : s.m., pioppo, lat.populus. ppogghjàta : s.f., posizionamento della scala ,

pjòzzu : s.m., pezzo di legno appuntito. tòkka facce n’àndra ppogghjàta, bisogna

pjwiccikà : v., piovigginare. appoggiare di nuovo la scala.

pjummìnu : s.m., pallino per fucile da caccia; 2 pogghjàtu : part.pass., appoggiato.

proiettile per fucile ad aria compressa. pòggia : inter., voce con cui si cerca di far stare al

pjùmmu : s.m., piombo, lat.plumbum. loro posto i bovini quando si entra nella stalla.

pjuttòstu : cong., piuttosto. poku : agg., poco; prov., o poku bbasta, l’assai

pjuùsu : agg., piovoso. gwàsta : “est modus in rebus” ; prov., unu è

pjuùta : s.f., piovuta. ppoku e ddwi so ttròppi : si deve procreare in

pjuùtu : part.pass., piovuto. maniera responsabile , lat.paucus.

platò : s.m., cassetta di legno, ove si ripone la polàkra : s.f., podagra.

frutta. polèmiku : agg., polemico.

plèdde : s.m., plaid, panno pesante. polìtiku : s.m., politico.

poccia : s.f., mammella. pollàjju : s.m., pollaio.

poccià : v.intr. prendere il latte. pollàstra : s.f., gallina giovane.

pocciàta : s.f., poppata. pollàstru : s.m., pollo, ce sémo magnàti m

pocciolu : s.m., capezzolo. pollàstru sànu, abbiamo mangiato un pollo intero.

pocciona : s.f., donna dal seno molto procace. pomba : s.f., pompa.

pogghjà : v., appoggiare. pombà : v., pompare; copulare.

175
pombàta : s.f., atto del pompare; 2 coito. porbàcciu : s.m., polpaccio.

pombàtu : part.pass., pompato. porbétta : s.f., polpetta.

pòmmice : s.f., pomice. pordràkkju : s.m., puledro d’asina.

pommicià : v., scambiarsi effusioni amorose. pordrona : s.f., poltrona ; prov., ki vvà a Rroma,

pommiciàta : s.f., atto del pommicià. pèrde la pordrona : chi va via, perde il posto

pommicione : s.m., dongiovanni da strapazzo.

ponda : s.f., punta. all’osteria .

pondà : v., puntellare. pordròne : agg., pigro.

pone : v., porre. pòrga : s.f., polka.

pongekà(ne) : v., pungere. porkarìa : s.f., porcheria ; 2 oscenità.

pongekàta : s.f., puntura. porkàru : s.m., allevatore o guardiano di porci.

pongekàtu : part.pass., punto. porkàta : s.f., brutta azione, jj’à fattu na porkàta ,

ponza : s.f., spinta ; raccomandazione. ha compiuto una brutta azione ai suoi danni.

ponzà : v., spingere. porkeréccia : s.f., stalla dei maiali.

popà : s.m., papà. porkétta : s.f., porco arrostito dopo essere stato

poppò : loc., fa la poppò., andare di corpo ( eviscerato.

infantile ). porkettàru : s.m., venditore di porchetta ; prov.,

poràcciu : s.m., poveraccio. se ttu pìjj kwarànda mulinàri, kwarànda

porba : s.f., polpa, lat.pulpa.

176
porkettàri e kwarand ’òsti, so ccèndovendi latri portòne : s.m., grossa porta di legno.

justi justi : guai a fidarsi dei disonesti. portongìnu : s.m., porta di casa.

porku : s.m., maiale , lat.porcus. pòrtu : s.m., porto.

porkuspìnu : s.m., istrice. portugàllu : s.m., varietà di arancia.

pormonàka : s.f., rovo di montagna con grossi poru : s.m., povero; 2 defunto, u poru nònnu

aculei. mia, il mio defunto nonno.

pormòne : s.m., polmone.

pormongèlli : s.m.pl., lividi prodotti da colpi di pòrvere : s.f., polvere.

bacchetta o di cintura; loc., fà li pormongèlli : porverélla : s.m., persona molto rapida nei

picchiare fino a produrre lividi. porverùme : s.m., polverume.

poròme : s.m. : poveraccio. porzu : s.m., polso.

portà : v., portare, lat.portare. pòsa : s.f., deposito.

portafòjju : s.m., portafogli, so skappàtu de kàsa possedé : v., possedere.

senza portafòjjo, sono uscito di casa senza pòsta : loc., sta a la pòsta : aspettare il momento

portafogli. opportuno per intervenire.

portaramarìa : s.f., telaio di legno per appendere postu : s.m., luogo ; 2 posto di lavoro.

gli oggetti di rame in casa. potà : v., potare.

portarùngiu : s.m., portaroncola. poté : v., potere ; 2 superare.

portàtu : part.pass., portato. potekà : s.f., ipotecare.

177
potèka : s.f., ipoteca. pressà : v., pressare.

pòtta : s.f., bambina. pressàta : s.f., atto del pressare.

pottékkja : s.f., bambina. pressàtu : part.pass., pressato.

pòttu : s.m., bambino. pressappoku : avv., all’incirca.

ppizzutà : v., appuntire. prestà : v., prestare, lat.praestare.

ppizutàtu : part.pass., appuntito. prestàsse : v., prendere in prestito.

precède : v., precedere. prestàtu : part.pass., prestato.

préci : loc., jjì ( mannà , k(a)ccià ) préci., andare préstu : avv., presto.

o mandare in rovina, sprecare. prète : s.m., sacerdote ; 2 scaldaletto, pe skallà u

predikà : v., predicare. lèttu c’ò u prète, per scaldare il letto utilizzo il

pregà : v., pregare. prete, gr.presbyteros.

pregàtu : part.pass., pregato. prèteka : s.f., predica.

préna : s.f., gravida. pretekatore : s.m., predicatore.

pre(o)pòsitu : s.m., proposito. pretekòzzu : s.m., paternale , m’à fattu m

presa : s.f., porzione dell’orto. pretekòzzu, mi ha fatto un paternale.

prèscia : s.f., fretta. pretènne : v., pretendere.

presciulùsu : s.m., frettoloso. pretenzjùsu : s.m., persona che pretende molto.

presémbju : loc.cong., ad esempio. pretèstu : s.m., pretesto.

presépju : s.m., presepe. prèti : s.m., sacerdote, parroco.

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pretikà : v., predicare. prikuratore : s.m., procuratore.

prézzu : s.m., prezzo, lat.pretium. primìttu : nome proprio, Primo.

pricipìzzju : s.m., precipizio. prìmu : agg.e s.m., primo.

pricisaménde : avv., precisamente. primùra : s.f., premura.

pricisjòne : s.f., precisione. primur ùsu : agg., premuroso, u fìjju mia è

pricissjone : s.f., processione.pricìsu : agg., pprimurùsu, mio figlio è premuroso.

preciso, è ggran pricìsu, è molto preciso. pringipàle : s.m., principale, lat.principalis.

priciùttu : s.m., prosciutto ; prov., priciùttu pringìpju : s.m., inizio, principio ; prov., né dde

vékkju, vinu de n’annu, pane d’un jjòrnu : il vènere né dde marte non ze dà pringìpju all’arte

prosciutto è buono invecchiato, il vino di un anno : il martedì e il venerdì sono giorni infausti.

e il pane giorno per giorno ; prov., troppu prisunduùsu : agg., presuntuoso.

priciùttu fa nzurdì : consumare troppo prosciutto pritìna ( a la ) : loc., a la pritìna , alla maniera dei

nuoce all’udito. preti.

priggionjèru : s.m., prigioniero. pritinzjone : s.f., pretesa.

priggiudikà : v., pregiudicare. pritinzjùsu : agg., pretenzioso.

priggiudìzzju : s.m., pregiudizio. privà : v., privare.

priggione : s.f., prigione. privàtu : pass.pass., privato.

prikùra : s.f., procura. privazzjone : s.f., privazione.

prikurà : v., procurare. prjurìte : s.f., pleurite.

179
pro(ù)ndu : agg., pronto. pronòspra : s.f., peronospera., malattia che

pròa : s.f., prova. colpisce le viti.

proà : v., provare. propjetà : s.f., proprietà.

probblèma : s.f., problema. propjetàrju : s.m., proprietario.

prò(b)bju : agg., proprio. pròpju : agg., lo stesso.

prodùce : v., produrre. propotènd(t)e : s.m., prepotente, è n gran

produzzjone : s.f., produzione. propotènd(t)e, è un gran prepotente.

proènna : s.f., provenda. propotènza : s.f., prepotenza.

proèrbju : s.m., proverbio. pròsperu : s.m., fiammifero.

proessore : s.m., professore. pròsside ! : inter., “prosit !” , si risponde a chi

proetiméndu : s.m., provvedimento, kwì ttòkka emette un flagito.

pjà m proetiméndu, qui bisogna prendere un protettore : s.m., santo patrono.

provvedimento. provvéde : v., provvedere, tòkka provvedè,

proggettà : v., progettare. bisogna provvedere.

proggettàtu : part.pass., progettato. prufittàsse : v., approfittarsi.

proggèttu : s.m., progetto. prufìttu : s.m., profitto, fr. profit.

promòve : v., promuovere. prufizzìa : s.f., profezia.

prondu : s.m., pronto. prufumà : v., profumare.

180
prufumàtu : part.pass., profumato, s’è prusikwì : v., proseguire.

pprufumàtu komme na mignòtta, si è profumato pu ( pua ) : avv., poi .

come una prostituta. pù(o)stu : part.pass. e s.m., posto.

prufùmu : s.m., profumo. pubbrikà : v., pubblicare.

prwibbì : v., proibire. pùbbriku : agg., pubblico, u cèssu ppùbbriku, la

prwibbìtu : part.pass., proibito. latrina pubblica.

prwìngia : s.f., provincia. pucciurìllu : s.m., capezzolo.

prwisjone : s.f., provvista. puggilàtu : s.m., pugilato.

prwitènza : s.f., provvidenza. pùggile : s.m., pugile.

prulùnga : s.f., prolunga, ce vòle na prulùnga, pugnétta : s.f., masturbazione maschile ; loc.,

occorre una prolunga. mèzza pugnétta : persona di scarso valore.

prulungà : v., prolungare. pùgnu : s.m., pugno, lat.pugnus.

prumìssu : part.pass., promesso. pwisìa : s.f., poesia.

prunùngia : s.f., pronuncia. pùjju : s.m., pollo.

prupìzzju : agg., propizio. pùla : s.f., scarto del grano vagliato.

pruscilà ! : inter., voce con cui si allontana il pulènda : s.f., polenta.

maiale . pulendòne : agg., settentrionale; 2 s.m., abitante

pruscilà : inter., grido con cui si tenta di scacciare dell’Italia settentrionale.

un suino. pulìtika : s.f., politica.

181
pulitikone : s.m., politicone. pundàta : s.f., calcio dato con la punta del piede

pulizzìa : s.f., polizia ; 2 pulito. al pallone.

pulizzjòttu : s.m., poliziotto. pundàtu : part.pass., passato.

pulla : s.f., gallina, a pùlla à fetàtu, la gallina ha pùndu : s.m. e part.pass., punto, lat.punctum.

deposto le uova. pundùra : s.f., iniezione, me deo fa na pundùra

pullàme : s.m., pollame. pe a djabbète, devo farmi un’iniezione di insulina

pullaròlu : s.m., ladro di galline e uova. per curare il diabete.

pullàru : s.m., pollaio. pungikà : v., scuotere.

pullétru : s.m., puledro. pungikàta : s.f., scossa.

pullìme : s.m., sterco di gallina. pùngiku : s.m., atto del pungikà.

pullìna : s.f., letame dei polli, ò dàtu la pullìna a pùnvete ! : onomat., ecco fatto !

li pjand ùni, ho dato il letame dei polli agli olivi. pupétta : s.f., bambina.

pùlma : s.m., pullmann. pupo : s.m., bambino.

pumbìnu : s.m., “fellatio”. puraménde : avv., oppure.

pummi(d)tòru : s.m., pomodoro ; 2 s.m., idiota. pùrbitu : s.m., pulpito.

pùnd(t)a : s.f., quantitativo, na punta de pèkore. purgà : v., purgare, lat.purgare.

pundà : v., puntare; 2 appostarsi. purgàtu : part.pass., purgato.

pundarolu : s.m., punteruolo. pùrge : s.f., pulce.

182
pùrgia : s.f., pulce ; prov., anke e purge c’onno a pussibbilità : s.f., possibilità.

tòssa : non bisogna mai sottovalutare niente e pussi(d)tènde : s.m., proprietario terriero, na òrda

nessuno. èra n gran pussi(d)tènde, un tempo era un grosso

purgìnu : s.m., pulcino. proprie tario terriero.

purìttu : agg., povero. pustìnu : s.m., postino.

purkìtti : s.m.pl., pigne di pino. puttikkjàcciu : s.m., ragazzino.

purkìttu : s.m., lattonzolo ; loc. purkìttu d ìntja, puttìkkju : s.m., bambino.

porcellino d’India., cavia ; 2 pigna del pino. pùttu : agg., nudo.

purmunìte : s.f., polmonite, m’è vvinùta a puzza : s.f., tanfo.

purmunìte, mi è venuta la polmonite. puzzà : v., puzzare.

purtukàllu : s.m., arancia. puzzaràkkja : s.f., grande cavità colma d’acqua.

purtunc(g)ìnu : s.m., portone d’ingresso di puzzétta > lòffa.

un’abitazione. puzzòlu : s.m., pozzetto di scolo.

puru : agg., puro. puzzonàta : s.f., parolaccia ; 2 lavoro fatto male.

purzìnu : s.m., polsino. puzzone : s.m., sporcaccione, è n vékkju puzzone,

pùrzu : s.m., polso. è un vecchio sporcaccione.

pusà : v., posare. pùzzu : s.m., pozzo, lat.puteus.

pussavìa ! : inter., voce con cui si scaccia il cane. puzzuk ùpu : s.m., persona introversa ; prov. ,

pussìbbele ( pussìbbile ) : agg., possibile. mèjjo de fòra nkontrà lu lupu ke ddréndo kasa

183
ko n puzzukùpu : non è bello avere un familiare

eccessivamente introverso.

puzzulènde : agg., puzzolente.

puzzulùsu > puzzolènde.

184
R raggionàta : s.f., ragionamento.

rabbìnu : s.m., tirchio , è n gran rabbìnu, è un raggione : s.f., ragione, lat.ratio.

gran tirchio. raggionjére : s.m., ragioniere.

ràbbja : s.f., idrofobia. rà(d)ika : s.f., radice.

rabbjùsu : agg., idrofobo; 2 arrabbiato. raìle : s.m., piolo della scala di legno, ò rmìssu un

ràcia : s.f., ragia. raìle, ho messo un nuovo piolo sulla scala.

ràde : v., radere. rakanàcciu : s.m., ramarro ; 2 persona brutta e

raddoppjà : v., raddoppiare. sgraziata.

raddoppju : s.m., raddoppio. rakanèlla : s.f., rantolo dei moribondi; 2 piccola

ràdika : s.f., radice. rana.

rafakàne : s.m., avaro. ràkanu > rakanàcciu.

raffèle : nome proprio, Raffaele. rakìtiku : agg., malato.

ràffij : s.m.pl., forcone a tre punte, utilizzato rakitinùsu : agg., malato.

per scandagliare il fondo del pozzo. ràkkju : s.m., persona brutta.

ràffju : s.m., graffio. ramà : v., rivestire di rame.

ragghjà : v., ragliare. ramàccia : s.f., gramigna.

ràgghju : s.m., raglio; 2 varietà di olive. ramajjòlu : s.m., mestolo di rame.

raggionà : v., ragionare. ramàrru : s.m., ramarro.

raggionaméndu : s.m., ragionamento.

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ramàta : s.f., rete metallica di recinzione, émo rangikarèlla : s.f., raucedine, c’ò a rangikarèlla ,

mìssu a ramàta , abbiamo messo la recinzione. ho la raucedine.

ramàtu : part.pass., di rame. rangikàta : s.f., graffio.

ramazzòla : s.f.,capanno per la caccia. rangikore > rangikarèlla .

ràmba : s.f., rampa. ràngiku : s.m., graffio.

rambacciùsu : agg., arrogante. ràngiu : agg., rancido.

rambàzzu : s.m., raspo, scarto del grappolo d’uva ràngu : s.m., crampo.

una volta asportati i chicchi. ranòkkja : s.f., rana.

ramìnu : s.m., gioco che si esegue con le carte da rànu : s.m., girino.

gioco. ranùskja : s.f., grandine mista a pioggia ; 2

ramu : s.m., ramo, tòkka tajjà kkwàrghe rràmu, povertà .

bisogna tagliare qualche ramo; 2 pensiero fisso. ranuskjàta : s.f., grandinata.

randùrku : s.m., granturco. ranvàta : s.f., calcio di bestia.

ràne : s.m., grano. rap(a)cciòla : s.f., rapa.

rangegà : v., graffiare. rapone : s.m., grossa rapa; 2 persona dura di

ranghinatore : s.m., attrezzo agricolo per comprendonio.

raccogliere il fieno. rapùnzu : s.m., raperonzolo.

rangikà : v., graffiare ( di animali ) . rapùnzulu : s.m., raperonzolo ; prov., li rapùnzuli

so bbòni fino a kkwànno kumìngia a kkandà lù

186
kùkulu : i raperonzoli si trovano in abbondanza rastellàta : s.f., colpo di rastello.

fino a quando si ode il canto del cuculo. rastellatùra : s.f., atto del rastrellare.

rasà : v., radere. rastéllu : s.m., rastrello.

rasàtu : part.pass., raso. rastjà : v., raschiare.

rascèlla : s.f., raschietto munito di lungo manico, rastjàtu : part.pass., raschiato.

usato per ripulire l’aratro dalla terra. rasu : agg., quasi pieno.

raskjà : v., raschiare, lat.pop.*rasclare. rasùjju (-ùru) : s.m., rasoio.

raskjatòra : s.f., rasiera. ratìkola : s.f., graticola , te metterébbe su a

raskjàtu : part.pass., raschiato. ratìkola !, ti brucerei !

raskjétta : s.f., spatola per raschiare. ràtta : s.f., velo pleurico animale in cui si

ràskju : s.m., varietà di olive. avvolgono i fegatèlli di maiale.

rasojju : s.m., rasoio, ò ffilàtu u rasojju, ho rattà : v., grattugiare.

affilato un rasoio. rattattùjja > rattattùjju.

raspà : v., razzolare. rattattùjju : s.m., miscuglio.

raspu : s.m., malattia dei conigli, te pòzza pjà u rattàtu : part.pass., grattugiato, o kàciu rattàtu, il

ràspu de li kunìlli !, possa tu ammalarti della formaggio grattugiato.

malattia dei conigli ! razzegghjà : v., comportarsi conformemente alla

raspùsu : agg., ruvido. propria famiglia di appartenenza.

rastellà : v., rastrellare. ràzzu : s.m., raggio della ruota; 2 pazzo.

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rbirìku : nome proprio, Alberico. règlio : nome proprio, Aurelio.

rbirrikàtu : agg., raggrinzito. regnà : v., regnare; prov., ki n za finge, manko

rbjurìtu : agg., rinsecchito. po’ regnà : gli ingenui hanno vita breve.

re(i)g(k)àzza : s.f., fidanzata. regolà : v., regolare.

re(i)g(k)àzzu : s.m., fidanzato. regolàsse : v., regolarsi.

re(i)kkjone : s.m., omosessuale. regolàtu : part.pass., regolato.

rèbbusse : s.m., rebus. regolazzjone : s.f., regolazione.

re(i)cindà : v., recintare. rekàzzu : s.m., ragazzo; 2 fidanzato, u rekàzzu de

re(i)cìndu : s.m., recinto. a fja mia, il fidanzato di mia figlia.

rèd(t)e : s.m., erede. rekemmetèrna : loc., “requiem aeternam”,

rèfe : s.f., filo ; loc., a rrèfe dùppju : con preghiera in suffragio dei defunti.

esagerazione. rékkja : s.f., orecchio, loc.dà ssu e rékkje,

regàjji : s.m.pl., interiora del pollo. superare.

regalà : v., regalare. rekkjarèlla : s.f., pecora giovane che non ha

regalàtu : part.pass., regalato. ancora partorito.

regàlu : s.m., regalo. rekkjòla : s.f., striscia di pelle sopra la tomaia

règge : v., reggere, tòkka règge u taulìnu, delle scarpe, c’ài na rekkjòla sgarràta , hai la

bisogna reggere il tavolino. scarpa danneggiata.

rekkjòla : s.f., lembo di cuoio della scarpa.

