DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA A STRANIERI XIII CICLO INDIRIZZO: LS DIDATTICO
TESI
Analisi contrastiva in glottodidattica: tra teoria e pratica in classi tedesco L1/italiano LS
Candidato: ELENA MORETTO
Tutor: PROF. MATTEO SANTIPOLO
Anno Accademi co 2011/2012
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INDICE
Introduzione
4 PARTE TEORICA Capitolo 1 Analisi contrastiva: teoria e approcci glottodidattici - 7 1.1 Cenni storici e concetti 7 1.2 Analisi contrastiva e strutturalismo 11 1.3 Analisi contrastiva e approccio comunicativo 13 1.4 Analisi contrastiva e approccio umanistico-affettivo 16 Capitolo 2 - Italiano e tedesco a confronto: alcune variazioni linguistiche in ottica contrastiva - 20 2.1 Fonologia: vocalismo italiano e tedesco 20 2.2 Fonologia: consonantismo italiano e tedesco 21 2.3 Fonologi: fonotssi dellitlino e del tedesco 23 2.4 Fonologi: lccento itlino e tedesco 24 2.5 Morfologia: il verbo in italiano e in tedesco 25 2.6 Morfologia: il tempo 26 2.7 Morfologia: il modo 28 2.8 Morfologi: lspetto 29 2.9 Morfologia: la diatesi 30 2.10 Sintassi: la frase
31 PARTE OPERATIVA Capitolo 3 - lcuni dti sullpprendimento dellitlino LS in Germania. Un caso concreto: italiano al Tannenbusch Gymnasium - 33 3.1 Italiano come seconda lingua straniera 33 3.2 I gruppi di osservazione 35 Capitolo 4 - Analisi di tipo fonologico: la s italiana, le vocali a fine prol e lccento - 41 3
Capitolo 5 - Analisi di tipo morfosintattico: passato prossimo vs. imperfetto - 48 Capitolo 6 - Proposta didattica -
55 Conclusioni 67 Bibliografia 69 Appendice 70
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Introduzione
Questo lvoro nsce come risultto dellosservzione e dellnlisi di lcuni gruppi di apprendenti tedesco L1/italiano LS durante il periodo di assistentato Comenius presso la scuola pubblica superiore Tannenbusch Gymnasium di Bonn, in Germania. Il contatto diretto con linsegnmento dellitlino LS e con il processo di pprendimento d prte degli studenti durnte lrco dellnno scolstico h portato alla luce alcune caratteristiche che sono sembrate di certo interessanti e soprattutto peculiari di quei gruppi di apprendenti. Si notato infatti che alcuni argomenti relativi sia alla sfera prettamente grammaticale sia a quella fonetica risultavano per la quasi totalit degli studenti faticosi da assimilare. Si cercato dunque di trovare in primo luogo delle risposte e in secondo luogo di elaborare da queste delle proposte didattiche per facilitare il percorso di apprendimento. Tra le varie ottiche disponibili si scelto di studiare tali caratteristiche attraverso lnlisi contrstiv che, nonostnte le possibili critiche circa le origini e leffettiv efficci degli intenti, sembrt chi scrive l vi pi conson e soddisfcente per verificre le ipotesi scturite dllnlisi dei dti rccolti durnte losservzione degli studenti. In questo caso stt condott unnlisi contrstiv a posteriori, ovvero visto alcuni casi di evidente rapidit di apprendimento e altri di altrettanta evidente difficolt e lentezza ci si chiesti quali potessero essere le ragioni per cui si ottenessero tali dati dalla maggior parte degli apprendenti e solo su alcuni argomenti in concreto. Due dunque le domande: perch quegli argomenti in concreto e perch nella quasi totalit degli studenti? Per ragioni di opportunit didattica, ovvero per poter poi progettare delle proposte che mirassero al miglioramento della pratica glottodidattica, si scelto di prendere in considerazione i casi in cui si osservata difficolt e lentezza di apprendimento. Il confronto tra lingua materna, tedesco, e lingua target, italiano, sembrato in questa circostanza un buon sistema di analisi, che ha portato i risultati che vengono esposti nei capitoli successivi. 5
V per ftt un preciszione circ ltteggimento con cui sono stti nlizzti i dati raccolti in ottica contrastiva. Proprio in virt del fatto che si sono raccolti dati in entrambe le direzioni, facilit di apprendimento e difficolt di apprendimento (nonostante poi si sia scelto di dedicarsi solo ad una di esse), si giunti alla conclusione che pi che di interferenza (che rimanda inevitabilmente ad un'accezione negativa e che termine usato e forse abusato in analisi contrastiva) si preferisce parlare in questo elaborato di interazione di lingue che agiscono all'unisono attivando quei meccanismi innati che portano l'essere umano ad esprimersi. Tale interazione, di accezione pi neutra, ammette varie sfaccettature. Come detto in precedenza, si notato dunque che in alcuni casi si trattava di interazione coincidente. Utilizzando la scala di difficolt di Prator fondata sulla gerarchia grammaticale di Stockwell, Bowen e Martin, in Brown (2007: 212), l'interazione coincidente sembra trovare massima espressione nel grado xx, ovvero quando un elemento della L1 trova corrispondenza piena nella LS. Questo presupposto porta in questo caso l'apprendente ad assimilare la LS in modo quasi automatico e con risultati positivi ed per tale motivo che a parere di chi scrive non si pu parlare di interferenza quando le caratteristiche linguistiche proprie di una determinata lingua non fungono d ostcolo nell'pprendimento di unltr m anzi, in qualche modo lo facilitano o quanto meno non creano un impedimento tale da rallentarlo o arrestarlo. In altri casi invece si assistito ad una interazione non-coincidente, soprattutto nel grado x, facendo ancora riferimento alla scala gerarchica citata in precedenza, ovvero quando un elemento della lingua target non presente nella L1 e nel grado xy,y, ovvero quando un elemento in L1 si sdoppia dando vita a due elementi distinti nella LS. In questi due csi dunque lpprendente mostr un grdo di difficolt nellssimilre fenomeni anche di facile trattazione e probabilmente lssenz di tli elementi nell L1 o il fenomeno di divergenz nell L2 lo costringe a creare strategie nuove che rallentano il processo di acquisizione. 6
Questultimo concetto quindi sr quello su cui, come prennuncito, si concentrer questo elborto, dll su nlisi fino llelborzione di un possibile proposta didattica.
Come conclusione a questa introduzione voglio ringraziare alcune persone che hanno reso possibile la redazione di questo elaborato. Ringrzio innnzitutto il professor Mtteo Sntipolo per lestrem disponibilit e liuto fornitomi durnte i mesi di preprzione dell tesi. Ringrazio il personale del Tannenbusch Gymnasium a Bonn per avermi accolta in modo cos ospitale e amichevole, in concreto la preside della scuola Frau Galilea, il responsabile per il progetto Comenius Herr Pizzo e le insegnanti di italiano Frau Hess e Frau Kemper per avermi dato la possibilit di collaborare con loro. Ringrazio le colleghe/colleghi corsisti per le pacche sulle spalle virtuali nei momenti di bisogno. E infine ringrazio Pablo per avermi supportata e sopportata come sempre, anche se questa volta, per sfortuna o per fortuna, da lontano.
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PARTE TEORICA
Capitolo 1. Analisi contrastiva: teoria e approcci glottodidattici
1.1 Cenni storici e concetti Il Novecento h visto svilupprsi numerose teorie linguistiche sullpprendimento della seconda lingua/lingua straniera. Alla fine degli anni 50 in concreto vede la luce, con Robert Lado, la fondazione della linguistica contrastiva e delle prime teorie sullnlisi dellerrore. Tuttvi gi molti nni prim, nel 1930, Henri Frei aveva anticipto lcuni punti chive dellnlisi contrstiv rivedendo il significato di errore linguistico e dandogli un nuovo ruolo fino a quel momento completamente negato. Per comprendere le teorie di Lado vanno quindi tenuti in considerazione gli interventi del linguista svizzero circa la contrapposizione norma/funzione e legge/regola. Frei si interroga sul significato dei termini correct e faute individuando nel primo tutto ci che corrisponde alla norma stabilita dalla comunit e nel secondo lllontnmento d questa norma. Egli contrappone per questo punto di vist quello funzionle, ovvero quelltteggimento che considera sbagliato ci che non adeguato ad una funzione data. In questo modo cerc di dimostrre che lerrore, d sempre considerto come un patologia del linguaggio da curare il pi velocemente possibile, va inteso invece come compensazione al deficit funzionale della lingua, e che la sua analisi va condotta tenendo presente lspetto finlistico dell lingu. Per Frei, gli errori sono frutto di un processo di selezione in cui la memoria accantona quegli elementi non adatti ad una determinata funzione e vengono superati solo attraverso un ciclo funzionle in cui si vlic l limitzione d loro cust solo qundo c necessit di rispondere ad un vero bisogno linguistico. Queste considerazioni portano alla relazione tra regola e legge. Mentre la legge un fenomeno naturale la regola grammaticale diventa un principio imperativo e convenzionale. La Linguistica Funzionale acquista quindi uno scopo esplicativo delle leggi della lingua perch deve spiegare i fenomeni naturali che determinano il funzionamento della lingua. 8
La Grammatica Normativa, di stampo saussuriano, non basta pi perch descrive le regole ma non fornisce spiegazioni sul loro abbandono o mantenimento. Un ventin dnni dopo le intuizioni di Frei, e un ventin dnni prim delle teorie di Lado, Charles Fries parte dalle ipotesi del linguista svizzero per identificare nella lingua materna (L1) e nel confronto tra essa e la lingua straniera (LS) o second lingu (L2) il punto chive nellpprendimento dell lingu di arrivo. Egli individua il meccanismo inconscio che nelle prime tappe dellpprendimento tende trsferire regolrmente, nche se in prte, le strutture della L1 alla L2/LS, formulando di fatto la prima ipotesi di idea contrastiva. La disciplina infine viene fondata da Robert Lado nel 1957. Nella sua opera fondamentale Linguistic across cultures, riprendendo le idee di Fries, attribuisce llpproccio contrstivo lintenzione di confrontare i sistemi fonologico, morfologico, sintattico, lessicale e culturale della L1 e L2/LS cos da identificarne le somiglianze e differenze e con lo scopo di formulare i punti di maggiore o minore difficolt per gli apprendenti. Risulta chiaro quindi uno spostamento di interesse, il quale retrocede al lavoro preliminare che si dovrebbe svolgere per individure linsorgenz di possibili problemi durnte le fsi di pprendimento. In questo modo gli studi di linguistica contrastiva influiscono anche sulla preparazione del materiale didattico che si diversifica a seconda della lingua madre dello studente. Concetto fondamentale di questa teoria la prevedibilit con la quale gli errori ricorrerebbero dopo lnlisi comprtiv tr le due lingue (e le culture) prese in esame. La necessit di confronto avviene su pi componenti, come specificato in precedenza, aggiungendo agli aspetti pi prettamente grammaticali anche quello culturale. Secondo Lado infatti non solo le abitudini linguistiche, ma anche quelle culturali della L1 influiscono sulla capacit di produrre in L2/LS. La mancata comprensione interculturale sarebbe per Lado alla base della formulazione di giudizi erronei perch formulati in base ai parametri del ricevente e non dellemittente. Lttribuzione l prossimo di intenzioni che non corrispondono con ci che il ricevente percepisce crea incomprensione, frustrazione e incapacit di comunicare, anche a livello linguistico. 9
ltro spetto importnte lenfsi che viene post sull dulit dell comunicazione interlinguistica. Vengono sottolineate con chiarezza due direzioni: quella di ricezione/percezione come punto di partenza e presupposto della comprensione e quella di produzione risultato del processo di appercezione, ritenzione ed elborzione dellinput ricevuto. Si deline quindi un possibile doppi ntur dellinterferenz che si pu verificre prim nel modo in cui il discente cpt linput emesso e poi in seguito nel modo in cui si presentano trasferenze dalla propria lingua materna alla lingua straniera. Questo punto resta per ancora poco analizzato anche a causa della evidente difficolt di osservare il modo in cui il discente selezion, interpret e ritiene linput. Lipotesi comunque che linput si il primo elemento d essere influenzto dll configurzione cognitiv dellpprendente e che ci si riversi poi nellinterferenz durnte l fse di output. Lequzione che ne deriv che elementi di somiglinz indicherebbero un fcilit nellpprendimento mentre elementi di diversit porterebbero d un difficolt nellpprendimento. Il meccnismo di transfer dunque il concetto chive dell C e Ldo lo consider il presupposto dl qule lpprendente prte per appropriarsi della L2/LS. Nonostante questa analisi sia stata in buona parte smentit dlle ricerche successive sullcquisizione dell lingu, non si pu negare che essa contenga al proprio interno degli elementi di verit. In anni successivi il modello di Lado stato approfondito dalla scuola americana. Stockwell, Bowen e Martin nel 1965 hanno ipotizzato una gerarchia grammaticale trasformata poi da Prater in una scala di difficolt su cui basare le osservazioni di natura contrastiva, in Brown (2007: 212). Il livello base, o livello 0, sarebbe quello in cui non esiste contrasto o differenza significabile tra due lingue. Lpprendente riesce cos trsferire un suono, un struttur grmmticle o elementi lessicali dalla L1 alla L2/LS senza sforzo. Nel primo livello, identificato col termine preso in prestito dalla fisica coalescenza, due elementi della L1 si fondono in uno solo della lingua target. Nel secondo livello, chiamato anche di assenza, un elemento presente in L1 assente nella L2/LS. Nel terzo livello, o di reinterpretazione o non congruenza, un elemento presente nella L1 presente anche nella lingua target ma in forma diversa. Nel quarto livello, identificato col 10
termine presenza, un elemento della L2/LS deve essere appreso da zero in quanto assente nella L1. Infine nel quinto livello, o di divergenza, un elemento della lingu di prtenz si sdoppi nell lingu trget obbligndo lpprendente d un esercizio di distinzione. Per chiarire la scala gerarchica si possono fare degli esempi con riferimento al tedesco lingua di partenza e italiano lingua target:
livello 0: corrispondenza xx ted: pronomi diretti e indiretti ita: pronomi diretti e indiretti Livello 1: coalescenza x y x ted: distinzione tra Neffe(Nichte)/Enkel(Enkelin) ita: nipote Livello 2: assenza x ted: il genere neutro ita: assenza del genere neutro Livello 3: non congruenza xx 1 ted: ordine dei pronomi composti (accusativo, dativo) ita: ordine dei pronomi composti (dativo, accusativo) Livello 4: presenza x ted: assenza del tempo verbale imperfetto ita: tempo verbale imperfetto Livello 5: divergenza y x y ted: il verbo knnen ita: i verbi sapere e potere
Risult chiro che questo nuovo modello corregge lipotesi di Ldo in qunto lelemento mncnte o presente (quindi quello di mggior diversit) non necessariamente il pi difficile nel percorso di apprendimento di una lingua straniera.
