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Universidad de Margarita

Alma Mater del Caribe


Vicerrectorado Académico
Decanato de Humanidades, Arte y Educación

Fonemi non esistenti nella lingua


italiana provenienti da lingue straniere

Professa: Nomi e Cognomi:


Bettina Cammarata Grassi Daniel Salazar,
27.352.528
Carmen Rodriguez, 27.360.675
Carlos Valdiviezo, 28.278.192
Carlos Haynes, 29.962.573
El Valle del Espíritu Santo, 22° febbraio 2022
La lingua italiana è uno strumento di comunicazione e come tale ha bisogno di
essere pronunciata con la corretta fonetica affinché tutti gli italiani possano capirci
perfettamente. Emettere i suoni corretti e pronunciare correttamente le parole e i
vari gruppi fonetici non è solo un segno distintivo di professionalità e cultura, ma
assicura anche che il nostro italiano sia comprensibile e quindi utile per le nostre
conversazioni. Mentre molte consonanti e vocali sono pronunciate allo stesso
modo dello spagnolo, ci concentreremo maggiormente su quei gruppi fonetici che
non esistono in spagnolo.
L'alfabeto italiano consiste di 21 lettere (5 vocali e 16 consonanti): a (a), b (bi), c
(ci), d (di), e (e), f (effe), g (ge), h (acca), i (i), l (elle), m (emme), n (enne), o (o), p
(pi), q (cu), r (erre), s (esse), t (ti), u (u), v (vi, vu), z (zeta).
Le seguenti lettere, sebbene non esistano nell'alfabeto italiano, sono usate in
parole di origine straniera (queste parole tendono a mantenere la pronuncia
originale): j (i lunga), k (), w (vu doppia), x (ics), y (ipsilon). In italiano, tutto ciò che
si pronuncia si scrive, tutto ciò che si scrive si pronuncia (tranne la h): chiunque
(kiunküe) qualunque sia il suo uso, pieghevole (pieguevole).
Le consonanti doppie dovrebbero essere enfatizzate: abbiamo (abbiamo)
tenemos; oggi (odyi) hoy; macchina (makkina) automovil; addirittura (addirittura)
nada menos que; affatto (affatto) absolutamente; capello (Kapello) cabello;
cappello (kappello) sombrero; Giovanni (yovanni) Juan.
Pronuncia dell'alfabeto italiano
A) La "a" italiana ha un suono più velare della "a" spagnola, più palatale. Per la
sua pronuncia, la lingua è posta più indietro.
B) La b italiana si pronuncia allo stesso modo della b spagnola in parole come:
barco o ambiente. Bisogna notare che la b italiana in tutte le posizioni è
un'occlusiva, non prende mai il suono della fricativa spagnola b (lobo, acabar).
C) La c ha suoni diversi a seconda della lettera che segue nei gruppi "ca", "co",
"cu" lo stesso suono della c spagnola in "casa" o "sacar", molto forte. Nei gruppi
"ce" e "ci" il suono in italiano è quello dello spagnolo che e chi, per esempio "ceci"
si pronuncia chechi. La c nei gruppi "che" e "chi" si pronuncia come in spagnolo
"que" e "qui". Quindi, per ricapitolare: Ca (ka) co (ko) cu (ku) Ce (che) ci (chi) Cia
(cha) cio (cho) ciu (chu) Che (que) chi (qui).
D) La d italiana si pronuncia come la d spagnola, con la sola differenza che in
tutte le posizioni è un'occlusiva, non prende mai il suono della d fricativa spagnola
(terminado, lado).
E) La e italiana ha due suoni: uno chiuso, come lo spagnolo, in una sillaba
aperta (quella che termina con una vocale), e uno più aperto di quello in una
sillaba chiusa (quella che termina con una consonante).
F) La f italiana si pronuncia come la f spagnola
G) "g " ha suoni diversi e difficili da imparare: Ga (ga) go (go) gu (gu) ge (ye) gi