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rekkjone : s.m., omosessuale; 2 orecchio del rèstu : s.m., resto.

maiale. rète : s.m., erede.

reklamà : v., reclamare. réte : s.f.sing. e plur., rete (o reti) di corda unita a

reklamàtu : part.pass., reclamato. paletti di legno, utilizzata per trasportare il fieno.

reklàmu : s.m., reclamo. retità : s.f., eredità.

rèkulu : s.m., enorme serpente immaginario. rfònzu : nome proprio, Alfonso.

remmàggi : s. m.pl., i Re Magi. rfrètu : nome proprio, Alfredo.

réna : s.f., sabbia. rj(a)bbokkà : v., rabboccare.

renàru : s.m., declivio coperto di breccia. rjbbokkàtu : part.pass., rabboccato.

rénga : s.f., aringa salata. rj(a)bbokku : s.m., rabbocco.

rènn(d e : v., rendere (in senso agricolo). rj(a)ccènne : v., riaccendere, vòjjo riaccènne a

repàrtu : s.m., reparto. zzappétta , voglio mettere di nuovo in moto la

rèprika : s.f., replica. motozappa.

reprikà : v., replicare. rjappacifikà : v., riappacificare.

resk(p)onzàbbile : s.m., responsabile , ki è lu rjaprì : v., riaprire.

reskonzàbbile ? chi è il responsabile ? rjarzà : v., rialzare.

resk(p)onzabbilità : s.f., responsabilità. rjassestà : v., dare una sistemata.

restà : v., restare. rjassòrbe : v., riassorbire.

rèste : nome proprio, Oreste. rjassupìsse : v., prender di nuovo sonno.

189
rjatattà : v., riadattare. ricìndu > ricìndru.

rjatattàtu : part.pass., riadattato, ò rjattàtu a rìcine : s.m., ricino.

suffìtta, ho riadattato la soffitta. ricipjénde : s.m., recipiente.

rjavécce : v., avere nuovamente. ricistrà : v., registrare.

rjavvicinà : v., riavvicinare. ricìstru : s.m., registro.

rjavvòjje : v., avvolgere di nuovo. rideréllu : s.m., persona che ride di continuo.

ribbardà : v., ribaltare. ridòrfu : nome proprio, Ridolfo.

ribbardaméndu : s.m., ribaltamento. rièsce : v., riuscire.

ribbardà : part.pass., ribaltato, ò ribbardàtu ko rifà : v., rifare.

l’atomòbbile, mi sono ribaltato con l’auto. rifàttu : agg., rifatto ; 2 pane del giorno

ribbullì : v., ribollire. precedente.

ribbullìta : s.f., sorta di zuppa. rifilà : v., rifilare.

ribbullìtu : part.pass., ribollito. rifilàtu : part.pass., rifilato, jj’ò rifilàtu na sòla ,

ricci : pl.m., riccioli ; 2 ritagli di legno derivanti gli ho rifilato una fregatura.

dalla piallatura. rifjutà : v, rifiutare.

ricéve : v., ricevere. rifjutàtu : part.pass., rifiutato.

ricind(r)à : v., recintare. rifjùtu : s.m., rifiuto.

ricind(t)ràtu : part.pass., recintato. rifreddàsse : v.rif., raffreddarsi.

ricìndru : s.m., recinto. rifreddàtu : part.pass., raffreddato.

190
rifreddòre : s.f., raffreddore. riggirà : v., imbrogliare, no stà a rriggirà a

rifreskà : v., rinfrescare. faccènna , non imbrogliare la questione.

rifreskàta : s.f., rinfrescata. riggiratore : s.m., imbroglione.

rifreskàtu : part.pass., rinfrescato, da mbo de riggiràtu : part.pass., rigirato.

jjorni à rifreskàtu, da qualche giorno è diminuita riggistrà : v., registrare.

la temperatura. riggistrazzjone : s.f., registrazione.

rifressjòne : s.f., riflessione. riggìstru : s.m., registro, stà skrìttu su lu

rifrètte : v., riflettere. riggìstru, è scritto nel registro.

rifurnì : v., rifornire. rignìkulu : s.m., commerciante di bestiame ; agg.,

rifurniméndu : s.m., rifornimento, vòjjo fa malconcio.

rrifurniméndu, voglio fare rifornimento. rignommerà : v., riavvolgere un gomitolo.

riggettà : v., rigettare. rignuttì : v., ringhiottire.

riggettàtu : part.pass., rigettato. rigurùsu : agg., meticoloso.

riggèttu : s.m., rigetto. rikattà : v., ricattare.

riggiméndu : s.m., reggimento. rikattàtu : part.pass., ricattato, l’à rikattàtu pe

riggìna : s.f., regina. ddu ànni, lo ha ricattato per due anni.

rigginàle : agg., originale. rikjàmu : s.m., uccello usato dai cacciatori per

rìggine : s.m., ricino, òlju rìggine, olio di ricino. attirare i volatili.

rikkjìna : s.f., orecchino femminile.

191
rikkjùni : s.m.pl., orecchioni ; 2 orecchie del rimbajjà : v., rimpagliare.

maiale . rimbajjàtu : part.pass., rimpagliato.

rikkjus(t)ìllu : agg., sveglio, vivace. rimbarzà : v., rimbalzare.

rikkombagnà : v., riaccompagnare. rimbàrzu : s.m., rimbalzo.

rìkku : s.m., ricco, longob.*rihhi rimbiccià : v., intrecciare di nuovo.

rikordore : s.m., agricoltore. rimbicciàtu : part.pass., intrecciato di nuovo.

rikòte : v., scialare. rim(m)bicillìsse : v., rimbecillirsi.

rikrédese : v., pron., ricredersi. rim(m)bicillìtu : part.pass., rimbecillito, è m bo

rikriminà : v., recriminare. rimbicillìtu, è un po’ rimbecillito.

rikriminazzjone : s.f., recriminazione. rim(m)bikkàsse : v., arrampicarsi su di un luogo

rikuprà : v., recuperare, no ll’à rikupràta , non è impervio.

riuscito a recuperarla. rim(m)bikkàtu : part.pass., arrampicato in un

rikupràtu : part.pass., recuperato. luogo impervio.

rikùpru : s.m., recupero. rimbikkulì : v., rimpiccolire.

rikurdùra : s.f., agricoltura. rimbitùra : s.f., ripieno con cui si farciscono

r(e)ikwisì : v., requisire. carni quali il piccione, il pollo, ecc.

r(e)ikwisìtu : part.pass., requisito, m’onno rimbjàgne : v., rimpiangere.

rikwisìtu gni kosa, mi hanno requisito tutto. rimbonnese : v., andare di traverso ( del boccone

r(e)ikwisizzjòne : s.f., requisizione. del cibo ).

192
rimbopolà : v., ripopolare. rimmarzàtu : part.pass., rimbalzato.

rimbopolàtu : part.pass., ripopolato. rimmàrzu : s.m., rimbalzo.

rimborzà : v., rimborsare. rimmicillìsse : v., rimbambirsi.

rimborzàtu : part.pass., rimborsato. rimmicillìtu : s.m., rimbecillito.

rimborzu : s.m., rimborso. rimòre : s.m., rumore.

rimbroerà : v., rimproverare. rimorkjà : v., ingaggiare un (o una) partner; 2

rimbroeràtu : part.pass., rimproverato. trainare.

rimbròeru : s.m., rimprovero. rimorkjàtu : part.pass., rimorchiato; 2 ingaggiato

rimedjà : v., rimediare. da un (o una) partner.

rimèdju : s.m., rimedio. rìna : s.f.pl., reni, c’ò n gran mar de rìna, ho un

rimìciu : nome proprio, Remigio. gran mal di reni.

rimirà : v., rimirare, lat.ri + mirare. rinàle : s.f., pitale.

rimissìnu : s.m., recinto per il bestiame. rindelà : v., mettere una nuova tela .

rimissìu : agg., remissivo. rindelatùra : atto del rindelà .

rimissjòne : s.f., remissione. rindonekà : v., intonacare nuovamente.

rimmammì(sse) : v., rimbambe. rindonikatùra : s.f., nuovo intonaco..

rimmammìtu : part.pass., rimbambito. rindòrce : v., torcere ; 2 avvolgere.

rimmarzà : v., rimbalzare. rindundì : v., rintontire.

rindundiméndu : s.m., rintontimento.

193
rindundìtu : part.pass., rimbambito, m’onno rinkujjunìtu : part.pass., rimbambito.

rindundìtu, mi hanno rimbambito. rinnekà : v., rinnegare.

rinfacciùsu : agg., sgradevole. rinniméndu : s.m., rendimento.

ringallà : v., fecondare. rinvaccià : v., rinfacciare.

ringallàta : s.f., fecondazione. rinvacciàtu : part.pass., rinfacciato.

ringargà : v., pigiare. rinvàcciu : s.m., nausea, me sèndo u rinvàcciu,

ringargàtu : part.pass., pigiato. avverto la nausea.

ringarzà : v., rincalzare. rinvascià : v., avvolgere di nuovo.

ringhjà : v., ringhiare. rinvekkjà : v., serbare per gli anni futur i (olio,

ringhjéra : s.f., terrazza. vino, prosciutti).

rìnghju : s.m., ringhio. rinvigurì : v., rafforzare.

ringrikkà : v., cacciarsi nei guai; 2 salire su di un rinvità : v., invitare di nuovo.

luogo impervio. rinvokà : v., infuocare di nuovo il forno.

ringrikkàta : s.f., atto di cacciarsi nei guai; 2 atto rinvreskà : v., rinfrescare.

di salire su di un luogo impervio. rinvreskàta : s.f., rinfrescata.

ringrikkàtu : part.pass., cacciato nei guai; 2 salito rinvreskàtu : part.pass., rinfrescato.

su di un luogo impervio. rinvrésku : s.m., rinfresco, émo fàttu r rinvrésku,

rinkujjunì : v., stressare ql.no. abbiamo dato un rinfresco.

rinkujjunìsse : v., rincretinire. rinvùsa (a la) : loc., a la rinvùsa, a casaccio.

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rinzaffà : v., rinzaffare. rippogghjàta : s.f., atto di appoggiare una scala di

rinzeppà : v., incastrare cunei per rinforzare una nuovo.

struttura. rippogghjàtu : part.pass., nuovo appoggio di una

rinzervatikìsse : v., abbrutirsi. scala.

rinzorgà : v., accostare la terra alla base. riprésa : s.f., round di boxe.

rinzorgatùra : s.f., atto del rinzorgà. riprikà : v., replicare, lat.replicare.

riobbrikà : v., obbligare di nuovo. ripùbbrika : s.f., repubblica.

rioffènne : v., offendere di nuovo. riputà : v., ritenere, lat.reputare.

riogne : v., ungere nuovamente. riputàtu : part.pass., reputato.

rjoprànu : s.m., aeroplano. riputazzjone : s.f., reputazione, c’à na bbèlla

riparà : v., riparare. riputazzjone, ha una bella reputazione.

riparazzjone : s.f., riparazione. riscéjje : v., scegliere di nuovo.

riparàtu : part.pass., riparato. risciukkà : v., riasciugare.

ripàru : s.m., riparo. risìa : s.f., sciocchezza.

rìppja : s.f., greppia. risikà : v., rischiare.

rippoccià : v., allattare di nuovo, tòkka rippoccià rìsiku : s.m., rischio.

u vitéllu, bisogna allattare di nuovo il vitello. risindìsse : v., offendersi, speràmo ke nnun z’è

rippocciàtu : part.pass., allattato di nuovo. rrisindìtu, speriamo non si sia offeso.

rippogghjà : v., appoggiare una scala di nuovo. risindìtu : part.pass., risentito.

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risìste : v., resistere. rìskju : s.m., rischio.

risistènde : agg., resistente. riskòte : v., riscuotere.

risistènza : s.f., resistenza. riskrìve : v., riscrivere.

risitènte : s.m., residente. riskuprì : v., riscoprire.

risitènza : s.f., residenza. risorge : v., risorgere.

riskallà : v., riscaldare, me stò a rriskallà , mi sto risòrju : agg., irrisorio.

riscaldando. risortu : part.pass., risorto

riskallaméndu : s.m., riscaldamento. risòrve : v., risolvere.

riskallatìcciu : s.m., cattivo odore emanato da cibi risparagnà : v., risparmiare.

mal cotti o mal conservati, sà de riskallàtìcciu. risparagnàtu : part.pass., risparmiato, émo

riskallàtu : part.pass., riscaldato. risparagnàtu ngemmàle , abbiamo risparmiato un

riskàllu : s.m., arrossamento delle parti intime. bel po’.

riskappà : v., uscire nuovamente ; 2 convenire risparàgnu : s.m., risparmio.

economicamente. risparam(m)bjà > risparagnà .

riskappàtu : part.pass., uscito di nuovo; 2 risparàm(m)bjo > risparàgnu.

convenuto economicamente. risparam(b)mjàtu > risparagnàtu.

rìskja : s.f., lisca di pesce. rispènne : v., spendere di nuovo.

riskjaratìcciu : s.m., puzza di piatto non ben rispidì : v., spedire di nuovo.

lavato. rispìgne : v., respingere.

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rispirà : v., respirare. rìt(d)e : v., ridere, a mme me cce vène da rìde, mi

rispìru : s.m., respiro. vien da ridere, lat.tardo ridere.

risponne : v., rispondere. ritìkulu : agg., ridicolo.

ristabbilì : v., ristabilire. ritràttu : s.m., ritratto.

ristaurà : v., restaurare. rìtu : s.m., rito.

ristàuru : s.m., restauro. riuffrì : v., offrire di nuovo.

ristènne : v., stendere di nuovo. riuscì : v., riuscire.

ristìgne : v., ristringere. riuscìtu : part.pass., riuscito.

ristitwì : v., restituire. rivàrza : s.f., rivalsa.

ristituzzjone : s.f., restituzione. rivordèlla : s.f., pistola , me pòrto a rivordèlla ,

ristrigniméndu : s.m., restringimento. porto con me la pistola , ingl.revolver.

rìsu : s.m., riso. rivorveràta : s.m., colpo di pistola .

risulùtu : agg., risoluto. rivuluzzjone : s.f., rivoluzione.

risurdà : v., risultare. rkàgnulu : nome proprio, Arcangelo.

risurdàtu : s.m., risultato. rkòjje : v., raccogliere; loc., rkòjje sù, raccogliere.

risvejjà : v., risvegliare. rkudinà : v., sistemare.

ritajjà : v., ritagliare. rkudinàta : s.f., sistemata.

ritàjju : s.m., ritaglio. rkudinàtu : part.pass., sistemato.

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rmàndu : nome proprio, Armando. rokazzjòni : s.m.pl., preghiere.

rmané : v. intr., restare. rokkéttu : s.m., lucchetto.

rmàstu : agg., rimasto. rokkju : s.m., rotolo; 2 agg., grande.

rmìgna : nome proprio, Erminia. ròkkulu : trappola per volatili.

rnàldu : nome proprio Arnaldo. romagnola : s.f., tipo di aratro.

rnèstu : nome proprio, Ernesto. roma(d)tìsmo : s.m., reumatismo, c’ò u

ròbba : s.f., roba ; 2 proprietà, loc., aécce a ròbba, romatìsmo, soffro di reumatismi.

essere proprietari di beni. ronc(g)àta : s.f., colpo di roncola.

robb(a)étta : s.f., sporcizia minuta. ronf(v)e(i)kà : v., dormire russando.

robbàccia : s.f., sporcizia. ronf(v)e(i)kàta : s.f., dormita con russata.

robbò : s.m., robot, ceco ròbot. ronvà : v., dormire della grossa; 2 russare.

ròccia : s.f., rotolo. ronvekà : v., russare.

rocciàta : s.f., rotolo. roppe : v., rompere.

rode : v., rodere, me cce rode tàndo, mi fa tanto rosàrju : s.m., rosario, masséra dicémo u rosàrju,

rabbia. questa sera reciteremo il rosario.

rogna : s.f., scabbia ; prov., ki cc’à la rogna se la rosekétta : s.f., piccola quantità.

gratta : chi è nei guai se la spicci da sé. rosétta : nome proprio, Rosa.

rognikà : v., borbottare ; digrignare i denti ( del rosikà : v., rosicchiare; 2 rodere d’invidia.

cane ). rosore : s.m., prurito.

198
ròspu : s.m., rospo. rùbbja : s.f., antico sistema di misura dello Stato

rosséttu : s.m., rossetto. Pontificio.

ròta : s.f., ruota. rudùtu : part.pass., roso.

ròtte : s.f., grotta. ruffjanàta : s.f., ruffianeria.

ro(ù)ttu : s.m., rutto, m’è skappàtu r rùttu, mi è ruffjànu : s.m., ruffiano.

uscito un rutto. rugnigà : v., rimuginare.

rotùlu : s.m., rotolo. rugnigàta : s.f., rimuginazione.

rrazzàsse : v., eccitarsi. rugnigàtu : part.pass., rimuginato.

rrazzàtu : part.pass., eccitato. rugnùsu : agg., difficoltoso, è na faccènna

rsulìna : nome proprio, Orsolina. rognosa, è una bella grana.

rubbà : v., rubare,rubbà kko ll’okkju, carpire i rùidu : agg., ruvido.

segreti di un mestiere gaurdando chi lo esegue. rwìna : s.f., rovina.

rubbàta : s.f., furto. rwinà : v., rovinare.

rubbàtu : part.pass., rubato. ruk(g)à : v., rimproverare.

rubbafazzulìttu : s.m., gioco infantile, consistente ruk(g)àta : s.f., rimprovero.

nel sottrarre un fazzoletto a un contendente. ruk(g)àtu : part.pass., rimproverato.

rubbamàzzu : s.m., gioco a carte. ruka : s.f., grinza che si forma sulla pelle degli

rubberìa : s.f., furto. anziani, in particolare sulla fronte ; 2 bruco.

rubbinéttu : s.m., rubinetto.

199
rùkola : s.f., verdura che si accompagna rùttu : s.m., eruttazione; part.pass., rotto.

all’insalata. ruttùra : s.f., rottura.

rullà : v., rullare. rùu : s.m., rovo.

rullàta : s.f., atto del rullare. rùzza : s.f., ruggine.

rùllu : s.m., rullo. rùzzika : s.f., piccola ruota di legno ; loc., cerkà a

rumà : v., ruminare. rùzzika : provocare.

rumìta : s.m., eremita. ruzzikòne > ruzzolòne.

rumitòrju : s.m., romitorio. ruzzolòne : s.m., gioco consistente nel far correre

rundinèlla : s.f., rondine. lungo un apposita pista delle grosse forme di

rùn(c)giu : s.m., ronca a due tagli. formaggio , facémo na partìta a rruzzolone,

runk(gh)ìttu : s.m., piccola roncola. facciamo una partita a ruzzolone.

ruscìttu : s.m., rossetto. rùzzu : agg., rozzo.

rùsciu : agg., rosso. rvordàsse : v., rivoltarsi.

rusìna : nome proprio, Rosa. rvordekà : v., rivoltare, à rvordekàtu gni kosa, ha

ruspà : v., razzolare. rivoltato tutto.

ruspàtu : part.pass., ruspato. rvordekàtu : part.pass., rivoltato.

rùstiku : agg., grezzo.

rusùra : s.f., rimasugli del foraggio consumato

dalle bestie ; 2 rimanenza.