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Per concludere, e tralasciando in questa sede le possibili critiche a questo tipo di pproccio, rest innegbile che lnlisi contrstiv, nt nell sci del modello neo-comportamentista di Skinner, ha cercato tuttavia di superare in qualche modo tle modello secondo il qule lerrore ssumev un ruolo unicmente e fortemente negativo, senza nessuna possibilit di essere usato come elemento sul quale riflettere e dal quale imparare e in cui inoltre la lingua materna veniva considerata come un ostcolo per lpprendimento dell lingu strnier poich le bitudini cquisite nell L1 erno un brrier per linteriorizzzione dell bitudini corrette in L2/LS. La linguistica contrastiva, sebbene non riesca a definire del tutto e a dare giustificazione per molte tipologie di errore, ha per il merito di aver preso in considerzione lerrore non come elemento stigmtizzbile m come elemento analizzabile dal quale ricavare dati utili alla creazione di una didattica il cui focus ha iniziato lentamente a spostarsi sul discente, lanciando cos le basi per quelle che srnno nei decenni seguenti le ricerche di nlisi dellerrore e dell teori dellinterlingu.
1.2 Analisi contrastiva e strutturalismo
Come stto ppen descritto, lnlisi contrstiv si sviluppt llinterno dell cornice strutturalista che affondava le proprie radici nella teoria comportamentista. Tale teoria, nata prima con Bloomfield e poi con Skinner a cavallo degli anni 30 e 50 del ventesimo secolo, considerv lpprendimento come il risultto esclusivo dellesperienz ftt nellmbiente circostnte, ovvero lpprendente er considerto un tbul rs in cui immettere nozioni trmite il processo SRR (stimolo-risposta-rinforzo). Gli stimoli, che potevano essere di natura sia positiva ma anche negativa, avrebbero avuto la capacit di creare delle abitudini considerate come reazioni inconsce agli stimoli ricevuti. Queste ipotesi rendevno pertnto obbligtori, per l buon riuscit dellpprendimento di tipo linguistico, una costante ed incalzante emissione di stimoli nella LS; di conseguenz in questottic l L1 veniv considert uno stimolo negtivo in 12
qunto cus principle dellerrore (nellccezione di cui si prlto nel capitolo precedente) e quindi da bandire nella sua totalit. Lpproccio strutturlist che derivto d quest teori si ftto promotore del termine interferenza. Questo termine indic ppunto linfluenz (negtiv) che l lingua materna avrebbe sullpprendimento di un lingu strnier. L lingu deve venire studiata nelle tre strutture, fonetica, morfologica e sintattica. Gli strutturlisti si fnno sostenitori soprttutto dellspetto orle dell lingu, per cui lpprendente viene spinto ll ripetizione sistematica orale dello stimolo ricevuto che pu venire manipolato con varie opzioni: sostituzione, espansione, trasformazione, ecc. ovvero tramite i famosi esercizi strutturati. Gli stimoli per vengono presentati in maniera asettica, senza contesto di contorno e senza accenni llspetto culturle dl qule provengono. I metodi che si sono sviluppti llinterno dellpproccio strutturlist sono i metodi intensivi come quello audio-orale, audio-visivo, lrmy-method, ecc. tutti accumunati da attivit quali imitazione e ripetizione, in cui, come gi detto, la L1 deve essere totalmente assente poich fonte di errore. Lnlisi contrstiv, che muove i suoi pssi llinterno di questo pproccio, h ripreso alcuni concetti quali la necessit di uno studio teorico della lingua e linterferenz. In un certo senso per, come detto in precedenz, mitig il concetto di errore considerandolo s un elemento da superare ma anche una fonte di informazioni dalla quale attingere. La L1 quindi fornirebbe dati utili e necessari per l previsione delle interferenze e quindi degli errori m perderebbe quelllone di assoluta negativit che le era stato assegnato dai comportamentisti per diventare elemento fondamentale da non trascurare nel processo di apprendimento di una lingu strnier. In quel momento storico dunque lnlisi contrstiv h il merito di mitigare in un certo senso il concetto di studente-automa e tabula rasa poich tiene conto della L1 di partenza si propone di elaborare materiali didattici adeguati alla tipologia di studenti.
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1.3 Analisi contrastiva e approccio comunicativo
In ottic dicronic, l teori comportmentist stt supert con lvvento dllinntismo chomskyno degli nni 70 e dell scopert del meccnismo che Chomsky denomina LAD. Come ormai ben noto, secondo il linguista americano lpprendimento del linguggio ttribuibile d un fcolt innt dellessere umano. Tale facolt viene attivata dal dispositivo di acquisizione della lingua che permette al bambino di apprendere una lingua e produrne successivamente frasi corrette. Il dispositivo analizza gli input, li ordina e classifica e conseguentemente ne ricava delle regolarit. Queste deduzioni sono utili al bambino per produrre enunciati che se non saranno corretti porteranno alla revisione della regola ipotizzt in un progressione costnte dellpprendimento. evidente che si parla ora di ottica deduttiva, per cui la lingua non pi un comportamento governato da abitudini bens da regole e che quindi lo stimolo non serve per apprendere una reazione ma la regola che porta ad una determinata reazione. Sulla base della teoria cognitivo-inntist si poi sviluppto lpproccio comunicativo. Gli elementi costituivi di questo approccio si fondano proprio sugli universali linguistici (quei sistemi di categorie gi pronti e comuni a tutti gli esseri umani e a tutti i linguaggi umani) e sul concetto di grammaticalit e ricorsivit delle regole. Secondo lpproccio comunictivo lerrore perde quindi completamente la sua connotazione negativa per diventare anzi un elemento essenzile di verific delle ipotesi. Trmite lerrore quindi lpprendente srebbe in grado di progredire fino a raggiungere un alto grado di competenza. La correttezza tanto decantata dagli strutturalisti non ha pi quella valenza assoluta ma pu venire accantonata quando la non-grmmticlit induce lpprendente verificare i limiti di applicazione di una determinata regola per acquisire delle generalizzazioni utili per la produzione di frasi a loro volta grammaticali. La competenza che questo approccio ricerca per non soltanto di tipo linguistico (cio quellinsieme di regole che permettono di comunicre e di esprimersi) m pi in generale di tipo comunicativo (da qui il nome). Questa competenza, molto pi complessa ed articolata, si riferisce a tutti gli aspetti di una comunicazione che 14
permettono di veicolare un messaggio e contiene oltre alla competenza linguistica anche quella sociolinguistica (la padronanza delle variet, dei registri e degli stili linguistici), paralinguistica (la padronanza di quegli elementi che possono modificare il significato in modo non strettamente linguistico) ed extralinguistica (cinesic, prossemic e sensorile). Inoltre lbilit di rggiungere uno scopo e sortire, ttrverso il linguggio, leffetto desiderto viene mess sullo stesso pino della correttezza formale che di fatto diventa funzionale alla pragmatica. Infine viene rinsaldato il legame tra lingua e cultura (perso nello strutturalismo) poich una lingua che si scinde dllspetto culturle del qule ess f prte divent innaturale e fondamentalmente inutile. I metodi che derivano da questo approccio sono quello situazionale e quello nozionale-funzionale. Entrambi i metodi si richiamano al concetto di funzione comunicativa. Nel primo caso attraverso dapprima situazione fisiche concrete (a scuola, in stazione, al bar, ecc.) e poi attraverso situazioni verbali (chiedere per spere, chiedere per vere, domndre uninformzione, ecc.) si mir raggiungere la capacit di impiegare le regole interiorizzate; nel secondo caso delle sei macrofunzioni della lingua teorizzate da Jakobson (funzione referenziale, emotiva, conativa, ftica, poetica e metalinguistica) se ne ricavano sostnzilmente tre, lio, il tu e lesso che sono quelle necessrie soddisfre i bisogni comunictivi universli. Tli bisogni sono ll bse dellnlisi utile ll creazione di un curricolo adeguato al tipo di studenti. La lingua parlata assume importanza maggiore rispetto a quella scritta e anche in questo caso la componente pragmatica dominante. Dopo questo rpid descrizione dellpproccio comunictivo, dell teori nell quale affonda le proprie radici e dei metodi che sulla sua base si sono originati, risulta abbastanza evidente che il concetto di analisi contrastiva nata in seno llpproccio strutturlist viene messo sostnzilmente in ombr in qunto l capacit di apprendere una LS non dipenderebbe dalla lingua di partenza e dal confronto con essa ma seguirebbe i medesimi passi dellpprendimento dell lingua materna. Questa differenza innegabile, tuttavia potrebbero esserci degli elementi in grdo di fr convivere l linguistic contrstiv con lpproccio 15
comunictivo. Se pensimo inftti llimportnz che Ldo ttribuiv llspetto culturle dellpprendimento dell lingu e l medesimo convincimento di impossibilit di scissione di lingua e cultura dei comunicativisti, ecco che unnlisi di tipo contrstivo in quest direzione potrebbe fornire dti interessnti sul grado di somiglianze e diversit circa la testualit, la pragmatica, il repertorio sociolinguistico a disposizione dei parlanti e le norme che ne regolano la scelta o alternanza di variet, con lo scopo di raggiungere piena competenza anche in ambito di pragmatica interculturale ed evitare difficolt di trasmissione del messaggio che potrebbe essere linguisticamente perfetto ma culturalmente inadatto ed inefficace. In mbito invece prettmente linguistico limpressione sembr innegbilmente quella di incompatibilit di coesistenza delle due ottiche. Tuttavia, sebbene lnlisi contrstiv d un prte non riesc dre spiegzione soddisfcente di tutti gli errori generati dagli apprendenti poich non tiene conto di una serie di fattori esterni quali per esempio le interferenze ambientali, la disattenzione, le amnesie, ecc. per evidente per chi osservi parlanti di una determinata L1 esprimersi nella lingua target che esistono una serie di modalit di errori che sono ricorrenti e che sono propri solo di quel tipo di parlanti con quella determinata lingua materna. possibile dunque concilire questo elemento con linnegbile, e fino al momento non ancora confutata, presenza del LAD? In opinione di chi scrive, condurre unnlisi contrstiv non significherebbe negare la presenza del dispositivo di cquisizione dell lingu, m fornirebbe llpprendente (nell su modalit debole, meno dogmatica dal punto di vista applicativo e pi mitigata con rispetto ll prevenzione dellerrore) uno strumento in pi per renderlo consapevole delle somiglianze o differenze tra la L1 e la LS ed arrivare cos alla competenza della lingua target con meno difficolt e minor sforzo.