(yi) gia (ya) gio (yo) giu (yu) ghe (gue) ghi (gui) "gna", "gne", "gno", "gni", "gnu"
hanno lo stesso suono di ña, ñe, ño, ñi, ñu
Gli si pronuncia (lli) con la elle di "llave" e "millón"; questo suono è
rappresentato nella trascrizione fonetica come (ll), che è un antico fonema
spagnolo molto diverso dal suono (y). Questo potrebbe crearvi un po' di confusione
se vivete in un paese dove esiste lo Yeismo.
In italiano il gruppo fonetico "gue", "gui" si pronuncia "güe", "güi" (cioè
pronunciando la lettera U). Esempi: Seguire (següire). In italiano, invece, la grafia
"ll" rappresenta la doppia consonante "l", che è rappresentata nella trascrizione
fonetica (l - l). Solo in alcune parole come glicine o glicerina, 'gli' è normalmente
pronunciato come se fosse spagnolo.
H) La "h" italiana come quella spagnola è sempre muta e molto rara, si usa in
alcune esclamazioni e nel tempo presente del verbo avere per distinguerla da altre
parole, per esempio hanno (tienen), anno (año), ha (tiene), a (a).
I) La "i" è come la "i" spagnola.
L) La "l" si pronuncia come la "l" spagnola, se è scritta come doppia si rafforza
un po.
M) La "m" si pronuncia come la m spagnola, tra le vocali e quando è doppia si
pronuncia un po' più lunga.
N) La "n" si pronuncia come la "n" spagnola.
O) La o italiana ha due suoni: uno chiuso, come lo spagnolo, in una sillaba
aperta (quella che termina con una vocale), e uno più aperto di quello in una
sillaba chiusa (quella che termina con una consonante).
P) La "p" si pronuncia come la "p" spagnola, sempre molto forte.
Q) La "q" è seguita solo dalla "u" e le altre vocali sono pronunciate come la "c"
spagnola, molto forte. La u è sempre pronunciata. Quando = quando, quadro =
quadro
R) La "r" si pronuncia come la "r" spagnola, all'inizio di una parola si pronuncia
come una semplice "r".
S) La s all'inizio di una parola, la doppia s e la s prima di una consonante senza
voce hanno un suono senza voce come lo spagnolo ma più dentale. Prima di una
consonante si dovrebbe evitare di pronunciare "es", solo il suono s seguito dalla
consonante.
La s singola tra le vocali e la s prima di una consonante con voce ha un suono
sonoro, una s vibrante. Come la s francese in rose, o la s inglese in music. Anche
qui, prima di una consonante, bisogna evitare di pronunciare es, solo il suono s
seguito dalla consonante.
I gruppi "sce", "sci", "scio", "sciu", "scia" hanno un suono simile a quello usato in
spagnolo per imporre il silenzio "shh", come in inglese "show" o in francese
"chose". Quando si trova tra le vocali si pronuncia un po' più a lungo.
T) La "t" italiana ha lo stesso suono della "t" spagnola, bisogna notare che è
sempre un'occlusiva e si pronuncia più forte che in spagnolo.
U) La "u" italiana ha lo stesso suono della "u" spagnola.
V) La v italiana ha un suono labiodentale che è diverso dal suono bilabiale della
v spagnola e non deve essere confuso. Per pronunciarlo, si uniscono i denti con le
labbra come se si dicesse una "f", ma il suono vibra. Come in inglese very o in
francese vous.
Z) La "z" italiana ha due suoni (non suona mai come in inglese): uno sordo e
uno parlato. Quella sorda si produce pronunciando una "t" e poi una "s": "ts".
Quella vocale si produce facendo vibrare la precedente. È come dire una "d" e poi
una "s": "ds" o si può provare "dz".
Miscelazione di vocali straniere con l'italiano
Nella lingua italiana ci sono solo sette vocali a livello fonologico, le vocali "a", "i"