200
201
S sakkàta : s.f., quantità contenibile in un sacco.

sabbattìnu : nome proprio , Sabatino. sakkétta : s.f., sacchetto.

sàbbitu : s.m., sabato. sakkéttu : s.m., sacchetto; 2 contenitore per

sabbjùsu : agg., sabbioso. raccogliere le deiezioni degli operati d’intestino

sabbone : s.m., sapone, tòkka komprà u sabbone, con ano artificiale.

bisogna acquistare il sapone sakkòccia : s.f., tasca.

s(a)ccènde : s.m., sapientone; 2 osso del sakkoccià ta : s.f., quantità di roba che entra in una

prosicutto. tasca, na sakkocciàta de karamèlle, una tasca

sagg(hj)ìna : s.f., saggina, pianta con cui si colma di caramelle.

fabbricano scope. sakkoccione : s.m., persona impacciata,

sagnàkumu : toponimo, san Giacomo. filastrocca ,sakkoccione sakkoccione, se cce

sagnoése : s.m., sangiovese, tipo di vino rosso. néngwe e sse cce pjòe, sakkoccione non ze mòe,

sagraméndu : s.m., omaccione ; 2 sacramento. se cce fa nu skorregghjone, sarda vìa, signor

sagrandìnu : s.m., sagrantino, vino nero passito di patrone !

Montefalco. sakkone : s.m., pagliericcio di foglie di mais con

sagrestànu : s.m., sagrestano. cui si componevano i materassi di un tempo.

sagristìa : s.f., sacrestia . sàkku : s.m., sacco, loc., kòsta n zàkku (pùzzu)

sak(g)raméndu : s.m., sacramento; 2 persona de sòrdi, è costosissimo.

grande e grossa.

202
sakraméndu : s.m., sacramento; 2 uomo grande e salùtu : s.m., saluto.

grosso, lat.sacramentum. sàmba : s.f., zampa.

sakrilèggiu : s.m., sacrilegio. sambàta : s.f., calcio.

sakrìlegu : s.m., sacrilego. sambìttu : s.m., zampa del maiale.

salà : v., salare. sammùku : s.m., sambuco.

salàme : s.m., salame ; 2 idiota. sanàtu : part.pass., castrato.

salame de u papa : s.m., dolce di cioccolato e sanatùra : s.f., castrazione.

nocciole a forma di salame. sàndalu : s.m., sandalo.

salàta : s.f., salagione delle carni suine. sandand ògnu : s.m., marcantonio; sant’Antonio

salàtu : part.pass., salato, émo salàtu u porku, abate, protettore degli animali. Entrando in una

abbiamo salato il maiale. stalla si era soliti dire “sandandògnu ajjùti!”, e il

sale : s.m., sale. padrone degli animali rispondeva “sandandògnu

salétta : s.f., mortaio per pestare il sale. o fàccia!”

sallà : v., saldare, émo sallàtu o fèrru, abbiamo sandaréllu : s.m., finto tonto ; 2 immaginetta

saldato il ferro. sacra.

sallatrìce : s.f., saldatrice. sandu : s.m., santo, è nu stìngu de sàndu, è uno

sallatùra : s.f., saldatura. stinco di santo, topon.sandamrìankàmbu, santa

sàllu : agg., forte. Maria in Campis.

salutà : v., salutare. sàngwe : s.m., sangue; 2 parentela.

203
sangwin(o)ùsu : s.m., sanguinoso, varietà fi sardamerènne : s.m., poveraccio.

gungo (Lactarius deliciosus). sardamondone : s.m., gioco infantile, che prevede

sannìtru : s.m., salnitro. il salto di un muro.

sanu : agg., castrato; 2 sano, lat.sanus. sardaréllu : s.m., ballo contadinesco, jerzéra émo

sapé : v., sapere. bballàtu u sardaréllu, ieri sera abbiamo ballato il

sapjènde : s.m., persona colta. s.

saponùsu : agg., scivoloso. sardarìppuru : s.m., cavalletta campestre.

sappone : s.m., grossa zappa. sardàtu : part.pass., saltato.

sapurìtu : part.pass., saporito. sardu : s.m., salto.

sapùtu : s.m., curioso. sargènde : s.m., sergente.

sarafìnu : s.m., serafino. sargià : v., selciare.

saràkka : s.f., salacca. sargiàta : s.f., selciato.

saralìppuru : s.m., cavalletta. sargìccia : s.f., salsiccia, loc., sargìccia màtta ,

saramìndi : s.f.pl., tralci della vite interrati. salsiccia di fegato.

sardà : v., saltare. sargicciolu : s.m., corona di piccole sals icce che i

sardagnolu : agg. e s.m., sardo. bambini preparavano per l’Epifania.

sardalamùla : s.f., gioco infantile in cui un sargiccione : s.m., persona robusta e impacciata.

compagno scavalca l’altro piegato. sargicciòttu : s.m., salcicciotto.

sardalìppuru : s.m., cavalletta. sàrgiu : s.m., salice.

204
sarmone : s.m., salmone. sarvu : part.pass., salvo.

sartore : s.m., sarto. sassajjòla : s.f., lancio di sassi praticato dai

sarvà : v., salvare. ragazzi di un paese ai danni dei giovanotti di un

sarvada(e)nàru : s.m., salvadanaio. altro paese che si recavano ivi a corteggiare le

sarvatikerìa : s.f., rozzezza. ragazze del luogo.

sarvatikézza > sarvatikerìa. sato(u)llàsse : v., saziarsi.

sarvàtiku : agg., selvatico. sàtra : s.f., satira.

sarvatik ùme : s.m., rozzezza. satùllu : agg., sazio.

sarvatore : s.m., salvatore. sbaà : v., sbavare.

sarvàtu : part.pass., salvato. sbaatùra : s.f., sbavatura.

sarvézza : s.f., salvezza, è stata na sarvézza pe sbadatàcine : s.f., sbadataggine.

nnui, è stata una salvezza per noi. sbadàtu : part.pass., distratto.

sarvicetokki : interiez., si dice quando si parla di sbadjà : v., sbadigliare.

una malattia, e contemporaneamente ci si tocca la sbadjàtu : part.pass., sbadigliato.

parte del corpo di riferimento. sbadìju : s.m., sbadiglio.

sàrvja : s.f., salvia. sbaffàta : s.f., scroccata.

sarvjétta : s.f., salvietta, pulìscete a vokka ko a sbàffu : s.m., segnaccio ; loc., a sbaffu : gratis.

sarvjétta , pulisciti la bocca con la salvietta. sbagajjàta : s.f., scenata.

sarvognùnu : inter., Dio ci salvi !. sbajjà : v., sbagliare.

205
sbajjàtu : part.pass., sbagliato. sbarajjà : v., sbaragliare.

sbajjokkà : v., esibire i quattrini. sbaràjju : s.m., sbaraglio.

sbàjju : s.m., sbaglio, è statù nu sbàjju tando sbarakkà : v., smantellare.

grossu, è stato un grande errore. sbarakkàtu : part.pass., demolito, émo

sbakà : v., togliere gli acini. sbarakkàtu tùttu, abbiamo demolito tutto.

sbakajjà : v., bagagliare. sbarbàsse : v., radersi.

sbakajjàta : s.f., scenata. sbarbàtu : s.m., ragazzino ; 2 agg., rasato.

sbakajjàtu : part.pass., bagagliato. sbarbazzone : s.m., schiaffone.

sbakajjone : s.m., persona che fa scenate. sbarellà : v., uscire di senno.

sbakàtu : part.pass., senza acini. sbarellàtu : part.pass., uscito di senno.

sbakkettà : v., bacchettare. sbàrzu : s.m., sbalzo ; loc., a sbarzu : non in

sbakkettàta : s.f., colpo di bacchetta. piano.

sballà : v., sballare. sbàtte : v., sbattere.

sballàtu : part.pass., sballato. sbattùtu : part.pass., sbattuto, ài sbattùta a

sbàllu : s.m., dosso. kapòccia ? hai battuto la testa ?

sbalurdì : v., sbalordire. sbeffegghjà : v., irridere.

sbalurdìtu : part.pass., sorpreso. sbeffegghjàtu : part.pass., deriso.

sbambà : v., avvampare. sbèku : s.m., strabico.

sbambàtu : part.pass., avvampato. sbelà : v., belare.

206
sbelàtu : part.pass., belato. sbjéku : agg., obliquo.

sberbe(i)gà : v., vacillare. sbjokkà : v., svezzare i pulcini dalla chioccia.

sberbe(i)gàtu : part.pass., vacillato. sbo(ù)kku : s.m., emottisi; 2 scappatoia.

sberbigone : s.m., vacillamento. sbòbba : s.f., cibo immangiabile.

sbèrla : s.f., manrovescio. sbollendà : v., immergere nell’acqua bollente.

sbertacciàtu : agg., con gli abiti fuori posto. sbollendatùra : atto dello sbollendà.

sbikuttì : v., restare sorpresi. sbolognà : v., smerciare.

sb(r)illéngu : agg., storto. sbolognàtu : part.pass., smerciato.

sbillungà : v., allungare. sbordone : s.m., fico primaticcio.

sbillungàta : s.f., allungamento. sbòrgna : s.f., sbornia, loc., sbòrgna fìssa,

sbillungàtu : part.pass., allungato. ubriacone.

sbillùngu : s.m., allungamento. sborrà > sburrà

sbinnònna : s.f., bisnonna. sborra > sburru

sbinnònnu : s.m., bisnonno. sborràta > sburràta

sbìrra : s. f., donna molto poco femminile. sborratùra > sburratùra.

sbisestà : v., porre in disordine. sbortu : s.m., aborto.

sbisùgne : v., ungere. sbottà : v., esplodere.

sbisùndu : agg., unto, te si sbisùndu tùttu, ti sei sbottàtu : part.pass., esploso.

unto dappertutto. sbraccià : v., gesticolare.

207
sbracciàta : s.f., atto del gesticolare. sbrìsciku : s.m., scivolone

sbracciàtu : part.pass., gesticolato, ò sbracciàtu sbriskolà : v., togliere le briscole all’avversario

tando ma nnon m’ài vìstu, ho gesticolato tanto giocandone di superiori, nel gioco della briscola.

ma non mi hai visto. sbrodolàsse : v., macchiarsi durante i pasti.

sbrak(g)à : v., cedere. sbrodolàta : s.f., atto del macchiarsi.

sbrak(g)àtu : part.pass., ceduto. sbrodolàtu : part.pass., macchiato, te sì

sbrekkà : v., togliere i sassi. sbrodolàtu tùttu kwàntu, ti sei macchiato

sbrekkàtu : part.pass., privo di sassi. dappertutto.

sbrigàsse : v., sbrigarsi. sbrodolone : s.m., persona che si macchia spesso.

sbrigàtu : part.pass., sbrigato. sbrojjà : v., sbrogliare.

sbrignòkkola : s.f., bernoccolo. sbrojjàta : s.f., atto dello sbrogliare.

sbrillòkku : s.m., gioiello vistoso. sbrojjàtu : part.pass., sbrogliato.

sbrisci(k)gà : v., scivolare, loc., sbrìsci(k)ga sbrollà : v., cimare i ramoscelli delle piante per

cérkwe, fulmine. farne foraggio per i bovini.

sbriscigàta : s.f., scivolone. sbrollàtu : part.pass., cimato.

sbriscigàtu : part.pass., scivolato. sbrollétta : s.f., chiavistello interno di sicurezza

sbriscigone : s.m., scivolone. delle porte di un tempo.

sbriscikà : v., scivolare. sbruffà : v., sbruffare ; 2 sbottare.

sbriscikarèlla : s.f., facilità di scivolare. sbruffàta : s.f., sbuffata.

208
sbruffone : s.m., persona spavalda. sbùrru : s.m., sperma.

sbrùffu : s.m., spruzzo; loc., kkunnì a sbrùffu, sbur(t)tì : v., abortire.

condire l’insalata spruzzandovi l’aceto dalla sbur(t)tìtu : part.pass., abortito.

bocca. sbutellà : v., sbudellare ; loc., sbutellàsse da o rite

sbruzzulùsu : agg., nodoso. : sbellicarsi dalle risa.

sbucià : v., scoprire una bugia. sbutellàtu : part.pass., scomposto.

sbuciardà : v., smascherare. scèjje : v., scegliere.

sbuciardàta : s.f.., smascheramento. scellekà : v., vacillare.

sbuciardàtu : part.pass., smascherato, l’émo scellekàta : s.f., atto del vacillare.

sbuciardàtu sùbbitu, lo abbiamo smascherato scellekàtu : part.pass., malridotto.

subito. scelleratàgine : s.f., scelleratezza.

sbuffà : v., sbuffare. scelleràtu : s.m., scellerato, stu fìjju è nu

sbuffàtu : part.pass., sbuffato. scelleràtu, questp figlio è uno scellerato.

sbùffu : s.m., atto dello sbuffare. scembreciòttu : s.m., sciocco, ìssu era nu

sbukà : v., sbucare fuori. scembreciòttu, lui era uno sciocco.

sbulimàtu : s.m., mangione. scému : s.m., scemo.

sburrà : v., eiaculare. scèna : s.f., scherzo infantile.

sburràta : s.f., eiaculazione. scérda : s.f., scelta.

sburratùra : s.f., eiaculazione

209
scèrne : v., distinguere ; loc., no lu pòzzu scèrne : sciàllu : s.m., scialle.

non lo posso vedere. sciàlu : s.m., scialo

scì : avv., sì. sciambàgna : s.f., champagne.

sciakkwà : v., sciacquare, lat.exaquare. sciambagnone : s.m., sprecone.

sciakkwaténti : s.m.pl., sonoro manrovescio sciambekone : s.m., povero diavolo.

inferto sulla bocca, te dò nu sciakkwaténti, ti do sciangà : v., sciancare.

un manrovescio. sciangàtu : part.pass., sciancato, è rmàstu

sciakkwatùra : s.f., liquido utilizzato per il sciangàtu, è rimasto sciancato.

risciacquo. sciapàta : s.f., sciocchezza.

scialà : v., stare bene. sciapìsse: v., diventare insipido.

scialàppa : s.f., composto che si dava ai frutteti ; 2 sciapòttu : s.m., sciocco.

lassativo. sciàpu : agg., insipido ; 2 spiritoso.

scialàta : s.f., scialo. sciarpèlla : s.f., ciabatta.

scialàtu : part.pass., scialato, c’ò scialàtu, sono sciarpéllu : solo nella loc., fa lu sciarpéllu, fare

stato molto soddisfatto. una smorfia con le labbra (detto dei bambini

scialinèa : s.f., sentiero per trascinare la legna nel quando accennano a piangere).

bosco; 2 declivio sassoso. sciattarìa : s.f., l’essere trasandati.

scialìsse : v., perdere il sapore. sciattàsse : v., affaticarsi terribilmente.

scialìtu : part.pass., che ha perso il sapore. sciàttu : agg., trasandato.

210
scignitùru : s.m., sedia. scivulùsu : agg., indigesto.

scimìsse : s.m., diventare scemo ; 2 camicione. sdebbitàsse : v., sdebitarsi.

scimìttu : s.m., scemo. sderenàsse : v., sfiancarsi dalla fatica.

scindilèna : s.f., lume ad acetilene. sderenàta : s.f., grossa faticata.

sc(e)in(n)dilèttu : s.m., scendiletto. sderenàtu : part.pass., stremato.

scìne : avv., sì. sdigghjunà : v., interrompere il digiuno.

scinùsu : agg., scherzoso. sdigghjunàsse : v., fare colazione.

sciòjje : v., sciogliere. sdigghjunìttu : s.m., colazioncina fatta dai

sciorà : v., lasciar passare aria. contadini all’inizio del lavoro, verso le ore 4 del

scioràtu : part.pass., che ha lasciato passare aria. mattino, consistente in due fette di pane con

sciòrda : s.f., diarrea, m’è ppjàta a sciòrda, sono affettato.

stato colpito dalla diarrea. sdil(a)ccià(ne) : v., far ondeggiare un recipiente

sciordu : part.pass., sciogliere. per il risciacquo.

sciòru : s.m., sfiato dell’aria. sdil(a)cciaméndu : s.m., risciacquo.

sci(o)uperàtu : s.m., ozioso. sdiloffjàsse > sdilommàsse

sciuértu : agg., disordinato. sdiloffjàtu > sdilommàtu

scivolà : v., scivolare. sdilommàsse : v., affaticarsi eccessivamente.

scivolàtu : part.pass., scivolato. sdilommàtu : part.pass., sfiancato.

scìvolu : s.m., scivolo. sdivjucciàtu : agg., sciatto.

211
sdjùnt(d)u : agg., fiacco. segàcciu : s.m., sega a mano senza telaio, u poru

sdoganà : v., scomporre una botte. Ruggero sonàva u segàcciu, il defunto Ruggero

sdràjja : s.f., sdraio. risusciva a ricavare suoni dalla sega.

sdrèga : s.f., strega, fattucchiera. segarìa : s.f., segheria.

sdregà : v., stregare. segnà : v., segnare; 2 comprare a credito.

sdregàtu : part.pass., stregato, parìa sdregàtu, segnàsse : v., farsi il segno della croce.

sembrava stregato. segnàtu : part.pass., segnato.

sdregonerìa : s.f., stregoneria. ségnu : s.m., segno.

sdrìna : s.f., freddo pungente ; prov., a sdrìna de se(k)gone : s.m., grossa sega utilizzata per tagliare

marzo n è rmasta mae addjétro : anche marzo è gli alberi.

un mese freddo. segwestrà : v., sequestrare.

sdrinàsse : v., sentire un forte freddo. segwèstru : s.m., sequestro.

sdrinàtu : part.pass., intirizzito dal freddo. seicèndo : num, seicento.

sdrùce : v., sdrucire. sekkà : v., seccare.

se : pron. pers. atono di 3° pers. sing., si ; sékkja : s.f., recipiente da cantina, per raccogliere

sèdja : loc., sèdja de lu papa : scoglio piatto il mosto dal torchio.

proteso nel vuoto. se(i)kkjone : s.m., grosso secchio; 2 bidone

sega : s.f., sega ; 2 masturbazione maschile. dell’immondizia.

sekonna : s.f., placenta.

212
sekonnà : v., espellere la placenta. sepajjolu : s.m., uccello siepaiolo.

sekonno: prep. e cong., secondo. sèpe : s.f., siepe.

sèkulu : s.m., secolo, è ppassàtu n zèkulu, è sérge : silice.

passato tanto tempo. sergiàta : s.f., selciato.

sèkwie : s.f., esequie. sérgiu : s.m., selce.

sèlla : s.f., parte del vello ovino che non veniva serpùllu : s.m., serpillo, cespuglio di macchia

tosata per riconoscere i maschi dalle femmine. odoroso.

sellerone : s.m., spilungone. serrànda : s.f., saracinesca di garage o di negozio.

sèlle(u)ru : s.m., sedano, u sèlleru è ttando bbonu sèrta : s.f., treccia di cipolle o di agli.

ko lo pèpe e ll’òjju, il sedano è ottimo condito con sèrva : s.f., domestica; 2 treppiedi del focolare.

pepe e olio. servipatèlla : s.f., treppiedi del focolare, dal lungo

sèmbre : avv., sempre manico.

sémbrice : agg., semplice, lat.simplex. sèrvu : s.m., servo.

sembricità : s.f., semplicità. sesè : v., sedere.

semènza : s.f., chiodino. sessand(t)anòe : s.m., particolare posizione

senzàle : s.m., sensale. erotica.

senzaméno : avv., indubbiamente. sèssu : s.m., sesso.

senzarìa : s.f., provvigione dovuta al sensale. sèstu : agg., sesto.

sènzu : s.m., senso; 2 schifo. settemrìnu : agg., proprio di settembre.