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1.3 Analisi contrastiva e approccio umanistico-affettivo
Circ un decde dopo lpproccio comunicativo ha visto la luce negli Stati Uniti un altro tipo di approccio, quello umanistico-affettivo. Chiaramente di segno opposto al meccanicismo delle tecniche strutturaliste e in qualche modo anche come rezione o lterntiv llinntismo chomskyno, esso si sviluppato a prtire dllinfluenz dellumnesimo psicologico che, in ottic didttic, pone lo studente al centro del processo di apprendimento, assegnando grande importanza llinterrelzione tr lio e il mondo. Secondo questottic, il coinvolgimento dellpprendente deve essere totle; lspetto rzionle non deve per tle rgione mettere da parte quello affettivo e motivazionale, che anzi, diventa fondamentale nel rispetto delle caratteristiche e bisogni individuali di ognuno. Sono di questo periodo ad esempio le teorie sulle intelligenze multiple di Gardner, gli studi sugli stili cognitivi e il concetto di multisensorialit. In questa medesima cornice sono nate anche, pure se pi di una decina di anni dopo, le ipotesi di Krashen sullpprendimento/acquisizione; quella riguardante il filtro affettivo rispecchia perfettmente lttenzione per l limitzione degli stti nsiogeni che, secondo il linguista, sono in grado di bloccare totalmente qualsiasi forma di apprendimento. Lutorelizzzione della persona quindi diventa la meta principale da raggiungere. Si mira alla ricerca del pieno sviluppo delle potenzialit dellpprendente, che sono diverse d pprendente d pprendente e che possono necessitare di strumenti differenti ma che possono altres integrarsi e potenziarsi in modo vicendevole. I metodi che si sono sviluppati seguendo le indicazioni di questo approccio sono vari e numerosi. Alcune delle caratteristiche di questi metodi rimandano direttamente a quelle dei metodi comunicativi, tuttavia rispetto a questi ultimi presentano delle differenze soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi principali dell glottodidttic. Lffettivit divent nucleo centrle con un grnde attenzione per la componenti affettivo-emotive cos da valorizzare quei meccanismi cognitivi inconsci che sono alla base del processo di apprendimento. Il rapporto tra insegnante e apprendente si trasforma, affidando al primo il ruolo di 17
consulente e di guida che accompagna il secondo attraverso le scoperte linguistiche ttrverso un procedimento induttivo. Linsegnnte inoltre trmite il costante incoraggiamento deve mantenere basso il filtro affettivo degli studenti con il fine di rendere quasi inesistenti le resistenze di tipo psicologico che in modo conscio od inconscio vengono opposte durnte lpprendimento. Tutti gli spetti psicologici dellpprendimento dunque cquistno or grnde importnz, cos come lnlisi delle motivzioni dellpprendente e ltmosfer/mbiente nel qule lpprendimento h luogo. Tra questi metodi ricordiamo il TPR, il quale promuove un coinvolgimento psichico e fisico totale e che collega la lingua con la fisicit degli apprendenti. Vengono offerti stimoli verbali e non-verbali la cui velocit di acquisizione segue il ritmo e la progressione delle necessit e individualit degli apprendenti in un ambiente in cui gli stati ansiogeni e le esperienze frustranti siano ridotte al minimo. Poich dtto soprttutto per linsegnmento precoce delle lingue straniere, le critiche che sono state rivolte a questo metodo riguardano il rischio di ripetitivit e monotonia che potrebbe avere come conseguenza la perdita di attenzione ed interesse da parte di apprendenti adulti. Un altro metodo che ha avuto e che ha tuttora una certa importanza la Suggestopedia messo a punto dal bulgaro Lozanov alla fine degli anni 60. I principi di questo metodo si bsno sulluso di procedure che sfruttno si lpprendimento conscio che quello inconscio, sull suggestione che funge d base per lo sviluppo di un atteggimento positivo verso lpprendimento e sul clima rilassato e disteso che va ricercato in classe cos da permettere llpprendente il pieno sviluppo del proprio potenzile cognitivo. Oltre tutto ci l sequenzilit in crescendo dellinput considerato importante per il pieno coinvolgimento dei due emisferi cerebrali che attraverso attivit adeguate di globalit e analisi permettono il raggiungimento di una competenza soddisfacente nella lingua target. Infine va ricordato il Natural Approach del gi citato Krashen e Terrel. Nonostante ci si interroghi ancora se si tratti di un metodo o non sia pi mpimente un pproccio, qui riportimo lcune crtteristiche dellimpostzione 18
krshenin che si inseriscono nel pi generle qudro dellpproccio umanistico- affettivo con risvolti indicatori anche sulle pratiche glottodidattiche. Le cinque famose ipotesi di apprendimento vs. acquisizione, monitor, ordine naturale, input comprensibile e filtro ffettivo trovno relizzzione glottodidttic nellutilizzo del silent period (per cui si lsci il tempo necessrio llpprendente di sentirsi in grado di produrre un output), in sussidi adeguati il cui scopo sia la facilitazione dello sviluppo naturale della competenza comunicativa a livello inconscio (ricordiamo il concetto di i+1) e in una prevalenza di attivit comunicative (con unttenzione importnte per lspetto fonologico) che spostno le ttivit grmmticli in un secondo momento solo nel momento in cui lpprendente si in grado di utilizzare la lingua senza blocchi e/o inibizioni. nche in questo cso, dopo un breve excursus circ lpproccio umnistico- affettivo e i metodi che da esso sono scaturiti, ci si pu chiedere in che modo lnlisi contrstiv poss trovre spzio ed ppliczione in ottiche glottodidttiche cos diverse d quell che lh genert. L rispost che chi scrive si sente di fornire l medesim dt poco sopr: l scelt di vvlersi dellnlisi contrastiva non deve perch negare le novit degli ultimi approcci glottodidattici. Esistono d esempio nellpproccio umnistico-affettivo alcuni tratti che possono venire rispettti dllnlisi contrstiv e con i quli ess pu fungere in un certo senso d collbortrice. Lttenzione post l rispetto del crescendo dellinput, li+1 krshenino, e ll comprensione di questo potrebbe trovre un vlido lleto nellnlisi delle diversit tr l lingu di prtenz e quell trget cos d non correre il rischio di presentre llpprendente un input che, sebbene rientrante nel suo livello di competenza, risulti tuttavia di difficile assimilazione a causa delle probabili interazioni non coincidenti. La previsione degli errori, seppur con tutte le doverose cautele che sono state prese nella versione debole dellnlisi contrstiv, potrebbe aiutare nel mantenimento di una situazione ansiogena moderata poich in grado di avvisare sulle probabili difficolt a cui lpprendente ndrebbe incontro nel percorso di cquisizione (per usre un termine proprio dellpproccio ppen trttto). nche lttenzione per lspetto fonologico, cos presente nellpproccio umnistico-affettivo, potrebbe trovare 19
giovmento dllnlisi contrstiv in qunto potrebbe usufruire dei dti ricvti trmite questultim. In questo modo inoltre nche il ruolo di guida attribuito llinsegnnte, grzie ll pres di coscienz dei punti di prevedibile mggior difficolt dellpprendente in relzione ll L1, potrebbe migliorre cos d condurre con mggior conspevolezz lpprendente trmite induzione ll scoperta delle regole della lingua target. In definitiv dunque i dti forniti dllnlisi contrstiv non trovno rgione di scontrrsi con i criteri dellpproccio in qunto di ess si potrebbero mntenere le previsioni per adattarle facilmente alle caratteristiche di questultimo.
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Capitolo 2. Italiano e tedesco a confronto: alcune variazioni linguistiche in ottica contrastiva
2.1 Fonologia: vocalismo italiano e tedesco primo questo tem osservndo limmgine seguente, presente in Zuanelli Sonino (1975: 63) :
Come chiaramente visibile, il sistema vocalico italiano e quello tedesco presentano notevoli differenze. La prima divergenza riguarda il maggior numero di fonemi e lsimmetri dei punti di rticolzione del tedesco rispetto llitlino. Il trpezio voclico sul qule sono sistemti i fonemi dellitlino pu in relt fr pensare anche ad un triangolo il cui vertice occupato dalla /a/. Con rispetto alla posizione orizzontale della lingua possiamo avere le vocali velari o posteriori / o u/, la vocale media centrale (lievemente arretrata) /a/ e le vocali palatali anteriori 21
/ e i/; linnlzmento dell lingu lungo invece lsse verticle produce unopposizione tr vocli bsse o perte //, medio-bsse o semiperte / /, medio-alte o semichiuse /e o/, alte o chiuse /i u/. Il sistema vocalico tedesco presenta un numero di fonemi variabili da 15 a 17 disposti nel trapezio in maniera non simmetrica. Con rispetto alla posizione orizzontale della lingua si distinguono le vocali velri posteriori corte / / e lunghe /u o/, le vocli medie centrli corte / / e l lung //, e le vocli pltli anteriori corte / / e lunghe /i y e /. Oltre llopposizione tr vocli perte e chiuse lungo lsse verticle come nellitaliano, il sistema vocalico tedesco produce nche lopposizione tr vocli lunghe e corte con funzione semntic (inesistente invece nellitlino) e l presenz di vocli turbte / y/ che condividono il tratto [+arrotondato] completamente assente nel vocalismo italiano.
2.2 Fonologia: consonantismo italiano e tedesco
Anche in questo caso partiamo dagli schemi seguenti:
l a b i o v e l a r i
b i l a b i a l i
l a b i o d e n t a l i
d e n t a l i
a l v e o l a r i
a l v e o p a l a t a l i
p a l a t a l i
v e l a r i
approssimanti [w] [j] fricativi f v s z affricati ts dz t d occlusivi p b t d c k g polivibrante r laterali [l] l nasali m [] [n] n [] consonantismo italiano 22
consonantismo tedesco in Canepari (1980)
Come risaputo la classificazione del sistema consonantico si basa su tre parametri fondamentali: il luogo di articolazione che indica il punto della cavit orale in cui si produce linterruzione del flusso dri trmite gli orgni fontori il modo di articolazione che indica il tipo di interruzione, il tipo di ostacolo la sonorit/sordit che indica la partecipazione o meno delle corde vocali alla produzione dei fenomeni consonantici
Il sistema consonantico italiano vede la presenza di 28 unit (compresi gli allofoni). In concreto 2 foni approssimanti, 5 fricativi , 4 affricati , 8 occlusivi, 1 vibrante , 2 laterali e 6 nasali. Il sistema consonantico tedesco vede invece la presenza di 27 unit (compresi gli allofoni) e presenta una distribuzione diversa dei foni: 2 approssimanti (di cui uno laringale), 9 fricativi (di cui uno uvulare), 3 affricati, 7 occlusivi (di cui uno laringale), 1 vibrante, 1 laterale e 4 nasali. Rispetto al sistema consonantico tedesco in italiano sono totalmente assenti le varianti palato-dorsale [] come in mich, e velare-dorsale [x] come in Buch, locclusiv glottidle [] come in Apfel e la fricativa laringale /h/ come in Haus. Litlino inoltre non present l pronunci spirt delle occlusive sorde /p t k/ (/p h t h k h /)
23
2.3 Fonologia: fonotassi dellitaliano e del tedesco La descrizione delle sequenze fonologiche di una lingua permette di indentificare le peculiarit di quella determinata lingua dalle altre, fornendone cos anche una rappresentazione sul piano metalinguistico dello scambio e ricezione dei messaggi. Lo studio della struttura delle sequenze non materia semplice a causa dell loro non omogeneit e dellimpossibilit di descriverle con un numero determinato di regole di restrizione. Questa difficolt ha varie origini, tra cui il cambiamento diacronico delle lingue che ne mostra il mutamento attraverso il tempo e che produce la sovrapposizione di vari strati evolutivi e la presenza di prestiti linguistici da lingue straniere con cui il sistema linguistico preso in considerazione entrato in contatto (si pensi ad esempio alle sequenze fonotttiche dellinglese viette nel sistem fonotttico dellitlino, m comunque presenti e accettate nella nostra lingua sia parlata che scritta). Da questa difficolt ne deriva inoltre anche quella di condurre uno studio comprtivo ttendibile tr i sistemi fonotttici di due lingue. Tuttvi lnlisi delle peculiarit fonotattiche delle singole lingue permette di tentare un confronto per comparare similitudini e diversit. Per qunto rigurd litlino, senz per addentrarci troppo nella natura della struttura sillabica, le sequenze segmentali non marcate permesse sono del tipo CV-CVC-VC (C=consonante, V=vocale). In posizione di incipit permessa anche la sequenza CCV; in quella finale solo ed esclusivamente quella CV. Esiste inoltre un restrizione reltiv llordine con cui le consonnti possono essere presenti llinterno dell sillb e che segue l scl di sonorit per cui consonnti con un valore di sonorit pi alto devono stare pi vicine al nucleo sillabico rispetto a quelle con minore sonorit. Per quanto riguarda il sistema vocalico esistono due regole fonotattiche: -le vocali sono sempre lunghe in sillaba tonica, aperta, non finale di parola (rosa [) -le vocali sono sempre brevi in sillaba atona anche se aperta e non finale (roseto), in sillaba chiusa anche se tonica e non finale (calcio), in sillaba finale anche se tonica e aperta (partir). Per quanto riguarda il sistema consonantico esistono cinque regole: 24
-una consonante lunga (geminata) pu trovarsi in posizione intervocalica (palla) o davanti a consonante (cogeminazione) (a Trento). -una consonante geminata non pu trovarsi dopo un'altra consonante. -le autogeminanti [ t
s d
] sono sempre lunghe in posizione intervocalica o tra
vocale e semivocale (liscia, ragno, maglia, tizio, azione) e brevi in posizione iniziale o vicino a consonante (sciopero, gnu, gli, canzone, orzo). -la fricativa dentale sonora, le semivocali e gli allofoni della nasale sono sempre brevi. In tedesco le variet di sequenze segmentali all'interno della sillaba sono molto pi varie. Esistono infatti sillabe del tipo: CV-VC-CVC-CCVVC-CVCC- CCVCC-CVV-CCV-CCVC-CVCCC-CCVCCC. Si distingue inoltre tra sillaba chiusa e sillaba aperta (con la medesima accezione in italiano) e tra sillaba nackte (nuda) e bedeckte (copert). Queste ultime due definizioni rigurdno lttcco dell sillb e non l cod. In un sillb nud lttcco di tipo voclico, mentre in un sillb copert lttcco consonntico. La natura della sillaba tedesca rispetta il principio di Silbengipfel, il picco sillabico (solitamente una vocale, ma in mancanza di essa anche una consonante liquida o una nasale) attorno al quale il resto di consonanti si raggruppano per scala di sonorit secondo la seguente lista (da pi sonoro a meno sonoro) a > e, o > i, u > r > l > m, n, [] > v, z > f, s > b, d, g > p, t, k.
2.4 Fonologia: laccento italiano e tedesco Un elemento importante riguardante i fenomeni soprasegmentali senza dubbio lcuno l diversit nell posizione dellccento in un dt fonosillb nelle prole itline e tedesche, segnlre il culmine dltezz dell sillb tonic. Nellitlino lccento tonico sostnzilmente libero e non segue norme e regole prestabilite. Pu avere per valore distintivo e fonematico, ricoprendo cos una funzione morfologic e/o semntic, in lcune coppie minime quli: /nkor, nkor/, /prinipi, prinipi/, /subito, subito/. In tli coppie inoltre lccento grafico non obbligatorio, e abbastanza raro, poich il significato delle parole 25
risult evidente dl contesto dell frse. In posizione tronc invece lccento grafico diventa obbligatorio. In tedesco mnc lccento grfico e quello tonico pu essere descritto come fortemente dinmico. Questultimo si trov prevlentemente in posizione inizile e sulla sillaba radicale o tematica e mantiene quella posizione anche quando alla parola vengono aggiunti suffissi, desinenze o prefissi atoni inseparabili (del tipo: be, emp, ent, er, ge, ver, zer, hinter, miss, voll, wider), come in krnk (malato) Krnkheit (mltti). Nelle prole composte lccento cde di norm sull prim componente mentre sulle altre ne permane uno molto pi lieve, come in Krnkenhaus (ospedale) composta da Krnken (mlti) e Hus (cs). Lunico cso in cui si present lccento tonico in posizione tronc nelle prole terminanti in ei, come in Parti (partito). La presenza di coppie minime con rispetto ll posizione dellccento reltivmente ridott e riguarda coppie di verbi con prefisso. Se il prefisso seprbile lccento cde su di esso, se non seprbile lccento rimne sul verbo, come in mgehen (trttre) umghen (evitare).