e "u" si pronunciano sempre con il loro unico suono aperto, mentre le vocali "e" e
"o" hanno sia un suono aperto che uno chiuso, quindi avremmo un totale di 7
fonemi distinti per le vocali (/a/, /e/, /ɛ/, /i/, /o/, /ɔ/, /u/). Si tratta di un numero di
fonemi piuttosto basso rispetto all'inglese, ad esempio in inglese le vocali sono 5
come in italiano, ma portano con sé 20 fonemi diversi. Per questo motivo, parlare
italiano è facile, ma più facile di molte altre lingue.
I nativi italiani spesso pronunciano diverse vocali che non sono presenti in
italiano sostituendole con vocali che sono presenti in italiano. Sapendo che in
italiano ci sono solo 7 suoni di vocali e che 3 di esse sono invariabili in tutti i loro
casi, vediamo allora la particolarità degli altri 4 suoni, nel caso della lettera "e" si
comincia con l'accento grave (aperto) e poi con l'accento acuto (chiuso):
La coniugazione alla terza persona del verbo essere "è" o la terza persona
singolare "lei" hanno una pronuncia aperta quindi hanno un accento grave, mentre
la congiunzione "e" e l'avverbio interrogativo "perché" hanno una pronuncia chiusa
quindi hanno un accento acuto.
Passiamo alla lettera "o" con accento grave (aperto) e acuto (chiuso): il colore
"rosa" o il numero "otto" hanno una pronuncia aperta quindi hanno un accento
grave, mentre il colore "rosso" o "sole" hanno una pronuncia chiusa quindi hanno
un accento acuto.
Infine possiamo vedere che le vocali in italiano sono molto più semplici che in
altre lingue come l'inglese o il francese, vediamo un confronto diretto tra le vocali
con le parole come esempio e la loro pronuncia originale rispetto alla pronuncia
italiana.
Nella lettera "a" abbiamo che i suoi fonemi stranieri sono "ɑ, ʌ, ɜ, ɐ, ɶ, æ" ed
esempi come "budget" e "partner" nella loro pronuncia originale sarebbero /ˈbʌdʒɪt/
e /ˈpɑː(ɹ)tnə(ɹ)/, mentre in italiano sarebbero /ˈdʒet/ e /ˈpartner/.
Con la "e" (aperta) i fonemi stranieri sono " ɘ, ɤ, ə, ø, ɜ" e nel word computer la
sua pronuncia originale sarebbe "/kəmˈpjuːtə(ɹ)/" e la sua controparte italiana
sarebbe "/komˈpjuːter/".
Poi la "ɛ" (chiusa) i suoi fonemi stranieri sono "ɜ, æ, œ, ʌ" e la vediamo in
parole come "surf" o "club", dove la sua pronuncia originale sarebbe "/sɜː(ɹ)f/" e
"/klʌb/" e in italiano sarebbe "/sɛrf/" e "/klɛb/".
La lettera "i" solo in italiano e nelle lingue straniere è vista come " ɪ, ɨ, ɜ", nella
parola "click" si pronuncia originariamente "/klɪk/" mentre in italiano sarebbe "/klik/".
La lettera "o" (aperta) nelle lingue straniere è vista come "ɔː, ɵ" e nella parola
"hall" la sua pronuncia originale è "/hɔːl/" e in italiano sarebbe "/ol/".
Ora il "ɔ" (chiuso) nelle lingue straniere si vede con le forme "ɒ, ʌ" e nella parola
"vacanza" si pronuncia originariamente "/ˈhɒlɪdei̯ /", ma per l'italiano rimane come
"/ˈɔlidei̯ /".
Infine la vocale "u" nelle altre lingue si vede con queste forme "ʊ, y, ʏ, ɯ, ʉ",
nella parola "menu" sarebbe originariamente pronunciata "/məˈny/" mentre in
italiano si è "/meˈnu/ ".
BIBLIOGRAFIA
Istituto IL DAVID, italian language school (2020):
https://www.davidschool.com/es/hablar-italiano/
Foro UNI PULA, fonologia della lingua italiana (2012):
https://www.tapatalk.com/groups/unipula/fonologia-della-lingua-italiana-t57.html
Wikipedia l’enciclopedia libera (2022):
https://it.wikipedia.org/wiki/Fonologia_della_lingua_italiana

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