213
sèttola : s.f., chiusura della porta o della finestra. sfasà : v., sfasare.

sf(a)cciàtu : s.m., spudorato. sfasàtu : part.pass., sfasato.

sfaciolà : v., essere di gradimento, no mme sfascià : v., sfasciare.

sfaciòla, non mi garba. sfàsciu : s.m., sfascio

sfakkinà : v., sfacchinare. sfebbrà : v., non aver più febbre.

sfakkinàta : s.f., grossa fatica. sfebbràsse : v., guarire dalla febbre.

sfallì : v., fallire. sfebbràta : s.f., comparsa fugace di febbre.

sfallìtu : part.pass., fallito. sfeccennà : v., sfaccendare.

sfangà : v., riuscire. sfeccià : togliere la feccia dalle botti.

sfardà : v., asfaltare. sfecciatùra : s.f., esito della pulitura delle botti.

sfardàtu : part.pass., asfaltato. sfekatàtu : s.m., fanatico difensore di una causa.

sfardatùra : s.f., asfaltatura, mo speràmo ke sfetà : v., non deporre più le uova, a pùlla s’è

sfàrdono, speriamo che rifacciano l’asfalto. sfetàta , la gallina non depone più le uova.

sfàrdu : s.m., asfalto. sfet(a)ccià : v., emettere peti.

sfarrà : v., affinare i cereali. sfetikàsse : v., affaticarsi eccessivamente.

sfarràtu : s.m., miscela di cereali macinati. sfetikàtu : part.pass., accanito.

sfarzà : v., sfalsare. sfìk(g)a : s.f., sfortuna.

sfàrzu : s.m., sfarzo. sfilà : v., sfilare.

214
sfilàcciu : s.m., filaccia. sfoderà : v., sfoderare.

sfilàsse : v., rompersi la colonna vertebrale, so sfoderàtu : part.pass., sfoderato.

kkaskàtu addjétro, a mmoméndi me sfìlo, sono sfogà : v., sfogare.

caduto all’indietro, per poco non mi rompevo la sfogàsse : v., sfogarsi.

colonna vertebrale. sfogàtu : part.pass., sfogato.

sfilàtu : part.pass., con la colonna vertebrale rotta. sfogu : s.m., sfogo; 2 sfogo di sant’Antonio,

sfìrza : s.f., filza. hermes simplex.

sfissùra : s.f., fessura. sfòjja : s.f., sfoglia.

sfìzzju : s.m., capriccio. sfojjà : v., sfogliare, tòkka sfojjà e vìte, bisogna

sfizzjùsu : agg., capriccioso. togliere dalle viti le foglie inutili.

sfjakkolà : v., agitare fiaccole. sfojjàta : s.f., atto dello sfogliare.

sfjakkolàta : s.f., illuminazione data da fiaccole sfòjju : s.m., spoglio.

nelle feste paesane. sfonnà : v., sfondare.

sfjammà : v., sfiammare. sfonnàta : s.f., sfondamento.

sfjammàsse : v., attenuarsi di un’infiammazione. sfonnàtu : part.pass., senza fondo.

sfjammàta : s.f., vampata. sforbicià : v., sforbiciare.

sfjaràta : s.f., fiammata. sforbiciàta : s.f., colpo di forbice.

sfjurì : v., sfiorire. sforbiciàtu : part.pass., sforbiciato.

sfjuritùra : s.f., sfioritura. sformà : v., cavare dalla forma (es. di scarpe).

215
sforzàsse : v., sforzarsi. sfronnà : v., togliere le fronde.

sfòrzu : s.m., sforzo. sfronnatùra : s.f., potatura

sfotte : v., prendere in giro. sfrontàtu : part.pass., sfrontato.

sfràgne : v., frangere. sfu(k)gà : v., mettere in fuga.

sfrancià : v., togliere le frange. sfu(k)gàtu : part.pass., messo in fuga.

sfràntu : part.pass., infranto. sfùgghje : v., fuggire.

sfratà : v., socchiudere la porta o la finestra. sfumà : v., affumicare.

sfratàtu : part.pass., socchiuso. sfumàta : s.f., affumicamento.

sfratàzzu :s.m., tavoletta di legno usata dal sfumikà : v., affumicare.

muratore per levigare l’intonaco sulle pareti. sfumikàtu : part.pass., affumicato.

sfràtu : s.m., spazio intercorrente tra un infisso sfùnnu : s.m., sfondo; 2 agg., privo di fondo.

socchiuso e il telaio dello stesso. sfurdì : v., sfoltire, tòkka dàjje na sfurdìta ,

sfrìgghje : v., soffriggere. bisogna sfoltire.

sfrigghjitùra : s.f., soffritto. sfurdiméndu : s.m., sfoltitura.

sfrìzzulu : s.m., cicciolo di lardo di maia le. sfurdìta : s.f., sfoltitura.

sfrocià : v., far uscire il moccio dal naso. sfurdìtu : s.m., sfoltito.

sfrociàta : atto dello sfrocià. sfurtùna : s.f., sfortuna.

sfrollà : v., accelerare. sfurtunàtu : part.pass., sfortunato.

sfrollàta : s.f., accelerazione. sgallettà : v., rovinare.

216
sgallettàtu : part.pass., rovinato. sgarràtu : part.pass., strappato.

sgaluppìna : s.f., scaloppina. sgàrru : s.m., strappo ; 2 offesa.

sgamà : v., sorprendere, m onno sgamàtu sgarufà : v., smuovere il terreno con il grugno,

sùbbitu, mi hanno sorpreso subito. azione propria del maiale.

sgamàta : s.f., improvvisata. sgarufàta : s.f., scavo nel terreno prodotto col

sgamàtu : part.pass., sorpreso. muso dai suini.

sgammettà : v., sgambettare. sgarufàtu : part.pass., smosso, u porku à

sgammetàtu : part.pass., sgambettato. sgarufàtu dapirtùttu, il maiale ha smosso il

sganassàsse : v., sganasciarsi dal ridere. terreno ovunque.

sganassone : s.m., pugno, jj’ò datu nu sgattone : s.m., giovane lepre.

sganassone, gli ho assestato un pugno. sghiribbìzzu : s.m., capriccio.

sganganà : v., rendere inservivile. sghizzà : v., schizzare.

sganganàtu : agg., sgangherato. sghizzàta : s.f., spruzzo.

sgangià : v., emettere peti. sghizzàtu : part.pass., schizzato.

sgangiàtu : part.pass., sghizzinùsu : agg., schifiltoso.

sgàngiu : s.m., sganciamento. sghìzzu : s.m., spruzzo.

sgargallozzà : v., trangugiare. sghj(a)ccià : v., raffreddare.

sgarrà : v., strappare ; 2 oltrepassare i limiti. sgnakkà : v., infilare.

217
sgnakkàtu : part.pass., infilato. sgrignà : v., digrignare i denti.

sgnaolà : v., miagolare, u gàttu sgàola sùlu sgrignàta : s.f., digrignamento dei denti.

kwànne cc’à fame, il gatto miagola solo quando sgrugnàsse : v. rifl., procurarsi delle ferite in

vuole mangiare. seguito a caduta.

sgnaolàta : s.f., miagolìo. sgrugnàta : s.f., lacerazione delle pelle da caduta.

sgoccià : v., sgocciolare. sgrugnàtu : part.pass., lacerato a causa di caduta.

sgommétte : v., scommettere. sgrugnatùra : s.f., lacerazione vistosa.

sgonvjà : v., sgonfiare. sgrullà : v., scrollare.

sgonvjatùra : s.f., atto dello sgonfiare. sgrullàta : s.f., scrollo.

sgòrbja : s.f., subbia. sgrullone : s.m., piovasco.

sgorbjà : v., utilizzare la subbia. sgrùllu : s.m., atto dello scrollare.

sgorbju : s.m., persona assai brutta. sgummaràta : s.f., quantità contenuta in un

sgraffignà : v., sottrarre furtivamente. mestolo.

sgraffignàta : s.f., furto con destrezza. sgùmm(e)uru : s.m., mestolo.

sgraffignàtu : part.pass., rubato con destrezza. sgùn(f)vju : agg., sgonfio.

sgraffjà : v., graffiare. sgùrgola : s.f., presunto luogo ancestrale, ke vvéni

sgraffjatùra : s.f., lacerazione. da la sgùrgola ? ma in che mondo vivi?

sgràffju : s.m., graffio. sg(k)wajjà : v., squagliare.

sgrassà : v., sgrassare. sgwèrciu : s.m., urlo;2 versaccio.

218
sg(k)willà : v., squillare; 2 scivolare. signùzzu > signozzu.

sg(k)willàtu : part.pass., squillato. sigwì : v., seguire.

sgwìllu : s.m., squillo; 2 scivolone. sìkaru : s.m., sigaro; 2 tipo sui generis.

sgwìnc(g)iu : agg., obliquo, loc., de sgwìnc(g)iu, sikàrju : s.m., spilorcio.

di sbieco. sikerétta : s.f., sigaretta.

si : cong., se. sikkjìttu : s.m., secchiello.

siciljàna : s.f., cinta per legare il basto dell’asino. sikkjone : s.m., secchio della spazzatura.

sidìle : s.m., sedile. sìkkju : s.m., secchio.

sidjòla : s.f., seggiolina. sìkku : agg., magro, loc., è ssìkku rrabbjàtu, è

sidùta : s.f., seduta. magrissimo.

sìga(u)ru : s.m., sigaro. sikkùme : s.m., magrezza.

siggillà : v., sigillare. sikurtà : s.f., garanzia fidejussoria prestata a

siggìllu : s.m., sigillo. favore di qualcuno.

sìgheru : s.m., sigaro. sìlosse : s.m., silos.

signo(ù)zzu : s.m., singhiozzo, m’è ppjàtu u sìmbra : s.f., semola.

signùzzu, mi è venuto il singhiozzo. simbrifikà : v., semplificare.

sìgnu : s.m., segno. siminàrju : s.m., seminario.

signurìa : s.f., signoria. sìmmara : s.f., semola.

signurìnu : s.m., celibe. simmulìnu : s.m., semolino.

219
sindì : v., sentire, n ce sènde vène, ha problemi di sirìnu : agg., sereno.

udito. sirvì : v., servire.

sindimendàla : agg., sentimentale. sirvitore : s.m., servitore.

sindiméndu : s.m., sentimento. sirvitù : s.f., servitù.

sindinèlla : s.f., loc., fà la sindinèlla : incidere un sirvizzjévole : agg., servizievole.

frutto per vedere se è maturo oppure no. sirvìzzju : s.m., servizio.

sindìta : s.f., udito. sitìle : s.m., sedile.

sindìtu : part.pass., sentito; 2 s.m., persona sittimàna : s.f., settimana, na vòrda a a sittimàna ,

polemica. una volta alla settimana.

singeràsse : v., assincerarsi. sk(a)ccià : v., scacciare.

singeràtu : part.pass., assincerato. skacciapàss(e)iri : s.m., spaventapasseri.

sinikòka : s.f., noia. skacciatùjju : s.m., mestolo di legno per fare il

sinnikàtu : s.m., sindacato. formaggio.

sìnniku : s.m., sindaco, onno rfàttu u sìnniku, sk(a)ccìnu : s.m., addetto alla sicurezza in un

hanno eletto il nuovo sindaco. locale pubblico, buttafuori.

sinnò : avv., altrimenti. sk(a)ccione : s.m., cacciata.

sipàrju : s.m., sipario. skacì(ne) : v., scorgere.

sippillì : v., seppellire. skafàsse : v., divenire scaltri.

sippurdùra : s.f., sepoltura. skafàtu : part.pass., scaltrito; 2 privo di peli.

220
skagnà : v., scambiare. skalìnu : s.m., gradino.

skagnàtu : part.pass., scambiato. skallà : v., scaldare.

skàgnu : s.m., scambio. skallaléttu : s.m., scaldaletto, coccio in rame al

skajkkjà : v., scalzare. cui interno si riponevano i carboni ardenti; veniva

skajkkjàtu : part.pass., scalzato. posto sul letto per riscaldarlo prima di coricarsi.

skajjà : v., guadagnare, c’à sgajjàtu ngemmàle, skallàta : s.f., scaldata.

ha guadagnato un bel po’. skallàtu : part.pass., scaldato.

skajjàtu : part.pass., guadagnato. skalone : s.m., grossa scala.

skajjòla : s.f., scaglio la. skàlu : s.m., scalo.

skajjonà : v., scaglionare. skambagnàtu : s.m., villano rincivilito.

skajjone : s.m., scaglione. skambanà : v., scampanare.

skakà : v., defecare. skambanàta : s.f., scampanata.

skakàcciu : s.m., paura, m’èra pjàtu n bèllu skàmb(p)ulu : s.m., stoffa.

skakàcciu, ho avuto una belle paura. skamb(p)ulìttu : s.m., pezzo di stoffa.

skakarellàsse : v., avere una forte diarrea. skamiciàsse : v., restare in maniche di camicia.

skakkjà : v., scalzare. skamiciàtu : part.pass., in maniche di camicia.

skakkjàsse : v., eradic arsi. skammjà : v., scambiare.

skakkjàtu : part.pass., scalzato. skammjàtu : part.pass., scambiato.

skalandrìnu : s.m., scalandrino skàmmju : s.m., scambio.

221
skanà : v., dover partire. skapocciolu : s.m., girino.

skanàtu : part.pass., costretto a partire. skappà : v., uscire.

skandalìzzju : agg., scandaloso. skappàta : s.f., visita veloce ; trovata.

skandalùsu : agg., scandaloso. skappellà : v., commettere un errore grossolano.

skandinàtu : s.m., scantinato. skappellàta : s.f., grosso errore.

skàndu(a)lu : s.m., scandalo; 2 persona brutta. skappellàtu : part.pass., errato gravemente, à

skànghena : s.f., cardine di un infisso. skappellàtu fòrte, ha commesso un grave errore.

skapàce : s.m., incapace; 2 impaziente. skàppu : s.m., uscita.

skapestrà : v., scapestrate. skappuccià : v., togliere il cappuccio.

skapestràtu : part.pass., scapestrato. skappucciàsse : v., togliersi il cappuccio.

skapezzà : v., scavezzare. skappucciàtu : part.pass., senza cappuccio.

skapezzakollu : s.m., scavezzacollo. skapukollàsse : v., precipitarsi.

skapi(u)kollàsse : v., cadere rovinosamente. skàpulu : s.m., celibe.

skapi(u)kollàtu : part.pass., caduto skàr(i)ku : agg., scarico.

rovinosamente. skardabbàgnu : s.m., scaldabagno.

skapi(u)kollu : s.m., caduta rovinosa. skardavozzu : s.m., tipo di erba lassativa.

skapoccià : v., uscire di senno skardazzà : v., cardare la lana.

skapocciàta : s.f., uscita di senno. skardazzàta : s.f., atto del cardare la lana.

skapocciàtu : part.pass., uscito di senno.

222
skardazzàtu : part.pass., spettinato, si tùttu skarognàtu : part.pass., sfortunato.

skardazzàtu, sei tutto spettinato. skarpa : s.f., scarpa, loc., skarpe rossélle,

skarfàgna : s.f., sonnolenza. scarponi da lavoro.

skargià : v., scalciare. skarpàru : s.m., venditore di scarpe.

skarginà : v., togliere la calce. skarpellà : v., usare lo scalpello.

skarginàtu : part.pass., scalcinato ; 2 malridotto. skarpellàta : s.f., colpo di scalpello.

skarkà : v., scaricare. skarpellatùra : s.f., uso dello scalpello.

skarkagnàtu : part.pass., malridotto. skarpéllu : s.m., scalpello.

skarkarèlla : s.f., carro a 2 ruote, ribaltabile. skarpurì(ne) : v., eradicare.

skarkàtu : part.pass., scaricato. skartà : v., scartare.

skàrku : agg., scarico. skartaréllu : s.m., cosa di poco valore.

skarmanàsse : v., agitarsi. skartàta : s.f., cartoccio.

skarmanàtu : part.pass., scalmanato. skartàtu : part.pass., scartato.

skarmijjà : v., arruffare i capelli. skartavetrà : v., dare la carta vetrata.

skarmijjàsse : v., arruffarsi i capelli. skartavetràta : s.f., passata di carta vetrata.

skarmijjàtu : part.pass., spettinato. skartavetràtu : part.pass., passato con la carta

skarmokkju :n s.m., cosa brutta. vetrata, émo skartavetràtu tùtte e pòrte, abbiamo

skarogna : s.f., sfortuna, na grà skarogna , una passato con la carta vetrata tutte le porte.

grande sfortuna. skartìna : s.f., carta da gioco di poco valore.

223
skartoccià : v., liberare la pannocchia del mais skatàrru : s.m., sputo catarroso.

dalle foglie. skatellà : v., sciogliere i capelli.

skartocciàta : s.f., atto del liberare la pannocchia skatizzà : v., muovere la legna nel fuoco.

dalle foglie. skatizzàta : s.f., atto dello stuzzicare il fuoco.

skartocciu : s.m., pannocchia di mais. skatizzàtu : part.pass., stuzzicato (detto del

skarzà : v., scalzare. fuoco).

skarzakàne : sm., povero disgraziato. skatrafossu : s.m., burrone, ttènte ke cci stà nu

skarzàta : s.f., atto dello scalzare. skatrafossu, attento che c’è un burrone.

skarzu : agg., scalzo. skattà : v., scattare.

skasoregghjà : v., girovagare di casa in casa. skattàtu : part.pass., scattato.

skassà : v., scassare. skattùsu : s.m., irascibile.

skassàta : s.f., atto dello scassare. skavargà : v., scavalcare.

skassàtu : part.pass., scassato. skavezzakollu : agg., scapestrato.

skàssu : s.m., fondamenta di un immobile. skazzarìa : s.f., : sporcizia.

skataléttu : s.m., scaldino in coccio o in rame, al skazzàsse : v., sbollire la rabbia.

cui interno si riponevano carboni ardenti; serviva skazzàtu : part.pass., sbollito dalla rabbia.

a riscaldare il letto. skazzinà : v., ficcanasare.

skatarrà : v., sputare catarro. skazzinàtu : part.pass., ficcanasato.

skatarràtu : part.pass., sputato.

224
skazzokkju : s.m., sciocchezza; 2 persona brutta; 3 skjàffu : s.m., schiaffo, m’à datu nu skjàffu, mi

parolaccia. ha schiaffeggiato.

skazzottàta : s.f., scontro fisico. skjànd(t)a : s.f., grappolo o parte di grappolo di

skerekà : v., radere i capelli molto corti. uva.

skerekàtu : part.pass., coi capelli rasati molto skjand(t)à : v., schiantare.

corti. skjand(t)àtu : part.pass., schiantato.

skifàsse : v., avere a schifo. skjànd(t)u : s.m., schianto.

skifàtu : part.pass., nauseato. skjarì : chiarire.

skifènza : s.f., schifezza. skjarìsse : v., migliorare del tempo atmosferico.

skìfu : s.m., schifo. skjarìta : s.f., miglioramento atmosferico.

skifùsu : s.m., schifiltoso. skjarìtu : part.pass., chiarito.

skìkkera : s.f., colpetto inferto con il dito indice o skjattà : v., schiattare.

medio, dopo averlo sfregaton contro il pollice. skjattàtu : part.pass., schiattato.

sk(gh)ink(gh)irink(gh)èlla : s.f., altalena. skjìna : s.f., schiena.

skiribbìzzu : s.m., ghiribizzo. skjinàta : s.f., colpo alla schiena in seguito a

skjàf(f)ena : s.f., eczema; 2 macchia rossa sulla caduta.

pelle. skjo(u)ppìttu : s.m., piccolo fucile.

skjaffone : s.m., ceffone. skjoppà : v., scoppiare.

skjoppàtu : part.pass., scoppiato.

225
skjoppu : s.m., fucile. skòla : s.f., scuola.

skjotà : v., schiodare. skolà : v., colare.

skjotàtu : part.pass., schiodato. skolabbròtu : s.m., colabrodo.

sko(u)nvinverà : v., andare a genio. skollà : v., scollare.

sko(u)nvinveràtu : part.pass., andato a genio. skollàsse : v., rompersi l’osso del collo ; 2 correre

skoà : v., carpire le penne dalla coda dei precipitosamente.

skoàta : s.f., colpo di coda inferto da bovino. skollasùrci : s.m., tetto senza soffitto.

skoccià : v., rompere. skollàtu : part.pass., scollato.

skocciàtu : part.pass., rotto. skombone : v., scomporre.

skocciatùra : s.f., seccatura. skombostu : agg., scomposto.

skòce : v., scuocere. skommetà : v., scomodare.

skojjàta : s.f., sassata. skòmmitu : agg., scomodo.

skojjonàsse : v., annoiarsi. skondà : v., scontare.

skojjonàtu : part.pass., annoiato. skondàtu : part.pass., scontato.

skojjonàtu : s.m., incontentabile. skondràsse : v., scontrarsi.

skojju : s.m., grosso sasso ; 2 roccia, lat.scopulus. skondràtu : part.pass., scontrato.

skokkotegghjà : v., croccolare della gallina, e skondu : s.m., sconto.

pùlle stonno a skokkotegghjà , le galline stanno skonokkjàsse : v., rompersi.

croccolando.