2.5 Morfologia: il verbo in italiano e in tedesco Come segnalato in Vezzosi (2003: 28), le differenze riguardo la morfologia del verbo tr litlino e il tedesco sono riconducibili llpprtenenz del primo l tipo linguistico romanzo e del secondo a quello germanico. Le forme verbali in italiano esprimono diverse categorie grammaticali: persona e numero, tempo, modo, aspetto e diatesi. La flessione del verbo esterna quindi le informazioni riguardo a persona e numero, tempo e modo si ricavano dalle desinenze e dagli infissi legati al tema:
Il sistema flessivo verbale italiano abbastanza trasparente e inequivoco, ma nei casi in cui si presenta coincidenza piena tra desinenze o infissi che indicano funzioni diverse, il ricorso lluso dei pronomi personli di emergenz risolve il problema del sincretismo: mangia, terza persona singolare del presente indicativo (egli/ell) e second person singolre dellimpertivo (tu).
Le forme verbli in tedesco esprimono le medesime ctegorie dellitlino di persona e numero, tempo, modo, aspetto e diatesi. Tuttavia i verbi tedeschi si suddividono in tre gruppi che seguono regole morfologiche diverse. Nel gruppo dei verbi deboli si inseriscono quei verbi che presentano una coniugazione regolre con lggiunt delle desinenze ll rdice verble fiss. Nel gruppo dei verbi forti si inseriscono quei verbi che presentno un lternnz nell vocle tematica nel tempo Prteritum e nel participio passato. Le desinenze permangono le medesime dei verbi deboli, ma la radice verbale varia modificando la vocale tematica per distinguere il tempo presente dal passato. In questo modo al tempo passato i verbi forti non presentano la desinenza caratteristica (-t) essendo questa funzione segnalata appunto dalla vocale tematica. Nel gruppo dei verbi misti infine si trovano quei verbi che presentano le desinenze dei verbi deboli al Prteritum e al participio passato e variano anche la vocale tematica come i verbi forti.
2.6 Morfologia: il tempo Il tempo verbale considerato un elemento deittico in quanto determina il momento dellzione in rpporto llenuncizione. Per chirire questo concetto di deissi temporale basta rifarsi alle categorie di Hans Reichenbach (1947) che nel 27
secolo scorso aveva identificato i tre momenti temporali descrittivi dei tempi verbali: ME, lo speech time ovvero il momento in cui si produce ltto comunictivo; M, levent point il tempo ssoluto o il momento in cui lzione descritta avviene; MR il punto di riferimento che mette in relazione i due momenti precedentemente descritti. In base a queste tripartizione si avr uno schema di questo tipo: 1)ME = MA= MR tempo presente 2)ME precede MA tempo futuro 3)ME segue MA tempo passato 4)ME segue sia MA che MR tempo trapassato 5)MR segue MA ma MA segue ME tempo futuro nel passato Oltre alla funzione deittica il tempo verbale ne svolge anche una anaforica, ovvero pu essere in grado di mettere in relazione tra di loro vari tempi o momenti descritti nellenuncito. In italiano sono presenti quattro tempi semplici (presente, imperfetto, passato remoto e futuro semplice) e quattro tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore). Secondo la deissi temporale il presente indic coincidenz tr ME, M ed MR, unzione bitule e un verit universale e inoltre pu essere usto per esprimere unzione futur soprttutto nel prlto; il pssto descrive eventi che precedono il momento dellenuncizione e pu presentrsi sotto vrie forme in riferimento llspetto; il futuro descrive unzione che segue il momento dellenuncizione e nell lingu prlt ormi spesso sostituito dal presente. Secondo la funzione anaforica, tramite le regole della consecutio temporum, tempi composti come il trapassato prossimo o il futuro anteriore sono in grado di segnalare lestt sequenz degli eventi nel tempo. In tedesco i tempi verbli sono in numero inferiore rispetto llitlino. Esistono solo due tempi semplici (presente, Prteritum) e quattro composti (perfetto, piuccheperfetto, futuro semplice, futuro anteriore). Si nota subito la mancanza dellimperfetto, lo spostmento del futuro nei tempi composti e un minor numero di tempi passati. Questa mancanza di esatta corrispondenza dei tempi verbali nelle 28
due lingue rende difficile l res estt dellspetto cronologico dei tempi italiani in quello tedesco. Si po inoltre dire che il sistem verble tedesco, pur mntenendo le coordinte dell deissi di Reichenbch, mette pi lccento sull veridicit dei tempi verbali che sul loro aspetto cronologico. Per tale ragione il presente esprime eventi prettamente reali e verificabili, solitamente vissuti in prima persona. Il Prteritum il tempo degli eventi vissuti ma non direttamente verificabili, non a caso il tempo delle fiabe e dei racconti. Il perfetto la controparte nel passato del presente, quindi il tempo delle cose gi vissute ma ugualmente verificabili.
2.7 Morfologia: il modo ttrverso il modo, il prlnte esprime ltteggimento nei confronti dellenuncito che emette, dello svolgimento e finlit dellzione narrata e del tipo di comunicazione che intrattiene con il suo interlocutore. Nella lingua italiana esistono quattro modi finiti e tre non finiti. I modi finiti sono: -lindictivo il modo che esprime l certezz e present un vriet di otto tempi verbali. -il congiuntivo lestto opposto ed necessrio per esprimere distnzimento dll verit e vlori come il desiderio, il dubbio, l potenzilit, lirrelt, ecc. Esso presenta quattro tempi verbali ed sostanzialmente legato alla subordinazione. -limpertivo il modo che esprime il comndo, lordine, linvito e il divieto. Esiste solo al tempo presente e nelle forme della seconda persona singolare e plurle mentre per le ltre persone si ricorre lluso del congiuntivo presente. -il condizionale il modo che esprime la possibilit, il desiderio la cui realizzazione dipende solo dal verificarsi di una determinata condizione. Esso presenta due tempi e si trova spesso legato alla subordinazione assieme al congiuntivo. I tre modi non finiti, che non esprimono la persona e il numero, sono: 29
-linfinito, usto per esprimere il senso di unzione in generle. Pu essere usto in frasi dipendenti, dopo i verbi servili o per dare istruzioni di tipo tecnico. Si presenta nelle forme del presente e del passato. -il gerundio, usto per esprimere l modlit con cui unzione si svolge rispetto d unltr m pu indicre nche tempo, mezzo o cus. Si presente in due tempi verbali, presente e passato. -il prticipio, lunico che in determinte circostnze pu fornire indicazioni su genere e numero (quindi concordando con il soggetto), viene usato assieme ai verbi ausiliari nella formazione dei tempi composti. Nella lingua tedesca troviamo una sostanziale piena corrispondenza con lindictivo e limpertivo, mentre il congiuntivo non presenza corrispondenza univoca. In primo luogo il congiuntivo tedesco non presenta temporalit essendo privo di questo aspetto morfologico. La presenza del Konjunktiv I e Konjunktiv II, che riprendono rispettivamente le forme del presente e del passato, legata unicmente llutilizzo del primo nel discorso indiretto e del secondo nellespressione dell possibilit o dell irrelt nel cmpo pi vsto delle subordinte ipotetiche. Lunico spetto quindi che viene d esso evidenziato ppunto quello modle, ovvero lespressione dell Mglichkeit (possibilit). Il condizionale infine totalmente assente. I tempi non finiti esistenti presentno corrispondenz con quelli dellitlino. Per il participio va precisato per che esso ha forma fissa e non concorda. Inoltre il gerundio, pur vendo un form simile llitlino con lggiunt del suffisso end alla radice, viene scarsamente usato in favore di preposizioni che introducono una vera e propria subordinata.
2.8 Morfologia: laspetto Lspetto probbilmente l ctegori grmmticle pi compless d nlizzre. Essa riguarda la caratteristica non deittica del verbo, ovvero la prospettiva interna dellzione. Lspetto dunque descrive lo svolgimento dellzione sotto determinti punti di vist e profili che interessno il prlnte. Se lzione 30
osservata nel suo svolgersi, senza linee demarcative, allora si avr un tempo imperfettivo; se invece lzione vist come un evento concluso si vr un tempo perfettivo. In italiano esistono due tempi verbli imperfettivi, limperfetto ed il gerundio che possono delinere lspetto progressivo o lspetto continuo dellzione, e tre tempi verbali perfettivi, il passato remoto, il passato prossimo e il futuro anteriore che possono delineare anche aspetti puntuali nel passato o nel futuro con valore di anteriorit rispetto ad un altro evento. In tedesco, mancando alcuni dei tempi verbali presenti invece in italiano, si ricorre ll deissi temporle per ovvire ll mncnz dellspetto verbale. In una nrrzione per esempio, mentre litlino si bs sullo schem cornicetempi imperfettivi / sviluppo delle azionitempi perfettivi, il tedesco costretto a risolvere la perdita di questa opposizione tramite la subordinazione o il cotesto. Un'altra differenza riguarda la perifrasi progressiva stare+gerundio che permette in itlino di cogliere il processo dellzione in un momento specifico del presente. Mncndo luso del gerundio e di conseguenz di quest prfrsi progressiv il tedesco ricorre llutilizzo di perifrsi non grmmticli come am o gerade (Hanna ist am Spielen, Ich gerade lese Anna sta giocando, sto leggendo).
2.9 Morfologia: la diatesi La diatesi la categoria che esprime il modo con cui la persona o la cosa a cui ci si riferisce nellenuncito prtecip llevento descritto dl verbo. L ditesi dunque oppone lttivo l pssivo. Nell form ttiv il soggetto coincide con lgente, egli svolge unzione che ricde sulloggetto che un complemento (diretto o indiretto). Nella forma passiva questa struttura si inverte, sintatticamente loggetto viene sostituito d un complemento e semnticmente il pziente divent il soggetto dellzione. Tedesco ed italiano coincidono completamente nella forma attiva, mentre nella forma passiva divergono su alcuni aspetti. Il tedesco infatti nella forma passiva 31
mette in campo ben due ausiliari, werden (diventare) sein (essere), contro lusilire unico dellitlino essere. Il Vorgangpassiv (werden + participio) in realt il vero passivo che rende la diatesi nel proprio divenire e si pu definire come il pssivo dzione. Il Zustndpssiv (sein + prticipio) invece il cosiddetto passivo di stato perch descrive semplicemente la condizione in cui una persona o una cosa si trovano e non presenta infatti mai il complemento dgente. Quest second opzione per scrsmente utilizzt e viene spesso sostituita con un predicato. Il secondo aspetto divergente riguarda il tipo di verbi che ammettono la forma passiva. In italiano unicamente i verbi transitivi permettono la formazione del passivo poich unici a reggere il complemento oggetto diretto, mentre in tedesco anche molti verbi intransitivi che reggono il complemento indiretto ovvero il caso dativo ammettono la forma passiva.
2.10 Sintassi: la frase Come d definizione in Simone (2007: 193), l sintssi si occup del modo in cui le prole si combinno tr di loro in unit di livello superiore. In questa sede abbiamo scelto di occuparci di uno degli aspetti della sintassi, prendendo in esame principalmente le regole della sintassi della frase nella lingua italiana e tedesca. Nel primo cso, litlino un lingu SVO (S=soggetto, V=verbo, O=oggetto) in frasi enunciative o assertive. Secondo questo ordine i costituenti della frase (soggetto, predicato, complementi, aggettivi e apposizioni) formano una successione non-marcata. Per raggiungere una successione marcata si pu ricorrere lllterzione degli elementi che si spostano per marcare la posizione tematica o rematica, come nelle frasi interrogative, imperative o del tipo XVS (in cui X=elementi che non sono S,V,O), o lllterzione dellintonzione. Questultim si rende necessri nche cus del parametro pro-drop che crtterizz litlino per l non obbligtoriet del soggetto che pu essere sostituito da un pronome implicito senza realizzazione fonetica. I restanti costituenti della frase non seguono regole fisse di posizione. Per quanto riguarda gli avverbi e le locuzioni avverbiali non esistono successioni obbligatorie 32
llinterno dell frse. L negzione di predicto sempre preverble rendendo evidente pertanto il campo di riferimento, inoltre essa pu essere generalmente multipla (anche se in presenza preverbale del pronome indefinito nessuno essa si rende innecessaria). Il tedesco una lingua SOV, quindi il materiale verbale trova la sua naturale posizione alla fine della frase. Va per precisato che il sintagma verbale tedesco si compone di due prti: un prte che flette e che rppresent linformzione grmmticle e un prte che non flette e che d indiczioni circ lspetto semantico. La parte flessa si trova sempre in seconda posizione, mentre la parte non flessa, se esiste, si sposta in ultima posizione, quella naturale. importante altres ricordare che nella lingua tedesca la frase si compone di tre segmenti: Vorfeld, che pu essere rappresentato dal soggetto della frase o da complementi; Mittelfeld, che contiene il sintagma verbale e i complementi accessori; Nachfeld, rappresentato da tutte le altre integrazioni. Questa struttura cos organizzata obbliga a spostare gli interi blocchi segmentali per la creazione delle strutture mrcte. llinterno del Mittelfeld inoltre, che il segmento con pi elementi, esiste un ordine ben preciso con cui tali elementi devono apparire. Esso, come detto poco sopra, si compone di tre parti: V1 (il verbo flesso), O (i complementi), V2 (il verbo non flesso). Il campo O viene occupato soprattutto da nomi, ma anche da avverbi e al suo interno si trova in prima posizione il complemento di termine, mentre in ultima posizione si trova sempre il complemento oggetto. Tra queste due posizione ben marcate il resto di complementi pu seguire un ordine pi libero. Il mancato rispetto della posizione sintattica di ciascun elemento fa perdere alla frase il proprio significato semantico rendendola agrammaticale.
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PARTE OPERATIVA
Capitolo 3. Alcuni dati sullapprendimento dellitaliano LS in Germania. Un caso concreto: italiano al Tannenbusch Gymnasium.
3.1 Italiano come seconda lingua straniera
Linsegnmento dell lingu itlin LS nel sistem scolstico tedesco ttivto fin di livelli pi bssi con l presenz nel territorio di lcune scuole dellinfnzi in cui i bambini vengono esposti alla lingua italiana fin da piccoli. Sono per lo pi scuole bilingue frequentte si d tedeschi che d itlini in cui linsegnmento dell second lingu e leduczione interculturle sono elementi centrli dell programmazione didattica. A livello di scuola primaria (Grundschule) la lingua italiana stata introdotta in molte scuole come lingu dincontro, ovvero non riveste il ruolo di mteri curricolare ma viene offerta attraverso attivit di sensibilizzazione favorendo quindi lspetto di interculturlit, soprttutto in ree del pese nel qule l presenza di studenti italiani o con origini italiane elevata come nel Nordrhein- Westfalen. Proprio in questa regione, nel corso degli ultimi decenni, si sono sviluppati tutta una serie di progetti mirati a favorire lo scambio e linguistico e lumento della presenza della lingua italiana nelle scuole tedesche tramite il coinvolgimento dei medesimi studenti itlini nellinsegnmento dell loro madrelingua in contesto di LS. Visto il buon risultato del progetto alcune scuole hnno poi introdotto litlino come materia curricolare istituendo vere e proprie sezioni bilingue. In tre delle quattro tipologie di scuole secondarie (Gymnasium, Realschule e Gesmtschule) litlino mteri curricolre gi di primi nni 70. Con l riform dellorgnizzzione delle scuole secondarie la seconda e poi terza lingua straniera sono diventate obbligatorie negli ultimi tre anni di scuola. Le ultime 34
statistiche consultabili risalgono ad una decina di anni fa e segnalano la presenza di circa 65 mila studenti di origine italiana nella scuole tedesche, di questi circa 20 mila solo nella regione Nordrhein-Westfalen. In questo Lnd inoltre nellnno scolstico 2003-2004 litlino come LS veniv insegnato in 207 scuole ad un totale di 13881 studenti, mentre come lingua veicolare era presente in 187 scuole con la partecipazione di 6000 studenti. 271 studenti inoltre studiavano in italiano in 2 scuole completamente bilingui. Per quanto riguarda in concreto la situazione della lingua italiana nel Gymnasium (la scuola secondaria che prevede un ultimo ciclo di tre anni, Oberstufe, che prepara ll mturit e llingresso llUniversit) nellnno scolstico 2003-2004 e nellultimo ciclo ess veniv insegnt in 109 scuole, per un totle di 1624 ore, 9272 studenti. Con questi dti litaliano risultava al quarto posto su scala regionle dopo linglese, il frncese e lo spgnolo. La scuola presa in esame, e a i cui studenti i dati di questo elaborato si riferiscono, il Tannenbusch Gymnasium. Nel sistema educativo tedesco il Gymnasium una scuol secondri di indirizzo pi teorico che prtico e lunic che permette attraverso un ciclo finale triennale (Oberstufe) il conseguimento di un diploma necessrio per lccesso llUniversit. Il Tannenbusch Gymnasium situato a Tannenbusch, un quartiere di Bonn con presenza massiccia di immigrazione soprattutto dai paesi arabi e asiatici. La scuol offre ormi d oltre pi di un decde linsegnmento dell lingu itlin come materia curricolare, presente per unicamente durante i tre anni dellultimo ciclo di studi. In questo modo l tipologi di studenti che scelgono litlino come seconda o terza lingua straniera (una certa libert del piano di studi permette ad ogni studente di creare il proprio percorso scolastico secondo le proprie inclinzioni e ttitudini) vri, in qunto llultimo ciclo pprodno si studenti provenienti dai cicli precedenti del Gymnasium, sia studenti della Realschule che decidono di continuare il percorso scolastico per ottenere il diploma di maturit e accedere in seguito lluniversit. Per ogni nno dellOberstufe sono presenti due gruppi seguiti d due insegnnti diversi (si parla di gruppi poich gli studenti non sono suddivisi in classi o sezioni 35
fisse, ma i gruppi possono essere composti diversamente a seconda della materia e del docente). Nei primi due anni viene sostanzialmente affrontata la parte prettamente linguistica della LS con il raggiungimento del livello soglia A2/B1. Durnte il terzo nno invece linsegnmento pi di tipo socio-culturale in preprzione i temi dellbitur (l mturit) che prevede lo svolgimento di un prov scritt rigurdnte uno scelt tr tre possibili rgomenti (nellnno scolastico 2012-2013 i temi sono stti: i giovni, limmigrzione e Venezi).
3.2 I gruppi di osservazione
Il periodo di 45 settimne di ssistentto Comenius, h dto lopportunit chi scrive di clrsi nell relt dellinsegnmento dellitlino LS per un periodo quntittivmente utile l seguimento dellevoluzione degli studenti nellpprendimento dell lingu strnier durnte lnno scolstico 2012-2013. Le classi a cui si fa riferimento nei capitoli seguenti sono due gruppi paralleli ma seguiti da due insegnanti diversi. I due gruppi sono due Q1, il secondo anno del cos detto Oberstufe, ovvero il ciclo triennale finale del Gymnasium. Il Q1a formato da 21 studenti, il Q1b formato da 24 studenti. Entrambi i gruppi seguono il corso di itlino LS come second lingu strnier dopo lInglese per un totale di 4 ore accademiche settimanali. La formazione dei gruppi variegata per et, per provenienza e per lingua parlata in famiglia, come mostrano i grafici sottostanti.
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Et
Classe Q1 a
Classe Q1 b
Le et variano da un massimo di 21 anni ad un mino di 16. La maggior parte di lunni h tr i 17 e i 18 nni, rientrndo cos nellet previst per l frequenz l penultimo anno del Gymnasium.
Origini e provenienza dei genitori
Classe Q1 a 17 43% 18 24% 19 24% 21 9% Composizione della classe per et 16 5% 17 32% 18 45% 19 18% Composizione della classe per et Germania 28% Germania e Filippine 4% Germania e Italia 5% Germania e Jamaica 5% Iran 5% Libia 5% Palestina 9% Polonia 5% Russia 5% Russia e Kazakistan 5% Siria 5% Spagna e Madagascar 5% Tunisia 9% Turchia e Kurdistan 5% Composizione della classe per origine dei genitori 37
Classe Q1 b
Poich la quasi totalit degli studenti risulta essere nata in Germania, si scelto dunque di indagare sulle origini e provenienza dei genitori per individuare quanti tra gli apprendenti fossero effettivamente immigrati di seconda generazione. Come dimostrano i grafici, in entrambi i gruppi (in numero leggermente superiore nella classe Q1 a) il numero di figli di immigrati nettamente superiore al numero dei figli di genitori tedeschi. Sono inoltre presenti dei casi in cui i genitori sono un coppia mista formata da un/a tedesco/a e uno/a straniero/a e dei casi in cui la coppia mista formata da genitori provenienti da due paesi stranieri e diversi luno dllltro. L provenienz vriegt, m l mggior prte h origini medio- orientali.
Afghanistan 4% Cina 4% Germania 36% German ia e Iran 4% Ghana 4% Iraq 14% Kurdistan 4% Marocco ed Eritrea 5% Paesi Bassi 5% Russia 5% Siria e Turchia 5% Sri-Lanka 5% Turchia 5% Composizione della classe per origine dei genitori 38
Lingua usata in famiglia
Classe Q1 b
Classe Q1 b 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% Composizione della classe per lingua usata in famiglia 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00% 45,00% 50,00% Composizione della classe per lingua usata in famiglia 39
Il risultto dei grfici rigurdnti lorigine e provenienz dei genitori h ftto sorgere linterrogtivo circ l rele ntur dell L1 degli studenti. Per tle ragione si deciso di indagare su quale sia la lingua parlata in famiglia e con gli amici. Questi grafici si riferiscono alla prima opzione. Come risulta evidente, circa un terzo nella classe Q1 a e quasi la met nella classe Q1 b usano in casa esclusivamente il tedesco. La restante percentuale si esprime in casa attraverso la lingua di origine dei genitori o in alcuni casi confermando un bilinguismo (in alcuni casi anche trilinguismo) anche in ambito famigliare. Questo, insieme anche ai dati seguenti, conferma il presupposto per cui si scelto di svolgere un indgine bst sull contrstivit tedesco/italiano.
Lingua usata con gli amici
Classe Q1 a 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% Tedesco Tedesco e arabo Tedesco, arabo e inglese Tedesco e russo Tedesco e spagnolo Tedesco, kurdo e turco Composizione della classe per lingua usata con gli amici 40
Classe Q1 b Anche in questo caso il tedesco , per ragioni ovvie, la lingua maggiormente parlata con gli amici. Essa viene usata sempre e in aggiunta, in alcuni casi, vengono utilizzate anche le lingue dei pesi dorigine dei genitori.
I gruppi seguiti da ogni insegnante non sono inoltre necessariamente gli stessi dellnno precedente m, come gi nticipto in precedenz, ogni nno i gruppi si formano a seconda delle esigenze di orario di ogni studente. Il libro di testo adottato in classe In piazza di Verena Bernhofer, Alessandra Bianchi in collaborazione con altri autori, della casa editrice CC.Buchner. Il manuale composto da tre volumi: il libro da usare a lezione, una grammatica e il libro degli esercizi. espressmente dedicto l ciclo dellOberstufe del Gymansium (viene usato durante i tre anni) per cui presenta numerosi richiami lle possibili difficolt di pprendenti con tedesco L1. Ledizione del 2003 (in quinta ristampa del 2005) ma presumibilmente gi nel prossimo anno scolastico verr utilizzata la nuova edizione aggiornata, simile nei contenuti ma con unimpostzione pi ccttivnte e unorgnizzzione pi chir e pi snell.
0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Tedesco Tedesco e inglese Tedesco e olandese Composizione della classe per lingua usata con gli amici 41
Capitolo 4. Analisi di tipo fonologico: la s italiana, le vocali a fine parola e laccento.
Come fferm Cnepri (2006: 11) l prim mnifestzione dell lingu proprio trmite i suoi suoni, quindi, trmite l pronunci. Tuttvi, come continua ad affermare il linguista veneto, nella glottodidattica la pronuncia e di conseguenza il lavoro di tipo fonologico viene sempre relegato in un secondo piano quasi che il perfezionamento della pronuncia della LS da parte di un apprendente rappresentasse una mera complicazione al lavoro sia di insegnamento che di apprendimento. Convenendo con quanto appena descritto, sembrato di interesse non secondario condurre unosservzione sull pronunci di pprendenti di itlino LS di madrelingua tedesca. In concreto ci si concentrati su tre aspetti fonologici, forse tra i pi immediatamente riconoscibili come elementi caratteristici della pronuncia dellitlino d prte di tedeschi e che rppresentno elementi di contrstivit.
1) la s italiana In italiano la pronuncia della consonante s pu avere due realizzazioni: nel primo caso la fricativa dentale s sorda /s/ ad inizio di parola seguita da consonante sorda o da vocale e dopo altra consonante , basti pensare alla pronuncia italiana di parole quali sole, spero, penso, falso etc. In Germania, soprattutto a Nord del paese o nella pronuncia del tedesco neutro il fonema /s/ sostituito da /z/ sia a principio di parola seguita da vocale (Sonntag), sia quando preceduta da consonante (Umsicht). Altra realizzazione ha invece in tedesco la s seguita da consonanti sorde quali t e p ma solo ad inizio di parola o dopo prefisso, essa divent inftti un frictiv lveopltle. Lunico cso di interzione coincidente x x si ha nel caso della s seguita da consonante sorda non ad inizio parola e non preceduta da prefisso e nel caso della doppia s. La tabella seguente chiarisce la situazione fonologica appena descritta:
sCsorda Kasten (non ad inizio parola, n preceduta da prefisso) /s/ /ka'stn/
5. ss rosso /s/ /'rosso/
ss Kasse /s/ /'kss/
Nel secondo caso la fricativa dentale s italiana sonora /z/ davanti a consonanti sonore, si pensi a parole come sbagliare, smettere, etc. In tedesco invece si assiste al fenomeno contrario, ovvero la s diventa sorda per distinguere il suono da quello fricativo alveopalatale in presenza di t e d, come in Smog. Si ha invece interazione coincidente xx quando s intervocalica con realizzazione in entrambe le lingue del suono sonoro /z/. Anche in questo caso pu essere utile la tabella:
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ITALIANO TEDESCO 1. sCsonora smettere /z/ /'zmettere/
sCsonora Smog /s/ /'smok/
2. VsV rosa /z/ /'rz/
VsV Hose /z/ /'hoz/
Queste premesse, utili in questa sede per chiarire la situazione di prossimit e distnz tr le due pronunce dellitlino e del tedesco, sono stte in relt delle conclusioni effettuate a posteriori nel processo di analisi degli apprendenti di itlino LS dopo losservzione dell difficolt che gli studenti hanno manifestato durante la produzione orale, sia spontanea che guidata (lettura). Per difficolt si intende qui il mggior grdo di difformit nell pronunci dellitlino d prte degli studenti e il loro sforzo costante nel tentativo di ridurre questo gap. In particolare le divergenze maggiori riscontrate in classe compaiono nei punti 1 e 2 della prima tabella, ovvero risulta pressoch costante la realizzazione di /z/ quando s ad inizio di parola seguita da vocale e quando preceduta da consonante. Per una dimostrazione pratica puntuale si scelto di registrare il testo proposto in Canepari (2006: 71), a cui si far riferimento anche nei prossimi casi fonologici, e riportato qui sotto.
Si bisticciavano un giorno il vento di tramontana e il sole, luno pretendendo desser pi forte dellaltro, quando videro un viaggiatore, che veniva innanzi, avvolto nel mantello. I due litiganti decisero allora che sarebbe stato pi forte chi fosse riuscito a levare il mantello al viaggiatore. Il vento di tramontana cominci a soffiare con violenza; ma pi soffiava, pi il viaggiatore si stringeva nel mantello; tanto che alla fine il povero vento dovette desistere dal suo proposito. Il sole allora si mostr nel cielo, e poco dopo il 44
viaggiatore, che sentiva caldo, si tolse il mantello. E la tramontana fu costretta cos a riconoscere che il sole era pi forte di lei. T piaciuta la storiella? La vogliamo ripetere?
Le tre registrazioni (da ora in poi R1, R2 e R3 1 ) mettono in luce alcune difficolt per la pronuncia della s ad inizio parola seguita da vocale, come in sole, sentiva, tolse, e una difficolt in controtendenza nel pronunciare la s intervocalica come sorda invece che sonora.