226
skonokkjàtu : part.pass., rotto, s’è skonokkjàtu skòpu : s.m., scopo, obiettivo.

komme n fjàsku, si è rotto tutto. skordà : v., dimenticare.

skopà : v., ramazzare , 2 avere rapporti sessuali. skordà : v., dimenticare.

skopàta : s.f., coito. skordaréllu: s.m., persona che dimentica

skopàtu : part.pass., spazzato. facilmente..

skopétta : s.f., piccola scopa. skordàsse : v., dimenticarsi.

skopettà : v., spazzolare. skordàtu : part.pass., scordato.

skopettàta : s.f., colpo di scopa. skorderécciu : s.m., smemorato.

skopone : s.m., grossa ramazza per pulire la stalla skorge : v, scorgere, lat.*excorrigere.

; 2 gioco a carte. skornà : v., incornare.

skoppà : v., cadere. skornakkjàtu : agg., brutto; 2 pelato.

skoppajinòkkje : s.m., falso cattolico fervente. skornàsse : v., scontrarsi.

skoppàtu : part.pass., caduto. skornàta : s.f., colpo di corna.

skopparéllu : agg., aitante. skornàtu : part.pass., privo di un corno.

skoppjà : v., scoppiare skorre : v., scorrere, lat.excurrere.

skoppjà tu : part.pass., scoppiato; 2 uscito di skorrégghja : s.f., peto.

senno. skorregghjà : v., emettere peti, sénti ke ppùzza, ki

skòppola : s.f., scapaccione ; 2 berretto da uomo. à skorregghjàtu ? senti che fetore, chi ha emesso

skoppu : s.m., caduta. un peto ?

227
skorregghjàtu : part.pass., scorreggiato. skottadìtu : avv., a scottadito, dicesi di costolette

skorregghjone : a.m., grosso peto ; 2 persona che di agnello arrosto.

emette molto spesso peti. skottàsse : v., scottarsi.

skortikà : v., scorticare, s’è skortikàtu tùttu, ha skottàtu : part.pass., scottato.

riportato ecchimosi in tutto il corpo, skottu : agg., scotto.

lat.excorticare. skrapestàtu : s.m., scapestrato.

skortikatùra : s.f., abrasione. skrapicciàsse : v. rifl., togliersi un capriccio.

skòrtiku : s.m., mattatoio. skreanzàtu : part.pass., maleducato.

skòrza : s.f., corteccia, buccia ; 2 scapaccione, skrìe : v., scrivere, lat.scribere.

loc., è na skòrza de cérkwa, è un tipo molto skrikkjolà : v., crepitare, sintìo skrikkjolà

rozzo. gnikosa, ho sentito crepitare tutto.

skorzà : v., togliere la corteccia, la buccia. skrikkjolàtu : part.pass., crepitato.

skorzone : s.m., tartufo nero comune ; 2 skrìmu : s.m., scriminatura ( dei capelli ).

scapaccione. skristjanìsse : v., perdere la fede.

skorzu : part.pass., scorso. skristjanìta : s.f., atto di perdere la fede.

skota : s.f., cote. skristjanìtu : s.m., ateo.

skòte : v., scuotere. skrìve > skrìe.

skotekà : v., spolpare un osso. skrizzjone : s.f., iscrizione.

skotekàtu : part.pass., spolpato (di osso). skrokkà : v., scroccare.

228
skrokkàtu : part.pass., scroccato. skùffja : s.f., copricapo.

skrokku : s.m., atto dello scroccare. skuffjàra : s.f., mala donna.

skrokkjà : v., crepitare. skugnùra : s.f., sfortuna.

skrokkjàta : s.f., atto del crepitare. skugnurà : v., scongiurare.

skrokkjone : s.m., forte crepitìo; 2 dose di busse, skugnuràtu : part.pass., scongiurato.

jémo dàtu nu skrokkjone d’òssa, lo abbiamo skugnùru : s.m., scongiuro, tòkka fa li skugnùri,

picchiato ben bene. bisogna fare i debiti scongiuri.

skrokkju : s.m., crepitìio. skwikkjà (ne) : v., scodinzolare.

skrwégghju : agg., crudo, poco cotto. skwikkjàta : s.f., atto dello scodinzolare.

skrupulìsse : v., farsi scrupoli, ìssu se skrupulìsce skùkkja : s.f., mento.

troppu, lui si fa troppi scrupoli. skukkjone : s.m., persona dal mento molto

skrupulìtu : part.pass., pieno di scrupoli. pronunciato.

skrùpulu : s.m., scrupolo. skukuzzà : v., tagliare i capelli a zero.

skrupulùsu : agg., scrupoloso. skukuzzàta : s.f., taglio dei capelli a zero.

skùbbja : s.f., lama del zappaccetto. skukuzzàtu : part.pass., coi capelli a zero.

skucì : v., scucire. skulà : v., avere fortuna.

skucìtu : part.pass., scucito. skulàtu : part.pass., fortunato.

skùciu : agg., solitario. skulettà : v., sculettare.

skùd(t)u : s.m., scudo, lat.scutum skulettàta : s.f., atto dello sculettare.

229
skulettàtu : part.pass., sculettato. skùndu : s.m., sconto.

skulurì : v., scolorire. skùn(c)giu : agg., sconcio.

skuluritùra : s.f., scolorimento. skungrusjonàtu : part.pass., sconclusionato.

skumbijjà : v., scompigliare. skungrusjone : s.f., sconclusione.

skumbìjju : s.m., scompiglio. skunnìtu : part.pass., scondito, l’agnéllu è

skumbisciàsse : v., farsi la pipì addosso; 2 ridere a skunnìtu, la carne di agnello non è ben condita.

crepapelle. skunvìgge : v., sconfiggere.

skumbisciàtu : part.pass., scompisciato;2 che ha skunvinà : v., sconfinare.

riso a crepapelle. skunvìtta : s.f., sconfitta.

skumbussolà : v., scombussolare. skunvìttu : agg., sconfitto.

skumbussolaméndu : s.m., scombussolamento. skunzijjà : v., sconsigliare.

skummùnika : s.f., scomunica. skunzijjàtu : part.pass., sconsigliato, me cc’onno

skummunikà : v., dare la scomunica. skunzijjàtu, mi hanno sconsigliato al proposito.

skummunikàtu : part.pass., scomunicato. skunziteratézza : s.f., sconsideratezza.

skundéndu : agg., scontento, ke cc’ài ke ssi skunziteràtu : part.pass., sconsiderato.

ssèmbre skundéndu ? cos’hai, visto che non sei skunziterazzjone : s.f., sconsiderazione.

mai soddisfatto ? skupe(i)rtìna : s.f., vouayerismo.

skundru : s.m., scontro. skuperkjà : v., scoperchaire.

skundrùsu : agg., scontroso. skuperkjaméndu : s.m., scoperchiamento.

230
skupèrta : s.f., scoperta, ài fàtta na bbèlla skurì : v., oscurare, u témbu s’è ddatu na skurìta,

skupèrta , hai fatto una bella scoperta. il cielo si è oscurato.

skupértu : agg., scoperto. skurìsse : v., oscurarsi.

skupìnu : s.m., netturbino. skurìtu : s.m., oscurato.

skupìttu : s.m., scopetto. skurpì : v., scolpire.

skuppìttu : s.m., gioco infantile praticato con delle skurtà : v., accorciare.

monete lanciate contro un muro. skurtellà : v., affilare il coltello.

skùppola : s.f., cappello a cuffia. skurtikìnu : s.m., uccisore delle bestie al

skuppolétta : s.f., cappello a cuffa. mattatotio.

skuppolone : s.m., schiaffo inferto dietro la testa. skùru : s.m., imposta situata tra la finestra e la

skuppolòttu : s.m., forte schiaffo dietro la testa. persiana per oscurare i vetri ; 2 agg., buio.

skuprì : v., scoprire. skurucciàsse : v., litigare fino a non parlarsi più.

skùpu : s.m., arbusto da cui si ricava la materia skurucciàtu : part.pass., corrucciato.

prima per fabbricare gli scoponi. skurzùru : agg., scorsoio.

skurà : v., oscurare. skusà : v., scusare.

skuraméndu : s.m., oscuramento. skusàsse : v., scusarsi.

skurdore : s.m., scultore. skusàtu : part.pass., scusato.

skurdùra : s.f., scultura. skustumatézza : s.f., scostumatezza.

231
skustumàtu : agg. scostumato, è na gran sliciàta : s.f., accostamento.

skustumàtu, è un gran maleducato. slogghjà : v., sloggiare.

skutiméntu : s.m., scuotimento. slumà : v., scorgere.

skutinzolà : v., scodinzolare. slumàta : s.f., atto dello scorgere.

skùtu : s.m., scudo. smadonnà : v., imprecare.

skutùrnu : s.m., dislivello di terreno o di letto di smagnikkjà : v., mangiucchiare.

un corso d’acqua. smagnùsu : agg., smanioso.

skututàsse : v., rotolarsi a terra. smagrì(ì)sse : v., dimagrire.

skwad(t)rà : v., inquadrare. smagrìtu : part.pass., dimagrito.

skwad(t)ràtu : part.pass., inquadrato. smajjà : v., smagliarsi.

skwakkwarakkwà : v., ridere a crepapelle. smajjatùra : s.f., smagliatura.

skwakkwarakkwàta : s.f., grande risata. smak(gh)inà : v., macinare l’uva.

skwakkwarakkwàtu : part.pass., che ha riso a smak(gh)inàta : s.f., atto del macinare l’uva.

crepapelle . smakkjà : v., diboscare ; 2 smacchiare.

skwakkwerà : v., ridere a crepapelle. smakkjàta : s.f., diboscamento; 2 atto dello

skwakkweràta : s.f., risata a crepapelle. smacchiare.

skwèlla : s.f., piccolo mortaio in legno. smammà : v., allontanarsi.

slàrgu : s.m., largo.

slicià : v., accostare.

232
smanàta : s.f., colpo inferto su una mano, a smazzà : v., rodare ; 2 inaugurare un nuovo mazzo

maéstra me dìa e smanàte, la maestra mi di carte.

bacchettava alle mani. smazzàta : s.f., rodaggio; 2 inaugurazione di un

smandà : v., scoprire. nuovo mazzo di carte.

smardà : v., smaltare, 2 asfaltare. smazzàtu : part.pass., rodato; 2 inaugurato (di

smardàtu : part.pass.; 2 asfaltato. nuovo mazzo di carte).

smardatùra : s.f., l’atto di smaltare. smelà : v., smielare.

smàrdu : s.m., smalto. smelatùjju : s.m., smielatolo.

smarìnu : s.m., rosmarino. smembrà : v., smembrare.

smarràsse : v., perdere l’affilatura della lama di smembràtu : part.pass., smembrato.

un attrezzo. smerdà : v., sporcare di sterco.

smarràtu : part.pass., di lama che ha perso smerdàsse : v., sporcarsi di sterco; 2 diffamarsi.

l’affilatura. smerdàta : s.f., atto dello sporcarsi di sterco.

smarratùra : s.f., perdita del filo della lama di un smerdàtu : part.pass., sporco di sterco; 2

attrezzo. diffamato.

smatràsse : v., rompersi dell’utero di un bovino. smerollàsse : v., sbudellarsi.

smatràta : s.f., rottura dell’utero di un bovino. smerollàtu : part.pass., sbudellato.

smatràtu : part.pass., con l’utero rotto. smezzà : v., dimezzare.

233
smezzàtu : part.pass., dimezzato, émo smezzàtu u smokkolà : v., gocciolare del muco nasale.

libbréttu, abbiamo diminuito considerevolmente il smokkolàta : s.f., gocciolìo del naso.

nostro conto in banca. smonnikàsse : v., svestire l’abito monacale.

smiccià : v., guardare di sfuggita. smorcià : v., spengere.

smicciàta : s.f., atto del guardare di sfuggita. smòrka : s.f., deposito dell’olio.

smicciàtatu : part.pass., guardato di sfuggita. smorzà : v., spengere.

smindì : v., smentire. smorzakannélla : s.f., smorzacandela, posizione

sminestrà : v., sfaccendare. erotica.

smirijjà : v., smerigliare. smoscià : v., ammosciare.

smirijjatùra : s.f., smerigliatura. smosciàsse : v., ammosciarsi.

smìrzu : s.m., smilzo. smosciàta : s.f., ammosciamento.

smoccik(g)à : v., mordere, ke vvài smoccikànno ? smosciàtu : part.pass., ammosciato.

cosa vai sbocconcellando ? smossu : part.pass., smosso.

smoccik(g)àsse : v., mordersi. smubbiljà : v., smobiliare.

smoccik(g)àta : s.f., morso. smucinà : v., rimestare, non déi smucinà ! non

smoccik(g)àtu : part.pass., morso. devi rimestare !

smoccikà : v., bocconcellare. smucinaméndu > smucinàta .

smòe : v., smuovere. smucinàta : s.m., atto dello smucinà

smogne : v., smungere. smucinà : part.pass., rimestato..

234
smujjikà : v., sbriciolare. sognone : s.m., grasso di maiale, usato come

smujjikàta : s.f., sbriciolamento. lubrificante.

smujjikàtu : part.pass., sbriciolato. so(u)licìllu : s.m., sole pallido.

smukkjà : v., ridurre un mucchio. sòccita : s.f., sòccida per commerciare il bestiame.

smukkjàta : s.f., riduzione di un mucchio. sòcciu : s.m., socio.

smukkjàtu : part.pass., ridotto (di un mucchio). sòcera : s.f., suocera; 2 donna curiosa e petulante.

smùndu : agg., smorto. sòceru : s.m., suocero.

smurfjùsu : agg., smorfioso. sòdu : agg., di terreno non coltivato.

smurikkjà : v., amoreggiare. sòdu : agg., sodo.

smusà : v., colpire di muso. soffjà : v., soffiare.

smusàsse : v., colpirsi col muso. sòjja : s.f., soglia ; 2 soia ( cereale ).

smusàta : s.f., colpo di muso. sòjjola : s.f., sogliola.

smussà : v., smussare. sòla : s.f., suola di cuoio ; 2 fregatura.

smussata : s.f., atto dello smussare. solàjju : s.m., solaio, tòkka arfà u solàjju,

smussàtu : part.pass., smussato, émo smussàtu u bisogna rifare il solaio.

mùru, abbiamo smussato il muro. solaménde : avv. solamente.

sobbàstu : s.m., fallimento, prov., ki kkompra a solàru > solàjjo.

ddébbitu vénne a sobbàstu, chi compra a credito solétta : s.f., soletta di pulizia che si infila nelle

va in fallimento. scarpe .

235
soma : s.f., carico di circa 100 kg., posto sul dorso sonàtu : s.m., pazzo, ma kke ssì ssonàtu ? per ma

di asini e muli ; loc. pésa na soma, pesa tanto. sei matto ?

somàra : s.f., asina. sonnàmmmulu : s.m., sonnambulo.

somarìngu : agg., proprio dell’asino ; 2 ben sopràbbitu : s.m., soprabito.

dotato sessualmente (di uomo, es. pìkkju soprakkupèrta : s.f., sopra coperta.

somarìngu ) sopre : avv., sopra.

somarone : agg., ignorante. soprennome : s.m., soprannome.

somàru : s.m., asino soprestànde : s.m., arrogante.

soménd(t)a : s.f., semente. sòr : s.m., signore, appellativo del possidente

somend(t)à : v., seminare, kwistànnu émo terriero di un tempo, sòr Gicéttu, il sigor Luigi.

somendàtu tuttu grànu, quest’anno abbiamo sòra : s.f., suora.

seminato tutto il terreno a grano. sorbastrèlla : s.f., sorba selvatica.

sonà : v., suonare; 2 picchiare, loc., sonà a ppèlle sorce : s.m., topo.

de vékku, consiare per le feste. sorciàra : s.f., tana di topi; 2 buco in un muro di

sonajjéra : s.f., suoneria. pietra.

sonàjju : s.m., sonaglio sordàtu : s.m., soldato.

sonàta : s.f., batosta. sòrdi : s.m.pl., quattrini.

sonatore : s.m., suonatore di orchestrina. sorèlla : s.f., sorella.

sorfàtu : s.m., solfato

236
sorka : s.f., grosso topo, sorka akkwajjòla, topo sottokupèrta : s.f., sottocoperta.

d’acqua; 2 vagina; 3 macchia di unto. sottométte : v., sottomettere.

sorkétta : s.f., tipo di gioco delle carte. sottoméssu : part.pass., sottomesso.

sorkon(e)a : s.f., grosso topo ; 2 bella ragazza. sottopànza : s.m., grossa cinta che si allacciava

sòrta : s.f., specie, qualità. come paramento sulla pancia degli asini.

sortàndo : avv., soltanto. sottopone : v., sottoporre.

sòrva : s.f., sorba. sottosopre : avv., al contrario, tòkka sospènne

sospènne : v., sospendere. tùttu, bisogna sospendere tutto.

sospésu : part.pass., sospeso, émo sospésu tùttu, sovàttu : s.m., cinta cui era legato il campano

abbiamo sospeso tutto. della pecora.

sostanzjùsu : agg., sostanzioso. spadronà : v., licenziarsi.

sostégnu : s.m., sostegno. spadronegghjà : v., spadroneggiare.

sostené : v., sostenere. spaendà : v., spaventare.

sottàbbitu : s.m., sottoveste spaendàtu : part.pass., spaventato, me so

sottana : s.f., gonna. spaendàtu ! mi sono spaventato !

sotterfùgghju : s.m., sotterfugio. spaéndu : s.m., spavento.

sottogola : s.m., paramento per animali da tiro. spagnòla : s.f., particolare posizione erotica.

sottokoda : s.m., paramento per animali da tiro. spakkà : v., spaccare.

sottokòscia : avv., più giù della coscia. spakkàtu : part.pass., spaccato

237
spàkku : s.m., spacco. sparammjà : v., risparmiare.

spallà : v., rompersi la spalla. sparammjàtu : part.pass., risparmiato.

spallàtu : part.pass., con la spalla rotta. sparàmmju : s.m., risparmio.

spallétta : s.f., spalla del prosciutto. sparà : v., sparare, anche in senso metaforico.

spallidì : v., impallidire. sparàsse : v., spararsi.

spàmbana : s.f.,foglia di vite. sparàtu : part.pass., sparato.

spambanà : v., togliere le foglie alle viti. spare(i)gghjà : v., sparpagliare.

spambanàtu : part.pass., allargato. spar(i)egghjàta : s.f., atto dello sparpagliare.

spànne : v., spandere. spar(i)egghjàtu : part.pass., sparpagliato.

sparà : v.,sparare. spargà : v., togliere il palco.

sparaciàra : s.f., pianta di asparagi. spàriciu : s.m., asparago.

spàraciu : s.m., asparago. sparizzjone : s.f., sparizione.

sparaggìna : s.f., varietà di pianta di asparagi. sparmà : v., spalmare.

sparagnà : v., risparmiare, tòkka sparagnà pe sparmàtu : part.pass., spalmato.

kkwànno sémo vékkji, bisogna risparmiare per spartékkja : s.f., frutto essiccato al sole o al forno.

quando saremo vecchi. spartì : v., dividere.

sparagnàtu : part.pass., risparmiato. spartìtu : part.pass., diviso.

sparagnìnu : s.m., risparmiatore. spartizzjone : s.f., divisione.

sparàgnu : s.m., risparmio. sparà : v., sparare.