2) le vocali a fine parola In Trifone (2011: 41) si fferm [] limportnz delle vocali nelle unit sillabiche e lessicali (tutte le sillabe contengono una vocale e quasi tutti i vocaboli terminano in vocale), o la relativa libert nella collocazione delle parole llinterno dell frse, hnno contribuito ll fm di musicle eleganza e insieme di plsticit dell nostr lingu. Non si pu fare a meno di concordare con questa descrizione, tuttavia proprio queste caratteristiche e in special modo la grande importanza delle vocali nella lingua italiana (che possono addirittura da sole costituire sillb) e llto grdo di trsprenz dellitlino, per cui prticmente l totlit di segni grfici trov realizzazione fonetica, costituiscono anche un elemento di difficolt nella pronuncia degli apprendenti di italiano LS. Una prima causa senza dubbio la caratteristica del trapezio vocalico italiano e tedesco, gi descritta nel capitolo 3 di questo elaborato. Proprio nel trapezio vocalico tedesco infatti, oltre a tutta una serie di diversit rispetto a quello italiano, presente il fonema [] inesistente nella lingua italiana. Questa vocale media centrale corta si realizza in posizione atona e a finale di parola preceduta da consonante. Alcuni esempi in Canepari (2005: 186), Mitte /'mt/, gerade /'d/, unsere /'nz/ (negli ultimi due esempi lo stesso fonema si verifica
1 I files audio sono scaricabili da internet. R1 imparareitaliano.altervista.org/Voce_005.3ga R2 imparareitaliano.altervista.org/Voce_006.3ga R3 imparareitaliano.altervista.org/Voce_008.3ga 45
nche nel corpo dell prol in posizione interconsonntic). Lbitudine dunque ad utilizzare questo fonema da parte dei germanofoni si riversa anche nella pronunci dellitlino. L qusi totlit di vocaboli italiani terminanti in vocale rende molto frequente limpiego di [] a chiusura di parola che risente anche di un generale allungamento cos da risultare pi evidente rispetto al medesimo uso llinterno di prol in posizione interconsonntic. Si prendano in esame un paio di punti del testo di riferimento citato in precedenza e letto d lcuni studenti. In tutte e tre le registrzioni risult evidente limpiego di [] in pronuncia di vocali quali e ed o a fine parola, per esempio in sole, giorno, mantello, povero, avvolto, fosse ecc. Inoltre, tralasciando la difficolt di eseguire lcune delle prole pi complesse, subito chiro lllungmento di tutte le vocli a fine parola, cos da avere una sorta di cantilena lungo la durata di tutto il testo e d rendere qusi totlmente ssente lintonzione di frse.
3) lccento Quando si parla di accento ci si deve per forza di cose riferire alla composizione sillbic delle prole. In quest sede ci si sofferm unicmente sullccento di parola, lscindo d prte lccento dei gruppi ritmici e leffetto di questo sul fenomeno della cogeminazione. Durante il periodo di osservazione dei gruppi descritti in precedenza si notato che spesso e volentieri gli apprendenti con L1 tedesco tendono ad invertire la posizione degli accenti delle parole italiane trasformando parole piane in sdrucciole e parole sdrucciole in piane. Sembra invece rispettato il fenomeno di allungamento della vocale tonica nella sillaba accentata come segnalato in Canepari (2005: 136) From a phonetic point of view, neutral Italian, in an intoneme, undergoes a lengthening of the last element of the phono-syllble. L rgione v ricerct nell dinmicit dellccento tedesco che si posizion principalmente ad inizio di parola o sulla sillaba radicale (o tematica) e che resta nella medesima posizione anche quando alla parola vengono aggiunti prefissi o suffissi. 46
Sono state effettuate alcune registrazioni della lettura di una serie di venti vocaboli italiani per lo pi sconosciuti agli studenti (da ora in poi R4, R5, R6 e R7 2 ). Poich la quasi totalit di incorrettezze di pronuncia avvengono in parole di tre o pi sillbe, sono stte scelte prole di quel tipo con ccento sull terzultim sillaba e sulla penultima. Questa la lista:
tavolo canestro Africa comunione particolari piacciono vetrina turistico politica mosaico volentieri pubblico urbano culturali sconfiggere colpevole Lombardia contrada zampone simpatica
Nelle quattro registrazioni la parola pi errata stata Lombardia, letta con lccento sull i, e colpevole lett con lccento sull second o. Successivamente mosaico, lett con lccento sull i; pubblico, tavolo e sconfiggere, lette rispettivmente con lccento sull i, sull prim o e sull prim e; piacciono in ultim posizione, lett con lccento sull prim o. Per quanto riguarda le parole Lombardia, mosaico e piacciono, si dovrebbe fare riferimento alla questione dei dittonghi e degli iati nelle due lingue, alla loro pronuncia (soprattutto per quanto riguarda il tedesco, visto che i dittonghi, che sono solo quattro, sono elementi monofonemici che formano s sillaba unica come litlino m cui viene ssegnt un quntit voclic lung) e ll conseguente posizione dellccento. In questo elborto questo tem non viene pprofondito
2 I files audio sono scaricabili da internet: R4 imparareitaliano.altervista.org/Voce_002.3ga R5 imparareitaliano.altervista.org/Voce_003.3ga R6 imparareitaliano.altervista.org/Voce_004.3ga R7 imparareitaliano.altervista.org/Voce_007.3ga 47
m risult comunque evidente che soprttutto in presenz dellincontro di i e i si assiste ad un fenomeno di interazione non coincidente. Tavolo e colpevole vengono probabilmente lette nello stesso modo, ovvero come parole piane, per similitudine. In questo caso due studenti su quattro per la prima parola e quattro su quattro per la seconda ritengono con buona probabilit che il tem dell prol si volo/vole che v quindi ccentto secondo l regole dell lingua tedesca e tutto ci che precede sia una specie di suffisso di tipo atono. Su pubblico probabilmente viene applicata la somiglianza a parole tedesche con terminazione ik che risultano tronche.
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Capitolo 5. Analisi di tipo morfosintattico: passato prossimo vs. imperfetto
Le considerazioni relative alla morfologia del verbo italiano e tedesco del capitolo 2 sono state base di analisi quando si osservato il percorso di apprendimento degli studenti del tempo imperfetto (imp) italiano, della sua forma e uso anche e soprattutto in contrapposizione al passato prossimo (p.p). Seguendo lindice di rgomenti offerti dl libro di testo, limperfetto viene introdotto dopo il presente indictivo, il pssto prossimo, limpertivo, il presente condizionle e il gerundio. Lunit nell qule viene inserito trtt il tem grmmticle i tempi del pssto oltre quello del pronome personale tonico. La prima attivit del libro con la quale si avvicinato il tempo imperfetto agli studenti stato un ascolto il cui testo si trova in appendice a questo elaborato. Attraverso un dialogo tra alcuni personaggi ricorrenti in tutto il filo conduttore del libro, il tempo imperfetto viene presentato come il tempo del ricordo e della nrrzione di eventi ricorrenti nel pssto: quando ero piccola, con la famiglia, trascorrevo sempre le vacanze da lei. llscolto segue un esercizio per la verifica della comprensione del testo (E1), un esercizio di sostituzione sul passato prossimo(E2) e in seguito un esercizio di sostituzione sullimperfetto (E3). Tr E2 ed E3 viene presentato un riquadro in evidenza in cui si invitano gli studenti a formulre ipotesi sulluso del nuovo tempo verble mettendolo in relzione con il passato prossimo. Nella seconda attivit, con obiettivi linguistici maggiormente orientti ll lettur/comprensione e ll discussione in clsse, si ripresent luso dellimperfetto in contesto di nrrzione di eventi ricorrenti nel pssto. L terz attivit prevede un nuovo ascolto, il cui testo si trova sempre in appendice, in cui viene usto limperfetto in opposizione l pssto prossimo e viene contemporaneamente introdotto anche il trapassato prossimo. Seguono due esercizi di produzione orle/scritt, un esercizio di sostituzione sullimperfetto, un riqudro di fisszione delluso di imperfetto e pssto prossimo e un esercizio di sostituzione sulllternnz dei due tempi. 49
Il testo di grammatica che accompagna il libro dello studente dedica llrgomento tre pgine contenenti gli schemi dell coniugzione dei verbi regolri ed irregolri, uno schem sulluso dellimperfetto e del pssto prossimo, uno schem sulluso dellimperfetto dopo mentre e quando e uno schema dellimperfetto nelle frsi secondrie reltive. Questi dunque gli strumenti ufficili per linsegnmento dellimperfetto. Le verifiche in plenaria degli esercizi sopra elencati e svolti per lo pi in casa come momento di lavoro individuale hanno mostrato fin da subito una scarsa comprensione dellimperfetto itlino. Oltre lle difficolt nturli dovute llo sforzo mnemonico per lpprendimento delle forme dell coniugzione si per i verbi regolari che per quelli irregolari e la titubanza riguardo la posizione del verbo soprattutto nelle frasi subordinate, gli studenti hanno lamentato la non comprensione delluso del tempo imperfetto. Perch usre un second opzione temporale se si pu usare il passato prossimo che gi conosciamo? Questo il commento generale della classe. Le difficolt maggiori dunque si sono riscontrate soprattutto al momento di comparare i due tempi per riuscire ad assegnare ad ognuno il proprio vlore temporle llinterno dell frse. Nel vrio numero di esercizi strutturti (sempre di tipo sostituzione, presenti nellppendice) l difficolt stt ricorrente, soprttutto in frsi in cui veniv richiesto luso consecutivo dei due tempi verbli. Quando Guido entrato nel negozio, il gioielliere aveva ancora la pistola in mano. In questo cso inoltre luso dell congiunzione temporle quando ha generato confusione poich utilizzata anche davanti ad un imperfetto, come in: Quando ero piccola, trascorrevo sempre le vacanze da mia nonna. Il supporto quindi di elementi che indicano la temporalit non sembra essere di aiuto sostanziale per gli studenti. Nel compito in classe per la classe Q1b i ventiquattro studenti hanno commesso una media di poco pi di 3 errori a testa, con picchi di 8 errori di massima e 1 errore di minim. Si riport qui il testo integrle dellesercizio strutturto cos come stato consegnato per la prova. 50
Carmen racconta la sua vacanza: inserite i verbi al passato, e usate sia il passato prossimo che limperfetto.
Il mese scorso 1 (noi, fre) un giro in biciclett lungo tutt lItli. 2 (noi, essere) in tre, e con le nostre bici, che nelle settimane precedenti 3 (preparare) bene per il viaggio, 4 (noi, partire) il 23 aprile da Bonn in treno, e 5 (arrivare) la mattina dopo a Milano. Di l 6 (noi, iniziare) la nostra avventura: 7 (noi, essere) ancora felicissimi. Il 25 8 (noi, entrare) a Brescia, e i negozi 9 (essere) tutti chiusi. E cos 10 (noi, capire) che il 25 aprile festa nazionale. Per fortuna 11 (noi, avere) con noi provviste per uninter giornt! L 12 (noi, conoscere) alcuni ragazzi che 13 (venire) a Brescia per un concerto di Eros Ramazzotti. Io 14 (essere) al settimo cielo: Ramazzotti il mio cantante preferito. E cos ci 15 (andare) anche noi. Che forza! Poi 16 (noi, piantare) le tende fuori citt e ci 17 (noi, addormentarsi) subito. Al mio risveglio 18 (io, accorgersi) di avere sognato tutto: 19 (essere) ancora nella mia stanza, a Bonn. Peccato!
Questi gli errori circa la scelta dei tempi verbali (tralasciando le inesattezze morfologiche dei verbi): 1: otto studenti hanno usato il tempo imperfetto. 2: uno studente ha usato il p.p, due studenti il presente (non richiesto), due studenti non hanno scritto niente. 3: prere di chi scrive quest sostituzione ingnnevole poich richiede luso del trpssto prossimo non richiesto per nell consegn dellesercizio. Dodici 51
studenti hanno usato il p.p (considerato corretto in sede di correzione), dieci studenti hnno usto limp, due non hnno scritto niente. 4: tre studenti hnno usto limp. 5: due studenti hnno usto limp, uno il tempo presente (non richiesto), uno non ha scritto niente. 6: cinque studenti hnno usto limp, due non hnno scritto niente e uno h scritto siamo iniziamo (difficile interpretrne lintenzione). 7: due studenti hanno usato il tempo presente (non richiesto), due hanno usato il p.p., due non hanno scritto niente. 8: uno studente ha scritto siete entravano (di difficile interpretazione). 9: due studenti hanno usato il presente (non richiesto), uno ha usato il p.p., due non hanno scritto niente. 10: nove studenti hnno usto limp., uno non h scritto niente 11: sette studenti hanno usato il p.p., tre studenti hanno usato il presente (non richiesto), quattro non hanno scritto niente, due hanno scritto rispettivamente averiamo e andiamo (il primo non interpretabile, il secondo dal verbo andare). 12: quttro studenti hnno usto limp., due il presente (non richiesto), due non hanno scritto niente 13: a parere di chi scrive questa sostituzione ingannevole poich richiederebbe luso del trpssto prossimo non richiesto per nell consegn dellesercizio. Dieci studenti hanno usato il p.p. (considerato corrette in sede di correzione), undici studenti hnno usto limp., uno studente il presente (non richiesto), due non hanno scritto niente. 14: due studenti hanno usato il p.p., uno il presente (non richiesto), quattro non hanno scritto niente. 15: quttro studenti hnno usto limp., uno il presente (non richiesto), uno non h scritto niente. 16: quattro studenti hanno usto limp., cinque non hnno scritto niente. 17: nove studenti hnno usto limp., due il tempo presente (non richiesto), tre non hanno scritto niente. 52
18: due studenti hnno usto limp., uno il presente (non richiesto), uno h riproposto il verbo llinfinito, uno ha scritto ci accorgerato (di difficile interpretazione, ma probabilmente un tentativo di p.p. con uso del participio). 19: tre studenti hanno usato il p.p., due il presente (non richiesto), due non hanno scritto niente.
Da questo schema emerge chiaramente sia la difficolt, in sede gi di compito, di comprendere lutilizzo dellimperfetto come tempo pssto si lincertezz sulluso dellimperfetto in relzione l pssto prossimo (il numero di sostituzioni non portte termine nchesso significtivo in qunto segnl unincpcit di decisione nella scelta dei due tempi verbali). Nonostnte le qusi sei settimne dedicte in clsse llrgomento, il numero di ore trascorse nella spiegazione del tema e la quantit di esercizi assegnati come lavoro individuale a casa, il livello di correttezza raggiunto dagli studenti si dimostrato basso. Questo risultato ha portato perci ad analizzarne, a posteriori, le cuse. In concreto ci si chiesti dunque se lssenz del tempo imperfetto nell lingua tedesca potesse in qualche modo aver interagito in modo non coincidente con lpprendimento di questo tempo verble proprio invece dell lingu itlin target. Il grado di presenza nella scala gerarchica di Prator, Stockwell, Bowen e Martin, gi analizzata nel primo capitolo di questo elaborato, sembra realizzarsi in questo caso concreto proprio in virt del fatto che il sistema verbale tedesco carente dellspetto imperfettivo dei verbi (mncndo di ftto nche il gerundio) presente invece nel sistema verbale italiano. La concezione cronologica di inizio, svolgimento e conclusione di unzione (in questo cso nel pssto) ccntont in fvore invece dellspetto di veridicit del tempo verble. Ci signific che i tempi verbali tedeschi non descrivono la categoria non-deittica della prospettiva intern dellzione n lordine dell sequenz temporle llinterno dei tre gruppi presente, passato e futuro ma esprimono unicamente il grado di certezza e realt di una determinata azione. Questa caratteristica implica che nel gruppo del passato esistano nella lingua tedesca solo due tempi, il Perfekt largamente utilizzato 53
soprattutto nella lingua parlata e riferito alle cose vissute verificabili e con un grado di veridicit elevato, e il Prteritum usato come tempo della narrazione e delle cose vissute non immediatamente verificabili, maggiormente usato nella lingua scritta come nelle fiabe e nella prosa in generale. I colloqui esplicativi avuti con alcuni studenti dopo il compito in classe hanno fatto emergere considerazione come queste: -Non capisco la differenza tra Zustand (stato, condizione) e Handlung (azione). -Non capisco perch devo usare due tempi diversi se entrambe le azioni si svolgono nel pssto. Che differenz c? -Non mi chiaro il significato di zeitliche Begrenzung (limitazione temporale). Che differenz c tr l ser e il mese scorso 3 ? In sostanza, ci che gli studenti dimostrano di non riuscire ad assimilare il concetto di Widerholung, di ripetizione e routine nel passato senza limitazioni temporali. Questo elemento ovviamente a loro comprensibile quando viene analizzato in modo isolato ma produce confusione quando affiancato alla ripetizione nel passato limitata temporalmente o al concetto di azione a s stante o di sequenza di azioni concluse nel passato, tutte caratteristiche tipiche del passato prossimo. Osserviamo nel concreto alcune frasi in italiano e in tedesco.
Continuit nel passato 4
Ita: Quando andavo a scuola, avevo molti amici. Ted: Als ich zur Schule ging, htte ich viele Freunden. In itlino il concetto di continuit reso dlluso di un tempo imperfettivo che segnl per tnto l ripetizione e lo svolgimento dellzione nel pssto.
3 In frsi quli: Quando ero piccola trascorrevo le vacanze dalla nonna. La sera uscivamo sempre prendere un gelto (esempio presente nel libro di grammatica) e Il mese scorso abbiamo fatto un giro in biciclett (esempio presente nel compito in classe). 4 La classificazione delle frasi presentate fa riferimento al tipo di tempo verbale utilizzato esclusivamente nella lingua italiana. 54
In tedesco invece si ricorre al Prteritum poich ci che viene espresso il tempo della narrazione, degli avvenimenti vissuti ma non pi immediatamente verificbili perch ppunto collocti nel pssto. Lide di continuit ssente.
Spiegazione e/o commento Ita: Abbiamo telefonato a Hans perch volevamo salutarlo. Ted: Wir haben Hans angerufen, weil wir ihn gren wollten. In questo cso luso del tempo imperfettivo in italiano serve per determinare la cus che h portto ll relizzzione dellzione nella frase principale, indicndo cos l sequenzilit degli vvenimenti. In tedesco invece lccento sempre puntto sull veridicit dimostrbile dellzione, per tle rgione il tempo verbale della frase principale il Perfekt, mentre quello della frase subordinata il Prteritum.
Simultaneit di azioni in svolgimento nel passato Ita: Mentre dormivo Paolo lavorava. Ted: Whrend ich schlief, arbeitete Paolo. In itlino viene usto limperfetto per indicre due zioni situte nel tempo passato e in corso di svolgimento. Luso inoltre dell congiunzione temporle mentre introduce il significto di evoluzione e rinforz il divenire dellzione. In tedesco questo spetto dell frse viene grntito solo dlluso dell congiunzione temporale whrend poich i tempi verbali si limitano a situare le azioni nel passato, in un tempo in cui la loro veridicit non pi immediatamente verificabile.
Questi esempi sembrano quindi dare ragione ai dubbi e difficolt espresse dagli studenti. In questo cso linterazione non coincidente di tipo x e di quarto livello secondo la scala gerarchica di Stockwell, Bowen e Martin sembra rendere necessario un tipo di lavoro diverso da quello fino al momento condotto in classe per riuscire a generare in maniera efficace la categoria di pensiero relativa alla funzione e lluso del tempo imperfetto. 55
Capitolo 6. Proposta didattica
In seguito alle analisi svolte in ottica contrastiva si pensato di creare una UDA che cercasse di soddisfare le esigenze degli studenti e venisse incontro ai loro bisogni. LUD che qui si propone stt presentt in clsse posteriori, ovvero dopo lindividuzione delle problemtiche reltive llinterzione non coincidente tr L1 e LS. In concreto ci si concentrti sullpprendimento del tempo verbale dellimperfetto in relzione con il pssto prossimo, cso bbondntemente descritto nel cpitolo 6 di questo elborto. Lintento di quest UD quello di cercare di chiarire e radicare negli studenti il concetto di sequenzialit e routine nel passato libere da limitazioni temporali, nodo spinoso e cruciale rilevato in sede di compito in classe e chiaramente sottolineato dagli studenti stessi. Poich le difficolt maggiori evidenziate riguardavano la contrapposizione tra imperfetto e passato prossimo, si sono costruite le attivit mantenendo questo elemento come perno centrale. In concreto, tramite lo strumento del racconto si voluto creare un situzione qusi di film che potesse essere immginto nell mente degli studenti. In fase di nlisi e riflessione inoltre si evitto ccurtmente lzione di verific con ttivit che richiedessero linserimento dell form verble poich non utile llo scopo. Ritenendo inftti non sufficiente lutilizzo di esercizi strutturati, si cercato un modo per coinvolgere gli studenti ad addentrarsi mggiormente nellnlisi delluso di un determinto tempo verble diventndo essi stessi protagonisti e in prima persona di questa analisi e finalmente scopritori della regola che tanta difficolt aveva creato. sembrato inoltre necessario un lavoro di tipo collaborativo poich coscienti che il lavoro individuale svolto fino a quel momento in casa dagli studenti non aveva chiarito i loro dubbi sullrgomento. Il lvoro in gruppo h invece l bont di fvorire lo scambio di opinioni e competenze coinvolgendo ogni singolo studente, dndo loccsione gli studenti pi preprti di clrsi nei pnni dell esperto e quelli con pi difficolt di ridurre il filtro ffettivo poich spinti llpprendimento non solo ed esclusivmente dllinsegnnte m nche e soprttutto di compgni. 56
Su richiest espress degli insegnnti di clsse, lUD si interess di tre dei quttro spetti dell competenz comunictiv. Trlscindo lintegrzione dellitlino con gli altri codici, ci si preoccupati del sapere la lingua (gli obiettivi linguistici sono il perno dellunit), del sapere fare lingua (lo sviluppo e rinforzo delle abilit linguistiche di comprensione in questo caso sia orale che scritta-, di produzione ma anche di interazione) e del saper fare con la lingua (la cpcit di usre litlino come strumento dzione, in questo cso con riferimento alla funzione poetico-immaginativa). LUD stt strutturt seguendo lordine gestltico di globlit-analisi-sintesi a cui si sono aggiunti due ulteriori elementi, la motivazione in prima posizione e la riflessione in penultima posizione. La motivazione sembrata necessaria in quanto spesso sfortunatamente assente in classe. Tramite questa fase si cercato di accendere un minimo di curiosit nei rgzzi che per un volt erno lloscuro dellrgomento dell lezione; l riflessione stt ggiunt proprio come momento di consolidamento della struttura grammaticale proposta e come momento in cui chiarire definitivmente i dubbi circ lutilizzo di tle struttur assente nella L1. Lunit stt ffrontt in dt 29 prile 2013 durnte un lezione di 1 or e 40 minuti nella classe Q1b.
UD Raccontami una storia
Destintri: 24 studenti tedeschi del secondo nno del terzo ciclo dellOberstufe Livello: A2 Durata: 1.40h Modalit di lavoro: in plenaria, in gruppo, a coppie Obiettivi: linguistici: - ripsso e consolidmento delle strutture grmmticli dellimperfetto e del passato prossimo - esercizio di scrittura di un testo breve 57
Motivazione (5 min) Nella fase di motivazione viene presentato agli studenti un video tratto dal sito Youtube 5 . Questo breve filmto mostr lcuni elementi collegti llimmginrio dell fest dellEpifni (trdizione gi conosciut dgli studenti) supportto d un sottofondo musicle. Lintenzione quell di introdurre visivmente e uditivmente gli pprendenti llrgomento che f d supporto llobiettivo linguistico, introducendo questultimo in mnier indirett solo ll fine dell visione del video. S scelto inoltre di utilizzare il mezzo audiovisuale in questa fse perch lunione delle immgini e dell music permette di crere un clim rilassato e divertente in cui poi inserire i primi input linguistici. Dopo la visione del video verranno poste domande in plenaria quali: Avete visto bene il video? Vi piaciuto? Chi era quell signor? Lavete riconosciuta? Cosa faceva? Cos cera attaccato al camino? Con cosa volava? In Germni l Befn non esiste, m ci sono i drei Knigen. Qundo eravate piccoli voi li aspettavate? Vi portavano i regali? Quando arrivavano e come? In questa corta serie di domande si introducono quindi i due tempi verbali di interesse non legati ad un esercizio mirato ma proposti in modo tale da essere recepiti in questa fase dagli studenti in modo quasi inconsapevole. Le risposte a queste domande non necessariamente saranno corrette dal punto di vista del tempo verbale (nel caso specifico la tendenza stata quella di utilizzare o il presente o il pssto prossimo) m lo scopo che linsegnnte offr e presenti i verbi llimperfetto llinterno di un converszione slegt d ttivit immeditmente percepite dgli studenti come collegte llinsegnmento della grammatica. Lttivit di brinstorming consente inoltre lo scmbio di idee in plenri e di richiamare alla memoria tutti quegli elementi relativi alla tradizione della Befana gi conosciuti dagli studenti, di farli infine riemergere in collegamento llutilizzo dellimperfetto e del pssto prossimo.
5 Il video visionabile al sito: http://www.youtube.com/watch?v=wUHDmAa2xZw 58
Globalit (20 min) Gli studenti vengono divisi in gruppi di 4 poich si considera infatti che il lavoro cooperativo in questa fase sia utile per raggiungere un risultato efficace in ambito di comprensione orale. ll lvgn vengono scritte due domnde. L prim sr lelemento chive sul quale poi gli studenti dovranno riflettere. La seconda serve per verificare la comprensione orale. Quando si svolge la storia? Nel passato? Nel presente? Nel futuro? Di cosa parla la storia? Queste domande vengono presentate prima della lettura del brano perch hanno precismente l funzione di guid durnte lscolto. Agli studenti viene spiegato che verr letto loro un testo e che dovranno ascoltare ttentmente l stori, senz scrivere o prendere ppunti. Linteresse primrio inftti che essi scoltino e l stesur di ppunti durnte lscolto potrebbe distogliere la loro attenzione dal processo di comprensione orale per spostarla su quello di produzione scritta. Vengono inoltre messi a conoscenza della suddivisione del testo in 3 parti e che dopo ogni parte ci sar una breve pausa in cui possono confrontarsi tra di loro per avere conferma di quanto capito. Elementi sfuggiti ad alcuni alunni potrebbero essere invece stati recepiti da altri e lo scambio finale di informazioni permette proprio il completamento delle parti eventualmente mancanti. In questa fase lo scambio di informazioni pu avvenire in L1 in qunto si mir d esercitre lscolto, l comprensione e l rccolt di informazioni e non la produzione orale. Solo dopo la fine della lettura potranno scrivere qualche appunto se lo desiderano. Questo il testo che viene letto:
LA BEFANA 1. Quando ero piccola, ogni anno il 6 Gennaio aspettavo impaziente la Befana. Sapevo che la Befana portava regali, ma anche carbone! quindi cercavo di 59
comportarmi bene durante tutto lanno e speravo cos di ricevere solo la calza piena di caramelle. La sera prima lasciavo in cucina sempre un piatto con arance e noci. Sapevo che la Befana avrebbe avuto fame dopo tanti giri qua e l sulla sua scopa e io le preparavo la merenda assieme a un bel bicchiere di latte. Mettevo il piatto e il latte vicino al camino perch la Befana scendeva ogni anno da l e lasciava i regali sotto la cappa. Vicino al camino lasciavo anche un calzino bello grande, uno di mio pap, che speravo la Befana avrebbe riempito con caramelle, cioccolatini, lecca-lecca e tante altre cose buone! Ma non con il carbone!