238
spàru : s.m., sparo. speciarménde : avv., specialmente.

spàsa : s.f., distesa. spedàle : s.m., ospedale.

spassà : v., divertire. spégne : v., spegnere; 2 spingere.

spassarèlla : s.f., passatempo piacevole. spénda : s.f., spinta.

spassàsse : v., divertirsi. spendone : s.m., spintone, 2 raccomandazione, ce

spassàtu : part.pass., divertito. vòle n bèllu spendone, ci vuole una bella

spassu : s.m., spasso, vai sémbre a spàssu ? vai raccomandazione.

sempre in giro ? spenna ccione : s.m., prodigo.

spassùsu : agg., spassoso. spènne : v., spendere.

spàsu : agg., disteso. spennellà : v., adoperare il pennello.

spasùra : s.f., fessura. spennellàta : s.f., pennellata.

spatrià : v., espatriare. spennellatùra : s.f., pennellata ripetuta sullo

spaurà : v., impaurire. stesso punto più volte.

spauràkkju : s.m., cosa che spaventa; 2 grossa spennone : s.m., spendaccione.

paura. sperà : v., sperare.

spazzà : v., spazzare. speràtu : part.pass., sperato.

spazzàtu : part.pass., spazzato. spèrde : v., perdere.

spazzìnu : s.m., venditore ambulante. sperélla ( a la ) : loc., stà a la sperèlla , sostare

spazzjùsu : agg., spazioso. nel punto più caldo per godersi il sole.

239
sperghjurà : v., spergiurare. spettoràsse(-razzàsse) : v., sbottonarsi la camicia

sperghjùru : s.m., spergiuro. fino a scoprire il petto.

spèrgulu : s.m., aspersorio. spettoràtu(-razzàtu) : part.pass., a petto scoperto.

sperkòte : v., impaurire. spezzettà : v., spezzettare.

sperkossu : part.pass., spaventato. spezzettàta : s.f., ritaglio.

spertekà : v., battere con la pertica. spezzettàtu : part.pass., spezzattato.

spertekàtu : part.pass., battuto con la pertica. spezzettatùra : s.f., ritaglio.

spérzu : part.pass., disperso. spiccià : v., cambiare i soldi in spiccioli ; 2

spesà : v., liquidare. dividere, separare due contendenti ; 3 liberare un

spesarolu : s.m., chi va a fare la spesa. contenitore dal proprio contenuto, loc., ce nn’ò

spesàtu : part.pass., liquidato. poke spìcce e ppoke da spicciànne, ho poca

spésu : s.m., speso. pazienza, loc., spiccià kkasa, rassettare

spetàle : s.m., ospedale. l’abitazione.

spettà : v., aspettare, émo duùtu spettà na spicciàsse : v., sbrigarsi.

sittimàna , abbiamo dovuto aspettare una spicciàtu : part.pass., sbrigato.

settimana. spiccikà : v., staccare.

spettàkulu : s.m., spettacolo. spiccikàtu : part.pass., identico.

spettakulùsu : agg., spettacoloso. spìcciu : part.pass., spiccio.

spettàtu : part.pass., aspettato. spicifikà : v., specificare.

240
spid(t)okkjà : v., togliere i pidocchi. spilàta : s.f., atto dello stappare.

spidì : v., spedire. spilàtu : part.pass., stappato.

spidìtu : part.pass., spedito ; 2 efficiente ; 3 spilatùra : s.f., atto dello stappare.

malandato. spilla : s.f., spillo; 2 spilla da balia.

spidizzjone : s.f., spedizione. spillà : v., estorcere ; 2 cavare il vino dalla botte

spìgne : v., spingere. per la prima volta, è ora de spillà o vìnu, è ora di

spigolà : v., speculare intellettualmente. cavare il vino.

spigolazzjone : s.f., profitto. spilorciarìa : s.f., avarizia.

spìgulu : s.m., spigolo. spilorciu : s.m., tirchio.

spik(g)à : v., spigare del grano. spilukkà : v., piluccare.

spik(g)àtu : part.pass., spigato. spilukkàtu : agg., rinsecchito.

spìk(g)ulu : s.m., spigolo. spina : s.f., spina di pianta ; 2 spina elettrica ; 3

spìka : s.f., spiga. lisca di pesce.

spikkakallàri : s.m., ufficiale giudiziario che spinùsu : agg., spinoso.

esegue i pignoramenti. spinzjeratàgine : s.f., spensieratezza.

spikkjéra : s.f., specchiera. spinzjeràtu : part.pass., spensierato.

spikkjìttu : s.m., specchietto retrovisore spippà : v., fumare la pipa.

dell’automobile ; 2 specchietto per le allodole. spirikolàtu : part.pass., spericolato, è ttando

spilà : s.m., stappare. spirikolàtu, è molto spericolato.

241
spirimend à : v.tr. esperimentare. spjazzàtu : part.pass., sorpreso.

spiriméndu : s.m., esperimento. spjàzzu : s.m., piazzale.

spiritàtu : part.pass., spiritato, dagli occhi iniettati spjegàbbile : agg., spiegabile.

spìritu : s.m., alcool. spjetrà : v., togliere le pietre da un terreno

spiritùsu : agg., spiritoso, non fa u spiritùsu ! coltivato.

non fare lo spiritoso ! spjòe : v., spiovere, no spjòe mai, non smette mai

spirjénza : s.f., esperienza. di piovre.

spìtu : s.m., spiedo. spjoènde : s.m., spiovente.

spizzikafronne : s.m., persona che mangia poco. spjommà : v., togliere i piombi.

spìzziku : s.m., gioco a carte; 2 spuntino. spjuùta : s.f., cessazione della pioggia.

spizzjàle : s.m., speziale, farmacista. spoccià : v., svezzare.

spjà : v., spiare. spocciaméndu : s.m., divezzamento.

spjanatora : s.f., tavola per stendere la pasta. spogna : s.f., spugna.

spjàtu : part.pass., spiato. spòjja : s.f., spoglia.

spjanà : v., appianare. spojjà : v., spogliare.

spjanàta : s.f., ripiano. spojjàsse : v., dismettere l’abito ecclesiastico, ù

spjanàtu : part.pass., appianato. prèti s’è spojjàtu, il sacerdote non è più tale.

spjanatora : s.f., spianatoia. spojjàtu : part.pass., spogliato.

spjazzà : v., sorprendere. spojjazzjone : s.f., spoliazione.

242
spòla : s.f., parte del telaio tessile. sporveràta : s.f., manciata di polvere ; 2 atto dello

spoléti : toponimo, Spoleto. spolverare.

spoletìnu : agg., spoletino ; 2 abitante di Spoleto. sposalìzzju : s.m., matrimonio.

spondà : v., spuntare, 2 concludere spostàtu : s.m., pazzo.

vantaggiosamente un affare; 3 guastarsi del vino, sprefonnà : v., sprofondare.

loc., o vinu sponda, il vino si sta guastando; sprefonnàtu : part.pass., sprofondato.

spondatùra : s.f., rimasuglio ; 2 frattaglie animali. sprekà : v., sprecare, non tòkka sprekà o pàne,

spone : v., esporre. non bisogna sprecare.

sponna : s.f., sponda. sprekàtu : part.pass., sprecato.

sporbà : v., spolpare il maiale, dimàni sporbà u sprekone : s.m., sciupone.

porku, domani sezioneremo il maiale. sprème : v., spremere.

sporbatùra : s.f., lavorazione delle carni suine. sprènditu : agg., splendido.

sporkà : v., sporcare. sprènne : v., splendere.

sporkàsse : v., sporcarsi, 2 compiere reati. sprennènde : agg., splendente.

sporkàtu : part.pass., sporcato. sprepòsitu : s.m., sproposito.

sporku : agg., sporco. sprìmese: v., esprimersi

spormonàsse : v., affaticarsi. sprimitùra : s.f., spremitura.

sporverà : v., spolverare. sprimuta : s.f., spremuta d’ arancia.

243
sprimutu : part. passato di spreme, spremuto, spurgà : v., depurare.

torchiato. spurgàta : v., depurazione.

sproceràtu : part.pass., sprocedato ; 2 esagerato spurgàsse : v., depurarsi.

nel mangiare. spurgjà : v., togliere le pulci; 2 sottrarre denaro a

spropjà : v. tr., espropriare. qualcuno un poco alla volta.

spropjàtu : part.pass., espropriato, jj’onno spùrgu : s.m., pulizia della fossa settica.

spropjàtu a tèrra, gli hanno espropriato il terreno. spurtellàta : s.f., colpo di sportello, ò pjàtu na

spròpju : s.m., esproprio. spurtellà ta, ho preso un colpo di sportello.

sprufùnnu : s.m., burrone. spurtéllu : s.m., sportello.

spuderàtu : agg., spudorato, privo di ogni spurvirìnu : s.m.,soprabito.

vergogna. sputà : v., sputare.

spulitìnu : agg., spoletino ; 2 agg. abitante di sputàcciu : s.m., sputo, te dò nu sputàcciu !, ti

Spoleto. sputo addosso !

spullà : v., andare a caccia all’alba. sputtanà : v., diffamare ; 2 rivelare un segreto a

spùllu : s.m., particolare tipo di caccia praticata terzi ; 3 dilapidare un patrimonio.

all’alba. sputtanàsse : v. rifl., rovinarsi con le proprie

spundà > spondà. mani. 2 fallire un obiettivo alla propria portata.

spundatùra > spondatùra. sputu : s.m., saliva umana ; règgese co lo sputu :

spurcìzzja : s.f., sporcizia. spuzzunì : v., togliere la puzza.

244
spuzzunìsse : v., togliersi la puzza di dosso. stacionà : v., stagionare (spec. salumi)

ssagghjà : v., assaggiare. stacionàtu : part.pass., stagionato.

ssagghjàtu : part.pass., assaggiato. stacionatùra : s.f., stagionatura.

stà : v., stare, indic.pres., io sto, tu stai, ìssu stà, staciòne : s.f., stagione; 2 raccolto agricolo.

nui stémo, vui stète, ìssi stonno; indic.imperf., io stadjéra : s.f., stadera.

stìo, tu tìi, ìssu stìa, nui stiàmo, vui stiàte, ìssi staffa : arnese dei calzolai di un tempo.

stìono; indic.pass.rem., io stétti, tu stìsti, ìssu stagna : s.f., tanica di plastica o di metallo.

stètte, nui stèssimo, vui stèssivu, ìssi stèttero, loc., stagnaròla : s.f., oliera metallica.

stà a rrétti sènzi, essere lucidi; 2 essere insieme a stagnìnu : s.m., idraulico.

qualcuno sia inteso in senso sentimentale sia nel stagnu : s.m., stagno.

senso di convivenza “more uxorio”. stajjà : v., stagliare.

stabbjà : v., spargere letame in un terreno al fine stajjàtu : part.pass.di stajjà.

di concimarlo. stallìttu : s.m., porcilaia : loc., lu stallìttu de lu

stabbjatùra : s.f., spargimento del letame. pòrku, la porcilaia.

stabbjòlu : s.m., stalletto per maiali. stamatìna : avverbio, stamattina.

stàbbju : s.m., letame. stamégna : s.f., filtro del grano per mulino a

stàccia : s.f., setaccio per farina. pietra.

st(a)ccià : v., setacciare. stàmpene : s.f., asse della seggiola.

st(a)cciatùra : s.f., residuo dell’operazione di stanga : s.f., sbarra metallica o lignea.

245
stangàta : s.f., colpo di stanga. stignà : v., far sbollire la rabbia.

stantìu : agg., stantio. stikkìnu : s.m., stuzzicadenti ; 2 uomo magro.

starnutà : v., starnutire, me vène da starnutà , sto stikkìttu (a) : loc. avv., a corto di denaro.

per starnutir. stìkkju : agg., scricciolo; 2 s.m.,uomo minuto.

stegà : v., sgranare, émo stegàtu li facioli, stìkkora : s.f., gioco infantile.

abbiamo sganato i fagioli. stingatùra : s.f., lacerazione allo stinco.

stégne : v., scolorire. stìngu : s.m., stinco.

stékka : s.f., piccola asse di legno. 2 stecca da stinniréllu : s.m., matterello per stendere la

biliardo. sfoglia della pasta fatta in casa.

stekkàtu : s.m., recinzione lignea. stinnitùra : s.f., atto dello stendere.

stembjàtu : agg., semicalvo. stirà : v., stirare.

stènne : v., stendere. 2 stendere i panni. stiràta : s.f., atto dello stirare.

sterrà : v., scavare. stirminà : v., sterminare.

sterràtu : part.pass., scavato. stirpà : v., estirpare.

stèrru : s.m., scavo. stirpazzjone : s.f., estirpazione.

sterzà : v., far girare le ruote. stjalàta : s.f., colpo di stivale ; 2 calcio.

sterzàta : s.f., atto dello sterzare. stjàle : s.m., stivale.

stèrzu : s.m., sterzo. stòla : s.f., paramento sacro, u vésku s’è mmìssu

stésa : s.f., estensione; 2 insieme dei panni a stòla, il vescovo ha indossato l’abito sacro.

246
stommikà : v., nauseare. stracinà : v., trascinare.

stòmmiku : s.m., stomaco, me dòle u stòmmiku, stracìnu : s.m., percorso nel bosco dove si

ho dolore allo stomaco. trascinano le fascine di legno.

stoppa : s.f., canapa usata in campo idraulico. stracinàtu : part.pass., trascinato.

stoppàcciu : s.m., tappo di stracci o di canapa. stradà : v., instradare, indicare la giusta

stoppacciùsu : agg., gommoso. strae : s.f., strada, loc., stràe ferràta , ferrovia,

sto(u)ppìnu : s.m., stoppino. loc., stràe romàna , Flaminia.

stòrce : v. tr., storcere. straìllu : s.m., stradina di campagna.

stòria : s.f., narrazione vera ; 2 fiaba ; straìttu : s.m.,stradina campestre.

stortu : agg., storto. strakàrku : agg., stracarico.

stòzza : s.f., tozzo di pane, guadagnàsse stràkka : s.f., corda del basto.

stràccia : s.f., straccio ; 2 tipologia, ke strakkà : v. tr., stancare.

straccià : v., ridurre in malo modo. strakkàle : s.m., bretella.

straccia de laùru : loc., che razza di lavoro ! strakkàsse : v., stancarsi.

stracciaròlu : s.m., venditore di stracci. strakkàtu : part.pass., stancato, me so strakkàtu,

stracciàru : s.m., venditore di stracci. mi sono stancato.

stracciòne : s.m., barbone, pare nu straccione, stràkku : agg., stanco.

sembra uno straccione. strakòce : v., oltrepassare il giusto

stràcciu : s.m., straccio, strofinaccio. strakottu : agg., cotto oltre misura.

247
stramaledì : v.,stramaledire. strapazzatùra : s.f., affaticamento, ò pjàtu na

stramalidìttu : part. pass.,stramaledetto. strapazzatùra, mi sono affaticato eccessivamente.

strambalàtu : part.pass., strano. strapjandà : v. tr., trapiantare.

strambalirìa : s.f., stranezza. strapjommà : v., mettere a piombo

stramurtì : v., tramortire. strapjùmmu : s.m., strapiombo.

stramurtiméntu : s.m.,stordimento. strappà : v., strappare.

stra(i)ng òzzi : s.m., tagliatelle, pe pprànzu ce strappàtu : s.m., strappato.

magnàmo li strangòzzi, a pranzo mangeremo gli strappìnu : s.m., artigiano maldestro.

strangozzi. stràppu : s.m., strappo; 2 passaggio in auto, ke

stranì : v., disturbare. mmae dài nu stràppu ? mi daresti un passaggio in

stranìsse : v., divenire irascibili. auto ?

stranìtu : part.pass., arrabbiato. stratu : s.m., strato.

stranjéru : agg., forestiero, straniero. straurdinàrju : agg., straordinario.

strànju : agg., estraneo. stravèrja : s.f., bizza.

strànu : agg., strano, particolare. stravòrdu : agg., stravolto.

stranùtu : s.m., starnuto. streccià : v.,sciogliere l’intreccio.

straordu : agg., stravolto. strégne : v., stringere, loc., strégne i pànni

strapazzà : v., strapazzare. addossu, aver paura.

strapazzaméntu : s.m.,affaticamento. strénga : s.f., laccio delle scarpe.

248
streppà : v., sarchiare il terreno, strillàtu : part.pass., urlato.

streppàjja : s.f.,insieme di rovi; 2 terreno incolto. strillone : s.m., urlatore.

streppatùru : s.m., erpice. strìllu : s.m., urlo.

stréppu : s.m., ramoscello. strimità : s.f., estremità.

stresa(e)marìna : s.f., rosmarino. strìna : s.f., gelo.

strétta : s.f., torchiatura. strinà : v., gelare.

strìgne : v., stringere. strinàsse : v., infreddolirsi, loc., strinàsse da o

strignitùra : s.f., mosto di uve, émo ssagghjàtu u frìddu, morire dal freddo.

mùstu, abbiamo assaggiato il mosto. strinàtu : part.pass., infreddolito.

strikà : v.,eradicare (es., l’erbaccia). stringòzzi : s.m.,strangozzi (cfr.).

strikàsse : v., estinguersi, loc., strikàsse a ràzza, strippà : v., estrarre le interiora da un animale,

estinguersi di una famiglia. émo strippàtu u pollàstru, abbiamo eviscerato il

strikàtu : part.pass., estirpato ; 2 molto magro. pollo.

strikazzjone : s.f., estinzione. strippàtu: part.pass., eviscerato.

strìkuli : s.m.pl., varietà di erba campagnola. striscià : v., strisciare.

strillà : v., urlare, émo strillàtu tàndo, abbiamo strisciàta : s.f., atto dello strisciare.

urlato a lungo. strìttu : part.pass., stretto.

strillàcciu : s.m., urlo. strizzà : v., strizzare.

strillata : s.f., rimprovero. stròliga : s.f., fattucchiera.

249
stròligu : s.m., indovino, mika fàccio u stròligu !, strozzaprèti : s.m., tagliatelle.

non sono mica un indovino ! strozzu, prestare i soldi ad usura.

strommettà : v., strimpellare. strozzu (a) : a usura ; loc., prestà li sòrdi a

strommettàta : s.f., atto dello strucinà : v., trascinare.

stronà : v., intronare. strucinùni (a) :, loc., senza mèta.

stronàta : s.f., intronata ; 2 scossone, ò pjàtu na struffà : v., strofinare.

stronàta, ho preso uno scossone. struffàsse: v., strusciarsi.

stronàtu : part.pass., intronato. struffàta : s.f., strofinata.

strongà : v., troncare. strufinà : v., strofinare.

strongàtu : part.pass., mozzato. strufinàta : s.f., strofinìo.

strongekà : v., tagliare in malo strùgghje : v., struggere.

strongekàtu : part.pass., tagliato struppjà : v., storpiare.

strongekatùra : s.f., esito del tagliare struppjàtu : part.pass., storpiato.

strongekone : s.m., uomo ridotto in struppjatùra : s.f., storpiamento.

stronzàta , commettere una sciocchezza. strùppju : s.m., storpio, ma ssì strùppju ? ma sei

stronzàta : s.f., sciocchezza ; fa na storpio ?

strò(ù)nzu : s.m., persona malvagia . struttu : s.m., lardo.

stroppu : s.m., ceppaia degli olivi. struzzìnu : s.m., usuraio.

strozzà : v., strozzare. struzzjòne : s.f., istruzione.

250
stu : pron.dim., questo. sturdì : v.,stordire.

stucì : avv., così, in questo modo. sturmuràle : s.m., strumento metallico costituito

stufà : v., stancare, annoiare. da un manico con una parte metallica terminale,

stufàsse : v., annoiarsi. utilizzato per togliere la terra dalla lama

stufàta : s.f.,quantità di legna contenibile in dell’aratro.

stufu : part.pass., stufo. sturnu : s.m., storno.

stukkà : v., stuccare. sturtùra : s.f., ingiustizia .

stukkàtu : part.pa ss.,stuccato, émo stukkàtu lu sturzà : v., stolzare.

mùru, abbiamo stuccato il muro. stùrzu : s.m., sobbalzo, ò fàttu nu stùrzu, ho

stukkatùra : s.f., atto dello stuccare. sobbalzato.

stukku : s.m., stucco. stùtu : agg., furbo.

stummikùsu : agg., stomachevole. stuzzikà : v., sollecitare.

stùpidu : s.m., stupido, sciocco. stuzzikìnu : s.m., antipasto.

stuppìnu: s.m., stoppino. stùzzja : s.f., furbizia.

stuppùsu : agg., stoppaccioso. su : avv., sul.

sturà : v.,sturare, tòkka sturà u lavandìnu, sua : agg.poss., suo.

bisogna sturare il lavandino. sùbbeto : avv., subito.

sturàtu : part.pass., sturato. subbì : v., subire.

sturatùra : s.f.,atto dello sturare. subbillà : v., sobillare.