2. Un anno per, avevo quasi 7 anni, la mattina del 6 Gennaio mentre piano piano e piena di paura mi avvicinavo alla cucina ho visto qualcosa di strano. Sopra la tavola, nel vassoio della frutta cerano ancora le arance che avevo lasciato per la Befana, ancora intere. Sapevo che erano quelle perch cera attaccato il bollino blu! Solo le noci erano sparite. Mi sono guardata attorno e ho visto per che alcuni gusci di noce erano finiti sotto la sedia dove si sedeva sempre mio pap a tavola. Mmmmcera davvero qualcosa di strano! Per ero troppo contenta per i regali cos sono andata vicino al camino e ho trovato i pacchetti. La calza, come sempre, era piena di dolci e non cera il carbone, perch io ero una brava bambina.
3. Lanno dopo per, avevo 8 anni e mi ricordavo di quello che era successo lanno prima. Cos ho deciso di scoprire la verit! Ho salutato la mamma e il pap e sono andata a lettoma ho fatto solo finta. Piano piano ho sceso le scale, ho attraversato il corridoio e sono arrivata davanti alla cucina. L mi sono fermata e mi sono abbassata. Ho guardato dal buco della serratura e ho visto tutto! Mio pap questa volta si stava mangiando le arance e le noci e si stava bevendo il latte, mentre mia mamma sistemava i regali sotto il camino! Erano loro! La Befana non esisteva! Ma non ero triste! Vicino al camino ho visto i regaliho 60
fatto un sorriso, mi sono girata e sono tornata a letto! Il giorno dopo ho aperto i regali, quello pi bello era un microscopio giocattolo che volevo da tanto tempo. Mi sono voltata verso la mamma e il pap e ho detto: Grazie!
La storia divisa in tre parti per comodit e per agevolare la comprensione orale. Nell prim prte i verbi sono tutti llimperfetto di descrizione e di azione abituale, utili alla narrazione dei preparativi in attesa della Befana. Nell second prte si trovno limperfetto di descrizione e il pssto prossimo dzione, utili per nrrre si lo svolgimento delle zioni routinrie nel pssto sia le prime vvisglie di ction legte l sospetto dellinesistenz dell Befn. Nella terza parte i verbi sono per la maggior parte passato prossimo di azione, presentti uno dietro lltro per dre lide dello svolgimento qusi di un film che si conclude con la scoperta che sono i genitori a fare le veci della Befana. L lettur d prte dellinsegnnte non deve essere troppo veloce, cos d permettere agli studenti di recepire bene i vari avvenimenti della storia. Dopo ogni sezione sono concessi agli studenti alcuni minuti affinch i gruppi si confrontino al loro interno per verificare quanto compreso fino al momento. Al termine della lettura completa del testo agli studenti viene chiesto di rispondere in plenri lle domnde poste llinizio. Questo il momento della formazione di ipotesi, sia di tipo testuale sia di tipo grammaticale. Gli studenti dovrebbero infatti aver notato innanzi tutto che la storia si svolge in un tempo passato e anche che alcuni tempi verbali sono al passato prossimo e ltri llimperfetto. L sequenz con cui questi due tempi verbali compaiono nella narrazione in effetti dovrebbe aver agevolato questa scoperta.
Analisi (20 min) In questo punto dellUd il lvoro si concentr sullo svolgimento dellobiettivo prettamente linguistico. ttrverso inftti lnlisi dettglit del testo ppen scoltto si dnno conferm, d un lto, delle ipotesi ftte durnte lscolto (in concreto si d risposta definitiva alle domande poste nella fase di globalit) e 61
dllltro lto si pprofondisce lnlisi grmmticle ttrverso un semplice indagine sulla tipologia di tempi verbali usati e presenti nel testo. Agli studenti viene dunque fornito il testo scritto della storia appena ascoltata e viene chiesto loro di continuare a lavorare in gruppo. Anche in questa fase infatti il lavoro di tipo collaborativo permette di non lasciare lo studente isolato davanti l compito, m promuove linterzione tr compgni per il rggiungimento di un soluzione condivisa. Viene dato loro il tempo di leggere la storia e viene chiesto loro di occuparsi di una sola parte del testo (quindi due gruppi si occupano della parte 1, due della parte 2 e due della parte 3). Il compito assegnato quello di sottolineare tutti i verbi al tempo passato, di suddividerli in imperfetto e passato prossimo e di rislire llinfinito del verbo inserendoli in un tbell di questo tipo:
Verbo / Tempo verbale Passato prossimo Imperfetto Infinito Ero x essere Sono andata x andare
Questa prima attivit di analisi delle forme verbali consente agli studenti di ripssre lspetto morfologico dei tempi presi in considerzione, inoltre l loro presenz llinterno dell stori non li sleg dl loro significto funzionle m l contrario fa in modo che i discenti li considerino in quanto elementi grammaticali di una narrazione, avvicinandoli dunque alla fase successiva di riflessione sul loro uso nella lingua italiana. A questo punto dovrebbe essere chiaro che la storia si svolge al passato. Alla lavagna quindi viene mostrato un approfondimento della prima domanda posta in fase di globalit: La storia si svolge nel passato: ma quale passato? Si invitano quindi gli studenti a posizionare nella linea del tempo i due tempi verbali (imperfetto/passato prossimo) incontrati durante la narrazione, ottenendo come risultato uno schema di questo tipo: 62
Riflessione (25 min) In quest fse lttivit propost sviluppt tenendo in considerzione le difficolt presentate dagli studenti e i dati ottenuti in seguito ad unnlisi di tipo contrstivo in relzione lluso dellimperfetto e del pssto prossimo in itlino e in tedesco. Poich i maggiori problemi sono stati riscontrati proprio in questo ambito, il compito da svolgere si concentrer sulla riflessione circa la due situazioni di uso dei due tempi verbali: azione (Aktion) e stato (Zustand). Sulla parete vengono dunque appesi due poster con la storia trascritta a caratteri sufficientemente grandi. I vari gruppi si dedicheranno a rileggere la parte di testo che corrisponde loro e dovranno apporre su ogni verbo al tempo passato, individuato nella propria parte di testo, un adesivo come quelli qui sotto:
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2 Se considerno che il verbo indichi unzione dovrnno pporre ldesivo 1 se considerano che indichi uno stto o un routine dovrnno scegliere ldesivo 2. Questo tipo di attivit nasce dalla necessit di far dedicare gli studenti esclusivmente ll riflessione sulluso dei tempi verbli, quindi si voluto evitare in questa fase esercizi strutturati come quelli svolti fino al momento in classe e a casa. Il compito invece prevede un procedimento alla rovescia: non pi un esercizio di verifica della memorizzazione delle forme ma, data gi la loro presenza corretta nel testo, un lavoro di riflessione sul perch dellutilizzo di un 63
tempo verbale piuttosto di un altro. Mancando negli studenti tedeschi la categoria mentle dellzione continut nel pssto, con quest ttivit essi dovrebbero riuscire d llenre l cpcit di comprensione dellimperfetto nche aiutati dallo svolgersi della narrazione, quindi riflettendo non su spezzoni di frasi decontestulizzte m su unesposizione di mpio respiro e con un trm. Anche in questa circostanza il lavoro in equipe offre un maggior stimolo alla riflessione poich gli studenti sono obbligati a trovare una posizione comune llinterno del gruppo per il posizionmento delldesivo e quindi nche rgionre sul perch delleventule scelt. Viene successivamente chiesto agli studenti di rileggere la storia interamente e di confrontarsi con i compagni degli altri gruppi con domande del tipo: perch avete pposto quelldesivo? Perch quel verbo indic unzione? In cso di disccordo gli adesivi possono essere staccati e si pu proporre una disposizione diversa. Lobiettivo dunque quello di raggiungere la piena comprensione, grazie al significto intrinseco ll stori, delluso dei due tempi verbli, prendendo coscienza dei loro ambiti ben delineati e definiti di azione.
Sintesi (30 min) In questa fase finale gli studenti vengono invitati al riutilizzo delle strutture grammaticali analizzate in fase di analisi e riflessione. Questo riutilizzo avviene attraverso la produzione guidata di un testo simile a quello ascoltato e sui cui si lavorato. La creazione di brevi composizioni narrative attivit gi conosciuta dagli studenti con la quale hanno una certa familiarit in previsione dei temi della maturit del terzo anno. Per questa attivit finale, i gruppi vengono sciolti e gli studenti vengono suddivisi in coppie. Ad ogni coppia viene fornita una delle due vignette di Bidstrup 6
mostrate qui di seguito:
6 Herluf Bidstrup (1912-1988) stato un disegnatore danese molto famoso nella ex Unione Sovietica conosciuto per la serie di vignette che illustrano scene di vita quotidiana. 64
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L produzione guidt in qunto lide per il testo viene gi fornit dlle vignette. Viene quindi chiesto alle coppie di studenti di creare una breve storia utilizzndo i due tempi verbli in precedenz nlizzti, limperfetto e il pssto prossimo. Le storie non devono essere troppo lunghe ma devono contenere azioni routinarie e puntuali nel passato. La creazione di una storia ex-novo (nonostante la guida offerta dalle immagini, la stesura del testo risulta completamente a carico dello studente), per qunto pi lborios dellesercizio strutturto di sostituzione, permette e richiede un ragionamento pi approfondito obbligando gli studenti ad analizzare ogni singola azione descritta per scegliere in modo preciso il tipo di tempo verble pi deguto. Lpproccio visivo e il tipo di zioni rppresentte nelle vignette, fcilit il rgionmento e lppliczione delle due ctegorie di azione e stato
Unnlisi posteriori sull riuscit ed efficci dellUd h messo in luce l necessit di una fase aggiuntiva finale di verifica, che per problemi di tempo sfortunatamente non si potuta proporre in classe. Questa ulteriore fase servirebbe come controllo definitivo dellssimilzione delle strutture grammaticali proposte.
Verifica (20 min) Al termine della stesura delle storie ogni gruppo legger il proprio testo davanti alla classe. Prima della lettura al resto dei gruppi vengono fornite delle palette (o flashcards) con i medesimi due adesivi utilizzati in fase di riflessione (una per tipo e per gruppo). Si chiede quindi agli studenti di sollevare, durante la lettura, le palette dopo ogni verbo che andranno alzate a seconda del tipo di azione letta dai compagni e a seconda del tempo verbale ad essa associato. La lettura delle storie sar lenta e pausata, cos da dare modo ai gruppi di consultarsi brevemente prima di decidere quale paletta accoppiare ai vari tempi verbali. Saranno gli stessi appartenenti al gruppo che confermeranno o correggeranno le ipotesi degli ltri compgni sulluso dei tempi verbli nell propri stori. 66
In questo modo linsegnnte ottiene un feedbck sul grdo di comprensione degli input forniti durante le fasi precedenti, lasciando per il compito agli studenti di correggersi o autocorreggersi mediante discussione e intercambio di opinioni e limitandosi ad assumere il ruolo di guida e ad intervenire solo quando strettamente necessario. La lettura a turno inoltre permette a tutti i gruppi e a tutti gli studenti di diventare sia protagonisti come autori della storia sia esperti (quasi come una giuria) durante la valutazione dei tempi verbali.
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Conclusioni
I dati raccolti durante il periodo di osservazione dei gruppi di apprendenti tedesco L1/italiano LS e la loro successiva analisi di tipo contrastivo ha fatto emergere, a parere di chi scrive, una realt interessante. Senza naturalmente dimenticare le teorie chomskyane sul LAD e la Grammatica Universale, sembra tuttavia evidente che la tipologia di lingua materna propria degli apprendenti osservati abbia interagito, in alcuni casi in modo coincidente e in altri in modo non coincidente, con lpprendimento dellitlino come lingu strnier. La consapevolezza degli elementi contrastivi tra tedesco e italiano sembrata poi fondamentale nella preparazione di attivit che avessero come fine ultimo un miglioramento e una facilitazione del momento di apprendimento di quegli elementi grammaticali che, proprio in virt della loro dissomiglianza tra le due lingue prese in esame, venivano non compresi fino in fondo e di conseguenza appresi con pi lentezza. Consci che il sillogismo inizile dellnlisi contrstiv difficolt di apprendimento=elementi di difformit / elementi di difformit=difficolt di apprendimento non sempre valido (soprattutto nel secondo caso) e che per tale ragione la previsione degli errori non cos matematicamente certa, nel caso concreto preso in esame tuttavia emerso che lo studio di quegli elementi non coincidenti, essendo stt effettut di ftto lnlisi di tipo contrstivo posteriori, ha potuto fornire un quadro pi chiaro dei bisogni degli studenti, qui intesi nellccezione di crenze di tipo grmmticle e fonologico. Pur avendo ftto uso dellnlisi contrstiv nell su vrinte debole e adattandola ai presupposti del caso concreto preso in esame, si cercato tuttavia di preservare per intero almeno quelle che sono le sue finalit: ovvero la creazione di attivit e materiale specifico per determinati discenti che abbiano bisogno in quel momento, in quella circostanza e in quel tempo di essere guidati nel supermento delle difficolt poste dllpprendimento dell lingu strnier affinch non perdano la motivazione, elemento cos importante e fondamentale 68
che soprattutto nel sistema scolastico rischia spesso di esser perso trasformando cos il picere di imprre unltr lingu in un momento di stress e frustrzione. Il materiale didattico proposto infatti il risultato dellnlisi contrstiv effettuata a monte ed essendo stato creato ad hoc per un determinato gruppo di discenti sembra aver avuto la virt di aderire completamente ai bisogni degli studenti, cercndo di fcilitre loro lpprendimento dellitlino. Si cercto in definitiv di dimostrre che lnlisi contrstiv, nche ttrverso metodi e approcci cos diversi da quelli che hanno fatto da cornice alla sua nascita, pu essere utilizzata per raccogliere dati non fini a s stessi ma spendibili poi nella pratica operativa della glottodidattica.
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Appendice
BERNHOFER, V. et al., (2003), In Piazza, Bamberg, C.C.Buchner. Lezione 8, In gita scolastica (unit sullimperfetto, pss. remoto e trapass. remoto)
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Esercizi strutturti proposti in clsse sullrgomento imperfetto-passato prossimo. Le fonti sono sconosciute.
La continuità topicale e le forme di riferimento anaforico a persone all’interno di narrazioni in italiano L2. L’uso dei pronomi da parte di apprendenti anglofoni