251
sùbbit(d)u : avv., subito. suffértu : part.pass., sofferto.

subbìtu : part pass., subìto. suffìtta : s.f., soffitta.

succède : v., accadere. suffittà : v., soffittare.

succéssu : part.pass., accaduto, è ssucccéssu suffìttu : s.m., solaio.

karghikkosa ? è successo qualcosa ? suffjìttu : s.m., piccolo soffio.

succìma : avv., su in cima. sùffju : s.m., soffio.

succissjone : s.f., eredità. suffrì : v., soffrire, tòkka suffrì ttàndo, c’è molto

suciòtta : s.f., donna di facili costumi. da tribolare.

sukkùrre : v., soccorrere,lat.succurrere. suffrìttu : s.m., soffritto.

sukkùrzu : part.pass., soccorso. sufìstiku : agg., sofisticato.

sucerìa : s.f., sporcizia. suggirì : v., suggerire.

suciarìa : s.f., sporcizia. suggiritore : s.m., suggeritore.

suciòttu : s.m., sporcaccione, è n gran zuciòttu, è suggirìtu : part.pass., suggerito.

un vero sporcaccione. suggizzjone : s.f., soggezione.

sùciu : agg., sudicio. sughìttu : s.m., condimento.

suciùme : s.m., sudiciume. sugna : s.f., grasso del maiale .

sudà : v., sudare. sugnu : s.m., sogno, ò fàttu n brùttu sùgnu, ho

sudàtu : part.pass., sudato. fatto un brutto sogno.

suddèllo : avv., là in fondo. sugu : s.m., sugo.

252
suìcci : s.m.pl., terreni aridi e sassosi. sup(e)ràtu : part.pass., superato.

suk(g)à : v., succhiare. supèrbu : s.m., superbo, è n gran supèrbu, è un

suk(g)àtu : part.pass., succhiato. gran superbo.

sukkjà : v., succhiare. superkjerìa : s.f., prepotenza.

sukkjàtu : part.pass., succhiato. supina ( a la) :bocconi.

sukkjòttu : s.m., bacio lascivo. supirfìce : s.f., superficie .

sukùsu : agg.,sugoso. supirficiàle : agg., superficiale .

sulìna : a la sulìna, loc., a solatio. supirficiarménde : avv., in superficie .

sulitàrju : agg., solitario. suppòne : v., supporre.

sùlu : agg., solo, ìssu sta sèmbre da sùlu, lui sta supponènza : s.f., saccenza.

sempre da solo. supprì : v., sopperire.

sumijjà : v., rassomigliare. supprikà : v., supplicare.

sumijjànde : agg., simile. sùpprika : s.f., supplica.

sumijjànza : s.f., somiglianza. supprìme : v., sopprimere.

summjà : v., sognare. supprissjòne : s.f., soppressione.

summjàtu : part.pass., sognato. supprìzzju : s.m., supplizio , è stàtu n zupprìzzju,

sunnu : s.m., sonno. è stato un supplizio.

sunnulènza : s.f., sonnolenza. suppusizzjone : s.f., supposizione.

sup(e)rà : v., superare. sùpuli : s.m.pl., cianfrusaglie.

253
suprà : avv., sopra. suspittùsu : agg., sospettoso.

supràtu : part.pass., superato. susta : s.f., sosta.

supriòre : agg., superiore. sustà : v., sostare.

supriorità : s.f., superiorità. sustakkìna : s.f., trave; 2 pugno.

supristizzjone : s.f., superstizione. sustàtu : part.pass., sostato.

supristizzjùsu : agg., superstizioso. sustinùtu : part.pass., sostenuto.

surdu : agg. e s.m., sordo, loc., è ssùrdu fràciu, è sustitwì : v., sostituire.

sordo come una campana. sustitùtu : s.m., sostituto.

surfùrju : agg., sulfureo. sutarèlla : s.f., sudorazione a freddo.

surgu : s.m., solco. sutisfà : v., soddisfare.

surzìttu : s.m., piccolo sorso. sutisfàttu : part.pass., contento, ssi stàtu sutisfàttu

surzu : s.m., sorso. ? sei stato soddisfatto ?

suspéttu : s.m., sospetto. sutisfazzjòne : s.f.,contentezza.

suspinzjone : s.f., sospensione. suttijézza : s.f., sottigliezza.

suspirà : v., sospirare, n fa ardro ke ssuspirà, non suttìle : agg., sottile.

fa altro che sospirare. suttumissjone : s.f., sottomissione.

suspiràtu : part.pass., sospirato. suttumìssu : part.pass., sottomesso.

suspìru : s.m., sospiro. svamb(p)à : v., divampare.

suspittà : v., sospettare.

254
svamb(p)àta : v., vampata di calore; 2 alone di svendolàta : s.f.,atto dello sventolare.

puzzo. svendolàtu : part.pass., sventolato.

svànzike : s.f.pl., quattrini. svendulìu : s.m., sventolìo.

svaporà : v., evaporare, a bbinzìna è svaporàta, la sverdézza : s.f., agilità; 2 impresa facile, ài fàttu

benzina è evaporata. na sverdézza, non c’è da vantarsi.

svaporata : s.f., vampata. sverdone : s.m.,furbastro.

svaporàtu : part.pass., evaporato. svérdu : s.m., furbastro, loc., fa lu svérdu, fare il

sveccià : v., sgranare (es.,una pannocchia). svergognà : v., smascherare.

svecciatùru : s.m., sgranatoio. svergognàtu : part.pass., smascherato.

svéjja : s.f., sveglia. svergognatùra : s.f., atto dello smascherare.

svejjà : v., svegliare. sverminà : v., sverminare.

svejjàsse : v., svegliarsi, te si svejjàtu ? ti sei sverminàtu : part.pass., sverminato.

svegliato ? svigurì : v., togliere vigore.

svejjàtu : part.pass., svegliato. svigurìtu : part.pass., privo di forze.

svéjju : agg., sveglio. svinà : v., svinare.

svendajjà : v., agitare a mò di ventaglio. svinàtu : part.pass., svinato, émo svinàtu fino a

svendajjàtu : part.pass., agitato a mò di ventaglio. ttùtta stamatìna , abbiamo svinato fino tutto

svèndola : s.f., duro colpo. stamattina.

svendolà : v., sventolare. svingijjà : v., frustare con una bacchetta.

255
svingijjàta : s.f., colpo di bacchetta.

svingijjà : part.pass.., frustato con una bacchetta.

sviniméndu : s.m., svenimento.

svinìsse : v., svenire.

svinùtu : part.pass., svenuto.

svirdìsse : v., sveltirsi; 2 divenire furbi.

svirdìta : v., atto dello sveltirsi o del divenire

furbi..

svirdìtu : part.pass., sveltirto.

svjulinà : v., fare la spia.

svjulinàta : s.f., spiata, jj’à fàtta na bbèlla

svjulinàta, gli ha fatto la spia.

svòjje : v., svolgere.

svòrda : s.f., svolta.

svordà : v., migliorare la propria vita.

svordàtu : part.pass., che ha avuto successo.

svordigà : v., ribaltare.

svordu : part.pass., svolto. T

svurdigà : > svordigà. ta : prep., a.

256
tabbakkìnu : s.m., bracciante che lavora nel talianu : agg., italiano.

settore del tabacco. tamàndu : agg., enorme, è ttamàndu, è enorme.

tabbàkku : s.m., tabacco. tàmmuru : s.m., tamburo.

taèlla : s.f., tavella. tandìnu : pron.indef., un po'.

taellone : s.m., grossa tavella. tanvà : v., appestare.

tajjà : v., tagliare, tòkka tajjà ll’èrba, bisogna tànvu : s.m., puzzo terribile.

tagliare l’erba. tàola : s.f., tavola.

tajjafjénu : s.m., lama a due tagli usata per taolàta : s.f., cospicua adunata di commensali.

asportare dal pagliaio porzioni di paglia o di fieno. taolétta (a) : loc., a ttaolétta : a tutto gas.

tajjènde : agg., tagliente. taolone : s.m., grosso tavolo.

tajjòla : s.f., trappola. tàppu : s.m., tappo, sto vìnu sa de tàppu, questo

tàjju : s.m., taglio. vino sa di tappo.

tajjulìni : s.m.pl., tagliolini, tipo di pasta tardamellone : s.m., persona imbranata.

alimentare. tarìna : s.f., zuppiera di coccio.

tàkkja : s.f., scheggia di legno usata per fare tarlàtu : part.pass., tarlato.

spessore. tàrlu : s.m., tarlo.

takkurélle : s.m.pl., ritagli di legno usati per tarpànu : s.m., avaro.

accendere il fuoco, ò mìssu e takkurélle llà lu tàrtaru : s.m., tartaro; 2 agg., ignorante.

foku, ho messo le zeppe nel fuoco. tassu : s.m., tasso; 2 s.m., persona solitaria.

257
tàstu : s.m., tasto ; loc., kapì la mmèrda a ttàstu : tenàjje : pl.f., tenaglie.

non capire nulla. ténda : s.f., tinta.

tàttu : s.m., bambino ( infantilismo ). tendellà : v., tintinnare.

taulìnu : s.m., tavolo da cucina. tené : v., tenere.

tàvola : s.f., antica unità di misura, corrispondente teneràme : s.m., cartilagine.

a circa 0,3 ettari. tèneru : agg., tenero.

tàzza : s.f., water closed, me ss’è tturàta a tàzza, tènna : s.f., tenda, tòkka artirà e tènne, bisogna

si è otturato il mio water closed. ritrarre le tende.

te : pron.pers. atono : ti. téppa : s.f., furbacchione.

tègghja : s.f., teglia. tèrmene : s.m., termine, confine.

tégne : v., tingere. tigàme : s.m., tegame.

téka : s.f., baccello. tìgna : s.f., malattia che produce prurito al cuoio

telàjju : s.m., telaio. capelluto ; 2 ostinazione.

telefenàta : s.f., telefonata. tìgne : v., tingere.

telèfenu : s.m., telefono. tignùsu : agg., ostinato.

telone : s.m., tendone. tìkkju : s.m., tic nervoso.

temberà : v., temperare. tìjju : s.m., tiglio.

temberàtu : s.m., bevanda di vino e acqua. tìmbanu : s.m., timpano.

témbu : s.m., tempo. timbirìnu : s.m., coltellino.

258
tìmbru : s.m., timbro. tìsiku : s.m., tisico.

tina : s.f., tino. tistimognànza : s.f., testimonianza.

tinàcciu : s.m., tino. tistimògnu : s.m., testimone, c’ò i tistimògni, ho i

tindu : part.pass., tinto. testimoni.

tindurìa : s.f., tintoria. tìstu : pron. dim. masch., codesto ( pl. tìsti femm.

tinga : s.f., tinca. sing. tésta, pl. téste ).

tìngu : agg., morto ; loc., tìngu de patùllu , morto tìtulu : s.m., titolo.

stecchito. toàjja : s.f., tovaglia.

tìngulu : s.m., gioco infantile. tògu : agg., molto interessante.

tinìcciu : agg., tenace, è ttàndu tinìcciu, è molto tokkà : v., toccare ; 2 v. intr., capitare ; prov., a

tenace. kki ttòkka non ze ngrùgni : uno per uno non fa

tinùta : s.f., grossa proprietà fondiaria. male a nessuno ; prov. , tòkka sta attènte a li mési

tirà : v., tirare. ko la èrre : occorre fare attenzione alle bizze

tirabbuciò : s.m., cavatappi. climatiche dei mesi il cui nome contiene la lettera

‘r’.

tiràta : s.f., faticata. tòkka : v.impers., bisogna, tòkka magnà, bisogna

tiràtu : part.pass., tirchio. mangiare.

tirrìbbile : agg., terribile. tokkàta : s.f., ictus, c’à aùta na tokkàta , ha avuto

tirrisìna : nome proprio, Teresa. un ictus.

259
tokkàtu : s.m., demente. tosorà : v., tosare.

tòkku : s.m., pezzo. tòssa : s.f., tosse, m’è vvinùta a tòssa, mi è venuta

tomàra : s.f., tomaia. la tosse.

tòmmola : s.f., tombola. tostu : agg., tosto.

tònika : s.f., tonaca, abito talare. totésku : s.m., tedesco.

tònu : s.m., tono. tòtuli : s.m.pl., torsoli del mais.

tòpaceka : s.f., talpa, ò mmazzàtu na topacéka, tovàjja : s.f., tovaglia.

ho ucciso una talpa. tozzu : s.m., tozzo di pane ; agg., robusto.

tòrce : v., torcere. tradùce : v., tradurre.

torcibbudèlla : s.m., peritonite. traerzà : v., attraversare.

torkjà : v., torchiare l’uva. traérzu ( a ) : loc., a ttraérzu : al rovescio.

torkjàtu : part.pass., torchiato. tradùttu : part.pass., tradotto.

tòrkju : s.m., torchio enologico. traduzzjone : s.f., traduzione.

torménd(t)u : s.m., tormento. traffikà : v., trafficare; 2 compiere attività poco

tornakùndu : s.m., tornaconto. lecite.

tortoràta : s.f., bastonata. traf(f)ikìnu : s.m., commerciante di bestiame.

tortorélla : s.f., tortora. traffikone : s.m., faccendiere, ìssu è n gran

tortu : s.m., torto. traffikone, lui è un gran faccendiere.

toru : s.m., toro. trakant(d)one : s.m., angolo di un muro.

260
trasfirì : v., trasferire. traspòrtu : s.m., trasporto.

trakkagnòttu : s.m., uomo basso e grasso. trastullàsse : v., perdere tempo.

trakòllu : s.m., tracollo. trastullàtu : part.pass., trastullato.

tramézzu : s.m., fondello, muro divisorio, émo trastùllu : s.m., perdita di tempo.

fàttu n tramézzu, abbiamo edificato un moro tratando : avv., frattanto.

divisorio. trattàbbile : agg., trattabile.

trangià : v., tranciare. tràu : s.m. trave, s’è spakkàtu n tràu, si è

trangiàta : s.f., trancio. spaccata una trave,.

trangiàtu : part.pass., tranciato. travàjju : s.m., travaglio, dolore del parto o dolore

trangìtu : agg., magro. severo in genere ; 2 gabbia per tenere fermi i

tranvà : v., scalciare di bovini ed equini con le grossi quadrupedi per la ferratura.

zampe posteriori. traverzone : s.m., forte vento.

tranvàta : s.f., calcione. tra(v)ùssa : s.f., forte tramontana; 2 gran

trascinùni ( a ) : loc., a trascinùni : trascinando, confusione, ke ttraùssa !, che confusione !

muovendosi a fatica. treàto : s.m., teatro.

trasindì : v., sentire velatamente. trébbja : s.f., trebbiatrice.

traskuratàgine : s.f., trascuratezza. tregghjà : v., girare.

trasportà : v., trasportare. trégghja : s.f., carro senza ruote, con slitte di

trasportàtu : par.pass., trasportato. legno, da trainare sulla neve; 2 slitta.

261
tregghjàtu : part.pass., girato. trokku : s.m., troguolo, abbeveratoio per maiali,

trìbbju : s.m., trivio. s’è rrùttu lu trokku, si è rotto il troguolo.

tribbulà : v., tribolare, kwànno tòkka tribbulà pe tròmma : s.f., tromba, ant.ted.trumba.

kkambà !, quanto bisogna tribolare per vivere ! trommòna : s.f., donna corpulenta.

tribbulàtu : part.pass., sofferente. tronà : v., tuonare.

tribbulazzjone : s.f., tribolazione. tronu : s.m., tuono.

trillàsse : v., girarsi. troppu : avv., troppo.

trìllu : s.m., giro. tròscia : s.f., fossa con acqua sudicia in cui si

trippa : s.f., pancia. facevano stare un tempo i maiali.

trippjédi : s.m., treppiede, mettémo u kallàru su u trùscia (in) : loc., a zonzo, jjì n trùscia,

trippjèdi, mettiamo il paiolo sul treppiede. girovagare.

tristapèlle : s.m., ragazzino scatenato. trùfju : agg., torbido.

trìstu : agg., cattivo, lat.tristis e lat.pop.tristus. trukkà : v., truccare.

tritéllu (a) : loc., povero in canna. trukkàtu : part.pass., truccato.

trivèlla : s.f., succhiello di grosse dimensioni. trùkku : s.m., trucco.

troà : v., trovare ; prov., si ppjòe tèrra tròa : a truscéllu : s.m., ruscello.

tutto c’è rimedio, loc., troà lloku, fermarsi in tua : agg. e pron. poss. mach. e femm., tuo, tua,

qualche posto. tuoi e tue.

troàta : s.f., trovata. tubbolàre : s.m., tipo di pneumatico da bicicletta.

262
tùbbu : s.m., tubo. turkinétta : s.f., orecchino da uomo, indossato di

tummìnu : s.m., tombino. solito dagli anziani capifamiglia.

tummulìttu : s.m., persona piccola e grassa. turtùru : s.m., bastone robusto e nodoso, se n te

tùndu : agg., tonto ; prov. , li tùndi n déono jjì n ne vàj kkjàppo u turtùru, se non te ne vai afferro

gìru : per gli ingenui non c’è spazio. il bastone.

tunnìnu : s.m., tipo di lima ; 2 qualità di ferro. tussì : v., tossire.

tùnnu : agg., tondo. tùttu : agg.indef., tutto, lat.totus.

tùnvu : s.m., tonfo. tuzzikà : v., solleticare.

tunzìlle : s.f.pl., tonsille, me so ffàttu e tunzìlle, tùzziku : agg., che soffre il solletico.

sono stato operato alle tonsille. tuzzìttu : s.m., piccola porzione; 2 piccolo

turà : v., turare. escremento.

turàtu : part.pass., turato.

turàcciu : s.m., turacciolo.

turbà : v., turbare.

turbaméndu : s.m., turbamento.

turbàtu : part.pass., turbato.

turcikòllu : s.m., torcicollo.

tùrdu : s.m., tordo.

263
U ùlciola : s.f., ulcera.

u : il, articolo maschile. umà : v., trasudare.

ùa : s.f., uva. umàtu : part.pass., trasudato.

uaccìna : s.f., uva dai chicchi grandi e succosi. u(o)lìa : s.f., oliva, sémo jjìti a kkòjje olìa, siamo

ubbitìlli : s.m.pl., erbacce. andati a raccogliere le olive.

ubbi(d)tjénza : s.f., obbedienza. umbriagà : v., ubriacare.

ubbìtu : s.m., bagolaro. umbriaghézza : s.f., sbornia.

ubbjéta : s.f., bietola. umbriàgu : agg., ubriaco.

ùffa ( a ) : loc., a uffa : inutilmente. umbrùsu : s.m., permaloso.

ufficìna : s.f., officina meccanica, u fju mia à umendà : v., aumentare di prezzo.

apértu n’ufficìna pe le màkine, mio figlio ha umendàtu : part.pass., aumentato di prezzo, è

aperto un’officina per riparare le automobili. umendàtu tùttu, è aumentato tutto di prezzo.

uffìciu : s.m., ufficio , lat.officium. uméndu : s.m., aumento.

uffizzju : s.m., messa per i defunti. umìttu : s.m., omino.

ùgne : v., ungere, lat.ungere. ummillìkulu : s.m., ombelico.

ugurà : agg., augurale. ùm(m)itu : agg., stufato ; 2 umido.

ugùrju : s.m., augurio, auspicio. ùmmuru : agg.e s.m. , umbro.

ukkjìttu : s.m., occhiolino ; loc., fà ll’ ukkjìttu,: unc(g)ikàta : s.m., colpo di artiglio..

strizzare l’occhio, ammiccare.

264
ùnc(g)iku : s.m., artiglio. urtikèlla : s.f., secondo la credenza popolare, il

uncinànu : loc., jjì a uncinànu, invecchiarsi. girone peggiore dell’inferno, posto oltre 1000 km

undaròla : s.f., oliera per arrosto. più in basso dello stesso.

ùndu : part.pass., unto. ùrtu : s.m., fastidio, loc., ùrtu de nèrvi, fastidio.

ùniku : agg., unico, esclusivo, lat.unicus. urzolu > urghjolu.

ùnnici : agg.num.,undici, a ppallone se jjòka in ùsci ùsci ! : incitamento alle pecore.

ùnnici, a calcio si gioca in undici. usciolu > uscìttu.

unu : agg.num., uno. uscìttu : s.m., sportellino nel mezzale della botte;

ùrdimu : agg., ultimo, lat.ultimus. 2 sponda posteriore del carro.

urgènde : agg., urgente. ùsu : s.m., costume, usanza.

urghjolu : s.m., orzaiolo. usurà : v., logorare.

urlà : v., gridare. usuràtu : part.pass., usurato.

urlìttu : s.m., cantuccio del pane. utoppisìa : s.f., autopsia.

ùrlu : s.m., urlo. ùtru : s.m., utero.

ùrmu : s.m., olmo. utunnàle : agg., autunnale .

uropèo : agg., europeo. utùnno : s.m., autunno.

urtà : v., innervosire. uvétta : s.f., uva passa, usata per i dolci.

urtàtu : part.pass., innervosito. uzuolu : s.m., sughero.

265
uzzjùsu : agg., ozioso.

266
V vàlidu : agg., valido.

va ! : esclam., : guarda ! valìggia : s.f., valigia.

vacià : v., baciare. valindìna : nome proprio, Valentina.

vaciàtu : part.pass., baciato. vàlla : s.f., sacco di iuta, na vàlla de fjénu, un

vacìle : s.m., bacinella. sacco di fieno.

vaétta : s.f., asola; 2 piccola ferita. vallà : v., ballare.

vàgghjà : v., passare al vaglio. vallétta : s.f., sacchetto di iuta.

vagnà : v., bagnare. vallu : s.m., ballo.

vàgnu : s.m., bagno. vambàta : s.f., vampata.

vaìme : s.m., foraggio. vangaràcciu : s.m., panca malandata.

vàjja : s.f., vaglia postale . vanìjja : s.f., vaniglia.

vajjà : v., vagliare. vànka : s.f., panca.

vajjòlu : s.m., vaiolo. vàrba : s.f., barba, tòkka fàsse a vàrba tùtte e

vàjju : s.m., vaglio, lat.vallus. matìne, bisogna tagliarsi la barba ogni mattina.

vàkka : s.f., mucca da latte. varbàja : s.f., guanciale del maiale .

vakkàru : s.m., guardiano di bovini. varbjéri : s.m., barbiere.

vàku : s.m., acino ; becchime per animali. vàrga : s.f., opificio in cui si batteva la lana.

valé : v., valere, lat.valere. vargà : v., battere.

vàlia : s.f., balia. varjà : v., variare.

267
varjànde : s.f., variante. palpitazioni cardiache quotidianamente.

varjàtu : part.pass., variato. vattilàrdu : s.m., battilardo.

varkone : s.m., catasta di covoni di grano. vattimùru : s.m., gioco infantile .

vàrvola : s.f.,valvola. vattokkju : s.m., batocchio della campana.

varzànu : agg., imprevedibile. vattùtu : s.m., lardo battuto.

vàrzere : s.m., valzer. vazzànu : toponimo, Bazzano.

varzòttu : agg., moscio. ve : pron.recipr., vi.

vassàllu : agg. e s.m., birbone. vé ? : interiez. , : giusto ?

vassojju : s.m., vassoio, n vassojju de pàste, un vecetà : v., vegetare.

vassoio di bignè. vecetazzjone : s.f., vegetazione.

vàssu : agg., basso. vedé : v., vedere.

vastarderìa : s.m., orfanatrofio. vefàna : s.f., befana.

vastàrdu : agg., orfano, trovatello. végghja : s.f., vigilia.

vàstu : s.m., basto. vegghjà : v., vegliare.

vasu : s.m., vaso. végna : s.f., vigna.

vàttici : s.m.pl., strumento usato nella veìku(o)lu : s.m., veicolo.

settimana santa. vekkamortu : s.m., becchino.

vattik òre : s.m., palpitazioni cardiache, vèkkja : s.f., anziana.

c’ìa lu vattikòre tùtte e sére, aveva le vekkjàra : s.f., vecchiaia.

268
vékkju : s.m., vecchio, anziano ; prov., li vékkji véna : s.f., avena.

mòrono de tre ccì : katàrru, kòrbu e kakarèlla : venardì : s.m., venerdì, de venardì se màgna o

tra le cause più frequenti di mortalità senile si pésce, il venerdì si mangia il pesce.

annoverano il soffocamento, l’ictus e le malattie vénce > vince.

intestinali ; loc., vékkju antìku, antenato. vénda : s.f., vizio, loc., dà le vénde, viziare.

vékku : s.m., caprone; 2 cornuto. vendaròla : s.f., mantice per attizzare il fuoco ; 2

velàngia : s.f., bilancia. voltagabbana.

velangìna : s.f., piccola bilancia. vendarone : s.m., forte vento.

velangìnu : s.m., asse di un carro al quale si vendàta : s.f., colpo di vento.

attaccano gli equini. vèndo > véndu..

velénu : s.m., veleno, lat.venenum. vèndola : s.f., ventola di raffreddamento.

velénusu : agg., velenoso. vendréska : s.f., pancetta, masséra ce magnàmo

velétta : s.f., fazzoletto da donna. a vendréska, questa sera mangeremo la pancetta.

vellégna : s.f., vendemmia. vendricìna > vendréska.

vellegnà : v., vendemmiare, jjémo a vvellegnà , véndu : s.m., vento.

andiamo a vendemmiare. vènere> venardì.

vellembjà (-mmjà) > vellegnà. vénne : v., vendere.

vellézza : s.f., bellezza. vèrbu : s.m., verbo, lat.verbum.

vélu : s.m., malattia del vino; 2 velo. verdéllu : s.m., qualità di uva.

269
vergàru : s.m., capo dei pastori. l’amante di mia moglie all’interno della mia

vergogne : s.f.pl., parti intime del corpo umano. abitazione.

vèrmene : s.m., verme. vèrru : s.m., verro.

vèrmutte : s.m., vermuth, su lo dorge ce va lu verzà : v., versare.

vèrmutte, il dolce andrebbe guarnito con il verzàta : s.f., atto del versare.

vermuth. vérzu : s.m., verso.

vèrna : s.f., grano da semina. vésku : s.m., vescovo.

vernàccia : s.f., vino dolce di Cannara (PG). vestarèlla : s.f., piccola veste.

vernajjòlu : agg., invernale. veterinàjju (-aru) : s.m., veterinaio.

vernaròla : s.f., melone bianco. viagghjà : v., viaggiare.

v(b)erone : s.m., pasto dei maiali. viakrùci(sse) : s.f., via Crucis.

verrétta : s.f., berretto. vìfera : s.f., vipera.

vertàccia : s.f., bisaccia . vifirìni : s.m.pl., solchi o crepe di montagna piene

vertàcciu : s.m., gozzo, émo rrimbìtu u vertàcciu, di neve gelata.

abbiamo riempito il gozzo. viggìlja : s.f., vigilia, fà vviggìlja, astenersi dal

vèrte : s.f., bisaccia del frate cercatore. consumo delle carni in occasione della vigilia di

vertone : s.m., drudo, amante della moglie, c’ò qualche festività.

troàtu u vertone drèndo kàsa, ho sorpreso vignaròla : s.f., carro con asse a due ruote.

v(b)ikkìnu : s.m., becchino.

270
vikkjerétta : s.f., bicchiere da cantina, che si vingìja : s.f., verga flessibile.

lasciava sotto la botte per raccoglierne le vingjàta : s.f., colpo inferto con una verga.

eventuali gocce cadenti. vìng(k)ulu : s.m., asta di olmo dell’aratro.

vikkjéri : s.m., bicchiere. v(e)inì : v.,venire.

vikkjìttu : s.m., vecchietto. v(e)inidì : v., benedire.

vikkùta : s.f., piccola pizza pasquale. v(e)inidizzjòne : s.f., benedizione.

vikkutélla : s.f., uva pizzutella. vìnu : s.m., vino ; prov. , o vìnu è la pòccja de li

vilàngia : s.f., bilancia. vékkji : il vino è salutare in età senile ; prov. , pe

villùtu : s.m., velluto ; prov., anke lo pane de ssa mmartìnu se stappa la vòtte de lo vìnu : per

villùtu n va jù sénza ajjùtu : ogni cosa S.Martino (11 novembre) si assaggia il vino

richiede il suo impegno. nuovo.

vìmmini : s. m. pl., cesto di vimini. vinìttu : s.m., vino di scarsa consistenza.

vindilà : v., ventilare. vinzàndu : s.m., vino liquoroso fatto con uva

vindilazzjone : s.f., ventilazione. passita, o vinzàndu te mbrjàka, il vinsanto può

vindrìkkju : s.m., ombelico, c’ài u vindrìkkju ubriacare.

skupértu, hai l’ombelico scoperto. violìnu : s.m., violino; 2 sedere.

vindùsu : agg., ventoso. vìra : s.f., tacchina.

vinènzja : s.f., qualità di grano da semina. virdùra : s.f., vegetazione.

vingènzu : nome proprio, Vincenzo. virèste : s.f., qualità di grano da semina.

271
virgìglio : s.f., qualità di grano da semina. vistì : v., vestire.

virginèlla : s.f., ragazza spocchiosa. vistìsse : v., vestirsi.

virginèlle : s. f. pl., budella di vitello. vistìtu : part.pass.e s.m., vestito.

virgugnùsu : agg., vergognoso. vistùcia : s.f., fieno di prato.

virminùsu : agg., che contiene vermi, o kàciu è vitellone : s.m., manzo adulto.

vvirminùsu, il formaggio con tiene dei vermi. vitéllu : s.m., vitello.

viròti : toponimo, Beroide. vitrjolu : s.m., vetriolo per viti.

virrìk (g)a : s.f., ruga della pelle. vittùra : s.f., trasporto ; loc., fà na vittùra :

virrocciàta : s.f., carico di un barroccio. trasportare, lat.vectura.

virrocciu : s.m., barroccio. vizzjà : v., viziare.

vìru : s.m., tacchino, arvirà la vìra, ridare il vìzzju : s.m., vizio.

tacchino alla tacchina. vizzjùsu : agg., vizioso.

virzillìnu : agg., giovanile. vizzòku : agg., bigotto, baciapile.

visàcce : s.f.pl., bisacce di cuoio che si legavano vjàciu : nome proprio, Biagio.

alla sella del mulo. vjàda : s.f., biada.

visavì : s.m., grande armadio da camera. vjakkerìa : s.f., vigliaccheria.

vìsciola : s.f., amarena. vjàkku : s.m., vigliacco, è n gràn vjàkku, èun

vìsku : s.m., vischio. gran viglia cco.

vissàna : s.f., razza di pecore. vjangarìa : s.f., biancheria.

272
vianghélla : s.f., albero a cui si maritava la vite. vokkàccia : s.f., bocca amara.

vjàra : s.f., grosso vaglio per cereali. vokk(a)ccione : s.m., pettegolo.

vjastima : s.f., bestemmia. vokkàjju : s.m., orlo di un recipiente.

vjastimà : v., bestemmiare. vokkàle : s.m., boccale.

vjàta : s.f., biada. vokkalétta : s.f., piccolo boccale da cantina.

vjòkka : s.f., chioccia ; 2 orologio impreciso. vokkegghjà : v., boccheggiare.

vjùnzu : s.m., bigoncio. vokkonàta : s.f., boccone, na vokkonàta de kàciu,

vjùre : s.f.pl., palpebre, loc., kalà le vjùre, morire. un boccone di formaggio, loc., fà na vokkonàta ,

voccétta : s.f., gioco infantile; 2 gioco che si ingoiare in un sol boccone,

pratica nel biliardo, senza stecche. vokkòne : s.m., boccone.

vòccia : s.f., boccia. volà : v., volare.

vocciàta : s.f., colpo di boccia . volàta : s.f., volo.

voccione : s.m., bottiglione. volàtu : part.pass., volato, u céllu è vvolàtu vìa, il

vòe : s.m., bue. passero è volato via.

vòjja : s.f., voglia ; 2 ‘voglia’ sul corpo di donne volatùra : s.f., volo di uccello.

incinte, c’à na vòjja su na kjàppa, ho una voglia volé : v., volere ; prov., a na cèrta età ce vòjjono

su una natica. tre ccì : kallu, karézze e kòmmitu : da vecchi

vòkka : s.f., bocca. occorrono tre cose che iniziano per “c” : calore,

vokkàcce : s.f.pl., smorfie. affetto e orinale sempre vicini, lat.volere.

273
vollétta : s.f., chiodino; 2 bolletta da calzolaio. vottegghjà : v., essere preso da dolore

vorbe : s.f., volpe ; fùrbu komme na vorbe de intermittente.

vòrda : s.f., volta. votték(g)a : s.f., bottega; 2 chiusura lampo dei

vordà : v., girare. pantaloni.

vordarékkje : s.m., vomere girevole dell’ aratro. vottone : s.m., bottone.

vordàsse : v., girare. vottu : s.m., tracollo; 2 esplosione; 3

vordastòmmiku : s.f., nausea. capitombolo, à fàttu n vottu, ha fatto un

vordàtu : part.pass., voltato. capitombolo.

vordi(e)kà : v., rivoltare. vòtu : agg., vuoto.

vord(e)ikàta : s.f., atto del rivoltare. votu : s.m., voto.

vord(e)ikàtu : part.pass., rivoltato. vòzza : s.f., bozza, c’ìa na vòzza su a kapòccia ,

vordicìna : s.f., soffitto a volta. aveva una bozza in testa.

vòtta : s.f., colpo, percossa, botta. vr(a)cciàle : s.m., bracciale .

vottà : v., colpire con le corna di ovini e caprini. vr(a)cciànde : s.m., bracciante agricolo.

vottàru : s.m., bottaio. vràcciu : s.m., braccio.

votte : s.f., botte. vracére : s.m., braciere.

vottegànde : s.m., negoziante. vràcia : s.f., brace.

vottegàru > vottegànde. vraciòla : s.f., bistecca.

vrakàjja : s.f., frasca dell’olivo.

274
vràke : s.f.pl., brache. vwàndri : pron.pers., voi altri.

vràngu : s.m., branco. vùcia : s.f., buca.

vrékka : s.f., granello, m’è jjìta na vrékka vucìa : s.f., bugia.

sull’okkju, mi è andato un granello nell’occhio. vuciàrdu > vucione.

vrìcita : nome proprio, Brigida. vuciòne : agg., bugiardo.

vrillà : v., brillare. vùciu : s.m., buco ; 2 fortuna, c’à n gran vùciu de

vrillandìna : s.f., brillantina. kùlu, è molto fortunato.

vrìllu : agg., ubriaco. vùffu : agg., buffo.

vrinikkjà : v., nevischiare. vwi : pron.pers.,voi.

vrinikkjàta : s.f., nevicata di fiocchi minuti. vukkungìllu : s.m., spuntino delle ore 10,30

vrìskola : s.f., briscola. mattutine.

vròkka : s.f., brocca, te tiro na vròkka su la vùlu : s.m., volo.

kapòccia, ti tiro una brocca in testa. vulùtu : part.pass., voluto.

vrokkétta : s.f., brocca per trasportare l’acqua da vùra : s.f., bure, asse di le gno dell’aratro.

una fonte. vurzùtu : part.pass., voluto.

vrukkìttu : s.m., piccola brocca. vùsku : s.m., grosso cespuglio.

vrokkone : s.m., grande otre per contenere l’olio. vussà : v., bussare ; 2 picchiare.

vrùttu : agg., brutto. vussàtu : part.pass., bussato ; 2 picchiato.

vu : pron. recipr., voi. vutéllu : s.m., budello ; 2 tubo.

275
vuttìja : s.f., bottiglia.

vuttjòla : s.f., piccola bottiglia.

276
Z zàppa : s.f., zappa, zàppa tiratora, grande mestolo

zàffu : s.m., gioco infantile, praticato con in ferro per mescolare la calce nella fossa.

bastoncini di legno di sambuco e stoppa. zappà : v., zappare, tòkka zzappà ll’ortu, bisogna

zàgana > zaganèlla. zappare l’orto.

zaganèlla : s.f., noia, ke zzaganèlla ! che noia ! zappaccèttu : s.m., zappa a due penne.

zakkarùsu : agg., sudicio. zappétta : s.f., motozappa.

zàkku(i)ru : s.m., sporcizia ; 2 pallina di sterco. zappìttu : s.m., zappa per ortaggi.

zallu : s.m., zotico, ma ggwàrda se kke zzàllu ! zappone : s.m., zappa per scavare.

che razza di zoticone ! zaravàjju : s.m., impiccio.

zàmba : s.f., zampa. zazzà : avv., subito.

zambàta : s.f., calcio. zàzzera : s.f., taglio dei capelli.

zambatone : s.f., calcio. zékkera : s.f., zecca.

zambettà : v., sgambettare. zéngheru : s.m., zingaro.

zambìttu : s.m., zampa di maiale . zengherùme : s.m., sudiciume.

zàmbu > zambìttu. zéppa : s.f., cuneo; 2 difficoltà, longob.*zippa,

zammarùgu : s.m., fusto di mais. punta.

zàna : s.f., nastro. zeppà : v., spingere.

zànduli : s.m.pl., sandali. zéppole de san giusèppe : s.m.pl., dolce

carnevalesco.

277
zeppone : s.m., legno secco da ardere. zitellone : s.m., scapolo in età avanzata.

zézzika : s.m., furbo, è na gran zézzika, è un gran zittà : v., zittire.

furbacchione. zittàsse : v., tacere.

zìa : s.f., zia; 2 prostituta. zittàta : s.f., atto dell’imporre il silenzio.

zibbidèi : pl.m., testicoli. ziu : s.m., zio.

ziguzzàgu : s.m., erpice. zòkkola : s.f., prostituta.

zikjèlle : nome proprio, Ezechiele. zokkolona : s.f., prostituta.

zikku (a) : loc., a zzìkku : a indovinare. zòkkulu : s.m., zoccolo ; 2 battiscopa.

zinalàta : s.f., grembialata. zombà : v., saltare.

zinàle : s.m., grembiale. zombafossu (a) : loc., karzùni a zzombafossu :

zinna : s.f., mammella. pantaloni arrotolati fino alle ginocchia .

zipèppe : s.m., vaso da notte. zombettà : v., saltellare.

zìppu : agg., zeppo. zorfonà : v., solforare la botte.

zippurìllu : s.m., legnetto. zorfonàta : s.f., atto del solforare la botte.

zìppuru : s.m., cordino tirando il quale di avviava zorfonèllu : s.m., fiammifero di legno.

un mototre a scoppio. zòzza : s.f., donna di facili costumi, kwélla è na

zìrru : s.m., fusto metallico, émo rrimbìtu lu gran zozza, quella è una donnaccia.

zzìrru de nàffetta , abbiamo riempito il fusto di zozzarìa : s.f., sudiciume.

nafta. zozzòne : s.m., sudicione.

278
zùgheru : s.m., sughero. zuzzùme : s.m., sudiciume.

zukkétta : s.f., zucca.

zukkettone : s.m., violento pugno inferto in testa a

mò di martello; 2 persona calva.

zukkìttu : s.m., baschetto.

zùkkuru : s.m., zucchero.

zùkuru : s.m., sughero.

zùmbu : s.m., salto.

zùnzu : s.m., zonzo.

zuppa : s.f., noia ; 2 zuppa inglese.

zuppà : v., bagnare.

zùppu : agg., bagnato; loc. zuppu kolènde,

bagnato fradicio.

z(o)ùrfu : s.m., zolfo, lat.sulphur.

zurfurìllu : s.m., fiammifero di legno.

zurlà(ne) : v., burlare.

zutikone : s.m., zotico.

zùzzu : agg., sudicio.

zuzzumàjja : s.f., sudiciume.

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